Il cetriolo è un ortaggio gustoso e sempre più apprezzato della famiglia delle cucurbitacee, la stessa che dà i natali a prodotti tipicamente estivi, come il cocomero e il melone. Con il suo sapore arricchisce fresche insalate durante tutto l’arco della bella stagione, offrendo al nostro corpo tutte le sue buone proprietà: aiuta a mantenere la linea, ma è anche un grande alleato nella cosmetica naturale grazie alle sua azione emolliente, purificante e idratante che aiuta a ripristinare la naturale morbidezza della pelle.
Cetriolo: cos’è
Cucumis sativus L. è la specie della pianta annuale appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee chiamata cetriolo. È caratterizzata da un fusto con la superficie ricoperta da una fine peluria, di rapido sviluppo, rampicante, a volte prostrato e strisciante, che può raggiungere fino a circa 1,5 m di lunghezza.
Dal fusto si originano filamenti arricciati, chiamati cirri, che servono alla pianta per ancorarsi a sostegni che le permettono di arrampicarsi verso l’alto. La pianta presenta una radice fittonante che cresce profondamente nel terreno, per poi ramificarsi. Le foglie sono di colore verde scuro sulla pagina superiore e verde argento su quella inferiore. Hanno una forma pentalobata, ampia e lunga, con portamento pendulo.
Fiori e frutti

La fioritura inizia durante l’estate, dura a lungo e procede dal basso verso l’alto dei tralci. I fiori sono di colore giallo, sia maschili che femminili. Da questi ultimi si sviluppano delle bacche, ovvero i frutti, chiamati “peponidi”: sono carnosi, cilindrici, più o meno allungati (in alcune varietà sono quasi rotondi) e di colore verde o bianco, giallo a maturità, lisci o muniti di piccole escrescenze bianche. Il picciolo del frutto è lungo 6-12 cm e ricco di peli. Sotto il sottile epicarpo, i cetrioli presentano una polpa bianca o bianco-verdastra che racchiude i semi. La polpa è costituita da un tessuto turgido e croccante, di sapore a volte amarognolo e caratteristico. I frutti vanno consumati quando non hanno ancora raggiunto la piena maturazione, perché se sono troppo maturi e grossi risultano acquosi e perdono gran parte del loro sapore.
I tempi della raccolta
La pianta di cetriolo è prevalentemente estiva, predilige un ambiente soleggiato, con terreni profondi, freschi e ben drenati. È una coltura da rinnovo, per cui al termine del suo ciclo annuale non va riseminata nello stesso terreno, né in terreni dove sono cresciute altre Cucurbitacee o Solanacee. La prassi suggerisce di far tornare il cetriolo sullo stesso terreno solo dopo 2 o 3 anni. È una pianta che teme il freddo e le basse temperature notturne. In serra la raccolta manuale inizia dopo 30-40 giorni dalla messa a dimora. In pieno campo, la raccolta inizia 50-60 giorno dopo la semina. Nel caso in cui il prodotto sia destinato all’industria, è possibile utilizzare macchine che agevolano il lavoro manuale.
L’antica storia del cetriolo
Le prime tracce di coltivazioni di cetrioli sono davvero molto antiche e risalgono a più di 5000 anni fa. Sembra che la pianta sia originaria del nord dell’India, ai confini con il Nepal. Da quell’area geografica si è poi spontaneamente diffusa verso ovest, in Pakistan, e a Nord est, in Cina e nell’area Indocinese.
Dal Medio Oriente è arrivato nel Nord dell’Africa in tempi relativamente veloci. Alcuni semi sono stati rinvenuti nelle tombe dei Faraoni egiziani della XII dinastia, ovvero quasi 4000 anni fa. Fu probabilmente grazie agli scambi commerciali con gli Egiziani che la pianta venne introdotta prima in Grecia e poi negli altri paesi che si affacciano sul bacino del Mediterraneo.
Le serre semoventi dell’imperatore Tiberio Giulio Cesare Augusto

Lo storiografo latino Plinio il Vecchio riporta nei suoi scritti la passione per i cetrioli di Tiberio Giulio Cesare Augusto, secondo imperatore romano dal 14 al 37 d.C. Sembra che andasse letteralmente matto per questo ortaggio. Malgrado fosse noto per la sua parsimonia, per i cetrioli non badò a spese. Oltre ad avere un personale orto di cetrioli sul lago Miseno, ne andava talmente ghiotto che si volle assicurare un rifornimento sempre pronto anche fuori stagione. Per questo fece realizzare costose serre semoventi affinché “le preziose piantine possano così essere trasportate al sole di giorno e protette in luogo chiuso di notte”.
L’imperatore amava gustare un’insalata di cetrioli davvero sfiziosa, in cui il suo ortaggio preferito era abbinato a pecorino, olive e aglio. Se vuoi prepararla anche tu, ti basta sbucciare un paio di cetrioli, affettarli a rondelle e disporli su uno scolapasta spolverandoli di sale per far loro perdere l’acqua in eccesso. Schiaccia poi dell’aglio, raccogli polpa e liquido in una tazza e unisci il succo di un limone, sale, pepe e olio d’oliva, amalgamando bene per ottenere una salsa. Su un piatto da portata, disponi a strati le fette di cetriolo, sciacquate e asciugate, e le fette di pecorino (circa 50 g), condisci con l’emulsione e guarnisci con olive denocciolate, prezzemolo, un filo d’olio e una macinata di pepe.
Le proprietà cosmetiche del cetriolo nel Rinascimento
Con la caduta dell’Impero Romano l’ortaggio venne quasi dimenticato. Ritornò ad allietare le tavole solo nell’VIII sec. durante il Sacro Romano Impero, alla corte di Carlo Magno. Nel ‘500 al cetriolo venivano riconosciute, oltre a qualità gastronomiche, anche proprietà cosmetiche: per questo era utilizzato per la preparazione di pomate e lozioni.
In Italia, con il boom economico, si affermò l’industria conserviera che diede impulso alla produzione di cetrioli per i barattoli sottaceto.
Il cetriolo: proprietà nutrizionali
Il cetriolo è particolarmente ricco di acqua, vitamine C e K (soprattutto nella buccia esterna), folati, sali minerali e fibre. Ha un apporto calorico molto ridotto, appena 14 calorie per 100 g. La composizione del cetriolo sembra creata apposta per assolvere a determinate funzioni come quella depurativa, diuretica, rinfrescante, ma anche dimagrante. Questa virtù è dovuta alla presenza dell’acido tartarico. Questo acido organico antiossidante riesce a moderare l’assorbimento di carboidrati che, quando sono in eccesso, si trasformano in riserve adipose. L’acido tartarico si combina infatti con qualsiasi tipo di carboidrato, lo rende non assimilabile dal corpo ed eliminabile attraverso le feci. Ecco perché i dietologi consigliano il consumo del cetriolo nelle diete. Ma con una accortezza: se si desidera introdurre nella dieta alimenti ricchi di acido tartarico, si dovrà fare in modo che l’assunzione avvenga a crudo. Infatti, l’acido tartarico è sensibile al calore e si distrugge con le alte temperature. Tuttavia non occorre farsi troppe illusioni, questo acido non fa miracoli, al massimo può dare un aiuto!

Cetriolo: benefici per la salute
Le componenti del cetriolo esercitano una serie di benefici per il corpo. Vediamo quali sono.
Cetriolo: diuretico e disintossicante
Il cetriolo possiede molta acqua e fibra alimentare e per questo aiuta a prevenire problemi di ritenzione idrica e ad eliminare più facilmente eventuali tossine accumulate nel corpo. Inoltre il cetriolo è blandamente lassativo e contribuisce a ridurre i fenomeni di gonfiore addominale.
Alle proprietà diuretiche e disintossicanti si aggiungono quelle prodotte dall’acido tartarico, che evitano l’assorbimento dei carboidrati, scongiurando la loro trasformazione in grassi.
Defaticante e regolatore della pressione sanguigna
La presenza nei cetrioli del potassio e di un buon cocktail di altri sali minerali e vitamine rende questo ortaggio un alimento ottimo per combattere la stanchezza, proprio come un vero integratore ma del tutto naturale. La caratteristica iposodica dei cetrioli e la ricchezza di potassio aiutano il corpo a non trattenere i liquidi e quindi a mantenere nella norma la pressione sanguigna.
Antiossidante e antinfiammatorio
I cetrioli sono inoltre ricchi di sostanze antiossidanti e antinfiammatorie. In particolare, possiedono una buona quantità di vitamina C, che ha la spiccata capacità di combattere i fenomeni ossidativi a livello cellulare causati dai radicali liberi. I composti bioattivi del cetriolo, consumato crudo, conferiscono a questo ortaggio anche proprietà antinfiammatorie.
Cetriolo fonte di vitamina K
I cetrioli sono particolarmente ricchi di vitamina K: si tratta di una vitamina liposolubile che viene assorbita durante la digestione e trasportata al fegato e da lì ai vari tessuti. La vitamina K è anche coinvolta nella coagulazione del sangue ed agisce come antiemorragica intervenendo in una serie di reazioni chimiche.

Cetriolo per ossa forti
La vitamina K interviene anche nella corretta funzionalità di alcune proteine che formano e mantengono forti le nostre ossa, come l’osteocalcina. Questa è sintetizzata dagli osteoblasti, ovvero le cellule ossee, e interviene nella regolazione dell’incorporazione del fosfato di calcio nelle ossa.
La relazione tra vitamina K e il processo di rafforzamento del tessuto osseo sembra essere confermata da alcune recenti evidenze scientifiche che dimostrerebbero l’esistenza di un legame tra i bassi livelli di vitamina K nel sangue e lo sviluppo dell’artrosi, o di una fragilità ossea patologica o ancora di osteoporosi.
Anti-glicemico e digestivo
Grazie all’effetto prodotto dall’acido tartarico, il cetriolo permette di limitare il picco glicemico derivante dall’assunzione di zuccheri semplici. Esercita quindi un effetto benefico nel controllo della glicemia e, di conseguenza, non sollecita organi come il fegato e il pancreas durante il processo di digestione del cibo.
Previene la gotta e la calcolosi renale
Il cetriolo è efficace nella prevenzione della gotta, malattia che comporta l’accumulo di acido urico nel sangue. Inoltre questo ortaggio è prezioso contro la calcolosi renale, un disturbo che affligge in media l’8% della popolazione ed è caratterizzato dalla formazione di agglomerati di sali minerali nei reni per saturazione delle urine.
Cetrioli: controindicazioni
Il cetriolo, sebbene presenti effetti benefici anche sul processo digestivo, potrebbe causare fastidiose conseguenze a chi soffre di colon irritabile a causa della consistente presenza di fibre insolubili.
Questo ortaggio può anche essere causa di un’allergia abbastanza comune. In tal caso, va assolutamente evitato. La sintomatologia è facilmente riconoscibile, tipica delle allergie alimentari: sensibilizzazione del cavo orale, con insorgenza di prurito alle labbra, alla lingua e alla gola. Non mancano casi di dermatite da contatto e orticaria.
La ricchezza di vitamina K, coinvolta nella coagulazione del sangue con effetto antiemorragico, può rappresentare un problema per chi è sottoposto a terapia con anticoagulanti. Il cetriolo potrebbe ridurre infatti l’efficacia dei farmaci. In questo caso è preferibile consultare il medico curante ed eventualmente utilizzare il cetriolo con prudenza, preferibilmente sbucciato, poiché è sulla buccia che si concentra la vitamina K.
Non deve invece preoccupare il fatto che l’acido tartarico, se ingerito puro e in dosi elevate, sia tossico. Per quanti cetrioli si possano consumare, le concentrazioni non saranno mai tali da provocare un avvelenamento (perché sia letale per un uomo di 80 chili sono necessari circa 600 grammi di acido tartarico). Assunto nella dose raccomandata, l’acido tartarico è completamente innocuo e viene fisiologicamente eliminato attraverso le urine senza alcun affaticamento.
Cetriolo: modalità d’uso
Per ottenere il massimo dei benefici nutrizionali, i cetrioli vanno consumati crudi. In questo modo si mantiene inalterato l’apporto di sali minerali, dell’acido tartarico e delle vitamine, soprattutto la C che con il calore si distrugge.
Un altro suggerimento è di consumarli con la buccia, in quanto proprio lì si concentrano le sostanze antiossidanti, oltre che gran parte del magnesio, del potassio e di altri sali minerali.
Dopo averli accuratamente lavati, si possono mangiare tal quali o affettati con la sola aggiunta di sale e olio, oppure possono essere accompagnati ad altre verdure per comporre un’insalata mista. Il cetriolo si accompagna bene con molti ortaggi, ma anche con semi e frutta secca oppure può essere usato per preparare salutari centrifugati ed estratti.
Conservazione del cetriolo
Dal momento dell’acquisto il prodotto fresco si può conservare fino a circa 10 giorni nello scomparto degli ortaggi del frigorifero, ma con il passare del tempo il colore può cambiare e il frutto perde in croccantezza e si ammorbidisce. La sua consistenza è infatti un indice del grado di invecchiamento.
La conservazione per periodi lunghi di tempo può avvenire solo con la conservazione sottaceto. Non è possibile congelare i cetrioli.
Sottaceto
Alcune varietà di cetriolo sono ideali per la conservazione sott’aceto. Questa tipologia di prodotto è molto consumata nell’Europa centrale e settentrionale e consente di utilizzare i cetrioli nell’intero arco dell’anno. Per la preparazione dei sottaceti si scelgono in genere cetrioli molto piccoli, in largo anticipo sulla maturazione, in modo che siano privi di semi al centro.
Come eliminare l’amaro del cetriolo
Se si desidera eliminare l’eccesso di acqua e l’amaro, il cetriolo va tagliato a fettine e disposto a strati dentro un colapasta con l’aggiunta di una leggera spolverata di sale fino tra uno strato e l’altro. Dopo un’ora di riposo il cetriolo avrà rilasciato parte dell’acqua di vegetazione e il sapore amarognolo si sarà attenuato, ma avrà perso anche la sua caratteristica croccantezza. Al termine della procedura le fettine di cetriolo vanno sciacquate sotto acqua fredda prima di essere utilizzate.
Cetriolo: varietà
Le varietà di Cucumis sativus sono molto numerose e presentano caratteristiche morfologiche molto differenti fra loro. Attualmente in Italia e in Europa le varietà disponibili di cetriolo si distinguono per la dimensione dei frutti (grandi o piccoli) e per la destinazione di consumo (fresco o industria per sottaceti).
Si trovano in commercio cetrioli giganti, da insalata, che possono raggiungere i 30-40 cm di lunghezza, così come cetrioli molto corti e piccoli, che non superano i 6 centimetri di lunghezza, da utilizzare per produrre sottaceti.
Non è raro trovare, anche all’interno della stessa varietà, frutti di dimensioni molto differenti a seconda del momento in cui è stata effettuata la raccolta. Per i sottaceti i cetrioli vengono raccolti con largo anticipo, quando sono ancora piccoli e non hanno ancora sviluppato i semi all’interno della polpa. Per il mercato del consumo fresco i frutti si possono raccogliere quando raggiungono dimensioni più grandi, ma sempre prima della completa maturazione.
Tra i cetrioli che si trovano più frequentemente in commercio ci sono il Verde Lungo delle cascine, piuttosto lungo e dal colore verde scuro, il Mezzo Lungo Bianco, di forma abbastanza tozza, soda, perfetto per il consumo fresco in insalata e il Cetriolino bianco da sottaceti, piccolo con polpa soda, adatto per la conservazione sottoaceto.
Come scegliere i cetrioli
Quando si acquistano i cetrioli occorre assicurarsi che il prodotto sia molto fresco. Al tatto devono presentarsi duri, turgidi e senza la minima traccia di grinze superficiali, causate da appassimento per perdita di acqua. Se acquistati piccoli, cioè molto immaturi, i semi centrali sono molto minuti, quasi invisibili.
All’interno del panorama varietale di Cucumis sativus sono molte le particolarità botaniche che distinguono alcuni cetrioli davvero particolari e unici.
Prodotti Tradizionali Agroalimentari (PAT)
Nonostante siano poche le denominazioni di cetrioli iscritte tra i Prodotti Tradizionali Agroalimentari (PAT), il nostro Paese è un territorio che presenta un vasto assortimento di questa coltura.
Attualmente i cetrioli registrati sono tutti in Puglia, dove è forte la tradizione sia produttiva che di consumo. In quest’area troviamo:
- il Barattiere, detto anche Cianciuffo o Pagnottella o Cocomerazzo
- il Cetriolo mezzo lungo di Polignano
- il Tortarello.
Usi alternativi del cetriolo

I cetrioli vengono utilizzati anche nell’industria cosmetica naturale, in virtù delle loro proprietà emollienti e depurative: rinomati i trattamenti a base di cetriolo in caso di acne o altri problemi ed irritazioni cutanee. Questo ortaggio è utile anche contro acne e punti neri. Grazie al contenuto di acido tartarico, aiuta anche a contrastare efficacemente la secchezza della pelle e a ripristinare la sua naturale morbidezza. I cetrioli si impiegano nella preparazione di creme, tonici e lozioni, ma rappresentano anche un rapido rimedio casalingo per la realizzazione di maschere viso rinfrescanti, rigeneranti e depurative.
Con cetriolo, menta e miele, per esempio, puoi preparare una maschera con cui lenire la pelle in caso di irritazioni. Ecco la ricetta.
Ingredienti:
- 2 cucchiaini di polpa di cetriolo
- 2 cucchiaini di miele
- infuso di menta
Preparazione:
Mescola miele e cetriolo, aggiungi a poco a poco l’infuso di menta continuando a mescolare fino ad ottenere un composto denso. Applica la maschera sul viso, tieni in posa per 10-15 minuti, risciacqua con acqua tiepida, asciuga il viso e applica una crema idratante.
Uso in cucina
In Italia il cetriolo non è molto usato, di sicuro non quanto in altri paesi europei come la Germania o la Grecia.
Nell’Europa centrale vengono utilizzate le varietà più piccole da fare sottaceto e aromatizzate con semi di aneto o di senape. Il cetriolo viene anche impiegato per la preparazione di salse fresche in abbinamento a salumi e uova.
È un ingrediente indispensabile per la preparazione di due piatti tradizionali: il gazpacho andaluso e la salsa di origine greca Tzatziki.
I cetrioli, nella cucina asiatica, vengono utilizzati anche cotti. Si preparano con altre verdure o come ingrediente di altri piatti. Solitamente la cottura è rapida, in modo da mantenere la croccantezza della polpa e ridurre il sapore amarognolo.
In Italia, la varietà più utilizzata è quella lunga per il consumo fresco. Solitamente il cetriolo viene aggiunto a fettine alle insalate o mangiato in pinzimonio con altre verdure. Ma puoi anche utilizzarlo per farcire panini, piadine e sandwich o per arricchire una pasta fredda. Oppure puoi preparare una zuppa fredda a base di cetrioli e feta o metterti alla prova con un sushi casalingo e usare il cetriolo per dei gustosi Uramaki, abbinandolo a riso e tonno.
Cerchi idee facili, fresche e leggere per gustare questo ortaggio? Prova le ricette con cetrioli di Melarossa!
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