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Home » Nutrizione » Alimenti dalla A alla Z » Melone: proprietà, benefici ed utilizzo in cucina

Melone: proprietà, benefici ed utilizzo in cucina

Sofia Russo by Sofia Russo
21 Luglio 2020
in Alimenti dalla A alla Z
melone: proprietà, benefici e usi in cucina
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Sommario

  • Melone: cos’è
  • Melone estivo e invernale
  • Melone: proprietà nutrizionali    
  • Benefici per la salute
  • Controindicazioni
  • Modalità d’uso
  • Le varietà del melone
  • Come scegliere il melone perfetto
  • Usi alternativi del melone
  • Uso in cucina
  • La storia del melone

Il melone è uno di quei frutti che simboleggiano l’estate, anche se alcune varietà si trovano in pieno inverno. E’ dissetante, remineralizzante e ricco di fibre. I suoi preziosi nutrienti ne fanno un frutto ideale per la stagione più calda, ricco com’è di proprietà e di benefici per la salute.

Grazie al basso apporto calorico è particolarmente indicato per chi segue un regime dietetico: il suo elevato potere saziante è un valido alleato per chi vuole perdere peso senza per questo farsi mancare un buon rifornimento di acqua, minerali e vitamine.

Melone: cos’è

Il melone, Cucumis melo, è il frutto di una pianta erbacea a ciclo annuale appartenente alla famiglia delle Cucurbitaceae, originaria dell’Asia ma, secondo alcuni botanici, anche dell’Africa tropicale.

La pianta si sviluppa con fusto prostrato, cioè strisciante a terra, ma è anche rampicante grazie ai viticci delle ramificazioni del fusto, che le permettono, se accompagnata con sostegni, di attaccarsi e crescere in altezza.

melone invernale: benefici

Le foglie sono ruvide, ampie e costituite da lobi arrotondati. L’apparato radicale si estende sia in superficie che in profondità.

I fiori si formano in posizione ascellare rispetto all’attaccatura delle foglie. Sono gialli e con corolla campanulata. Il frutto (peponide), chiamato melone, o popone, è carnoso, ricco di succo acquoso, di peso variabile tra 1 e 4 chili, di forme diverse (sferica, cilindrica, ovoidale), con epicarpo (buccia esterna) variabile nel colore (da giallo pieno a giallo paglierino, verde unito o striato o verde chiaro) a seconda delle varietà e con una superficie liscia o rugosa (retato).

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All’interno contiene numerosi semi sistemati nella parte centrale del frutto. La polpa, che costituisce la parte edibile, è dolce, dal profumo e dal sapore spiccati.

Melone estivo e invernale

I meloni vengono distinti in due fondamentali gruppi: i meloni estivi, dalla polpa giallo-aranciata, e i meloni invernali, dalla polpa generalmente biancastra. Sono molto apprezzati nella stagione calda per le proprietà dissetanti e rinfrescanti. Ma anche d’inverno rappresentano una prelibatezza, grazie all’aroma vanigliato. La coltura del melone esige alte temperature, in ambiente non troppo umido, con terreni sciolti, profondi e perfettamente drenati.

melone e prosciutto

Come è nato l’abbinamento del melone con il salato

Fino alla fine del 1800 il suo consumo non fu molto incoraggiato poiché si sospettava che potesse risultare velenoso. È possibile che alcuni meloni abbiano dato problemi di digestione a causa della loro deperibilità. Una credenza consigliava di cibarsene all’inizio del pasto o in abbinamento a cibi salati (come il prosciutto) per evitare effetti negativi. Da questo deriva probabilmente il tradizionale piatto estivo ancora oggi in voga.

Melone: proprietà nutrizionali    

Il melone è composto per circa il 90% da acqua e per questo è un frutto dissetante. È poco calorico e ha un consistente contenuto di fibre che gli conferiscono un elevato potere saziante.

La sua composizione cambia notevolmente tra le varietà estive e invernali.

È un’ottima fonte di sali minerali, soprattutto per l’importante contenuto di potassio, zinco, calcio, fosforo e magnesio, che contribuiscono a renderlo un frutto rinfrescante e rigenerante. Tra le vitamine spicca l’alto contenuto di vitamina C, minore nella varietà invernale, e una notevole presenza di folati, vitamina B3 e vitamina B6.

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Le varietà estive sono molto ricche di betacarotene, precursore della vitamina A, carotenoide antiossidante responsabile anche della produzione di melanina, sostanza protettiva della pelle che d’estate ci aiuta a rendere più intensa l’abbronzatura.

melone valori nutrizionali

Benefici per la salute

Vediamo quali sono i benefici per la salute se inseriamo il melone nella nostra dieta.

Antiossidante e antitumorale

Le varietà di meloni estivi hanno una caratteristica importante: l’abbondanza di betacarotene, o provitamina A. Questa, la vitamina C ealtri composti antiossidanti (in particolare alfa-carotene, luteina, beta-criptoxantina e zeaxantina, ma anche flavonoidi come luteolina, acido ferulico, acido caffeico e cucurbitacina B ed E) costituiscono un corredo  in grado di  contrastare lo stress ossidativo prodotto dai radicali liberi”

Le moderne ricerche mediche e genetiche attribuiscono alla vitamina A un ruolo importante nella protezione dalle alterazioni cellulari e dalle patologie tumorali, soprattutto dello stomaco, del colon, della prostata e del seno.

Rinforza le difese immunitarie

In sinergia con gli altri carotenoidi e antiossidanti, il betacarotene rinforza il sistema immunitario e svolge un ruolo protettivo per moltissime funzioni biologiche, riuscendo così a prevenire e combattere tante patologie e disfunzioni. In particolare sembra abbia la capacità di aumentare la resistenza contro le infezioni e interviene nei processi di smaltimento delle tossine da parte del fegato. I carotenoidi come la vitamina A stimolano la produzione di linfociti T, globuli bianchi nel sangue che fungono da spazzini a difesa dell’organismo.

Aiuta il sistema circolatorio ed il cuore

L’attività antinfiammatoria delle cucurbitacine è utile anche per le patologie causate da alti livelli di infiammazione dell’apparato cardiocircolatorio.

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A questa azione si associa il potassio, che produce effetti benefici sulla circolazione e sulla pressione arteriosa. C’è poi l’azione esercitata dall’adenosina, un nucleotide che viene usato nelle preparazioni farmacologiche per il trattamento di una serie di problemi cardiocircolatori, come ictus, angina pectoris, tachicardia e infarto.

Infine la combinazione tra vitamina C ed E può rallentare la progressione aterosclerotica nelle persone ipercolesterolemiche.

Un discreto contenuto di vitamina K favorisce inoltre la funzione di coagulazione del sangue.

Perfetto per vista, pelle e cartilagini

Il betacarotene interviene anche nel processo visivo proteggendo la retina e aumentando la capacità di visione in condizioni di scarsa illuminazione. Altri carotenoidi, come la zeaxantina, coadiuvano la funzione del betacarotene, alimentando il tessuto retinico dell’occhio e fornendo protezione dai raggi UV. La vitamina A svolge anche un ruolo preventivo contro la degenerazione maculare, tipica patologia senile.

Il betacarotene, inoltre, è fondamentale nella formazione e nel mantenimento in salute della pelle, dei tessuti cartilaginei e delle mucose, tra cui quelle dei polmoni, della bocca e del naso. Favorisce la formazione dell’abbronzatura, proteggendo l’epidermide dai raggi solari.

Non a caso la polpa di melone risulta molto utile per la preparazione di maschere reidratanti e ristrutturanti della pelle del viso prevenendo fenomeni di secchezza e rugosità.

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Previene la sindrome metabolica

Il consumo di melone è stato associato a un minor rischio di sindrome metabolica, una condizione di salute caratterizzata da un insieme di problematiche quali:

  • livelli elevati di lipidi nel sangue
  • iperglicemia
  • pressione alta
  • sovrappeso.

Aiuta a mantenere la linea e facilita le funzioni intestinali

Il melone assicura un buon apporto di fibra alimentare con un ottimo “indice di fibra”, che è il rapporto tra il quantitativo di fibre e le calorie dell’alimento. In questo senso è particolarmente indicato se si segue un regime alimentare ipocalorico.

Le fibre regolano le funzioni intestinali, sia negli stati diarroici che nei casi di stipsi.

Grazie alla presenza di acqua e di un assortito cocktail di sali minerali, il melone è il frutto ideale d’estate: permette di prevenire stati di disidratazione e aiuta a reintegrare i sali minerali persi con un’eccessiva sudorazione. E’ un efficace tonico e svolge un’azione diuretica, depurativa e rinfrescante per l’organismo.

Migliora il metabolismo dell’insulina

È stato dimostrato che i fitonutrienti presenti nel melone possono migliorare il metabolismo dell’insulina e degli zuccheri nel sangue e che, nei soggetti affetti da diabete, possono aiutare a migliorare la resistenza all’insulina.

Ottimo in gravidanza e durante l’allattamento

Il succo e la polpa del melone sono particolarmente indicati per le donne in gravidanza in quanto contengono una buona dose di acido folico, importante per il normale sviluppo del feto.

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melone: benefici per la salute

Controindicazioni

Il melone, se assunto in grandi quantità, può provocare uno squilibrio elettrolitico a causa dei bassi rapporti sodio/potassio. Prudenza nel consumo di meloni è raccomandata a chi è diabetico e alle persone che soffrono di disturbi gastrici quali acidità e difficoltà digestive.

Modalità d’uso

Il melone solitamente si consuma fresco.

Si seziona il frutto in due parti in senso longitudinale e con l’aiuto di un cucchiaio si eliminano i semi raggruppati nella parte centrale. Se il frutto è maturo al punto giusto, questi si staccano con estrema facilità. Dopo aver tolto i semi, il melone si può facilmente affettare.

Una volta tagliato e affettato, è consigliabile consumarlo nell’arco di 24/36 ore.

Tempi di conservazione

Il frutto intero può essere conservato in frigorifero per 3/4 giorni. Bisogna fare attenzione a separarlo dagli altri cibi, perché potrebbero assorbire il suo forte profumo.

È un frutto climaterico, cioè che matura anche dopo essere stato separato dalla pianta. E’ per questo che conviene separarlo dall’altra frutta perché potrebbe accelerarne il processo di maturazione.

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Durante la conservazione, la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 3 o 4 °C, altrimenti potrebbero comparire delle macchie rossastre in corrispondenza delle quali si può registrare un rammollimento quando il melone viene riportato a temperatura ambiente.

Anche se in gran parte del mondo questo frutto viene consumato per gustare la sua polpa dolce e gustosa, in alcune zone dell’America centrale, in Asia ed in Medio Oriente è apprezzato anche per i suoi semi, consumati come snack.

melone: come scegliere

Le varietà del melone

Complessivamente sono una cinquantina le cultivar iscritte nel catalogo delle varietà delle specie di ortaggi del Ministero delle Politiche Agricole nell’anno 2018, ma a livello mondiale sono molto più numerose.

Si distinguono 3 gruppi varietali:

  • meloni cantalupo
  • retati (estivi con polpa generalmente giallo arancio)
  • da inverno (con polpa bianca o giallastra o verdognola).

Meloni cantalupo

Devono il loro nome all’omonimo paese del Lazio, Cantalupo, in provincia di Rieti, nel quale venne introdotta la coltivazione nel XV secolo da missionari provenienti dall’Asia. I meloni di questo gruppo sono quasi perfettamente sferici o leggermente allungati ai poli. La buccia è liscia o leggermente verrucosa, di colore verde-grigio, con solchi longitudinali marcati. La polpa ha colore aranciato o salmone ed è molto profumata. Questi  meloni sono precoci, di media pezzatura (peso da 0,6 a 1,5 Kg), poco serbevoli.

Tra i meloni cantalupo ricordiamo:

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  • il Cantalupo Comune a polpa rossa e ricca di succo
  • il Cantalupo Prescott, varietà precoce a costole larghe, fortemente profumato e indicato per antipasti
  • il Cantalupo di Charentais (o Francesino), con polpa aranciata, molto profumata.

Meloni retati

I frutti sono ovali o tondeggianti, con buccia fittamente reticolata. La costolatura spesso manca o è poco marcata mentre la polpa è di colore gialla o arancione e molto profumata. Il peso dei frutti oscilla da 1 a 2,5 Kg, la serbevolezza è scarsa. È detto anche melone americano, per via del fatto che molte delle varietà sono state selezionate negli U.S.A. Le varietà di retati estivi sono numerosissime. Le più diffuse sono:

  • Talento, precoce e di dimensioni tra 1 e 1,5 kg, con polpa arancio intenso, sapore equilibrato
  • Palatino, precoce e di dimensioni che raggiungono 1 kg con ottima resa e polpa spessa e molto dolce
  • Pregiato, di dimensioni che raggiungono 1 kg, molto polposo, con poca cavità placentare e molto dolce
  • Sogno, con ridotta cavità placentare, buccia spessa, poco polposo, molto dolce
  • Stromboli, piccolo, con buccia fine ma non molto polposo, ma dolcissimo
  • Merlin, di medie dimensioni (circa 850 g) con polpa non molto spessa ed equilibratamente dolce
  • Anish, con frutto grande e rotondeggiante di circa 1,5 kg, polpa arancio, molto zuccherino e gustoso
  • Retato degli Ortolani (o Retato di Castelnuovo), con frutto lungo coperto da un reticolo di striature
  • Melone Ananasso, di piccole dimensioni, a polpa rossa molto profumata e dolce
  • Tazio, dalla forma rotonda, con buccia piuttosto sottile, polpa arancione e cavità interna piuttosto ridotta.

Meloni da inverno

I frutti sono lisci e senza costole, di colore giallo o verde scuro, con polpa bianca o verdognola o leggermente gialla, dal sapore molto dolce. Poco profumati esternamente (e per questo detti “inodorus”), al momento del taglio sprigionano un profumo molto forte. Le dimensioni dei frutti sono medie e grandi (peso da 1,5 a 4 Kg) e la loro caratteristica più apprezzata è la serbevolezza.

Dal momento della raccolta (agosto-settembre) possono essere conservati per molti mesi fino in pieno inverno (dicembre o gennaio). L’aggettivo “invernale”, dunque, non si riferisce al momento della raccolta, quanto a quello del consumo. Il periodo ideale per gustare questo tipo di melone è tra settembre e novembre. Vengono coltivati principalmente nelle regioni meridionali d’Italia.

Le varietà dei meloni invernali

Non tutti i meloni invernali sono uguali. In questo gruppo esistono differenti varietà. Tra quelle più caratteristiche ci sono:

  • Gigante di Napoli: grosso con buccia sottile verde e polpa bianca molto dolce.
  • Melone Morettino: ovale, con buccia di colore verde scuro e polpa verdognola tendente al bianco al centro.
  • Melone di Malta: dalla peculiare striatura cromatica verde della polpa, che è succosa e dolce.
  • Cartucciaro: verde, rugoso e tondo.
  • Purceddu: giallo, liscio e piuttosto allungato.

Le ultime due varietà sono oggi Presidio Slow Food e la produzione è molto limitata.

come scegliere il melone perfetto

Come scegliere il melone perfetto

Il melone è un prodotto che si può trovare sui banchi di vendita durante quasi tutto l’anno, grazie a varietà che maturano in periodi stagionali differenti e anche a tecniche di coltivazione in serra che permettono di anticipare o allungare i tempi di produzione.

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Il periodo naturale di maturazione del melone estivo va da maggio a tutto settembre, in rapporto alle varietà più o meno precoci e all’area di coltivazione.

Il melone invernale si raccoglie tra agosto ed ottobre, ma, contrariamente a quello estivo, si mantiene per due o tre mesi dopo il raccolto e quindi è possibile trovarlo in vendita anche fino a tutto gennaio.

I meloni in vendita non provengono solo da zone coltivate in Italia, ma anche da altri Paesi che si affacciano sul mediterraneo, come Egitto e Turchia oppure, da zone geografiche anche molto lontane.

Per i meloni estivi è consigliabile orientare le proprie scelte verso il prodotto italiano, sia per le garanzie colturali che offrono, sia perché possiamo avere la sicurezza che sono stati raccolti al giusto grado di maturazione. Quelli che subiscono viaggi troppo lunghi vengono raccolti ancora non perfettamente maturi. 

Il melone estivo è preferibile che venga consumato al giusto grado di maturazione per assicurarsi il meglio in termini di gusto, consistenza e proprietà nutrizionali. Per questo motivo è importante saper distinguere il prodotto in vendita. Gli zuccheri si concentrano nel frutto durante l’ultima settimana di maturazione: se il frutto è stato colto ancora acerbo risulterà poco saporito e con la polpa troppo dura.

Come capire quando il melone è maturo

Per capire se il melone è maturo al punto giusto, ci si deve affidare a tutti e cinque i sensi.  

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Visivamente il colore della buccia è tendente al giallo/ocra o al marroncino ma non al verde. Il punto dell’attaccatura alla pianta (peduncolo) deve essere verde. Se si presenta secco, significa che il melone è stato raccolto da troppo tempo e c’è il rischio che il frutto non sia troppo maturo. Il profumo deve poter essere percepito intensamente e con chiarezza.

Prendendo il melone ai due poli, pressando con le dita su tali estremità si deve percepire una leggera cedevolezza. Ma attenzione, una morbidezza eccessiva potrebbe voler significare una maturazione troppo avanzata. Il picciolo che teneva il melone attaccato alla pianta deve essere presente e potersi staccare senza opporre grande resistenza ma non deve essere cedevole. Se il peduncolo non si riesce a staccare, è probabile che il frutto sia stato raccolto troppo presto senza aver raggiunto il giusto grado di maturazione. In questo ultimo caso si può acquistare e lasciar maturare fuori dal frigorifero, al riparo dalla luce diretta per alcuni giorni. Se il peduncolo è avvizzito, giallo e si stacca con estrema facilità, il melone è stato portato a maturazione dopo la raccolta impiegando etilene.

Bussando leggermente con le nocche delle dita, se il melone suona a vuoto è ancora acerbo e la polpa sarà dura e secca all’interno. Il suono che ci deve attrarre è quello più basso e attutito.

I meloni IGP e PAT

Se si vuole scegliere un prodotto garantito, poi, cerchiamo quelli riconosciuti a livello europeo come Indicazione Geografica Protetta (IGP) o quelli elencati come PAT (Prodotti Agroalimentari Tradizionali) nel registro istituito dal Ministero delle Politiche Agricole.

Si può quindi approfittare per assaggiare meloni locali e scoprire le eccellenze dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, che tra i meloni annovera un lungo elenco:

  • Campania: il Melone di Altavilla, il Melone di Capua e il Melone napoletano
  • Emilia Romagna: il Melone tipico di San Matteo Decima;
  • Piemonte: i Meloni di Isola S. Antonio
  • Puglia: il Melone d’inverno
  • Sardegna: il Melone de Jerru o Melone coltivato in asciutto (Melone d’inverno), il Melone verde
  • Sicilia: il Melone invernale giallo “cartucciaru” e verde “purceddu”, il  Melone giallo (cucumis melo var. inodorus), il Melone giallo di Paceco e il Melone d’inverno
  • Toscana: il Melone della Val di Cornia
  • Veneto: il Melone del Delta Polesano, il Melone montagnanese e il Melone precoce veronese.
melone maschere di bellezza

Usi alternativi del melone

Il melone viene utilizzato anche in campo cosmetico per la preparazione di maschere di bellezza in grado di tonificare la pelle e renderla così più morbida e vellutata.

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Con i semi di melone lasciati in infusione si possono preparare delle tisane dalle proprietà emollienti e sedative della tosse.

Maschera idratante al melone

Ecco una ricetta per la maschera idratante che combatte la pelle arida e secca del viso e del collo, donandole nuova lucentezza e morbidezza.

Ingredienti:

  • 1 fetta di melone
  • 1 cucchiaino di miele
  • 1 cucchiaio di panna liquida

Preparazione e applicazione:

Riduci con la forchetta la fetta di melone in poltiglia. Unisci un cucchiaino di miele e uno di panna. Amalgama il composto e applicalo poi sul viso e sul collo. Tieni in posa per circa 20 minuti. Risciacqua con acqua tiepida.

In caso di pelle sensibile o allergica, se vuoi provare questa maschera chiedi prima consiglio al medico.

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melone : ricette

Uso in cucina

Il melone viene generalmente consumato allo stato fresco, a fette o in macedonia.

Può essere servito come antipasto, in insalata, come frutta a fine pasto o come accompagnamento per un dessert.

Viene anche utilizzato come ingrediente per dolci, gelati, granite, succhi o frullati e nello yogurt. Tanto quello invernale quanto, e soprattutto, quello estivo ben si accompagnano al prosciutto crudo nel più tipico piatto italiano “prosciutto e melone”

Per aiutarti a sperimentare in cucina con questo frutto dolce e gustoso, ti consigliamo le nostre ricette con il melone.

1 – Marmellata di melone

marmellata di melone: la ricetta

Calorie totali: 372 kcal / Calorie a persona: 93 kcal

Ingredienti per 4 persone:

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  • 280 g melone
  • 80 g zucchero di canna
  • 1 limone

Scopri come preparare la marmellata di melone.

2 – Insalata di melone e semi tostati

insalata di melone: la ricetta

Calorie totali: 1200 kcal / Calorie a persona: 300 kcal

Ingredienti per 4 persone:

  • 2 meloni
  • 300 g insalata di campo
  • 20 g mandorle pelate
  • 10 g noci pelate
  • 10 g semi di girasole
  • 10 g sesamo
  • 3 cucchiai olio extravergine d’oliva
  • succo di limone
  • sale q.b

Scopri come preparare l’insalata di melone e semi tostati.

3 – Granita al melone

granita di melone: la ricetta

Calorie totali: 334 kcal / Calorie a persona: 86 kcal

Ingredienti per 4 persone:

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  • 500 g melone
  • 100 ml acqua
  • 50 g zucchero
  • 1/2 limone facoltativo
  • menta foglie

Scopri come preparare la granita al melone.

4 – Spiedini di prosciutto e melone

spiedini di prosciutto e melone

Calorie totali: 230 kcal / Calorie a persona: 38 kcal

Ingredienti per 6 spiedini:

  • 1/2 melone
  • 50 g prosciutto crudo sgrassato
  • basilico q.b

Scopri come preparare gli spiedini di prosciutto e melone.

5 – Acqua detox melone, mela verde e menta

Acqua detox con melone: la ricetta

Calorie per 1 litro: 30 kcal

Ingredienti per 1 litro:

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  • 1 fetta melone spicchio
  • 1/2 mela verde (da agricoltura biologica o non trattata)
  • 1 ciuffo menta
  • 1 cucchiaino zucchero di canna

Scopri come preparare l’acqua detox melone, mela verde e menta.

La storia del melone

Le origini del melone non sono del tutto certe perché è difficile risalire ad una specie selvatica iniziale. Molti studiosi propendono per quella asiatica, ma non viene del tutto esclusa la pista africana. Di certo il frutto è entrato prestissimo nelle consuetudini alimentari dell’uomo, tanto che viene citato nell’Epopea di Gilgamesh, il più antico poema epico della storia dell’umanità, ambientato in Mesopotamia nel III millennio a.C.La prima testimonianza certa di meloni nei Paesi del Mediterraneo la si deve ad un gruppo di archeobotanica del Centro Conservazione e Biodiversità dell’Università di Cagliari, che ha rinvenuto dei semi nel pozzo N di Sa Osa (Cabras) risalenti all‘età del Bronzo (tra il 1310-1120 a.C.).

Numerosi documenti storici provano il consumo di meloni da parte dei Greci e dei Romani. Ad Ercolano il frutto compare in alcuni affreschi e, come riporta Plinio il Vecchio nelle sue cronache, l’imperatore romano Tiberio ne era particolarmente goloso. A seguito della caduta dell’Impero Romano, cessa anche l’afflusso di meloni dall’Asia Minore. Solo nell’800 d.C., grazie a Carlo Magno, tornarono ad essere consumati, ma senza diventare abbastanza popolari da godere di estese coltivazioni. Con la scoperta del Nuovo Mondo anche il melone venne introdotto in America.

Attualmente il melone è diffuso in tutto il mondo e l’Italia è tra i maggiori produttori con coltivazioni che riguardano molte regioni, sia al Nord che al Centro e al Sud. L’Asia resta ancora il primo produttore di meloni a livello mondiale.

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Sofia Russo

Sofia Russo

Dottoressa in Biologia e socia volontaria della Onlus Nutrizionisti Senza Frontiere, ho approfondito la mia formazione attraverso un Master in nutrizione umana presso la Unitelma Sapienza. Ho svolto tirocini formativi in laboratori di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università degli Studi Roma Tre. Per Melarossa mi occupo di scrivere approfondimenti sugli alimenti.

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