Sommario
Il melone è uno di quei frutti che simboleggiano l’estate, anche se alcune varietà si trovano in pieno inverno. E’ dissetante, remineralizzante e ricco di fibre. I suoi preziosi nutrienti ne fanno un frutto ideale per la stagione più calda, ricco com’è di proprietà e di benefici per la salute.
Ci sono diversi tipi di melone, da quello bianco a quello giallo, il melone cantalupo, retato o invernale.
Le calorie del melone sono piuttosto contenute, 34 Kcal per 100 g. Grazie al basso apporto calorico è particolarmente indicato per chi segue un regime dietetico: il suo elevato potere saziante è un valido alleato per chi vuole perdere peso senza per questo farsi mancare un buon rifornimento di acqua, minerali e vitamine.
Cos’è il melone
Il melone (Cucumis melo) è una pianta che fa parte della famiglia delle Cucurbitaceae. Anche il frutto, con la buccia gialla o retata, con la polpa biancastra o tendente all’arancio, ha lo stesso nome. Ci sono diverse varietà di melone, alcune estive e altre invernali, ciò vuol dire che si tratta di un frutto presente sui banchi del mercato quasi tutto l’anno.
È in Asia, soprattutto in Cina, che ci sono i maggiori produttori mondiali di melone, anche se ormai si tratta di una coltivazione diffusa in tanti altri Paesi del mondo.
Il melone è una pianta però che richiede specifiche condizioni climatiche, di terreno e umidità. Questo vuol dire che i meloni più buoni si possono coltivare soltanto nei Paesi con un clima caldo, in terreni profondi e ben drenati, con poca umidità. Proprio per le peculiari esigenze climatiche, i meloni sono coltivati soprattutto nelle serre.
Fino alla fine del 1800 il suo consumo non ero molto diffuso, poiché si sospettava che potesse essere velenoso. È possibile che alcuni meloni abbiano dato problemi di digestione a causa della loro deperibilità. Una vecchia credenza consigliava di mangiarli all’inizio del pasto o in abbinamento a cibi salati (come il prosciutto) per evitare gli effetti negativi. Da questo deriva probabilmente il tradizionale piatto estivo prosciutto e melone ancora oggi in voga.
Tipi e varietà di meloni
Sono diverse le varietà di melone, con gusto e consistenza simili, ma con diverse caratteristiche, anche nutrizionali, di forma e colore. Tra le più comuni ci sono:
- Melone cantalupo (melone arancione).
- Melone retato (melone bianco).
- Melone d’inverno (melone invernale).
I meloni più conosciuti e apprezzati, quelli dolci e tipicamente estivi, a loro volta si distinguono in meloni reticolati (o retati, dalla polpa bianca o giallastra), meloni invernali (dalla polpa bianca o rosata e buccia liscia) e meloni cantalupo (con pericarpo liscio e polpa tipicamente arancione).
Tra le varietà spiccano anche i meloni gialli, dalla polpa tipicamente giallognola e con il pericarpo bianco e liscio.
Melone invernale
Il melone invernale, come dice il nome stesso, è tipico dei mesi più freddi, e presenta un pericarpo liscio e giallo, mentre la polpa è bianca e carnosa. Ciò che lo distingue dai meloni estivi, a parte il colore, è anche il sapore. Infatti, il melone invernale ha un gusto più delicato ma meno dolce, e si conserva molto più a lungo.
Dal momento della raccolta (agosto-settembre) si possono conservare per molti mesi fino in inverno (dicembre o gennaio). L’aggettivo “invernale”, dunque, non si riferisce al momento della raccolta, quanto a quello del consumo. Il periodo ideale per gustare questo tipo di melone è tra settembre e novembre.
Quindi, non tutti i meloni invernali sono uguali, poiché ne esistono differenti varietà. Tra quelle più caratteristiche ci sono:
- Gigante di Napoli: grosso con buccia sottile verde e polpa bianca molto dolce.
- Melone Morettino: ovale, con buccia di colore verde scuro e polpa verdognola tendente al bianco al centro.
- Melone di Malta: dalla peculiare striatura cromatica verde della polpa, che è succosa e dolce.
- Cartucciaro: verde, rugoso e tondo.
- Purceddu: giallo, liscio e piuttosto allungato.
Melone cantalupo
Deve il suo nome all’omonimo paese del Lazio, Cantalupo, in provincia di Rieti, nel quale fu introdotta la coltivazione nel XV secolo da missionari provenienti dall’Asia. I meloni di questo gruppo sono quasi perfettamente sferici o leggermente allungati. La buccia è liscia o poco verrucosa, di colore verde-grigio, con solchi longitudinali marcati. La polpa ha colore aranciato o salmone ed è molto profumata.
Tra i meloni cantalupo ci sono:
- Cantalupo Comune a polpa rossa e ricca di succo.
- Cantalupo Prescott, varietà precoce a costole larghe, fortemente profumato e indicato per antipasti.
- Cantalupo di Charentais (o Francesino), con polpa aranciata, molto profumata.
Melone retato
I frutti sono ovali o tondeggianti, con buccia fittamente reticolata. La costolatura spesso manca o è poco marcata mentre la polpa è di colore giallo o arancione e molto profumata.
È detto anche melone americano e le varietà sono numerose. Le più diffuse sono: il Palatino, Merlin, Stromboli, Tazio, Melone Ananasso, ecc.
Melone: proprietà nutrizionali
Il melone è composto per circa il 90% da acqua e per questo è un frutto dissetante. È poco calorico e ha un consistente contenuto di fibre che gli conferiscono un elevato potere saziante.
La sua composizione cambia tuttavia tra le varietà estive e invernali.
È un’ottima fonte di sali minerali, soprattutto per l’importante contenuto di potassio, zinco, calcio, fosforo e magnesio, che contribuiscono a renderlo un frutto rinfrescante e rigenerante. Tra le vitamine spicca l’alto contenuto di vitamina C, minore nella varietà invernale, e una notevole presenza di folati e vitamine del gruppo B.
Le varietà estive sono molto ricche di betacarotene, precursore della vitamina A, carotenoide antiossidante responsabile anche della produzione di melanina, sostanza protettiva della pelle che d’estate ci aiuta a rendere più intensa l’abbronzatura.
Melone estivo: valori nutrizionali per 100 g
MINERALI | |
Sodio (mg) | 8 |
Fosforo (mg) | 13 |
Ferro (mg) | 0.3 |
Potassio (mg) | 333 |
Calcio (mg) | 19 |
Magnesio (mg) | 11 |
Zolfo (mg) | 12 |
Iodio (ug) | 4 |
VITAMINE | |
Tiamina (mg) | 0.05 |
Riboflavina (mg) | 0.04 |
Niacina (mg) | 0.60 |
Vitamina C (mg) | 32 |
Vitamina B6 (mg) | 0.11 |
Folati (µg) | 5 |
Vitamina E (mg) | 0.10 |
Vitamina A (µg) | 189 |
Vitamina K (µg) | 2.50 |
Fonte: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Melone estivo: composizione chimica per 100 g
Acqua (g) | 90.1 |
Energia (kcal) | 34 |
Proteine (g) | 0.8 |
Lipidi (g) | 0.2 |
Colesterolo (mg) | 0 |
Carboidrati disponibili (g) | 7.4 |
Fibra totale | 0.7 |
Fonte: Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione
Benefici per la salute
Il melone è un frutto davvero buono e salutare, fresco e dissetante è anche ideale per la dieta. Ha poche calorie, molta acqua, utile per contrastare la ritenzione idrica, e perfetto per l’estate. Il suo profilo nutrizionale è di tutto rispetto, quindi anche i suoi benefici per l’organismo sono notevoli. Eccone alcuni.
Antiossidante
Le varietà di meloni estivi hanno una caratteristica importante: l’abbondanza di betacarotene, o provitamina A. Questa, insieme alla vitamina C e ad altri composti antiossidanti (in particolare alfa-carotene, luteina, zeaxantina, ma anche flavonoidi come la luteolina), costituiscono un corredo in grado di contrastare lo stress ossidativo prodotto dai radicali liberi in parte prodotti dal nostro organismo, in parte assunti con l’alimentazione.
Gli antiossidanti quindi attenuano anche l’impatto negativo di meccanismi fisiologici e utili alla salute come l’infiammazione: se questo processo si mantiene nel tempo, però, può diventare più dannoso che utile.
Rinforza le difese immunitarie
In sinergia con gli altri carotenoidi e antiossidanti, il betacarotene rinforza il sistema immunitario e svolge un ruolo protettivo per moltissime funzioni biologiche, riuscendo così a prevenire e combattere tante patologie e disfunzioni.
In particolare sembra abbia la capacità di aumentare la resistenza contro le infezioni e interviene nei processi di smaltimento delle tossine da parte del fegato. I carotenoidi come la vitamina A stimolano la produzione di linfociti T, globuli bianchi nel sangue che fungono da spazzini a difesa dell’organismo.
Aiuta il sistema circolatorio e il cuore
L’attività antinfiammatoria delle cucurbitacine è utile anche per le patologie causate da alti livelli di infiammazione dell’apparato cardiocircolatorio.
A questa azione si associa il potassio, che produce effetti benefici sulla circolazione e sulla pressione arteriosa. C’è poi l’azione esercitata dall’adenosina, un nucleotide che viene usato nelle preparazioni farmacologiche per il trattamento di una serie di problemi cardiocircolatori, come ictus, angina pectoris, tachicardia e infarto.
Infine, la combinazione tra vitamina C ed E può rallentare la progressione aterosclerotica nelle persone ipercolesterolemiche.
Un discreto contenuto di vitamina K favorisce inoltre la funzione di coagulazione del sangue.
Perfetto per vista, pelle e cartilagini
Il betacarotene interviene anche nel processo visivo proteggendo la retina e aumentando la capacità di visione in condizioni di scarsa illuminazione. Altri carotenoidi, come la zeaxantina, coadiuvano la funzione del betacarotene, alimentando il tessuto retinico dell’occhio e fornendo protezione dai raggi UV. La vitamina A svolge anche un ruolo preventivo contro la degenerazione maculare, tipica patologia senile.
Il betacarotene, inoltre, è fondamentale nella formazione e nel mantenimento in salute della pelle, dei tessuti cartilaginei e delle mucose, tra cui quelle dei polmoni, della bocca e del naso. Favorisce la formazione dell’abbronzatura, proteggendo l’epidermide dai raggi solari.
Non a caso la polpa di melone risulta molto utile per la preparazione di maschere reidratanti e ristrutturanti della pelle del viso prevenendo fenomeni di secchezza e rugosità.
Previene la sindrome metabolica
Il consumo di melone è stato associato a un minor rischio di sindrome metabolica, una condizione di salute caratterizzata da un insieme di problematiche quali:
- Livelli elevati di lipidi nel sangue.
- Iperglicemia.
- Pressione alta.
- Sovrappeso.
Le fibre regolano le funzioni intestinali, sia negli stati diarroici che nei casi di stipsi.
Aiuta a mantenere la linea e facilita le funzioni intestinali
Il melone assicura un buon apporto di fibra alimentare con un ottimo “indice di fibra”, che è il rapporto tra il quantitativo di fibre e le calorie dell’alimento. In questo senso è particolarmente indicato se si segue un regime alimentare ipocalorico.
Grazie alla presenza di acqua e di un assortito cocktail di sali minerali, il melone è il frutto ideale d’estate: permette di prevenire stati di disidratazione e aiuta a reintegrare i sali minerali persi con un’eccessiva sudorazione. E’ un efficace tonico e svolge un’azione diuretica, depurativa e rinfrescante per l’organismo.
Migliora il metabolismo dell’insulina
È stato dimostrato che i fitonutrienti presenti nel melone possono migliorare il metabolismo dell’insulina e degli zuccheri nel sangue e che, nei soggetti affetti da diabete, possono aiutare a migliorare la resistenza all’insulina.
Ottimo in gravidanza e durante l’allattamento
Il succo e la polpa del melone sono particolarmente indicati per le donne in gravidanza in quanto contengono una buona dose di acido folico, importante per il normale sviluppo del feto.
Usi in cucina
Il melone viene generalmente consumato allo stato fresco, a fette o in macedonia. Può essere servito come antipasto, in insalata, come frutta a fine pasto o come accompagnamento per un dessert.
Viene anche utilizzato come ingrediente per dolci, gelati, granite, succhi o frullati e nello yogurt. Tanto quello invernale quanto, e soprattutto, quello estivo ben si accompagnano al prosciutto crudo nel più tipico piatto italiano “prosciutto e melone”
Per aiutarti a sperimentare in cucina con questo frutto dolce e gustoso, ti consigliamo le nostre ricette con il melone.
1 – Marmellata di melone
Calorie totali: 372 kcal / Calorie a persona: 93 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 280 g melone
- 80 g zucchero di canna
- 1 limone
Scopri come preparare la marmellata di melone.
2 – Granita al melone
Calorie totali: 334 kcal / Calorie a persona: 86 kcal
Ingredienti per 4 persone:
- 500 g melone
- 100 ml acqua
- 50 g zucchero
- 1/2 limone facoltativo
- menta foglie
Scopri come preparare la granita al melone.
3 – Spiedini di prosciutto e melone
Calorie totali: 230 kcal / Calorie a persona: 38 kcal
Ingredienti per 6 spiedini:
- 1/2 melone
- 50 g prosciutto crudo sgrassato
- basilico q.b
Scopri come preparare gli spiedini di prosciutto e melone.
Come si conserva il melone?
Il frutto intero può essere conservato in frigorifero per 3/4 giorni. Bisogna fare attenzione a separarlo dagli altri cibi, perché potrebbero assorbire il suo forte profumo.
È un frutto climaterico, cioè che matura anche dopo essere stato separato dalla pianta. E’ per questo che conviene separarlo dall’altra frutta perché potrebbe accelerarne il processo di maturazione.
Durante la conservazione, la temperatura non dovrebbe mai scendere sotto i 3 o 4 °C, altrimenti potrebbero comparire delle macchie rossastre in corrispondenza delle quali si può registrare un rammollimento quando il melone viene riportato a temperatura ambiente.
Anche se in gran parte del mondo questo frutto viene consumato per gustare la sua polpa dolce e gustosa, in alcune zone dell’America centrale, in Asia e in Medio Oriente è apprezzato anche per i suoi semi, consumati come snack.
Una volta tagliato e affettato, è consigliabile consumarlo nell’arco di 24/36 ore.
Come scegliere il melone perfetto
Il melone è un prodotto che si può trovare sui banchi di vendita durante quasi tutto l’anno, grazie a varietà che maturano in periodi stagionali differenti e anche a tecniche di coltivazione in serra che permettono di anticipare o allungare i tempi di produzione.
Il periodo naturale di maturazione del melone estivo va da maggio a tutto settembre, in rapporto alle varietà più o meno precoci e all’area di coltivazione.
Il melone invernale si raccoglie tra agosto e ottobre, ma contrariamente a quello estivo, si mantiene per due o tre mesi dopo il raccolto e quindi è possibile trovarlo in vendita anche fino a tutto gennaio.
I meloni in vendita non provengono solo da zone coltivate in Italia, ma anche da altri Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, come Egitto e Turchia, oppure da zone geografiche anche molto lontane.
Per i meloni estivi è consigliabile orientare le proprie scelte verso il prodotto italiano, sia per le garanzie colturali che offre, sia perché possiamo avere la sicurezza che sia stato raccolto al giusto grado di maturazione. Quelli che subiscono viaggi troppo lunghi vengono raccolti ancora non perfettamente maturi.
Il melone estivo è preferibile che venga consumato al giusto grado di maturazione per assicurarsi il meglio in termini di gusto, consistenza e proprietà nutrizionali. Per questo motivo è importante saper distinguere il prodotto in vendita. Gli zuccheri si concentrano nel frutto durante l’ultima settimana di maturazione: se il frutto è stato colto ancora acerbo risulterà poco saporito e con la polpa troppo dura.
Come capire quando il melone è maturo
Per capire se il melone è maturo al punto giusto, ci si deve affidare a tutti e cinque i sensi.
Visivamente il colore della buccia è tendente al giallo/ocra o al marroncino ma non al verde. Il punto dell’attaccatura alla pianta (peduncolo) deve essere verde. Se si presenta secco, significa che il melone è stato raccolto da troppo tempo e c’è il rischio che il frutto non sia troppo maturo. Il profumo deve poter essere percepito intensamente e con chiarezza.
Prendendo il melone ai due poli, pressando con le dita su tali estremità si deve percepire una leggera cedevolezza. Ma attenzione, una morbidezza eccessiva potrebbe voler significare una maturazione troppo avanzata. Il picciolo che teneva il melone attaccato alla pianta deve essere presente e potersi staccare senza opporre grande resistenza ma non deve essere cedevole.
Se il peduncolo non si riesce a staccare, è probabile che il frutto sia stato raccolto troppo presto senza aver raggiunto il giusto grado di maturazione. In questo caso si può acquistare e lasciar maturare fuori dal frigorifero, al riparo dalla luce diretta per alcuni giorni. Se il peduncolo è avvizzito, giallo e si stacca con estrema facilità, il melone è stato portato a maturazione dopo la raccolta impiegando etilene.
Bussando leggermente con le nocche delle dita, se il melone suona a vuoto è ancora acerbo e la polpa sarà dura e secca all’interno. Il suono che ci deve attrarre è quello più basso e attutito.
Usi alternativi del melone
Il melone viene utilizzato anche in campo cosmetico per la preparazione di maschere di bellezza in grado di tonificare la pelle e renderla così più morbida e vellutata.
Con i semi di melone lasciati in infusione si possono preparare delle tisane dalle proprietà emollienti e sedative della tosse.
Maschera idratante al melone
Ecco una ricetta per la maschera idratante che combatte la pelle arida e secca del viso e del collo, donandole nuova lucentezza e morbidezza.
Ingredienti:
- 1 fetta di melone
- 1 cucchiaino di miele
- 1 cucchiaio di panna liquida
Preparazione e applicazione:
Riduci con la forchetta la fetta di melone in poltiglia. Unisci un cucchiaino di miele e uno di panna. Amalgama il composto e applicalo poi sul viso e sul collo. Tieni in posa per circa 20 minuti. Risciacqua con acqua tiepida.
In caso di pelle sensibile o allergica, se vuoi provare questa maschera chiedi prima consiglio al medico.
Controindicazioni
Il melone, se mangiato in grandi quantità, può provocare uno squilibrio elettrolitico a causa dei bassi rapporti sodio/potassio. La conseguenza più immediata può essere la comparsa di crampi o di disturbi gastrointestinali. Inoltre, è un frutto dagli effetti lassativi.
Prudenza nel consumo di meloni è raccomandata a chi è diabetico, poiché possiede un alto indice glicemico, e alle persone che soffrono di disturbi gastrici quali acidità e difficoltà digestive.
La storia del melone
Le origini del melone non sono del tutto certe perché è difficile risalire a una specie selvatica iniziale. Molti studiosi propendono per quella asiatica, ma non viene del tutto esclusa la pista africana. Di certo il frutto è entrato prestissimo nelle consuetudini alimentari dell’uomo, tanto che viene citato nell’Epopea di Gilgamesh, il più antico poema epico della storia dell’umanità, ambientato in Mesopotamia nel III millennio a.C. La prima testimonianza certa di meloni nei Paesi del Mediterraneo la si deve a un gruppo di archeobotanica del Centro Conservazione e Biodiversità dell’Università di Cagliari, che ha rinvenuto dei semi nel pozzo N di Sa Osa (Cabras) risalenti all‘età del Bronzo (tra il 1310-1120 a.C.).
Numerosi documenti storici provano il consumo di meloni da parte dei Greci e dei Romani. Ad Ercolano il frutto compare in alcuni affreschi e, come riporta Plinio il Vecchio nelle sue cronache, l’imperatore romano Tiberio ne era particolarmente goloso. A seguito della caduta dell’Impero Romano, cessa anche l’afflusso di meloni dall’Asia Minore. Solo nell’800 d.C., grazie a Carlo Magno, tornarono ad essere consumati, ma senza diventare abbastanza popolari da godere di estese coltivazioni. Con la scoperta del Nuovo Mondo anche il melone venne introdotto in America.
Attualmente il melone è diffuso in tutto il mondo e l’Italia è tra i maggiori produttori con coltivazioni che riguardano molte regioni, sia al Nord che al Centro e al Sud. L’Asia resta ancora il primo produttore di meloni a livello mondiale.
Fonti
- Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia e CREA Centro di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione.