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Home » Nutrizione » Alimenti dalla A alla Z » Peperoni: proprietà, benefici e utilizzo in cucina

Peperoni: proprietà, benefici e utilizzo in cucina

Sofia Russo by Sofia Russo
15 Luglio 2020
in Alimenti dalla A alla Z
peperoni proprietà benefici uso in cucina
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Sommario

  • Peperoni: cosa sono
  • Le proprietà nutrizionali dei peperoni
  • Peperoni gialli, rossi e verdi: le differenze
  • Peperoni: benefici per la salute
  • Controindicazioni
  • Peperoni: modalità d’uso
  • La gradazione di Scoville per misurare la piccantezza
  • Varietà
  • Come scegliere i peperoni
  • Uso alternativo dei peperoni
  • Peperoni: uso in cucina
  • Le ricette con i peperoni
  • Peperoni: cenni storici

I peperoni sono gli ortaggi estivi per eccellenza. Caratterizzati dai colori tipici di questa stagione, non sono solo gustosi ma anche ricchi di effetti benefici.  Notevoli le loro proprietà antiossidanti, dovute all’alto contenuto di vitamina A, C e betacarotene, e quelle diuretiche e depurative. Il peperone è anche molto ricco di sali minerali, in particolare di potassio, e per questo un perfetto alleato della salute dell’apparato cardiocircolatorio. Grazie all’alto contenuto di fibre, i peperoni possiedono proprietà lassative e aumentano il senso di sazietà: questo li rende un alimento irrinunciabile per tutti coloro che vogliono mantenere la linea!

Peperoni: cosa sono

Il peperone (Capsicum annuum L.) è un ortaggio appartenente alla famiglia delle Solanaceae, di cui fanno parte anche i pomodori, le patate e le melanzane: tutti prodotti di origine Centro e Sudamericana. Il termine botanico con cui venne classificato potrebbe derivare dalla parola latina “capsa”, che significa “scatola”. Effettivamente la forma del frutto, così squadrato e vuoto all’interno, può evocare l’immagine di una scatola. Un’altra ipotesi potrebbe essere la discendenza del termine dalla parola greca “kapto”, che significa “mordere avidamente”.

Il peperone include un vastissimo assortimento varietale che rende i frutti morfologicamente anche molto differenti fra loro.

Le proprietà nutrizionali dei peperoni

Le proprietà nutrizionali di questo alimento sono sorprendenti e purtroppo poco note. Non tutti sanno, infatti, che il peperone crudo contiene più vitamina C di un qualsiasi agrume e ben il doppio del kiwi.

Nel peperone sono presenti anche altre vitamine importanti, come quelle del gruppo B e, soprattutto nel peperone rosso, la provitamina A o betacarotene. Dal colore del frutto dipende la presenza più o meno rilevante di carotenoidi e polifenoli. Il peperone rosso ne contiene molti di più rispetto a un peperone verde. A questi composti antiossidanti si aggiungono altri carotenoidi (la capsantina, pigmento liposolubile responsabile del colore rosso/arancione, e il licopene) e polifenoli  dagli effetti protettivi contro i tumori e le patologie cardiache, cioè la luteolina e la quercetina. La violaxantina è un altro carotenoide antiossidante presente particolarmente nei peperoni gialli.

Nel peperone sono presenti anche molti sali minerali, principalmente potassio, ma anche ferro, fosforo, sodio e calcio. La buona quantità di fibra e di acqua ed una ridotta presenza di zuccheri fanno del peperone un ortaggio ipocalorico dal lieve effetto lassativo. Per 100 grammi di prodotto l’apporto calorico è di sole 31 calorie.

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peperoni valori nutrizionali

Peperoni gialli, rossi e verdi: le differenze

I tre diversi colori dei peperoni non sono dovuti alle specie di appartenenza, bensì al loro diverso grado di maturazione, poiché all’inizio tutti i peperoni sono verdi.

Dal punto di vista organolettico ci sono alcune differenze. Quelli rossi hanno una polpa croccante e zuccherina, i gialli sono succosi e teneri, mentre i verdi hanno una polpa carnosa e un sapore dolce. Questi ultimi, quindi, sono usati prevalentemente per i primi piatti come condimento, più che come contorno.

Peperone verde

Quello verde non è una varietà. Il peperone di questo colore sarebbe diventato giallo o rosso, se non fosse stato raccolto in anticipo, ancora non del tutto maturo. Perfetto per peperonate e insalate, ha un gusto lievemente più pungente e, anche per l’elevatissima concentrazione di acqua e le pochissime calorie, ha il maggiore potere depurativo.

Peperone giallo

Ottimo sia crudo che cotto, il peperone giallo è il più tenero e succoso. Il suo colore si deve alle elevate quantità di betacarotene, che è un potente antiossidante. L’organismo sa convertire questa sostanza in vitamina A e riutilizzarla per moltissime funzioni. Tra le altre, il metabolismo del ferro e il sano mantenimento di pelle, vista e sistema immunitario. Il peperone rosso è considerato un cibo abbronzante perché contiene un alto livello di vitamina A, che aiuta la tua pelle a produrre melanina e quindi ad abbronzarti più intensamente.

Peperone rosso

Il peperone rosso è il campione delle vitamine. Batte tutti, sia i suoi colleghi del gruppo dei rossi (che per l’alta concentrazione di vitamina C sono famosi), sia gli omologhi verdi e gialli, che in quanto a vitamine non scherzano per niente. Per rendersene conto, è sufficiente ricordare che il fabbisogno medio europeo di vitamina C è di 90 mg al giorno per gli uomini e 80 mg per le donne e 100 g di peperone rosso ne contengono 166 mg. Anche quanto a vitamina A sbaraglia i rivali. In più, con la sua polpa croccante, spessa e zuccherina, è il più saziante, ideale in pinzimonio e cotto alla brace.

peperoni cosa sono

Peperoni: benefici per la salute

Gli effetti benefici che i peperoni esercitano sulla salute sono legati principalmente all’importante contenuto di composti antiossidanti che contribuiscono a difendere l’organismo dall’azione dei radicali liberi, causa di alterazioni del genoma cellulare e delle malattie degenerative croniche.

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L’accortezza che si dovrebbe quindi osservare nel consumo di peperoni è quella di evitare preparazioni che potrebbero ridurre l’efficacia dei loro preziosi composti antiossidanti. Oltre ad un consumo a crudo, il metodo migliore di salvaguardarne le proprietà è quello di cuocerli a vapore.

Vediamo gli effetti del peperone sul nostro benessere.

Effetto antinfiammatorio

I carotenoidi rivestono un ruolo importante nei processi infiammatori e nei meccanismi dell’immunità, in particolare delle vie respiratorie. Il peperone è ricchissimo di sostanze antinfiammatorie, sia nel frutto che nelle foglie.

La capsaicina del peperone e dei peperoncini, oltre che come antiossidante e anti-carcinogeno, interviene come antinfiammatorio nel dispendio energetico e nella soppressione dell’accumulo di grasso. Un recente studio ne ha valutato addirittura l’effetto su un modello di allergia alimentare. I risultati hanno mostrato che la capsaicina ha attenuato importanti fattori associati all’allergia alimentare, come l’infiammazione e lo stress ossidativo.

Proprietà antitumorali

Alcuni studi hanno messo in evidenza le proprietà antitumorali di alcune sostanze presenti nei peperoni. L’elevata quantità di vitamina C è un indizio abbastanza indicativo. Sappiamo infatti che l’acido ascorbico, oltre ad intervenire in molte reazioni chimiche del metabolismo cellulare (formazione del collagene e degli ormoni surrenalici, crescita e mantenimento delle ossa e delle gengive, assorbimento del ferro da parte dell’organismo, salute e bellezza della pelle, riduzione dei dolori articolari) è un potente antiossidante in grado di rafforzare il sistema immunitario, combattere l’effetto dei radicali liberi e difendere dagli agenti inquinanti, prevenendo così malattie degenerative come quelle tumorali.

Anche i carotenoidi, il licopene in particolare, e la capsantina, vengono associati ad una riduzione del rischio di contrarre un tumore.

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peperoni benefici

Protezione del sistema cardiocircolatorio

Ricerche scientifiche dimostrano come l’assunzione di alimenti ricchi di quercetina, un flavonoide polifenolico presente nel peperone, è inversamente correlata all’insorgenza di malattie cardiovascolari. Recenti studi di laboratorio rilevano un’attenuazione della pressione sanguigna dopo l’integrazione di quercetina.

Inoltre il peperone, se sottoposto a cottura a vapore, migliora significativamente il legame con l’acido biliare riuscendo così a ridurre l’assorbimento dei grassi. Il legame con gli acidi biliari è stato correlato ad una efficace prevenzione contro lo sviluppo di malattie cardiache e del cancro.

All’effetto degli antiossidanti sul sistema cardiocircolatorio si aggiunge quello generato dalla presenza abbondante del potassio. Questo elettrolita consente una normale vasodilatazione, rilassa le pareti dei vasi sanguigni permettendo un maggior afflusso di sangue. Tutto ciò determina il miglioramento dei valori pressori e una corretta regolazione della frequenza cardiaca.

Peperone: amico della vista

Gli antiossidanti e gli antinfiammatori naturalmente contenuti nel peperone, oltre a migliorare la capacità visiva, possono fornire benefici nel ridurre il rischio di patologie oculari legate all’età. I nutrienti di maggior interesse in questo senso sono i carotenoidi (zeaxantina e il β-carotene), le vitamine C ed E, la luteina e lo zinco.

Uno studio AREDS (Age-Related Eye Disease Study) ha recentemente dimostrato che le persone con un elevato apporto dietetico di carotenoidi, luteina e zeaxantina hanno una riduzione del 35% del rischio di cataratta e di degenerazione maculare senile neo-vascolare.

Un aiuto per il sistema nervoso e cerebrale

L’elevato contenuto di vitamine nel peperone aiuta a mantenere in salute il sistema nervoso e il suo principale organo, il cervello.

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Secondo recenti studi, la vitamina B6 è un ottimo coadiuvante dei farmaci utilizzati nelle terapie neurologiche: riuscirebbe infatti ad alleviare alcuni sintomi collaterali quali mal di testa, dolori cronici e stati depressivi e a determinare un aumento dei livelli di serotonina e di norepinefrina, noti come ormoni della felicità.

La carenza di vitamina B6 può provocare deterioramento cognitivo, soprattutto nell’età senile, che può anche degenerare in patologie come l’Alzheimer e il Parkinson.

Peperone: alleato della linea

Il basso apporto calorico (31 calorie per 100 grammi di prodotto) e di carboidrati e la presenza abbondante di fibra alimentare rendono il peperone un ortaggio particolarmente indicato a chi segue un regime alimentare controllato. Il peperone aumenta notevolmente il senso di sazietà ed è blandamente diuretico e lassativo.

Controindicazioni

Spesso si leggono informazioni fuorvianti sulla tossicità della solanina presente negli ortaggi appartenenti alla famiglia delle “Solanaceae” (pomodori, patate, melanzane e peperoni). La cottura, tra l’altro, ne determina una notevole riduzione. Il peperone contiene livelli molto esigui di solanina. Livelli più alti si riscontrano nella versione acerba del peperone, quella verde. Quelli maturi gialli e rossi hanno meno di 80-90 mg/kg di solanina. Per accusare qualche disturbo si dovrebbero mangiare almeno 3 kg di peperoni! Sarebbe un errore, quindi, eliminare questo ortaggio e le altre Solanacee per paura di intossicarsi.

In certi casi, i peperoni possono essere causa di intolleranze. In tal caso, è bene evitarne il consumo.

I peperoni possono creare qualche difficoltà digestiva se il quadro di partenza è complicato da problemi gastrici. L’eliminazione della pellicola di rivestimento della polpa carnosa del peperone può risolvere solo parzialmente il problema. L’abbondanza di capsaicina nei peperoncini può essere causa di irritazione alle mucose gastrointestinali e di fastidi in caso di ulcere ed emorroidi.

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Peperoni: modalità d’uso

Peperone: modalità d'uso

Le modalità d’uso del peperone dipendono molto dalla tipologia e dalla varietà. Tutti sono adatti ad un consumo prevalentemente fresco, ma alcuni sono particolarmente indicati per la conservazione sottolio o sottaceto, oppure da essiccare o da preparare in molti modi differenti: fritti, farciti o addirittura in confettura. Industrialmente trovano anche impiego in sughi e paté.

I peperoni dovrebbero essere preferibilmente consumati crudi per mantenere intatte tutte le proprietà nutritive, soprattutto la vitamina C.

Come conservare i peperoni

I peperoni possono essere conservati in frigorifero, nell’apposito spazio per la frutta fresca e la verdura fresca, per non più di una settimana. La conservazione può essere prolungata con qualche accortezza, ad esempio se questo ortaggio è tagliato a fette o a dadini e poi sbollentato oppure grigliato. Il peperone può essere conservato anche congelato. Se viene essiccato e macinato, invece, si mantiene a lungo in vasi di vetro, purché al riparo da fonti di calore e dalla luce del sole.

Come pulire i peperoni

Dopo averli lavati e asciugati, affettali sul tagliere. Prendi il primo e taglialo a metà. Incidi con l’aiuto del coltello la parte intorno al picciolo e toglilo. A questo punto, taglia il peperone in altri spicchi e, con l’aiuto del coltello, privalo della parte bianca e dei semi rimasti. Procedi in questo modo per tutti peperoni a tua disposizione.

Peperoni: come renderli digeribili

Il segreto per renderli digeribili è quello di pulirli bene. Togli tutte le parti bianche e i semi. Anche la buccia del peperone può risultare indigesta, l’ideale, infatti, sarebbe di prepararli alla griglia, privandoli totalmente delle buccia. E’ sufficiente anche arrostirli a fiamma viva. In questo modo, infatti, si brucia solo la pellicina superficiale, senza intaccare il sapore e la croccantezza della polpa.

Per velocizzare la spellatura basta metterli a raffreddare in un sacchetto di carta ben chiuso. Le pellicine, grazie all’azione del vapore acqueo, si solleveranno verso l’alto facilitando la pulizia. Terminata quest’operazione, i peperoni vanno puliti, ma non lavati, con uno strofinaccio di cotone, in modo da liberarli da ogni residuo.

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Peperoncino e paprika

Le tipologie piccanti di peperone, essiccate ed utilizzate come spezia, prendono il nome di peperoncino, ma viene usata anche la denominazione chili (molto comune anche nei paesi anglosassoni). Oltre al peperoncino viene prodotta anche un’altra spezia che deriva dal peperone polverizzato: si tratta della paprika, tipica dell’Ungheria, che si ottiene dalla miscela di alcune varietà di peperoni dolci essiccati, polverizzati e poi mescolati alla farina di frumento. Di questa spezia esistono due tipi principali: quella dolce, detta anche rosa, e quella piccante. La paprika ha diversi usi: il più noto è con il gulash.

peperoni scala Scoville piccantezza peperoncini

La gradazione di Scoville per misurare la piccantezza

Il sapore del peperone viene determinato soprattutto dalla presenza di una sostanza contenuta nei semi, nel tessuto spugnoso placentare all’interno del peperone e nella polpa: la capsaicina (o capsicina). Si tratta di una sostanza alcaloide che, assieme ad altre quattro sostanze naturali chiamate capsacinoidi, è presente in grande quantità nei peperoni piccanti, mentre è invece molto limitata nelle varietà di peperoni dolci.

La capsaicina, e quindi la piccantezza del peperone, viene misurata con la scala Scoville, secondo la quale il peperone risulta dolce se il livello di capsicina va da 0 a 500 unità, mentre in quantità superiori è piccante.

Ecco la tabella con la gradazione Scoville che mette a confronto alcune delle principali varietà di peperoncini.

Varietà

Sono veramente pochissime le verdure che possono vantare così tanti colori, forme, dimensioni e sapori come i peperoni. Nel mondo vengono coltivate e commercializzate cinque specie diverse di peperoni. La più diffusa è la specie Capsicum annuum, di cui fanno parte moltissime varietà di peperoni dolci e alcune specie di peperoni piccanti (peperoncini) e piante di peperoni ornamentali.

Le altre specie di peperoni Capsicum, molto meno diffuse, sono:

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  • Capsicum baccatum;
  • Chinense, tipologia sudamericana probabilmente originaria dell’Amazzonia, che include anche la varietà di peperoncino Habanero che è tra quelli più piccanti al mondo;
  • Capsicum frutescens, varietà di peperone che include il tabasco;
  • Pubescens, che include la varietà di peperoncino sudamericano rocoto, anch’esso molto piccante.

In Italia il Catalogo delle varietà delle specie di ortaggi (anno 2018) del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali conta 174 varietà di peperone (Capsicum annuum L.), che comprende anche alcune varietà di peperoncini.

Le varietà possono avere caratteristiche specifiche che rendono questo ortaggio adatto a destinazioni differenti

Come scegliere i peperoni

Al momento dell’acquisto dei peperoni è opportuno riconoscerne il grado di freschezza e le principali tipologie. Il peperone quadrangolare grosso deve presentarsi con il picciolo ben attaccato e verde, la superficie deve essere liscia e tesa, senza grinze o macchie della buccia, di colore brillante. La polpa si deve presentare soda, carnosa e dal peso consistente.

Peperone DOP e IGP

Se si desidera scegliere un prodotto garantito, si possono cercare quelli a denominazione DOP e IGP. Allo stato attuale, a livello di protezione europea, è stato riconosciuto e registrato quale Denominazione di Origine Protetta il Peperone di Pontecorvo DOP, nell’area vocata della Regione Lazio, e quale Indicazione Geografica Protetta il Peperone di Senise IGP, nell’area vocata della Basilicata.

I Prodotti Agroalimentari Tradizionali

I peperoni sono un’erbacea diffusamente coltivata, dunque non è particolarmente difficoltoso trovare sul territorio nazionale molte aree di produzione e consumarli come tradizione consiglia. Si può quindi approfittare per assaggiare qualche cultivar locale di peperone e scoprire le eccellenze dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali registrati a livello Nazionale. Eccone alcune:

  • Abruzzo: il Peperoncino secco piccante, chiamato anche Diavoletto, o Diavolicchio o Lazzaretto o Lu Piccant o l’Amaro; il Peperone rosso di Altino; il Peperone secco dolce chiamato anche Saracone o Bastardone o Farfullone
  • Basilicata: peperoni cruschi
  • Calabria: peperoncino di Spilinga, il Peperoncino piccante calabrese e il peperone roggianese;
  • Campania: peperoncini verdi o di fiume; il peperoncino friariello napoletano; il peperoncino friariello nocerese; il peperone cazzone; il papaccella detto anche Papaccelle riccie; il peperone quarantino di San Salvatore; il sassaniello; il quagliettani; il peperone Sciuscillone;
  • Molise: peperone rosso
  • Piemonte: peperone Cuneo; il peperone di Capriglio; il peperone quadrato d’Asti; i peperoni di Carmagnola;
  • Veneto: peperone di Zero Branco.

Uso alternativo dei peperoni

La polpa del peperone dolce, come quella di molti prodotti ortofrutticoli freschi, può essere utilizzata come rimedio casalingo in cosmesi, per una maschera idratante e nutriente.

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peperoni varietà

Peperoni: uso in cucina

I peperoni sono un ingrediente molto versatile in cucina: ottimi sia crudi che cotti, sono perfetti gustati semplicemente come contorno, per condire primi piatti di pasta o riso, oppure in abbinamento a numerosi secondi piatti, specie di carne. E, sotto forma di peperoncino, aggiungono un tocco piccante più o meno forte, a seconda dei gusti.

Le ricette con i peperoni

A crudo il peperone dolce può essere usato per arricchire un’insalata, ma è ideale anche in pinzimonio con altre verdure.

Questi ortaggi sono ottimi anche come contorno, grigliati, oppure scottati al forno, pelati e conditi con olio e aglio. Si possono anche cuocere in padella: questo tipo di cottura viene di solito usato per preparare la classica peperonata, accompagnata da patate o da altre verdure, ma i peperoni in padella sono molto gustosi anche per condire la pasta. Un’idea alternativa di condimento è un pesto, con peperoni, parmigiano e nocciole. Puoi usare i peperoni anche per farcire una torta salata, magari in abbinamento con altre verdure di stagione come melanzane, zucchine e pomodori.

I peperoni si prestano poi ad essere farciti con carne macinata e altri ingredienti come melanzane tagliate a pezzetti, formaggio, tonno, uova e cipolla, riso o altri cereali. A seconda di quanto è ricca la farcitura, puoi gustarli come contorno sfizioso, ma anche come piatto unico, se abbini alle verdure una fonte di carboidrati e una di proteine.

I peperoni costituiscono anche l’ingrediente principale del gazpacho, tipica ricetta spagnola a base di verdure crude, ottimo da servire come antipasto freddo.

Gli stuzzicanti peperoni sottolio, sottaceto o essiccati possono arricchire una fresca insalata di riso o essere serviti per un aperitivo.

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Molte sono le preparazioni che vedono il peperoncino ingrediente fondamentale. In Calabria si producono tanti salumi addizionati con il “Peperoncino calabrese”. La regina incontrastata del piccante è la “Nduja” originaria della Spilinga, in provincia di Vibo Valentia. Il suo nome è etimologicamente legato al salame di trippa francese (andouille), ma fu introdotta dagli Spagnoli all’inizio del 1600.

Vuoi sperimentare i tanti utilizzi di questo ortaggio in cucina? Prova le ricette con peperoni di Melarossa!

Le forme e i colori del peperone

Peperoni: botanica

La pianta è a ciclo annuale e si presenta con un fusto dal portamento più o meno eretto fino ad essere pendulo, angoloso, glabro, di altezza compresa tra i 40 e i 150 centimetri.

Possiede un apparato radicale abbastanza superficiale, costituito da una radice principale fittonante e da radici secondarie, affastellate e di ridotte dimensioni.

Le foglie sono verdi, alterne e lucide, di forma ellittica o ovata, acuminate, con margine intero.

I fiori sono bianchi, formati da 6 petali e 5 o 6 sepali.

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Il peperone è una pianta ermafrodita e autogama, ovvero ha organi maschili e femminili ed è in grado di autofecondarsi. Ciò non esclude la possibilità che possa essere fecondata da altre piante di peperone e di peperoncino: meglio quindi tenere queste due varietà a debita distanza per non avere sorprese insolite!

La pianta del peperone vive bene esclusivamente nei climi caldo-temperati ed è esigente in fatto di sostanze nutritive: il terreno di coltura deve essere ricco di sostanze organiche e possibilmente sabbioso ma con un costante rifornimento idrico.

Il frutto del peperone

Il frutto del peperone è sostanzialmente vuoto e suddiviso in 2-4 logge. All’interno, aderente alla polpa, racchiude una placenta costituita da un tessuto spugnoso bianco in prossimità della zona peduncolare che lega alcuni semi chiari, tondi e schiacciati. Proprio la placenta e i semi contengono la capsaicina (o capsicina), il principio attivo piccante dei peperoni e dei peperoncini. L’abbondanza di capsaicina determina la piccantezza del frutto. La sua concentrazione può variare a seconda del tipo di peperone, per cui possiamo avere peperoncini piccanti o peperoni più dolci.

Il periodo stagionale di maturazione dei frutti parte dall’estate e dura fino in autunno.

Le forme e i colori dei peperoni

Il frutto è una bacca carnosa, che, a seconda della tipologia, varia in:

  • forma: può avere forma allungata, cilindrica, quadrata, triangolare, a sigaretta, a cornetto, ecc;
  • colore: i peperoni maturi sono gialli o rossi. Quelli verdi, invece, sono una manifestazione acerba. Anche i famosi “friarelli” coltivati in Campania rientrano fra i verdi e, nonostante l’aspetto simile al peperoncino, sono estremamente dolci. Di recente sono state introdotte varietà nuove di colore arancione, bianco e violaceo;
  • destinazione di consumo: alcuni peperoni sono ideali per essere essiccati, altri per essere conservati, altri ancora per essere consumati freschi o arrostiti, oppure per essere utilizzati come condimento.

Peperoni: cenni storici

La pianta del peperone nasce nella parte centro-meridionale del Sud America, in una zona delimitata tra le montagne del Brasile e la Bolivia. Nel corso di migliaia di anni il peperoncino è “migrato” fuori da questa zona. Probabilmente grazie all’aiuto degli uccelli e dei nativi, il peperone si propagò in tutta l’America.

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Cristoforo Colombo e i peperoni in Italia

Il peperone venne scoperto nel 1493, data del primo viaggio di Cristoforo Colombo oltreoceano.

Il frutto venne battezzato proprio durante il viaggio di Colombo con il nome di “pepe d’India” per via delle proprietà piccanti simili a quelle del pepe. Solo successivamente in Italia prese il nome di “peperone”. Era considerato come una varietà di peperoncino, solo un po’ più grosso. Colombo si riferisce al peperone come a una nuova varietà di pepe rosso.

Dalla Spagna all’Asia

Proprio a causa del suo sapore piccante, il peperone non riscosse grande successo in Europa. Si ipotizza che i monaci del monastero reale di Santa Maria de Guadalupe, in Estremadura, Spagna, furono i primi europei a introdurre il sapore piccante dei peperoncini nella loro cucina. Fu nel 1600 che, attraverso rotte commerciali provenienti dal Sud America, esploratori commercianti portoghesi e spagnoli portarono il peperoncino anche in Africa, India e Asia dove la pianta divenne il “pepe dei poveri” e i suoi frutti essiccati sostituirono il pepe nero, riservato solo ai più agiati.

Peperoni: curiosità

Il peperone dolce che conosciamo oggi deriva da una mutazione genetica spontanea che ha reso i frutti privi della capsaicina, la sostanza naturale che conferisce il sapore piccante. La sua diffusione nella cucina italiana non avvenne in tempi rapidi. Inizialmente era usato nelle ricette napoletane per la pasta, ma ben presto venne totalmente sostituito dal pomodoro.

Ad oggi, il peperone risulta tra gli ortaggi freschi che contano il maggior numero di varietà prodotte e commercializzate sul mercato ortofrutticolo internazionale.

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Sofia Russo

Sofia Russo

Dottoressa in Biologia e socia volontaria della Onlus Nutrizionisti Senza Frontiere, ho approfondito la mia formazione attraverso un Master in nutrizione umana presso la Unitelma Sapienza. Ho svolto tirocini formativi in laboratori di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università degli Studi Roma Tre. Per Melarossa mi occupo di scrivere approfondimenti sugli alimenti.

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