Il cavolfiore, che fa parte della famiglia delle crucifere (come i broccoli e i ravanelli), è una miniera di nutrienti che lo rendono prezioso per la salute: bisognerebbe mangiarlo almeno 2-3 volte alla settimana per approfittare delle sue tante virtù.
L’infiorescenza è la parte commestibile dell’ortaggio: può essere di diversi colori, da bianca a giallo paglierino, passando per il verde e il viola.
In cucina, il cavolfiore è un ortaggio estremamente versatile: puoi bollirlo, cuocerlo al vapore, cucinarlo al forno ma anche in padella. Ricorda, però, che la cottura prolungata riduce il contenuto di glucosinolati, vitamine termosensibili e sali minerali. Quindi, per godere al meglio dei suoi benefici, sarebbe preferibile cuocerlo in poca acqua, al vapore o, preferibilmente, nella pentola a pressione.
Si presta a molti usi: sono molto amate le creme e le vellutate a base di cavolfiore, perché è un ortaggio utile a legare diversi ingredienti, senza essere invasivo dal punto di vista del sapore. Inoltre, con le cimette di cavolfiore si possono realizzare ottime paste e risotti. Può anche essere trasformato in sfiziose polpette, in hamburger vegetali e anche in frittelle.
Cavolfiore: che cos’è
Appartiene alla famiglia delle Brassicace, la stessa famiglia dei “cugini” cavoli. In particolare, è una varietà di Brassica oleracea (var. botrytis): è caratterizzata da un’infiorescenza, detta “testa” o “palla”, costituita da numerosi peduncoli fiorali.
Il suo periodo di maturazione varia a seconda delle varietà: le precocissime, che vengono raccolte a ottobre, le precoci, raccolte a novembre-dicembre, le varietà invernali, tipiche di gennaio e febbraio e le tardive, che si raccolgono da marzo a maggio.
È tra gli ortaggi più coltivati nel nostro Paese, in particolare nelle regioni centro-meridionali. Deve il suo nome – derivato dai sostantivi latini caulis, cioè “fusto” e fioris, cioè “fiore” – proprio alle infiorescenze che si usano in cucina .
È anche noto per l’odore non proprio piacevole che emana quando viene cotto, dovuto alla presenza di alcune sostanze che, ad alte temperature, si trasformano in gas.
Cavolfiori colorati: che cosa cambia
Oltre al periodo di raccolta, i cavolfiori si possono distinguere anche per il loro colore. Il più comune è il cavolfiore bianco, quello con le foglie verdi, che siamo abituati a trovare sui banchi dei mercati. Ma esistono anche altre varietà.
- Cavolfiore verde, chiamato anche cimone. Rimane verde perché le sue foglie non si chiudono del tutto. Per questo motivo, sviluppa la clorofilla, una sostanza molto importante per la produzione di emoglobina.
- Cavolfiore giallo è ricco di betacarotene. Questo importante antiossidante è utile soprattutto alla salute degli occhi e della pelle.
- Cavolfiore viola è un incrocio tra cavolo broccolo e cavolfiore comune. Conosciuto anche come Violetto di Sicilia, è ricco di carotenoidi e antociani, che svolgono la funzione di antiossidanti. È proprio agli antociani che deve il suo colore viola. Gli antociani sono sostanze in grado di ridurre i radicali liberi, di proteggere i capillari e di prevenire le infezioni. Inoltre, esercitano un’azione di contrasto nei confronti dei processi cancerogeni.

Valori nutrizionali del cavolfiore
È ricco di proteine che, insieme alla vitamina C, rinforzano il sistema immunitario.
Ti sazia con poche calorie, solo 30 ogni 100 grammi di prodotto commestibile. Se poi esaminiamo gli altri valori nutrizionali di questo ortaggio dal sapore delicato, scopriamo che in 100 grammi ci sono:
- 90,5 g di acqua
- 2,7 g di carboidrati
- 2,4 g di fibra
- 2,4 g di zuccheri solubili
- 3,2 g di proteine
- 0,2 g di grassi
- Zero colesterolo.

È un ortaggio ricco di sali minerali: in particolare contiene 350 mg di potassio, 0,8 mg di ferro, 8 mg di sodio e 28 mg di magnesio.
Non mancano importanti vitamine, come la vitamina A (50 μg), la vitamina C (59 mg) e alcune vitamine del gruppo B e la vitamina K.

La fibra, invece, mantiene in salute l’intestino. La pectina, ad esempio, è una fibra solubile e, se assunta quotidianamente (almeno 6 grammi, come quella contenuta in 3 mele), contribuisce al mantenimento dei livelli normali di colesterolo nel sangue.

I benefici del cavolfiore per la tua salute
I cavolfiori sono degli ortaggi con pochissimi grassi, ma con un ottimo contenuto di fibre che favoriscono il corretto funzionamento dell’apparato digerente, contrastando la stitichezza.
Sono anche ottimi antinfiammatori. L’infiammazione è una delle cause principali di alcune malattie, come l’artrite reumatoide o le patologie autoimmuni. Il cavolfiore e, in generale, tutti i cavoli, sono quindi dei potenti antinfiammatori naturali, ottimi alleati nella prevenzione di queste malattie.
Il consumo di questo ortaggio può, infine, aiutare a combattere l’ipertensione, grazie alla presenza di alcuni aminoacidi, come l’acido glutammico.
Saziante e ipocalorico
Il cavolfiore ha un elevato potere saziante e solo 30 calorie per 100 grammi di prodotto crudo, quindi è utile inserirlo in una dieta dimagrante.
È indicato anche in caso di diabete: le sue proprietà nutrizionali, infatti, possono aiutare a tenere sotto controllo i livelli di zucchero nel sangue.
Alleato contro glicemia e colesterolo
Grazie alle molte fibre che contiene, è un ottimo alimento per chi vuole tenere a bada glicemia e colesterolo. Le fibre, infatti, sono in grado di limitare e rallentare l’assorbimento intestinale degli zuccheri, con tutti i benefici che questo comporta in chi soffre di iperglicemia.
Sono utili anche a tenere bassi i livelli di colesterolo nel sangue. Pertanto, il cavolfiore, con il suo buon apporto di fibra, è indicato in caso di diabete e/o ipercolesterolemia.
Il cavolfiore fa bene al cervello
Questo ortaggio dalle molte proprietà benefiche contiene anche colina (detta anche vitamina J simile alle vitamine del Gruppo B). Si tratta di un costituente dei fosfolipidi che compongono la membrana cellulare e del neurotrasmettitore acetilcolina, quindi fondamentale per lo sviluppo cerebrale.
Mangiarlo in gravidanza significa anche migliorare l’accrescimento e le connessioni dei neuroni dell’ippocampo, una regione del cervello coinvolta nell’apprendimento e nella memoria.
Inoltre, è ricco di vitamina K e antocianine che, insieme alla colina, sono un valido aiuto per le funzioni mentali e il sistema nervoso.
Cavolfiore e tumori: le ricerche scientifiche
Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che assumere con continuità questo vegetale permette di fornire al corpo due sostanze, sulforafano e indolo 3 carbinolo, una molecola presente nelle crocifere (famiglia di cui fanno parte anche broccoli, cavoli e cavolini di Bruxelles) che, secondo alcune ricerche, sarebbe in grado di ripristinare l’attività di un gene che contrasta la crescita dei tumori.
Tuttavia, anche se i risultati degli studi in corso sono incoraggianti, i ricercatori evidenziano che non serve mangiare tanti cavolfiori per ricreare l’effetto antitumorale osservato in laboratorio: le dosi efficaci per l’azione antitumorale non sono infatti praticabili con l’alimentazione. Sarà quindi necessario attendere che la molecola sia sintetizzata in laboratorio e approvata come farmaco dalle Autorità, ma solo se si rivelerà promettente anche nelle fasi della sperimentazione clinica.

Controindicazioni
Il cavolfiore, per la presenza di numerosi composti solforati, può essere poco indicato per chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile perché tende a favorire meteorismo e disturbi gastrointestinali.
La presenza di sostanze come le goitrine, invece, rende sconsigliato il consumo per chi soffre di ipotiroidismo, in quanto interferiscono con l’assorbimento e il metabolismo dello iodio, soprattutto se si sceglie di mangiare il cavolfiore crudo.
Usi alternativi
Non molti sanno che nell’acqua in cui si cuoce il cavolfiore restano tantissime proprietà nutritive utili per il benessere generale del fisico. Un trucco per approfittarne è quello di usare la sua acqua di cottura come brodo vegetale o nella preparazione di altri piatti, come il risotto o come l’acqua di cottura per la pasta, oppure come insaporitore per altre verdure.
Inoltre, l’acqua può essere usata anche a scopi terapeutici contro eczemi e infiammazioni generiche. Perfino le foglie possono tornare utili: tritate e applicate sulla pelle del viso diventano un’ottima maschera di bellezza per avere una pelle luminosa e liscia.

Come cucinare il cavolfiore e suggerimenti di ricette
Per ridurre il cattivo odore che si sprigiona quando cuoci il cavolfiore, puoi mettere sul coperchio una fetta di pane raffermo bagnato di aceto, oppure far bollire una patata nella stessa acqua.
È utile anche cuocerlo tagliando le cimette, in modo da abbreviare il tempo di cottura: circa 15 minuti contro i 20 (o più) del vegetale lasciato intero.
Sono tante le soluzioni per preparare i cavolfiori: bolliti, al vapore, gratinati, in pastella, come ingredienti di minestre o sughi per la pasta.
Sono tra i vegetali ideali per essere conservati sott’aceto e si consumano anche crudi in insalata, lasciando in questo modo intatto il loro contenuto di vitamina C.
Uno dei piatti più apprezzati è quello al forno gratinato: ma puoi anche saltarlo in padella dopo averlo leggermente lessato e condirlo con aglio e odori vari o con spezie. Infine, uno dei modi più golosi di gustare il cavolfiore, sono le cotolette: puoi impanarlo e poi cuocerlo al forno, evitando così la frittura.
Scopri le migliori ricette con il cavolfiore.
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