La melanzana è un ortaggio tipicamente estivo, che veste colori diversi a seconda delle varietà a cui appartiene: viola, nero ma anche bianco. Regina indiscussa della cucina di questa stagione, la melanzana è estremamente versatile, ottima per la preparazione di piatti golosi e sfiziosi, in base anche alle tradizioni regionali.
Ricca di betacarotene, la melanzana è un vero concentrato di minerali, soprattutto potassio, ma anche magnesio e calcio. Contiene anche diverse vitamine (A, B1, B2, B3, B5, B6, C, E e K), aminoacidi e una discreta quantità di acido folico e antiossidanti.
Le melanzane le conosciamo soprattutto di colore viola, anche se ci sono varianti bianche e dalle sfumature variegate: la buccia viola le identifica però subito e testimonia la presenza di un’elevata quantità di nasunina, un pigmento che fa parte della famiglia delle antocianine, flavonoidi ad azione antiossidante che agiscono contro i danni dei radicali liberi e l’invecchiamento.
Le melanzane sono davvero ipocaloriche: contengono appena 18 calorie per 100 g. Attenzione alla cottura, però: essendo piuttosto spugnose tendono ad assorbire moltissimo il condimento, quindi evita di friggerle. Più in generale, utilizza poco olio anche se scegli metodi di cottura più sani, come quello in padella o al forno.
Mai mangiare la melanzana cruda, poiché contiene la solanina, sostanza tossica che irrita la mucosa dello stomaco e il cui effetto nocivo è azzerato con la cottura. Chi soffre di sindrome dell’intestino irritabile deve ridurne l’assunzione per evitare la comparsa del gonfiore addominale, così come chi soffre di calcoli renali per la presenza di ossalati.
Melanzana: cos’è
La melanzana è una bacca carnosa prodotta dalla pianta della specie Solanum Melongena L., appartenente alla famiglia delle Solanaceae. La pianta è una erbacea annuale con fusto eretto, parzialmente lignificato, che può crescere ad un’altezza di oltre 1 metro.
Sviluppa un apparato radicale a fittone ma senza scendere oltre 50/60 cm di profondità, sufficientemente espanso.
Curiosità: origine del nome “melanzana”
Il nome italiano deriverebbe dal termine arabo a cui venne anteposto “melo”, divenendo quindi “melo– badhnjan “, più tardi “melangiana“.
La tradizione popolare italiana interpreta il nome come “mela insana”, probabilmente perché l’ortaggio, se consumato crudo, può dare origine a disturbi digestivi.
Curiosamente, in alcune zone italiane la parola araba “badhnjan o badingian” venne invece preceduta dal prefisso “Petro” e, per questo motivo, fino ai primi anni del 1800 in alcuni testi questo ortaggio veniva identificato col nome di “petronciano”.

Melanzana: valori nutrizionali
Con il suo scarso apporto calorico (solo 18 calorie per 100 grammi di prodotto) e la sua ricca quantità di acqua, sali minerali, soprattutto potassio, fosforo e calcio, la melanzana rappresenta un ottimo alimento.
La ricchezza di vitamina C e di molti altri antiossidanti, soprattutto acido clorogenico e antociani (responsabili del tipico colore della buccia delle melanzane), rendono la melanzana un ortaggio molto ricco di proprietà.
La buccia della melanzana contiene sostanze benefiche per fegato, pancreas e intestino favorendo la produzione e l’eliminazione della bile.
Inoltre, sono presenti altre molecole, quali:
- solanina, contenuta principalmente nella buccia: ha un’azione moderatamente tossica che si elimina in cottura
- tomatina o licopersicina, un alcaloide che il frutto autoproduce solo se stimolato dalle infezioni fungine e dal danneggiamento meccanico. Durante la maturazione del frutto la tomatina viene metabolizzata fino a scomparire del tutto. La tomatina è scarsamente tossica per l’uomo, ha azione batteriostatica e micostatica.
Cosa contengono le melanzane
Questo ciò che contiene la melanzana per 100 grammi di prodotto
- Acqua: g 92,7
- Proteine: g 1,1
- Colesterolo: g 0
- Carboidrati disponibili: g 2,6
- Zuccheri solubili: g 2,6
- Fibra totale: g 2,6
- Calorie: 18.

Melanzana: benefici per la salute
Le proprietà benefiche attribuite alla melanzana da molte ricerche scientifiche condotte sembrerebbero essere molte più di quante si pensi.
Aiuta il sistema cardiocircolatorio
Diversi studi dimostrano come proprio le sostanze che conferiscono alla melanzana il suo tipico sapore amarognolo abbiano importanti funzioni protettive.
Si tratta di composti organici che stimolano la produzione della bile da parte del fegato contribuendo, grazie anche alla presenza di fibra, a ridurre il tasso di colesterolo cattivo LDL nel sangue, nemico numero uno di vene, arterie e cuore.
Inoltre, studi recenti mostrano quanto la melanzana sia utile per la salute cardiaca grazie alla capacità che possiede di combattere:
- infiammazione
- stress ossidativo
- livelli alti di trigliceridi nel sangue.
Gli antociani, potenti antiossidanti, svolgono un ruolo importante nella salvaguardia del sistema cardiocircolatorio e aiutano a ridurre la pressione sanguigna, con un conseguente minor rischio di ictus ed infarti.
La melanzana, inoltre, grazie al suo alto contenuto di potassio, favorisce il mantenimento di un corretto valore pressorio.
Attività antiossidante e antinfiammatoria
L’acido clorogenico è il principale composto antiossidante presente nella melanzana. La sua azione, oltre a contribuire alla riduzione del tasso di colesterolo nel sangue, è di aiuto nel contrastare l’ossidazione da parte dei radicali liberi.
Inoltre, l’acido clorogenico sembrerebbe utile anche per combattere le allergie riducendone i sintomi e gli effetti.
Tra gli antiossidanti di cui la melanzana è particolarmente ricca ci sono:
- la vitamina C
- gli antociani: pigmenti vegetali che si concentrano particolarmente nello strato superficiale del prodotto. Tra questi la nasunina è particolarmente efficace nel proteggere le cellule dai danni dalla perossidazione lipidica e nel contrastare l’infiammazione e lo stress ossidativo. Viene usata dall’organismo per rendere il ferro assimilabile e per espellere i metalli pesanti dal corpo, disintossicando così l’organismo.
Azione antitumorale
I polifenoli presenti nella melanzana possiedono spiccate proprietà antitumorali soprattutto nei confronti del tumore al polmone, al seno, alla prostata, alla vescica ed alla pelle.
Una crema preparata con l’estratto della buccia, ad uso topico, si è rivelata utile per combattere il tumore alla pelle, in particolare il carcinoma e la cheratosi.
Protegge la vista
Gli antociani presenti nell’ortaggio hanno un effetto protettivo nei confronti di occhi e vista. La niacina ha dimostrato di avere proprietà protettive contro la cataratta.
Azione depurativa e remineralizzante
Dato che il periodo di maggiore disponibilità di prodotto coincide con i mesi estivi, la melanzana può aiutare a favorire il ripristino dell’equilibrio minerale proprio in quel periodo in cui l’alta sudorazione causa la perdita di sali.
Infatti, la buona presenza di potassio e di altri minerali le conferisce proprietà remineralizzanti e ricostituenti.
Inoltre, per il suo alto contenuto di acqua, le melanzane hanno caratteristiche reidratanti e depurative dell’organismo.
È consigliata anche nei casi di:
- gotta
- arteriosclerosi
- problemi di infiammazione alle vie urinarie.
Alleata dell’intestino
Il buon contenuto di fibra alimentare promuove un regolare transito intestinale e facilita il processo digestivo. Inoltre, la fibra stimola la produzione di succhi gastrici che facilitano l’assorbimento delle sostanze nutritive a livello intestinale.
Se consumate in modo corretto, le melanzane non apportano grassi e non hanno colesterolo.
L’abbondanza di fibra invece contribuisce ad aumentare il senso di sazietà e rende questo alimento idoneo per tutti coloro che sono intenzionati a perdere peso.

Abbassa la glicemia
La fibra alimentare della melanzana contribuisce a regolare e mantenere normali i livelli di zucchero nel sangue. La fibra che non viene digerita dall’organismo abbassa la glicemia e riduce l’assorbimento di zucchero da parte del corpo. In questo modo, previene i picchi glicemici. Questa proprietà è stata attribuita all’attività dei polifenoli.
Benessere delle ossa
Alcuni composti fenolici sono stati collegati ad una riduzione dei sintomi dell’osteoporosi e ad una maggiore densità ossea. A questo si aggiunge il buon contenuto di ferro e calcio che sono essenziali per la salute dell’apparato scheletrico.
Acido folico
L’acido folico contenuto nelle melanzane non è tra i più significativi rispetto a quello di altre verdure, ma le rende comunque indicate per le donne in stato di gravidanza.
L’acido folico, conosciuto anche come vitamina B9, è importante per la prevenzione della spina bifida e dell’encefalopatia del neonato. Questa vitamina interviene anche nella formazione dei globuli rossi del sangue e nel metabolismo di grassi, proteine e carboidrati. Permette, inoltre, il corretto utilizzo della vitamina B12.
Controindicazioni della melanzana
La solanina, particolarmente abbondante nella melanzana, può risultare tossica se la mangiamo cruda e può provocare fastidi di natura digestiva.
Con la cottura le melanzane diventano del tutto inoffensive. Tuttavia si possono verificare, a seconda delle individuali sensibilità, fastidi di natura gastrica più o meno rilevanti, con cefalee e stati di sonnolenza.
La melanzana può causare reazioni allergiche con manifestazioni a carico della cute e dell’apparato digerente. Non è ancora del tutto chiaro quali siano i fattori che le scatenano.
Sembra che la buccia contenga alcune proteine ritenute responsabili del fenomeno e che queste risultino resistenti anche alla cottura. Altri studi hanno mostrato la presenza di metaboliti secondari non proteici come causa di reazioni allergiche.

Modalità d’uso e conservazione
La melanzana va consumata solo previa cottura. La solanina contenuta nel prodotto crudo viene in gran parte inattivata con il calore, eliminandone la tossicità che è causa di mal di testa, nausea e vomito. Inoltre, la cottura contribuisce a migliorarne il sapore, che a crudo sarebbe decisamente sgradevole e amarognolo.
La buccia della melanzana è commestibile, quindi si può evitare di sbucciarla, indipendentemente dalla preparazione scelta e dalla composizione del piatto.
Per attenuare il loro sapore amarognolo, è consigliabile tagliarle a fette o a cubetti e lasciarle sotto sale (preferibilmente sale grosso) per qualche ora prima di cucinarle.
Le melanzane possono essere conservate intere in frigorifero per 4-5 giorni. Per una conservazione più lunga è preferibile affettarle, sbollentarle in acqua per qualche minuto, lasciarle raffreddare e congelarle.

Come scegliere le melanzane
La melanzana è un ortaggio che è diventato, nel corso del tempo, tipico dell’area mediterranea. Il suo sviluppo è legato a condizioni climatiche particolarmente miti. La stagione per la produzione è quella estiva che va da giugno a settembre. Il prodotto che non viene da colture protette si raccoglie normalmente ad agosto.
Al momento dell’acquisto della melanzana bisogna fare attenzione che il picciolo (o peduncolo) sia ancora attaccato all’ortaggio (in alcune varietà di melanzana il picciolo è di colore verde brillante, mentre in altre varietà è di colore bronzato-nero) e non abbia parti secche.
Buccia e polpa
La buccia della melanzana si deve presentare liscia e tesa. La mancanza di ammaccature, parti nere o ammuffite è solitamente segno di freschezza dell’ortaggio.
La polpa della melanzana al tatto deve presentarsi soda. Se è troppo dura significa che la melanzana non è ancora matura, ma se è troppo molle potrebbe essere in avanzato stato di maturazione, quindi potrebbe risultare troppo stopposa al palato e molto amara.
La presenza di una piccola protuberanza alla base della melanzana indica generalmente che la polpa di questo ortaggio fresco è compatta e con pochi semi.
Coltivazioni italiane
Generalmente, le melanzane in vendita provengono da coltivazioni italiane, salvo qualche varietà particolare. Vengono prodotte sia in campo che in serra.
Inoltre, se si vuole scegliere un prodotto garantito, cerchiamo di acquistare quelli a denominazione e indicazione d’origine protetta (DOP o IGP).

Le eccellenze P.A.T.
Dato che la melanzana è un’erbacea diffusamente coltivata, non è particolarmente difficoltoso trovare sul territorio nazionale molte aree di produzione.
Quindi, si può quindi approfittare per assaggiare qualche cultivar locale di melanzana e scoprire le eccellenze dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali registrati a livello Nazionale, che annoverano un lungo elenco:
- Basilicata: Melanzana bianca di Senise;
- Campania: Melanzana cima di viola, Melanzana lunga di Napoli, Melanzana paccia;
- Liguria: Melanzana tonda (genovese);
- Piemonte: Melanzana violetta casalese;
- Toscana: Melanzana violetta fiorentina o Fiorentina.
Il Gilò
Il Gilò (Solanum gilo) è una pianta affine alla melanzana, che si coltiva allo stesso modo e si può consumare come le altre melanzane. La pianta è originaria dell’Africa occidentale, dove è tuttora coltivata, ma attualmente trova la sua massima diffusione sia come coltura che come consumo in Brasile.
I frutti possono essere cucinati anche in uno stadio più avanzato di maturazione rispetto alla melanzana in quanto i semi sono piccolissimi e non danno fastidio. Tuttavia, poiché hanno un sapore amarognolo che si accentua con la maturazione, vengono raccolti ancora acerbi. Il frutto acerbo è verde, quello maturo rosso o arancione. Brefaro è famosa per la coltivazione di ottimi ortaggi tra i quali il “jilò”.
La melanzana alleata di bellezza
La polpa della melanzana viene utilizzata anche in cosmesi, come rimedio casalingo nella preparazione di creme e maschere per il viso, grazie all’effetto nutriente esercitato sulla pelle.
È sufficiente schiacciare la polpa della melanzana e applicarla sul viso, da sola o, meglio, mescolata allo yogurt, per migliorarne l’effetto benefico.

Melanzane: usi in cucina
La melanzana va consumata previa cottura. Quando le cucini, ricorda che le melanzane, per via della loro caratteristica polpa piuttosto spugnosa, hanno la peculiarità di assorbire perfettamente il condimento e i grassi alimentari a cui si accompagnano.
Il basso apporto calorico della melanzana va rapportato quindi alla tipologia di preparazione e alla cottura a cui è soggetta.
Perfetta ed indicata per le diete ipocaloriche se, ad esempio, la si prepara grigliata o bollita, ma altrettanto ideale come ingrediente per piatti molto saporiti e ipercalorici. La versatilità del frutto e la varietà di cui si può disporre permettono di elaborare svariate preparazioni in cucina.
Le migliori ricette con le melanzane
Dall’antipasto, al primo, al secondo e contorno, fino addirittura ai dolci: le melanzane sono davvero un jolly in cucina.
Imperdibile la famosissima parmigiana di melanzane, ma anche le melanzane ripiene, la caponata, la pasta alla Norma con melanzane e ricotta salata, piatto tipico siciliano, le melanzane sott’olio e sott’aceto.
Inoltre, si abbinano bene con il pesce, per esempio con il pesce spada, sono un’ottima base per un pesto alternativo a quello classico con cui condire la pasta e sono molto gustose anche per torte salate, sfiziose bruschette, polpette vegetariane e piadine.
Addirittura, se le abbini al cioccolato, puoi usarle anche per preparare una torta.
Tra i piatti tipici delle tradizioni gastronomiche non italiane, da provare la moussaka di origine greca, tipico pasticcio di melanzane con carne e besciamella, e il Babaganoush, o caviale di melanzane, salsa di origine mediorientale a base di melanzane e tahina, la crema di sesamo.
Vuoi divertirti a sperimentare piatti gustosi e leggeri con questo ortaggio? Prova le ricette con melanzane di Melarossa.

Melanzana: botanica
Le foglie di forma variabile, da ovale ad acuta, sono ampie, di colore verde scuro, alterne, spesso fornite di spine sulle nervature della parte inferiore. La pagina superiore delle foglie è ricoperta da una fine peluria.
La fioritura della pianta avviene verso maggio inoltrato con fiori ermafroditi dai petali di una vistosa tinta violetta e gli stami gialli. Normalmente sono solitari, a fecondazione sia autogama che incrociata (ad opera di insetti).
Il frutto è collegato alla pianta da un lungo peduncolo, spesso legnoso, ricoperto di spine, che arriva al frutto avvolgendolo all’apice con un calice anch’esso spinoso. Il frutto è una bacca di forma allungata o più o meno sferica, a polpa bianca e spugnosa, dal sapore amarognolo e piccantino, con numerosi semi appiattiti di color giallo paglierino. La melanzana è fornita di un’epidermide liscia, normalmente scura o violetta, anche striata.
Alcune varietà possono presentare frutti chiari giallognoli o addirittura bianchi. Queste varietà, che si possono ancora trovare in commercio in alcuni paesi, hanno dato origine al nome inglese di “Eggplants” e tedesco “Eierfrucht”, cioè pianta delle uova, perché producevano frutti piccoli e di colore molto chiaro che ricordavano le uova.
Melanzana: cenni storici
Le origini della melanzana sono ancora incerte. L’etimologia del nome sembra collocarne la provenienza nelle zone calde dell’Asia meridionale, probabilmente nell’India orientale, ma potrebbe essere arrivata anche dalla Cina, dove è possibile che questo frutto venisse coltivato già in epoca preistorica.
Greci e Romani non conoscevano le melanzane e si hanno tracce di questo prodotto a partire dal XIII secolo, quando la melanzana iniziò ad essere coltivata nel nord Africa. Sul finire del XV secolo comparve in Europa, introdotta dagli arabi nelle regioni occidentali: prima in Spagna e poi nel meridione d’Italia e in Grecia. Nel 1550 la melanzana è citata nel Trattato della coltura degli orti e giardini del naturalista italiano Soderini.
Fatta eccezione per alcune aree, il consumo di melanzane non riscosse grande fortuna. Nel medioevo si riteneva che mangiare questo ortaggio potesse addirittura provocare la pazzia.
Nonostante questi pregiudizi, la popolazione di basso ceto non disdegnò le melanzane. Sembra che anticamente venissero per lo più conservate e consumate in salamoia, arricchite di spezie aromatiche e piccanti.
Apprezzata solo a partire dall’800
Solo verso la metà del XIX secolo il prodotto cominciò ad essere regolarmente utilizzato.
Secondo Di Prima (1998), la prima indicazione della presenza della melanzana nella caponata è quella di Mortillaro (1853), che ci informa che tra gli ingredienti principali ci sono, oltre al pesce, petronciane (melanzane) o carciofi.
In Sicilia ancora oggi la coltivazione di melanzane è molto più sviluppata rispetto al resto d’Italia e in questa regione si conservano tradizioni gastronomiche che ne testimoniano la lunga storia produttiva.
Lo stesso nome “caponata” andrebbe ricondotto all’aggettivo di origine latina “cauponia”, ossia “della taverna” a indicare proprio l’utilizzo più popolare e tradizionale della melanzana.

La melanzana e le sue varietà
Sono numerosissime le varietà di melanzane che vengono coltivate in Italia e in tutto il mondo.
Il Catalogo delle varietà delle specie di ortaggi (anno 2018) tenuto dal Ministero delle Politiche Agricole e Forestali conta oltre sessanta varietà di melanzane (Solanum Melongena L.).
Queste, normalmente, sono suddivisibili in base alla forma e al colore del frutto. Inoltre molte delle varietà tradizionali portano i nomi dei luoghi dove sono state selezionate.
Le melanzane possono essere così distinte.

A frutto tondo
Black beauty: varietà medio-tardiva dal frutto tondo-ovale con buccia di colore viola scuro lucente. La polpa è compatta, con pochi semi e dal sapore poco amaro.
Tonda comune di Firenze o Melanzana violetta pallida: ibrido che si è imposto nell’areale toscano per i suoi frutti rotondeggianti a polpa compatta, pochissimo acida e con pochissimi semi e dall’epidermide viola chiaro.
Birgah: varietà di medio vigore con frutti tondi di buone dimensioni e ottima consistenza, colore viola scuro e polpa bianca, dotata di ottima conservabilità. Il frutto è di buon sapore e dolce.
Prosperosa: rappresenta una novità varietale molto apprezzata. La pianta è rustica, compatta, di ottimo vigore vegetativo. Il frutto è grosso, tondo, leggermente ovale, di colore viola chiaro intenso, la polpa è morbida, di colore bianco, lenta ad ossidarsi, dal sapore assai gradevole.
Violetta Nana Precoce: varietà molto precoce, tonda e costoluta. È molto più piccola rispetto alle altre. La sua superficie non è liscia ma si presenta a coste, schiacciata alle estremità e con la buccia di un brillante colore viola chiaro
Melanzana Tonda Nera: varietà a forma leggermente ovale. È di grosse dimensioni, con buccia di colore viola scuro, particolarmente indicata per la parmigiana o da fare alla griglia.
Altre varietà rotonde:
Melanzana Tonda Bianca: di grosse dimensioni e con la buccia di colore bianco. La polpa dal sapore delicato con pochi semi. Come la tonda nera è ottima da friggere alla parmigiana o grigliata.
Rotonda bianca sfumata di rosa: varietà dai frutti molto grossi, rotondeggianti, a volte lievemente scanalati longitudinalmente e la buccia bianca irregolarmente sfumata di rosa. La polpa è bianca, soda e consistente, con pochi semi, di ottimo sapore.
Sabelle RZ F1: varietà precoce di melanzana, rotondeggiante con calice quasi senza spine. Ha un caratteristico colore viola brillante. La polpa è densa e con ottime caratteristiche organolettiche.
Melanzana Lety: varietà tonda precoce e molto produttiva, con buccia bianca sfumata di un lilla intenso.
Melanzana di Murcia: presenta una forma tondeggiante e lievemente costoluta con buccia viola chiara. È una varietà simile alla tonda di Firenze ma molto spinosa.
Baffa: è una cultivar vigorosa e dal fusto eretto. I frutti sono grossi, tondo-ovali e costoluti, con epidermide nera brillante, estremamente versatili in cucina in tutti gli impieghi.
Bella Vittoria: varietà tonda precoce. Presenta una buccia liscia e lucente di colore viola scuro.
Palermitana (o Tunisina): varietà dalla forma tonda con superficie liscia, e calice di colore nero che forma un “colletto bianco” al margine sulla buccia della melanzana che è di colore viola intenso.
Zuccherina: varietà leggermente costoluta. Come la Palermitana presenta un calice nero che forma un colletto bianco sulla superficie del frutto che ha la buccia di colore viola scuro molto intenso.
A frutto ovale:
Bianca ovale: varietà poco diffusa a forma ovoidale di piccole dimensioni con buccia liscia e lucente di colore bianco avorio, priva di pigmenti vegetali. La polpa di questa varietà è molto soda e con pochissimi semi.
Galine: varietà precoce dal frutto di forma ovale allungata. È di color viola scuro brillante, con polpa di sapore gradevole.
Jers King: nota per la produzione di frutti di notevoli dimensioni. La buccia è liscia e di colore viola scuro.
A frutto cilindrico-allungato:
Violetta lunga napoletana: molto vigorosa e produttiva, precocissima, con polpa di sapore forte e piccante;
Violetta lunga palermitana: varietà dal frutto di grande dimensioni, allungato, claviforme, di colore violetto scuro. La polpa è carnosa e soda, bianco-verdastra e di sapore delicato ma anche leggermente piccante, adatta ad essere consumata da sola o cucinata in piatti leggeri e saporiti.
Riminese: varietà precoce con frutto di forma stretta e lunga. La buccia è liscia e di colore viola molto scuro.
Violetta Lunga Migliorata delle Cascine: dalla pianta vigorosa e produttiva con frutto allungato, violetto un po’ claviforme.
Melanzana Giotto: varietà ovale con buccia di colore viola scuro.
Mostruosa di New York o Gigante bianca di New York: varietà a forma di borsetta dal frutto enorme. Di origine americana, ha un color violetto più o meno intenso e la buccia quasi bianca.
Larga Morada: di origine iberica presenta frutti di forma piuttosto allungata ed ovale, con buccia liscia di colore rosato striata di viola. La varietà è particolare per il suo gusto non amaro, delicato che si addice per piatti a base di pesce e per i palati più sensibili come quelli dei bambini.

Durona Calice Nero (o “a peduncolo nero”): dalla forma ovale, leggermente allungata e leggermente costoluta, con calice color bronzo. Presenta buccia liscia di colore nero. La polpa è soda, con pochi semi ed è ideale per la frittura.
Ovale Tipologia Maya: calice di un bel colore verde, senza spine. La buccia è liscia, di colore nero brillante. Ricercata in cucina perché buona da fare grigliata, ma soprattutto adatta alla caponata.
Altre varietà dalla forma allungata
Seta Violetta Lunga: è una cultivar vigorosa i cui frutti ovali allungati presentano il calice nero che forma una bordatura bianca sulla superficie della melanzana, che è di un intenso color viola. La polpa è soda ma tenera, con pochi semi ed ha un sapore particolarmente dolce.
Melanzana Lunga Nera: varietà molto produttiva, i frutti sono di grandi dimensioni e di forma allungata (ben 25 cm di lunghezza). La buccia di questa varietà è di colore viola scuro.
Mezza Lunga Tipologia Mirabelle: è una varietà che produce melanzane di forma allungata, cilindrica, con il calice di colore verde. La superficie di questa varietà è liscia, con la buccia di un intenso colore nero. Come per la Maya si presta in cucina ad essere grigliata, o tagliata a dadi e cotta con altri ortaggi per la preparazione della famosa caponata siciliana.
Perlina: è una varietà dalla forma allungata ma di piccole dimensioni (conosciuta anche come baby melanzana): in media un frutto pesa solo 35gr. È liscia con buccia sottile di colore violetto.
La Melanzana Rossa di Rotonda
Una varietà di melanzana del tutto unica nel suo genere è la Melanzana Rossa di Rotonda DOP (Denominazione di Origine Protetta). Si presenta di forma tonda con lievissime costolature, ha un calice molto piccolo, più simile ad un picciolo, la buccia di colore rosso aranciato, solcato da screziature longitudinali verdi.
La polpa è fruttata e, diversamente dalle altre tipologie di melanzane, non annerisce nemmeno dopo ore dal taglio. Il profumo è piuttosto intenso e ricorda quello del fico d’India, mentre il sapore è leggermente piccante. Questa varietà di melanzana è perfetta se preparata sott’olio o sott’aceto come antipasto.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.



Scarica l'app di Melarossa!
É gratis e ricca di contenuti:
- Ricette anche video
- News su nutrizione e benessere
- Quiz divertenti e informativi
- Il podcast "Spicchio di Mela"
- I testimonial che hanno ritrovato la forma con Melarossa
- Nuovi workout ogni settimana
Sull'app trovi anche la tua dieta personalizzata, a 2.99 € al mese