Sommario
La gotta è una delle forme più dolorose di artrite reumatoide. Si tratta di una malattia infiammatoria articolare (artrite) correlata alla presenza di elevate quantità di acido urico nel sangue e al suo conseguente deposito nel zona articolare. L’articolazione dell’alluce è quella più colpita dalla malattia ma più in generale sono mani e piedi a evidenziarne segni e sintomi. Però, l’acido urico può accumularsi in qualsiasi altro tessuto del corpo, come tendini e cute.
Solitamente compare improvvisamente con un episodio molto doloroso associato a gonfiore articolare.
È una malattia che affligge l’essere umano fin dall’antichità. Presenta una base genetica ma una serie di fattori di rischio possono influire notevolmente sulla malattia, come lo stile di vita e l’alimentazione.

Gotta e sintomi dell’iperuricemia (valori dell’acido urico nel sangue)
L’iperuricemia è definita come una condizione in cui la concentrazione sierica dell’acido urico è superiore a 7 mg/dl nell’uomo e a 6.5 mg/dl nella donna.
Al superamento della soglia di 9 mg/dl il rischio della gotta si presenta molto elevato e sarà quindi necessario procedere con la terapia.
I valori sanguigni dell’acido urico sono influenzati da molti fattori ambientali e genetici, dal sesso e dall’età.
Quindi, troviamo un’ereditarietà di circa il 40% nei casi di iperuricemia, una tendenza al rialzo dell’acido urico negli uomini di mezza età e nelle donne in menopausa e un rischio di aumento della concentrazione dell’acido urico nei soggetti in sovrappeso, che consumano alcool e utilizzano un certo tipo di farmaci.
Inoltre, l’iperuricemia può essere diagnosticata come primitiva, ovvero causata da alterazioni nel metabolismo dell’acido urico, oppure secondaria, in questo caso è correlata ad altre patologie che modificano il metabolismo o conseguente all’utilizzo di farmaci.

Gotta: possibili cause
La predisposizione genetica è la causa principale della gotta. Infatti, in soggetti con un metabolismo alterato (geneticamente) dell’acido urico si registreranno difficoltà nell’eliminazione di quest’ultimo e quindi un valore alterato nel sangue (iperuricemia).
Alimentazione
Il secondo fattore chiave scatenante, ma comunque secondario alla genetica, lo troviamo nell’alimentazione. Infatti, l’eccessivo consumo di alimenti ricchi di purine (ad esempio carne) può portare a un aumento dell’acido urico. Le purine sono delle sostanze organiche presenti in ogni organismo cellulare e, una volta metabolizzate dal corpo, rilasciano acido urico come loro metabolita.
Un’alterazione nel sistema di metabolizzazione delle purine (ad esempio una carenza enzimatica) può portare a una situazione di iperuricemia.
Anche l’alcool influisce negativamente sul metabolismo dell’acido urico riducendo la capacità del rene di smaltirlo.
Abbiamo visto come gli episodi acuti di gotta sono spesso preceduti da pasti abbondanti e con largo consumo di alcool, un classico esempio dei giorni di festa.
Gotta secondaria
Tuttavia, la gotta può in alcuni casi essere causata da un’altra malattia, parliamo quindi di gotta secondaria.
Patologie renali e malattie metaboliche sono le più comuni per lo sviluppo di una gotta secondaria, alle quali si aggiungono i tumori.
Ma, nella maggiora parte dei casi, la gotta è correlata alla sindrome metabolica. Il motivo anche in questo caso riporta a una predisposizione genetica ma anche a uno stile di vita non corretto.
Sovrappeso, scarsa attività fisica, dieta sbilanciata e abitudini quotidiane malsane sono un fattore predisponente per la sindrome metabolita.
Infine, tra le cause possiamo evidenziare ancora i farmaci chemioterapici e diuretici.

I sintomi della gotta
Un elevato livello di acido urico (iperuricemia), superiore a 9 mg/dl evidenzia una crisi acuta di gotta inevitabile. Se i valori sierologici sono invece superiori a 6 mg/dl si hanno delle possibilità che l’acido urico si depositi all’interno dei tessuti e delle articolazioni.
La gotta quindi non compare improvvisamente ma è anticipata da dei segnali di allarme che possono essere rilevati anche casualmente durante le analisi del sangue.
Il paziente colpito dalla crisi acuta di gotta, solitamente durante la notte, lamenta un dolore crescente e molto intenso. La zona colpita, solitamente l’alluce, si presenta gonfia, arrossata e estremamente sensibile al tatto.
Al suo primo esordio, la gotta, deve essere trattata in tempi utili per evitare una sua cronicizzazione portando gli accumuli di acido urico in altri tessuti.
Le conseguenze sono dolori diffusi nelle zone colpite e la formazione di noduli gottosi.
Oltre a danneggiare i tessuti può creare problemi anche a livello dei reni, andando a depositare acido urico al loro interno e creando uno stato infiammatorio con relative complicanze (nefropatia gottosa).

Gotta acuta
E’ il primo esordio, acuto e doloroso, della gotta. Ricordiamo la decisiva componente genetica tra le cause della malattia. La causa scatenante una crisi di gotta è spesso collegata all’alimentazione.
Gli episodi riportati sono spesso correlati a diete estreme, cure dimagranti e eccessivo consumo di carni e alcool.
Anche i farmaci rientrano tra le possibili cause scatenanti della gotta acuta, in particolare i diuretici che aumentano la quantità di urina espulsa ma la quantità di acido urico espulso rimane costante.
L’alluce gonfio, arrossato e doloroso è il tipico segno della gotta. Anche se, come evidenziato nei paragrafi precedenti, l’acido urico può depositarsi anche nelle altre articolazioni e tessuti.
Gotta cronica
Se l’episodio di gotta acuta, o in presenza di alti livelli di acido urico, il paziente non viene trattato in modo adeguato e nei giusti tempi, la gotta può cronicizzare.
Quindi, parliamo di un livello di acido urico costantemente alto che può portare a episodi acuti con intervalli sempre più brevi.
Il risultato è un danno articolare e tessutale diffuso, seguito da tofi (noduli gottosi) in varie zone del corpo come orecchie, gomiti, piedi e dita.
La nefropatia gottosa è una patologia causata dal deposito di acido urico nei reni, solitamente in conseguenza a una gotta non trattata. Il risultato sarà la formazione di calcoli renali con le eventuali complicazioni del caso, infiammazioni e coliche renali.
Inoltre, la patologia cronica può degenerare in artrosi, andando così a danneggiare ulteriormente le articolazioni e il tessuto osseo, diminuendo la funzione del segmento corporeo e peggiorando la sintomatologia della malattia stessa.

Diagnosi
La gotta viene diagnosticata con un’iniziale anamnesi, un esame clinico e l’esame del sangue. L’aumento del valore dell’acido urico darà conferma della diagnosi ipotizzata dal medico.
La sintomatologia della gotta è chiara ma può essere confusa con la pseudogotta, la diagnosi differenziale è quindi importante.
Per scartare l’ipotesi della pseudogotta sarà necessario prelevare il liquido sinoviale dall’articolazione sintomatologica. Se all’interno del liquido sinoviale viene segnalata la presenza di cristalli di acido urico, la diagnosi di gotta viene confermata. Al contrario i cristalli di pirofosfato indicano la pseudogotta.
Invece, nei casi di gotta cronica, il medico potrà prescrivere delle radiografie per valutare gli eventuali danni a livello articolare.

Come si cura la gotta
Nella fase acuta della gotta il primo obiettivo è quello di bloccare l’infiammazione a livello locale e limitare così il dolore.
Farmaci
I FANS sono i farmaci più utilizzati sul breve termine per la cura della gotta acuta. Possono essere assunti per via orale o iniettati direttamente nell’articolazione.
Questi farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) inibiscono alcuni processi infiammatori agendo anche come antidolorifici.
Recenti studi hanno evidenziato dei possibili vantaggi nell’integrazione della terapia enzimatica con i FANS e i farmaci antireumatici. La terapia enzimatica andrebbe a mediare l’infiammazione aumentando appunto la disponibilità degli enzimi coinvolti nel processo infiammatorio e favorendo il processo riparativo dei tessuti.
Nel caso in cui i FANS non dovessero essere sufficienti, il medico potrebbe optare per una cura a base di corticosteroidi. Il cortisone può essere iniettato e avrà un effetto più decisivo sul processo infiammatorio ma sempre e solo sul breve termine.
L’applicazione di una crema antidolorifica può portare sollievo.
Tutti i farmaci sopracitati agiscono solamente sulla sintomatologia della gotta ma non sulle sue cause scatenanti. Per far questo sarà necessario lavorare a “monte”, ovvero tentare di agire laddove i processi fisiologici portano a un accumulo di acido urico.

Gotta: cosa si può mangiare e cosa evitare
La chiave di questa fase della terapia è la dieta integrata dalla somministrazione di farmaci, quando necessario. Dieta e stile di vita sono i due aspetti su cui lavorare per ridurre il rischio di gotta o di un suo aggravamento.
Il primo passo deve essere quello di seguire una dieta a basso contenuto di purine, come i derivati di cereali, latte e uova.
Invece, da evitare, carne, alcool e alcuni vegetali come asparagi e cavolfiori.
Una dieta ottimale per combattere la gotta non si ferma solamente alla limitazione delle purine ma anche a una limitazione degli zuccheri, il tutto inquadrato in una dieta a introito calorico ridotto.
Inoltre, l’attività fisica risulta importante per:
- attivare il metabolismo cellulare
- migliorare lo stato di salute generale
- eliminare i chili di troppo.
Come prevenire la gotta
Ribadiamo come la colpa dell’origine della gotta si riversi sulla genetica dell’individuo. Quindi, per prevenirla è fondamentale giocare d’anticipo, indagando tra i vostri parenti se qualcuno soffre di gotta o ha valori di acido urico alterati.
Nel caso in cui la risposta sia positiva è consigliabile rivolgersi al proprio medico che prescriverà gli esami del sangue, se lo riterrà opportuno.
Se i risultati del sangue riportassero un valore alto di acido urico sarà necessario modificare il proprio stile di vita e l’alimentazione per ridurre il rischio episodi acuti di gotta.
Tendenzialmente la prevenzione, generalmente, si basa sugli stessi principi preventivi di qualsiasi tipo di malattia cronica correlata allo stile di vita e a fattori ambientali.
Dieta sana, attività fisica e stile di vita equilibrato sono i tre pilastri della prevenzione, anche della gotta.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.
