Sommario
La gotta è una delle forme più dolorose di artrite reumatoide. Si tratta di una malattia infiammatoria articolare (artrite) correlata alla presenza di elevate quantità di acido urico nel sangue e al suo conseguente deposito nel zona articolare. L’articolazione dell’alluce è quella più colpita dalla malattia ma più in generale sono mani e piedi a evidenziarne segni e sintomi. Però, l’acido urico può accumularsi in qualsiasi altro tessuto del corpo, come tendini e cute.
Solitamente compare improvvisamente con un episodio molto doloroso associato a gonfiore articolare.
È una malattia che affligge l’essere umano fin dall’antichità. Presenta una base genetica ma una serie di fattori di rischio possono influire notevolmente sulla malattia, come lo stile di vita e l’alimentazione.
Gotta: che cos’è
La gotta è una patologia del metabolismo caratterizzata da ricorrenti attacchi di artrite (ossia un’infiammazione a livello delle articolazioni) causata del deposito di cristalli di acido urico nelle articolazioni, che si manifesta con dolore, arrossamento e gonfiore a livello articolare, con attacchi in forma acuta che possono essere molto dolorosi.
Si tratta di una forma complessa di artrite che colpisce nella maggior parte dei casi – circa il 75% – le articolazioni dell’alluce. Proprio per questo motivo viene volgarmente chiamata podagra.
Più frequentemente sono colpiti gli uomini, nonostante il rischio nelle donne aumenti notevolmente dopo la menopausa.
Valori dell’acido urico nel sangue
L’iperuricemia è definita come una condizione in cui la concentrazione sierica dell’acido urico è superiore a 7 mg/dl nell’uomo e a 6.5 mg/dl nella donna.
Al superamento della soglia di 9 mg/dl il rischio della gotta si presenta molto elevato e sarà quindi necessario procedere con la terapia.
I valori sanguigni dell’acido urico sono influenzati da molti fattori ambientali e genetici, dal sesso e dall’età.
Quindi, troviamo un’ereditarietà di circa il 40% nei casi di iperuricemia, una tendenza al rialzo dell’acido urico negli uomini di mezza età e nelle donne in menopausa e un rischio di aumento della concentrazione dell’acido urico nei soggetti in sovrappeso, che consumano alcool e utilizzano un certo tipo di farmaci.
Inoltre, l’iperuricemia può essere diagnosticata come primitiva, ovvero causata da alterazioni nel metabolismo dell’acido urico, oppure secondaria, in questo caso è correlata ad altre patologie che modificano il metabolismo o conseguente all’utilizzo di farmaci.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’acido urico.
Sintomi: come si manifesta la gotta
La gotta si manifesta generalmente in modo improvviso con sintomi che sono quasi sempre molto evidenti.
I sintomi tipicamente associati alla gotta sono:
– Dolore a livello delle articolazioni del corpo. Si tratta di un dolore che inizia in modo acuto tra le 12-24 ore dopo la comparsa dei primi sintomi, che permane per qualche giorno (in relazione alla durata dell’infiammazione articolare) e che poi tende a migliorare spontaneamente.
Con il passare del tempo la frequenza e la durata degli attacchi possono aumentare, andando a colpire con un maggior numero di articolazioni. La gotta generalmente colpisce l’articolazione dell’alluce – ed è per questo che la gotta è anche volgarmente conosciuta come podagra -, ma può anche coinvolgere altre articolazioni, come quelle di polsi, caviglie, talloni, ginocchia, dita delle mani e gomiti.
– Gonfiore ed arrossamento delle articolazioni colpite.
– Formazione di tofi. La “gotta tofacea” è una condizione che può presentarsi in chi ha una malattia di lunga durata e non trattata. I tofi sono noduli duri al tatto e dolorosi poiché sono noduli di cristalli di acido urico circondati da tessuto infiammatorio e fibroso. Le sedi in cui più frequentemente si formano sono le strutture intorno alle articolazioni, come, per esempio, il lobo delle orecchie ed i reni.
Gotta: possibili cause
La predisposizione genetica è la causa principale della gotta. Infatti, in soggetti con un metabolismo alterato (geneticamente) dell’acido urico si registreranno difficoltà nell’eliminazione di quest’ultimo e quindi un valore alterato nel sangue (iperuricemia).
Il secondo fattore chiave scatenante, ma comunque secondario alla genetica, lo troviamo nell’alimentazione. Infatti, l’eccessivo consumo di alimenti ricchi di purine (ad esempio carne) può portare a un aumento dell’acido urico. Le purine sono delle sostanze organiche presenti in ogni organismo cellulare e, una volta metabolizzate dal corpo, rilasciano acido urico come loro metabolita.
Un’alterazione nel sistema di metabolizzazione delle purine (ad esempio una carenza enzimatica) può portare a una situazione di iperuricemia.
Anche l’alcool influisce negativamente sul metabolismo dell’acido urico riducendo la capacità del rene di smaltirlo.
Abbiamo visto come gli episodi acuti di gotta sono spesso preceduti da pasti abbondanti e con largo consumo di alcool, un classico esempio dei giorni di festa.
Tipologie di gotta
Gotta secondaria
Può in alcuni casi essere causata da un’altra malattia, parliamo quindi di gotta secondaria.
Patologie renali e malattie metaboliche sono le più comuni per lo sviluppo di una gotta secondaria, alle quali si aggiungono i tumori.
Ma, nella maggiora parte dei casi, la gotta è correlata alla sindrome metabolica. Il motivo anche in questo caso riporta a una predisposizione genetica ma anche a uno stile di vita non corretto.
Sovrappeso, scarsa attività fisica, dieta sbilanciata e abitudini quotidiane malsane sono un fattore predisponente per la sindrome metabolita.
Infine, tra le cause possiamo evidenziare ancora i farmaci chemioterapici e diuretici.
Gotta acuta
E’ il primo esordio, acuto e doloroso, della gotta. Ricordiamo la decisiva componente genetica tra le cause della malattia. La causa scatenante una crisi di gotta è spesso collegata all’alimentazione.
Gli episodi riportati sono spesso correlati a diete estreme, cure dimagranti e eccessivo consumo di carni e alcool.
Anche i farmaci rientrano tra le possibili cause scatenanti della gotta acuta, in particolare i diuretici che aumentano la quantità di urina espulsa ma la quantità di acido urico espulso rimane costante.
L’alluce gonfio, arrossato e doloroso è il tipico segno della gotta. Anche se, come evidenziato nei paragrafi precedenti, l’acido urico può depositarsi anche nelle altre articolazioni e tessuti.
Gotta cronica
Se l’episodio di gotta acuta, o in presenza di alti livelli di acido urico, il paziente non viene trattato in modo adeguato e nei giusti tempi, la gotta può cronicizzare.
Quindi, parliamo di un livello di acido urico costantemente alto che può portare a episodi acuti con intervalli sempre più brevi.
Il risultato è un danno articolare e tessutale diffuso, seguito da tofi (noduli gottosi) in varie zone del corpo come orecchie, gomiti, piedi e dita.
La nefropatia gottosa è una patologia causata dal deposito di acido urico nei reni, solitamente in conseguenza a una gotta non trattata. Il risultato sarà la formazione di calcoli renali con le eventuali complicazioni del caso, infiammazioni e coliche renali.
Inoltre, la patologia cronica può degenerare in artrosi, andando così a danneggiare ulteriormente le articolazioni e il tessuto osseo, diminuendo la funzione del segmento corporeo e peggiorando la sintomatologia della malattia stessa.
Diagnosi
La gotta viene diagnosticata con un’iniziale anamnesi, un esame clinico e l’esame del sangue. L’aumento del valore dell’acido urico darà conferma della diagnosi ipotizzata dal medico.
La sintomatologia della gotta è chiara ma può essere confusa con la pseudogotta, la diagnosi differenziale è quindi importante.
Per scartare l’ipotesi della pseudogotta sarà necessario prelevare il liquido sinoviale dall’articolazione sintomatologica. Se all’interno del liquido sinoviale viene segnalata la presenza di cristalli di acido urico, la diagnosi di gotta viene confermata. Al contrario i cristalli di pirofosfato indicano la pseudogotta.
Invece, nei casi di gotta cronica, il medico potrà prescrivere delle radiografie per valutare gli eventuali danni a livello articolare.
Quindi, i metodi che permettono di fare diagnosi di gotta sono:
- valutazione dell’uricemia (ossia la concentrazione di acido urico nel sangue) mediante un semplice esame del sangue.
- Analisi del fluido articolare mediante un prelievo di campione di liquido (artrocentesi) eseguito in anestesia locale con un ago.
- Tecniche di radiografia che mettono in evidenza i cristalli di acido urico depositati ed eventuali danni ossei associati.
Come si cura la gotta
Nella fase acuta della gotta il primo obiettivo è quello di bloccare l’infiammazione a livello locale e limitare così il dolore.
Farmaci
La terapia della gotta si basa sul trattamento dei sintomi dell’attacco acuto e sulla prevenzione dei nuovi attacchi che contribuisce a ridurre il rischio di complicazioni, come, per esempio, la formazione dei tofi.
Il trattamento della fase acuta è una terapia con farmaci il cui tipo specifico dipende da vari fattori che devono essere considerati caso per caso. Generalmente, gli antinfiammatori non steroidei (FANS) sono i farmaci di prima scelta, mentre la colchicina viene utilizzata in chi non tollera o ha controindicazioni ai FANS (come, per esempio, nell’insufficienza renale, gastrite, ulcere gastriche e allergia ai FANS), poiché è associata a maggiori effetti collaterali.
Come ultima spiaggia, per quei soggetti in cui non è possibile utilizzare i FANS o la colchicina, possono essere somministrati i corticosteroidi, anche con iniezioni intra-articolari.
La terapia di prevenzione, che ha lo scopo di prevenire ulteriori attacchi di gotta è basata su farmaci (come l’allopurinolo ed il febuxostat) che limitano la produzione di acido urico oppure (come il probenecid ed il sulfinpirazone) che facilitano il rene nel suo compito di eliminare l’acido urico presente nel sangue attraverso le urine.
Al fine di prevenire eventuali nuovi attacchi acuti, oltre la terapia farmacologica, esistono alcune misure preventive che possiamo mettere in atto.
Le regole da tenere a mente sono:
- Bere almeno 2 L di acqua al giorno, perché aiuta l’apparato urinario a smaltire l’acido urico. Ricordiamo che va limitato il consumo di alcolici e bevande eccessivamente dolci.
- Mantenere una dieta equilibrata, che includa porzioni adeguate di frutta e verdura, limitando gli alimenti ricchi di purine.
- Mantenere il peso corporeo nei limiti consigliati.
Gotta: cosa si può mangiare e cosa evitare
La chiave di questa fase della terapia è la dieta integrata dalla somministrazione di farmaci, quando necessario. Dieta e stile di vita sono i due aspetti su cui lavorare per ridurre il rischio di gotta o di un suo aggravamento.
Il primo passo deve essere quello di seguire una dieta a basso contenuto di purine.
Nello specifico, una lista dettagliata di alimenti maggiormente associati ad un aumento di acido urico – che pertanto vanno evitati o quantomeno ne va limitato il consumo -, sono:
- alcool, soprattutto birra e i superalcolici, poiché, oltre a causare aumento di peso, favoriscono la produzione di acido urico da parte dell’organismo.
- Pesce azzurro ad alto contenuto di purine, come, per esempio, acciughe, sardine e sgombro.
- Selvaggina e frattaglie di origine animale, come, per esempio, fegato, cervello e rognone.
- Formaggi grassi, strutto o lardo.
- Crostacei e frutti di mare, come, per esempio, cozze e vongole.
- Insaccati e salumi, come, per esempio, salsiccia e salame.
- Cibi conservati e bevande eccessivamente zuccherate.
- Altri alimenti, quali: affettati, legumi, frutta secca e alcune verdure come asparagi, spinaci, cavolfiori e funghi.
Una dieta ottimale per combattere la gotta non si ferma solamente alla limitazione delle purine ma anche a una limitazione degli zuccheri, il tutto inquadrato in una dieta a introito calorico ridotto.
Inoltre, l’attività fisica risulta importante per:
- attivare il metabolismo cellulare.
- Migliorare lo stato di salute generale.
- Eliminare i chili di troppo.
Come prevenire la gotta
Ribadiamo come la colpa dell’origine della gotta si riversi sulla genetica dell’individuo. Quindi, per prevenirla è fondamentale giocare d’anticipo, indagando tra i vostri parenti se qualcuno soffre di gotta o ha valori di acido urico alterati.
Nel caso in cui la risposta sia positiva è consigliabile rivolgersi al proprio medico che prescriverà gli esami del sangue, se lo riterrà opportuno.
Se i risultati del sangue riportassero un valore alto di acido urico sarà necessario modificare il proprio stile di vita e l’alimentazione per ridurre il rischio episodi acuti di gotta.
Tendenzialmente la prevenzione, generalmente, si basa sugli stessi principi preventivi di qualsiasi tipo di malattia cronica correlata allo stile di vita e a fattori ambientali.
Dieta sana, attività fisica e stile di vita equilibrato sono i tre pilastri della prevenzione, anche della gotta.
Fonte
- Danve A, Sehra ST, Neogi T. Role of diet in hyperuricemia and gout. Best Pract Res Clin Rheumatol. 2021 Dec;35(4):101723.