Sommario
La sindrome premestruale (SPM) è un problema con cui moltissime donne combattono ogni mese. Cefalea, dolore e tensione al seno, difficoltà a dormire, irritabilità sono alcuni dei disturbi che possono manifestarsi, in forma più o meno intensa, qualche giorno prima del ciclo. La SPM condiziona in modo anche consistente la vita, il lavoro e le relazioni sociali, soprattutto se assumono la forma del Disturbo Disforico Premestruale (DDPM). Interessa circa l’ 1,5-2% delle donne in età fertile.
Tuttavia, ciao sono una serie di alleati che possono aiutare ad alleviare i sintomi della sindrome premestruale: uno stile di vita sano e attivo, un’alimentazione equilibrata, rimedi naturali e terapie farmacologiche specifiche. Scopri di più sulla sindrome premestruale, sulle possibili cause e su come affrontarla nel modo più efficace per vivere il ciclo con serenità.
Sindrome premestruale: cos’è
Con il termine “sindrome premestruale” (SPM) si intende una serie di sintomi, sia fisici che emotivi, che si possono manifestare da 5 a 10 giorni prima del flusso mestruale (fase luteale) per poi scomparire con l’arrivo del ciclo. In alcune donne, i disturbi si presentano già a partire dall’ovulazione (14° giorno circa).
Nelle ultime due settimane del ciclo, agli ormoni estrogeni si sostituisce un più alto picco di progesterone, che ha l’obiettivo di preparare l’utero ad un’eventuale gravidanza. In assenza di gravidanza, si verifica una riduzione improvvisa di progesterone, che porta all’arrivo delle mestruazioni: proprio queste oscillazioni ormonali scatenerebbero la sindrome premestruale.
Cause e fattori di rischio
All’origine della sintomatologia della sindrome premestruale sembrano esserci diversi fattori:
- oscillazioni ormonali: un disequilibrio nel rapporto tra i livelli di estrogeni e progesterone durante il ciclo mestruale, e in particolare un alterazione dei livelli di progesterone che caratterizza la fase luteale, sarebbero responsabili dell’insorgere dei disturbi da SPM, soprattutto nelle donne che sono particolarmente sensibili a queste alterazioni.
Inoltre, l’assenza di sintomi premestruali prima della pubertà, in gravidanza e in menopausa sembra avvalorare questa ipotesi.
- livelli ematici più bassi di serotonina, neurotrasmettitore che facilita la comunicazione fra le cellule nervose e che sembra contribuire alla regolazione dell’umore (è infatti comunemente noto anche come “ormone del buonumore”): nelle donne che soffrono di SPM e DDPM, i valori di questa sostanza nella fase premestruale tendono a essere inferiori;
- alterazione del ricambio idrosalino: le oscillazioni di estrogeni e progesterone possono interessare vari ormoni, come la prolattina e l’aldosterone, che contribuiscono a regolare l’equilibrio dei sali e dei liquidi che, se in eccesso, possono causare ritenzione idrica e gonfiore, tra i sintomi classici della SPM;
- carenza di magnesio, che sembra essere uno dei fattori scatenanti di mal di testa, crampi muscolari, dolori all’utero, stanchezza e cattivo umore;
- carenza di vitamina B6, che sembra all’origine di molti dei sintomi della SPM, come cefalea, dolori muscolari e nausea;
- patrimonio genetico: una storia familiare positiva sembra essere tra i fattori di rischio sia per la sindrome premestruale che per il Disturbo Disforico Premestruale;
- stress: eventi di vita stressanti sembrano essere correlati all’insorgere del DDPM: le donne con SPM manifestano elevati livelli di ansia e mostrano strategie meno efficaci per affrontare lo stress, ad esempio l’evitamento, piuttosto che strategie più attive.

Sindrome premestruale: sintomi
La SPM si manifesta con sintomi sia fisici che di natura emotiva, psichica e comportamentale. I disturbi possono essere di tipo moderato o intenso, cambiare da un mese all’altro, aumentare con l’età, dopo una gravidanza, in caso di assunzione o sospensione di un contraccettivo orale, in situazioni di stress o in seguito a chirurgia pelvica.
Ecco i principali.
Sintomi fisici
- cefalea
- dolore alla schiena
- gonfiore e dolore al seno
- stitichezza
- diarrea
- vertigini
- aumento dell’appetito
- aumento del peso
- maggiore senso di sete
- acne
- affaticamento
Sintomi di natura emotiva/psichica:
- irritabilità
- ansia
- tensione
- irrequietezza
- labilità emotiva
- pianto
- sonnolenza
Sintomi comportamentali
- diminuzione della concentrazione
- deficit di performance
- disturbi del sonno
Disturbo Disforico Premestruale (DDPM)
Quando la sindrome premestruale presenta una marcata sintomatologia psichica ed emotiva, si parla di Disturbo Disforico Premestuale (DDPM). Questo disturbo rappresenta la condizione più grave della sindrome premestruale e può diventare così disfunzionale da compromettere le normali attività lavorative e sociali o la vita relazionale della donna.
I principali sintomi sono:
- marcata labilità affettiva
- ira o irritabilità persistente
- marcata ansia, tensione
- umore notevolmente depresso
- diminuito interesse alle attività abituali
- tendenza a stancarsi facilmente
- difficoltà soggettiva a concentrarsi
- marcata modificazione dell’appetito
- alterazione del sonno.

Sindrome premestruale: complicanze
Le complicanze più serie riguardano proprio i casi in cui la sintomatologia è così grave da risultare invalidante, con forti ripercussioni sulla qualità della vita lavorativa e sociale della donna.
In particolare, il Disturbo Disforico Premestruale, per quanto di più breve durata, può manifestarsi con un quadro simile a quello di altri disturbi depressivi, come il disturbo post-traumatico da stress e il disturbo di panico.
Questa sintomatologia grave, di cui si stima soffra tra il 3 e il 9% delle donne con SPM, può portare a maggiore isolamento sociale, calo di produttività e assenteismo dal lavoro.
Diagnosi
La diagnosi di sindrome premestruale si basa essenzialmente sulla valutazione dei sintomi da parte del medico, che spesso chiede alla paziente di registrarli quotidianamente: in questo modo, è possibile individuare quelli regolari e impostare il trattamento più idoneo.
Invece, per la diagnosi del Disturbo Disforico Premestruale esistono linee guida specifiche, che prevedono l’analisi dei disturbi dell’umore sulla base di fattori come la frequenza e il ritmo con cui si presentano.
Anche in questo caso, è utile costruirsi un diario giornaliero in cui annotare la comparsa e l’intensità di ansia, irritabilità, umore depresso per diversi mesi consecutivi: questo fornirà al medico gli elementi per la diagnosi.
Secondo le linee guida, nel Disturbo Disforico Premestruale si manifestano almeno cinque dei sintomi che spesso insorgono nelle donne con SPM. In particolare, deve essere presente uno dei seguenti:
- umore instabile
- irritabilità o presenza di più conflitti con altre persone
- umore depresso, scoramento e forte autocritica
- ansia, tensione, sensazione di essere sull’orlo di una crisi di nervi.
I sintomi devono anche includere almeno uno dei seguenti:
- diminuito interesse per le attività abituali
- difficoltà di concentrazione
- bassa energia o affaticamento
- evidenti cambiamenti dell’appetito, iperalimentazione o desideri intensi di cibo specifico
- disturbi del sonno (difficoltà ad addormentarsi, tendenza a dormire troppo)
- sensazione di sopraffazione o di essere fuori controllo
- sintomi fisici che spesso si osservano nelle donne con SPM (come seno dolorante).
Infine, i sintomi devono essere stati registrati per la maggior parte dei 12 mesi precedenti e devono essere stati di gravità e intensità tale da interferire con la vita e le attività della donna.

Cure
Dieta, attività fisica, terapie farmacologiche con ormoni e modulatori dell’umore, rimedi naturali: la cura della sindrome premestruale e del disturbo disforico premestruale passa attraverso questi strumenti.
In linea generale, in caso di SPM con sintomi di lieve entità è sufficiente intervenire sullo stile di vita, combinando cambiamenti nell’alimentazione, esercizio fisico, sospensione di sostanze eccitanti come la caffeina, regolazione del ritmo sonno-veglia.
Invece, se i sintomi sono più severi può essere opportuno intervenire con farmaci che agiscano sul piano sia ormonale, sia neurobiologico.

Dieta per alleviare i sintomi della sindrome premestruale
Sarà lo specialista a consigliare l’approccio più adatto sulla base della natura e dell’intensità della sintomatologia.
Nei giorni che precedono il ciclo, è consigliabile seguire una dieta ricca di frutta e verdura fresche, carboidrati complessi (pane, pasta), cibi ricchi di fibre, aumentare il consumo di proteine (carne, pesce e formaggi freschi), ridurre zucchero, sale, cibi conservati.
Accanto a questi principi base di sana alimentazione, ci sono poi alcuni cibi, ricchi di nutrienti utili per alleviare i sintomi tipici della SMP, che sarebbe quindi bene consumare in misura maggiore.
Cibi utili
- cibi ricchi di magnesio: la carenza di questo nutriente sembra essere uno dei fattori scatenanti di mal di testa, dolori addominali, stanchezza e cattivo umore, quindi assicurarsene la giusta quantità si rivela utile per il controllo dei sintomi della SPM. Ecco i cibi che lo contengono in abbondanza: cereali integrali, frutta secca (noci, mandorle), legumi, cioccolato fondente, bresaola, germe di grano, castagne, fichi, mais.
- cibi ricchi di omega 3: questi acidi grassi essenziali agiscono da antinfiammatori naturali, perché antagonizzano gli effetti delle prostaglandine, che sono i mediatori dei processi infiammatori dell’organismo. Questa azione aiuta a ridurre i dolori della sindrome premestruale. Tra le principali fonti di omega 3, sgombro, sardine, alici, salmone, tonno, frutta secca (noci, mandorle) e olio extravergine d’oliva.
- cibi ricchi di fitoestrogeni: sono sostanze naturali molto simili agli estrogeni, che quindi possono ridurre gli squilibri ormonali estrogeni-progesterone che sono tra le cause dei disturbi della SPM. Tra i più potenti ci sono gli isoflavoni, contenuti soprattutto nella soia e nei suoi derivati, come tofu e tempeh, ma presenti anche in altri legumi, dai fagioli ai piselli.
- cibi ricchi di vitamina B6: sembra che molti sintomi della sindrome premestruale (cefalea, dolori muscolari e nausea) possano essere legati ad una carenza di vitamina B6, per questo è utile inserire nella propria alimentazione alimenti che ne sono ricchi. Tra questi, avocado, banane, prugne, legumi, fagioli secchi e ceci.
Cibi da evitare
Specie nei giorni che precedono il ciclo, è consigliabile evitare:
- cibi salati, che aumentano la tendenza a ritenere i liquidi, quindi la sensazione di gonfiore: limitare il consumo di sale è comunque un’abitudine sana da adottare quotidianamente;
- cibi conservati, specie quelli in scatola, che contengono glutammato: questa sostanza aumenta la tendenza all’irritabilità e può contribuire all’innalzamento della pressione arteriosa;
- alcolici e le sostanze eccitanti come caffeina e teina.
Integratori alimentari
Soprattutto in presenza di carenze che l’alimentazione da sola non è in grado di colmare, l’impiego di integratori può contribuire a contenere i sintomi, sia fisici (gonfiore, dolore) che psichici (labilità emotiva, irritabilità) della SPM.
Tra questi, i più efficaci sono:
- magnesio
- calcio
- vitamina B6.
Naturalmente è sempre consigliabile assumere gli integratori sotto prescrizione e controllo del medico, che con gli opportuni esami saprà valutare quali sono utili e in quale dosaggio.
Terapie farmacologiche
Le terapie farmacologiche si rivelano utili sia contro i sintomi fisici della sindrome premestruale che contro i sintomi psichici, sia della SPM che del DDPF:
SPM con sintomi fisici predominanti
- farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), consigliati soprattutto per combattere la cefalea, il dolore causato da crampi addominali e i dolori articolari;
- inibitori delle prostaglandine, che come i FANS sono utili nel trattamento dei sintomi dolorosi della SPM;
- spironolattone, un diuretico che aiuta i reni a eliminare sale e acqua dall’organismo e che sembra svolgere un’azione efficace sui sintomi legati alla ritenzione idrica, come tensione mammaria e gonfiore:
- contraccettivi orali: utili nel trattamento della tensione mammaria e del dolore addominale, anche non sono privi di effetti collaterali. Tuttavia, diversi studi non indicano una particolare indicazione a meno che non si cerchi la contraccezione;
- androgeni: tra questi il donazolo, uno steroide sintetico analogo al testosterone, sopprime il ciclo ovarico nella maggior parte delle donne. La sua efficacia sui sintomi premestruali è stata evidenziata principalmente su alcuni sintomi soggettivi, in particolare sulla mastodinia.

SPM con sintomi psichici predominanti o DDPM
- antidepressivi serotoninergici, della categoria degli SSRI (inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina o della serotonina/noradrenalina), che agiscono sulla cascata ormonale del progesterone e si rivelano utili per regolare l’umore e gli scatti di collera o rabbia. La sua efficacia sui sintomi premestruali è stata evidenziata principalmente su alcuni sintomi soggettivi, in particolare sulla mastodinia;
- terapia contraccettiva orale, meglio se monofasica, ad alto dosaggio di ormoni, per ridurre le fluttuazioni ormonali del ciclo. Diverse evidenze hanno tuttavia mostrato un effetto inverso rispetto a quello desiderato: la pillola può cioè causare un peggioramento dell’umore, con ansia e disforia.
- terapia ormonale con iniezioni di agonisti dell’ormone di rilascio della gonadotropina (GnRH), che hanno l’obiettivo di sopprimere in modo reversibile l’ovulazione, i cambiamenti del ciclo e le variazioni ormonali. Queste terapie sono indicate quando la sintomatologia è molto seria e soprattutto nelle donne che non rispondono ai precedenti trattamenti.
Sindrome premestruale: rimedi naturali e fitoterapia
La letteratura scientifica ha dimostrato l’efficacia della fitoterapia per il trattamento naturale della sindrome premestruale. In particolare, si rivelano utili:
- agnocasto: sotto forma di polvere, tintura, estrattoidroalcolico standardizzato o compresse, sembra agire positivamente sul riequilibrio del rapporto estrogeni/progesterone a favore di quest’ultimo. Contribuirebbe, inoltre, a modulare o inibire la produzione di alcuni ormoni, come la prolattina, il cui aumento è spesso alla base di alcuni dei sintomi più frequenti nella sindrome premestruale (per esempio il gonfiore associato a ritenzione idrica).
- erba di San Giovanni, o iperico: disponibile sotto forma di compresse, svolge un’azione antidepressiva, calmante e sedativa, contribuendo a ridurre stati d’ansia e irritabilità.
Tuttavia, entrambi i rimedi sono sconsigliati in gravidanza e possono avere effetti collaterali.
Infatti, l’agnocasto può provocare reazioni cutanee simili a quelle dell’orticaria e l’iperico può essere fotosensibilizzante e avere interazioni farmacologiche potenzialmente gravi. Quindi, è bene chiedere consiglio al medico o all’erborista prima di assumerli.

Sport
Una regolare attività fisica aiuta a scaricare in modo naturale ansia e tensione psicofisica, a ridurre l’irritabilità e a contrastare l’insonnia. Infatti, lo sport favorisce l’incremento dei livelli di endorfine, agendo positivamente sul tono dell’umore.
Inoltre, l’attività fisica può contribuire ad attenuare il senso di gonfiore che spesso precede il ciclo.
E’ consigliato svolgere esercizio aerobico per 20-30 minuti, quotidianamente o per almeno 3-4 giorni alla settimana. Anche la pratica dello yoga e del tai chi è utile per sciogliere le tensioni attraverso la respirazione e il rilassamento.
Altre terapie: rilassamento e psicoterapia
Una buona qualità del sonno, l’adozione di tecniche di rilassamento e, eventualmente, il ricorso alla psicoterapia possono contribuire a ridurre lo stress e l’irritabilità associati alla sindrome premestruale:
- è importante riposarsi e dormire a sufficienza, almeno 7 ore per notte, meglio se 8, perché una carenza di sonno può acuire sintomi come il cattivo umore. Durante tutto il ciclo mestruale può essere utile controllare il ritmo sonno-veglia adottando orari regolari per andare a dormire e per svegliarsi;
- tecniche anti-stress come la meditazione o tecniche di rilassamento si rivelano utili per controllare l’umore e sciogliere le tensioni;
- in letteratura scientifica ci sono dati che evidenziano l’efficacia della psicoterapia, in particolare di quella cognitivo-comportamentale.
Sindrome premestruale: prevenzione
Uno stile di vita sano, che associ alimentazione equilibrata, regolare attività fisica, corretta igiene del sonno, tecniche di riduzione dello stress, si rivela utile anche come strategia di prevenzione dei disturbi della sindrome premestruale: pone, infatti, nella donna le basi per una condizione di equilibrio, che può contribuire, se non a eliminare, almeno a ridurre la serietà di alcuni sintomi associati alla SPM, aiutando a vivere questo periodo con maggiore serenità.
Fonte
In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.
