Le uova sono considerate uno dei cibi più nutrienti al mondo e allo stesso tempo sono anche temute per il loro elevato contenuto in colesterolo che le rende poco adatte a chi soffre di ipercolesterolemia. Nonostante ciò non può essere negata l’universale importanza delle uova nell’alimentazione umana.
Infatti, le uova di gallina, quelle più comunemente consumate, sono una preziosa fonte di micronutrienti e di proteine di elevato valore biologico e di conseguenza di tutti gli aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre naturalmente. Inoltre, contengono vitamine, in particolare la A e la D, l’acido folico, la vitamina B6 e B12, la colina e molti sali minerali come il ferro, il calcio, il fosforo e il potassio.
Esistono più di mille ricette con l’uovo, ma tutte le preparazioni si riducono a 10 di base: uova bazzotte, in camicia, in cocotte, alla coque, in frittata, fritte, al piatto, sfilate, sode, strapazzate.
Le uova sono oltretutto un alimento economico e facile da cucinare, hanno poche calorie (circa 75 per un uovo di gallina grande) e sono la base di molte ricette, buone e veloci da preparare. Ma quante possiamo mangiarne? Come dobbiamo comportarci considerando il colesterolo che contengono? Quanti e quali benefici ha un uovo?
L’uovo: cos’è
L’uovo è un corpo organico prodotto dalle femmine di molte specie animali, dette ovipare. L’appellativo di ovaiola, quindi, spetta di diritto non solo alle galline ma anche a uccelli, rettili e pesci.
E’ una cellula di grandi dimensioni e un meraviglioso regalo della natura: un concentrato di nutrienti necessari per la formazione di un organismo animale fino alla schiusa.
In gastronomia, il termine uovo, senza specificazioni, indica quello di gallina, anche perché il prodotto di altri volatili, quali tacchino, anatra e piccione, è davvero poco utilizzato. L’uovo di altre specie ovaiole viene impiegato allo stesso modo di quello di gallina, tenendo presente che risulta più grande.
Uniche eccezioni sono le piccole uova di quaglia e quello enorme di struzzo: questo pesa quasi 2 chili, è in grado di sostituire ben 20 uova di gallina e basta per 12 persone.
Uova di quaglia
Reperibili in confezioni fino a 20 pezzi, le uova di quaglia sono tre volte più piccole e delicate delle uova di gallina, che sostituiscono in proporzione di 5 a 1.
Hanno un guscio sottile e marroncino, a sfumatura verdognola e con macchie scure: pesano 20-30 g. Prodotte dalle quaglie giapponesi a testa bruna, si cucinano come le altre uova, ma vanno lavate con acqua calda prima dell’uso.
Le uova di quaglia possono essere gustate sode, bollite per 3 minuti, per guarnizioni e insalate
Inoltre, sono ottime nella “niçoise”, con patate lesse, pomodori e fagiolini, oppure “bavosine”, strapazzate fino a metà cottura e insaporite con tartufo bianco.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sulle uova di quaglia.

Valori nutrizionali del tuorlo
Un uovo medio pesa circa 60 grammi. Il tuorlo fornisce i tre quarti del suo contenuto calorico che è pari a 128 calorie per 100 grammi di prodotto (circa 75 kcal a uovo).
Nel tuorlo sono concentrati tutti i grassi presenti nell’uovo, ben 6 grammi. La metà di questi grassi è costituita da acido oleico, lo stesso che troviamo nell’olio d’oliva, da acido palmitico, acido stearico e, in minor misura, acido linoleico. Tra gli acidi grassi polinsaturi troviamo gli omega 6, mentre gli omega 3 sono presenti in minori quantità.
Tuttavia, il tuorlo ha un contenuto elevato di colesterolo: in media 200 mg a uovo.
Inoltre, è importante il contenuto di proteine e la quantità elevatissima di leucina, un aminoacido essenziale. Fondamentale anche la presenza di colina (160 mg), un nutriente essenziale che aiuta a mantenere integre le membrane cellulari.
Il colore giallo-arancio del tuorlo è dovuto alla presenza di composti anti-ossidanti, principalmente luteina e zeaxantina, in grado di aumentare significativamente il contenuto di carotenoidi nel plasma e nei tessuti oculari, con un possibile effetto protettivo.
Infine, decisamente elevato il contenuto di Vitamina B1, Vitamina A, ferro e fosforo.
Calorie
325 calorie per 100 g di tuorlo.
Composizione
- Acqua g: 53,5.
- Proteine g: 15,8.
- Lipidi g: 29,1.
- Colesterolo mg: 1337.

Valori nutrizionali dell’albume
L’albume costituisce i due terzi del peso dell’uovo, ma circa il 90% di questo è costituito da acqua. Il 10% è invece costituito da proteine, minerali, vitamina B2 e glucosio.
Tra le proteine presenti ve ne sono alcune con proprietà anti-nutrienti (solo se l’albume viene consumato crudo): tra queste la più importante è sicuramente l’avidina, che riduce l’assorbimento della vitamina B 12.
La cottura o la pastorizzazione, denaturando le proteine dell’uovo, elimina ogni rischio di malassorbimento legato al consumo di albume crudo.
Calorie
43 calorie per 100 grammi di albume
Composizione
- Acqua g: 87,7.
- Proteine g: 10,7.

Benefici delle uova
L’uovo è un alimento completo e le sue sostanze vengono utilizzate dall’organismo al 95%, una percentuale altissima rispetto ad altri cibi.
Per questo il suo consumo, in particolare alla coque, un metodo di cottura che permette di sfruttare completamente tutte le proprietà, è prezioso per bambini e anziani, durante la gravidanza e l’allattamento e in caso di anemia e depressione.
Dal momento che non lascia residui non digeriti nell’apparato digestivo e quindi non irrita l’intestino, l’uovo è raccomandato a chi soffre di malattie del colon.
Anche in presenza di gastrite, ulcera e altre patologie dello stomaco, l’uovo può essere consumato perché provoca una secrezione di acido cloridrico molto inferiore a quella dovuta a carne e pesce.
inoltre, per chi soffre di gotta, l’uovo è più indicato della carne poiché rilascia una quantità trascurabile di purine che, prodotte dalla digestione delle proteine, in eccesso causano la malattia.
Vediamo, una ad una, quali sono le proprietà di questo alimento.
- Ottimo per i muscoli e le funzioni dell’organismo: è tonificante ed energetico. L’alimento può essere un ottimo integratore, soprattutto per lo sportivo.
- Altissimo valore biologico: in una scala da 1 a 100 del valore biologico degli alimenti, l’uovo arriva a 93 mentre la carne si ferma a 69. L’uovo apporta proteine della migliore qualità, complete di tutti gli aminoacidi essenziali (non prodotti dall’organismo), in giusta dose e con il più elevato CUD (Coefficiente di Utilizzazione Digestiva).
- Ricco di vitamine e sali minerali, il prodotto ha una spiccata azione antiossidante, contro l’invecchiamento e le degenerazioni cellulari. Nell’uovo si trovano infatti anche fattori protettivi, come i flavonoidi, che combattono le alterazioni dei radicali liberi.
- Fosfolipidi, metionina e colina del tuorlo agiscono a difesa del fegato.
- la biotina contenuta nel tuorlo, vitamina del complesso B, è un presidio per il buonumore e la bellezza di pelle e capelli.
- Per la presenza di carotenoidi, precursori della vitamina A, l’uovo offre protezione a pelle, mucose e vista.
- Assunto come rimineralizzante, partecipa alla formazione e al benessere delle ossa; inoltre interviene nel buon funzionamento del sistema nervoso e di quello immunitario.
- Poiché tra i grassi contiene lecitine, l’uovo può contribuire a mantenere l’elasticità delle arterie.
- Le uova sono assimilabili e digeribili, con un minimo di un’ora e ¾ per l’uovo alla coque e un massimo di 3 ore per la frittata.

Uova: usi in cucina
Qualunque sia il piatto che vuoi preparare, è bene togliere le uova dal frigorifero almeno un’ora prima di usarle.
Gli albumi da montare devono essere tenuti a temperatura ambiente, con l’aggiunta di sale oppure cremor tartaro per evitare che rimangano fluidi e lisci, impossibili da gonfiare.
Se hai la certezza che l’uovo sia di giornata, puoi consumarlo crudo, magari all”ostrica”, con sale, pepe e succo di limone, oppure per preparare una maionese.
Se non usi uova fresche e vuoi consumarle crude, esegui la procedura di pastorizzazione per evitare rischi per la salute. Sarà sufficiente rompere l’uovo, riscaldarlo a bagnomaria lavorandolo con la frusta fino a quando raggiunge la temperatura di 60° C.
In questo modo il calore pastorizzerà le uova senza cuocerle. Se si intende realizzare preparazioni dolci, le uova dovranno essere pastorizzate con uno sciroppo di acqua e zucchero a 120° che andrà versato a filo, incorporandolo con una frusta, nelle uova montate.
Se invece consumi le uova cotte, ricorda che il metodo di cottura che scegli influisce sui tempi della digestione, che sono ovviamente proporzionali al quantitativo di grassi impiegati e alle temperature utilizzate: le uova sode, fritte o con grassi e le frittate permangono a lungo nello stomaco.
Uovo al tegamino
Metti dell’olio in una padella (quanto basta affinché l’uovo non si attacchi alla superficie), rompi l’uovo, versalo direttamente in padella e lascialo cuocere a fuoco lento.
Aggiungi un po’ di spezie. Una volta che l’albume sarà diventato bianco e il tuorlo ben compatto, il tuo uovo al tegamino sarà pronto.
Per questo tipo di cottura, occorre un uovo di recente raccolta il cui tuorlo, protetto dall’albume, non si rompa.
Uova sode

Metti l’uovo, freschissimo e con tutto il guscio, nel pentolino con acqua fredda e fallo cuocere per 7 minuti dal momento dell’ebollizione. Per sgusciarlo, passa l’uovo sodo sotto un getto di acqua fredda che, penetrando, farà sì che il guscio si stacchi più facilmente.
Per tagliarlo, bagna la lama del coltello con acqua ghiacciata.
Scopri la ricetta delle uova sode.
Uova strapazzate

Sbatti le uova con il sale, versa il composto in un tegame con un po’ d’olio e mescola con un cucchiaio di legno. Fai cuocere per qualche minuto a fuoco basso, finché le uova non risultano cotte, e servile ben calde.
Scopri la ricetta delle uova strapazzate.
Uovo alla coque

Porta ad ebollizione l’acqua in una pentola, versa con cautela l’uovo intero e lascialo cuocere per un paio di minuti. Scola l’acqua e servi l’uovo caldo, con tutto il guscio.
Scopri come fare l’uovo alla coque perfetto.
Uova in camicia

Le uova in camicia sono anche dette “affogate” o “poché”. Per prepararle, sguscia le uova e falle scivolare, una alla volta, in una pentola contenente 1 litro di acqua, 1 cucchiaio di aceto e 2 di sale fino, in ebollizione.
Abbassa la fiamma e, dopo 3 minuti di cottura, scola l’uovo con un mestolo forato, raccogliendo l’albume intorno al tuorlo.
Per preparare le uova in camicia, è bene usare uova fresche.
Frittata

Rompi le uova in un piatto, aggiungi un pizzico di sale e mescola. Per rendere la frittata più morbida, gli albumi vanno montati a neve. Ungi una padella antiaderente e, quando l’olio inizia a sfrigolare, versa al suo interno le uova.
Durante la cottura è importante girare la frittata in modo che venga ben cotta da ogni lato.
Fondamentale è il diametro della padella che deve essere di 14 cm per 2 uova e di 22 cm per 4. Se utilizzi il burro al posto dell’olio, la preparazione rimarrà più morbida e senza crosta. L’olio, tuttavia, è un condimento più genuino e salutare, che per questo deve essere preferito il più possibile.
Omelette

Sbatti leggermente le uova e aggiungi un pizzico di sale. Versa un cucchiaio di olio in una padellina, aggiungi l’uovo e mescola fino a quando non risulta rappreso, poi inclina la padella.
Per fare le omelette, la pentola deve avere bordi alti ed essere più svasata rispetto a una padella.
Uovo marinato
Secondo la ricetta di Carlo Cracco, per preparare l’uovo marinato si utilizza solo il tuorlo.Poni il tuorlo in un recipiente, dentro una piccola fontana di sale e zucchero in parti uguali.
Ricopri il rosso dell’uovo con altro sale e zucchero e lascialo riposare per 4 ore o più, a seconda se preferisci il tuorlo morbido dentro e compatto fuori oppure sodo.
L’uovo marinato, ripulito dal mix di sale e zucchero, può essere affettato e usato in insalata o nella pasta.
Le migliori ricette con le uova
Jolly in cucina, oltre che per le preparazioni base (frittata, in camicia, sode…) le uova possono anche essere usate come ingrediente fondamentale in tantissimi piatti, dall’antipasto al dolce: nella pasta all’uovo, per basi come la crema pasticciera, il pan di spagna e la pasta frolla, per salse come la maionese, in sformati e quiche salate, in torte e dessert (per esempio, sono essenziali in dolci al cucchiaio come tiramisù e crema catalana), biscotti, omelette e crêpes.
Le uova aiutano anche a legare l’impasto di polpette e polpettoni e sono utilizzate, insieme al pangrattato o alla farina, per la panatura di carne e pesce.
Scopri tutte le nostre ricette con l’uovo.
1 – Uova alla Benedict

Calorie totali: 1448 / Calorie a persone: 362
Ingredienti per 4 persone
Per le uova alla Benedict
- 4 uova
- 4 fette di prosciutto cotto
- 4 fette di pane integrale.
Per la salsa olandese
- 2 tuorli d’uovo
- 200 ml di aceto bianco
- 60 g di burro
- 1/2 limone il succo
- pepe nero in grani q.b.
- 1 ciuffo di prezzemolo
- sale q.b.
Scopri come preparare le uova alla Benedict.
2 – Uova ripiene

Calorie totali: 380 / Calorie a persone: 95
Ingredienti per 4 persone
- 4 uova
- 2 cetriolini sotto aceto
- 2 cucchiaini di yogurt greco magro
- 2 cucchiaini d’olio extravergine di oliva
- 1 cucchiaino di senape in grani
- 6 gocce di tabasco rosso
- erba cipollina q.b.
Scopri come preparare le uova ripiene.
Controindicazioni
L’assunzione di uova nella dieta andrebbe limitata da chi soffre di calcolosi o infiammazione alle vie biliari. Favorisce infatti la contrazione della colecisti e lo svuotamento della cistifellea, scatenando in questo modo dolorose coliche.
L’uovo non è responsabile del disturbo ma segnala i problemi epatici.
L’albume è di difficile digestione e deve sempre essere cotto perché contiene l’avidina, sostanza proteica che, a crudo, ne impedisce l’assorbimento.
Eczemi, pruriti e altri disturbi della pelle, dopo l’assunzione di un uovo, indicano una possibile allergia, dovuta alla precoce somministrazione del prodotto durante lo svezzamento.
Per questo motivo, l’uovo non andrebbe introdotto nella dieta prima del decimo mese di vita. Alcuni studi sembrano dimostrare un legame positivo tra l’introduzione delle uova prima del sesto mese e una riduzione del rischio di allergie, ma su questo aspetto non c’è ancora accordo assoluto.
Le uova fanno aumentare il colesterolo?
In 20 anni, la percentuale di colesterolo nelle uova è diminuita dell’8%, da 371 mg per etto a 344 mg, grazie alla dieta vegetariana a cui vengono sottoposte le ovaiole.
Le lecitine e gli acidi grassi mono-polinsaturi presenti nel tuorlo favoriscono il trasporto del colesterolo “cattivo” dalle arterie al fegato e potenziano quello “buono”.
L’Harvard School of Public Health americana ritiene che il tuorlo, nei soggetti sani, non aumenti il colesterolo nel sangue e non sia associato all’incremento di malattie cardiovascolari. Questo perché il colesterolo derivante dal cibo è solo il 20% di quello presente nell’organismo, a fronte dell’80% endogeno, prodotto dal fegato.
Tuttavia la considerevole quantità di colesterolo di un uovo impone a chi soffre di diabete o di ipercolesterolemia un consumo moderato, per evitare l’effetto di accumulo.

Quante uova mangiare a settimana?
Considerando il loro contenuto di colesterolo, la piramide alimentare indica un consumo raccomandato di uova per un massimo di 2-4 volte alla settimana nei soggetti sani, che non presentano cioè particolari disturbi o malattie (come l’ipercolesterolemia, alti livelli di trigliceridi, malattie cardiovascolari o metaboliche, ecc.). In questi casi, infatti, il consumo di uova va concordato con il proprio medico.
È importante anche considerare il consumo di uova “occulto”, poiché si tratta di un alimento molto utilizzato in diverse preparazioni: dai biscotti alla pasta all’uovo, dai dolci alle salse.
Gli studi sono un po’ discordanti in questo. Alcune ricerche evidenziano, infatti, che si possono mangiare una o due uova al giorno senza particolari conseguenze, altri invece consigliano un consumo moderato.
In particolare, sono due le ricerche che hanno creato un po’ di confusione. Uno studio pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition del 2018 sosteneva che il consumo di 12 uova a settimana in un anno non provocava un aumento di rischio di malattia cardiovascolare. Invece, nel 2019, uno studio della Northwestern University affermava esattamente il contrario: anche soltanto tre-quattro uova a settimana possono aumentare il rischio cardiovascolare dell’8%.
Secondo il Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione del CREA, in realtà i ricercatori sono concordi nel ritenere che è il consumo di alimenti con alti livelli di colesterolo, non solo le uova, ad aumentare il rischio cardiovascolare.
Quindi, se si escludono le uova dalla dieta ma si assumono altri cibi ricchi di colesterolo (come carni rosse, burro, formaggi grassi, salumi, ecc.) il rischio per la salute è lo stesso. Quello che davvero è importante è tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e di trigliceridi nel sangue seguendo una dieta sana ed equilibrata, come quella proposta da Melarossa, e fare attività fisica con regolarità.
Scopri il nostro approfondimento su quante uova si possono mangiare a settimana.
Idea sostituzione: si può mangiare un uovo a colazione?
Se lo chiedessimo agli inglesi la risposta sarebbe senz’altro affermativa. Nei Paesi nordici, infatti, la prima colazione è il pasto più importante della giornata. Ma lo è anche secondo la dieta mediterranea. Fare una buona colazione dopo il digiuno notturno permette di accumulare l’energia necessaria per affrontare la giornata fino al pranzo.
Secondo gli studi la risposta è senz’altro affermativa. Infatti, confrontando una prima colazione a base proteica (quindi con uova) con una più classica a base di carboidrati, ha vinto la prima. Sembrerebbe, infatti, che nel primo caso si arrivi al pranzo meno affamati e si disponga di maggiore energia durante il giorno.
Quindi, mangiare un uovo a colazione anche 2-3 volte la settimana è un ottima strategia per iniziare al meglio la giornata. Ovviamente sono da evitare grassi aggiunti come troppo olio o accompagnare le uova con pancetta o prosciutto.

Come scegliere le uova
In negozio è possibile trovare in vendita solo uova confezionate, dotate di etichetta esplicativa.
Sulla confezione delle uova sono indicati:
- paese di provenienza.
- Metodo di allevamento.
- Nome e l’indirizzo dell’imballatore .
- Numero identificativo del centro d’imballaggio.
- Durata minima (non oltre i 28 giorni dalla data di deposizione).
- Modalità di conservazione (in frigorifero).
- Numero di uova contenute.
- Categoria di qualità e quella di peso.
- Grado di freschezza.
A volte, sono presenti anche dichiarazioni nutrizionali. infatti, per la sicurezza del consumatore, le uova si sono dotate dell’identikit sul guscio, formato da 11 caratteri tra numeri e lettere.
Per quanto riguarda, nello specifico, la tipologia di allevamento, ogni numero corrisponde a determinate condizioni di vita delle ovaiole:
- “uova d’allevamento in gabbia” (identificate con il numero 3), provengono da animali che vivono in capannoni, dentro stie;
- “uova da allevamento a terra” (2): sono di galline chiuse in capannoni, con le zampe al suolo;
- le “uova da allevamento all’aperto” (1) arrivano da ovaiole libere di razzolare all’esterno;
- “uova da Agricoltura Biologica” (0): con marchi e certificazioni obbligatori, sono ottenute da galline allevate secondo rigide regole, come il divieto degli antibiotici.
Categorie di qualità delle uova
Esistono inoltre delle categorie di qualità delle uova:
- Categoria A: queste uova sono le uniche in vendita al supermercato. Devono essere intatte, non trattate con lavaggio, refrigerazione o altri processi, ma solo spazzolate a secco.
- Categoria B: uova qualitativamente inferiori a quelle di Categoria A, che non vengono vendute direttamente al consumatore, ma sono destinate all’industria, alimentare o non alimentare.
Le uova di categoria A devono avere le seguenti caratteristiche:
- guscio e cuticola normali, puliti, intatti.
- Camera d’aria di altezza non superiore a 6 mm, immobile.
- Per le uova commercializzate con la dicitura «extra», l’altezza non deve superare i 4 mm.
- Albume chiaro, limpido, di consistenza gelatinosa, esente da corpi estranei di qualsiasi natura;
- Tuorlo visibile alla speratura soltanto come ombratura, senza contorno apparente, che non si allontani sensibilmente dal centro dell’uovo in caso di rotazione di questo, esente da corpi estranei di qualsiasi natura.
- Germe dallo sviluppo impercettibile.
- Assenza di odori estranei.
Le uova di Categoria A, a seconda del peso, si classificano in:
- XL – grandissime: peso pari o superiore a 73 grammi.
- L – grandi: peso inferiore a 72 grammi.
- M – medie: peso pari o superiore a 53 g e inferiore a 62 grammi.
- S – piccole: peso inferiore a 53 grammi.

Come capire se un uovo è fresco
Un uovo fresco si riconosce per la sua camera d’aria, ovvero lo spazio all’interno dell’estremità più larga, delimitato da due sottili membrane che separano il guscio dall’albume.
Dato che il guscio è poroso, con il tempo al suo interno entra aria, che ne aumenta il volume. Nell’uovo fresco, guardato in trasparenza, questo spazio vuoto non deve superare i 6 millimetri.
Più la camera si ampia e più il prodotto resta a galla, quando viene immerso in un litro d’acqua con 120 g di sale. Un uovo che galleggia va scartato, perché vecchio, mentre quello che va a fondo è senz’altro freschissimo.
Quando il prodotto rimane a metà dell’acqua, senza muoversi, ha circa 6 giorni; se resta in verticale, con la parte larga verso l’alto, ne ha 11.
Così, in rapporto ai millimetri di altezza della camera d’aria, si trovano in commercio:
- uova “fresche”, confezionate entro 10 giorni dalla deposizione.
- “Extra”, freschissime, imballate entro 3 giorni dalla deposizione, che restano tali fino a 9 giorni dopo, quando, eliminata la scritta, sono vendute come fresche.
- Con “data di deposizione”, imballate il giorno stesso.
Il colore del guscio è indice di freschezza?
Il colore del guscio dell’uovo dipende dalla razza e dal mangime delle galline, non è quindi un indicatore della sua freschezza.
Quello che invece è importante notare del guscio è che sia pulito e omogeneo, perché le irregolarità potrebbero favorire contaminazioni dall’esterno.
Come conservare le uova
Le uova, quando le acquisti, non sono poste nei banchi refrigerati ma il consiglio per salvaguardarne gusto e salubrità, una volta a casa, è invece quello di riporle nel frigorifero, nell’apposito scomparto a 4° C, con la punta verso il basso per rallentare i processi di degradazione e lo sviluppo di agenti patogeni.
L’ideale sarebbe consumarle entro tre settimane dall’acquisto.
Il guscio dell’uovo non va lavato: contiene infatti una patina che lo protegge dagli agenti esterni. Invece, se le uova hanno il guscio danneggiato o, una volta aperte, hanno la tipica chiazza di sangue, meglio scartarle.
Per congelare in casa le uova, tuorlo e albume vanno separati. i “rossi” in una vaschetta, cosparsi di sale e zucchero per non farli coagulare, i “bianchi” leggermente sbattuti e dentro un vasetto di vetro con coperchio.
Se vuoi utilizzare l’uovo intero in cucina, fai attenzione a evitarne il contatto con altri alimenti crudi durante le preparazioni.
Vediamo invece quali metodologie vengono attuate, a livello industriale, per la conservazione dei prodotti ovoderivati:
- pastorizzazione: utilizzata per esempio per i mix di albume e tuorlo (tuorlo e albume vengono sottoposti a trattamento termico: in questo modo si aumenta la conservabilità dell’alimento e si facilita il dosaggio a livello industriale).
- Concentrazione (facendo evaporare l’acqua sotto vuoto) con eventuale aggiunta di glucosio o sale (trattamento utile per gli ovoprodotti destinati ad uso in pasticceria).
- Congelamento (si separa l’albume ed il tuorlo o si congelano insieme dopo aver eliminato il guscio).
- Essiccamento.

Trattamenti di bellezza con le uova
Se le proprietà nutrizionali delle uova sono indiscutibili, altrettanto lo sono le loro proprietà cosmetiche. Non è un caso, infatti, che fin dalla notte dei tempi vengano utilizzate per la cura e la bellezza di pelle e capelli. Ecco due ricette fai-da-te da provare.
Maschera nutriente per i capelli
Se il tuorlo delle uova rinforza i capelli, li rende lucidi ed elimina il crespo, l’albume aiuta a prevenire l’inestetico problema dei capelli grassi.
Ecco la ricetta per realizzare, con estrema facilità, una maschera nutriente per capelli.
Ingredienti:
- 1 uovo (2 se hai i capelli lunghi)
- 1 cucchiaio di olio di oliva
- 3 cucchiai di miele
Preparazione
- Sbatti l’uovo e aggiungi l’olio e il miele.
- Lavora il composto fino a farlo diventare una crema omogenea.
Applicazione
Applica la maschera sui capelli asciutti, dalla radice fino alle punte, con dei leggeri massaggi circolari. Lascia in posa per 20 minuti, poi sciacqua con abbondante acqua e procedi con il normale shampoo. Per rendere la maschera ancora più nutriente, usala dopo lo shampoo e, dopo il tempo di posa, risciacquala con acqua calda.
Maschera anti-age a base di uova
Per nutrire la pelle del viso in modo naturale ed economico, per renderla luminosa e per combattere i segni del tempo, ti consigliamo una maschera “fai da te” a base di uova. Ecco gli ingredienti:
- 1 tuorlo
- 1 cucchiaino di miele.
Preparazione
- Separa il tuorlo dall’albume
- mescola il miele con il tuorlo fino ad ottenere una crema omogenea.
Applicazione
Dopo aver pulito il viso con il detergente, applica la maschera.
Lascia in posa per 30 minuti e poi rimuovi la maschera con una spugnetta imbevuta di acqua tiepida. Sciacqua infine con abbondante acqua fredda.
Se ti infastidisce l’odore dell’uovo, puoi aggiungere alla maschera qualche goccia di olio essenziale di limone.
In caso di pelle sensibile o allergica, chiedi sempre consiglio al tuo medico, estetista o dermatologo prima di usare rimedi fai-da-te.
Cenni storici delle uova a tavola
Simbolo di buon auspicio, questo alimento è sempre stato considerato sacro nelle diverse civiltà. In Egitto era monopolio di faraoni, sacerdoti e nobili e presso i Romani appariva solo sulle tavole più altolocate, riservato agli ospiti di riguardo.
Inoltre, la sua fama raggiunse l’apice nel Medioevo, quando i feudatari di Carlo Magno accettavano uova in pagamento dell’affitto delle terre.
Presente nella dieta di un numero smisurato di culture, l’uovo ha vissuto alterni periodi nella storia dell’alimentazione.
E’ stato considerato un alimento meraviglioso e fondamentale, ma anche una delle cause principali delle patologie cardiovascolari. Quanto c’è di vero in queste affermazioni così diverse tra loro?
Con la consulenza di Rosanna Ercole, divulgatrice della nutrizione.
Fonte
- Banca dati di composizione degli alimenti per studi epidemiologici in Italia e CREA centro di ricerca per gli alimenti e la Nutrizione.


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