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Home » Nutrizione » Alimenti dalla A alla Z » Lamponi: storia, valori nutrizionali, benefici per la salute e usi in cucina

Lamponi: storia, valori nutrizionali, benefici per la salute e usi in cucina

Patrizio Cecconi by Patrizio Cecconi
4 Dicembre 2019
in Alimenti dalla A alla Z
lamponi: benefici, valori nutrizionali e usi in cucina
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Sommario

  • Lamponi: cosa sono
  • Lamponi: valori nutrizionali
  • Lamponi: benefici per la salute
  • Controindicazioni ed effetti collaterali
  • Come conservare i lamponi
  • Varietà
  • Come scegliere i lamponi
  • Usi alternativi: dal settore farmaceutico ai trattamenti di bellezza
  • I lamponi in cucina
  • Ricette con i lamponi di Melarossa
  • Storia del lampone

I lamponi, piccoli frutti di bosco, succosi, dal sapore aromatico dolce acidulo molto caratteristico, sono ricchi di tante buone proprietà. Il lampone è il frutto amico delle donne. Infatti, si “prende cura” del benessere femminile, proteggendo il loro apparato sessuale e aiutando il buon funzionamento ormonale.  Non solo, riequilibra gli scompensi che accompagnano la menopausa. Ma il lampone è anche consigliato durante la gravidanza perché tonifica i muscoli dell’utero migliorando le contrazioni. Infatti, fin dall’antichità,  i lamponi erano consigliati alle donne in gravidanza per scongiurare il rischio di aborto, per facilitare il parto ed aumentare la montata lattea. 

Ma tra le proprietà del lampone, ce ne sono anche per il benessere maschile.  Per tutti la natura ha regalato un frutto dalle edonistiche emozioni di gusto e di aroma, che lo rendono particolarissimo.  

Lamponi: cosa sono

Esistono diversi tipi di piante di lampone, tutte appartenenti alla famiglia delle Rosaceae.

Il frutto della pianta che comunemente siamo abituati a consumare appartiene al lampone europeo (Rubus idaeus) a frutti di colore rosso chiaro o rosato, e in alcune varietà anche gialli, ambrati o viola.

Le altre piante di lampone sono i Rubus:

  • strigosus, originario del Nord America e in genere a frutti rossi;
  • occidentalis, originario del Nord America a frutti neri;
  • neglectus, o lampone violaceo, spontaneo in America dell’est, forse ibrido naturale tra Rubus idaeus e Rubus occidentalis.

Rubus idaeus è una pianta originaria dell’Europa continentale e dell’Asia Minore. La sua coltivazione si è estesa successivamente nel Nord America. Le aree di produzione di maggiore importanza oltre a quella americana si trovano in Germania, Francia, Italia (Nord), Svizzera e Regno Unito.

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La pianta di lampone europeo ha un portamento cespuglioso che raggiunge i due metri di altezza. Il suo habitat naturale è quello boschivo montano fino ad un’altitudine di 1.500 metri o delle zone collinari. Predilige terreni poco calcarei, ricchi di sostanza organica, freschi e permeabili.

lampone: storia della pianta

Lamponi: valori nutrizionali

Come gli altri frutti di bosco, anche i lamponi sono caratterizzati dal colore rosso e blu/viola, per la presenza di:

  • antocianine 
  • flavonoidi (soprattutto quercetina e rutina)
  • pigmenti idrosolubili con un grande potere antiossidante. 

Queste sostanze svolgono funzioni protettive verso la pianta e sono altrettanto importanti per la salute. 

Inoltre, contengono anche una buona quantità di sali minerali, particolarmente: 

  • potassio
  • rame
  • fosforo
  • ferro
  • manganese
  • calcio 
  • magnesio. 

Non solo, possiedono un corredo vitaminico di tutto rispetto, composto da vitamine del gruppo:

  • B
  • vitamina E
  • vitamina K 
  • rilevante quantitativo di vitamina C 
  • folati. 

In aggiunta, i lamponi presentano acidi organici importanti, in particolare:

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  • malico
  • salicilico
  • acetico
  • succinico
  • ossalico
  • alta concentrazione di acido ellagico. 

L’ acido ellagico è ritenuto un efficace agente antitumorale.

Il loro apporto calorico è piuttosto limitato per via di un contenuto zuccherino basso, e grazie alla rilevante presenza di fibra e acqua, ben si addice a diete dimagranti e regimi alimentari ipocalorici.

lamponi: valori nutrizionali

Lamponi: benefici per la salute

Antiossidante

I lamponi possiedono un elevato contenuto di antiossidanti: 

  • antocianine
  • flavonoidi (soprattutto quercetina e rutina) 
  • acido ascorbico (vit. C). 

Sono tutti composti organici antiossidanti ben rappresentati in questo prezioso frutto. Sono sostanze protettive del frutto che intervengono per proteggere il tuo organismo dall’effetto di alcuni composti reattivi dell’ossigeno (ROS). 

Queste sostanze vengono prodotte normalmente dall’organismo durante il metabolismo cellulare. Sono i noti “radicali liberi”, temibili nemici della nostra salute, riconosciuti come responsabili dello sviluppo di molti stati patologici:

  • malattie cardiovascolari
  • tumori
  • indebolimento dell’apparato visivo 
  • altri fenomeni connessi all’invecchiamento in generale, compresi demenza e l’Alzheimer. 

Secondo alcuni recenti studi condotti dall’Università Tomas Bata di Zlin (Rep. Ceca), i composti bioattivi del lampone, quali composti fenolici (acidi fenolici, antociani, flavonoli e tannini) e acido ascorbico (vit. C), singolarmente o combinati, sono utili nella prevenzione: 

  • disturbi infiammatori
  • malattie cardiovascolari 
  • effetti protettivi per ridurre il rischio di vari tumori. 

Lamponi e antiossidanti  

Una ricerca condotta da due Università americane ha messo in luce la capacità degli antiossidanti dei lamponi rossi di invertire o prevenire la progressione dei processi patogeni alla base malattie metaboliche dei nostri giorni. 

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Infatti, gli ellagitannini e gli antociani presi in esame negli estratti di lampone rosso (o nell’intero frutto) avrebbero confermato di agire nella riduzione del rischio o nell’inversione di patofisiologie metabolicamente associate ad uno stato ossidativo e infiammatorio, in particolare per:

  • malattie cardiovascolari
  • diabete mellito
  • obesità
  • malattia di Alzheimer.

In generale, gli antiossidanti intervengono efficacemente nel rallentamento dei processi degenerativi che portano all’invecchiamento dell’organismo, prodotti dai responsabili del danno ossidativo del DNA cellulare. 

Antinfiammatorio

Grazie ai loro costituenti, i lamponi rossi sono utili per combattere svariate patologie di natura infiammatoria. 

Uno studio dell’Università di Rhode Island (USA) ha indagato sui polifenoli bioattivi, tra cui antociani ed ellagitannini del lampone rosso per le loro proprietà antinfiammatorie. 

Hanno esaminato gli effetti protettivi di un estratto di lampone rosso arricchito di polifenoli svolti nei riguardi della cartilagine e sul collagene di tipo II su animali di laboratorio affetti da artrite. 

Gli animali trattati hanno dimostrato una minore incidenza e gravità dell’artrite rispetto agli animali di controllo. Inoltre, le analisi istologiche hanno rivelato una significativa inibizione dell’infiammazione, di danni alla cartilagine e di riassorbimento osseo. 

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Questo suggerisce che i polifenoli del lampone rosso possono offrire protezione della cartilagine e modulare l’insorgenza e la gravità dell’artrite. 

Inoltre, il succo può essere utilizzato per combattere le infiammazioni delle vie urinarie.

Anche le foglie del lampone sono utilizzate per le loro proprietà antinfiammatorie, soprattutto nei casi di: 

  • stomatiti
  • mal di gola 
  • infiammazioni gengivali (mediante gargarismi)
  • stati infiammatori dell’intestino. 

Antitumorale

Secondo uno studio dell’Università di Shenzhen (Cina), gli estratti di lamponi ricchi di antocianine hanno mostrato la massima efficienza nel sopprimere il processo infiammatorio su cavie in laboratorio e in vivo. 

I lamponi svolgono un’azione preventiva verso malattie cardiovascolari ed effetti protettivi nella riduzione del rischio di vari tumori. 

Inoltre, l’Università della California a Los Angeles ha studiato gli estratti di frutti rossi tra cui i lamponi valutandoli per i loro componenti fenolici usando la cromatografia. La ricerca ha evidenziato l’azione inibitoria della crescita e la stimolazione dell’apoptosi operata dai composti fenolici verso le cellule tumorali umane in vitro. Osservando somministrazioni di estratti di lamponi e altri frutti di bosco in dosaggi crescenti, hanno potuto registrare l’efficacia, con diversi gradi di potenza, contro la proliferazione di determinate linee cellulari tumorali:

  • orali
  • mammarie
  • colon 
  • prostata.

Gli estratti di bacche sono stati anche valutati per la loro capacità di stimolare l’apoptosi della linea cellulare di carcinoma del colon.

Numerose altre indagini sono in corso e, con la prudenza che richiede l’argomento, occorre attenderne gli esiti. Solo allora si potrà avere conferma che i composti bioattivi dei lamponi, e di molti altri frutti, hanno le proprietà antitumorali osservate in sede di sperimentazione.

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lampone: benefici per la salute

Protegge il sistema cardio-circolatorio e la microcircolazione

Negli Stati Uniti, la A&M University in Texas ha studiato gli effetti cardioprotettivi dei principi attivi del lampone rosso nelle cavie diabetiche e obese. La ricerca ha rilevato che il consumo di lampone può essere efficace nel ridurre i livelli di stress ossidativo e infiammatorio che promuovono i cambiamenti morfologici e gli accumuli adiposi nel cuore dovuti a stati di diabete e di obesità, prevenendo o ritardando le conseguenti malattie cardiache.

L’azione antinfiammatoria e dei principi attivi diuretici e depurativi del sangue, sono utili per sbarazzare il corpo dalle tossine e dal colesterolo in eccesso, favorendo il corretto funzionamento del sistema cardiovascolare.

Grazie alla loro composizione svolgono un’azione protettiva nei confronti della retina, dei vasi e dei capillari. 

L’azione protettiva dei lamponi si palesa nelle funzioni antiaggregante piastrinica e diuretica che favoriscono la riduzione della pressione sanguigna con ripercussioni positive sulla salute dell’intero sistema cardiovascolare. 

Il lampone rinvigorisce il microcircolo, contrastando problemi di fragilità ed eccessiva permeabilità capillare.

Protegge dall’insorgenza del diabete

Il lampone risulta utile a chi ha problemi di glicemia perché è un frutto che presenta un indice glicemico molto basso. 

Le importanti quantità di fibre alimentari e di composti polifenolici nel lampone rosso oltre a produrre effetti antiossidanti e antinfiammatori, che aiutano a tenere sotto controllo un eccesso di trigliceridi, svolgono un ruolo preventivo contro l’insorgenza del diabete di tipo 2. 

Uno studio condotto dalla Washington State University di Pullman ha valutato gli effetti preventivi dell’integrazione di lampone rosso sulle anomalie metaboliche associate ad una dieta ricca di grassi. 

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Si è osservato che il lampone, in potenziali condizioni di rischio, ha ripristinato il livello basale di glucosio nel sangue, migliorando l’intolleranza al glucosio e la resistenza all’insulina, che sono state aggravate da una dieta ricca di grassi.

Il fegato è il sito chiave per il metabolismo energetico e un tessuto periferico chiave in risposta all’insulina. L’integrazione di lamponi ha ridotto l’accumulo di lipidi epatici nelle cavie alimentate con una dieta ricca di grassi. Inoltre, il consumo di lamponi rossi ha di fatto migliorato la resistenza all’insulina e la disfunzione metabolica nell’obesità indotta dalla dieta. Pertanto, l’assunzione di lamponi rossi nelle abitudini alimentari rappresenta una strategia promettente per migliorare le anomalie metaboliche indotte dalla dieta.

Questa caratteristica rende particolarmente indicati i lamponi oltre che per i diabetici anche per i bambini e gli anziani. 

Il lampone aiuta le donne nel periodo mestruale, in gestazione e in menopausa

I lamponi sono molto usati in fitoterapia e sono considerati i frutti amici delle donne. 

Questa attribuzione deriva soprattutto dai loro benefici nel periodo mestruale e in menopausa. Infatti, la proprietà antispasmodica e decongestionante di queste bacche trova ottimo impiego nel caso di mestruazioni dolorose. 

Come equilibratore del sistema ormonale femminile è anche indicato in caso di: 

  • amenorrea, ossia la mancanza di mestruazioni
  • irregolarità del ciclo mestruale
  • trattamento delle cisti ovariche
  • ovaio policistico 
  • fibromi.

Il gemmoderivato di lamponi agisce sull’apparato ormonale femminile. 

La sua assunzione è quindi indicata nella sindrome premestruale associata a:

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  • tensione mammaria
  • ansia
  • nervosismo
  • ritenzione idrica 
  • acne. 

Già dall’antichità, alle donne in stato interessante era suggerito il consumo di lamponi, perché il loro apporto di acido folico e vitamina P giova al normale sviluppo del feto e migliora l’elasticità delle pareti dei vasi sanguigni. 

Inoltre, l’estratto di foglie viene utilizzato nell’ultimo periodo della gravidanza per facilitare ed alleviare le contrazioni.

Infine, è consigliato per tutti i disturbi che accompagnano il periodo della menopausa come:

  • irregolarità del ciclo
  • vampate
  • sbalzi d’umore 
  • depressione. 

Migliora la vista

Anche il lampone, come il mirtillo, può contribuire a prevenire disturbi oculari connessi alla visione crepuscolare e notturna, e a proteggere la retina contro la fragilità capillare oculare. 

Infatti, è stato dimostrato che i flavonoidi presenti nel frutto migliorano la perdita di vista tipica della miopia. I composti antiossidanti hanno un’azione protettiva nei confronti della retina. Prevengono la degenerazione maculare, una patologia tipica dell’avanzare dell’età.

In particolare, la rutina presente nei lamponi, rafforza la vista e si è rivelata efficace nel trattamento delle retinopatie perché aumenta la resistenza dei capillari. 

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Depurativo dell’organismo

Il lampone è un frutto diuretico, rinfrescante ed un efficace disinfettante intestinale. 

Il lampone facilita l’eliminazione dei liquidi in eccesso contrastando la ritenzione idrica e la cellulite, nonché riducendo gli edemi. 

Non solo, aiuta a mantenere il buon stato di funzionamento dell’apparato urogenitale, svolgendo funzioni protettive contro l’insorgenza di problemi ai : 

  • reni
  • prostata
  • uretra 
  • tratto urinario in generale. 

Sotto forma di succo, oltre ad essere un ottimo dissetante, ha anche proprietà diuretiche e rinfrescanti. In caso di stipsi e di infiammazione delle vie urinarie, un succo di lampone può contribuire a dare molto sollievo. 

Invece, il decotto di foglie è consigliato in casi di colite e diarrea, oltre a sedare i sintomi di mestruazioni particolarmente dolorose. 

Antinvecchiamento

I lamponi sono ricchissimi di antocianine, antiossidanti che contrastano l’invecchiamento cellulare e la formazione di processi infiammatori e cancerosi. Inoltre, possiedono molte vitamine, soprattutto vitamina C  che aiuta rinforzare il sistema immunitario ed ha un ruolo fondamentale nella costituzione e nel rafforzamento del tessuto osseo. Peraltro, il loro contenuto di sali minerali, come calcio, potassio e magnesio, favorisce l’eliminazione dei liquidi e contribuisce a contrastare gli effetti dell’invecchiamento. 

Protegge la tua pelle

Il lampone, per il buon contenuto di polifenoli e sostanze antiossidanti, è un ottimo alleato della pelle affinché rimanga giovane e in salute. 

Numerose ricerche scientifiche indicano che le proprietà dei polifenoli contro i radicali liberi proteggono la pelle dai danni causati dai raggi UVA e UVB.

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Protegge l’apparato scheletrico

La vitamina K interviene anche nella corretta funzionalità di alcune proteine che formano e mantengono forti le nostre ossa, come l’osteocalcina (o proteina GLA dell’osso), necessaria per il normale metabolismo dell’osso. 

L’osteocalcina è sintetizzata dagli osteoblasti, ovvero le cellule ossee, e interviene nella regolazione dell’incorporazione del fosfato di calcio nelle ossa.

La relazione tra vitamina K ed il processo di rafforzamento del tessuto osseo sembra essere confermata da alcune recenti evidenze scientifiche che dimostrerebbero l’esistenza di una relazione tra i bassi livelli di vitamina K nel sangue e lo sviluppo dell’artrosi, o di una fragilità ossea patologica o ancora di osteoporosi.

lamponi: controindicazioni

Controindicazioni ed effetti collaterali

Raramente si registrano casi di allergia verso i lamponi, che non sono oggetto di particolari controindicazioni.

Tuttavia, una certa cautela nel consumo di questi frutti, deve essere prestata da soggetti affetti da gotta e patologie a livello renale a causa del loro contenuto di acido ossalico. 

Se  segui una cura farmacologica, è sempre necessario consultare il tuo medico prima di assumere fitoterapici. Il lampone può ridurre l’assorbimento di alcuni farmaci a base di ferro e tiamina orale, se preso a distanza ravvicinata. 

In gravidanza, il lampone è consigliato e non ha interazioni con l’allattamento al seno. Tuttavia, all’inizio della gravidanza, si consiglia di consultare il ginecologo prima di assumere preparati fitoterapici perché i derivati delle foglie di lampone potrebbero interferire con fenomeni inattesi. 

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Sono noti anche casi di interazione con farmaci ipoglicemizzanti. Per via dell’azione diuretica esercitata dal lampone, benché blanda, chi soffre di pressione bassa, acuta o cronica, dovrebbe limitarne il consumo, in quanto l’assunzione potrebbe generare un aumento dell’ipotensione. 

Sebbene non particolarmente preoccupante, il contenuto di vitamina K nei lamponi può rappresentare un problema a chi è sottoposto a terapia con anticoagulanti e antiaggreganti, perché svolge azione di coagulazione del sangue con effetto antiemorragico. 

Come conservare i lamponi

I lamponi sono caratterizzati da una grande delicatezza e, una volta raccolti, sono soggetti ad una veloce deperibilità. 

Per questa ragione, dopo la raccolta o l’acquisto, il lampone non deve essere maneggiato troppo, né stare per tanto tempo a temperatura ambiente o ancor meno esposto al sole e a fonti di calore. 

Invece, in frigorifero, i lamponi si mantengono per circa due o tre giorni ad una temperatura tra +4 e +8 °C., conservati in modo che non siano ammassati, ma disposti su un solo strato. Il lavaggio va eseguito delicatamente e solo prima di consumarli o utilizzarli per qualche preparazione gastronomica.  Infatti, l’acqua o anche solo un po’ di umidità potrebbe favorire la formazione di muffe che alterano velocemente il prodotto, tanto da renderlo non commestibile. 

Il lampone è un frutto che va preferibilmente consumato fresco e al naturale, per poterne apprezzare appieno la fragranza del profumo, l’aroma e il sapore.

Come congelare i lamponi 

Il lampone può essere anche congelato tal quale appena acquistato limitando la perdita delle loro preziose virtù benefiche e il suo meraviglioso sapore, in modo da poterne disporre in qualsiasi momento dell’anno anche fuori stagione. 

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Per congelarli occorre per prima cosa lavarli con delicatezza, asciugarli con cura e disporre i frutti su un vassoio. Per evitare che rimangano attaccati al fondo durante il congelamento, il consiglio è di adagiarli su un piatto coperto con pellicola trasparente disponendoli in modo abbastanza allargato in modo da non formare raggruppamenti. 

Dopodiché possono essere messi in congelatore per circa 3 ore. Successivamente, si possono mettere tutti insieme in un sacchetto da congelazione, chiusi ermeticamente e tenerli nel freezer pronti al consumo per circa un anno. Al momento dell’utilizzo, puoi evitare di scongelarli completamente per conservarne al meglio l’integrità della forma. 

Coloranti naturali

A parte il consumo diretto o la surgelazione, il lampone trova molte altre utilizzazioni nel campo dell’industria alimentare, per essere trasformato in:

  • gelatine 
  • confetture
  • sciroppi per bibite o per medicinali
  • coloranti naturali per cosmetici
  • aromatizzanti specialmente di liquori e grappe
  • bevande fermentate ed acquavite, e come ingrediente del vermouth. 

Tuttavia, i lamponi avviati alla trasformazione industriale possiedono generalmente una qualità mediocre.

I frutti migliori vengono invece inviati alla surgelazione industriale. Si esegue rapidamente per ottenere un prodotto di qualità destinato prevalentemente alla pasticceria, all’industria dei gelati e degli yogurt.

Foglie di lamponi 

Oltre ai frutti, della pianta di lampone, si consumano anche le foglie. Di norma, vengono raccolte a giugno. Queste entrano come ingredienti in infusi e decotti, e nel gemmoderivato. 

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 Le foglie del lampone si fanno seccare in un luogo areato ed asciutto per poterle utilizzare in seguito per la preparazione di infusi e decotti.

Se hai un estrattore di succhi (centrifuga), puoi spremere le foglie insieme ai frutti. Il risultato è un aperitivo altamente vitaminico che migliora i processi digestivi e aiuta anche, con i suoi antiossidanti, a preparare la pelle al sole. Inoltre, a primavera, i germogli teneri, possono essere mangiati crudi, naturalmente debitamente pelati e lavati.

le varietà dei lamponi

Varietà

Le varietà si distinguono in “unifere”, e “bifere” o “rifiorenti”.

Dalle cultivar unifere, si ottengono lamponi di grosse dimensioni che hanno caratteristiche particolari, ad esempio senza spine, più adatti per l’industria, e per essere surgelati. Invece, Le varietà bifere, o “rifiorenti” sono,  in grado di produrre il frutto due volte. 

Sono piante molto produttive e in grado di adattarsi in qualsiasi ambiente e di produrre frutti più resistenti. 

Le principali cultivar unifere sono: 

  • Glen Moy (precoce)
  • Canby (senza spine per l’industria)
  • Fairview (con frutti conici, rustica)
  • Glen Prosen e Summer (per la surgelazione)
  • Titan (con frutti di grossa pezzatura).

Le principali cultivar bifere sono: 

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  • Amira (incrocio tra Tulameen e Polka. Molto precoce e produttiva con un frutto grande, rosso acceso, dolce e aromatico) 
  • Ruby (adatta a tutti gli ambienti),
  • Heritage (molto produttiva)
  • Rossana (tardiva e con frutti molto resistenti ai trasporti, adatta a particolari ambienti)
  • Regina (media produttività e frutti grandi, rosso brillanti e dal sapore dolce con elevata intensità aromatica)
  • Lagorai Plus, incrocio tra Tulameen e Faver (con frutti dolci di colore rosso intenso)
  • Vajolet (molto produttiva con frutto grande e resistente, di colore rosso molto brillante e sapore molto buono, dolcissimo °Brix di 8.9)
  • Enrosadira, (con elevata precocità e produttività, ottima qualità dei frutti).

Come scegliere i lamponi

Fino a qualche decennio fa, la commercializzazione e la distribuzione dei lamponi freschi, come anche di altri frutti di bosco, era difficoltosa a causa della loro delicatezza e facile deperibilità. Oggi l’ampliamento delle aree coltivate e, soprattutto, una logistica dei trasporti più veloce e dotata di una efficiente catena del freddo, consentono di far arrivare in tavola i lamponi entro poche ore dalla raccolta.

Raccolta del lampone 

Normalmente, il lampone destinato al consumo fresco e al surgelato di qualità va raccolto a mano. Invece, il prodotto destinato all’industria viene raccolto anche con speciali macchine.

Il lampone deve essere raccolto nelle prime ore del mattino e in piena maturazione. Quello è il momento della giornata in cui sono più dolci e soprattutto si conservano più a lungo. 

Quando è matura, la bacca si sfila completamente e facilmente dal suo ricettacolo. La consistenza deve essere elastica e soda tanto da permettere di essere rimossa senza che sgrani o che perda succo fratturandosi. I lamponi non sono frutti climaterici, quindi una volta raccolti non proseguono la maturazione. Il lampone si deve presentare con il colore della varietà, pieno, brillante e non opaco, a meno che non sia ricoperto naturalmente da pruina. 

Dopo essere stati staccati dalla pianta, i frutti vanno messi in contenitori rigidi e non troppo grossi evitando di metterne troppi uno sull’altro perché il peso di quelli in cima schiaccerebbe quelli sul fondo. Al termine della raccolta, i frutti vanno subito posti al fresco e mai vicino a fonti di calore o al sole.

La maturazione è molto scalare, pertanto la raccolta non si può effettuare in una sola tornata, ma dura circa un mese e viene ripetuta ogni due-tre giorni. 

Le foglie del lampone si raccolgono solitamente a giugno e vanno fatte essiccare in un luogo areato ed asciutto per poterle utilizzare in seguito nella preparazione di infusi e decotti.

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Consigli acquisto

Nei luoghi di vendita i lamponi arrivano protetti in piccole confezioni che ne preservano l’integrità.

La loro delicatezza ne sconsiglia la manipolazione e la presentazione in confezioni troppo dense di prodotto. Il lampone soffre il contatto con gli altri lamponi. Quindi, i frutti devono essere posti in vendita passando per canali di trasporto e distributivi che siano attrezzati per mantenere la freschezza. 

Al momento dell’acquisto, è importante che risultino interi e dalla forma regolare, puliti e senza lesioni o tracce estranee sulla superficie, senza calice, sodi e brillanti, non appassiti. 

Invece, il colore dei frutti dipende dalla varietà. Anche importante è che il profumo sia quello caratteristico del lampone e che il sapore sia dolce accompagnato da note acide ben bilanciate.  

I prodotti lavorati a base di lamponi si trovano molto più facilmente in tutti i punti di vendita e anche sulle piattaforme di commercio elettronico che, in alcuni casi riescono a proporre pure la vendita di lamponi freschi. 

Infine, in molti negozi specializzati, puoi trovare prodotti fitoterapici a base di lamponi o di parti della pianta.

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Usi alternativi: dal settore farmaceutico ai trattamenti di bellezza

I lamponi vengono impiegati per produrre o aromatizzare molti prodotti sia alimentari che non. Entra nella composizione di liquori, bevande, prodotti dolciari e, nel settore farmaceutico, come correttivo dell’odore e del sapore. 

I frutti e le foglie entrano anche nelle formulazioni di rimedi per integrare la cura di alcune malattie come:

  • gotta
  • reumatismi
  • ipertensione
  • disinfettante per la bocca
  • decongestionare le vie respiratorie 
  • diuretici. 

I lamponi nella cosmesi

In cosmesi, si utilizzano per preparare maschere emollienti e rivitalizzanti per il viso, indicate per mitigare arrossamenti e stati infiammatori dell’epidermide. 

Maschera fai-da-te per pelle arrossata

Ottieni una crema di lamponi schiacciando i lamponi freschi e ben lavati. Poi applica l’impasto sul viso ben struccato e lascia in posa per trenta minuti circa.  Risciacqua bene e metti una crema idratante.

Maschera con lamponi effetto lifting 

Con una forchetta, ridurre 20 lamponi in purea. Mescola l’impasto con un tuorlo d’uovo, un cucchiaio di farina d’avena e un cucchiaio di olio d’oliva. Metti in posa per 20 minuti 2 volte a settimana su viso ben struccato. Risciacqua bene e  metti una crema idratante.

ricette con lamponi

I lamponi in cucina

I frutti di bosco non sono molto utilizzati nella cucina mediterranea. Appartengono ad una gastronomia più tipicamente nordica, delle aree montane.
In cucina, i lamponi si utilizzano principalmente al naturale. 

Puoi consumarli su un letto di miele di acacia (che non copre l’aroma del lampone) o con un poco di zucchero e una spruzzata di limone. 

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Oppure puoi utilizzarli per preparare frullati con latte o yogurt, succhi e centrifugati o sciroppi. Sono anche buonissimi sotto forma di marmellate o gelatine, nel gelato e in sorbetto, o semplicemente per aromatizzare una salsa o un formaggio fresco e guarnire piatti dolci e salati.

Un abbinamento perfetto è quello con il cioccolato fondente: provare per credere. 

Se desideri preparare dei cocktail o degli aperitivi sfiziosi, puoi utilizzare i lamponi congelati. Direttamente dal frizer al bicchiere, come fossero cubetti di ghiaccio, conferiscono un particolare aroma alla bevanda in cui vengono immersi e… una rinfrescante dolcezza finale.

Melarossa ti propone questi preziosi e colorati frutti, abbinati con le fragole in uno smoothie fresco e pieno di proprietà nutrizionali, come farcitura di panna cotta light e la ricetta dell’aceto di lamponi per condire le tue insalate.

Ricette con i lamponi di Melarossa

1 – Smoothie fragole e lamponi

frullato di lamponi

Ingredienti per 2 persone:

  • 200 g fragole
  • 200 g lamponi freschi o surgelati
  • 1 cucchiaio di sciroppo d’agave.

Scopri come preparare il frullato di lamponi e fragole.

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2 – Panna cotta ai lamponi

panna cotta con i lamponi

Ingredienti per 4 persone:

  • 300 ml di yogurt intero* (non zuccherato)
  • 200 ml di latte fresco intero*
  • 50 g di zucchero a velo*
  • 2 fogli di colla di pesce
  • scorza di limone bio
  • 200 g di lamponi
  • 40 g di zucchero di canna
  • qualche fogliolina di menta

Scopri come preparare la panna cotta ai lamponi.

3 – Smoothie ai frutti di bosco

ricette con i lamponi

Ingredienti per 2 persone:

  • 250 g ananas già pulito
  • 100 g lamponi
  • 100 g fragole
  • 2 kiwi
  • 2 limoni il succo
  • menta qualche foglia
  • 1 cucchiaio miele o sciroppo d’agave

Scopri come preparare lo smoothie ai frutti di bosco.

4 – Ghiaccioli ai frutti di bosco

ghiaccioli ai frutti di bosco

Ingredienti per 9 ghiaccioli

  • 250 ml acqua
  • 80 g zucchero
  • lamponi 90 g
  • more 90 g
  • mirtilli 90 g
  • 1 succo di limone.

Scopri come preparare i ghiaccioli ai frutti di bosco.

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5 – Aceto di lamponi : la ricetta da fare in casa

aceto di lamponi

Puoi trovare l’aceto di lamponi negozi biologici oppure  prepararlo in casa. L’aceto di lamponi è una ricetta semplice da preparare e perfetta per condire le tue insalate o la tua carne.  Questa ricetta è adatta a chi fa la dieta perché non ha zucchero.

Ingredienti

  • 500 ml di aceto di  mele
  • 300 g  di lamponi.

Preparazione:

Versa l’aceto in un pentolino e porta ad ebollizione. Spegni il fuoco.

Nel mentre, lava delicatamente i lamponi e asciugali con la carta assorbente.  Versali in un contenitore di vetro sterilizzato.  Aggiungi metà dell’aceto  quando sarà tiepido. Schiaccia i lamponi con una forchetta o una frusta.  Versa l’altra metà dell’aceto  e mescola di nuovo. Lascia raffreddare e poi chiudi il tappo. Lascia macerare per 20 giorni a temperature ambiente, in un luogo fresco e asciutto . 

 Agita il contenitore ogni 2 giorni, perché si deposita sul fondo la purea di lamponi.

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Dopo 20 giorni, filtra il contenuto con un colino a rete, schiacciando bene col dorso di un cucchiaio di legno.  Versa il contenuto nel contenitore e rimetti il tappo.

Sterilizza la bottiglia facendole bollire in acqua per qualche minuto.  Quando l’aceto di lamponi sarà freddo, chiudi bene il tappo.

Si conserva per 20 giorni in un posto fresco e senza luce.

Lamponi: botanica  

Le coltivazioni si sono sviluppate anche in aree con clima temperato. Le piante vengono allevate in estesi filari in cui la crescita dei tralci dei rami viene disciplinata su appositi fili di sostegno. I rami partono dalle radici e dai polloni, cioè da escrescenze naturali che si formano dalle radici alla base del tronco e che hanno una durata biennale. La pianta quindi ha un continuo rinnovo del cespuglio che si espande in larghezza.

I rami verdi sono ricoperti da piccole spine. Le foglie sono piccole, caduche e di forma ovato-oblunga-acuminata dal margine seghettato, presentano la pagina superiore di colore verde chiaro e la pagina inferiore di colore bianco argenteo. Sono raccolte in numero di tre-cinque in una foglia imparipennata. 

I fiori sono bianchi e presentano un grosso calice con 5 sepali e 5 piccoli petali. La fioritura avviene in piccoli racemi (mazzetti o grappoli) che si sviluppano dai germogli fioriferi che sorgono in posizioni diverse a seconda se la varietà del lampone è “unifera” o “bifera” (o “rifiorente”).

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La varietà unifera ha una fioritura apicale e laterale sui polloni dell’anno precedente; la bifera, invece, ha i germogli fioriferi anche sui polloni dell’anno in corso. Di conseguenza anche i frutti possono svilupparsi in un singolo periodo (nelle varietà unifere), ossia quello estivo tra giugno e agosto, oppure in due periodi (nelle varietà bifere), cioè quello estivo e quello autunnale (settembre-ottobre) quest’ultimo partendo dalla fioritura più bassa sviluppata dai polloni dello stesso anno.

Le varietà bifere si coltivano in genere per la sola produzione autunnale, perché permette di ottenere frutti di maggiore dimensione.

Frutti rossi 

Il frutto si sviluppa dopo la fecondazione originando una “drupeola” da ciascun pistillo fiorale. Le drupeole presenti sul ricettacolo si uniscono fra loro per costituire il frutto aggregato, ovvero una sorta di mora conica o tonda con residui dell’apparato fiorale che formano una sorta di leggera peluria. Ogni drupeola è una vescicola ricca di polpa succosa in cui affonda un unico minuscolo seme.

A volte, il frutto è coperto di uno strato di pruina opacizzante. Il colore del frutto maturo varia dal rosso rubino al rosa più o meno pallido. In certe varietà può essere violaceo, in altre di colore giallo ambrato.

A seconda delle varietà, i frutti possono avere sapori anche molto diversi fra loro, dal dolce-acido all’insipido e scialbo, generalmente delle varietà più chiare e gialle. Il frutto è molto delicato e facilmente deperibile. Infatti, è soggetto facilmente alla formazione di marciumi (Botrite).  

lamponi: valori nutrizionali

Storia del lampone

La pianta di lampone ha origini molto antiche. È giunta in Europa dall’Asia occidentale e dall’Asia Minore. 

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Infatti, i reperti archeologici rinvenuti in quell’area, più precisamente nell’attuale Israele, testimoniano che gli abitanti di quei luoghi ne mangiavano già nel periodo Paleolitico (circa 20 mila anni fa). 

Si ritiene che l’origine del nome “lampone” derivi dalla parola greca Lampo, che significa “risplendo”, per via del vivido colore che fa risaltare i frutti nella macchia verde. 

Tuttavia, alcuni sostengono che la radice del nome potrebbe anche derivare da “ampelos” che significa “vite”. La ragione risiede nel fatto che in epoca preromana con i lamponi si otteneva una sorta di bevanda fermentata simile al vino, una bevanda inebriante. Non per caso, vige la credenza che i lamponi provochino ebbrezza se mangiati in quantità, tanto che in alcune parlate locali del Nord Italia le bacche sono soprannominate “embriaghei”.

Rubus Idaeus

Il nome botanico della pianta, invece, Rubus Idaeus, risale al medico greco Pedanius Dioscorides o Dioscoride (I sec. d.C.) che lo cita per la prima volta nel suo “De materia medica”. Il nome è un richiamo al mito che circonda la dea Afrodite. Si raccontava che la bellissima dea raccogliesse i lamponi sul Monte Ida, monte sacro alla mitologia greca in Asia minore, per farne dono ai suoi amanti e al figlio Enea.

I lamponi e i Romani 

Ma non è l’unica storia mitologica dietro al nome Rubus Idaeus. I Romani apprezzavano i frutti rossi di bosco, tra cui i lamponi. La prima notizia di coltivazione da parte dei Romani si ha nel IV secolo e si pensa che siano stati proprio loro a diffonderli in tutto l’Impero. Tuttavia, le testimonianze sono molto modeste, ma quel poco che è arrivato custodisce storie affascinanti. Plinio il Vecchio (23-79 d.C.) nella sua Naturalis historia scrive che il monte Ida era ricchissimo di lamponi e riporta una leggenda sull’origine del nome. Un giorno la ninfa Ida trovò Zeus in lacrime e, per calmarlo, pensò di offrirgli dei lamponi. Ma nel coglierli, si punse con le spine della pianta e il sangue scaturito tinse di rosso i frutti, fino ad allora bianchi.

Lamponi: simbolo di gentilezza 

I lamponi compaiono nell’arte medievale come simbolo di gentilezza, forse per il colore rosso sangue del succo, associato ai concetti di energia e nutrizione. Ma quel periodo storico, racconta pochissimo sui lamponi. Solo qualche indizio ci porta ad un loro consumo sistematico. Ad esempio, si riporta che i frutteti dei castelli medievali prevedevano, oltre ad alberi di maggior importanza, la coltivazione di lamponi. 

Alcuni ricettari, antesignani di una concezione più “moderna” del cibo, dal XIV secolo in poi, cominciano a parlare di lamponi ed altri frutti di bosco attribuendogli un ruolo sulla tavola, se non proprio da protagonisti, almeno in accompagnamento a vivande più “nobili”.

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Lamponi nel Rinascimento

Occorre aspettare il pieno Rinascimento per ritrovare tracce della coltivazione e del consumo del lampone. È proprio in questo periodo che in Europa i lamponi cominciano ad essere coltivati regolarmente. Infatti, l’iconografia vegetale restituisce indizi importanti sulla conoscenza della pianta e dei frutti all’epoca. Quattro immagini di lampone le troviamo in:

  • due disegni di Jean Bourdichon, che illustrano un libro di preghiere di Anna di Bretagna (1503-1508)
  • un disegno di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1510-1512 
  • una xilografia da De Historia Stirpium, un’erbario stampato in latino da Leonhart Fuchs nel 1544.

Infatti, è l’epoca degli erbari e dei trattati di medicina di ispirazione galenica. In questi sono menzionati diversi frutti di bosco con note più o meno positive. Utilizzavano sia i fiori che le foglie, da cogliere in agosto e da seccare all’ombra. 

I lamponi sono ricordati come astringenti, depurativi, rinfrescanti, tonici e sudoriferi. 

Lamponi contro l’ansia 

Il lampone ridotto in sciroppo era noto agli speziali medioevali, i quali lo ritenevano assai importante “per i tipi biliosi, i cui umori son troppo bruschi e che soffrono di eterna sovraeccitazione”. Pare che a quell’epoca venissero addirittura consigliati preparati di foglie di lampone alle donne in gravidanza per scongiurare il rischio di aborto. Lamponi, more e mirtilli sovente si aggiungevano all’acqua di pellegrini e viandanti per provocare quella leggera fermentazione che la rendeva più sicura e potabile.

Lamponi in Italia 

La coltivazione e il consumo rimangono relegati ad areali produttivi europei molto ristretti con quantitativi piuttosto limitati fino alla metà dell’800. Nel 1884 nel volume “Frutticoltura razionale” (Cavallero e Moerman) venivano consigliate 16 varietà di lampone per l’Italia, tra uniferi e rifiorenti a frutto rosso e giallo, di provenienza francese. 

Attualmente, la Regione più produttiva di lampone è il Trentino-Alto Adige, ma in molte altre Regioni, anche nel Meridione, questa coltivazione si va espandendo e vede un mercato in lieve ma continua crescita.

Fonte

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CREA–

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Patrizio Cecconi

Patrizio Cecconi

Faccio l'art director da molti anni e sono appassionato di alimentazione, benessere e fitness. Sono uno degli amministratori del gruppo Facebook di Melarossa e scrivo articoli in qualità di redattore sempre per il sito Melarossa.it

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