Sommario
Originari del Medio Oriente, i datteri sono una ricca fonte di fibre alimentari, minerali (soprattutto potassio, rame, ferro, magnesio e fosforo) e presentano un ridotto apporto di grassi. Infatti, Il dattero, in arabo بَلَح “balah” o تَمْر “tamr” significa l’oro del deserto per tutte le proprietà nutrizionali che contiene.
Tuttavia, se sei a dieta, i datteri vanno consumati con moderazione perché sono molto energetici e forniscono prontamente zuccheri (fruttosio, saccarosio, maltosio e destrosio). Normalmente, è bene limitarsi, consumando circa 50 g di prodotto al giorno o ogni due. Infatti, 100 g di datteri essiccati, circa 12-15 frutti hanno 300 calorie. I datteri sono adatti agli sportivi in virtù del loro potere calorico e dell’elevato contenuto di zuccheri ma non sono idonei per chi soffre di diabete.
La presenza dei datteri sulle tavole nel periodo delle feste natalizie invita a considerare anche gli eccessi che potrebbero derivare da una concomitante presenza di tanti altri alimenti ricchi di grassi e di zuccheri semplici.
Però i benefici dei datteri sono tantissimi. Ad esempio, hanno un’azione ricostituente. Alcune popolazioni del Nord d’Africa sono solite preparare un decotto, ovvero uno sciroppo concentrato, chiamato robb, per ristabilire le forze delle persone esaurite da una lunga malattia.
I datteri possono essere consumati sia freschi che essiccati. Solitamente si mangiano essiccati, ma per trarre il massimo beneficio da tutte le loro proprietà andrebbero consumati freschi.
Datteri: cosa sono
La Palma da datteri (Phoenix dactylifera L.), appartiene alla famiglia delle Arecaceae (Palmae). È originaria del Nordafrica e si è estesa in Medio Oriente, in Arabia fino al Golfo Persico, dove forma la caratteristica vegetazione delle oasi, quindi in molte aree che si affacciano sul Mediterraneo e nelle Canarie.
Successivamente, è stata trapiantata nella parte meridionale degli Stati Uniti, in Sud America, in India e in Pakistan. In Africa settentrionale è ampiamente coltivata, rappresentando non solo una caratteristica paesaggistica ma una vera e propria fonte alimentare primaria.
Proprietà e valori nutrizionali dei datteri
I datteri contengono vari fitochimici importanti per la salute come steroli, polifenoli, flavonoidi e glicosidi.
Tra gli aminoacidi si trovano:
- acido aspartico
- acido glutammico
- arginina
- alanina
- glicina
- leucina
- lisina
- serina
- valina.
Datteri: benefici per la salute
I datteri sono energetici
I datteri forniscono un contributo energetico notevole. 100 g di datteri essiccati, circa 12-15 frutti, a seconda della loro dimensione, corrispondono a circa 300 calorie, che provengono quasi esclusivamente da glucidi. Dunque, i datteri sono prodotti alimentari di prima scelta per il lavoro muscolare e questo ancor di più in quanto forniscono anche vitamine del gruppo B, necessarie al metabolismo glucidico.
I datteri sono consigliati per la pratica sportiva, in particolare, sulla prestazione a lungo termine ed ogni volta che devi compiere sforzi fisici prolungati.
Inoltre, grazie al loro potere energetico, sono molti utili in caso di:
- affaticamento
- carenze
- debilitazione fisica.
Datteri sono ricchi di antiossidanti
Ai datteri freschi viene attribuita una rilevante proprietà antiossidante dovuta alla presenza di:
- antociani
- carotenoidi
- composti fenolici.
Il frutto possiede un profilo fenolico di tutto rispetto. L’attività antiossidante del frutto della palma da dattero è stata osservata in uno studio condotto da alcuni ricercatori (Abdelhak Mansouri, Guendez Embarek, Eugene Kokkalou e Panagiotis Kefalas) fornendo valori di efficacia antiradicale. Per di più i contenuti fenolici e le efficienze antiradicali delle diverse varietà di dattero risultavano altamente correlati.
Poiché i datteri vengono principalmente consumati essiccati il Plant Research Center del Ministero dell’agricoltura di Al-Khoud in Oman ha voluto mettere a confronto i composti antiossidanti di dattero allo stato fresco con quelli essiccati al sole, presenti in tre varietà autoctone:
- Fard
- Khasab
- Khalas.
Le varietà di datteri freschi sono risultate essere una buona fonte di antiossidanti. Invece, una quantità significativa di antiossidanti e carotenoidi è andata persa dopo l’essiccazione al sole dei datteri, mentre il contenuto totale di fenolici e acidi fenolici liberi e legati è aumentato significativamente.
Tra le varietà di datteri studiati, Khalas, considerata di qualità premium, ha dimostrato un’attività antiossidante più elevata rispetto alle altre varietà, sia in carotenoidi totali che acidi fenolici legati. Invece, gli antociani sono stati rilevati solo nei datteri freschi.
Quest’ultima ricerca ha potuto dimostrare che il processo di essiccazione riesce a mantenere buona parte delle preziose qualità nutraceutiche del frutto. Questo spiegherebbe le osservazioni empiriche riportate in tanti anni di consumo che indicano i datteri come ottimo rimedio contro malattie batteriche o virali.
Hanno un’efficacia antibatterica
In proposito, un altro studio (AA Saddiq e AE Bawazir) ha evidenziato l’efficacia antibatterica del dattero su due specie di batteri patogeni:
- polmonite di Klebsiella
- Escherichia coli.
Inoltre, le componenti del dattero hanno dimostrato un impatto più efficace rispetto all’attività degli antibiotici standard.
Il medesimo studio ha messo anche in rilievo una riduzione degli effetti collaterali derivanti dall’uso di un farmaco (metilprednisolone) sul contenuto di alcuni neurotrasmettitori nel cervello. Ma anche, un aumento significativo del livello di testosterone nel sangue sierico delle cavie maschi utilizzate per l’esperimento.
Antinfiammatori
I datteri avrebbero anche proprietà antinfiammatorie. La tradizione attribuisce ai datteri benefici soprattutto a favore dell’intestino e delle vie respiratorie, con un’importante attività espettorante.
I datteri consumati in decotto col miele aiutano le vie respiratorie, grazie alle proprietà emollienti e utili a contrastare il catarro.
I datteri hanno un’azione antitumorale
Secondo uno studio dell’Università di Zhejiang, in Cina, il contenuto di beta-D-glucano isolato nei datteri libici svolgerebbe un’interessante attività antitumorale e inibitoria sul sarcoma-180.
Tra le molte varietà di dattero, quelli di Ajwa sono unici per le loro proprietà medicinali. Questi datteri sono specificamente coltivati nella zona di Medina (Al-Madina Al-Munawwarah) in Arabia Saudita. Inoltre, i datteri di Ajwa contengono vari fitochimici come:
- steroli
- polifenoli
- flavonoidi
- glicosidi.
Questi fitochimici hanno dimostrato effetti:
- ipolipidemici
- antiossidanti
- antinfiammatori
- cardioprotettivi
- nefroprotettivi
- epatoprotettivi
- anticancro, nei casi di carcinoma epatocellulare che è una delle principali cause di decessi associati al cancro ed è globalmente tre volte più comune negli uomini rispetto alle donne.
In un recente studio (Fazal Khan e altri) realizzato con estratti acquosi di datteri di Aiwa, i ricercatori hanno osservato l’inibizione della crescita e della proliferazione della linea cellulare del cancro del colon e dell’adenocarcinoma mammario umano.
Sono remineralizzanti
I datteri sono un’ottima fonte di potassio e una buona fonte di fosforo. In ogni caso, sono ricchissimi di sali minerali e possono essere quindi considerati un ottimo remineralizzante naturale.
Infatti, il potassio, insieme al magnesio, è particolarmente utile per l’equilibrio dei liquidi nell’organismo e come protettore del sistema cardiovascolare, il fosforo invece aiuta le funzioni cerebrali.
I datteri proteggono il sistema cardiovascolare
Questo alimento ha anche un effetto positivo sul profilo lipidico del sangue grazie alla presenza di fibre solubili e insolubili che regolano l’assorbimento intestinale dei grassi e degli zuccheri.
Questo contribuisce a mantenere sotto controllo il livello di colesterolo LDL, quello “cattivo”, e i trigliceridi, aumentando il colesterolo “buono” HDL ed evitando la formazione di pericolosi depositi sulle pareti dei vasi sanguigni. Queste placche sono la principale causa di importanti patologie cardiache.
Il consumo dei datteri apporta benefici anche per la pressione sanguigna.
La loro ricchezza di potassio, e la scarsa quantità di sodio risultano particolarmente utili per l’equilibrio dei liquidi nell’organismo e, quindi, per il controllo dei livelli pressori del sangue, a beneficio della protezione del sistema cardiovascolare.
Anche il magnesio, presente in buona quantità in questo frutto, agisce come cofattore che aiuta a sostenere il normale tono vascolare e a migliorare la sensibilità all’insulina.
Proteggono l’apparato scheletrico
La vitamina K presente nel dattero, oltre ad essere un fattore utile alla coagulazione sanguigna, interviene nella corretta funzionalità di alcune proteine implicate nella formazione. Non solo, mantiene in forze le ossa, come l’osteocalcina (o proteina GLA dell’osso), necessaria per il normale metabolismo dell’osso.
L’osteocalcina è sintetizzata dagli osteoblasti, ovvero le cellule ossee, e interviene nella regolazione dell’incorporazione del fosfato di calcio nelle ossa.
La relazione tra vitamina K e il processo di rafforzamento del tessuto osseo sembra essere confermata da alcune recenti evidenze scientifiche che dimostrerebbero l’esistenza di una relazione tra i bassi livelli di vitamina K nel sangue e lo sviluppo dell’artrosi, o di una fragilità ossea patologica o ancora di osteoporosi.
Datteri: controindicazioni ed effetti collaterali
Ai diabetici i datteri sono fortemente sconsigliati.
L’elevato apporto calorico derivante dagli zuccheri contenuti nei datteri suggerisce di non eccedere mai con la quantità. Questo consiglio, che vale in generale per tutti i frutti zuccherini, risulta particolarmente importante per chi già presenta elevati indici glicemici nel sangue o per chi segue una dieta ipocalorica.
Meglio consumare i datteri al di fuori dei pasti principali soprattutto se abbondanti, per evitare di alzare troppo il carico glicemico.
Soprattutto, occorre limitarti a cena perché, durante la notte, gli zuccheri in eccesso, non vengono utilizzati dall’organismo e vengono trasformati in riserve, sotto forma di grasso.
Modalità d’uso / Assunzione
I datteri possono essere consumati sia freschi che essiccati.
Solitamente si mangiano essiccati, ma per trarre il massimo beneficio da tutte le loro proprietà, andrebbero consumati freschi. Infatti, sono più ricchi di composti antiossidanti e vitamine, con un apporto calorico di quasi la metà rispetto a quelli essiccati. Anche il sapore dei datteri freschi non è mai troppo dolce.
Invece, Il dattero secco è composto solo dal 20/30% d’acqua e tra il 50% e il 70% di zuccheri. I datteri vengono essiccati per esigenze di conservazione.
Per le popolazioni del Nord Africa, Arabia, Persia, dove centinaia di varietà vengono coltivate per scopo commerciale, i datteri costituiscono un alimento fondamentale. Quasi tutti i datteri vengono fatti essiccare al sole, in modo da aumentare la concentrazione degli zuccheri, addolcirne il sapore e permettere una conservazione più duratura, rendendoli disponibili tutto l’anno.
Solo alcune varietà (la Berhi e la Hiann) vengono commercializzate fresche e destinate al consumo diretto.
I datteri si possono mangiare da soli, nei dessert, oppure con tutti i formaggi saporiti.
In commercio, trovi anche datteri farciti con frutta in guscio, che ne aumentano il potere energetico.
Trattandosi di un alimento calorico, nella quotidianità è consigliato assumere una porzione di datteri adeguata al tuo dispendio energetico senza appesantirti.
Infatti, è preferibile, consumarli a :
- prima colazione, magari in accompagnamento a cereali integrali e uno yogurt al naturale
- fine pranzo
- snack “spezza-fame” pomeridiano.
Lo sciroppo di datteri, che si ottiene bollendo i frutti in acqua, è considerato un buon rimedio contro tosse e raffreddori.
Varietà eventuali
Le varietà di datteri sono molte, ma in base alla loro consistenza si possono ricondurre a tre tipi:
- molli
- semi-molli
- secchi.
La coltivazione del dattero è caratterizzata da un‘elevata varietà, di cui una grande parte è costituita da khalts (varietà non identificate). Le varietà commerciali più note e coltivate sono:
- Mejhoul, Feggouse e Bouskri di qualità buona
- Jihel, Bourar ed Aguelid di qualità media
A queste si aggiungono molte altre varietà come ad esempio:
- Ammari
- Angou
- Arichti
- Bejjou
- Berhi (fresca)
- Bisr Helou
- Bousthami
- Boufeggous
- Clane
- Deglet nour (o Deklet noor)
- Deri
- Gounda
- Gousbi
- Hamraya
- Hiann (fresca)
- Hissa Halawi
- Kenta
- Kentichi
- Lagou
- Touzerzayet
- Trounja
- Sayeme
- Zahidi.
Come scegliere i datteri
I datteri secchi si presentano più scuri e grinzosi, di forma oblunga irregolare, mentre quelli freschi sono lisci e perfettamente cilindrici.
Come altra frutta essiccata, anche i datteri sono ricchi di zuccheri che spesso cristallizzano sulla parte esterna della pelle. In genere quando si trovano così (molto raro trovarli freschi in Italia), la polpa all’interno sarà più asciutta e meno pregiata.
Usi alternativi della palma di dattero
Tutte le parti della palma da dattero sono utili alle popolazioni che la coltivano.
- Le stipe pennute servono nella costruzione delle case, gli strati essiccati fungono da copertura.
- Gli strati giovani delle stipe fogliari pennute si raccolgono e vengono consumati come verdura (cavolo palmisti).
- Il fusto della palma viene utilizzato come combustibile e impiegato nell’edilizia come succedaneo di travi nella costruzione delle case.
- La foglia, il cui rachide (stelo) è lungo più di due metri, si adatta a innumerevoli usi tra cui, soprattutto, la costruzione di siepi a secco frangivento e la fabbricazione di stuoie di foglie intrecciate.
- La barba della palma, che si trova alla base di ciascuna foglia, pestata e inumidita, viene usata come fibra per la fabbricazione di corde.
Datteri: usi in cucina
I datteri vengono principalmente consumati come semplici frutti, freschi e soprattutto essiccati, cioè nella forma in cui sono più facili da conservare e reperirle.
In genere, vengono presentati da soli o insieme ad altra frutta secca. Sono ottimi se consumati con il tè alla cannella o con un bicchierino di rum.
Ma i datteri possono essere utilizzati anche per varie preparazioni e fantasiose ricette.
I datteri, uniti al latte e accompagnati da cereali sono un’ottima prima colazione, energetica e dolce come piace ai più piccoli.
Inoltre, la loro matrice zuccherina forma un buon connubio con i formaggi, soprattutto se molto saporiti.
Un’idea per una pietanza originale e sostanziosa può essere quella di preparare alcuni datteri, denocciolati e farciti con formaggi di vario tipo, accompagnati con una dadolata di polpa di pere.
Ma i datteri possono anche essere l’ingrediente esotico di un’insalata agrodolce.
Ricette di origine africana e mediorientale
In tema di tradizioni del mondo arabo, è famoso il cous cous con i datteri. Viene cucinato solo in occasione del Capodanno musulmano.
Nelle ricette di origine africana e mediorientale, i datteri vengono utilizzati molto più diffusamente e si dimostrano notevolmente versatili.
Con i datteri duri essiccati, si ottiene una farina impiegata per fare un pane tipico oppure, d’inverno, vengono pestati insieme all’orzo per fare dei piatti nutrienti. Dai datteri, si ottiene una sorta di miele. I datteri stessi sono ingredienti per torte e dolci di vario tipo grazie all’estrema malleabilità del frutto. Ad esempio:
- cucina araba propone i datteri ripieni con mandorle e acqua di rose
- Tunisia quelli con lo yogurt
- Nord Africa l’Halwa bi Tamar, torta di datteri, fichi, noci, miele d’arancio.
I datteri si possono utilizzare nella preparazione anche di gelati o semplicemente a scopo decorativo, più che altro nei dessert. Invece, dai semi arrostiti dei datteri si ottiene anche un surrogato del caffè.
Dalla fermentazione dei datteri, si ricavano anche degli alcolici. Il più famoso è l’Arak, noto anche come “Rum asiatico”. È un’acquavite esportata in tutto il modo ma prodotta principalmente in Medio ed Estremo Oriente, che deriva dal vino della palma da dattero.
Infine, i datteri neri succosi, quando sono ancora acerbi e appaiono rossi, sono utilizzati per preparare un succo molto usato nelle cerimonie, leggermente alcolico.
Smoothie nutriente con latte di avena, banana e datteri
Calorie totali: 283 calorie a persona: 141
Ingredienti per 2 persone
- 2 banane
- 120 ml di latte di avena
- 30 g di datteri morbidi (Tipo medjoul) senza nocciolo
- 1 stecca di vaniglia
per guarnire
- 2 fragole
- 4 lamponi
- 10 g di mirtilli
- 1 albicocca.
Scopri come preparare lo smoothie con datteri.
Datteri: botanica
Albero di palma
L’albero di palma si presenta con un lungo tronco che può raggiungere un’altezza anche superiore ai 30 m. Le radici della palma sono relativamente corte, ma sono molto numerose e si sviluppano a raggiera nel suolo. In questo modo, riescono a sfruttare meglio le risorse idriche dal terreno e si ancorano saldamente ad esso resistendo a situazioni di vento molto forti.
Il tronco della palma, a differenza di altri alberi, non è in grado di sostenere pesi enormi, ma in compenso possiede una flessibilità notevole, tanto da potersi piegare fino a 50 gradi.
L’interno ha una consistenza fibrosa e all’esterno è costituito da un tipico rivestimento a losanghe disposte orizzontalmente che rappresentano i resti delle guaine delle foglie cadute. Non sviluppa ramificazioni: quelle che formano una rada corona all’apice del fusto sono le foglie. Queste sono pennate, lunghe fino a 6 metri, raggruppate in un numero massimo di trenta. Le superiori sono ascendenti mentre le basali ricurve vanno verso il basso, e sono di colore verde-glauco.
I fiori di datteri
La palma è dioica, cioè ha piante maschili e femminili, e presenta gli organi riproduttivi con fiori maschili o con fiori femminili su due piante distinte. I fiori unisessuali sono piccoli, di colore biancastro, fragranti, riuniti in una specie di spiga con l’asse carnoso e ingrossato, chiamato “spadice”. È una formazione caratteristica della Araceae, densamente circondata da fiori unisessuali, nudi o incompleti, racchiusi o accompagnati sin dalla base da una speciale brattea, detta “spata”.
Gli spadici si trovano in posizione ascellare rispetto alla foglia e sono molto lunghi, fino a 120 cm e con la formazione dei frutti si incurvano fortemente a causa del peso. Questi, appunto, sono i datteri, delle bacche a forma di dito lunghe 5-7 cm e larghe 2-3 cm che a maturità assumono un colore arancione scuro, quasi rosso mattone. I frutti delle varietà coltivate presentano in superficie una buccia coriacea che ricopre una polpa zuccherina al cui interno è presente un unico seme oblungo e legnoso.
Stagionalità dei datteri
A seconda delle varietà, i datteri possono presentare la polpa dura o molle e possono essere più o meno carnosi.
I datteri d’Israele sono abbastanza noti per la polpa particolarmente ricca.
I datteri si raccolgono tra agosto e settembre. Ciascuna palma ha una capacità produttiva tra gli 80 e i 150 kg di datteri all’anno.
La palma si moltiplica per polloni (naturali escrescenze alla base della pianta) o per semina in primavera. Inizia a fruttificare solo dopo l’ottavo anno di vita, raggiungendo la piena maturità a trenta. Inoltre, è molto longeva, può vivere oltre 200 anni. Fin dall’antichità, si sapeva che era possibile fecondarla artificialmente, appendendo vicino ai fiori della pianta femminile le infiorescenze quasi mature asportate dalla pianta maschile.
La palma da dattero cresce bene su ogni genere di terreno purché sia fertile e ben drenato. È una pianta sensibile al freddo, e nelle aree a clima temperato, anche se esposte a zone soleggiate, non sono produttive e hanno solo scopo ornamentale.
Per far sì che i frutti giungano a completa maturazione sono richieste temperature piuttosto elevate (40°C) e un notevole apporto di acqua, che nelle coltivazioni viene sostenuto da impianti irrigui.
Datteri: storia
La palma da datteri è conosciuta da millenni (oltre 7000 anni fa) dalle popolazioni che vissero nell’area a Sud della zona temperata boreale e nella zona torrida, specialmente in:
- Medio Oriente
- Nord Africa
- India nordoccidentale.
Questa pianta era talmente importante per il sostentamento umano che molti esperti la ritengono la prima pianta coltivata dall’umanità.
Antico Egitto
Nell’antico Egitto, all’epoca delle dinastie faraoniche, la palma era un albero apprezzato per i suoi frutti molto energetici. I datteri erano un alimento basilare.
Infatti, è un frutto alla portata di tutti, facile da raccogliere. Grazie alla possibilità di venire essiccati e conservati, i datteri sono indispensabili per fare fronte ai momenti di minore approvvigionamento alimentare. Costituivano già migliaia di anni fa una riserva energetica che permetteva di affrontare lunghi viaggi in zone desertiche come quelle del Nord Africa o più semplicemente di superare i periodi stagionali più difficili.
Tutte le civiltà che si affacciavano sul bacino del Mediterraneo hanno conosciuto bene nel corso della loro storia questa pianta e hanno potuto cibarsi dei frutti della palma da dattero. Oltre agli Egizi che tributarono alla palma il simbolo di fertilità, i Cartaginesi ne avevano raffigurata l’immagine sulle proprie monete e in molti fregi dei monumenti.
Ma, furono i greci ad attribuire il nome di dattero “daktilos” (dito) al frutto per via della forma che ricorda una falange.
Popolazione latine
La pianta presso le popolazioni latine aveva assunto un valore simbolico molto preciso: quello dell’onore e della vittoria.
La palma del dattero, anche se sferzata dal vento e appesantita dai frutti, non cede e non si abbatte mai, ma prosegue la sua crescita verso l’alto.
I Romani usavano donare un ramo di palma a persone illustri per valore artistico, culturale o per il coraggio dimostrato in battaglia o nell’arena come gladiatori.
Questa simbologia venne poi trasferita alla tradizione cristiana, dove le foglie diventano un segno di pace a ricordo degli onori attribuiti a Gesù quando entrò a Gerusalemme.
Inoltre, i Romani facevano uso frequente del frutto anche per aromatizzare e addolcire il vino, per produrre con la sua fermentazione bevande alcoliche oppure come ingrediente per dolci.
Popolazioni arabe
Per le popolazioni arabe, i datteri, oltre ad essere da sempre considerati un alimento miracoloso, sono un principio fondamentale dell’alimentazione.
Numerosi passi del Corano citano questi frutti come parte di una quotidianità vitale. Il Profeta raccomandava a tutti di mangiare datteri:
Chi comincia la sua giornata mangiando sette datteri, non sarà attaccato da nessun veleno; o ancora: gli occupanti di una casa, sprovvista di datteri, avranno sempre fame.
La moglie del Profeta, Aïcha, diceva:
Noi, la Famiglia del Profeta Muhammed, arrivavamo talune volte, a non avere più fuoco per cucinare e cibo per mangiare, ci restavano solo acqua e datteri per sopravvivere, e questo poteva durare pure un mese.
Ricette nel Medioevo e nel Rinascimento
Nei ricettari medievali e rinascimentali, il dattero era presente non soltanto come frutto servito a fine pranzo, ma anche come componente di pietanze complesse, soprattutto torte e pasticci, spesso in unione con altri ingredienti salati.
Bartolomeo Sacchi, detto il Platina, nel suo più celebre lavoro, il De honesta voluptate et valetudine, breve trattato di gastronomia del 1475, descriveva i datteri come dolcissimi ma indigesti. Infatti, raccomandava di consumarli prima del pasto dopo averli sbucciati e snocciolati.
Invece, Dumas sconsigliava di mangiare i datteri maturi, altrimenti procuravano nausea e malattie alla pelle.
Involuzione delle coltivazione
Durante l’ultimo secolo, si è assistito ad una progressiva involuzione delle coltivazioni di datteri, soprattutto nei Paesi del Nord d’Africa. Questa regressione è dovuta a vari fattori, fra cui la malattia del Bayoud, che dal 1870 continua a dilagare e che è all’origine della scomparsa di gran parte del patrimonio phoenicolo.
A questo problema, si aggiunge l’effetto delle siccità prolungate che ha messo in ginocchio le Palmeraies di molte aree, finendo per allontanare l’interesse delle popolazioni locali verso le palme da datteri a favore di attività più remunerative. Tutto ciò anche a danno di equilibri di ordine sociale e agro-turistico, considerando il ruolo basilare della palma da datteri nel mantenimento dell’identità ecologica del suo ambiente ed al ruolo di ponte commerciale.
Datteri in Italia
Infine, nel nostro Paese non c’è un grandissimo consumo di datteri, fatta eccezione nel periodo natalizio durante il quale le tavole delle feste si arricchiscono di questi dolci frutti.
Fonte
- USDA– Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti.
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