Sommario
Con la consulenza di Rosanna Ercole Mellone, divulgatrice della nutrizione.
Revisione scientifica a cura di Gian Luigi De Angelis direttore della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Seguire una dieta per la colonscopia, prima di eseguire l’esame è importante per ripulire completamente l’intestino e renderlo più visibile. In effetti, la colonscopia è un esame diagnostico che permette l‘osservazione diretta dell’interno dell’intestino. L’indagine è invasiva perché viene fatta inserendo una sonda flessibile nell’organo, attraverso l’orifizio anale. La dieta per la colonscopia consiste nell’evitare, per una settimana circa, i vegetali con i semi e, negli ultimi giorni, gli alimenti con le fibre. Tuttavia nella dieta, via libera a cibi d’origine animale.
Invece, il giorno prima dell’esame, la dieta per la colonscopia diventa liquida e vieni trattato anche con purganti e clismi. Tuttavia, la metodica più moderna, adottata nelle grandi strutture, prevede un solo giorno di dieta e un clisma prima dell’intervento, senza lassativi.
La colonscopia è indicata per lo screening del tumore del colon/retto e per diagnosticare numerose alterazioni intestinali, tra cui i diverticoli. Le immagini ottenute diventano tridimensionali sullo schermo di un computer.
In che cosa consiste la dieta per la colonscopia, dopo l’esame? Dopo la colonscopia, puoi tornare gradatamente a un regime alimentare normale. Per i primi tempi dopo il test, devi comunque evitare alcolici e piatti elaborati. Inoltre, devi attenerti a piatti leggeri, preparati con cotture semplici e light. Sono consigliati i probiotici, come lo yogurt, e i prebiotici, come le banane. Insieme, i due elementi agevolano il ripristino della flora batterica dell’intestino, andata perduta con la colonscopia.
Colonscopia: che cos’è
La colonscopia è un esame diretto dell’intestino, per vederlo internamente e diagnosticare problemi di natura diversa. Con la procedura, che è ambulatoriale, si possono esplorare la conformazione e le pareti di colon, retto e intestino crasso. L’osservazione endoscopica e in tempo reale dell’organo avviene tramite un tubo flessibile, o sonda, introdotto attraverso il canale anale. Nell’intestino, lo strumento, che ha un diametro di circa 12 mm, pari a un dito, risale lungo i tratti percorribili dell’organo.
Dotato in cima di luce e microcamera, l’endoscopio permette di controllare:
- forma dell’intestino
- larghezza
- colore
- eventuali alterazioni dei tessuti.
Durante il test, lo specialista può asportare parti anomale e frammenti sospetti, per l’esame al microscopio, o biopsia.
La sonda può arrivare fino all’ultimo tratto dell’intestino tenue, in caso di “pan-colonscopia”, che si pratica in 30-45 minuti. A volte, come in presenza di malattie infiammatorie intestinali, si allungano i tempi perché è necessario esaminare anche l’ileo distale. Perciò, con la “pan-ileoscopia”, lo specialista forza la valvola ileocecale per procedere per un altro tratto di 20 centimetri.
Invece, nella “rettosigmoidoscopia”, il tubo percorre solo gli ultimi 60 centimetri intestinali, cioè retto e parte finale del colon, o sigma, in 5-15 minuti.
Infine, con la “rettoscopia”, viene osservato esclusivamente il retto, in pochi minuti.
Colonscopia: a cosa serve
La visione completa dell’intestino è fondamentale per la prevenzione del cancro dell’organo, secondo il professor Gian Luigi De Angelis, direttore della struttura complessa di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
Lo screening con colonscopia deve riguardare le persone oltre i 50 anni e gli individui più giovani, a rischio. Ma l’esame è fortemente consigliato anche a chi ha familiarità verso i tumori del colon/retto o con sintomi particolari, come il sangue occulto nelle feci.
Per lo screening, di solito si esegue la “rettosigmoidoscopia” in quanto 2/3 dei tumori si sviluppano nel retto e in fondo al colon.
La colonscopia è l’esame d’elezione per l’accertamento e la diagnosi di alcune patologie dell’organo, dalle più banali a quelle gravi:
- diarrea o stitichezza ricorrenti e prolungate
- perdite di sangue dall’ano, non imputabili ad emorroidi
- sangue occulto nelle feci, anche in piccola quantità
- lesioni, infiammazioni o ulcere dei tessuti
- diverticoli, che sono estroflessioni sporgenti delle pareti intestinali, in particolare del sigma.
I piccoli sacchetti rivolti all’esterno in genere sono asintomatici, dovuti all’indebolimento dei muscoli del colon, a causa della stipsi. Tuttavia i diverticoli, potrebbero infiammarsi, perforarsi, sanguinare e provocare
- peritonite
- malattie infiammatorie proprie dell’intestino, come il morbo di Crohn
- occlusioni del lume intestinale
- polipi
- escrescenze morbide che crescono sulla mucosa dell’organo.
Le neoformazioni, tipiche soprattutto di colon e retto, sono in prevalenza benigne ma potrebbero trasformarsi in maligne se lasciate in sede come masse, anche di minime dimensioni, che potrebbero degenerare o già essere cancerose.
Preparazione alla colonscopia
All’atto della prenotazione nella struttura sanitaria, il soggetto riceve una scheda con le istruzioni per prepararsi alla colonscopia. La prassi tradizionale prevede una lunga e scomoda preparazione all’esame. Tuttavia nei Centri altamente specializzati, il procedimento è stato ridotto e modificato, afferma il direttore di Gastroenterologia di Parma. Secondo le Linee Guida classiche, una settimana prima dell’esame, dovresti sospendere determinati farmaci che possono complicare l’analisi come:
- Anticoagulanti
- antiaggreganti
- alcuni integratori.
Ad esempio, il carbone vegetale può ridurre la quantità di aria nell’intestino, che invece deve essere aumentata per dilatarlo. I composti che contengono ferro vanno aboliti in quanto possono falsare il colore delle mucose, tingendole di nero. Nei tre giorni precedenti l’analisi, il paziente procede con la preparazione intestinale, che consiste in una pulizia totale dell’organo. Per evitare la permanenza interna di materiale solido, è fortemente consigliata un’alimentazione a basso tenore di scorie.
Il giorno prima della colonscopia, devi assumere forti purganti in alte dosi ma anche usare enteroclismi per evacuare l’intero contenuto intestinale. Al contrario, la procedura moderna, adottata dai grandi Centri, è più leggera e breve, come conferma il professore.
Per approfondire, scopri le linee guida della Società Europea di endoscopia gastrointestinale ( ESGE).
Procedura
Completata la preparazione, il paziente è pronto per l’esame. Alla data fissata, a digiuno dalla sera prima, devi stenderti sul lettino sul fianco sinistro e in posizione fetale. In effetti, essere rannicchiato e con le cosce piegate sul bacino facilita l’introduzione del tubo. Dopodiché, Il gastroenterologo inserisce con delicatezza e lentamente nell’ano la sonda, che prima è stata lubrificata. Il tubo viene gonfiato con aria o anidride carbonica, che fa distendere l’intestino e ne migliora la visibilità.
La telecamera dello strumento proietta su uno schermo ad alta soluzione le immagini dell’intestino, spiega il professor De Angelis. Il professionista valuta la situazione e, se scopre anomalie, può operare con attrezzi chirurgici appositi, come le pinzette. Lo specialista introduce nel canale del tubo gli strumenti e asporta formazioni patologiche, come i polipi, o parti di mucosa per la biopsia. Infine, ritira la sonda con cautela e raccoglie l’eventuale materiale prelevato per sottoporlo all’esame istologico.
Perché è importante una buona preparazione
Rispettare le misure previste prima della colonscopia è indispensabile per la buona riuscita dell’esame. Tutti i residui interni, come le feci, vanno eliminati. Il materiale solido ostacola la visione delle pareti intestinali, rende più difficoltosa la manovra della sonda e può darti fastidio. Certamente la tradizionale procedura di pulizia completa dell’intestino non è piacevole ma solo con una rigorosa preparazione si ottengono risultati veritieri con la colonscopia.
Infatti soltanto se l’intestino è sgombro, ovvero vuoto e libero da qualsiasi scoria, la sonda può procedere speditamente e senza problemi. Al contrario, se hai trascurato la dieta per colonscopia consigliata e il ricorso ai purganti, il tubo trova ostacoli sul suo tragitto. Le immagini ricavate da un percorso accidentato dell’intestino possono essere distorte e causare diagnosi errate. Anche il tuo benessere ne risente, tanto che lo specialista può essere costretto ad interrompere l’esame.
Quindi, se non vuoi ripetere la pulizia intestinale al momento o rimandare l’esame, devi osservare le indicazioni prescritte.
Colonscopia e dolori
Un eventuale fastidio provocato dalla sonda va considerato in precedenza, per avere il massimo dall’indagine. Durante l’esame, cerca di non essere teso o impaurito perché, in caso di sensazioni sgradevoli e amplificate dallo stress, potresti contrarre l’addome ed agitarti sul lettino. In effetti, lo stato di inquietudine può intralciare le manovre dell’operatore e una corretta esplorazione.
Durante il test, potresti avere crampi e avvertire un senso di gonfiore e il bisogno di evacuare. Soprattutto i movimenti interni della sonda possono generare dolore, dice De Angelis.
Perciò nei Centri moderni, prevengono il dolore con l’analgesia profonda. In effetti, con questo metodo, sei addormentato, ma respiri autonomamente e sei insensibile agli stimoli dolorosi.
Invece nella tecnica tradizionale, si usano:
- antidolorifici
- antispastici
- ansiolitici
- tranquillanti, in particolare se vi sono aderenze o malformazioni intestinali.
La sedazione, anche blanda, ti rilassa e rende la colonscopia più agevole. Di norma, non è prevista una terapia antibiotica prima o dopo l’esame.
Tuttavia, spiega il professore, la copertura antibiotica è obbligatoria in determinate situazioni, come nei cardiopatici congeniti perché la colonscopia manda in circolo i germi che possono essere pericolosi per alcuni pazienti.
Dieta per colonscopia suddivisa: 5/7 giorni prima, 3 giorni prima, il giorno prima
Nel protocollo classico, per una colonscopia idonea e senza difficoltà, è dunque necessario il regime alimentare specifico. Anche 10 giorni prima, o al minimo la settimana antecedente l’esame, devi abolire la frutta e la verdura che contengono semi. Infatti questi componenti dei vegetali rappresentano non solo scorie ma anche elementi irritanti per le pareti dell’intestino.
Due o tre giorni prima dell’analisi, non puoi mangiare cibi troppo grassi e quelli ricchi di scorie. Le fibre potrebbero fare una massa, che può essere confusa con una neoformazione e riempire tratti dell’intestino.
Il giorno prima della colonscopia, puoi consumare un pranzo leggero, soprattutto se l’appuntamento è per il pomeriggio seguente.
In ogni caso, alla sera precedente dell’esame, puoi solo idratarti, senza assumere cibi solidi. Invece, il giorno stesso dell’analisi, devi restare digiuno.
Dieta per colonscopia: cosa puoi mangiare
Secondo le Linee Guida classiche, l’alimentazione prima della colonscopia deve essere leggera, facile da digerire e priva di residui.
Nei tre giorni prima dell’esame, puoi consumare uova, carne magra bianca, pesce, formaggi e latticini, come ricotta e yogurt bianco.
Nel tuo menù, puoi inserire piccole porzioni di pane e pasta, ma prodotti con farina bianca raffinata. Mentre, la sera prima dell’indagine, devi fare una dieta liquida. Puoi bere:
- acqua
- camomilla
- limonata
- infusi e brodo, ma non vegetale per le sue possibili fibre.
Inoltre, sono raccomandate le bevande energetiche sportive che apportano elettroliti, carenti nel soggetto a causa delle numerose evacuazioni.
Semaforo verde (perché non contengono fibre) a:
- passate
- spremute
- succhi di frutta senza polpa
- omogeneizzati.
Dieta per colonscopia: cosa non puoi mangiare e perché
Particolarmente rilevante il fatto che, in vista della colonscopia, non puoi assumere alimenti con scorie.
Frutta, anche secca, verdura, cereali, legumi e prodotti integrali, tra cui pane, paste e dolci, rilasciano nell’intestino molte fibre. Bisogna evitare anche crusca e avena perché producono una “massa” nel lume intestinale.
Inoltre, è particolarmente sconsigliato assumere, tra la frutta e verdura:
- fichi
- fragole
- kiwi
- uva
- pomodori
- melanzane.
Infatti, questi alimenti sono anche fonte di semi, controindicati per lo stato dell’intestino da indagare. Ricordati che la presenza eccessiva di rifiuti nell’organo impedisce di guardare bene e a fondo le mucose. Un’esplorazione intestinale incompleta o deformata può impedire la diagnosi o generare risultati falsi, negativi o positivi.
Cosa non bere prima della colonscopia
E’ vietato bere:
- latte intero
- bevande alcoliche
- caffè
- cappuccino.
Queste bevande possono stimolare ed eccitare il sistema nervoso. Inoltre, sono proibite le bibite contenenti fibre, come il succo di prugna, e quelle colorate. Infatti i pigmenti rossi, viola o arancioni colorano le pareti dell’intestino con sfumature innocue che però potrebbero essere scambiate per patologiche.
Dieta per colonscopia e lassativi
La dieta con l’abolizione di scorie, prima della colonscopia, è opportuna per non intasare l’intestino e lasciare il suo interno sgombro. Le pareti dell’organo devono essere libere, lisce e senza incrostazioni e sostanze solide. Per rimuovere dall’organo tutto il contenuto, come le rimanenze di escrementi, la metodica tradizionale impiega anche lassativi e clismi. Inoltre, Il giorno prima dell’esame, devi bere 3 o 4 litri di acqua in cui devi aggiungere le polveri di purganti in bustina.
I lassativi vengono somministrati nel primo pomeriggio del giorno precedente all’analisi, se l’appuntamento è per il mattino seguente.
Invece se la colonscopia è per il pomeriggio, il liquido purgante deve essere preso per metà alla sera prima. Al mattino stesso dell’evento, devi bere il resto del preparato, terminando però 4 ore prima dell’indagine.
Tutto il liquido lassativo, che deve essere fresco, va bevuto a piccoli sorsi, impiegando 5 o 6 ore. Nonostante gli accorgimenti, la poco gradevole bevuta può provocare nausea o vomito. Quindi, il tuo medico può prescriverti un farmaco antinausea.
Ma se il vomito è inarrestabile o hai dolori addominali insopportabili, la somministrazione del liquido va sospesa.
Clistere evacuativo
Nelle ore che precedono la colonscopia, devi sottoporti a clisteri di acqua tiepida, che lavano completamente l’intestino. Il consiglio è di rimanere nelle vicinanze del bagno, per poter soddisfare le frequenti e impellenti evacuazioni.
L’efficacia del provvedimento è segnalata dall’uscita dall’ano di solo liquido trasparente e limpido. Nelle strutture superspecializzate, dieta e sistemi purgativi sono diversi da quelli classici, chiarisce il professor De Angelis.
Secondo i nuovi principi, l’alimentazione priva di vegetali con semi è prevista nei 3 giorni precedenti l’esame. Il giorno prima della colonscopia, devi alimentarti solo con liquidi chiari zuccherati. I lassativi e i clismi con sostanze irritanti per l’intestino e dolorosi sono eliminati e sostituiti con un’altra formulazione.
Il giorno dell’indagine, 4 o 5 ore prima, viene praticato un clisma con 2 litri di acqua, e non 4. Il polietilenglicole, presente nel liquido, non viene assorbito dall’intestino, attira acqua nel lume dell’organo e lo lava senza irritare.
Colonscopia virtuale
La metodica radiologica consente la valutazione dell’intestino tramite una TAC-Tomografia computerizzata sull’addome e l’uso di un computer. La pratica quindi non è invasiva, al contrario della normale colonscopia, e si basa su raggi X e sistemi digitali.
Infatti, la procedura virtuale non utilizza sonde ma sfrutta le immagini della TAC, che permette una visione simile a quella endoscopica.
Per aumentare la visibilità, devi prendere per bocca un mezzo di contrasto che fa distinguere i polipi dalle feci. Solo in rari casi, può anche essere iniettato in vena il liquido di contrasto.
Procedura
Per l’esame, che dura circa 20 minuti, non è necessaria l’anestesia, ma possono essere somministrati antispastici. Nell’intestino, tramite un tubicino inserito nell’ano, viene insufflata anidride carbonica, che distende le pareti dell’organo. Quindi, in un tunnel, sulla parte inferiore della pancia dell’esaminato viene eseguita la TAC, le cui immagini sono elaborate da un software. In pratica, si tratta di ricostruzioni tridimensionali al computer delle immagini della TAC. L’interno dell’intestino viene riprodotto in un’animazione grafica, come quella di un film al computer.
Il radiologo poi esamina le immagini e, per la diagnosi, le consegna al gastroenterologo. Nella prassi clinica, la colonscopia virtuale viene eseguita soprattutto quando quella invasiva non può essere completata.
Colonscopia virtuale: quando è consigliata
Le principali indicazioni per la colonscopia virtuale sono:
- disturbi intestinali, tra cui dolori, sanguinamenti e alterazioni dell’alvo;
- occlusioni o semi occlusioni del lume dell’intestino non valicabili dall’endoscopio;
- aderenze;
- muco nelle feci;
- tenesmo, o sensazione di incompleta evacuazione;
- neoformazioni, tra cui i polipi;
- diverticoli;
- situazioni di rischio per il paziente;
- persone anziane o malati deboli, che non tollerano la colonscopia;
- patologie come quelle cardiovascolari;
- screening di massa per il tumore del colon/retto.
In presenza di ostacoli intestinali, la colonscopia virtuale può essere più adatta di quella invasiva, che non riesce a superarli. La colonscopia virtuale può rappresentare un’alternativa a quella classica. Questa diagnostica è ritenuta affidabile e sicura ed è indolore e ben tollerata.
Tuttavia, questa tecnica non permette prelievi e l’asportazione di materiale malato, come invece avviene nella colonscopia tradizionale.
Dieta per colonscopia virtuale
Nei tre giorni che precedono l’indagine, devi iniziare un regime alimentare appropriato.
In questo periodo, devi abolire:
- pane
- pasta
- frutta
- ingredienti che possono contenere semi, come le marmellate.
Sono vietati anche formaggi e prodotti grassi, come il burro, frutta secca e carne rossa.
Devi seguire un’alimentazione a base di pesce e uova. Inoltre, nel corso della giornata, devi bere 2 litri di acqua.
Al mattino presto del giorno prima dell’esame, puoi fare colazione.
Gli alimenti concessi sono:
- biscotti o fette biscottate non integrali
- miele
- succhi di frutta senza polpa
- tè o caffè, senza latte.
A pranzo, puoi mangiare:
- un brodo o un semolino
- yogurt bianco, senza frutta o semi.
Puoi anche bere un succo di frutta, senza polpa, oppure acqua non gassata.
Nel pomeriggio, devi effettuare la pulizia intestinale per mezzo di 2 bustine di lassativo in polvere, sciolte in 1,5 litri di acqua.
A cena, ti devi limitare ad assumere:
- brodo
- succhi di frutta senza polpa oppure acqua naturale
- integratori salini.
Il giorno del test, se fissato per il pomeriggio, puoi fare colazione entro le 10. Ma la tua dieta deve essere liquida con caffè o tè zuccherati e acqua non gassata.
Tre ore prima dell’esame, devi bere 2 bicchieri di acqua con il lassativo e un altro ½ litro di acqua.
Dieta per colonscopia virtuale: cosa puoi mangiare
Gli alimenti di origine animale sono quelli più indicati prima e dopo l’indagine. Infatti uova, carne bianca magra, formaggi leggeri e pesce sono nutrienti e soprattutto non rilasciano scorie.
Inoltre, puoi mangiare e bere:
- riso in bianco
- pastina in brodo
- crackers
- zucchero
- succhi di frutta senza polpa.
Dieta post-colonscopia
Una volta terminato l’esame, occorre del tempo perché vengano ripristinate la funzionalità dell’intestino e la flora batterica. Dopo lo svuotamento totale, perché l’organo torni a lavorare, bisogna attendere che si riempia nuovamente, ma a poco a poco. Superata la colonscopia, l’intestino risulta indebolito e denutrito e la sua flora batterica praticamente scomparsa.
Anche il muco, che protegge le mucose intestinali, è ridotto a causa delle procedure della preparazione alla colonscopia. Finito il test, l’intestino non deve essere più stressato e va salvaguardato da stipsi e diarrea.
Per i primi due giorni dopo l’analisi, devi evitare alcolici, compresi vino e birra, e sostanze eccitanti, come caffè e tè.
Nella lista dei divieti, rientrano:
- cioccolato
- condimenti
- prodotti grassi oppure con troppo sale
- spezie
- insaccati
- piatti elaborati, come la pasta al forno.
Inoltre, le fibre vanno reintrodotte nella dieta gradualmente. Per i primi tempi, è indicato il tipo solubile, che si trova in ingredienti vegetali come:
- piselli
- carote
- patate
- broccoli
- mele.
Queste fibre si sciolgono in acqua, aiutano la flora batterica, danno giusta consistenza alle feci e non stimolano troppo la peristalsi.
Alimentazione dopo l’esame: cosa puoi mangiare
Subito dopo la colonscopia, puoi bere acqua, ma in moderata quantità. A casa, lo stesso giorno dell’esame, puoi mangiare cibi leggeri, ma non devi assumere bevande alcoliche. Nelle 24 ore successive al test, puoi mangiare riso, carne di vitello e lattuga, conditi con olio extravergine d’oliva.
Se nell’esame si è fatto uso di tranquillanti, l’ideale è un’alimentazione a base di liquidi.
Verdura e legumi, ma anche la frutta, devono essere consumati sbucciati e cotti, per non incrementare l’eventuale nausea. Devi proteggere l’intestino anche dalle sostanze tossiche che possono danneggiare i tessuti già provati. Perciò il consiglio è di usare cotture light, come il vapore, che non alterano i cibi e non rilasciano molecole nocive.
Inoltre, devi limitare gli insaccati, tra cui salsiccia e salame, che apportano composti nocivi, come i nitrati, potenzialmente cancerogeni. E’ importante una buona idratazione, realizzata non solo con acqua ma anche con brodi e bevande energetiche. Inoltre, il consumo di yogurt, latte fermentato, kefir e probiotici simili può aiutarti a regolarizzare l’intestino, contro stipsi e diarrea.
Allo scopo, è bene associare i prebiotici, che non sono assorbiti e stimolano la crescita dei batteri buoni dell’intestino. I cibi prebiotici sono ad esempio:
- banane
- asparagi
- carciofi
- miele
- frutta secca.
Comunque il ritorno alla consueta alimentazione deve essere deciso dal medico, secondo tempi adeguati ad ogni singolo caso.
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Link esterni:
Società Europea di endoscopia gastrointestinale EETC
Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma