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Home » Salute » Patologie » Iperglicemia: che cos’è, valori normali e alti, sintomi, cause, diagnosi e cure

Iperglicemia: che cos’è, valori normali e alti, sintomi, cause, diagnosi e cure

Diana Catocchia by Diana Catocchia
4 Novembre 2021
in Patologie
iperglicemia: cos'è, valori, sintomi, cause e cure
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Sommario

  • Iperglicemia: che cos’è
  • Valori normali della glicemia
  • Valori bassi
  • Valori alti
  • Quali sono i sintomi dell’iperglicemia?
  • Crisi iperglicemica
  • Metabolismo
  • Le cause della glicemia alta
  • Diagnosi
  • Come curare l’iperglicemia
  • Prognosi e decorso

L’iperglicemia o glicemia alta è un eccesso di glucosio nel sangue. I sintomi possono variare da persona a persona e generalmente si manifestano con valori di glicemia superiori ai 100 mg/dl. Le cause sono molteplici. Principalmente la glicemia alta si deve a un’insufficiente produzione di insulina o a una sua alterata funzionalità. Infatti, l’insulina è un ormone secreto dal pancreas che stimola l’assunzione di glucosio nelle cellule muscolari regolandone anche i livelli ematici.

Valori normali della glicemia sono compresi tra 70 e 99 mg/dl a digiuno da almeno 8 ore.

Il diabete si verifica nel caso in cui non ci sia abbastanza insulina nel corpo (difetto di produzione) o se questa non può essere usata in modo efficace (resistenza all’insulina).
Invece, valori superiori a questo limite sono indice di iperglicemia e possono avere due maggiori conseguenze improvvise: la chetoacidosi diabetica e lo stato iperosmolare iperglicemico, entrambe urgenze che richiedono assistenza medica.

Debolezza, stordimento, nausea o formicolio alle mani e ai piedi potrebbero essere i primi segni di fluttuazioni di zucchero nel sangue.

Iperglicemia: che cos’è

La glicemia alta è un aumento anormale della quantità di zucchero (glucosio) nel sangue.

Sono diversi i fattori che possono contribuire, tra cui:

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  • Scelte alimentari e quelle legate all’attività fisica.
  • Alcune malattie di cui il paziente soffre.
  • Farmaci prescritti per altre condizioni (non legate al diabete).
  • Il fatto che la persona non abbia assunto la dose richiesta del trattamento farmacologico prescritto per ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue o abbia saltato una dose.

Glicemia alta a digiuno

Un’alimentazione poco corretta e una scarsa attività fisica possono far aumentare i valori di glicemia nel sangue.

Se tali valori a digiuno (da almeno otto ore) sono maggiori di 100 mg/dl si può parlare di iperglicemia. Per il diabete i valori di glicemia a digiuno devono aggirarsi sui >126 mg/dl.

È quanto afferma uno studio pubblicato dal centro universitario di Rozzano (Milano) dall’Humanitas Research Hospital.

iperglicemia: che cos'è

Valori normali della glicemia

La glicemia è fisiologicamente compresa tra 70 e 99 mg/dl a stomaco vuoto, cioè a digiuno da almeno 8 ore. Allo stesso modo il valore deve essere inferiore a 140 mg/dl due ore dopo aver mangiato.

Valori bassi

Quando i valori scendono sotto i 70 mg/dl si può parlare di ipoglicemia. L’ipoglicemia è una condizione molto seria, in quanto il cervello è in quel momento privato della sua fonte di energia: il glucosio.

Il soggetto risulta perciò disorientato, debole, sonnolente ed in casi gravi può portare al coma ed alla morte. In un soggetto conosciuto diabetico i primi sintomi non sono da sottovalutare.

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Valori alti

A seconda del testo di riferimento possiamo definire valori alti di glicemia sopra i 100 mg/dl (alcuni autori accettano 110 mg/dl). Le conseguenze a lungo termine possono essere danni ad organi come cuore, cervello, occhi e reni.

In caso di valori sopra i 300 mg/dl si parla invece di crisi iperglicemica e richiede l’assistenza immediata di un medico.

Iperglicemia valori pericolosi

Una crisi iperglicemica è in generale definita tale quando i valori di glucosio nel sangue superano i 300 mg/dl (16,7 mmol/L) e richiede un pronto intervento medico.

Le due conseguenze principali sono la chetoacidosi diabetica e lo stato iperglicemico iperosmolare (vedi sotto).

glicemia alta a digiuno: valori

Quali sono i sintomi dell’iperglicemia?

Identificare i primi sintomi dell’iperglicemia può aiutare il paziente a curare la condizione il prima possibile. E’ bene prestare dunque attenzione ai seguenti segnali di allarme:

  • Minzione frequente.
  • Sensazione di sete permanente.
  • Vista annebbiata.
  • Fatica.
  • Mal di testa persistente.

Se l’iperglicemia non viene curata può portare all’accumulo di acidi tossici (chetoni) nel sangue e nelle urine (chetoacidosi) scatenando una condizione patologica pericolosa per l’organismo umano.

A causa dell’accumulo di chetoni nel corpo la riserva alcalina nel sangue diminuisce. I segni e i sintomi, in questo caso, sono:

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  • Alito odoroso di acetone.
  • Nausea e vomito.
  • Difficoltà respiratorie.
  • Bocca asciutta.
  • Debolezza.
  • Confusione.
  • Coma.
  • Dolore addominale.

In questo caso è obbligatorio richiedere l’aiuto di un medico.

iperglicemia: sintomi

Crisi iperglicemica

Le crisi iperglicemiche sono tipiche di soggetti diabetici che non rispettano il trattamento, che non sanno ancora di avere la patologia oppure occasionalmente può essere presente in persone non diabetiche che hanno avuto un ictus o un attacco cardiaco.

E’ dunque consigliato chiamare un’ambulanza in caso di:

  • Valori glicemici superiori a 300 mg/dl o 16,7 mmol/L.
  • Comparsa di corpi chetonici all’esame delle urine.
  • Presenza di sintomi di chetoacidosi diabetica: sete eccessiva, minzione frequente, nausea e vomito, mal di stomaco, debolezza o affaticamento, mancanza di respiro, alito fruttato e confusione. La chetoacidosi diabetica non trattata può portare alla morte.

Se la glicemia aumenta per un periodo di tempo prolungato può portare a due gravi condizioni: la chetoacidosi diabetica e lo stato iperosmolare iperglicemico.

Chetoacidosi diabetica

La chetoacidosi diabetica si sviluppa quando, in assenza di livelli adeguati di insulina lo zucchero (glucosio) non può entrare nelle cellule per produrre energia.

La glicemia nel sangue si accumula e il corpo inizia a scomporre il grasso per produrre energia.

Questo processo produce acidi tossici noti come chetoni. I chetoni in eccesso si accumulano nel sangue e alla fine “si riversano” nelle urine. Se non trattata, la chetoacidosi può portare al coma diabetico ed essere pericolosa per la vita.

Stato iperosmolare iperglicemico

In questo caso i livelli di glucosio nel sangue possono diventare molto alti, superiori a 1.000 mg/dL (55,6 mmol/L). Poiché l’insulina è presente ma non funziona correttamente infatti, il corpo non può utilizzare né il glucosio né i grassi per produrre energia.

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Quindi, lo zucchero viene versato nelle urine, causando un aumento della minzione. Se non trattato, lo stato iperosmolare iperglicemico diabetico può portare a disidratazione e coma potenzialmente letali. L’assistenza medica tempestiva è essenziale.

iperglicemia: metabolismo

Metabolismo

La glicemia è il principale carburante necessario per coprire il dispendio energetico dell’organismo.

I carboidrati complessi presenti nella dieta umana (amido, glicogeno, saccarosio, ecc.) passano attraverso il tubo digerente per processi di digestione e di assorbimento e raggiungono il sangue sotto forma di monosaccaridi (glucosio, fruttosio, galattosio, ecc.).

Gran parte della quantità di fruttosio, galattosio e altri monosaccaridi viene convertita in glucosio dai processi metabolici che avvengono nel fegato.

Anche le proteine ​​e i lipidi della dieta umana attraversano i processi di digestione e assorbimento e raggiungono il sangue sotto forma di aminoacidi e acidi grassi, che a loro volta possono essere parzialmente convertiti in glucosio.

Il pancreas produce un ormone chiamato insulina che, aiutando i tessuti a utilizzare il glucosio, ne abbassa la quantità nel sangue.

Così, dopo i pasti, la glicemia aumenta attraverso l’assunzione di cibo e il pancreas sano reagisce attivando la secrezione di insulina che riporterà la glicemia ai limiti normali.

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Il diabete si verifica nel caso in cui non ci sia abbastanza insulina nel corpo (carenza del pancreas) o se l’organismo non può usarla in modo efficace (resistenza all’insulina). Quest’ultima è più comunemente associata all’obesità, ma può verificarsi anche in altre situazioni.

iperglicemia cause

Le cause della glicemia alta

L’iperglicemia riduce drasticamente gli effetti dell’insulina sul corpo umano, sia perché il pancreas non è in grado di produrne abbastanza (diabete di tipo 1) sia perché il corpo ne diventa resistente (diabete di tipo 2).

Di conseguenza, il glucosio tende ad accumularsi nel flusso sanguigno e può raggiungere concentrazioni estremamente elevate e molto pericolose se non adeguatamente trattate.

L’insulina o altri farmaci vengono utilizzati per ridurre la concentrazione di glucosio nel sangue.

 Anche altre malattie o condizioni possono aumentare la glicemia come:

  • Pancreatite (infiammazione del pancreas)
  • Cancro del pancreas
  • Ipertiroidismo (quando la ghiandola tiroidea è iperattiva)
  • Sindrome di Cushing (quando il livello di cortisolo nel sangue aumenta molto)
  • Tumori insoliti che secernono ormoni
  • Infarto
  • Ictus
  • Traumi che possono portare temporaneamente all’iperglicemia.

Infine, tra i farmaci che possono aumentare lo zucchero in circolo ritroviamo:

  • Prednisone
  • Estrogeni
  • Beta-bloccanti
  • Contraccettivi orali ed altri.
Iperglicemia: diagnosi

Diagnosi

Esistono diversi tipi di esami del sangue che possono diagnosticare l’iperglicemia. Tra questi ricordiamo:

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  • Test glicemico casuale: riflette la quantità di glucosio nel sangue in un’ora scelta a caso; una glicemia normale è generalmente compresa tra 70 e 125 mg/dl.
  • Glicemia a stomaco vuoto: è la misurazione al mattino presto, prima di mangiare o bere qualcosa, dopo un periodo di almeno 8 ore di digiuno; valori normali sono inferiori a 100 mg/dl; livelli superiori a 100 mg/dl e fino a 125 mg/dl suggeriscono il prediabete, mentre superiori a 126 mg/dl o più sono una diagnosi di diabete.
  • Test di tolleranza al glucosio: misura la glicemia in qualsiasi momento della giornata ma dopo la somministrazione orale di una dose di glucosio; questo test è più comunemente usato per diagnosticare il diabete gestazionale.
  • Dosaggio dell’emoglobina glicosilata o la glicoemoglobina (Hb A1c): è correlato ai globuli rossi ed è un indicatore della glicemia negli ultimi 2-3 mesi; si parla di diabete nelle condizioni in cui l’HbA1c ha un valore del 6,5%-7%; l’unico svantaggio è rappresentato dal fatto che la presenza di varie forme di anemia nei pazienti (carenza di ferro, talassemia, ecc.) ne può alterare i risultati; i vantaggi sono numerosi: non è richiesto digiuno, la variazione biologica individuale è inferiore ed infine basse sono le variazioni dei valori a seconda dello stress e di varie altre condizioni.

Se vuoi approfondire l’argomento, ti consigliamo di leggere: Esami e diagnosi del diabete.

iperglicemia: cure

Come curare l’iperglicemia

Il trattamento dell’iperglicemia è, di base, un insieme di regole da seguire per prevenirla. Se il livello di zucchero nel sangue è costantemente troppo alto, parlarne con il proprio medico rimane la scelta migliore.

Stile di vita

L’iperglicemia lieve o transitoria potrebbe non richiedere un trattamento farmacologico, a seconda della causa.

Se a una persona è stato diagnosticato il prediabete può apportare alcuni cambiamenti nell’esercizio e nelle abitudini alimentari per prevenire l’insorgenza del diabete di tipo 2, come:

  • Ridurre il peso corporeo del 5-10% per raggiungere un indice di massa corporea ottimale o accettabile.
  • Scegliere esercizi fisici di intensità moderata da fare almeno 30 minuti ogni giorno (in alternativa si può fare una passeggiata nel parco oppure andare in bicicletta).
  • Adottare una dieta povera di grassi saturi (grassi “cattivi”) e ricca di fibre.
  • Sostituire i carboidrati raffinati con cibi integrali, mangiare più verdure e altri cibi ricchi di fibre.
  • Smettere di fumare.
  • Parlare con il proprio medico dei modi migliori per ridurre la pressione alta e/o il colesterolo alto.

Dieta

Lo scopo fondamentale di un regime contro l’iperglicemia è quello di cercare di mantenere costante il livello di zucchero in circolo nel sangue.

Si possono adottare alcune misure come una dieta sana e un piano nutrizionale equilibrato che aiutino a prevenire l’iperglicemia:

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  • Mangiare poco e spesso.
  • Fare attenzione all’assunzione di zuccheri e carboidrati.
  • Limitare il consumo di alcol.
  • Adottare una dieta ricca di verdure, frutta e cereali integrali.
  • Fare esercizio regolarmente per permettere all’organismo di mantenere la glicemia entro limiti normali.

Trattamento farmacologico per il trattamento dell’iperglicemia

Nel caso in cui le misure di prevenzione specificate non funzionino, l’insulina è il trattamento per le persone con diabete di tipo 1, mentre il diabete di tipo 2 può rimanere sotto controllo con una combinazione di farmaci orali e iniezioni.

Il dosaggio e la modalità di somministrazione vanno, specie all’inizio, attentamente monitorati dallo specialista.

Rimedi naturali per l’iperglicemia

Molte erbe hanno dimostrato, seppur lievemente, di avere la capacità di abbassare il livello di zucchero nel sangue rendendosi utili nei pazienti con diabete di tipo 2 o a rischio di iperglicemia.

Le terapie a base di erbe che hanno dimostrato di avere proprietà antidiabetiche includono:

  • Aloe vera
  • Estratto di mirtillo rosso
  • Cetriolo
  • Cannella
  • Zenzero.

Altre terapie erboristiche includono: aglio, ginseng e basilico.

iperglicemia: decorso e prognosi

Prognosi e decorso

Sebbene l’iperglicemia temporanea abbia effetti negativi sul corpo, il danno causato non è così grave come nel caso dell’iperglicemia cronica (diabete confermato).

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Tuttavia, ci sono molte conseguenze o effetti a lungo termine dell’iperglicemia, tra cui:

  • Problemi ai vasi sanguigni: le cellule presenti nelle pareti dei vasi diventano più spesse e non più funzionali, causando il blocco del flusso di alcuni organi.
  • Neuropatia diabetica: i vasi sanguigni che irrorano il sistema nervoso sono privati ​​di glucosio, ossigeno e altri nutrienti necessari per il corretto funzionamento.
  • Retinopatia: se non trattata, la retinopatia può portare alla cecità.
  • Nefropatia.
  • Problemi cardiaci: l’iperglicemia può influenzare il sistema circolatorio, può aumentare la rigidità dei vasi sanguigni e la pressione sanguigna.
  • Gangrena: mani e piedi soffrono degli effetti dell’iperglicemia cronica e del sangue che non irriga più gli arti superiori e inferiori e le cellule lentamente muoiono.
  • Problemi della pelle: le ferite non guariscono più o il processo è rallentato.
  • Lesioni al cervello: l’iperglicemia può bloccare l’afflusso di sangue a qualsiasi parte del cervello.
  • Depressione: le fluttuazioni di zucchero nel sangue possono causare cambiamenti negativi nell’umore del paziente diabetico.

L’iperglicemia può portare alla morte?

Le due condizioni che possono essere fatali sono rappresentate dalla chetoacidosi diabetica e dallo stato iperosmolare iperglicemico (vedi sopra).

In caso di glicemia alta (oltre i 300mg/dl) o in presenza di uno dei sintomi sopra elencati è necessario richiedere subito assistenza medica. In alternativa, una glicemia incontrollata a lungo termine può avere effetti negativi su alcuni organi vitali come cuore, cervello e reni.

Fonti
  1. McCowen KC, Malhotra A, Bistrian BR. Stress-induced hyperglycemia. Crit Care Clin. 2001 Jan;17(1):107-24. doi: 10.1016/s0749-0704(05)70154-8. PMID: 11219223.
  2. Langouche L, Van den Berghe G. Glucose metabolism and insulin therapy. Crit Care Clin. 2006 Jan;22(1):119-29, vii. doi: 10.1016/j.ccc.2005.09.005. PMID: 16399023.
  3. Stumvoll M, Goldstein BJ, van Haeften TW. Type 2 diabetes: principles of pathogenesis and therapy. Lancet. 2005 Apr 9-15;365(9467):1333-46. doi: 10.1016/S0140-6736(05)61032-X. PMID: 15823385.
  4. Collopy KT, Kivlehan SM, Snyder SR. Hyperglycemia and what to do about it. EMS World. 2013 Sep;42(9):68-77. PMID: 24191388.

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Diana Catocchia

Diana Catocchia

Sono nata a San Benedetto del Tronto. Ho frequentato il liceo scientifico e poi ho fatto la facoltà di Medicina terminata nel 2017. Collaboro con Melarossa per articoli di salute perché mi piace divulgare e spiegare le patologie.

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