La pancreatite è l’infiammazione del pancreas. Il pancreas è un organo che si trova dietro lo stomaco, vicino all’intestino tenue. Rilascia enzimi che aiutano a digerire il cibo e regola la glicemia. La pancreatite può andare e venire rapidamente o può diventare un problema cronico. Il trattamento varia a seconda che il disturbo sia acuto o cronico.
Cos’è la pancreatite?
La pancreatite è una condizione che consiste nell‘infiammazione del pancreas, caratterizzata da fibrosi (sostituzione del tessuto pancreatico funzionale con uno cicatriziale) e cambiamenti nel tessuto ghiandolare, che porta a disturbi della secrezione degli enzimi digestivi e di alcuni ormoni. La pancreatite può essere acuta o cronica.
A cosa serve il pancreas
Il pancreas è la seconda ghiandola più grande del sistema digestivo, dopo il fegato.
Si trova nel piano superiore dell’addome, posteriormente allo stomaco, in prossimità della milza. Le dimensioni del pancreas variano tra i 15 e i 20 cm di lunghezza, e la larghezza massima è a livello della sua estremità destra, dove misura 4-5 cm. Inoltre, queste dimensioni possono variare a seconda del sesso, essendo più grandi negli uomini. Come struttura, il pancreas è costituito da:
- testa: è la porzione iniziale, circondata “a ferro di cavallo” dal duodeno e presenta un’estensione a forma di uncino;
- collo: crea la connessione tra il corpo e la testa del pancreas;
- corpo: misura circa sei centimetri;
- coda: la parte finale e più sottile che si collega alla milza.
Inoltre, il pancreas ha due canali principali, dove si svolgono le due funzioni, secrezione esocrina ed endocrina:
- condotto pancreatico principale (Wirsung). E’ il canale escretore del pancreas, lo attraversa longitudinalmente e scarica i succhi pancreatici (un complesso di enzimi essenziali per la digestione), nel secondo segmento del duodeno;
- dotto pancreatico ausiliario (Santorini): drena nel duodeno, attraverso la papilla duodenale minore.
Pertanto, il pancreas è l’unico organo del corpo che ha sia una funzione endocrina (secrezione interna) che una esocrina (secrezione esterna).
Il pancreas secerne direttamente nel flusso sanguigno due ormoni responsabili della regolazione dello zucchero nel sangue e delle riserve energetiche dell’organismo: l’insulina e il glucagone.
Oltre a questo ruolo, il pancreas svolge anche una funzione esocrina, cioè produce succo pancreatico, una miscela di enzimi con un ruolo importante nella digestione di tutti gli alimenti. Gli enzimi presenti nel fluido pancreatico, in forma inattiva, vengono secreti nel duodeno, attraverso il dotto pancreatico.

Forme di pancreatiti
Pancreatite acuta
Pancreatite acuta significa infiammazione che si sviluppa rapidamente.
Il sintomo principale è il dolore addominale che di solito si risolve in pochi giorni, ma a volte può diventare molto grave. Le cause più comuni sono i calcoli biliari e il consumo eccessivo di alcol.
Il dolore addominale, appena sotto le coste, è il sintomo principale.
Di solito, si sviluppa rapidamente (nell’arco di poche ore) e può durare per diversi giorni. Esso può diventare grave ed in genere si avverte fino alla schiena. Può essere improvviso e intenso, oppure iniziare lievemente ma, aggravato dal cibo, peggiorare lentamente. Tuttavia, in rari casi è possibile avere una pancreatite acuta indolore, più comunemente in chi soffre di diabete o presenta problemi ai reni.
Vomito, febbre alta e sensazione generale di malessere sono comuni. L’addome potrebbe gonfiarsi e se la pancreatite diventa grave ed altri organi vengono coinvolti (ad esempio, il cuore, i polmoni o i reni), possono svilupparsi sintomi sistemici.
Inoltre, potrebbero mancare liquidi al corpo (disidratazione) con conseguente abbassamento di pressione. La pancreatite acuta è una condizione molto seria e pericolosa per la vita.
Pancreatite cronica
La forma cronica colpisce principalmente uomini di età compresa tra i 35 e 45 anni (tre volte più comune delle donne). Essa si manifesta spesso con un intenso dolore epigastrico al piano addominale superiore, di insorgenza improvvisa e può durare diverse ore o addirittura giorni.
Il dolore può irradiarsi alla schiena e migliorare assumendo un posizione piegata o essere alleviato quando le cellule acinose che secernono gli enzimi digestivi vengono gradualmente distrutte. Il dolore localizzato nell’epigastrio può essere accompagnato dai seguenti sintomi:
- nausea
- vomito
- meteorismo (gonfiore)
- indolenzimento addominale
- febbre
- aumento della frequenza cardiaca e respiratoria
- abbassamento della pressione sanguigna
- ittero che si verifica a seguito della compressione del dotto biliare da parte del pancreas
- ascite o versamento pleurico, causato dalla rottura di una pseudocisti pancreatica.
Raramente possono comparire anche segni di sanguinamento addominale. Inoltre il malassorbimento, caratterizzato da un disturbo della capacità dell’intestino tenue di assorbire i nutrienti in modo adeguato, può verificarsi quando la secrezione pancreatica scende sotto al 10%.
Forma idiopatica
Quando una malattia è idiopatica, non ha causa o motivo noto. La pancreatite cronica idiopatica rappresenta la maggior parte dei casi rimanenti.
Si sviluppa in persone di età compresa tra 10 e 20 anni e in quelle di età superiore a 50 anni. I geni mutati SPINK-1 e The CFTR, esistono in circa il 50% dei pazienti con pancreatite cronica idiopatica. Queste mutazioni genetiche sembrano essere le responsabili dei disturbi alle funzioni del pancreas.
Altre cause molto più rare includono:
- pancreatite cronica autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca il pancreas.
- Pancreatite ereditaria, in cui i pazienti hanno una condizione genetica e nascono con un pancreas difettoso.
- Fibrosi cistica, altra condizione genetica che danneggia molti organi, compreso il pancreas.

Cause della pancreatite
La pancreatite acuta è una malattia infiammatoria del pancreas. L’eziologia e la patogenesi sono state studiate per secoli in tutto il mondo, ma le teorie rimangono controverse.
La causa più comune sembra risalire ai calcoli biliari che ostruiscono il dotto bilio-pancreatico aumentando la pressione e causando un reflusso di tripsina (enzima).
Quando i meccanismi di protezione intracellulare sono sopraffatti dunque, l’ostruzione del dotto causa il reflusso di tripsina e la sua successiva attivazione all’interno delle cellule acinose pancreatiche.
L’attività degli enzimi all’interno del pancreas porta all’auto-digestione della ghiandola e all’infiammazione locale. La decompressione del dotto pancreatico rimane una delle strategie più sostenute nel trattamento della pancreatite acuta e può migliorarne notevolmente l’esito.
Cause comuni
La pancreatite acuta e cronica presentano molte cause comuni. Queste includono:
- calcoli biliari
- abuso di alcol
- alcuni farmaci
- cancro del pancreas
- chirurgia addominale
- infezioni
- fibrosi cistica
- traumi addominali.
Anche alti livelli di calcio o trigliceridi nel sangue possono portare a pancreatite cronica, mentre i calcoli biliari sono la causa più comune della forma acuta.
I calcoli sono piccole masse solide che si formano dalla bile, un fluido che aiuta la digestione. Una pietra abbastanza grande può rimanere bloccata all’incrocio in cui il dotto pancreatico principale e il dotto biliare comune si uniscono.
Questi condotti si svuotano nel duodeno, la prima parte dell’intestino tenue. Il dotto pancreatico trasporta gli enzimi digestivi dal pancreas, mentre il dotto biliare comune trasporta la bile o altre sostanze dal fegato e dalla cistifellea. Un calcolo biliare bloccato può causare un reflusso di queste sostanze, portando ad infiammazione sia del dotto biliare comune che del pancreas.
Sintomi generali
Un attacco di pancreatite acuta viene solitamente descritto dai pazienti come:
- forte dolore addominale situato nell’epigastrio, sotto lo sterno.
- Dolore si irradia frequentemente alla schiena e raramente si verifica inizialmente nella parte inferiore dell’addome.
- Quando la pancreatite è causata da calcoli biliari, il dolore inizia improvvisamente e raggiunge la sua massima intensità in pochi minuti, per poi calmarsi e rimanere costante con carattere penetrante e persistente per diversi giorni.
- Tosse, movimenti vigorosi e respirazione profonda accentuano il dolore.
- La maggior parte dei pazienti ha nausea e vomito persistente finchè non svuota tutto il contenuto gastrico.
- Alcune persone che sviluppano la pancreatite a causa dell’abuso di alcol potrebbero non sviluppare alcun sintomo all’infuori del dolore moderato, mentre altre hanno uno stato generale molto alterato, con sudori costanti e battito accelerato.
- Inizialmente la temperatura corporea può essere normale ma aumenta entro poche ore.
- La pressione sanguigna può aumentare, ma tende a diminuire bruscamente quando la persona si alza in piedi, provocando svenimenti.
- Con il peggioramento della pancreatite acuta, i pazienti diventano sempre meno consapevoli dell’ambiente e presentano uno stato mentale alterato.
- Occasionalmente, la parte bianca degli occhi (sclera) diventa gialla.
Le feci possono essere modificate?
E’ importante notare che in alcuni casi le feci possono apparire di colore chiaro e galleggianti, segno di scarso assorbimento dei nutrienti.
Gli enzimi prodotti dal pancreas aiutano a digerire i grassi nella dieta ed aiutano il corpo ad assorbire vitamine liposolubili come A, E e K.
Quando la malattia del pancreas compromette la capacità di produrre correttamente quegli enzimi, le feci appaiono più chiare e diventano meno dense. In alternativa, è possibile notare la presenza di materiale fecale oleoso, tanto che l’acqua del WC avrà una pellicola che sembra olio. Questa è la prova che i grassi alimentari non sono stati metabolizzati.
Come avviene la diagnosi di pancreatite?
Il caratteristico dolore addominale fa sospettare al medico la presenza di pancreatite acuta, soprattutto in un soggetto con anamnesi di problemi alla cistifellea o alcolista cronico. Durante l’esame obiettivo si osserva la rigidità dei muscoli della parete addominale.
Le radiografie addominali standard mostrano anse intestinali dilatate, e raramente uno o più calcoli biliari. Nelle radiografie del torace a volte è possibile osservare regioni polmonari collassate o accumulo di liquido nella cavità pleurica. Gli ultrasuoni indicano la presenza di calcoli nella cistifellea o talvolta nel dotto biliare comune e mostrano anche un aumento del volume del pancreas.
La tomografia computerizzata (TAC) è particolarmente utile per rilevare i cambiamenti nelle dimensioni del pancreas e viene utilizzata spesso nei pazienti con pancreatite acuta, specie se in presenza di un marcato calo della pressione sanguigna. Poiché le immagini sono molto chiare, le informazioni ottenute aiutano a stabilire con esattezza la diagnosi.

Come si cura la pancreatite
L’obiettivo della farmacoterapia è alleviare il dolore e ridurre al minimo le complicanze. Attualmente, non vengono utilizzati farmaci per trattare specificamente la pancreatite acuta. La terapia è principalmente di supporto e prevede l’idratazione con liquidi per via endovenosa, analgesici, antibiotici (nella pancreatite grave) e il trattamento delle complicanze metaboliche (ad es. iperglicemia e ipocalcemia).
La terapia della pancreatite prevede il ricovero in ospedale. A tutti i pazienti viene vietato di ingerire cibo, poiché stimola il pancreas a produrre più enzimi.
Le persone con pancreatite acuta grave vengono solitamente ricoverate nel reparto di terapia intensiva, dove i segni vitali (ritmo, pressione sanguigna e frequenza respiratoria) e la produzione di urina possono essere monitorati continuamente.
Vengono eseguiti test ripetuti per verificare le concentrazioni di vari componenti nel sangue, come:
- ematocrito
- glucosio
- elettroliti
- globuli bianchi
- amilasi
- lipasi.
Un tubo può essere inserito attraverso la cavità nasale, che avanza verso lo stomaco, per estrarre aria e liquidi, soprattutto se persistono nausea e vomito.
Nelle persone con pressione sanguigna bassa o in stato di shock, il volume del sangue viene mantenuto dai liquidi per via endovenosa e la funzione cardiaca è attentamente monitorata. Alcuni pazienti richiedono ossigeno extra e quelli in condizioni molto gravi richiedono ventilazione assistita.
Il dolore può essere trattato con derivati oppioidi ed occasionalmente è necessario un intervento chirurgico per rimuovere il tessuto pancreatico necrotico o infetto.
Quando la pancreatite è causata da calcoli biliari, viene trattata mediante colangiopanceratografia endoscopica retrograda (ERCP) o intervento chirurgico.
Sebbene oltre l’80% dei pazienti elimini spontaneamente i calcoli biliari, la loro rimozione mediante ERCP è solitamente richiesta nei soggetti le cui condizioni non migliorano dopo le prime 24 ore di ricovero.
L’intervento consiste nella rimozione della cistifellea e nella pulizia dei dotti biliari. In una persona anziana con malattie associate, come il danno cardiaco, l’endoscopia viene solitamente utilizzata come primo metodo, ma se non si ottengono risultati, è necessario un intervento chirurgico.

Pancreatite acuta: alimentazione salutare in caso di disordini al sistema digerente
Cibi raccomandati
- Verdure
- frutta dolce
- caffè con latte o tè
- acqua
- frutta cotta
- omelette di albume
- pane raffermo
- latticini a basso contenuto di grassi
- pasta, miele, caramello, marmellata, fiocchi d’avena, riso
- carni magre e pesce, salsiccia bollita.
Metodo di cottura consigliato
- Infusione
- bollitura
- al vapore
- cibo Macinato.
Cibi da evitare
- Frutti aspri
- aglio
- funghi
- spinaci
- cavolo
- fagioli
- cipolla
- bevande gassate
- caffè nero
- alcool
- cibi da fast food
- cibi piccanti o marinati
- pane fresco
- cioccolato
- gelato
- dolci
- carne grassa e salsicce,
- brodo di carne e di pesce
- conserve
- tuorlo d’uovo
- cibo salato e affumicato.
Metodi di cottura sconsigliati
- Griglia
- stufato
- brace
- arrosto
- frittura
- cottura al forno.
Complicazioni: la pancreatite è mortale?
Alcune persone con pancreatite cronica possono sviluppare complicazioni, come:
- danni ai reni
- cancro del pancreas
- diabete
- malassorbimento
- infezioni pancreatiche.
La pancreatite acuta può anche aumentare il rischio di sviluppare difficoltà respiratorie, così come la formazione di pseudocisti quando il tessuto ed altri detriti si accumulano nel pancreas. Questi possono scomparire autonomamente o, se si rompono, causare infezioni e sanguinamenti che possono essere fatali se non trattati per tempo.
Se dopo la valutazione TAC si osserva che il pancreas è solo leggermente ingrandito di volume, la prognosi è solitamente buona.
Tuttavia, quando si osservano ampie aree di tessuto pancreatico distrutto, la prognosi è sfavorevole.
In caso di pancreatite acuta lieve, il rischio di morte è basso, intorno al 5%, ma nei pazienti con pancreatite che provoca lesioni gravi e sanguinamento significativo o quando il processo infiammatorio non è limitato al pancreas, il rischio di morte può raggiungere il 10-50%.
La morte sopravviene per insufficienza cardiaca, polmonare, renale, da un’infezione pancreatica o da una pseudocisti rotta o sanguinante.
Come prevenire la pancreatite
A seconda della causa, potrebbe non essere possibile prevenire una pancreatite. Tuttavia, ci sono diverse abitudini che possono essere eliminate per ridurre il rischio:
- limitare le bevande alcoliche
- smettere di fumare
- mantenere il peso forma e tenere sotto controllo i valori dei trigliceridi
- assumere cibi ricchi di fibre ed evitare zuccheri e grassi saturi, così da prevenire la formazione di calcoli biliari.
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