Sommario
La diagnosi di iperkaliemia o potassio alto nel sangue è stabilita a seguito di un semplice esame del sangue di routine. Spesso i pazienti ignorano i primissimi sintomi più comuni come palpitazioni e affaticamento.
Le cause sono per lo più farmacologiche (a seguito di terapie per la pressione alta, ad esempio) o dovute a grave insufficienza renale. La terapia va iniziata il prima possibile in regime di urgenza per evitare conseguenze importanti sul ritmo cardiaco.
Il potassio è un minerale fondamentale per l’organismo che garantisce la salute e la funzionalità di diversi apparati, come il cuore, la conduzione nervosa e la contrazione muscolare. Il suo valore è direttamente collegato ai battiti cardiaci e, per questo, molto pericoloso quando supera il limite normale di 5 mEq/L.
Cos’è l’iperkaliemia o potassio alto nel sangue
Il potassio è un minerale che interviene in tutti i processi metabolici e aiuta il corretto funzionamento degli organi vitali come il muscolo cardiaco, così come del cervello.
Svolge inoltre un ruolo importante per
- Conduzione nervosa.
- Contrazione muscolare.
- Equilibrio acido-base.
- Pressione osmotica.
- Anabolismo proteico.
- Formazione del glicogeno.
Il potassio aumenta la diuresi e aiuta ad eliminare il sodio, spesso in eccesso nell’organismo, garantendo così un’efficace espulsione delle tossine e una normale attività delle ghiandole surrenali.
Tutto il potassio contenuto negli alimenti viene assorbito nell’intestino tenue, per poi essere eliminato per via renale in 24 ore. I reni non conservano il minerale, ma ne sono i principali escretori. Normalmente l’80-90% viene riversato nelle urine e il resto attraverso altre vie.
Un corretto equilibrio di calcio, sodio e potassio nel plasma sanguigno è necessario per la normale funzione cardiaca.
Il potassio contribuisce a una serie di funzioni essenziali dell’organismo, quali:
- Pressione sanguigna.
- Equilibrio idrico.
- Contrazioni muscolari.
- Impulsi nervosi.
- Digestione.
- Frequenza cardiaca.
- Equilibrio del pH.
Piccoli cambiamenti nella concentrazione sierica di questo minerale possono avere conseguenze importanti sul ritmo e sulla funzione cardiaca. La variazione improvvisa del potassio produce rapidamente una condizione pericolosa per la vita, più velocemente di qualsiasi altro squilibrio elettrolitico.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sul potassio.
Potassio alto o iperkaliemia: quali sono i valori normali di riferimento?
L’iperkaliemia è l’aumento della concentrazione di potassio nel sangue al di sopra del limite normale. Con lievi variazioni, a seconda del laboratorio, il valore normale del potassio è compreso tra 3,5-5 mEq/L.
Il potassio è un elemento essenziale per l’organismo, soprattutto per il funzionamento del sistema muscolare, scheletrico e autonomo.
Esso si ricava dagli alimenti e l’eccedenza viene eliminata a livello renale. L’aumento del potassio nel sangue può essere uno squilibrio pericoloso per la vita, poiché influisce principalmente sul funzionamento del cuore.
L’iperkaliemia non è una condizione indipendente, ma una conseguenza di molte patologie.
Più comunemente, si verifica nella malattia renale cronica allo stadio terminale, quando il rene perde la capacità di espellere questo catione. Nel corpo, la maggior parte del potassio (oltre il 90%) si trova all’interno delle cellule.
Per questo motivo, quando si ha una malattia in evoluzione con marcata distruzione cellulare, il potassio sierico aumenta. A volte l’aumento del minerale rilevato all’analisi non è reale, ma è dovuto ad una tecnica di prelievo errata (pseudoiperkaliemia).
L’iperkaliemia è un disturbo comune?
L’iperkaliemia è abbastanza rara in generale, segnalata in meno del 5% della popolazione mondiale, ma può colpire fino al 10% di tutti i pazienti ospedalizzati.
La maggior parte dei casi in quest’ultimi sono dovuti a farmaci e insufficienza renale. Diabete, tumori maligni, età avanzata e acidosi sono altre cause importanti nei pazienti ricoverati. L’iperkaliemia è rara nei bambini, ma può verificarsi fino al 50% dei neonati prematuri.
Essa è poi più comunemente segnalata negli uomini che nelle donne, forse a causa dell’aumento della massa muscolare e dei tassi più elevati di rabdomiolisi e della prevalenza della malattia neuromuscolare. Altri fattori includono i pazienti caucasici (di razza bianca) e l’età avanzata.
Oggi esiste il rischio che l’uso empirico degli ACE inibitori possa causare iperkaliemia, il che può essere motivo di preoccupazione nelle popolazioni ad alto rischio come le persone con diabete, insufficienza cardiaca e insufficienza vascolare periferica.
Sintomi del potassio alto
In genere, una persona con iperkaliemia avverte pochissimi o addirittura zero sintomi.
I segni che si possono manifestare sono spesso lievi e non specifici, il che significa che i medici possono trascurarli finché non peggiorano.
L’iperkaliemia si verifica quando il corpo non è in grado di rimuovere il potassio in eccesso. Come elettrolita, questo aiuta a regolare i livelli di liquidi e sangue, le contrazioni muscolari e gli impulsi nervosi. Pertanto, alti livelli di potassio possono interrompere o influenzare molti di questi processi.
I sintomi di un alto livello di potassio (iperkaliemia) variano da lievi a appena evidenti, tanto che valori oltre soglia vengono spesso scoperti durante le analisi del sangue di routine.
Tuttavia, un alto livello di potassio può causare seri rischi per la salute, quindi è importante consultare sempre il medico se non ci si sente bene o se si presenta uno qualsiasi dei possibili segni di iperkaliemia (soprattutto in presenza di uno qualsiasi dei fattori di rischio come l’insufficienza renale cronica).
L’iperkaliemia cronica spesso presenta meno sintomi dell’iperkaliemia acuta.
Palpitazioni o aritmie
L’iperkaliemia acuta si verifica quando ci sono cambiamenti significativi nei livelli di potassio in un breve periodo ed è più grave dell’iperkaliemia cronica o di valori regolarmente elevati. Tuttavia, sia i livelli acuti che quelli cronicamente elevati del minerale possono essere pericolosi, causando potenzialmente un infarto o una paralisi.
Quando il valore del potassio è solo leggermente elevato, il soggetto può rimanere asintomatico. A valori elevati possono invece verificarsi manifestazioni aspecifiche, come:
- Debolezza, affaticamento muscolare.
- Aritmie cardiache, bradicardia.
- Aispnea, tachipnea (respirazione difficoltosa, rispettivamente con maggiore frequenza), a causa della debolezza dei muscoli respiratori.
- Riflessi tendinei attenuati o assenti.
- Paralisi flaccida.
A livelli di potassio più elevati invece, i sintomi possono includere:
- Debolezza muscolare.
- Sensazione generale di debolezza o affaticamento.
- Nausea e vomito.
- Dolori muscolari o crampi.
- Respirazione difficoltosa.
- Palpitazioni.
- Sudorazione incontrollata.
- Dolore al petto.
Come viene diagnosticato il potassio alto?
Può essere difficile diagnosticare l’iperkaliemia, in quanto spesso non ci sono sintomi. Quando questi compaiono possono includere debolezza muscolare o paralisi se si tratta di un caso più grave.
Inoltre, nei soggetti con valori più elevati si possono verificare ritmi cardiaci anormali e possibilmente causare l’arresto del cuore. In molti casi, una diagnosi di iperkaliemia deve basarsi su informazioni cliniche come una storia di insufficienza renale o l’uso regolare di farmaci.
I dati di laboratorio e gli elementi elettrocardiografici possono essere utilizzati insieme alle informazioni cliniche per raggiungere una diagnosi.
Per la maggior parte delle persone, il livello di potassio dovrebbe essere compreso tra 3,5 e 5,0 millimoli per litro (mmol/L). L’iperkaliemia si definisce dunque superiore a 5,5 mEq/L.
I pazienti con iperkaliemia possono avere un elettrocardiogramma normale o un tracciato con onde T appuntite.
Cause del potassio alto
Per comprendere meglio perché i livelli di potassio sono importanti e cosa può causarne un aumento o una diminuzione, è utile sapere come funzionano gli elettroliti nel corpo.
Gli elettroliti sono minerali composti che, una volta disciolti in acqua, si separano in ioni caricati elettricamente.
Esistono molti tipi di elettroliti, ma sodio, potassio, cloro, bicarbonato, calcio, solfato, magnesio e fosfato sono considerati i più importanti nel corpo umano.
Attraverso l’azione degli ormoni, molecole specializzate nella comunicazione tra organi, i reni sono responsabili del monitoraggio della concentrazione e del volume di elettroliti e acqua nel corpo.
Un esempio basilare di come questi regolano l’acqua è la minzione: quando il corpo ha liquidi in eccesso, la produzione di urina aumenta.
Quando invece il corpo è disidratato, la produzione di urina diminuisce. Qualsiasi eccesso di elettroliti viene espulso dal corpo attraverso l’urina, il sudore e il tratto digestivo. I reni hanno un sistema molto preciso per apprezzare un livello basso o alto di acqua o elettroliti nel corpo.
Quando i livelli aumentano o diminuiscono, i reni iniziano a rispondere immediatamente. Provare la sete è un esempio basilare di come questo sistema risponda alla diminuzione dei livelli dell’acqua nell’organismo.
Esistono diverse cause, la maggior parte delle quali influenza la funzione dei reni. Possibili cause di iperkaliemia possono includere:
Malattia renale cronica
Una diminuita capacità renale di filtrare il sangue significa che i reni potrebbero non essere in grado di eliminare adeguatamente il potassio dal corpo.
Diabete non controllato o non trattato
Poiché una diminuzione della funzionalità renale è una possibile complicanza del diabete, una cattiva gestione della condizione può provocare iperkaliemia.
Assunzione di determinati farmaci
Come gli antinfiammatori non steroidei (FANS) che possono impedire ai reni di eliminare il potassio in eccesso.
- Ibuprofene e il naprossene.
- Diuretici risparmiatori di potassio.
- Ciclosporina.
- Trimetoprim.
- Inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE).
- Beta-bloccanti.
- Bloccanti dei canali del calcio.
- Succinilcolina.
- Digossina.
- Eparina.
- Mannitolo.
Malattie cardiache
Nelle persone con insufficienza cardiaca congestizia, la ridotta funzionalità renale combinata con i farmaci per trattare la malattia può causare iperkaliemia.
Lesioni o traumi
Ustioni o altre lesioni gravi possono causare danni ai tessuti che provocano il rilascio di potassio extra nel sangue da parte del corpo.
Ipoaldosteronismo
Questa rara condizione provoca una mancanza di aldosterone. Questo ormone aiuta a regolare la quantità di potassio che il corpo espelle nelle urine. In alcuni casi può anche comparire una condizione chiamata pseudoipoaldosteronismo, che imita la condizione primaria.
Iperplasia surrenale congenita
Una malattia rara derivante da una mutazione genetica che può anche causare livelli più bassi di aldosterone.
Morbo di Addison
Questa è una condizione che si verifica in seguito a un danno alle ghiandole surrenali che può influenzare la produzione di ormoni, come l’aldosterone e il cortisolo, che a loro volta influenzano i livelli di potassio.
Maggiore assunzione di potassio
Il consumo eccessivo di potassio attraverso i farmaci o la dieta può causare iperkaliemia; questa condizione è rara ma può colpire persone i cui reni non funzionano in modo ottimale.
Pseudoiperkaliemia
Si verifica quando una persona riceve un valore falsato di potassio dal laboratorio; ciò può accadere quando si utilizza una siringa o altri metodi che causano accidentalmente emolisi, ovvero la rottura dei globuli rossi.
Disidratazione
Una grave disidratazione può impedire al corpo di eliminare il potassio.
Come faccio a sapere se soffro di potassio alto?
Un semplice esame del sangue di routine è sufficiente per rilevare il livello di potassio nel sangue. Valori elevati vengono solitamente riscontrati per caso durante un esame del sangue di routine, a cui di solito segue un esame fisico e informazioni riguardo la propria storia medica, la dieta e i farmaci assunti.
Ciò aiuterà a scoprire cosa ha causato l’iperkaliemia e a pianificare il trattamento. È importante, in ogni caso, instaurare con il proprio curante un legame di fiducia, specificando tutti i medicinali che si prendono, inclusi i prodotti da banco come quelli erboristici e altri integratori.
Quando rivolgersi al medico? Diagnosi e come si misura
Di solito si riscontra un livello elevato di potassio quando il medico ha prescritto esami del sangue per indagare una condizione o per monitorare i farmaci che si stanno assumendo oppure attraverso un esame di routine.
In alcuni casi potrebbe essere necessario modificare un farmaco che influisce sui livelli di potassio oppure trattare un’altra condizione medica alla base del disturbo. Il trattamento dello squilibrio elettrolitico è spesso diretto alla causa sottostante. In alcuni casi, potrebbe esserci bisogno di farmaci di emergenza o di dialisi.
Se si avvertono dei sintomi strani tipo quelli sotto elencati tipici dell’iperkaliemia, in particolare se si soffre di malattie renali o si stanno assumendo farmaci che aumentano il livello di potassio, è necessario chiamare immediatamente il servizio di emergenza.
L’iperkaliemia è una malattia grave e potenzialmente pericolosa per la vita. Essa può causare:
- Affaticamento muscolare grave.
- Debolezza.
- Paralisi.
- Battiti cardiaci anormali (aritmie).
- Nausea.
Potassio alto e tumore: cosa c’è di vero
I disturbi elettrolitici sono un riscontro frequente nei pazienti affetti da cancro. Nella maggior parte dei casi le eziologie sono comuni a tutti i tipi di cancro (come iponatriemia o ipokaliemia indotta da diuretici).
Altre volte invece, i disturbi elettrolitici sono causati da sindromi paraneoplastiche o dovuti alla terapia antitumorale.
Il potassio è uno degli elettroliti più importanti del corpo umano poiché è coinvolto nella regolazione della contrazione muscolare, nel mantenimento dell’integrità dello scheletro, nella pressione sanguigna e nella trasmissione nervosa, nonché nella normale funzione delle cellule.
L’omeostasi del potassio è strettamente regolata poiché il divario tra l’apporto alimentare giornaliero raccomandato (120 mEq/giorno) e i livelli immagazzinati nel liquido extracellulare (circa 70 mEq) è enorme.
Nei pazienti affetti da cancro sono frequenti le alterazioni dell’omeostasi del potassio, così come le disfunzioni dei suoi canali, cioè le proteine transmembrana che mediano i flussi del minerale all’interno delle cellule.
Un livello elevato del minerale, tuttavia, è nella maggior parte dei casi dovuto ad atre condizioni come farmaci o malattie croniche, rendendolo così estraneo ai fini della diagnosi di un tumore. Ogni referto di laboratorio va dunque sottoposto all’attenzione del proprio curante per una giusta diagnosi con inquadramento clinico.
Come abbassare il potassio nel sangue
Se il livello di potassio è molto alto o se ci sono indicazioni pericolose come cambiamenti nell’elettrocardiogramma, è necessario un trattamento di emergenza.
Ciò potrebbe comportare un’infusione di calcio al corpo attraverso una flebo per trattare gli effetti sui muscoli e sul cuore o la somministrazione di glucosio e insulina attraverso una flebo per ridurre i livelli di potassio.
Esistono anche medicinali che aiutano a rimuovere il potassio dall’intestino e, in alcuni casi selezionati, può essere somministrato un diuretico.
Il trattamento di emergenza può includere anche la dialisi se la funzione renale si sta deteriorando, farmaci per aiutare a rimuovere il potassio dall’intestino prima dell’assorbimento, bicarbonato di sodio se la causa è l’acidosi o diuretici.
Il proprio medico potrebbe anche consigliare di interrompere o ridurre gli integratori di potassio e di interrompere o modificare le dosi di alcuni medicinali per malattie cardiache e ipertensione.
Si raccomanda di seguire sempre le istruzioni del proprio medico riguardo all’assunzione o alla sospensione dei medicinali così come la correzione dell’iperkaliemia, trattamento riservato al sistema d’urgenza.
Emodialisi
A chi è stato diagnosticato un alto livello di potassio a causa di insufficienza renale, l’emodialisi è la migliore opzione di trattamento.
Essa utilizza una macchina per rimuovere i rifiuti dal sangue, compreso l’eccesso di potassio, quando i reni non riescono a filtrare il siero in modo efficace.
Farmaci
Il medico può anche prescrivere farmaci per trattare i livelli elevati di potassio. Questi possono includere:
Diuretici
Il curante potrebbe prescrivere in prima istanza dei diuretici, ovvero delle pillole che aiutano ad urinare di più. Alcuni diuretici aumentano la quantità di potassio escreto dai reni, mentre altri non influenzano l’eliminazione del minerale.
A seconda del livello di potassio, il medico potrebbe raccomandare uno o più dei seguenti tipi di diuretici:
- Diuretici dell’ansa.
- Diuretici risparmiatori di potassio.
- Diuretici tiazidici.
Ogni tipo di diuretico prende di mira e agisce su una parte diversa dei reni.
Trattamenti farmacologici di emergenza
Come trattamento urgente per abbassare livelli molto elevati di potassio, potrebbe essere necessario somministrare farmaci attraverso una flebo in un ospedale.
A differenza dei diuretici e del trattamento antiipertensivo, questi farmaci hanno solo un effetto temporaneo, stabilizzano il livello di potassio e aiutano a ridurre l’effetto che ha sul cuore. Questi includono:
- Gluconato di calcio.
- Cloruro di calcio.
- Insulina e glucosio o insulina da sola.
- Bicarbonato di sodio.
Potassio alto: cosa mangiare?
Il potassio si trova in molti alimenti e bevande, tra cui patate, noci, cioccolato, frutta e verdura.
Potrebbe non essere necessario limitare tutti gli alimenti ricchi del minerale, ma, al contrario ridurre le dimensioni delle porzioni o la frequenza con cui vengono consumate.
Una dieta ben bilanciata contiene una varietà di alimenti appartenenti a diverse categorie per assicurare di apportare tutti i nutrienti all’organismo.
Un biologo nutrizionista o un medico saprà sicuramente consigliare il paziente che soffre di iperkaliemia riguardo quali cibi prediligere e quali evitare nell’arco di una dieta bilanciata. Alcuni degli alimenti poveri di potassio includono:
- Mele.
- Pere.
- Clementine.
- Uva.
- Frutta in scatola sgocciolata.
- Carote.
- Broccoli.
- Fagiolini.
- Piselli.
- Cavolo.
- Melanzana.
- Germogli di fagiolo.
- Insalata verde.
- Latticini come latte vaccino e yogurt di latte vaccino.
- Formaggio.
- Crema.
- “Latte”di riso, mandorle o avena.
- Carne (pollo, tacchino, maiale, manzo).
- Pesce, compreso il tonno in scatola.
- Uova.
- Legumi come fagioli, ceci, lenticchie e soia.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sugli alimenti ricchi di potassio.
Lieve iperkaliemia
In caso di iperkaliemia lieve, bisogna cercare di ridurre il consumo di potassio o sospendere i farmaci che impediscono ai reni di espellerlo.
Se i reni funzionano, può essere somministrato un diuretico che aumenta l’escrezione di potassio. Il polistirene solfonato di sodio è una resina che assorbe il potassio, che è efficace ma utilizzata solo per brevi periodi perché può causare la ritenzione di sodio in eccesso.
Il ciclosilicato di sodio e zirconio si lega anche al potassio nel tratto gastrointestinale e ne diminuisce il livello sierico nell’arco di diverse ore.
Iperkaliemia da moderata a grave
In caso di iperkaliemia da moderata a grave, il livello di potassio deve essere ridotto immediatamente. I medici monitorano continuamente il cuore durante il trattamento. Il calcio viene somministrato per via endovenosa per proteggere il cuore e successivamente vengono somministrati insulina e glucosio, che spostano il potassio dal sangue alle cellule, abbassandone così il livello nel sangue.
Anche il salbutamolo (usato principalmente per trattare l’asma) può essere somministrato per contribuire ad abbassare il livello di potassio e viene assorbito per via inalatoria.
Se queste misure non funzionano o se il soggetto soffre di insufficienza renale, può essere necessaria la dialisi.
Potassio alto e disfunzione renale
I reni normalmente espellono il potassio, quindi i disturbi che ne riducono la funzionalità possono provocare iperkaliemia. Questi includono:
- Insufficienza renale acuta e cronica.
- Glomerulonefrite.
- Nefrite da lupus.
- Rigetto del trapianto.
- Malattie ostruttive delle vie urinarie, come urolitiasi (calcoli nelle vie urinarie).
Inoltre, i pazienti con disfunzioni renali sono particolarmente sensibili ai farmaci che possono aumentare i livelli di potassio nel sangue.
Ad esempio, i soggetti con disfunzioni renali possono sviluppare un peggioramento dell’iperkaliemia quando vengono somministrati sostituti del sale, integratori per sportivi (per via orale o endovenosa) o farmaci che possono aumentare i livelli di potassio nel sangue.
Esempi includono:
- ACE inibitori.
- Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).
- Blocanti del recettore dell’angiotensina II (ARB).
- Diuretici risparmiatori di potassio.
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