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Home » Nutrizione » Alimenti dalla A alla Z » Albicocca: proprietà, benefici e idee in cucina

Albicocca: proprietà, benefici e idee in cucina

Sofia Russo di Sofia Russo
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albicocca proprietà benefici usi in cucina
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Albicocca: il frutto dell’estate, buona, con una polpa dolce e carnosa che piace a grandi e piccini. La sua bontà è però solo uno degli aspetti che caratterizzano questo frutto. Le albicocche sono infatti un concentrato di sali minerali come potassio, fosforo, sodio, calcio e ferro che le rende perfette per combattere il caldo estivo, reintegrare i sali persi col sudore e contrastare la spossatezza. La presenza della vitamina A, del betacarotene e del licopene fa di questo frutto un potente antiossidante mentre l’alto contenuto di fibre tiene sotto controllo l’iperglicemia. E, per non trascurare il lato frivolo, sappi che le albicocche favoriscono una “tintarella” a dir poco perfetta!

Sommario

  • Albicocca: cos’è
    • Le drupe, frutti perfetti
    • Albicocco: un esempio di adattabilità
  • La storia dell’albicocca 
  • Proprietà nutrizionali
  • Albicocca: benefici per la salute
    • I benefici della vitamina A
    • Diuretica e regolatrice della pressione arteriosa
    • Albicocca contro il colesterolo cattivo
    • Regola il transito intestinale e favorisce il senso di sazietà
    • Albicocca: remineralizzante e idratante
    • L’albicocca riduce la glicemia
    • Albicocca contro l’invecchiamento cellulare
  • Controindicazioni
  • Modalità d’uso
  • Le varietà delle albicocche
  • Come scegliere le albicocche
  • Le coltivazioni di albicocche in Italia
  • Albicocca: usi alternativi
  • Albicocche: uso in cucina
  • Le ricette con le albicocche di Melarossa
    • 1 – Cous cous con albicocche
    • 2 – Smoothie albicocche e carote
    • 3 – Smoothie al latte di avena, datteri e banane
    • 4 – Barrette di cornflakes con frutta secca mista

Albicocca: cos’è

L’albicocca è il frutto di un arbusto della famiglia delle Rosacee, sottofamiglia delle Prunoideae, che risponde al nome botanico di Prunus Armeniaca L. (o Armeniaca vulgaris Lam.).

La pianta è un arbusto che può vivere per una cinquantina di anni e raggiungere anche i 9 metri di altezza. Per le coltivazioni la pianta viene mantenuta, mediante potature, ad un’altezza non superiore ai 4/5 metri per facilitare la raccolta dei frutti, che viene fatta manualmente.

La chioma è tondeggiante, le foglie caduche sono ovali, cuoriformi, dai margini seghettati, con lunghi piccioli. I fiori hanno cinque petali bianchi bordati di rosa e sbocciano precocemente già ad inizio marzo.

Le drupe, frutti perfetti

I frutti maturano, a seconda delle varietà e della posizione geografica, tra maggio e luglio.

Le albicocche sono drupe, cioè frutti che circondano con una polpa carnosa un unico seme. Sono di forma ovoidale, più o meno oblunghi, di colore che può variare dal giallo-arancio pallido all’arancione inteso, a volte con sfumature o screziature rossicce.

Le albicocche sono comode da mangiare, grazie alla facilità con cui la polpa si stacca dal nocciolo che custodisce il seme, chiamato armellina.  

Albicocco: un esempio di adattabilità

La fioritura precoce espone la pianta a possibili gelate tardive che, non di rado, ne compromettono la regolare fruttificazione. Tuttavia la pianta dimostra un’ottima adattabilità all’ambiente: cresce sia in pianura, sia in montagna fino a più di 2000 metri di altitudine. Per queste sue caratteristiche, la pianta viene coltivata quasi in tutta Italia, anche su rilevi alpini o appenninici. Le grandi coltivazioni interessano però soprattutto l’area del centro-sud.

albicocca storia

La storia dell’albicocca 

La pianta, che ha quasi 4 mila anni di storia, è di origine asiatica ma si diffuse, già in antichità, nell’area caucasica, in corrispondenza dell’Armenia: non a caso i Romani battezzarono questo frutto con il nome di “mela armena”.

La coltivazione di albicocche venne introdotta in Italia nel 70 a.C, dopo che l’Armenia divenne provincia dell’Impero Romano. Successivamente furono gli arabi a completare l’opera di diffusione di questa splendida pianta alimentando la coltivazione dell’albicocco in tutto il bacino del Mediterraneo. All’alba del X secolo, la fiorente civiltà araba riconobbe le proprietà salutistiche del frutto, attribuendogli specifiche azioni farmacologiche.

Le albicocche sono arrivate nel continente americano, sulla East Coast, grazie ai coloni inglesi e ai missionari spagnoli.

Attualmente, la pianta di albicocche è diffusa in oltre 60 paesi e viene coltivata in climi caldi o temperati e relativamente asciutti.

Proprietà nutrizionali

L’albicocca è ricca di acqua, di zuccheri semplici, soprattutto saccarosio, e di fibra, sia nella forma solubile che in quella insolubile. Anche la presenza di sali minerali è di tutto rispetto grazie all’ottimo contenuto di potassio ma anche di rame e ferro.

Per quanto riguarda le vitamine, l’albicocca ha un’elevata quantità di provitamina A (o betacarotene), vitamina C, E e vitamine del gruppo B.

Il betacarotene, precursore della vitamina A, è un pigmento vegetale responsabile del colore giallo-arancio del frutto, che possiede importanti proprietà antiossidanti e protettive. 100 grammi di albicocche, circa un paio di frutti, sono in grado di fornire da soli quasi la metà del fabbisogno giornaliero di questa vitamina con sole 28 calorie!

Ma l’albicocca contiene anche altri carotenoidi ad attività antiossidante, come la luteina e la zeaxantina, appartenenti al gruppo delle xantofille, e la quercetina.

Albicocca: benefici per la salute

La maggior parte delle proprietà benefiche dell’albicocca sono dovute all’abbondante presenza del betacarotene. Il nostro corpo sintetizza la vitamina A (retinolo) partendo proprio da questo carotenoide, oppure assume il retinolo direttamente dai prodotti di origine animale. La vitamina A svolge un ruolo protettivo importantissimo per molte funzioni biologiche dell’organismo e rappresenta una difesa essenziale per combattere tante patologie e disfunzioni.

I benefici della vitamina A

Le moderne ricerche mediche e genetiche attribuiscono alla vitamina A un ruolo molto importante nel contrasto alle patologie tumorali, soprattutto nei riguardi dello stomaco, del colon, della prostata e del seno. Ma le funzioni di questa vitamina sono davvero tante:

  • è utile nella formazione e nel mantenimento in salute della pelle, dei tessuti cartilaginei e delle mucose, tra cui quelle dei polmoni, della bocca e del naso;
  • favorisce la formazione dell’abbronzatura, proteggendo l’epidermide dai raggi solari;
  • interviene nel processo visivo proteggendo la retina e aumentando la capacità di visione in condizioni di scarsa illuminazione e previene la degenerazione maculare causata dall’invecchiamento;
  • rinforza il sistema immunitario e aumenta la resistenza contro le infezioni;
  • interviene nei processi di smaltimento delle tossine da parte del fegato;
  • è antinfiammatoria;
  • protegge l’apparato cardiovascolare;
  • è un potente antiossidante che contrasta l’invecchiamento cellulare, in particolare i radicali liberi che sono la causa dei danni cellulari nell’organismo.

Diuretica e regolatrice della pressione arteriosa

L’ottimo contenuto di potassio fa dell’albicocca un rimedio eccellente contro la ritenzione idrica e contro i gonfiori derivanti dai ristagni idrici, come la cellulite. Questo sale minerale è infatti un ottimo drenante che interviene anche nel meccanismo di regolazione della pressione arteriosa, abbassandola mediante l’eliminazione dei liquidi in eccesso. Inoltre regola il battito cardiaco e protegge la salute cardiovascolare.

Albicocca contro il colesterolo cattivo

Grazie all’abbondantissima quantità di antiossidanti, l’albicocca è in grado di contrastare efficacemente l’ossidazione del colesterolo cattivo (LDL), prevenendo la formazione di placche aterosclerotiche che sono la causa di importanti patologie cardiovascolari.

albicocca benefici

Regola il transito intestinale e favorisce il senso di sazietà

La fibra contenuta nelle albicocche regola le funzioni intestinali, sia negli stati diarroici che nei casi di stipsi. Nella fibra sono infatti presenti due elementi (la pectina e il sorbitolo) entrambi solubili e indigeribili. Queste sostanze hanno proprietà gelificanti ed emollienti che permettono di regolarizzare le funzioni intestinali.

Grazie al ricco contenuto di fibre e di acqua, le albicocche hanno un forte potere saziante: per questo sono perfette nei regimi alimentari ipocalorici.

Albicocca: remineralizzante e idratante

La composizione dell’albicocca, è in particolare la sua ricchezza di acqua, vitamine e sali minerali, rende questo frutto perfetto per il periodo estivo, ma anche nei casi di spossatezza o di particolare debilitazione fisica.

A qualsiasi ora del giorno, uno spuntino a base di albicocche permette di reintegrare l’acqua e i sali persi con un’eccessiva sudorazione e rappresenta un valido aiuto in caso di spossatezza provocata dal caldo o da un’attività fisica intensa.

L’albicocca riduce la glicemia

Secondo un recente studio condotto dalla Sezione di Biochimica presso il Dipartimento di Medicina Sperimentale dell’Università di Genova, con due etti di albicocche, assunti ai pasti principali, è possibile fornire all’organismo la necessaria quantità di acido abscissico (Aba). Questa sostanza, un fitormone naturale, ha la proprietà di abbassare i livelli di glicemia nel sangue in quanto non affatica il pancreas, l’organo che produce l’insulina. Questa scoperta, se confermata, potrebbe aiutare a prevenire o addirittura curare il diabete di tipo 2, la forma più diffusa di malattia.

Albicocca contro l’invecchiamento cellulare

Le sostanze antiossidanti (betacarotene, vitamine C ed E) contenute nelle albicocche permettono di ridurre l’infiammazione cronica. La ricerca ha dimostrato che mangiare quotidianamente frutta e verdura riduce alcuni marcatori ematici di infiammazione e lo stress ossidativo. Ciò sarebbe dovuto alla presenza di micronutrienti come la vitamina C, che oltre ad aiutare il corpo a sintetizzare il collagene, ad assorbire il ferro non eme e a potenziare il sistema immunitario, è un potente antiossidante. La vitamina C lavora per proteggere l’organismo dai danni provocati dai radicali liberi, causa di molte malattie croniche, tra cui il cancro. Anche la vitamina E agisce come antiossidante, svolgendo un’azione vasodilatatrice e stimolando il sistema immunitario.

Controindicazioni

Le albicocche non presentano particolari controindicazioni.

Per quanto riguarda le allergie al frutto, i casi registrati sono rari. A volte chi è intollerante al polline delle graminacee (aprile-giugno) potrebbe presentare alcuni sintomi allergici anche consumando albicocche.  

Nel caso delle albicocche essiccate devono usare una certa cautela i soggetti allergici o sensibili al biossido di zolfo (E 220). Tale sostanza può infatti essere utilizzata come additivo alimentare per evitare fenomeni di marcescenza e l’imbrunimento causato dall’essiccamento. Comunque, per legge, la presenza dei solfiti deve essere indicata in etichetta.

Particolare attenzione va prestata ai semi contenuti nei noccioli: sono commestibili ed hanno proprietà antiossidanti eccezionali, ma contengono anche sostanze che in alti dosaggi possono risultare tossiche. In compenso le armelline, i semi di albicocche, contengono la vitamina B17 che sembra in grado di inibire la crescita delle cellule tumorali.

Modalità d’uso

Dopo la raccolta le albicocche non si conservano molto a lungo. È consigliabile consumarle al giusto punto di maturazione e non oltre 3 giorni dall’acquisto, quando ancora sono ben sode e carnose.

Le albicocche rappresentano uno spuntino ideale in qualsiasi momento della giornata, rinfrescante, saziante e ipocalorico. Inoltre sono tra i frutti più comodi: dopo essere stati lavati si possono facilmente trasportare, non vanno sbucciati e il nocciolo è facile da staccare dalla polpa.

In alternativa al consumo fresco è possibile consumare albicocche sotto forma di centrifugati o frullati.

Albicocche essiccate, candite e in confettura

albicocca modalità uso

In commercio esistono albicocche sotto sciroppo, candite o in confettura. Tutte queste preparazioni comportano l’aggiunta, o nel liquido di governo, o nel processo di trasformazione del prodotto, di zuccheri che ne alterano alcune caratteristiche nutrizionali. Lo stesso concetto vale per i succhi di albicocca, a cui vengono solitamente aggiunti conservanti, acqua e zuccheri.

Le albicocche in forma essiccata o disidratata, invece, non subiscono grosse alterazioni, se non quella di essere state private dell’acqua e di averne quindi bloccato il processo di degradazione. In questo caso, seppure in concentrazione più elevata, presentano il medesimo corredo di nutrienti e sali minerali delle albicocche fresche. Attenzione, perché anche le calorie sono maggiori: 349 per 100 g per quelle disidratate, 274 per 100 g per quelle secche.

Le albicocche vengono utilizzate in numerose preparazioni, in particolari dolci, confetture e gelati.

Le varietà delle albicocche

Le varietà di albicocche che si trovano in commercio sono molto numerose e variano per colore e grandezza. Sono oltre 400 quelle iscritte nel 2019 nel Registro varietale delle piante da frutto del Ministero delle Politiche agricole. Ognuna di queste differisce dall’altra per qualche aspetto che riguarda la forma o la colorazione o il periodo di raccolta, o altre caratteristiche anche di importanza agronomica.

Fino all’alba del XX secolo, le cultivar di albicocche erano soprattutto autoctone. Nel corso dell’ultimo secolo il panorama varietale si è enormemente arricchito.

Negli Stati Uniti sono stati prodotti ibridi tra prugne e albicocche. Ad esempio il “Plumcot” è al 50% prugna e al 50% albicocca. Altre ibridazioni con percentuali variabili tra le due specie sono “Aprium” e “Pluot”: quest’ultimo, che è il più popolare, è anche chiamato “uovo di dinosauro”. All’esterno appare identico ad una susina e all’interno ha il colore arancione intenso di una albicocca. Il suo sapore è molto dolce e possiede un alto contenuto di betacarotene. Per questo prodotto, in Italia, è stato coniato il termine di prugnocca.

Come scegliere le albicocche

albicocca: come scegliere le migliori

L’albicocca è un frutto che andrebbe raccolto al giusto grado di maturazione e consumato in tempi brevissimi.

La giusta maturazione consente anche di beneficiare di tutte le proprietà nutrizionali del frutto. È importante quindi scegliere le albicocche nel giusto periodo stagionale di produzione e consumarle fresche in breve tempo, possibilmente senza tenerle in frigo per più di tre giorni.

Al momento dell’acquisto le albicocche si devono presentare del colore e della grandezza tipici della varietà, senza segni troppo estesi di colorazione verde sulla superficie. Il colore può variare tra il giallo arancio e l’arancione carico, con porzioni anche sfumate di rosso.

Al tatto la polpa si deve presentare soda, ma non dura. La polpa troppo cedevole è indice di eccessiva maturazione: la pectina, che tiene insieme le cellule del frutto, tende a sciogliere i propri legami con il progredire della maturazione, facendole perdere alle albicocche la loro consistenza tipica. La superficie deve essere liscia e vellutata, ma è possibile la presenza di una leggera rugosità dovuta a piccoli rilievi lenticolari del tutto normali.

Le coltivazioni di albicocche in Italia

Le coltivazioni di albicocche in Italia interessano gran parte della penisola, ma i grossi volumi si concentrano soprattutto al centro e al Sud. Se si ha la fortuna di trovarsi a visitare un’area di coltivazione nel periodo di raccolta e commercializzazione, si può approfittare per assaggiare qualche frutto locale. Un consiglio è quello di andare a scoprire le albicocche tipiche appartenenti alle aree di eccellenza italiane, ovvero quelle inserite tra i Prodotti Agroalimentari Tradizionali registrati a livello Nazionale.

Le albicocche attualmente registrate, a seconda dell’area regionale, sono:

  • Albicocca vesuviana in Campania             
  • Val Santerno di Imola in Emilia Romagna
  • Albicocca tigrata (o Miscimìn tigrato) e Albicocca Valleggia in Liguria
  • tonda di Costigliole in Piemonte
  • Albicocca di Galatone o Arnacocchia di Galatone in Puglia
  • Albicocca di Scillato in Sicilia
  • Marille (Albicocca Val Venosta) in Trentino Alto Adige

A tutte queste denominazioni corrispondono varietà tipiche che rappresentano delle vere e proprie sorprese nel panorama produttivo italiano.

Albicocca: usi alternativi

albicocca: usi alternativi

Il seme di albicocca, l’armellina, custodito all’interno del nocciolo, viene usato in pasticceria per preparare sciroppi e liquori: il suo aroma, infatti, assomiglia molto a quello della mandorla amara. Dell’armellina deve essere fatto un consumo limitato in quanto contiene l’amigdalina, una sostanza in grado di generare acido cianidrico, ovvero cianuro, che in misura elevata potrebbe risultare molto tossico. Per questa ragione, il suo impiego gastronomico è sempre più limitato.

L’armellina viene invece molto utilizzata nell’industria cosmetica. Dal seme si ricava un olio di colore giallo, con una lieve profumazione di mandorla, ricco soprattutto di acidi grassi polinsaturi, ovvero omega 3 e omega 6 (acido linoleico e acido alfa linolenico), dal forte potere antiossidante e ricco di vitamine A ed E.

L’olio dei semi di albicocca ha un alto potere emolliente e nutriente per la pelle: la rende più elastica, morbida e ne rafforza il film idrolipidico contrastando gli effetti dell’invecchiamento e donandole un aspetto radioso.

Albicocche: uso in cucina

Particolarmente pratiche, le albicocche sono ottime consumate da sole, fresche, ma anche essiccate o come succo. In tutte queste forme rappresentano un agevole spuntino che può accompagnare con un po’ di energia un’escursione o un fuori pasto estemporaneo.

Ma le albicocche, sia fresche che sciroppate, secche, candite, in confettura o in gelatina, sono anche una gustosa base per molte ricette, dalla colazione fino alla cena.

Possono essere usate per arricchire uno yogurt o una mousse, come ingrediente per le insalate, per farne centrifugati e frullati. La purea di albicocca si può impiegare per realizzare delle creme, con aggiunta di ricotta o di formaggio molto fresco, anche per farciture di torte. Un dessert con albicocche sciroppate su un letto di crema pasticcera e biscotto, può costituire un fine pasto leggero e di veloce e facile preparazione.

Sotto altre forme, specialmente come marmellata, le albicocche accompagnano spesso le colazioni, semplicemente spalmate su fette biscottate o come copertura della classica crostata o ripieno di un croissant. La marmellata di albicocche è fondamentale per uno dei dolci più famosi, la Sacher Torte, la celebre torta viennese al cioccolato che al suo interno ne è farcita con un immancabile e gustoso strato.

Ecco 4 ricette con le albicocche da provare!

Le ricette con le albicocche di Melarossa

1 – Cous cous con albicocche

cous cous di albicocche

Calorie a totali: 920 kcal / Calorie a persona: 230 kcal

Ingredienti per 4 persone:

  • 200 g di cous cous
  • 60 g di lattuga
  • 1 cipolla rossa
  • 5 albicocche
  • il succo di 1/2 limone
  • 50 g di yogurt magro
  • 2 cucchiaini di olio extravergine d’oliva
  • sale q.b.
  • pepe q.b.

Qui puoi scoprire come realizzare il cous cous di albicocche.

2 – Smoothie albicocche e carote

Calorie totali: 250 kcal / Calorie a persona: 125 kcal

Ingredienti per 2 persone:

  • 150 g di albicocche
  • 100 g di carote (una carota grande o due piccole circa)
  • 100 g di latte di mandorle
  • 1 mela verde
  • 1 cucchiaio di miele o sciroppo d’agave
  • un pizzico di cannella

Ecco come realizzare lo smoothie di albicocche e carote.

3 – Smoothie al latte di avena, datteri e banane

Calorie totali: 283 kcal / Calorie a persona: 141 kcal

Ingredienti per 2 persone:

  • 2 banane
  • 120 ml di latte di avena
  • 30 g di datteri morbidi (Tipo medjoul) senza nocciolo
  • 1 stecca di vaniglia

per guarnire

  • 2 fragole
  • 4 lamponi
  • 10 g di mirtilli
  • 1 albicocca

Ecco come realizzare lo smoothie al latte di avena, datteri e banane.

4 – Barrette di cornflakes con frutta secca mista

nflakes con frutta secca mista.

Calorie totali: 800 kcal / Calorie a barretta: 100 kcal

Ingredienti per 8 barrette:

  • 70 g di cornflakes
  • 40 g di misto frutta secca (noi abbiamo usato un misto pronto di alkekengi, more di gelso e bacche di goji )
  • 20 g di pistacchi salati
  • 20 g di albicocche secche
  • 40 g di sciroppo d’acero
  • 30 g di miele
  • 15 g di zucchero di canna

Segui la ricetta per preparare le barrette di cornflakes con frutta secca mista.

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albicocche
Sofia Russo

Sofia Russo

Dottoressa in Biologia e socia volontaria della Onlus Nutrizionisti Senza Frontiere, ho approfondito la mia formazione attraverso un Master in nutrizione umana presso la Unitelma Sapienza. Ho svolto tirocini formativi in laboratori di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Università degli Studi Roma Tre. Per Melarossa mi occupo di scrivere approfondimenti sugli alimenti.

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