La pressione bassa è un problema che affligge molte persone, soprattutto d’estate. Un senso di debolezza, misto a giramenti di testa, confusione, vista offuscata e a volte anche perdita dei sensi che impedisce di svolgere qualsiasi attività. Ma cos’è esattamente la pressione bassa e quali sono i migliori rimedi per combatterla?
Che cos’è la pressione bassa
La pressione bassa è una condizione particolare data da valori di pressione arteriosa del sangue che si attestano su livelli inferiori alla normalità. Un disturbo che può provocare una serie di conseguenze molto fastidiose.
L’ipotensione, sinonimo di pressione bassa, è un problema molto diffuso: benché non provochi conseguenze gravi come quelle che provoca la pressione alta, o ipertensione, è comunque una condizione difficile da gestire.
L’inclinazione ad avere la pressione bassa può dipendere da vari fattori, di cui parleremo più avanti, tra cui: la genetica, alcuni tipi di patologie, l’assunzione di certi farmaci, la gravidanza, fattori ambientali di vario tipo.

Cos’è la pressione arteriosa
La pressione arteriosa sanguigna altro non è la “forza” che il sangue esercita contro le pareti dei vasi sanguigni. Questa forza è determinata dall’azione del cuore, che agisce come una sorta di pompa: sono diversi i fattori fisici che determinano la pressione del sangue. Ad esempio:
- la forza di contrazione del cuore.
- Frequenza cardiaca, ovvero il numero di battiti cardiaci al minuto.
- Gittata sistolica, cioè la quantità di sangue che esce dal cuore ogni volta che c’è una contrazione ventricolare.
- Le resistenze che i piccoli vasi sanguigni arteriosi fanno a questo movimento, chiamate resistenze periferiche.
- Salute e l’elasticità delle arterie, compresa l’aorta (la più grande arteria del corpo umano, che parte dal ventricolo sinistro del cuore e trasporta il sangue ossigenato a tutte le parti del corpo).
- Volemia, cioè il volume totale di sangue circolante nel corpo.
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Come si misura la pressione
La pressione sanguigna viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg). Esistono tipi diversi di strumenti per misurare la pressione: le linee guida della Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa suggeriscono quelli automatici o semiautomatici da braccio.
In stato di riposo, la pressione sanguigna è solitamente definita attraverso i valori di:
- pressione sistolica o “massima”: la pressione arteriosa di quando il cuore si contrae;
- pressione diastolica o “minima”: la pressione arteriosa di quando il cuore è in fase di rilassamento.
I valori possono variare a seconda dell’attività che si sta svolgendo e delle condizioni ambientali: nei mesi più caldi il valore della pressione può diminuire notevolmente causando diverse conseguenze.
La pressione sanguigna varia da individuo a individuo e può essere influenzata da diversi fattori come l’età e il sesso, ma anche la temperatura fisica o lo stato emotivo.
Inoltre, subisce diverse oscillazioni nell’arco della giornata: presenta, ad esempio, valori naturalmente più bassi durante le ore di sonno e nelle prime ore del mattino.
Secondo la Fondazione Veronesi, un metodo attendibile per misurare la pressione arteriosa è questo: per una settimana, effettuare due misurazioni al mattino, appena svegli, e due prima di cena.
Poi si scartano i dati del primo giorno e si fa una media dei 24 valori restanti. Naturalmente, i medici della Fondazione consigliano di portare il prospetto al medico in ogni caso, in modo che possa ripetere le misurazioni in maniera più precisa.
Questo misuratore della pressione ti avvisa in caso di irregolarità del battito. Inoltre, sfrutta la tecnologia MWI (misurazione durante il gonfiaggio) e ha una funzione che calcola la media fra le ultime 3 misurazioni per offrire rilevazioni più attendibili, non alterate dagli effetti della respirazione o da altri movimenti avvenuti durante la misurazione.

I valori normali
In linea generale è considerata normale una situazione in cui i valori della pressione sistolica non superano i 130 mmHg e quelli della pressione diastolica gli 85 mmHg.
L’ipotensione si verifica quando questi valori sono inferiori a 90 mmHg per la sistolica e uguali o inferiori a 60 mmHg per la diastolica.
Ecco nello specifico i range di valori considerati normali, bassi o alti. La classificazione è suggerita dall’OMS/ISH, basata sui livelli della pressione arteriosa nei soggetti adulti di età uguale o superiore a 18 anni.

Fonte: OMS/ISH
Ipotensione: le tipologie
Esistono diverse forme di ipotensione: in alcuni soggetti, ad esempio, è una costante a causa di una predisposizione genetica e raramente provoca problemi. Questa tipologia si chiama ipotensione cronica asintomatica e non ha bisogno di terapie.
Poi ci sono delle condizioni particolari come quella degli sportivi. Infatti, coloro che fanno sport di resistenza in particolare hanno una pressione arteriosa a riposo più bassa delle persone sedentarie. Rispetto a chi non pratica attività fisica, infatti, gli sportivi possiedono una rete di capillari decisamente più estesa, che permette al sangue di scorrere in maniera più lenta e regolare.
A parte I’ipotensione cronica asintomatica, ci sono altri tre tipi principali di ipotensione.
Ipotensione ortostatica
Si tratta di un eccessivo abbassamento della pressione arteriosa quando si assume la posizione eretta. Una condizione caratterizzata da sintomi come vertigini, visione offuscata, confusione, debolezza, capogiro, nausea o anche svenimento. Si verifica perché l’organismo non reagisce abbastanza in fretta al mutamento di posizione: di solito è un disturbo di lieve portata che dura poco tempo. Una forma particolare di ipotensione ortostatica è la cosiddetta ipotensione postprandiale: un brusco calo pressorio che avviene subito dopo i pasti.
Ipotensione neuronale mediata
Deriva da una comunicazione sbagliata fra cervello e cuore: i sintomi principali sono molto simili a quelli dell’ipotensione ortostatica. In alcuni casi, questa forma si verifica quando si sta molto tempo in piedi, ma nella gran parte dei casi si sviluppa in seguito a eventi particolarmente spiacevoli, scioccanti o spaventosi. I soggetti maggiormente colpiti sono infatti i bambini e gli adolescenti.
Ipotensione grave da shock
Questa tipologia è una delle forme più gravi. In caso di shock, infatti, la pressione sanguigna diminuisce in modo considerevole, tanto da mettere in serio pericolo di vita il soggetto interessato. Esistono diversi tipi di shock:
- ipovolemico, scatenato solitamente da gravi emorragie interne o esterne, ustioni profonde, dissenteria grave, malattie renali, abuso di farmaci diuretici e altri fattori simili;
- cardiogeno, un tipo di shock legato a cause come l’infarto, l’embolia polmonare o una grave aritmia;
- vasodilatatorio, uno shock legato a reazioni a determinati tipi di farmaci, insufficienza epatica, avvelenamento, gravi reazioni allergiche o estese lesioni alla testa.
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Pressione bassa, le cause
Nel caso in cui la pressione bassa non sia legata ai disturbi o agli shock menzionati non è necessario alcun trattamento particolare. Le cause di un abbassamento di pressione, che non determina una condizione di ipotensione costante ma solo saltuaria, possono essere infatti di diversa natura:
- cause legate a patologie o all’assunzione di certi farmaci. Tra queste figurano, ad esempio, le disfunzioni alla tiroide e quelle cardiache, anemie, allergie, malattie intestinali croniche, abuso di diuretici o antidepressivi, farmaci per la cura del Parkinson e delle patologie della prostata.
- Cause contingenti o fattori ambientali: l’innalzamento delle temperature esterne con conseguente sudore e disidratazione, una dieta povera di sali minerali come magnesio e potassio o povera di liquidi, attività sportive molto intense.
- Gravidanza o problemi legati al ciclo mestruale. La pressione bassa, in particolare, è molto comune nei primi mesi di gravidanza: man mano che la gravidanza procede, tende fisiologicamente ad aumentare e occorre stare invece attenti per evitare che superi i valori normali.

I rimedi d’urgenza
A volte ci si trova a dover fronteggiare un calo di pressione improvviso, soprattutto nelle giornate più afose: i rimedi “d’urgenza” sono di diverso tipo. In caso tu senta sintomi come capogiri, vertigini, offuscamento della vista, perdita dei sensi, è opportuno:
- stenderti subito a terra e sollevare le gambe;
- slacciare i vestiti e gli indumenti stretti;
- bagnare i polsi;
- bere dei liquidi per reintegrare i sali persi con la sudorazione.
Prevenire gli abbassamenti di pressione
A parte i rimedi d’urgenza, se pensi di soffrire di pressione bassa saltuariamente, puoi adottare dei comportamenti che riducono sensibilmente gli episodi, soprattutto nei mesi più caldi:
- evita di bere alcolici e mantieniti sempre idratato. Ricorda di bere almeno 1 litro e mezzo o, meglio ancora, 2 litri di acqua al giorno, accompagnandola con frutta e verdura fresca.
- Fai più attenzione alla dieta quotidiana, evitando pasti troppo ricchi e abbondanti.
- Non uscire o sostare al sole nelle ore più calde.
- Scegli vestiti fatti di materiali naturali e freschi, per evitare di sudare troppo.
- Evita di fare sforzi eccessivi e cambi di posizione repentini.

L’importanza dell’alimentazione
Come già accennato, un’alimentazione equilibrata può venire in aiuto per combattere il problema. Oltre ai consigli come bere molta acqua e tenere sott’occhio la quantità di sali minerali nella dieta, ci sono degli alimenti che più di altri si prestano a regolare la pressione arteriosa. Se devi alzare la pressione, puoi usare:
- caffè e tè. Agiscono come vasodilatatori, favorendo l’attività del muscolo cardiaco. In particolare, il tè verde è ricco di antiossidanti che aiutano a bilanciare la pressione.
- Cioccolato fondente. Il cioccolato fondente (e il cacao naturalmente) contengono un flavonoide, l’epicatechina, che aiuta le arterie a restare flessibili prevenendo le eventuali occlusioni.
- Cibi ricchi di potassio come patate, albicocche, fagioli bianchi, spinaci, zucche e zucchine, banane, uva essiccata e mandorle.
- Cibi ricchi di magnesio come verdure a foglia verde, cioccolato amaro, mandorle, pistacchi, frutta oleosa, riso integrale e crusca.
- Pappa reale. Un alimento che svolge un’azione cardiotonica, cioè rinforza il tono del muscolo cardiaco.
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