Cos’è il sovrappeso? Una condizione in cui sono presenti chili in eccesso e che ha una diffusione notevole, preoccupante soprattutto nei bambini.
Le cause includono alimentazione sbilanciata, sedentarietà, predisposizione genetica, genere (la donna è più colpita). Fattori di rischio fisiologici per il sovrappeso sono la gravidanza e la menopausa.
Fra le conseguenze, il rischio cardiovascolare (malattie al cuore, pressione alta, vene varicose) e metabolico (glicemia alterata, diabete), tumori, affanno e tosse (soprattutto in caso di “sovrappeso addominale”, concentrato sulla pancia, con girovita aumentato), mal di schiena, riduzione della fertilità.
La diagnosi si basa sul calcolo del BMI con l’apposita formula: secondo la definizione dell’OMS, un BMI compreso fra 25 e 30 kg/m² implica sovrappeso, vicino a 25 si parla di sovrappeso leggero, vicino a 30 (limite superiore) di sovrappeso grave, oltre 30 di obesità. Il BMI non tiene però conto della percentuale di massa grassa e magra e del fatto che il grasso sia localizzato o distribuito.
Cosa fare per contrastare il sovrappeso? Dieta, esercizio fisico e adozione di abitudini virtuose.
Cos’è il sovrappeso: significato e generalità
È una condizione in cui il peso corporeo è in eccesso rispetto alla statura e ad altre caratteristiche fisiche e di genere.
I rischi per la salute ad esso correlati sono numerosi: alterazioni del metabolismo (che causano trigliceridi, colesterolo e glicemia alta, diabete…), aumento del rischio di tumori, disfunzioni riproduttive, malessere psicologico e altre sindromi.
Si stima che ogni anno, a causa di sovrappeso e obesità, muoiano oltre un milione di persone al mondo.
L’area medica di competenza per prevenzione, diagnosi e trattamento del sovrappeso è quella endocrinologica. Ma le complicanze possono richiedere l’intervento di altri specialisti, fra cui:
- ortopedico.
- Oncologo.
- Cardiologo.
- Psichiatra.
Malgrado spesso siano utilizzati come sinonimi, i termini sovrappeso e obesità richiamano due condizioni di gravità diversa. Il riferimento per la diagnosi è comune, legato alla definizione che ne dà l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e consiste nell’indice di massa corporea (Body Mass Index, BMI).
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro approfondimento sull’obesità.

Indice di massa corporea e sovrappeso
In base al BMI, si definiscono condizioni di:
- Normopeso: BMI compreso fra 18,5 e 24,9.
- Sovrappeso: BMI compreso fra 25 e 29,9.
- Obesità: BMI uguale o superiore a 30.
Il BMI o indice di massa corporea rappresenta un parametro importante per la diagnosi, ma ha dei limiti. Ad esempio, considera solo il peso, senza fare differenza fra massa grassa e massa magra. Potrebbe quindi non essere un riferimento valido per le persone che praticano intensa attività fisica e il cui peso dipende anche dalla presenza di una cospicua massa muscolare.
Perché il sovrappeso è così comune? Prevalentemente a causa della diffusione di abitudini e stili di vita non salutari, soprattutto in termini di sedentarietà e alimentazione eccessiva e sbilanciata.
La situazione rischia oggi addirittura di peggiorare per via della percezione sociale e personale di questa condizione, sempre più vista come un modo di essere alternativo e sempre meno come un fattore di rischio per molte gravi malattie.

Quando si è in sovrappeso? Calcolo e tabelle di riferimento
Vuoi sapere se hai accumulato chili di troppo? Ecco alcuni riferimenti pratici di tipo numerico.
La diagnosi di sovrappeso si basa sul calcolo del BMI (Body Mass Index), l’indice di massa corporea, con la formula:
BMI = peso ( kg) : altezza (m)2
Facciamo un esempio pratico. Se hai 40 anni, una statura di 1,65 m e pesi 60 kg il tuo indice di massa corporea è:
BMI = 60 : (1,65)2 = 22
Incrociando la colonna corrispondente alla tua età nella tabella del BMI puoi verificare di essere normopeso.
Vediamo un altro caso. Se hai 40 anni, una statura di 1,55 m e pesi 60 kg il tuo BMI sarà:
BMI = 60 : (1,50)2 = 26,7
Sei già in sovrappeso.
Ma se hai 40 anni, una statura di 1,50 m e pesi 70 kg, rientri nella casella dell’obesità:
BMI = 70: (1,50)2 = 31,1

Tutti questi calcoli e considerazioni sono supportati da un concetto, cioè l’esistenza di un valore detto “peso ideale”. Qualcosa di molto simile all’espressione peso forma, correntemente usata nel linguaggio comune.
Il peso ideale può essere calcolato con diverse metodologie. Una delle più usate è la Formula di Lorenz:
Peso ideale ( uomo) = altezza (cm)- 100 – (altezza cm – 150 : 2).
Questa formula dice che se sei una donna e hai una statura di 1,65, il tuo peso ideale è di 57,5 kg:
Peso ideale ( donna) = 165 – 100- ( 15:2).
Altre modalità di diagnosi del sovrappeso
Il BMI non è l’unico parametro diagnostico del sovrappeso. Sono, infatti, disponibili, altre modalità di analisi e riconoscimento di tale condizione, che tengono conto anche della distribuzione del grasso corporeo e della percentuale relativa di massa grassa e massa magra:
- Altre misure antropometriche, specialmente il girovita, che dà un’idea del volume di grasso viscerale (sovrappeso addominale), che può avere serie conseguenze metaboliche.
- Plicometria, che consiste nella misurazione dello spessore di grasso sottocutaneo con un apposito strumento (plicometro).
- Bioimpedienziometria (BIA), una procedura utilizzata per valutare la composizione corporea in termini di percentuali di massa magra e massa grassa, massa cellulare e quantità di acqua totale. Occorre però tenere presente che anche la rilevazione offerta della BIA può essere affetta da un certo margine di errore, talvolta significativo. Facciamo un esempio: una persona che può essere considerata in forma dovrebbe avere una percentuale di massa grassa del 25% (per le donne) o del 15% (per gli uomini) se è sedentaria e del 16-21% (per le donne) e 8-12% (per gli uomini) se è sportiva.

Cause più comuni del sovrappeso e soggetti a rischio
I soggetti a rischio maggiore sono le persone sedentarie, che hanno una minore percentuale di massa magra e che tendono, aumentando di peso, a deporre ulteriore massa grassa, sbilanciando ancora di più la proporzione fisiologica.
Inoltre, occorre considerare che la sedentarietà è spesso associata ad altri comportamenti poco salutari, come l’abitudine al fumo, agli eccessi alimentari, alla dieta non equilibrata e all’eccesso di alcol.
Le persone affette da patologie metaboliche, come la sindrome metabolica e il diabete, possono più facilmente andare incontro ad accumulo di peso.
Inoltre, gli individui con malattie che ostacolano il movimento (problemi che riguardano ossa, muscoli e articolazioni oppure il sistema nervoso) sono più soggette al rischio di eccesso ponderale. Possono concorrere a causare sovrappeso anche alcune alterazioni ormonali patologiche (ipotiroidismo) o fisiologiche (come la gravidanza e la menopausa).
Anche la genetica gioca un ruolo importante, influenzando la distribuzione del tessuto adiposo nel corpo e la “velocità” del metabolismo. Avere genitori sovrappeso aumenta le possibilità di sovrappeso dei figli, non solo per cause genetiche, ma anche per la maggiore probabilità di comportamenti alimentari e stili di vita scorretti.
L’età avanzata favorisce la deposizione di grasso e i fenomeni di riduzione della massa magra (sarcopenia): a 60 anni è più difficile mantenere una percentuale di massa magra che a 30.
Il sovrappeso è più comune, a parità di condizioni, nelle donne, sia a causa di un metabolismo più lento che per la minor presenza percentuale di massa magra.
Esistono, inoltre, farmaci che possono favorire l’accumulo di chili: in primis, i cortisonici, ma anche l’insulina e alcuni psicofarmaci (antidepressivi e antipsicotici).
Quando il sovrappeso è “pericoloso”?
I chili di troppo comportano rischi aggiuntivi per la salute che non riguardano i soli aspetti metabolici. Siamo abituati a pensare che l’eccesso ponderale aumenti l’esposizione al rischio di infarto o diabete, o altre malattie correlate al metabolismo di grassi e zuccheri.
Ma le conseguenze dell’eccesso ponderale vanno oltre e possono favorire l’insorgenza di malattie di diverso tipo e interferire con il metabolismo di alcuni farmaci. Il sovrappeso è causa del 58% circa dei casi di diabete di tipo 2, del 21% dei casi di cardiopatia ischemica e fino al 42% di alcuni tipi di tumore.
Il rischio è particolarmente elevato quando il tessuto adiposo si deposita a livello viscerale, formando la classica “pancetta”, una condizione comunemente detta “sovrappeso addominale”.

Rischi del sovrappeso: patologie e disturbi
Di seguito, un breve excursus sulle principali conseguenze dell’eccesso ponderale.
Diabete e altri disturbi metabolici
Il sovrappeso è strettamente legato alla comparsa del diabete di tipo 2, quello che insorge in età adulta e che è causato da una riduzione della funzionalità delle cellule del pancreas che producono l’insulina.
Tuttavia, è stata dimostrata una correlazione anche con una forma di diabete di tipo non 1 e non 2, definita “diabete intermedio” o NIRAD (Non Insulin Requiring Autoimmune Diabetes). Si ritiene che questa forma sia in particolare associata all’accumulo di grasso viscerale, che provoca la produzione di anticorpi (identificati con la sigla IA-2) diretti contro le cellule del pancreas.
La sindrome metabolica, spesso associata al sovrappeso, raddoppia il rischio di andare incontro a malattie cardiovascolari e quintuplica quello di sviluppare il diabete.
Malattie cardiovascolari
Quando si è accumulato del peso in eccesso, il rischio di malattie del cuore e della circolazione sanguigna è noto e dimostrato. Oggi sappiamo anche che tale rischio non è stabile, ma aumenta per ogni anno in più vissuto in una condizione di eccesso ponderale.
In particolare, si accresce la possibilità che si formino placche sulla parete interna delle arterie (aterosclerosi), che portano all’irrigidimento di questi vasi e a conseguenze quali ipertensione, aumento del rischio di rottura (e quindi emorragia interna) e di eventi quali trombosi, infarto e ictus.
Tumori
In accordo ai risultati di una ricerca pubblicata nel 2019 sulla rivista “CA: A Cancer Journal for Clinicians” l’eccesso ponderale è responsabile di quasi il 4% di tutti i tumori diagnosticati ogni anno nel mondo.
Le neoplasie coinvolte in maniera diretta sono:
- tumore del seno (soprattutto dopo la menopausa).
- Colon retto.
- Utero.
- Esofago.
- Cistifellea.
- Reni.
- Fegato.
- Ovaio.
- Pancreas.
- Stomaco.
- Tiroide.
Altre forme di cancro correlate all’eccesso ponderale sono il meningioma e il mieloma multiplo. Questa associazione potrebbe essere determinata o promossa da una particolare predisposizione genetica.
I meccanismi con cui il tumore si sviluppa a partire da una condizione di sovrappeso o obesità sono molteplici, in parte ancora ignoti. Il principale si basa sul fatto che l’accumulo di tessuto adiposo rende le difese immunitarie meno efficienti, aumentando sia la possibilità che si formino tumori che le chance che da essi si sviluppino metastasi.
Obesità
Com’è facilmente prevedibile, le persone in sovrappeso hanno più possibilità di diventare obese rispetto alle persone normopeso. Ciò è legato alla condizione iniziale di partenza, ma anche al fatto che i soggetti in eccesso ponderale tendono ad accumulare più facilmente massa grassa.
Malgrado i moniti delle istituzioni sanitarie, la diffusione dell’obesità è in continuo aumento. Se qualche decennio fa si trattava di una caratteristica delle popolazioni occidentali, oggi dilaga anche nei Paesi emergenti.
I dati epidemiologici indicano la necessità di istituire politiche sanitarie capillari e mirate, che coinvolgano i cittadini nell’adozione di comportamenti virtuosi al fine di mantenere o recuperare la forma fisica e prevenire un gran numero di malattie potenzialmente gravi o mortali.
Il Piano Nazionale della Prevenzione (PNP 2020-2025) adottato con l’Intesa Stato Regioni del 6 agosto 2020 mette in evidenza i rischi per la salute dell’obesità e prevede di intervenire con un approccio trasversale, agendo già dai primi 1.000 giorni di vita, cioè nella primissima infanzia, per rimuovere le cause che ostacolano le scelte orientate al benessere da parte dei cittadini.
Disturbi del sonno
Il sovrappeso, specialmente quando associato a un addome prominente, aumenta le possibilità di insorgenza di apnee ostruttive del sonno (OSAS). Nelle OSAS, la respirazione viene interrotta per periodi più o meno lunghi durante il sonno, il più delle volte senza che la persona colpita se ne accorga.
Ciò provoca stanchezza diurna e incapacità di concentrazione nelle attività quotidiane, ma anche il rischio che alcune aree del cervello non ricevano sangue a sufficienza per intervalli più o meno lunghi di tempo (ischemie).
Difficoltà respiratorie
Le persone con molti chili di troppo tendono a fare fatica a respirare e ad andare rapidamente in affanno, per due ragioni principali.
La prima è legata alla massa che devono spostare quando si muovono, che richiede uno sforzo maggiore rispetto agli individui normopeso. La seconda è dovuta al fatto che la presenza di grasso a livello addominale e toracico comprime i polmoni, ostacolando la loro distensione e riducendo il volume di aria che possono contenere.
Fertilità
Nelle donne, il grasso in eccesso interferisce con il ciclo mestruale e con l’ovulazione. Le stime mostrano che una percentuale variabile fra il 30 e il 47% delle donne in sovrappeso e obese ha mestruazioni irregolari.
Studi recenti evidenziano come l’eccesso di peso possa ridurre la capacità di concepimento fino al 43% e aumentare il rischio di aborto spontaneo e di problematiche nel corso della gravidanza (diabete, ipertensione, difetti congeniti nel feto, necessità di ricorrere al taglio cesareo durante il parto,…).
Anche la fertilità maschile risente negativamente dell’eccesso di peso, a causa di diversi fattori. Il principale è che la presenza abbondante del tessuto adiposo promuove la riconversione degli ormoni sessuali maschili in estrogeno. Esiste, poi, una riduzione della fertilità legata all’ipertermia testicolare dovuta all’accumulo di grasso corporeo a livello pubico.
Artrosi
L’artrosi è una malattia degenerativa delle cartilagini articolari, che comporta una riduzione della capacità di movimento e la comparsa di dolore. Il sovrappeso, aggiungendo carico sulle cartilagini già meno resistenti, non fa che peggiorare il disturbo e acuire i sintomi.
Non è un caso che le persone in sovrappeso hanno un rischio di artrosi significativamente superiore ai normopeso, con conseguenze quali dolori alle ginocchia, mal di schiena e al bacino.
Farmaci e aumento del rischio di effetti collaterali
Alcuni medicinali, che hanno struttura chimica affine a quella dei grassi (e per questo vengono definiti “lipofili”), possono depositarsi nel tessuto adiposo, specialmente se vengono assunti per terapie a lungo termine.
Da lì, vengono poi liberati nel tempo: va da sé, quindi, che l’azione di queste sostanze è più lunga rispetto a quella che si avrebbe in condizioni di peso normali. Da qui la necessità di progettare schemi di terapia ad hoc per evitare forme di tossicità. Nella categoria di farmaci a rischio di accumulo rientrano alcuni ansiolitici di uso comune (benzodiazepine) e gli anestetici usati in chirurgia.
Non prive di rischio anche le sostanze “idrofile”, che al contrario di quelle sopra citate hanno affinità per l’acqua: poiché tendono a rimanere preferenzialmente in circolo nel sangue, se somministrate in dose proporzionale al peso, possono dare più facilmente effetti collaterali.
Esiste poi un effetto legato alla via di somministrazione, in particolare alle iniezioni sottocutanee. Nelle persone che hanno uno strato abbondante di grasso nel sottocute l’ago può non essere sufficientemente lungo per arrivare dove effettivamente il farmaco deve essere rilasciato. L’iniezione determina così un accumulo del medicinale nel tessuto adiposo e quindi una riduzione dell’effetto terapeutico.
Va poi considerato il fatto che nei soggetti sovrappeso si ha spesso una riduzione della funzione renale ed epatica, che può ostacolare il metabolismo dei farmaci e renderne più complessa e lunga l’eliminazione dall’organismo.
Nel paziente con molti chili di troppo, inoltre, è talvolta necessario somministrare dosaggi più alti di antibiotici perché questi risultino efficaci.

Cure e rimedi pratici per il sovrappeso
Il sovrappeso è una condizione patologica, non un banale problema estetico: pertanto, il raggiungimento del peso forma deve essere visto come un passo in più verso il benessere e non come una forzatura imposta dai vincoli di accettazione sociale.
Il trattamento di questa condizione richiede l’adesione a stili di vita più rispettosi del proprio benessere e declinati in maniera personalizzata.
La dieta, che rappresenta lo strumento principale volendo perdere peso, viene progettata sulle esigenze personali e varia in presenza di malattie concomitanti e a seconda del peso di partenza e del numero di chili che è necessario il paziente perda per raggiungere uno stato di salute migliore.
Possono comunque essere individuate raccomandazioni utili a supporto delle diete dimagranti, valide in tutti i casi.
Il consiglio è di scegliere una dieta varia, mai monotona, ricca di piatti gustosi. Sono tre elementi importanti per chi segue un regime ipocalorico per perdere peso. Non è un caso se la dieta Melarossa si ispira proprio alla dieta mediterranea, con menù equilibrati e sani.
Non lasciare passare troppo tempo fra un pasto e il successivo, perché arrivando a tavola con molta fame rischi di esagerare con le porzioni.
La spesa è strategica. Fai una lista dettagliata in base ai piatti contenuti nello schema alimentare: eviterai di sgarrare solo se non acquisterai ciò che ti fa male. Programma la spesa con un certo realismo: capiterà il momento di fame improvvisa e sarà utile poter trovare in frigorifero uno spuntino leggero a cui ricorrere senza assumere calorie in eccesso.
Dedica del tempo ai pasti: questo va a favore non solo della dieta ma anche del tuo benessere psicologico. Mangia lentamente e mastica bene: digerirai meglio e raggiungerai prima il senso di sazietà.
Se devi perdere molti chili o hai una patologia, fatti seguire da un medico che monitori le tue condizioni nel tempo e al quale tu possa rivolgerti in caso di difficoltà a seguire il regime alimentare restrittivo.

Epidemiologia del sovrappeso: qualche dato da conoscere
L’Italian Barometer Obesity Report 2021, realizzato da IBDO (Italian Barometer Diabetes Observatory Foundation, think tank sul diabete) in collaborazione con Istat, Coresearch, Bhave e Novo Nordisk, mostrano come in Italia vivano 25 milioni di persone obese o in sovrappeso.
Il rapporto evidenzia anche che gli italiani non percepiscano affatto la gravità della situazione e spesso, anche in caso di sovrappeso conclamato, non ne siano consapevoli.
Ad esempio, il 54,6% degli adulti con chili di troppo ritiene di essere normopeso e il 40,3% dei genitori di bambini in sovrappeso ritiene che i propri figli siano normopeso. Ciò è alla base dei rischi indiretti dei chili in eccesso per la salute.
Il sovrappeso non è distribuito in modo uniforme nel territorio, ma è più frequente al sud (la Lombardia, ad esempio, è in linea con la media europea e a Milano i cittadini obesi sono il 6,6%). Questa disuniformità vale sia per il sovrappeso infantile (dei bambini di tutte le età, anche oltre gli 8-9 anni, fino a 12-14 anni) che per gli adulti.
Bambini troppo grassi
Il problema riguarda anche molti altri Paesi europei e deriva in larga parte da abitudini scorrette. Per i bambini, ad esempio, è preoccupante la tendenza a muoversi sempre accompagnati in macchina, a trascorrere molte ore al giorno davanti alla televisione e a mangiare troppo.
Tra i bambini poco attivi, nel 59,1% dei casi la mamma ritiene che il proprio figlio svolga sufficiente attività fisica; tra le mamme di bambini in sovrappeso, il 69,9% pensa che la quantità di cibo assunta dal proprio figlio non sia eccessiva.
Ad oggi, il 33,7% degli adulti italiani (soprattutto donne: 36,9% contro il 30,3% degli uomini) non pratica sport né attività fisica.
Un piccolo miglioramento del contesto è documentato dal Rapporto COSI (Childhood Obesity Surveillance Initiative) dell’Ufficio Europeo dell’OMS, ma l’impegno richiesto è ancora ingente.
Fonti
- Eccesso di peso e fertilità futura: un motivo in più per fare prevenzione. Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
- 4° Italian Barometer Obesity report: 25 milioni di persone in eccesso di peso, 6 milioni gli obesi.
- R. Buzzetti et al. Tyrosine Phosphatase–Related Islet Antigen 2(256–760) Autoantibodies, the Only Marker of Islet Autoimmunity That Increases by Increasing the Degree of BMI in Obese Subjects With Type 2 Diabetes. Diabetes Care. (2015).
- Huyna Sung et al. Global patterns in excess body weight and the associated cancer burden. CA Cancer Journal for Clinicians. (2019).
- Yaogang Wang et al. Association of obesity status and metabolic syndrome with site-specific cancers: a population-based cohort study. Epidemiology. (2020).
- Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025.


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