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Il bergamotto: un agrume dal sapore intenso, profumatissimo, prezioso. In molti lo conoscono per i suoi usi nel settore della cosmesi o in quello dell’aromaterapia.
Ma in quanti sanno che questo agrume ha moltissime proprietà importanti per il fisico? Scopriamo tutto sul bergamotto: da dove viene, i suoi benefici nutrizionali e i migliori usi in cucina.
Bergamotto: cos’è
Il bergamotto è un agrume del genere Citrus: il suo nome deriva dal termine turco beg armudi, che vuole dire “pero del Signore”. La pianta che lo produce, Citrus bergamia, è un albero sempreverde alto tra i tre e i quattro metri: ha fiori bianchi dall’aroma forte, foglie lucide e carnose.
Il frutto del bergamotto, dalla forma rotonda leggermente schiacciata, ha un bel colore giallo intenso ed è coltivato prevalentemente nelle zone costiere.
I valori nutrizionali del bergamotto
In 100 grammi di bergamotto trovi 10,7 g di carboidrati, 1,4 g di fibre, 0,65 g di proteine, 0,25 g di grassi e 42 calorie. Vediamo nel dettaglio cosa contiene:
- è ricco di vitamina C, che aiuta il sistema immunitario e agisce come antiossidante, allontanando l’invecchiamento precoce.
- Contiene anche vitamina A, ideale per la buona salute di pelle, occhi e capelli.
- Ha anche sali minerali importanti, in particolare il potassio (133 mg), ma anche sodio, calcio e ferro.
- Oltre alla vitamina A, contiene altri antiossidanti, fra cui i flavonoidi, che aiutano a prevenire diversi tipi di malattie.
Benefici del bergamotto
Molto celebre per il suo olio essenziale, il bergamotto ha molte proprietà benefiche anche dal punto di vista dell’alimentazione.
Aiuta a prevenire le malattie cardiovascolari
Grazie ai tanti polifenoli che contiene, ma anche alla vitamina C, il bergamotto svolge un’azione antiossidante e di tutela del cuore.
A dimostrarlo, è una ricerca italiana di qualche anno fa, a cura dell’Università di Roma Tor Vergata. Inoltre, il bergamotto combatte l’invecchiamento precoce e l’azione dei radicali liberi, sempre grazie agli antiossidanti.
Previene il colesterolo
Anche i flavonoidi che questo agrume contiene contribuiscono a mantenerti in salute: ad esempio contrastando il colesterolo “cattivo” (LDL) e i trigliceridi nel sangue, alzando invece i livelli di colesterolo “buono” (HDL).
In particolare, questo sarebbe dovuto a un antiossidante chiamato Naringenina.
Aiuta ad abbassare la glicemia
È sempre la Naringenina che aumenta l’assimilazione di glucosio nei muscoli e nel fegato che contribuisce, di conseguenza, a ridurre i livelli di glucosio nel sangue e a migliorare l’attività dell’insulina.
Quest’azione rende il bergamotto un frutto molto prezioso per chi soffre di glicemia alta e diabete.
Alimenti ricco di ferro
Grazie all’elevato contenuto di vitamine del gruppo B e di vitamina C, il succo di bergamotto migliora l’assorbimento del ferro ed è utile nel supporto alle terapie per le anemie.
Sempre grazie alla vitamina C, aiuta a rinforzare il sistema immunitario, allontanando le malattie di stagione.
Rinforza le ossa e contribuisce a mantenerle sane. Sono ancora le vitamine a esercitare una valida azione riparatoria nei disturbi ossei provocati, ad esempio da carenze di calcio, ma anche nei disturbi dei denti.
Controindicazioni
In generale, il bergamotto e il suo succo possono essere consumati da chiunque, ad eccezione di chi è intollerante a singole componenti.
In alcuni casi specifici, però, è bene chiedere comunque prima un parere al medico curante. Questo è importante per:
- coloro che soffrono di pressione alta o patologie cardiache.
- Chi sta seguendo una qualsiasi cura farmacologica.
- Chi soffre ddi bradicardia, asma bronchiale e glaucoma.
Ma, per chi soffre di gastrite e reflusso, è meglio evitare di bere il succo a stomaco vuoto: meglio berlo a stomaco pieno, dopo i pasti. Nei casi in cui la patologia sia in una fase acuta è meglio evitarlo del tutto.
Usi alternativi del bergamotto
Il bergamotto viene utilizzato soprattutto in profumeria, per via del suo aroma, ma anche nel settore della cosmesi naturale, con l’uso dell’olio essenziale. L’olio di bergamotto si ricava dalla buccia dell’agrume ed è estratto a freddo, in modo da mantenere intatte tutte le sue componenti. Vediamo a cosa serve:
- ha effetti benefici per la pelle, grazie al suo elevato contenuto di antiossidanti e vitamine, in particolare la vitamina A. Per questo si usa spesso nelle creme anti-age. Inoltre, viene spesso utilizzato anche per la cura della cellulite, sfruttando le sua proprietà riscaldanti per effettuare massaggi in grado di riattivare la microcircolazione.
- Può essere utilizzato anche come disinfettante, applicandolo sulla pelle per pulire ferite superficiali; ma anche come cicatrizzante e per combattere le micosi alle unghie.
- È un aiuto contro l’alitosi. Se soffri di questo problema, basta versare 4-5 gocce di olio essenziale in un bicchiere d’acqua e fare dei gargarismi due volte al giorno.
- È perfetto per combattere la forfora e prevenire la caduta dei capelli. La cosa importante, quando si acquista l’olio essenziale da mettere sulla pelle, è scegliere quello privo di bergapteni. Questi infatti sono sostanze contenute nel bergamotto che a contatto con la cute possono provocare macchie ed eritemi: basta cercare in erboristeria il prodotto che non li contiene.
L’aroma di bergamotto, infine, risulta utile per combattere ansia e depressione: per questa ragione è spesso utilizzato in aromaterapia, sotto forma di suffumigi.
Il bergamotto in cucina
Grazie al suo sapore penetrante è intenso, il bergamotto è stato di recente riscoperto da molti chef di casa nostra e inserito in numerosi piatti, dai primi ai dolci.
Nel resto del mondo, il bergamotto trova spazio spesso nella cucina asiatica, dov’è usato per rinfrescare piatti piccanti come il curry con verdure o con carne.
A parte il tè al bergamotto, una bevanda molto celebre, il succo di bergamotto si può usare per creare anche altre è pietanze: per condire la pasta, ad esempio, associandolo all’olio extravergine d’oliva, per sfumare il pesce o gli arrosti, per aromatizzare risotti in bianco o dare uno sprint in più alle insalate.
Si può usare per creare delle marinature con cui “cuocere” a crudo il pesce o la carne, per creare granite e sorbetti da abbinare a piatti salati, ma anche per preparare una bevanda dissetante per l’estate.
Il bergamotto viene spesso impiegato anche nei dolci, per aromatizzare creme da usare dentro torte o tartellette di pasta frolla, oppure sotto forma di candito.
Dove si coltiva il bergamotto
La vera patria moderna di questo agrume è la Calabria: qui ha trovato le condizioni ideali per prosperare. La sua zona di produzione, infatti, è limitata alla zona ionica costiera nella provincia di Reggio: una zona pianeggiante e riparata dal forte vento dello stretto di Messina, grazie alle colline circostanti, che si estende per circa 150 chilometri, a circa 2 chilometri dal mare.
Una delle zone più importanti di coltivazione è quella di Melito di Porto Salvo: queste terre, ogni anno, nel periodo tra novembre e gennaio, danno il maggior contributo alla produzione in termini di quantità.
Il bergamotto viene coltivato in tre cultivar:
- femminello, che dà frutti più piccoli e lisci ed è il più produttivo;
- castagnaro, che invece produce frutti più grossi e rugosi;
- fantastico, simile al femminello, ma con frutti piriformi.
La produzione di bergamotto nella provincia di Reggio copre fra il 70 e l’80% della produzione mondiale: qui l’agrume è coperto dalla Denominazione di Origine Controllata.
Bergamotto: cenni storici
La sua origine è incerta: probabilmente è frutto di una mutazione genetica di specie di agrumi come il limone o l’arancia amara.
Anche sulla sua provenienza non ci sono informazioni sicure: alcune storie indicano una sua presenza sulle isole Canarie, dalle quali sarebbe stato importato ad opera di Cristoforo Colombo; altre fonti, invece, parlano di Cina, Grecia, o della città di Berga in Spagna.
È molto celebre il racconto del moro di Spagna, che per 18 scudi ne vendette un ramo ai signori Valentino di Reggio Calabria: questi lo innestarono su un arancio amaro in un loro possedimento nella contrada Santa Caterina, dando così vita alla grande produzione calabrese.
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