Sommario
Il mandarino cinese, conosciuto anche con il nome di Kumquat o Fortunella, è un piccolo agrume dalla forma ovale che dona al palato un connubio esplosivo di sapori dolci ed aciduli.
Un tratto distintivo non presente nelle altre infruttescenze. Grazie a tale peculiarità il frutto cinese si presta ad essere impiegato con successo nell’arte culinaria.
Inoltre, essendo una ricca fonte di flavonoidi e vitamine, il kumquat vanta formidabili proprietà terapeutiche. Oltre ad essere un potente antiossidante e a rinforzare il sistema immunitario, si impiega efficacemente nel trattamento dell’ipercolesterolemia e nei programmi per la perdita di peso corporeo.
Kumquat: che cos’è
Il mandarino cinese è un agrume che somiglia all’arancia ma di piccole dimensioni, a forma rotonda o ovale, colorato di arancio.
Il nome ha origini cantonesi e viene dalla parola ‘kamkwat’ che si traduce in arancia dorata. La pianta è stata classificata con il nome di Fortunella ed appartiene alla famiglia delle Rutaceae, di cui fa parte anche il limone e l’arancia.
A differenza degli altri agrumi, ha una buccia commestibile e dal sapore particolarmente dolciastro, a differenza della polpa che si presenta piuttosto aspra.
La duplice sensazione sprigionata dalle due parti che compongono il frutto crea una piacevole armonia per il palato. Per tale motivo va consumato per intero. L’agrume cinese si può considerare un’infruttescenza tipica della stagione invernale e primaverile poiché i frutti giungono a maturazione da ottobre a febbraio.
Il kumquat è nativo della Cina ma successivamente si è diffuso in Giappone, nel sud est asiatico e a Taiwan. Oggigiorno si possono trovare coltivazioni del mandarino cinese anche nei paesi caldi europei, negli Stati Uniti, in India e nel Sud Africa.
E’ possibile acquistare una piantina di kumquat, alta circa 45 cm, munita delle sue piccole e gustose infruttescenze, presso vivai e rivenditori online. Il prezzo si aggira intorno ai 20 euro.
Valori nutrizionali del kumquat
il mandarino cinese costituisce una ricca fonte di:
- Luteina
- Alfa carotene
- Zeaxantina
- Tannini.
La luteina è un carotenoide con azione antiossidante appartenente al gruppo delle xantofile. E’ in grado di contrastare efficacemente l’invecchiamento cellulare e si impiega nel trattamento dei disturbi della vista e della pelle.
L’elemento alfa carotene consiste in un carotenoide, precursore della vitamina A, che si occupa della pigmentazione della frutta e dei vegetali. Inoltre promuove la salute degli occhi, dei tessuti, della pelle e delle mucose.
La zeaxantina è un pigmento carotenoide alleato del benessere degli occhi. In particolare preserva la salute delle membrane retiniche soggette a danni provocati dall’esposizione diretta a fonti luminose. Per di più, è in grado di prevenire la degenerazione maculare dovuta all’avanzare degli anni.
I composti polifenolici denominati tannini esercitano un’azione antinfiammatoria, astringente, antidiarroica ed antiossidante.
Una porzione pari a 100 grammi di prodotto (equiparabili a 5/6 frutti) fornisce:
Calorie | 71 |
Grassi | 0,9 g |
Acidi grassi saturi | 0,1 g |
Colesterolo | 0 mg |
Sodio | 10 mg |
Potassio | 186 mg |
Carboidrati | 16 g |
Fibra alimentare | 7 g |
Zucchero | 9 g |
Proteine | 1,9 g |
Vitamina C | 43,9 mg |
Vitamina B6 | 0 mg |
Vitamina D | 0 IU |
Cobalamina | 0 µg |
Ferro | 0,9 mg |
Magnesio | 20 mg |
Calcio | 62 mg |
Kumquat: benefici e proprietà terapeutiche
Antiossidante naturale
I Kumquat hanno, nella loro composizione chimica, diversi tipi di flavonoidi ad azione antiossidante.
Questi pigmenti vegetali sono maggiormente presenti nella buccia dell’agrume e nei frutti acerbi.
Pertanto gli estratti a base del mandarino cinese possono contrastare efficacemente l’azione nociva dei radicali liberi. Inoltre, i flavonoidi agiscono in sinergia con l’acido ascorbico presente nel kumquat potenziando l’efficacia antiossidante dell’agrume.
Il kumquat aiuta a contrastare il colesterolo
Un consumo regolare di kumquat è in grado di abbassare sia i livelli di lipidi presenti nel sangue che il colesterolo LDL, conosciuto come ‘colesterolo cattivo’. L’agrume agisce stimolando la proteina PPAR alfa che accelera il metabolismo e funge da brucia grassi.
La presenza eccessiva di radicali liberi nell’organismo provoca una risposta infiammatoria che causa un accumulo di colesterolo all’interno delle arterie. Gli agrumi grazie all’elevata presenza di antiossidanti sono in grado di bloccare tale processo degenerativo.
Quindi, il kumquat, avendo una scorza commestibile, ha un apporto superiore di flavonoidi rispetto alle altre infruttescenze. Per tale ragione risulta particolarmente efficace nell’inibire preventivamente la reazione infiammatoria.
Inoltre, i mandarini cinesi contengono fitosteroli: sostanze chimicamente simili al colesterolo che interferiscono con l’assorbimento dei lipidi a livello intestinale.
Infine, le fibre solubili presenti nel kumquat creano una sostanza densa in grado di inibire l’assimilazione del colesterolo all’interno del lume intestinale.
Migliora la salute delle ossa
Sono una ricca fonte di calcio: un minerale indispensabile per la formazione e la salute delle ossa.
Il succo e la polpa dell’agrume è in grado di ridurre la perdita ossea nei soggetti affetti da osteoporosi. Tale virtù terapeutica è esercitata dai flavonoidi che promuovono la formazione degli osteoblasti: cellule imputate alla riparazione delle ossa.
Attraverso tale meccanismo è possibile prevenire la perdita dei minerali nella condizione di osteoporosi.
Aiuta a bruciare i grassi e favorisce la perdita di peso
Attraverso la somministrazione di estratti a base di kumquat è possibile ridurre efficacemente:
- Peso corporeo
- Dimensioni delle cellule adipose
- Livello di lipidi presenti nel sangue.
Studi scientifici rivelano che mangiare questo frutto può aiutare ad assorbire solo una parte del grasso che viene introdotto attraverso il cibo. Inoltre, la poncirina, un flavonoide presente nel kumquat, è in grado di bloccare la maturazione delle cellule adipose.
L’elevato contenuto di fibre, contenute nell’agrume, incrementa la sensazione di sazietà inducendo ad una minore assunzione di cibo.
Il frutto è idratante ed ipocalorico pertanto può essere considerato un valido alleato nella perdita del peso corporeo.
Azione ipoglicemizzante
Gli estratti a base di kumquat riescono a ridurre il grado di glicemia presente nel sangue. Oltretutto la fibra solubile dell’agrume riduce l’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, abbassando così sia l’indice glicemico che i picchi di insulina insorti in seguito al consumo di un pasto ricco di carboidrati.
Favorisce la digestione
Gli zuccheri complessi presenti nel kumquat promuovono lo sviluppo del bifidobacterium adolescentis: un microbiota che favorisce la digestione dei carboidrati e previene l’insorgenza di infezioni intestinali. Alla luce di quanto indicato, il kumquat può essere considerato un ottimo prebiotico.
Inoltre, i flavonoidi potrebbero migliorare la condizione di alcuni disturbi digestivi di carattere infiammatorio. Studi scientifici dimostrano che grazie all’elevato contenuto di fibre presenti nel kumquat, l’agrume può essere considerato un valido coadiuvante nel trattamento di disturbi che interessano il tratto gastrointestinale quali:
- Stitichezza
- Ulcere
- Sindrome del colon irritabile.
Antinfiammatorio naturale
I flavonoidi sono i principali responsabili delle proprietà antinfiammatorie riconosciute al kumquat. Il frutto asiatico contiene tracce dei flavonoidi come la naringenina e l’esperidina presenti negli altri agrumi ma il quantitativo complessivo dei polifenoli supera di gran lunga quello contenuto nelle altre specie fruttifere.
Il principale flavonoide presente nel kumquat è il DGPP, impiegato con successo nel trattamento della cute infiammata.
Studi scientifici dimostrano che i flavonoidi presenti nell’agrume asiatico riescono a ridurre efficacemente le flogosi causate da:
- Asma
- Colite
- Artrite.
Inoltre, il consumo costante di kumquat può aiutare a fronteggiare i disturbi infiammatori cronici.
Il kumquat rafforza il sistema immunitario
E’ una ricca fonte di vitamina C che sostiene il sistema immunitario e lo protegge dai danni provocati dai radicali liberi.
Inoltre, l’acido ascorbico stimola lo sviluppo dei globuli bianchi e li conduce dove è in corso un’infezione.
Usi in cucina: come si mangia il kumquat
I mandarini cinesi si prestano ad essere impiegati in molteplici delizie culinarie. Grazie alle duplici note che li caratterizzano, la dolcezza della scorza e l’acidulo della polpa, riescono a conferire una piacevole sensazione d’armonia di gusti al palato.
Il frutto asiatico si consuma con la buccia. Pertanto lavalo accuratamente in modo da eliminare ogni traccia di terra o pesticida e asciugalo tamponandolo con della carta assorbente. Se vuoi deliziarti della fragranza dolce ed agrumata della Fortunella puoi strofinarla tra le dita e successivamente elimina i semini tagliando a metà il frutto. I semi sono commestibili ma emanano un gusto spiccatamente amaro che può non risultare gradevole al palato.
I mandarini cinesi si conservano in dispensa per circa 3-4 mesi, in un luogo buio e lontano da correnti d’aria. Una volta tagliati vanno riposti in frigo e devono essere consumati entro 4-5 giorni.
In passato si usavano prevalentemente in preparazioni dolciarie, attualmente risultano perfetti per arricchire piatti di vario genere, rendendo la ricetta non solo più saporita ma anche esteticamente impreziosita.
Si possono consumare freschi e interi come spuntino o in aggiunta a salse, insalate e piatti a base di carne bianca per donare un tocco esotico alla pietanza.
Inoltre, con i mandarini cinesi si possono realizzare prelibate marmellate, canditi e un ottimo digestivo: il liquore di kumquat. E’ possibile conservare i frutti asiatici sotto spirito per poterli utilizzare su gelati e macedonie.
Olio essenziale di kumquat
La buccia e i semi del mandarino cinese sono ricchi di sostanze oleose ad azione terapeutica. Si estraggono attraverso la spremitura a freddo o con il metodo della distillazione.
L’olio essenziale di kumquat è costituito prevalentemente da un terpene chiamato limonene presente negli agrumi che conferisce a questi ultimi le caratteristiche note rinfrescanti.
Il rimedio si utilizza prevalentemente nel trattamento delle ferite e delle infezioni cutanee. In particolare, risulta efficace nella cura dell’acne e del mughetto causati dagli agenti patogeni fungini quali il Malassezia furfur e la Candida albicans.
La posologia ideale consiste in una o due gocce, diluite in un olio vettore (ideali sono quelli di cocco e di avocado), da applicare sulla pelle ferita e colpita da infezioni.
Inoltre, è possibile aggiungere un paio di gocce nel diffusore di essenze per purificare e profumare l’aria nell’ambiente domestico.
La ricca presenza del limonene può provocare una reazione allergica, pertanto si raccomanda di non utilizzare il rimedio puro ma di diluirlo sempre con un olio vettore.
Controindicazioni
Il kumquat, al pari degli altri agrumi, può interferire con l’efficacia di alcuni farmaci. Inibendo gli enzimi indispensabili per la metabolizzazione dei rimedi farmaceutici facilita l’insorgenza di effetti collaterali pericolosi per l’organismo.
In particolare si sconsiglia di assumere i mandarini cinesi se si stanno seguendo terapie farmacologiche a base di:
- Statine: note anche come inibitori della HMG-CoA reduttasi, impiegate per inibire la sintesi del colesterolo endogeno.
- Buspirone: molecola rientrante nella classe degli ansiolitici atipici, utilizzata per curare stati d’ansia.
- Sertralina: principio attivo dei farmaci inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina efficaci nel trattamento della depressione e ansia.
- Saquinavir: un inibitore delle proteasi che agisce contrastando i virus dell’immunodeficienza acquisita.
Botanica: scopriamo la pianta!
Il kumquat ovale è considerato il vero mandarino cinese e il suo nome scientifico è Fortunella margarita.
E’ un arbusto dalla forma cespugliosa, nativo della Cina meridionale. I suoi rami sono spinosi e le ramificazioni si presentano compatte e fitte. Qualora la pianta venisse coltivata in vaso non raggiunge i due metri in altezza, se si procede con una semina in piena terra si potrebbe ergere fino ai tre metri.
Il fogliame è lanceolato con delle differenze cromatiche sulle pagine che lo costituiscono. Difatti si colora di un particolare verde scuro lucido sulla superficie mentre la pagina inferiore è tinteggiata di verde chiaro.
I fiori si riuniscono in infiorescenze di piccole dimensioni e la fioritura si manifesta prevalentemente durante la stagione estiva.
Le infruttescenze sono di piccole dimensioni con una tipica conformazione ovale. La buccia, dalla superficie liscia, è colorata di arancio chiaro e costituisce una vera e propria fonte di oli essenziali.
Mentre la polpa sprigiona una fragranza acidula ed è suddivisa in 4/5 segmenti.
Come coltivare il kumquat a casa?
E’ una pianta da frutto adatta a contesti urbani che si presta sia ad un uso ornamentale che produttivo.
A differenza delle altre specie di agrumi, il kumquat ha una buona resistenza al freddo. Difatti durante la stagione invernale, l’arbusto cinese entra in uno stato di dormienza, non producendo più gemme e germogli.
Si presta alla coltivazione in vaso e può essere collocato anche sul balcone. Predilige zone semi-ombreggiate e ben riparate dai forti venti. Se è in arrivo una gelata tenetela al riparo ricoprendola con un tessuto non tessuto.
La pianta non dev’essere assolutamente tenuta in prossimità dei riscaldamenti onde evitare di danneggiarla.
Il suolo ideale dev’essere acido pertanto per il travaso si suggerisce di utilizzare un terriccio adatto per piante acidofile miscelato ad un terriccio da giardinaggio e l’aggiunta di lupini macinati: impiegati di sovente per la concimazione degli agrumi.
Il travaso in un contenitore di dimensioni maggiori va fatto ogni biennio mentre se l’arbusto è coltivato in piena terra è richiesta una concimazione annuale.
L’irrigazione dev’essere assistita se il kumquat è coltivato in vaso. Pertanto è importante verificare il grado di umidità del terriccio e se risulta eccessivamente secco annaffiate con cautela. Invece, durante il periodo estivo, si raccomanda di procedere con un’irrigazione più frequente.
Un eventuale ristagno idrico può causare un’asfissia delle radici e un marciume del fogliame, per evitare tale problematica è possibile aggiungere dell’argilla espansa sul fondo del contenitore.
La pianta richiede una potatura al termine della raccolta, verso la fine dell’inverno, per eliminare i rami secchi o spezzati.
Fonti
- USDA– U.S. Department of Agriculture.
- Pubmed.
- Researchgate.
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