Sommario
Il cardo mariano, o cardo latteo, è una pianta erbacea biennale appartenente alla famiglia delle Asteracee. Le parti vegetali che costituiscono il Silybum marianum contengono la silimarina: una preziosa componente organica, dalle formidabili proprietà terapeutiche.
A quest’ultima vengono attribuite importanti funzioni antiossidanti, antinfiammatorie e soprattutto epatoprotettive. La pianta officinale si erge a difesa del fegato inibendo l’ingresso di sostanze tossiche che possano danneggiarlo.
In ambito fitoterapico, la pianta officinale si usa sotto forma di tisana, decotto, tintura madre ed estratto secco. Da assumere prevalentemente dopo i pasti principali.
In cucina, si trasforma in un ingrediente gustoso e flessibile, prestandosi ad arricchire numerose ricette. Il sapore ricorda il carciofo, dalle note amare e pungenti, mentre l’aroma della radice sembra essere composto da uno misto tra le rape e le carote.
I rimedi naturali a base di Silybum marianum sono facilmente reperibili in erboristeria, farmacia e negozi specializzati.
Cardo mariano: che cos’è, caratteristiche e stagionalità
Conosciuto anche come cardo latteo, è una pianta erbacea facente parte della famiglia delle Asteracee.
Il suo nome botanico è Silybum marianum ed è caratterizzato da un ciclo biologico vitale biennale. La specie si distribuisce prevalentemente nella macchia mediterranea comprendendo zone marittime e aree submontane.
Raramente cresce allo stato spontaneo al nord, mentre diventa piuttosto invadente nelle zone boschive site nel centro e nel sud Italia. L’habitat ideale sono i ruderi, le siepi, i terreni incolti e lungo le strade.
Il Silybum marianum è rinomato per le sue proprietà terapeutiche. Infatti, svolge un’eccellente funzione protettiva del fegato, ha proprietà antiossidanti e stimola la produzione del latte materno.
Differenze tra cardo mariano e cardo mariano
Il nome scientifico del cardo comune è Cynara cardunculus. Consiste in un ortaggio appartenente alla famiglia delle Asteraceae, la medesima del
cardo mariano.
Il sapore del cardo comune è amarognolo ma presenta un retrogusto che rimanda alle caratteristiche organolettiche del sedano. Si presta ad
essere impiegato nella realizzazione di ricette culinarie, in sostituzione del carciofo.
Dal punto di vista terapeutico, il cardo comune possiede proprietà medicamentose similari al cardo mariano. In particolare, agisce come
epatoprotettore, diuretico ed antiossidante.
Scopri il nostro approfondimento sul cardo comune.
Composizione chimica
E’ costituito dalla commistione di tre principi attivi:
- Silibina.
- Silicristina.
- Silidianina.
Vanta importanti proprietà protettive del fegato idonee a schermare le cellule epatiche da fenomeni infiammatori e dai danni provocati dallo stress ossidativo.
Inoltre, sostiene il benessere e la funzionalità del fegato compromesso da epatiti, intossicazioni e cirrosi e promuove il processo di disintossicazione dalle tossine. L’impiego terapeutico della silimarina verte anche sulle capacità galattogene ad essa riconosciute, atte ad incrementare la montata lattea durante l’allattamento.
Ma un iperdosaggio della sostanza può dare origine a disturbi dell’apparato gastrointestinale che si manifestano con:
- Diarrea.
- Nausea.
- Difficoltà digestive.
- Gonfiori addominali.
Cardo mariano: benefici e proprietà terapeutiche
Azione protettiva del fegato
Il cardo mariano esercita un’azione protettiva sul fegato. E’ considerato un rimedio coadiuvante nel trattamento di disturbi al fegato causati da patologie epatiche, steatosi ed epatiti.
Si impiega come agente protettivo del fegato atto a debellare alcune specie di tossine particolarmente dannose per l’organismo.
In particolare, riesce a contrastare efficacemente l’amatossina: un microrganismo presente sul fungo Amanita phalloides che può risultare letale se accidentalmente ingerito.
Inoltre, l’assunzione di integratori a base di cardo mariano potrebbe apportare miglioramenti nella funzionalità epatica riducendo sia l’infiammazione del fegato che i danni all’organo provocati dalla flogosi.
Studi scientifici dimostrano che il cardo mariano è in grado di allungare le aspettative di vita nei soggetti affetti da cirrosi epatica: una patologia cronica e progressiva generata da un consumo eccessivo di bevande alcoliche.
Previene l’invecchiamento cerebrale senile
Grazie alle azioni antinfiammatorie ed antiossidanti ascrivibili al cardo mariano, vengono riconosciute proprietà neuroprotettive idonee a prevenire il declino della funzionalità cerebrale, dovuta all’avanzare degli anni.
La silimarina, la principale costituente chimica contenuta nel Silybum marianum, inibisce gli effetti nocivi dei radicali liberi prevenendo il danno ossidativo e il progressivo declino delle facoltà mentali.
Inoltre, il cardo mariano riesce a ridurre la concentrazione di placche amiloidi: formazioni extracellulari presenti nel cervello e composte da un accumulo della proteina amiloide.
Un’elevata concentrazione di placche amiloidi si registra nei soggetti affetti dal morbo di Alzheimer.
Per tale ragione studi scientifici attestano che l’assunzione di integratori a base di cardo mariano potrebbe apportare benefici nei pazienti colpiti da patologie a carattere neurologico, quali Alzheimer, demenza e morbo di Parkinson.
Favorisce la produzione di latte materno
Il cardo mariano può aiutare le donne ad incrementare la montata lattea durante l’allattamento.
Infatti, rientra tra le piante ad azione galattogena, adatte ad accrescere la produzione di latte materno attraverso la stimolazione della prolattina.
Questa è un ormone che agisce sulle ghiandole mammarie e aiuta la partoriente nel mantenimento della lattazione.
Quindi, in seguito all’assunzione quotidiana di 420 mg di silimarina, in due mesi di trattamento, si registra un incremento del 64% della montata lattea.
Cardo mariano per alleviare i sintomi dell’asma
L’asma è una patologia infiammatoria cronica derivante da un’eccessiva reazione immunitaria di fronte alla presenza di un allergene. Questa condizione colpisce l’apparato respiratorio e si manifesta con:
- Tosse.
- Costrizione toracica.
- Difficoltà a respirare.
- Respiro sibilante.
La silimarina, presente nel cardo mariano, protegge le vie aeree dall’infiammazione provocata dall’asma allergica riducendo la sintomatologia annessa alla condizione di flogosi.
Rafforza il sistema immunitario
L’assunzione di fitopreparati a base di cardo mariano può potenziare le difese immunitarie, stimolando l’organismo a combattere contro le infezioni e a ridurre i processi di infiammazione cronica derivanti da un deficit del sistema immunitario.
Inoltre, presenta effetti immunomodulanti che promuovono le difese immunitarie e tengono sotto controllo l’iperattività del sistema immunitario responsabile dell’insorgenza di asma e della rinite allergica.
Il cardo mariano è un rimedio ipoglicemico
La combinazione sinergica tra la silimarina, gli acidi grassi e gli antiossidanti presenti nel cardo mariano, rende la pianta officinale un rimedio elettivo contro l’iperglicemia.
Agisce in maniera analoga ad alcuni farmaci antidiabetici in quanto incrementa la sensibilità all’insulina abbassando contestualmente la glicemia.
I soggetti che assumono abitualmente integratori a base di Silybum marianum sperimentano un’effettiva riduzione del tasso glicemico a digiuno e dell’emoglobina glicata: un parametro utilizzato in laboratorio per valutare la concentrazione plasmatica nel sangue.
Azione ipocolesterolemizzante del cardo mariano
L’ipercolesterolemia è una condizione piuttosto pericolosa che predispone l’organismo ad un rischio elevato di insorgenza di patologie cardiache e ictus.
Studi scientifici rivelano che il cardo mariano è in grado di ridurre sia la concentrazione di colesterolo LDL (colesterolo cattivo) che il livello di trigliceridi presenti nel plasma.
Rinforza le ossa
L‘osteoporosi è una patologia sistemica che colpisce l’apparato scheletrico, generata da una ridotta densità minerale e da un progressivo deterioramento del tessuto osseo.
Una condizione che si manifesta con l’invecchiamento e provoca un incremento della fragilità ossea, esponendo il paziente ad un maggior rischio di fratture.
Il cardo mariano è considerato un rimedio elettivo nel trattamento dell’osteoporosi, in quanto, da un lato promuove la mineralizzazione ossea e dall’altro esercita un ruolo protettivo atto ad impedire la perdita della densità ossea.
Ricercatori scientifici indicano l’impiego di integratori come terapia complementare idonea a ritardare l’insorgenza della malattia ossea sistemica nelle donne in post menopausa.
Antiossidante naturale
La silimarina è considerata un potente agente antiossidante. Stimola la produzione del superossido dismutasi (un enzima che catalizza la trasmutazione del radicale libero in ossigeno), incrementa il glutatione cellulare e blocca la perossidazione lipidica.
Per tale ragione, è considerato un vero e proprio scavenger dei radicali liberi.
Inoltre, la silibinina, presente nel Silybum marianum, migliora la funzionalità delle difese antiossidanti contenute a livello intestinale, apportando effetti benefici sulla flora batterica del colon.
Proprietà dermatologiche del cardo mariano
Rimedio naturale per trattare alcune patologie cutanee
Le principali costituenti chimiche del cardo mariano, la silibinina e la silimarina, risultano efficaci nel trattamento dell’invecchiamento cutaneo e della rosacea: un disturbo cutaneo che si manifesta con arrossamenti, pustole e brufoletti.
Tali proprietà terapeutiche sono riconducibili alle proprietà antiossidanti e antinfiammatorie esercitate sinergicamente dalle componenti flavonolignane.
Inoltre, inibisce l’esaurimento del glutatione: una sostanza che agisce da antiossidante naturale prodotta dall’organismo stesso. Il ruolo principale del glutatione consiste nel contrastare efficacemente lo stress ossidativo inibendo l’insorgenza di patologie cardiache e neurodegenerative.
In aggiunta, il cardo mariano può costituire un valido rimedio naturale nel trattamento della psoriasi. Una condizione infiammatoria caratterizzata da arrossamenti, prurito e macchie cutanee.
Combatte l’acne
L’acne è una condizione cronica cutanea contraddistinta da un’infiammazione dei follicoli sebacei. Anche lo stress ossidativo assume un ruolo importante nello sviluppo di tale fastidiosa patologia.
Grazie alle proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie riconosciute al cardo mariano, gli integratori sono considerati dei validi alleati nella lotta contro l’acne.
Studi scientifici dimostrano che in seguito ad una somministrazione giornaliera di 210 milligrammi di silimarina, si registra un’effettiva riduzione del 53% delle lesioni cutanee provocate dall’acne. Tale risultato si evidenzia dopo un mese di trattamento.
Cardo mariano: come assumerlo
La droga è costituita dalle sommità fiorite e dai semi. In erboristeria, si utilizza sotto forma di:
- Tintura madre.
- Capsule.
- Polvere.
- Tisane.
- Decotti.
Tisana epatoprotettiva e galattogoga
Utile per proteggere la funzionalità epatica dalle tossine derivanti dal consumo eccessivo di alcol e dalla somministrazione di alcuni farmaci. Agisce anche come rimedio naturale galattogeno per stimolare la produzione di latte materno.
Per preparare una tisana a base di cardo mariano, bollire 150 ml di acqua. Aggiungere un cucchiaino di fiori essiccati o due cucchiaini di semi tritati. Lasciare in infusione per una decina di minuti dopodiché filtrare e consumarla calda.
Si consiglia di assumere tre tazze al giorno, mezz’ora prima dei pasti principali.
Decotto disintossicante e protettivo del fegato
Aggiungere 10 grammi di sommità aeree essiccate in 500 ml di acqua. Attendere che l’acqua raggiunga l’ebollizione e lasciare in infusione per una decina di minuti. In seguito filtrare e consumare una tazza dopo pranzo.
Precauzioni d’uso: un consumo eccessivo delle soluzioni acquose può causare un leggero effetto lassativo, per tale motivo si consiglia di non superare la settimana di assunzione.
Tintura madre di cardo mariano
Indicazioni terapeutiche: favorisce la funzionalità epatica ed esercita un interessante effetto detox sull’organismo.
Dosaggio giornaliero: 40 gocce (pari a 2 ml di prodotto) da somministrare da una a tre volte al giorno. Per un totale complessivo di 120 gocce. Nella somministrazione ai bambini, si consiglia di dimezzare la posologia salvo diversa indicazione del medico curante.
Estratto secco titolato depurativo e digestivo
Composto da 300 mg di cardo mariano frutto e per l’80% di silimarina. Favorisce la funzionalità epatica, svolge un’azione depurativa sull’organismo e promuove la digestione.
Dosaggio: una o due compresse, due volte al giorno. Da assumere con poca acqua, durante i pasti.
Cardo mariano in polvere
Aiuta l’organismo a liberarsi dalle scorie nocive, oltre ad esercitate una funzione antiossidante ed epatoprotettiva.
Posologia quotidiana: un cucchiaino da tè, pari a 5 g di prodotto, da diluire in una tazza di acqua calda. Da assumere due volte al giorno, preferibilmente la mattina dopo colazione e la sera dopo cena.
Integratori di cardo mariano
Il cardo mariano è considerato il rimedio elettivo per depurare il fegato. Gli integratori si possono facilmente acquistare in erboristeria, farmacia, negozi di prodotti biologici e rivenditori specializzati online.
Il prezzo delle foglie di cardo mariano, in taglio tisana, è di circa 6 euro, nel formato da 100 g. Mentre la tintura madre è acquistabile al costo di 15 euro nella confezione da 100 ml.
Prediligere sempre prodotti naturali e puri al 100%, provenienti da agricoltura biologica certificata.
Il cardo mariano in cucina
È un ingrediente molto versatile e particolarmente gustoso, adatto ad arricchire il gusto di molteplici ricette culinarie. Il suo sapore è simile al carciofo mentre la radice si può utilizzare in sostituzione di rape e carote.
Le coste sono ideali arrostite e vengono cotte come la parmigiana al forno con l’aggiunta del pomodoro fresco, la mozzarella e il basilico. Invece, le parti fibrose e coriacee presenti nel cardo mariano si possono frullare ed incorporare in vellutate, zuppe e passati.
I capolini, dalla consistenza tenera, sono adatti alla preparazione di risotti e condimenti per primi piatti.
Le foglie tagliate grossolanamente si possono consumare crude aggiunte all’insalata mista. In seguito alla cottura sono una valida alternativa agli spinaci e alle biete da costa. Ideali per realizzare tortini salati, cannelloni, ripieni per ravioli e contorni.
Come pulire e conservare il cardo latteo
Prima di tutto procedere con l’eliminazione delle foglie separandole dai cespi. Togliere i filamenti legnosi con l’utilizzo di un coltello o con uno sbuccia verdure. Dopo aver eseguito un’accurata pulizia, lasciarlo in ammollo in una soluzione di acqua e limone per smorzare il gusto amarognolo del vegetale.
Tutte le parti vegetali sono commestibili e ricche di proprietà terapeutiche.
Per poter conservare al meglio le parti vegetali è possibile procedere con l’essiccazione delle foglie, dei semi e delle radici. Dopo averli ridotti in piccoli pezzi, lasciarli riposare in un luogo ben arieggiato.
Ad essiccazione completata, trasferire le parti vegetali in sacchetti di carta o in barattoli di vetro muniti di chiusura ermetica.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Non sono stati segnalati significativi effetti collaterali in seguito alla somministrazione orale di preparati a base di cardo mariano. Solo l’1% dei soggetti sottoposti all’assunzione di un sovradosaggio, protratto per lunghi periodi di tempo, ha riportato l’insorgenza di effetti collaterali manifestatisi con disturbi intestinali (nausea, diarrea e gonfiore).
Il cardo mariano può scatenare una reazione allergica in soggetti che presentano una accertata ipersensibilità alle Asteraceae.
Svolge un’azione ipoglicemizzante pertanto se ne sconsiglia l’impiego qualora sia in corso una terapia farmaceutica per il trattamento del diabete.
La pianta officinale svolge un’azione simil-estrogenica e potrebbe aggravare le condizioni di salute in soggetti colpiti da patologie di tipo ormonale. Se si presenta tale quadro clinico, si raccomanda di chiedere un previo parere al proprio medico curante prima di intraprendere un trattamento a base di Silybum marianum
Salvo diverse indicazioni, il dosaggio giornaliero di estratti a base di cardo mariano non deve superare i 12-15 g della droga e i 200-400 mg di silimarina.
Botanica e stagionalità del cardo mariano
Il fusto si sviluppa in altezza fino ai 150 cm e si presenta glabro, tinteggiato di verde e lievemente pubescente. Nel primo anno di vita, la rosetta basale è semplice e costituita da una moltitudine di foglie larghe.
Il fogliame glabro si dispone in maniera alterna sul ramo colorandosi di un particolare verde lucido picchiettato da striature lattiginose. I margini si presentano ondulati e particolarmente spinosi. Le infiorescenze sono costituite da piccoli fiori dalla forma tubulosa, ricoperti da un bel color magenta e si manifestano assembrati in un capolino costituito da brattee spinose.
Possono raggiungere in altezza il metro e mezzo. I frutti sono costituiti da acheni ovali, leggermente appiattiti ai lati. Si rivestono di una tonalità marrone scuro e vengono avvolti da un’appendice piumosa con setole bianche.
I periodi elettivi di raccolta si contraddistinguono a seconda della parte vegetale che costituisce fonte di interesse.
Le foglie vanno raccolte tra maggio e giugno o durante il periodo autunnale. Invece, i semi si ottengono attraverso lo scuotimento dei capolini essiccati, da effettuare tra luglio e agosto.
Mentre il periodo adatto per estirpare l’apparato radicale è indicato nel momento in cui il cardo entra nella fase di riposo vegetativo, che si verifica nei mesi caldi.
Cenni storici
Il nome cardo mariano trae origine dalla leggenda secondo la quale la Vergine Maria, durante il viaggio verso l’Egitto si mise ad allattare il bambino Gesù dietro ad una maestosa pianta di cardo. Una goccia di latte fuoriuscì dal seno e colpì una foglia dell’Asteracea.
Da quell’evento il Silybum marianum fu considerato benedetto e gli venne attribuito l’appellativo di ‘cardo di Maria’ o mariano.
Un’antica narrazione si rivolge al cardo mariano come emblema dell’afflizione della terra per la morte della ninfa Dafne.
Le spine della pianta rappresentano la sofferenza mentre le gocce bianche che tinteggiano le foglie simboleggiano le lacrime di madre terra di fronte alla morte del personaggio mitologico.
Fonti
- Ludovico Abenavoli, Milk thistle (Silybum marianum): A concise overview on its chemistry, pharmacological, and nutraceutical uses in liver diseases.
- Kasi Pandima Devi, A Mini Review on the Chemistry and Neuroprotective Effects of Silymarin.
- Jung-Lye Kim, Antiosteoclastic activity of milk thistle extract after ovariectomy to suppress estrogen deficiency-induced osteoporosis.
- Francesco Di Pierro, Clinical efficacy, safety and tolerability of BIO-C (micronized Silymarin) as a galactagogue.
- Wenfeng Liu, Potent inhibitory effect of silibinin from milk thistle on skin inflammation stimuli by 12-O-tetradecanoylphorbol-13-acetate.