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Insulina: cos’è, a cosa serve, valori e terapia insulinica

Diana Catocchia by Diana Catocchia
8 Novembre 2021
in Salute
Alcune zollette di zucchero, una siringa e la scritta insulina
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Sommario

  • Insulina: cos’è e a cosa serve?
  • Come si produce l’insulina?
  • Quali sono i valori normali di insulina?
  • Tipi di insulina
  • Diabete e insulina
  • Come si somministra l’insulina?
  • Effetti collaterali
  • Conclusioni

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, fondamentale per la regolazione della glicemia. Quando consumiamo carboidrati, questi sono trasformati in glucosio, che entra nel flusso sanguigno. Il pancreas rileva l’aumento di glucosio e rilascia insulina, permettendo allo zucchero di entrare nelle cellule per essere utilizzato come energia.

Un livello corretto di insulina aiuta quindi a mantenere stabile la glicemia.

Se il pancreas, invece, produce poca insulina (insulina bassa) o se le cellule non rispondono correttamente (insulino-resistenza), la glicemia può aumentare diventando un fattore di rischio per l’insorgenza del diabete.

Al contrario, un’eccessiva produzione di insulina (insulina alta) può causare ipoglicemia.

L’insulina regola anche il metabolismo dei lipidi, influenzando i livelli di colesterolo nel sangue. Gestire correttamente l’insulina è dunque essenziale per prevenire complicanze metaboliche e mantenere una buona salute generale.

Una grafica sulla relazione tra insulina e glucosio

Insulina: cos’è e a cosa serve?

E’ un ormone prodotto dal pancreas il cui ruolo principale è regolare la glicemia. Il nostro organismo infatti utilizza i carboidrati di determinati tipi di cibo che vengono scomposti per produrre glucosio, che è la principale fonte di energia utilizzata dalle cellule.

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Nello specifico, consente alle cellule dei muscoli, del fegato e del tessuto adiposo di assorbire il glucosio e di utilizzarlo come fonte di energia.

L’insulina facilita quindi il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule, abbassando così la glicemia. Sostiene poi la riserva di glucosio sotto forma di glicogeno nel fegato e inibisce la degradazione del glicogeno a glucosio.

Promuove il trasporto degli aminoacidi nelle cellule e stimola la sintesi proteica. Facilita anche il passaggio degli acidi grassi dal sangue alle cellule, favorisce la sintesi di acidi grassi a partire dal glucosio e dagli aminoacidi in eccesso e inibisce la lipolisi (l’uso degli acidi grassi a scopo energetico).

Inoltre, facilita il passaggio del potassio nelle cellule e la produzione endogena di colesterolo.

E’ importante ricordare che un pasto ricco di carboidrati semplici e povero di fibre, grassi e proteine, aumenta l’azione insulinica.

Come si produce l’insulina?

E’ secreta dalle cellule beta delle Isole di Langerhans nel pancreas. Inizialmente è sintetizzata come proinsulina (forma inattivata), la quale è poi scomposta in due catene proteiche: insulina e peptide C. La prima, dopo la sintesi, è immagazzinata nelle cellule beta pancreatiche e successivamente entra in circolo.

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Pertanto, quando una persona consuma cibo, queste cellule beta “sentono” lo zucchero nel sangue e rilasciano la giusta quantità di ormone necessario per mantenere normali i livelli di glucosio nel sangue.

In termini di produzione, l’insulina sintetica si è evoluta in 90 anni, passando da un estratto grezzo dal pancreas degli animali a un prodotto semipurificato, sintetico e non allergico.

L’insulina umana sintetica ha sostituito quella estratta dai bovini e suini nei primi anni ’80 e nonostante abbia la stessa struttura di quella naturale, non funziona altrettanto bene e tende a formare grumi se iniettata sotto la pelle in alte concentrazioni, influenzando l’assorbimento.

Qual è la differenza tra glicemia e insulina?

La glicemia è la concentrazione di glucosio nel sangue, un parametro essenziale per il corretto funzionamento dell’organismo. L’insulina, invece, è un ormone prodotto dal pancreas che regola i livelli di glicemia.

Quando la glicemia aumenta, ad esempio dopo un pasto, il pancreas rilascia insulina, permettendo al glucosio di entrare nelle cellule per essere utilizzato come energia o immagazzinato come glicogeno.

La glicemia alta può indicare la presenza del diabete, mentre l’insulina regola e mantiene la glicemia entro valori normali. Entrambi sono basilari per il metabolismo e la salute generale.

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Quali sono i valori normali di insulina?

Sono compresi tra 4 e 24 micro-unità per millilitro di sangue. Sono valori di riferimento però che possono oscillare in base all’età, al sesso e alla strumentazione usata nei laboratori.

Cosa significa quando l’insulina è alta?

Livelli elevati di insulina nel sangue possono avere cause diverse. Ad esempio, in caso di insulino-resistenza, molte cellule non rispondono come dovrebbero all’azione dell’insulina, spingendo l’organismo a produrne di più.

L’iperinsulinemia (livelli alti di insulina nel sangue) può compromettere il funzionamento dei tessuti sensibili all’insulina, causando complicanze anche gravi.

Altre condizioni cliniche associate sono la sindrome metabolica, il diabete di tipo 2, la sindrome di Cushing e l’acromegalia.

Valori elevati di insulina si possono riscontrare anche in caso di obesità, intolleranza al galattosio o al fruttosio o in chi assume corticosteroidi o la pillola anticoncezionale.

Cosa succede con se l’insulina è bassa?

Livelli bassi di insulina nel sangue possono essere un campanello di allarme per le malattie del pancreas, come pancreatite, fibrosi cistica o tumore del pancreas.

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Anche il diabete di tipo 1 si può correlare a una bassa insulinemia.

Inoltre, la carenza di insulina può portare all’iperglicemia, cioè un’elevata concentrazione di glucosio nel sangue, che si manifesta con sintomi come sete intensa, fame eccessiva, minzione frequente, nausea, sonnolenza, disidratazione, alitosi e perdita di peso.

Tipi di insulina

L’American Diabetes Association classifica l’insulina iniettabile dal momento in cui agisce sull’organismo, vale a dire:

  • L’inizio è definito come il periodo di tempo in cui l’insulina raggiunge il flusso sanguigno e inizia ad abbassare la glicemia.
  • Il picco è il periodo in cui ha la massima efficacia.
  • La durata è il periodo in cui continua lentamente ad abbassare la glicemia scemando.

In base a queste definizioni è possibile dunque classificare l’insulina:

  • Azione ultrarapida: che entra in azione entro 15 minuti dalla somministrazione e raggiunge il suo picco 30 minuti dopo per poi rimanere in circolo 3-5 ore.
  • Rapida: che inizia la sua azione dopo circa 30 minuti dall’iniezione, raggiunge il culmine dopo 2-4 ore e continua ad agire per 6-8 ore; va somministrata circa 30 minuti prima dei pasti.
  • Intermedia: ad assorbimento più lento che inizia ad agire dopo circa 90 minuti, raggiunge il picco dopo almeno 4 ore e continua l’effetto per 16 ore.
  • Miscelata: è creata dalla combinazione di insulina ultrarapida o rapida ed intermedia e gode di un’azione bifasica: un picco rapido seguito da una azione più prolungata nel tempo.
  • Lenta, richiede 1 o 2 iniezioni nell’arco della giornata (agisce fino alle 24 ore). In caso di diabete tipo 1 è possibile integrare con iniezioni di rapida prima dei pasti.

Cos’è l’insulina settimanale?

L’Agenzia europea EMA ha approvato la prima insulina settimanale per adulti con diabete, riducendo le somministrazioni da 365 a 52 all’anno. Si tratta di un’innovazione che migliorerà la qualità di vita di tante persone.

Dopo più di 100 anni dalla scoperta dell’insulina, la nuova terapia settimanale promette una gestione più efficace del diabete, facilitando l’aderenza alla terapia e abbassando il rischio di complicanze.

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In Italia, sono circa 4 milioni le persone affette da diabete, con un ulteriore 1,5 milioni di casi non diagnosticati.

Alcuni piccoli flaconi di insulina

Diabete e insulina

Le persone con diabete di tipo 1 hanno bisogno di assumere insulina per sopravvivere. Invece, molte persone con diabete di tipo 2 possono controllare i propri livelli di zucchero nel sangue adottando:

  • Stile di vita sano, basato su esercizio fisico.
  • Perdita di peso.
  • Abitudini alimentari più sane o prendendo farmaci ipoglicemizzanti.

Poi, ci sono casi in cui anche in questo caso si ha bisogno di associare delle dosi di insulina per assicurare un miglior controllo della patologia.

Diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 è considerato una malattia autoimmune in cui il corpo distrugge le cellule beta nelle isole di Langerhans.

Al momento, non è noto cosa causi l’attacco del sistema immunitario a queste cellule specializzate. Ma gli esperti affermano che potrebbero essere coinvolti diversi fattori come la genetica, alcuni virus ed altri fattori ambientali.

Tutte le persone con diagnosi di diabete di tipo 1 richiedono un trattamento insulinico per tutta la vita. Inoltre, devono seguire una dieta sana, mantenere un peso corporeo entro i limiti e calcolare quante delle loro calorie giornaliere provengono da carboidrati, grassi e proteine.

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Insulina e diabete di tipo 2

Il diabete di tipo 2 di solito si sviluppa lentamente nel tempo. E’ più probabile che si verifichi in persone che seguono una dieta scorretta, con un peso corporeo in eccesso e che praticano scarsa attività fisica.

La maggior parte dei soggetti con questo tipo di patologia è in sovrappeso o obesa, ma la malattia può svilupparsi anche in persone con un indice di massa corporea (IMC) nella norma.

Molte persone con questa forma di diabete non hanno bisogno di iniezioni nelle prime fasi della malattia perché le cellule beta del pancreas producono ancora insulina.

Quindi possono assumere determinati farmaci il cui scopo è migliorare l’azione dell’ormone nei tessuti bersaglio come muscoli, fegato e tessuto adiposo.

Poi, in altri casi, i livelli di zucchero nel sangue possono essere tenuti sotto controllo solo apportando alcuni cambiamenti nello stile di vita come una dieta equilibrata e l’esercizio regolare.

Tuttavia, nel tempo, la terapia orale più lo stile di vita non riescono a mantenere normali i livelli di zucchero nel sangue. In questo caso, la scelta di associare un determinato tipo di insulina rispetto ad un altro va intrapresa insieme al diabetologo dipendentemente da una serie di fattori, quali:

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  • Evoluzione del diabete nel tempo.
  • Livelli di glucosio nel sangue.
  • Altri farmaci presenti in terapia.
  • Stato di salute generale.
Una grafica sulla somministrazione dell'insulina

Come si somministra l’insulina?

Non può essere somministrata sotto forma di pillole perché viene scomposta durante la digestione, proprio come le proteine ​​negli alimenti.

Pertanto deve essere iniettata nel grasso sottocutaneo della pancia, delle braccia, delle cosce o dei glutei al fine di penetrare direttamente nel sangue.

Esistono tre metodi principali per la somministrazione:

  • Penne per insulina: dotate di una cartuccia sostituibile utilizzano aghi monouso per l’iniezione sottocutanea; è tra i metodi più semplici e convenienti, soprattutto nei bambini.
  • Pompe per insulina: sono piccoli dispositivi computerizzati che assicurano una fornitura continua di farmaco sotto la pelle.
  • Siringhe usa e getta.

Effetti collaterali

Uno degli effetti collaterali più comuni dell’insulina è l’ipoglicemia (basso livello di zucchero nel sangue).

I sintomi includono:

  • Mal di testa
  • Sudorazione
  • Tremori
  • Ansia
  • Confusione
  • Irritabilità
  • Respiro accelerato
  • Battito cardiaco accelerato o svenimento.

L‘ipoglicemia è relativamente comune nelle persone con diabete perché il fabbisogno di farmaco può variare a seconda del cibo consumato, dell’esercizio fisico e della salute generale.

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L’ipoglicemia grave non trattata può indurre uno stato di coma ed essere fatale. Per questo motivo i diabetologi raccomandano di avere a portata di mano alcune compresse di glucosio o succhi di frutta per regolare rapidamente i livelli di zucchero nel sangue.

Altri effetti collaterali comunemente associati all’insulina possono essere:

  • Gonfiore, prurito o arrossamento intorno al sito di iniezione.
  • Lipoipertrofia: accumulo anomalo di grasso sotto la pelle nel sito di iniezione che appare come un nodulo sotto la pelle.
  • Lipoatrofia: perdita di grasso nel sito di iniezione, che appare come un’ammaccatura nel tessuto adiposo.
  • Aumento di peso: è più probabile con la terapia insulinica intensiva.
  • Disturbi elettrolitici come ipomagnesiemia (carenza di magnesio) e ipokaliemia (basso livello di potassio nel sangue).
  • Visione offuscata: di solito si verifica solo all’inizio del trattamento e scompare nel tempo.
  • Infezioni: il rischio può essere ridotto al minimo utilizzando aghi e siringhe monouso e sterilizzando i dispositivi riutilizzabili.

Una volta iniziata la terapia insulinica questa deve essere somministrata per tutta la vita. Non deve essere interrotta e deve essere integrata con l’adozione di comportamenti salutari quali:

  • Dieta equilibrata e varia
  • Regolare esercizio fisico
  • Riposo sufficiente (minimo 7-8 ore di sonno ogni notte).

Conclusioni

L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas, essenziale per la regolazione della glicemia. Quando consumiamo cibi ricchi di carboidrati, il glucosio entra nel flusso sanguigno e il pancreas rilascia insulina.

Questo ormone facilita quindi l’assorbimento del glucosio nelle cellule, dove viene utilizzato come energia o immagazzinato come glicogeno nel fegato e nei muscoli. L’insulina aiuta anche a regolare il metabolismo dei grassi e delle proteine.

Una sua carenza può portare all’iperglicemia, mentre un eccesso può causare ipoglicemia. La gestione corretta dei livelli di insulina è dunque essenziale per il controllo del diabete e per mantenere un equilibrio metabolico sano.

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Fonti
  1. Home P. The evolution of insulin therapy. Diabetes Res Clin Pract.
  2. Insulins. Endocrinol Metab Clin North Am.
  3. An enduring medical miracle. Diabetes Res Clin Pract.

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Diana Catocchia

Diana Catocchia

Sono nata a San Benedetto del Tronto. Ho frequentato il liceo scientifico e poi ho fatto la facoltà di Medicina terminata nel 2017. Collaboro con Melarossa per articoli di salute perché mi piace divulgare e spiegare le patologie.

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