L’indice di massa corporea o IMC è un parametro utilizzato nella pratica clinica per individuare lo stato nutrizionale dei soggetti adulti ponendo in relazione il peso e l’altezza.
Non misura direttamente il grasso corporeo, ma usa un’equazione per farne un’approssimazione. Un IMC elevato può comportare un aumentato rischio di malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete.
Invece, un IMC molto basso può comportare problemi di salute tra cui perdita di massa ossea, ridotta funzione immunitaria e anemia. Impara a calcolare l’Indice di Massa Corporea e scopri se il tuo peso è nella norma o se sei in sovrappeso, con l’aiuto del nutrizionista.
Hai qualche chilo di troppo? Niente paura, ti aiuta a capirlo l’Indice di Massa Corporea.
Cos’è l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI)
L’indice di massa corporea (abbreviato IMC o BMI dall’inglese body mass index) è un dato biometrico, espresso come rapporto tra peso e quadrato dell’altezza, utilizzato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un indicatore dello stato di peso forma.
Più precisamente, il normopeso si colloca per gli adulti di ambo i sessi tra 18,5 e 24,99 di indice di massa corporea.
Invece, un valore al di sotto di 18,5 indica uno stato di malnutrizione per difetto (sottopeso) mentre un valore al di sopra di 24,99 indica uno stato di malnutrizione per eccesso (sovrappeso e poi obesità).
Nei bambini, però, non è un indice lineare, a causa della crescita, ma può essere utile per predire lo sviluppo di obesità in età adulta.
Inoltre, non è adatto a stabilire lo stato nutrizionale di atleti o di persone con determinate patologie (es. sarcopenia) dove il peso corporeo può essere modificato in modo significativo per cambio delle proporzioni tra massa magra e massa grassa.
E’ stato anche osservato, per esempio, che negli anziani il range ottimale dell’IMC per una più bassa mortalità è tra 25 e 30 e dunque non è un parametro utilizzabile in modo lineare per questa popolazione.
In conclusione, l’IMC è un indice di adiposità per una definizione “pratica” del sovrappeso ma che non ci dà informazioni sulla quantità e sulla localizzazione del grasso corporeo portando a classificazioni erronee in particolari gruppi di popolazione come ad esempio negli sportivi, in gravidanza o allattamento, in presenza di particolari patologie e in età anziana.

Come si calcola l’indica di massa corporea: tabella e fasce
È semplicissimo: basta dividere il proprio peso, espresso in chili, per il quadrato dell’altezza, espressa in metri:
IMC o BMI = Peso (kg)/Statura (m)2.
Per fare un esempio, l’IMC di una persona che pesa 75 chili, con un’altezza pari a 1,80 m, sarà:
IMC= 75kg: (1,8 x 1,8) m2 = 23,1.
Una volta ottenuto questo valore, per definire il tuo stato nutrizionale, utilizza la tabella sottostante e individua la fascia nella quale rientri:
IMC | CLASSIFICAZIONE |
<16 | Sottopeso grave |
16 – 16,99 | Sottopeso moderato |
17 – 18,49 | Sottopeso lieve |
18,5 – 24,99 | Normopeso |
25 – 29,99 | Sovrappeso |
30 – 34,99 | Obesità lieve (o di I grado) |
35 – 39,99 | Obesità moderata (o di II grado) |
>40 | Obesità grave (o di III grado) |
È un sistema molto pratico e veloce, che serve per avere un quadro generale della condizione dei pazienti anche da parte di medici e nutrizionisti. Ma, una volta ottenuto il tuo indice, a cosa serve?
L’IMC è un parametro molto importante e non solo per capire se sei in sovrappeso oppure no. Oltre ad essere un indicatore dello stato di peso forma, è anche un indice epidemiologico.
Questo significa che l’indice di massa corporea è in grado di rivelarti se sei a rischio di una serie di patologie.
Infatti, esiste una stretta correlazione tra l’Indice di Massa Corporea e il rischio di:
- Malattie cardiovascolari.
- Diabete.
- Malattie renali.
- Perdita di massa minerale ossea.
- Alterazioni del sistema immunitario.

Il peso ideale secondo l’IMC
Andando a vedere il grafico che mette in relazione l’IMC e il rischio di mortalità è possibile individuare un punto in cui il rischio di mortalità è inferiore.
Il valore di IMC a cui si associa il minor rischio di mortalità per varie cause è 22,5 e il peso ad esso associato è quello spesso considerato “ideale”.
Peso ideale = altezza (m)2 x 22,5.
Prendendo ad esempio un soggetto di 1,80m di altezza, il suo peso ideale correlato al minor rischio di mortalità è:
Peso ideale = 1.80 x 1.80 x 22.5 = 72.9 kg.
Quindi, se il valore è troppo alto, rivedi le tue abitudini a tavola e il tuo stile di vita per ridurre – oltre al tuo peso – anche il rischio di patologie cardiovascolari e disturbi del metabolismo.
Esistono delle fasce, per la precisione 4, che ti indicano se il tuo Indice di Massa Corporea ti individua come una persona dal peso ideale o meno.
Se il tuo calcolo ti porta ad avere un indice di massa corporea inferiore a 19, vuol dire che sei sottopeso. Se il numero rientra nella fascia che va da 19 a 25 vuol dire che sei normopeso, il tuo peso è perfetto.
Invece, da 25 a 30 significa che sei una persona in sovrappeso e quindi c’è qualcosa da fare per perdere peso. Quando il tuo calcolo dell’IMC ti porta ad un numero superiore a 30, vuol dire che sei obeso.
Guarda il video, calcola il tuo IMC sotto la guida del nutrizionista Luca Piretta.
Cosa fare se l’indice di massa corporea è troppo alto
Un indice di massa corporea superiore a 24.9 o, ancora di più, superiore a 30, comporta un aumentato rischio di incorrere in patologie importanti quali:
- Malattie cardiovascolari.
- Diabete.
- Ipertensione arteriosa.
- Malattie del fegato.
- Osteoartrite.
- Calcoli biliari.
- Tumori.
Se, calcolando il tuo indice di massa corporea, riscontri un valore che rientra nel range del sovrappeso o dell’obesità, affidati ad un professionista che possa aiutarti a capire tramite strumenti più efficienti, quale è la tua composizione corporea. In quanto è il grasso, specialmente quello viscerale, ad essere la vera causa dell’aumentato rischio di mortalità.
Un valore che puoi riscontrare facilmente a casa per individuare un eccesso di grasso viscerale è la circonferenza della vita nel punto più stretto che deve essere inferiore a 102 cm negli uomini e a 88 cm nelle donne.
Qualora anche per questi valori dovessi riscontrare un eccesso, cambia le tue abitudini alimentari e il tuo stile di vita, possibilmente affiancato da un esperto di nutrizione.
Per il range di obesità (IMC > 30) o di preobesità (IMC tra 25 e 29,9), anche una piccola perdita di peso (tra il 5% e il 10% del peso reale) porta ad una riduzione del rischio di sviluppare tali patologie.
Cosa fare se l’indice è troppo basso
Un indice di massa corporea inferiore a 18,5 indica una condizione di sottopeso. Qualora il sottopeso fosse correlato ad una ridotta massa grassa, si potrebbe incorrere in:
- Perdita di massa minerale ossea.
- Ridotta efficienza del sistema immunitario.
- Problemi cardiaci.
- Anemia causata da carenza di ferro.
Qualora il tuo indice di massa corporea fosse inferiore a 18,5, parlane con il tuo medico di base. Infatti, potrebbe essere utile, valutare la presenza di malattie metaboliche quali l’ipertiroidismo che spesso si associa ad un rapido dimagrimento.
In assenza di particolari patologie sarà invece utile impostare un piano alimentare adatto per l’aumento di peso corporeo, sempre e comunque seguendo una sana alimentazione.

IMC tra vecchio e nuovo metodo
Per superare i limiti legati all’altezza, i ricercatori della Oxford University hanno studiato una formula più precisa per il calcolo dell’indice di massa corporea.
Individui molto alti o molto bassi otterranno con questa formula un valore più preciso per individuare il loro stato nutrizionale.
Questa formula risulta un pochino più complessa della precedente: il peso viene moltiplicato per 1,3 e il valore ottenuto da questa moltiplicazione viene diviso per l’altezza elevata alla 2,5.
Nuovo IMC = 1,3 x peso (Kg) / (Altezza (m))2,5.
Se ti interessa l’argomento, scopri il nostro articolo: differenze tra il vecchio e il nuovo IMC.
I limiti dell’indice di massa corporea
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, l’IMC fornisce la più utile misura del sovrappeso e dell’obesità a livello di popolazione mondiale in quanto è la stessa per entrambi i sessi e per tutte le età degli adulti.
Tuttavia, l’indice dovrebbe essere considerato come una guida approssimativa perché può non corrispondere allo stesso grado di adiposità nei diversi individui.
Questo indice, infatti, ha il limite di considerare il peso corporeo globale senza distinzione tra massa magra, massa grassa e acqua corporea, pertanto un individuo con un notevole sviluppo di massa muscolare potrebbe essere classificato come sovrappeso o addirittura obeso.
Altro limite dell’IMC riguarda gli individui molto bassi (altezza <152 cm) in cui si potrebbe avere una sottostima della valutazione del peso corporeo con soggetti classificati come normopeso seppure con un eccesso di massa grassa.
Invece, negli individui molto alti (altezza >2m) si potrebbe avere, al contrario, una sovrastima della valutazione del peso corporeo con soggetti classificati come sovrappeso sebbene presentino una massa grassa normale o inferiore alla norma.
Indice di massa corporea e sportivi
È bene precisare subito alcune cose: l’IMC fornisce una valutazione grossolana e meramente quantitativa del peso che, preso come unico parametro di riferimento, non è esaustivo della condizione generale di una persona.
Ad esempio, se paragoniamo l’IMC di uno sportivo che ha molti muscoli a quello di un suo coetaneo in sovrappeso, il risultato sarà sfalsato.
Infatti, i muscoli pesano di più del tessuto adiposo e la bilancia da sola non discrimina se l’eccesso di peso sia dovuto ad un aumento di massa grassa, di massa magra o a ritenzione idrica.
Da qui l’esigenza di misurazioni più precise e dettagliate per definire meglio lo stato nutrizionale. Infatti, questo indice è usato spesso in maniera superficiale, perché non viene integrato da altri fattori cruciali.
Ad esempio, non tiene conto del sesso del paziente, ma neanche di altre caratteristiche specifiche come circonferenze e pliche che permettono di individuare in maniera più precisa e puntuale l’eventuale presenza di un eccesso di tessuto adiposo.
Quindi, è bene non fermarsi solo all’IMC e fare, insieme al medico, una valutazione più approfondita di condizioni e cause di un eventuale sovrappeso, utilizzando strumenti più specifici e precisi quali la bilancia, l’esame bioimpedenziometrico, la plicometria e le circonferenze.
Fonti
- Bray GA. Pathophysiology of obesity. Am J Clin Nutr. 1992.
- “Prevenzione e terapia dietetica” – Eugenio Del Toma – Seconda edizione (2020).
- “Linee guida per una sana alimentazione” – Centro di ricerca Alimenti e Nutrizione.



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