“Albero della vita”, è così che è soprannominata la palma da cocco nelle isole del Pacifico. È una pianta che fornisce un frutto meraviglioso, la “noce di cocco”: rinfrescante con la sua riserva di acqua (acqua di cocco) e nutriente con la sua polpa, da cui si ottiene un vellutato latte dolce e saporito (latte di cocco) e da cui si estrae anche un olio molto versatile.
E’ classificato come un “alimento funzionale” perché fornisce benefici per la salute. Inoltre, oltre al suo contenuto nutrizionale, è altamente energetico, ricco di fibre, vitamine e minerali.
L’olio di cocco è in assoluto l’ingrediente che è maggiormente utilizzato nelle preparazioni cosmetiche, per via delle proprietà emollienti, idratanti e protettive che contiene. Alcuni prodotti prevedono nelle formulazioni anche l’utilizzo del frutto fresco, del succo del frutto, di estratti, la polvere del frutto, l’acqua del frutto.
L’acqua di cocco è un prodotto liquido ottenuto grattugiando l’endosperma solido, con o senza aggiunta di acqua. Viene servita direttamente come bevanda per dissetarsi. Mentre il latte di cocco è solitamente utilizzato come ingrediente alimentare in varie ricette di cucina tradizionale.
Cocco: che cos’è
Sembra che il nome “cocco” sia stato assegnato a questo albero proprio dai primi esploratori spagnoli e portoghesi.
Il nome deriverebbe dall’iberico “El Coco”, che si riferiva a un mitico mostro peloso. La noce e i peli intorno al guscio del nocciolo del frutto probabilmente hanno generato questa connessione ricordandone il volto attraverso i tre punti neri alla base.
Il suffisso “noce” (oppure “nut” in inglese) è stato aggiunto per riferirsi più precisamente al seme.
Quasi un terzo della popolazione mondiale dipende in una certa misura dal cocco per il proprio cibo e la propria economia.
Più che una semplice coltura alimentare sostenibile, ogni parte dell’albero di cocco è utile all’umanità comprese:
- radici
- tronchi
- foglie
- bucce
- fibre
- frutti
- acqua
- linfa
- olio
- latte
- polpa.
Il frutto è una grossa drupa tondeggiante, leggermente allungata all’estremità inferiore, che a maturità raggiunge un diametro di oltre 25 cm e un peso di circa 2 kg.
Noce di cocco
E’ rivestita da un epicarpo molto sottile che varia dal verdognolo al brunastro a seconda della maturazione. Al di sotto presenta un mesocarpo molto spesso (tra i 4 e gli 8 cm), duro e fibroso.
Il seme contenuto all’interno della drupa, quasi perfettamente sferico, è quello che tutti conoscono come “noce di cocco”.
È composto da un guscio ligneo marrone che avvolge l’endosperma commestibile, ricco di sostanze nutritive di riserva. Questo, internamente, formato da due parti.
- La parte solida, cioè la polpa bianca, più o meno spessa in base alla varietà e alla maturazione, rivestita all’esterno da una sottile buccia bruna aderente al guscio legnoso. È una polpa consistente, rigida, intrisa di oli, delicatamente profumata e molto nutriente da cui si ricavano, per spremitura della polpa sminuzzata, con o senza ausilio di acqua, il “latte di cocco”, oppure, con altri processi estrattivi, “l’olio di cocco”. La polpa essiccata del frutto prende il nome di “copra” o “kopra”.
- La parte liquida, detta “acqua di cocco”, è leggermente viscosa, dolce e dalle spiccate proprietà dissetanti, rigeneranti e blandamente lassative.
L’endosperma solido è la parte commestibile più importante e maggiormente utilizzata in cucina nelle varie forme (latte, olio o farina). La parte liquida è destinata principalmente alla preparazione di bevande.
L’interno del seme è parzialmente vuoto. Questo permette alla noce di cocco di galleggiare e di essere trasportata dall’acqua a grande distanza, mantenendo a lungo la propria germinabilità.
Al momento giusto, la radichetta embrionale fuoriesce da uno dei tre poli germinativi visibili sul guscio esterno, generando una nuova palma.

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Proprietà nutrizionali
Quando si parla di composizione chimica della noce di cocco, si devono tener presente le tre principali forme in cui si trova l’endosperma del frutto, perché in funzione della tipologia di alimento cambiano le relative caratteristiche.
L’olio di cocco non è rappresentato in quanto consumato in dosi molto limitate. I macronutrienti della polpa della noce di cocco matura sono, oltre all’acqua:
- carboidrati
- Proteine
- Zuccheri riduttori
- Grassi
- Olio.
Tra questi, la parte grassa è il principale costituente e rappresenta la frazione più utilizzata anche per gli usi medicinali del cocco.
Le approfondite analisi fitochimiche effettuate sull’endosperma di Cocos nucifera L. negli ultimi decenni hanno evidenziato la presenza di preziosi altri composti. Ben rappresentate le vitamine del gruppo B, i folati, nonché alcaloidi, tannini e resine in alta concentrazione. Il quadro dei fitochimici si completa con una buona presenza di saponine e glicosidi e una discreta presenza di terpenoidi e steroidi.
Non è da sottovalutare la quantità di questi composti perché hanno dimostrato di avere proprietà importanti, che hanno fatto rivalutare positivamente le implicazioni nutrizionali e salutistiche derivanti dal consumo di cocco. I fitochimici agiscono in numerosi modi.
Infatti, si combinano con numerose vitamine per aumentare l’attività degli antiossidanti ed eliminare i radicali liberi prima che possano causare danni all’interno del corpo. Questi fitochimici potenziano l’attività enzimatica e aumentano i benefici dei vari enzimi protettivi consumati con l’alimentazione, favorendo la riduzione dell’insorgenza di malattie degenerative.
L’acqua di cocco è meno grassa rispetto alla polpa e quindi meno calorica, ma conserva un ottimo apporto minerale e vitaminico.

Noce di cocco: costituenti
- Ferro: 1,7 mg
- Calcio: 13 mg
- Sodio: 23 mg
- Potassio: 256 mg
- Fosforo: 95 mg
- Zinco: 0,5 mg
- Magnesio: 5 mg
- Rame: 0,32 mg
- Selenio: 0,80 µg
- Cloro: 110 mg
- Manganese: 1 mg
- Zolfo: 44 mg.
Vitamine
- Tiamina (vitamina B1): 0,05 mg
- Riboflavina (B2): 0,02 mg
- Vitamina C: 3 mg
- Niacina (B3): 0,5 mg
- Piridossina (B6): 0,05 mg
- Folati totali: 26 µg
- Acido pantotenico: 0,30 mg
- Biotina: 2,7 µg.
VITAMINE LIPOSOLUBILI
- (ATE) Vitamina E: 0,73 mg
- Vitamina K: 0,2 µg.
Mallo di noce
I macronutrienti della polpa di noce di cocco matura (mallo) sono, oltre all’acqua, carboidrati, proteine, zuccheri riduttori, grassi e olio. Tra questi, la parte grassa è il principale costituente e rappresenta la frazione più utilizzata anche per gli usi medicinali del cocco.
Inoltre, le analisi fitochimiche hanno evidenziato la presenza dei seguenti composti:
- vitamine del gruppo B
- folati
- alcaloidi
- tannini
- resine
- saponine e glicosidi
- terpenoidi e steroidi

Acqua di cocco
La parte liquida dell’endosperma (acqua di cocco) è meno grassa rispetto alla polpa e quindi meno calorica ma conserva un ottimo apporto minerale e vitaminico.
Olio
L’olio di cocco vergine è completamente atossico per l’uomo ed è indicato come il “farmaco in bottiglia”.
È costituito da una miscela di trigliceridi contenente quasi esclusivamente acidi grassi saturi a catena corta e media (92%) e acidi grassi insaturi (8%). Circa il 50% dell’acido grasso della parte lipidica del cocco è acido laurico.
L’acido laurico è un acido grasso a catena media che viene scomposto nel corpo umano in monolaurina, che è un metabolita attivo.
Altri acidi grassi saturi a catena media presenti sono: acido caprilico (9%), acido caprico (8%), acido caproico (5%) e acido miristico (20%) che costituiscono la molecola dei trigliceridi e conferiscono all’olio di cocco proprietà antimicrobiche.
Gli acidi grassi a catena lunga includono acido palmitico e acido stearico. Gli acidi grassi insaturi presenti comprendono: acido linoleico, acido linolenico (1-3%), acido arachidonico (0,2%) e acido eicosenoico (0,2%).
Quanto è grasso il cocco?
La polpa del cocco è molto calorica (364 kcal/100g), per via della presenza di una componente grassa molto rilevante.
Anche il latte di cocco non è da meno, sebbene leggermente inferiore (236 cal/100g).
Solo l’acqua di cocco ha un tasso calorico molto contenuto (19 cal/100g), equivalente ad un terzo di quello di un succo di albicocca.
Quindi, trattandosi di un alimento molto calorico ed energetico è adatto a chi svolge un’attività fisica molto intensa. Invece, andrebbe usato con moderazione da chi svolge una vita sedentaria. Meglio, in questo caso, rivolgersi ad una salutare bevanda all’acqua di cocco.
Tuttavia, aggiungere un po’ di cocco (circa 30/50g) saltuariamente in una dieta equilibrata di una persona mediamente attiva non rappresenta un errore nutrizionale.
Al contrario, specialmente a colazione, fornisce un adeguato apporto energetico per affrontare con slancio la giornata. Inoltre, favorisce la funzione metabolica, migliora la digestione e non apporta un aumento di colesterolo nocivo alla salute (LDL), ma solo di colesterolo HDL, quello buono.

I benefici del cocco per la salute
L’acqua di cocco è una fonte di energia di pronto consumo, aumenta immediatamente la forza e la resistenza.
Per questa ragione veniva utilizzata al posto del destrosio/glucosio nelle emergenze mediche di pronto soccorso durante la Seconda Guerra mondiale, in assenza di glucosio sterile.
Nell’acqua di cocco sono presenti alcune citochine (la chinetina e la trans-zeatina) che sembrano avere proprietà antiossidanti contro l’invecchiamento, la degenerazione cellulare e la trombosi.
E’ anche usata come antidoto per i veleni. Ai tropici, l’olio di cocco è ampiamente utilizzato nella cura della pelle, per idratare la cute, alleviare la secchezza, la desquamazione e prevenire le smagliature.
Viene utilizzato per ferite, contusioni, ustioni, eruzioni cutanee, eczema e dermatiti. Supporta l’equilibrio chimico naturale della pelle e fornisce protezione dagli effetti dannosi delle radiazioni ultraviolette del sole.
Il cocco, per il suo contenuto di acido caprilico, che ha proprietà fungicide, viene utilizzato nel trattamento delle micosi della pelle come il piede d’atleta, mughetto e candidosi.
Antiossidante
Nell’endosperma del cocco, soprattutto nella parte acquosa, è presente un aminoacido chiamato L-arginina, che riduce significativamente la produzione di radicali liberi.
L’olio vergine di cocco, altrettanto ricco di L-arginina, insieme ai polifenoli, oltre a ridurre il contenuto della perossidazione lipidica, aiuta a mantenere i parametri lipidici nei tessuti e nel siero entro i normali livelli.
Anche la modesta quantità di vitamina C partecipa all’azione antiossidante.
Azione antipertensiva
E’ molto ricco di oligoelementi come:
- potassio
- sodio
- ferro
- rame
- manganese
- fosforo
- zolfo, ecc.
La concentrazione di questi elettroliti nell’acqua di cocco genera una pressione osmotica simile a quella osservata nel sangue e non influisce sulla coagulazione plasmatica.
L’elevata quantità di potassio promuove l’abbassamento della pressione sanguigna. L’estratto etanolico dell’endocarpo ha mostrato un effetto vaso-rilassante e antipertensivo, probabilmente dovuto alla presenza di composti fenolici.
Cura della pelle
L’uso tradizionale dell’olio di cocco come lozione in molte parti del mondo è ben fondato.
È stato dimostrato che ha effetti antisettici e viene utilizzato come idratante per la pelle con risultati sicuri ed efficienti. L’olio vergine di cocco e la monolaurina sono stati suggeriti per il trattamento della dermatite atopica (eczema) e per molte infezioni cutanee superficiali.
Nella medicina Ayurvedica, l’olio di cocco, il latte, la panna e l’acqua della noce di cocco sono tutti usati per curare la caduta dei capelli e le ustioni.
I suoi effetti antibatterici selettivi lo rendono utile per applicazioni topiche.
Effetto anti colecistico
Il cocco è un antisettico urinario ed è efficace nel trattamento dei calcoli renali e uretrali. In particolare, l‘acqua di cocco ha dimostrato di svolgere un’azione profilattica contro i calcoli renali grazie ad un composto chiamato monoottanoina, derivato dall’acido caprilico e dalla digestione dei trigliceridi a catena media.
La monoottanoina è un solvente naturale del colesterolo ed è stata utilizzata per la dissoluzione dei calcoli biliari che si sono formati a seguito di colecistectomia.
La dissoluzione completa dei calcoli biliari si è verificata tra il 50% e il 75% dei casi trattati.
Attività disinfettante e antibatterica
Cocos nucifera è eccellente nel distruggere un vasto assortimento di batteri e di virus patogeni che causano diverse infezioni potenzialmente letali per l’uomo. Questa azione la si deve principalmente agli acidi grassi a catena media (MCFA). Il più abbondante e potente nel cocco è l’acido laurico, che comprende quasi il 50% del contenuto di grassi del cocco.
L’acido laurico è lo stesso composto presente anche nel latte materno, ed avrebbe proprio lo scopo di aiutare a proteggere la delicata salute del lattante da agenti patogeni nocivi. Allo stesso modo, gli acidi grassi MCFA e i loro derivati presenti nel cocco agiscono su virus e batteri disintegrando la membrana lipidica di cui sono rivestiti o interferendo con l’assemblaggio e la maturazione.
Attività anticarie
I decotti ottenuti dalle radici dell’albero di cocco sono usati come collutorio e gargarismi. L’estratto di fibre di Cocos nucifera ha una bassa tossicità e non induce a reazioni dermiche o oculari, dimostrando un buon potenziale nel trattamento delle malattie orali.
Inoltre, la farina ha proprietà antimicrobiche grazie al suo alto contenuto di acido laurico che è stato usato come medicamento per alcune infezioni orali come le ulcere della bocca.
Efficace antidoto
Si è scoperto che l’acqua di cocco elimina i veleni in caso di avvelenamento da minerali e migliora la tossicità da sovradosaggio indotta da farmaci.
L’acqua di cocco aiuta il rapido assorbimento del farmaco e rende più facile la sua concentrazione massima nel sangue grazie al suo effetto elettrolitico, che è simile all’assorbimento più rapido del fruttosio nelle cellule e nel corpo.
Controindicazioni ed effetti collaterali
Trattandosi di un alimento molto energetico, va assunto ragionevolmente, secondo le singole necessità.
Per sua natura il frutto, nonostante la consistente parte lipidica, ha un alto contenuto di acido laurico che determinerebbe un aumento di colesterolo “buono” (HDL), ragion per cui non risulterebbe dannoso alla salute rimanendo entro porzioni contenute. Ma il condizionale è d’obbligo, poiché la questione è abbastanza controversa tra le più autorevoli rappresentanze del mondo scientifico.
Normalmente è un frutto che non determina reazioni di intolleranza o di allergia, anzi la composizione del frutto promuove buone funzioni metaboliche e digestive. Eventuali casistiche risultano molto rare.
Anche durante la gravidanza, il consumo del cocco e dei suoi derivati viene considerato sicuro e, in talune circostanze, perfino consigliabile per le proprietà nutrizionali che possiede, utili al bambino, come ad esempio il buon apporto di acido folico.
Esami tossicologici relativi all’utilizzo dei cosmetici e di unguenti e trattamenti a base di derivati del cocco attestano l’assenza di particolari controindicazioni.

Usi e e impieghi del cocco
Più che una semplice coltura alimentare sostenibile, ogni parte dell’albero di cocco è utile all’umanità.
Industria alimentare
L’industria alimentare ne ha tratto giovamento con la produzione di tantissimi generi di consumo sia dolci che salati, ottenuti a partire dalla polpa fresca o essiccata (copra), dall’olio di cocco, dall’acqua di cocco o dal latte di cocco, spesso erroneamente confuso con l’acqua di cocco.
Ma anche utilizzando parti non consuete, come le gemme terminali della pianta adulta, che costituiscono un ottimo cavolo-palmizio, oppure la bevanda alcolica, fermentata o distillata, nota come “Toddy” (o vino di palma) ottenuta dalla linfa zuccherina che viene fatta sgorgare con opportuni tagli da alcune infiorescenze.
La linfa, oltre ad essere una bevanda, è anche una fonte di zucchero e un ottimo prodotto per la distillazione in alcool.
Notevole pure la produzione dei grassi da condimento, come margarina e oli, e quella delle bevande, sia fermentate che non.

Usi cosmetici del Cocos e dell’olio
L ’industria cosmetica utilizza tantissimo la palma da cocco. I suoi prodotti comprendono:
- saponi
- unguenti e oli per la cura della pelle
- impacchi nutrienti per i capelli
- schiuma da barba e lozioni per la barba e dopobarba
- cosmetici di ogni tipo dal rossetto al mascara, dal makeup all’eyeliner, dalle maschere per il viso ai prodotti depilatori
- creme solari abbronzanti o protettive
- creme idratanti ed emollienti dopo sole
- prodotti per la cura delle unghie
- lacche per capelli
- prodotti per l’infanzia.
L’olio di cocco è in assoluto l’ingrediente che viene maggiormente utilizzato nelle preparazioni cosmetiche, per via delle proprietà emollienti, idratanti e protettive che contiene. Alcuni prodotti prevedono nelle formulazioni anche l’utilizzo del frutto fresco, del succo del frutto, di estratti (di fiori, del frutto o del succo del frutto), la polvere del frutto, l’acqua del frutto.
Ma attenzione, negli ingredienti cosmetici botanici il termine “acqua” si riferisce alla soluzione acquosa del distillato, l’endosperma liquido e il guscio in polvere.
La maggior parte degli ingredienti derivati da Cocos nucifera fungono nei cosmetici come agenti condizionanti per la pelle, mentre alcuni hanno altre funzioni, come umettanti, abrasivi e agenti condizionanti per capelli.
Inoltre, vengono aggiunti ai prodotti cosmetici come veri e propri trattamenti alternativi e principi terapeutici.
Altri usi
La palma da cocco fornisce la materia prima per l’industria del legno e dell’arredamento.
Il legname viene utilizzato per la fabbricazione di:
- mobili
- tavoli
- sedie
- apparecchi di illuminazione
- fioriere da giardinaggio
- materassi, ecc.
Numerosi sono gli utensili domestici realizzati con il cocco:
- tazze
- ciotole
- cestini
- fibre di stecca per fare cesti
- giocattoli per bambini
- cassette
- scope
- spazzole.
Nel settore dell’abbigliamento si utilizza per la fabbricazione di vestiti, cappelli, indumenti e accessori di moda.
Usi in cucina
Il cocos viene generalmente essiccato. E’ chiamato anche “copra” o “kopra” che in Malayalam (una delle 23 lingue ufficiali dell’India) significa proprio “noce di cocco essiccata”.
Insieme al latte di cocco è il principale prodotto di partenza per l’estrazione dell’olio di cocco.
Dalla copra si ricava anche la “farina di cocco” che è una polvere ottenuta con un processo di macinatura. Ha una consistenza abbastanza grossolana rispetto alle tradizionali farine di cereali e, generalmente, si può trovare in commercio in due versioni:
- sfarinata grattugiata fine, idonea per la realizzazione di impasti
- grattugiata grossa e adatta per le decorazioni dei dolci.
Invece, l’olio è spesso utilizzato come condimento a crudo per donare ai cibi un sapore esotico. Offre anche ottime prestazioni in frittura, non produce sottoprodotti di combustione nocivi alla salute e non fa fumo.
Poiché è un grasso che solidifica a basse temperature, si può utilizzare come sostituto del burro, in quelle preparazioni dove la consistenza “burrosa” è necessaria.
Sono moltissimi gli utilizzi dei derivati in gastronomia.

Le migliori ricette col cocco
1 – Pollo al latte di cocco

Calorie totali: 1860/ calorie a persona: 370
Ingredienti per 5 persone
- 500 g petto di pollo
- 300 ml latte di cocco
- 300 ml passata di pomodoro
- 1 cucchiaio olio extravergine di oliva
- 1 aglio spicchio
- 100 g riso selvaggio
- 100 g riso basmati
- sale q.b
- pepe q.b.
Scopri come preparare il pollo al latte di cocco.
2 – Gelato al cocco

Calorie totali: 900 / calorie a persona: 450
Ingredienti per 2 persone
- 150 ml latte parzialmente scremato
- 100 ml panna fresca liquida
- 50 g farina di cocco
- 50 g zucchero semolato.
Scopri come preparare il gelato al cocco.
3 – Palline di cocco senza glutine

Calorie totali: / calorie a persona:
Ingredienti per 35 palline
Per le palline
- 250 g di cocco rapè
- 500 g di ricotta di mucca
- 100 g di zucchero a velo
Per la decorazione
- 50 g di cocco rapè.
Scopri come preparare le palline di cocco.
4 – Torta al cocco

Calorie totali: 2131 / calorie a persona: 266
Ingredienti per 8 persone
- 130 g di farina 00
- 70 G di cocco rapè
- 50 g di burro
- 100 g di zucchero
- 200 ml di yogurt intero
- 2 uova
- 1 bustina di lievito per dolci
- I semi di una bacca di vaniglia.
Per la decorazione
- 2 cucchiai di cocco rapè.
Scopri come preparare la torta al cocco.
5 – Barrette di avena, cocco e mirtilli

Calorie totali: 1216 / calorie a persona: 121
Ingredienti per 10 barrette
- 70 g fiocchi d’avena
- 30 g mandorle intere
- 30 g noci sgusciate
- 10 g semi di zucca
- 30 g fiocchi di cocco
- 20 g mirtilli rossi secchi
- 10 g uva secca
- 1/2 cucchiaino sale
- 40 ml sciroppo di acero
- 30 g miele
- 15 g zucchero di canna.
Scopri come preparare le barrette.
6 – Biscotti al cocco

Calorie totali: 1409 / calorie a persona: 281
Ingredienti per 20 biscotti:
- 150 g cocco rape
- 90 g albumi di uovo (circa 3 uova)
- 120 g zucchero semolato
Scopri come i biscotti al cocco.

Come aprire una noce di cocco
- Soppesare la , deve risultare pesante. Agitarla in prossimità dell’orecchio per sentire lo sciabordio del liquido nella cavità interna.
- Prendere un martello e un oggetto appuntito, come potrebbe essere un cavatappi o cacciavite, e un canovaccio.
- Posizionare la noce sul canovaccio ripiegato. Servirsi dell’utensile appuntito (il cavatappi) per esercitare una forte pressione in corrispondenza di uno dei tre occhi scuri alla base della noce facendo attenzione a tenere ben ferma con l’altra mano la noce.
- Con l’aiuto di un martello assestare qualche colpo secco in testa al cacciavite posizionato con la punta nello stesso occhio inciso dal cavatappi.
- Si aprirà un foro che andrà allargato fino ad arrivare all’interno con la punta del cacciavite. Senza mai capovolgere il cocco, ripetere l’operazione per creare un secondo foro.
- Una volta ottenuti i due fori, versare il liquido in un bicchiere, passandolo con un colino per evitare che possano cadere all’interno delle impurità.
- Con l’aiuto della punta di un coltello, far leva tra la parte interna del guscio e la parte aderente della polpa, quella rivestita dalla pelle marrone, in modo da separare la polpa dalla superficie legnosa.
- Le parti ottenute possono essere conservate in un contenitore, ricoperte dalla stessa acqua prelevata durante l’apertura, oppure da acqua fresca.
- La polpa può essere consumata con la pelle marrone, oppure, può essere utilizzata per preparare il latte di cocco.
- Il latte ottenuto dalla polpa non è dolce. Quindi se vuoi berlo, prima di farlo, va zuccherato. Si conserva in frigorifero per 3 giorni. Il freddo tende a far addensare in superficie la parte grassa, quindi prima di consumare la bevanda agitala bene.

Botanica
L’albero del cocco (Cocos nucifera L.) è una palma della famiglia delle Arecaceae (o Palmae).
Ha delle radici in grado di assicurare un buon ancoraggio anche su terreni dalla scarsa consistenza e in luoghi battuti da vento molto forte. Sono relativamente corte, ma molto numerose e si sviluppano a raggiera nel suolo, così da sfruttare al meglio anche le risorse idriche del terreno.
Presenta un unico lungo tronco, senza ramificazioni, molto slanciato che può raggiungere un’altezza superiore ai 30 m. Non è in grado di sostenere pesi enormi, ma in compenso ha una flessibilità notevole, tanto da potersi piegare fino a 50 gradi.
All’apice, il fusto è sormontato da una corona di foglie. Queste sono paripennate, lunghe fino a 6 m, composte da foglioline rigide lineari-lanceolate, a volte ricurve, di color verde brillante disposte ai lati di segmenti coriacei di colore verde-glauco.
La superficie del tronco ha una corteccia segnata da cicatrici a losanghe circolari disposte orizzontalmente che rappresentano i segni delle guaine delle foglie cadute. L’interno ha una consistenza fibrosa.
Palma di cocco
La palma da cocco è monoica, presenta un’infiorescenza chiamata “spadice” composta da piccoli fiori sia maschili che femminili, i primi disposti in cima e i secondi alla base di racemi ramificati simili ad un insieme di spighe dallo stelo carnoso.
L’infiorescenza giallastra si sviluppa in posizione ascellare rispetto alle foglie ed è circondata da una speciale brattea, detta “spata”, tipica nelle palme.
Varietà
Cocos nucifera è l’unica specie del genere “cocos” appartenente alla sottofamiglia delle “Cocoideae”, che comprende 27 generi e 600 specie.
Fenotipicamente, le noci di cocco variano ampiamente soprattutto nelle specie oggetto di selezione, derivanti da coltivazioni.
Le analisi classiche della morfologia dei frutti di cocco hanno rivelato due tipi di frutti predominanti, che prendono il nome dalle varietà tradizionali polinesiane: la forma “niu kafa “, caratterizzata da frutti oblunghi e triangolari con una grande porzione di buccia fibrosa; e la forma “niu vai”, i cui frutti sono rotondi e spesso di colore brillante, con una grande porzione di endosperma liquido.
La forma “niu kafa” è stata interpretata come la morfologia più ancestrale, che riflette la selezione naturale per la dispersione nell’oceano, e la forma “niu vai” come riflesso della selezione operata dall’uomo con la coltivazione.
Le noci di cocco sono state anche tradizionalmente classificate nelle varietà “Nana” e “Alta” in base all’abitudine dell’albero.

Coltivazione, produzione e raccolta del cocco
La palma da cocco predilige il terreno sabbioso ed ha un’elevata tolleranza alla salinità, cresce naturalmente nelle zone costiere e ai margini dei deserti, ma può essere coltivata in un’ampia varietà di suoli grazie alla sua resistenza e adattabilità.
Necessita, comunque, di un habitat tropicale con clima caldo, con una temperatura media annua di 27°C, molto umido, con luce abbondante e piogge regolari nel corso dell’anno di circa 150-200 cm.
Le palme da cocco sono piante molto forti, raramente sono aggredite da parassiti o colpite da malattie, ma sono suscettibili all’ingiallimento letale, soprattutto nell’area caraibica, per via di una malattia da fitoplasmi. Anche gli acari eriofidi rappresentano una seria minaccia per queste piante.
Il frutto, poi, è il cibo preferito dalle larve di lepidotteri (farfalle e tarme). Invece, il coleottero delle foglie di cocco si nutre delle foglie tenere, danneggiando le piantine.
Con il tempo, la palma da cocco si è diffusa spontaneamente ed è stata inserita a scopo di coltivazione dalle aree di origine in molte altre aree tropicali e subtropicali del mondo.
Attualmente è la palma più coltivata. La sua produzione più consistente si concentra in Indonesia, Filippine e India che insieme producono annualmente oltre 45 milioni di tonnellate (M.tons) di noci di cocco.
Seguono:
- Brasile (2,9 M.tons)
- Sri Lanka (2,5 M.tons)
- Vietnam (1,3 M.tons)
- Nuova Guinea (1,2 M.tons)
- Messico
- Thailandia (con 1 M.tons ciascuno).
E poi Malesia, Tanzania, Myanmar, Isole Salomone, Vanuatu, le isole Fiji e le Samoa, Ghana, Costa d’Avorio e Mozambico.
Gli esemplari “Nani” rappresentano circa il 5% delle palme da cocco e sono coltivati in tutto il mondo. Si trovano tipicamente vicino alle abitazioni e mostrano tratti strettamente associati alla selezione operata dall’uomo: crescita lenta del tronco, autoimpollinazione e produzione di frutti “niu vai” a partire dai 4 ai 5 anni dalla semina. Le palme nane sono meno resistenti e vivono solo dai 40 ai 60 anni.
Le noci di cocco “Alte” più comuni si incrociano perché i fiori maschili maturano prima dei fiori femminili. Queste palme crescono più velocemente delle “Nane”, con conseguente maggiore altezza alla maturità riproduttiva. Danno frutti tra i 6 e i 10 anni dopo la semina e sono molto longeve, raggiungendo un’età compresa tra gli 80 e i 120 anni. Sono coltivate per la produzione di copra, per l’estrazione dell’olio di cocco e per la fibra.

Cenni storici
Sembra che la pianta sia originaria dei tropici del Vecchio Mondo. Si ritiene che la palma da cocco abbia trovato come luogo di sviluppo ideale il suolo e il clima dell’Asia meridionale, particolarmente sul delta del Gange.
Dall’India, la specie si diffuse nella Polinesia Orientale e successivamente venne introdotta nelle coste del Pacifico dell’America Latina, molto probabilmente da marittimi austronesiani precolombiani delle Filippine.
In India, l’uso della noce di cocco per il cibo e le sue applicazioni nella medicina Ayurvedica sono stati documentati in sanscrito già 4000 anni fa.
Il frutto, per gli indiani, ha connotazioni religiose millenarie e viene descritto come “il frutto dell’aspirazione”. Infatti, ancora oggi una noce di cocco viene offerta agli dei e tagliata all’inizio di nuovi progetti, affinché sia propiziatoria del successo.
Nell’Oceano Indiano, la distribuzione della palma da cocco è stata probabilmente influenzata dalle espansioni austronesiane verso ovest fino al Madagascar.
I commerci tra l’India e la penisola arabica favorirono ulteriormente l’espansione del cocco verso l’Africa.
Molto più tardi, i viaggi esplorativi degli europei alimentarono l’introduzione e la coltivazione delle palme da cocco dall’India alle coste atlantiche dell’Africa e del Sud America e nei Caraibi, nonostante il cocco fosse presente nella costa occidentale di Panama già in epoca precolombiana.
I contenuti sono stati redatti da Melarossa in collaborazione con Céréal. Nell’articolo sono presenti prodotti a fini promozionali.
Fonti
- Analisi fitochimica del cocco.
- Banca Dati di Composizione degli Alimenti per Studi Epidemiologici in Italia, BDA.
- Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti – USDA. National Nutrient Database for Standard Reference, 2018.
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