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Mangiare la pizza la sera fa ingrassare? La pizza è il simbolo culinario italiano per eccellenza. Il piatto indiscusso delle cene informali con gli amici, a tutte le età. Diffusa e amata in tutto il mondo, la pizza però non vanta la nomea di “cibo dietetico”.
Spesso, infatti, non è concessa nei piani alimentari dimagranti. Ma è possibile seguire una dieta e concedersi una pizza ogni tanto? Cosa succede al tuo organismo se mangi la pizza la sera?
Continua a leggere per scoprire tutti i consigli utili per restare in forma senza rinunciare al simbolo del gusto e dell’italianità!
Mangiare la pizza la sera fa ingrassare?
Partiamo da una grande verità che spesso viene messa in secondo piano. Non ci sono cibi che di per sé fanno ingrassare, né cibi che da soli fanno dimagrire. Il vero punto sono le quantità, in rapporto al proprio fabbisogno energetico.
Per fare un esempio pratico, l’olio extravergine d’oliva è un alimento di grande valore nella dieta mediterranea. Ricco di grassi buoni e di vitamine antiossidanti, non manca mai sulle nostre tavole. Ma è anche molto calorico. È quindi un cibo sano, seppure non bisogna consumarlo in eccesso.
Lo stesso ragionamento bisogna farlo con la pizza. Alimento di per sé completo, che fornisce macronutrienti in un buon rapporto (su 100 g di prodotto):
- 25 – 30 g di carboidrati.
- 10 – 12 g proteine.
- 7 – 8 g grassi.
- 1 – 2 g fibre.
- 1 g sale.
Se poi facciamo riferimento alla versione integrale, il contenuto di fibre alimentari aumenta (fino all’8 – 9%) a discapito degli zuccheri semplici.
La pizza è un cibo molto energetico. Prendendo in considerazione una pizza margherita (acqua, sale, farina, lievito, pomodoro, mozzarella), 100 g apportano circa 270 – 290 kcal. Considerando che una pizza intera pesa mediamente 250 – 350 g, possiamo dire che è un bella entrata di energia. E se aggiungiamo qualche condimento extra le calorie aumentano!
Su un fabbisogno medio di 2000 kcal al giorno, una pizza ben condita può occupare più di un terzo delle calorie giornaliere necessarie (700 – 900 kcal).
Come abbiamo anticipato, l’impatto di un alimento calorico e ricco di carboidrati sulla dieta è soggettivo. Dipende molto dal fabbisogno basale di ciascuno e dalla propria spesa energetica.
Se hai un metabolismo attivo, pratichi sport con regolarità e il tuo peso è nella norma potrai concederti una pizza ogni tanto senza pensieri, con un po’ di attenzione agli abbinamenti. Ma anche chi segue una dieta ipocalorica con l’obiettivo della perdita di peso può imparare a gestire le calorie per concedersi qualche sfizio senza sensi di colpa. Vediamo come fare.
Mangiare pizza la sera fa male? Meglio a cena o a pranzo?
La pizza è un cibo completo, ma principalmente è fonte di carboidrati. Dal punto di vista della composizione nutrizionale sarebbe quindi meglio consumarla a pranzo.
Perché preferiamo la sera? Spesso la cena in pizzeria è un momento di condivisione con gli amici o i familiari. Oppure è una scelta veloce da mettere in tavola dopo una giornata intensa di lavoro. Ma quali sono le conseguenze per chi sceglie di mangiarla a cena?
Mangiare la pizza la sera fa male? Partiamo dal presupposto che ciò che è giusto per me può non essere una scelta altrettanto buona per il metabolismo di qualcun altro. Ad ogni modo, guardiamo l’alimento nel complesso: la pizza è una bomba di carboidrati.
Le linee guida di una buona alimentazione ci suggeriscono di consumare i cibi più energetici nelle prime ore del giorno. La colazione e il pranzo sono i pasti principali in cui abbondano i carboidrati. Avvicinandoci alla sera, dovremmo ridurre il contenuto di calorie. Ma perché?
Non è solo un discorso di energia spendibile, ma è proprio un fattore di metabolismo. Il corpo umano sente molto i ritmi del giorno (metabolismo circadiano). Questo si traduce in un ciclo ormonale ben definito, che segue appunto l’andamento del sole.
Nelle prime ore del mattino, la risposta insulinica è molto più lenta. I carboidrati che assumi a colazione, quindi, non vengono immagazzinati tutti come molecole di riserva energetica, ma restano più volentieri in circolo per fornire energia pronta all’uso (aumenta la glicemia).
La risposta insulinica segue l’andamento dei pasti principali, con picchi che accompagnano l’ingestione di glucosio. Man mano che ci si avvicina al riposo notturno, però, la sua risposta diminuisce, fino ad essere quasi nulla nelle ore della notte.
Ecco perché è vivamente sconsigliato fare spuntini notturni se il tuo obiettivo è la perdita di peso. E tantomeno cenare tardi, soprattutto se si consumano cibi ricchi di carboidrati come la pizza.
Problemi digestivi
L’assimilazione degli zuccheri non è l’unica nota negativa. Mangiare la pizza la sera può portare altre complicazioni per la tua digestione:
- Insonnia: cene pesanti possono restare “sullo stomaco” disturbando il sonno.
- Reflusso esofageo: soprattutto per via del pomodoro, in soggetti predisposti.
- Alterazione dell’equilibrio idro – salino poiché la pizza è un cibo molto salato, potrebbe aumentare la sensazione della sete e alterare la minzione.
Pizza a cena, tra calorie e ingredienti: quale scegliere e perché
Ti hanno invitato a cena in pizzeria ma sei a dieta? Non preoccuparti! Non dovrai per forza declinare l’invito, o cedere qualche spicchio per non avere sensi di colpa. Essere a dieta e mangiare una pizza intera si può, con qualche accorgimento!
Come fare per rendere la tua pizza più “light”? Ecco qualche consiglio pratico.
Occhio all’impasto
L’ingrediente principale della pizza è la farina. Ad oggi per fortuna sono molte le pizzerie che hanno adottato impasti integrali, al farro o multicereali. Queste sono scelte più salutari perché più ricche di fibre.
Sull’impasto senza glutine invece vorrei fare una precisazione: senza glutine non è sinonimo di light! Anzi, spesso e volentieri i cibi realizzati con farine gluten – free hanno un maggior indice glicemico rispetto alla farina classica. Ecco perché ci sentiamo di riservare il consumo solo a chi ha una reale intolleranza al glutine.
E per quanto riguarda il lievito? Scegli pizzerie che usano lievito madre, o che prediligono una lenta lievitazione (48 – 72 h). In questo modo l’impasto risulterà più “leggero” e più facilmente digeribile, oltre che a minor indice glicemico.
Condimento leggero
Prosciutto crudo, salamino, pancetta, formaggi stagionati, patatine fritte e chi più ne ha più ne metta. I pizzaioli si sbizzarriscono con gli ingredienti per creare pizze sempre nuove e gustose. E di certo non pensano alla linea!
Le verdure grigliate, la rucola, o il radicchio, sono invece condimenti meno saporiti ma più indicati per chi pensa al benessere.
Non solo hanno meno calorie dei salumi, o dei formaggi, ma sono anche ricche di fibre, che riducono l’assorbimento degli zuccheri del pasto (effetto ipoglicemizzante) e migliorano la digestione.
“Trucchi del mestiere”
Spesso tendiamo a pensare che la pizza rossa sia meno calorica, quando molto volentieri, per non far seccare il pomodoro, la condiscono con più olio del solito.
Ecco che una pizza margherita, con poca mozzarella, o con delle verdure grigliate è spesso una scelta più light di una “rossa”. E più equilibrata dal punto di vista nutrizionale!
Vuoi un esempio per una scelta sana in pizzeria? Pizza con impasto al farro, poca mozzarella, verdure grigliate, rucola e pomodorini freschi.
Mangiare la pizza la sera quando sei a dieta
Mangiare la pizza di sera, in un regime di dieta, si può. Con qualche accorgimento sulla scelta degli ingredienti (impasto e condimento) e, ovviamente, evitando alcolici e dolci. Ma tutto questo non basta!
Per fare le cose nel modo giusto dovresti bilanciarla al meglio all’interno del tuo menù settimanale. Il primo passo è prendere consapevolezza dei nutrienti che una pizza fornisce. Vediamo insieme come affrontare una cena ricca di carboidrati: la pizza!
Bilanciare i nutrienti
Se hai in programma una cena in pizzeria in regime di dieta, dovrai imparare a bilanciare le calorie e i carboidrati.
Non è impossibile, ma forse ti servirà qualche aiuto pratico! Ad esempio, potresti mangiare a pranzo ciò che normalmente consumeresti a cena, e fare una colazione leggermente più ridotta.
Non arrivare alla cena a stomaco vuoto! Sarebbe ancora peggio per il tuo metabolismo! Mangia ad ogni pasto, con scelte sane e bilanciate. Ecco un esempio di menù giornaliero che include anche la pizza:
- Colazione: 1 yogurt bianco magro, 30 g di muesli.
- Spuntino: spremuta di arance rosse.
- Pranzo: 150 g di petto di pollo alla piastra, broccoli, 50 g di riso integrale, 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva.
- Spuntino: 2 kiwi.
- Cena: la tua pizza (con impasto integrale, o al farro, poca mozzarella e qualche verdura).
Da bere? Acqua grazie!
Pizza e birra sono la classica accoppiata delle cene con gli amici. Ma non sono un bell’abbinamento per chi vuole restare in forma. Che cos’hanno in comune? Sicuramente l’avrai capito: glutine e lievito! Gli ingredienti perfetti per gonfiare lo stomaco.
Per lo stesso motivo evita le bibite gassate, o i superalcolici, bevande ricche di zuccheri e calorie.
In un programma alimentare “sano” sarebbero da evitare persino le bevande con edulcoranti (0 kcal), perchè seppur prive di calorie di per sé, molte di esse vanno comunque a stimolare il senso del gusto, aumentano il senso della fame e la richiesta di cibi dolci! Meglio quindi la classica acqua naturale. E, se sei a dieta, ovviamente niente dolce abbinato alla pizza.
Mangiare la pizza la sera: altri consigli utili
Ci sono alcuni accorgimenti che dovresti prendere per qualsiasi pasto abbondante, se vuoi evitare problematiche legate ad una cattiva digestione.
Per prima cosa: mangia lentamente! La digestione dei carboidrati inizia già nella bocca, ecco che masticando, sarà più facile per il tuo intestino smaltire il carico di carboidrati!
Un buon consiglio è quello di non cenare troppo tardi. Non sempre ci si riesce, ma sarebbe meglio cenare come i nonni per le 19 – 19:30, soprattutto in caso di cene abbondanti.
In ultimo, viene da sé, non coricarti subito dopo cena. Andare a dormire subito dopo aver consumato un pasto facilita il reflusso e una cattiva digestione.
Mangiare pizza tutte le sere è sbagliato? Qual è la frequenza giusta?
Forse leggere la prima domanda ti ha sorpreso. Se è così significa che hai assimilato delle buone nozioni riguardo a un’alimentazione bilanciata. Chi potrebbe mangiare pizza tutte le sere? Ebbene non è un fenomeno troppo raro. Ci sono persone, infatti, che per esigenze di lavoro, tempi stretti, o semplicemente per comodità, mangiano spesso la pizza, più volte a settimana.
Questo è più frequente per chi lavora nei forni, o nelle pizzerie (soprattutto se mangia sul posto di lavoro, prima o dopo di iniziare il turno). O per qualche turista, innamorato dell’Italia e della pizza, che può arrivare a mangiarla sia a pranzo che a cena per tutto il suo periodo di soggiorno, spesso abbinata a della buona birra artigianale.
Nulla di più sbagliato! E non privo di complicazioni per il metabolismo.
Di per sé la pizza non è un cibo poco sano, anzi è un piatto unico completo. Realizzata con ingredienti semplici: farina, lievito, pomodoro, mozzarella. Apporta carboidrati, proteine, grassi e fibre. Può quindi essere inserita nella dieta, ma con moderazione.
In base a quanto detto fino ad ora, la pizza viene appunto concessa anche nelle diete dimagranti come nella dieta Melarossa. Per non rinunciare al gusto e alle uscite in compagnia puoi concederti questo “sfizio” ogni tanto. Quanta ne puoi mangiare?
La pizza può essere consumata una volta a settimana, come “pasto libero” nella tua dieta.
Ovviamente dovrai fare attenzione agli ingredienti aggiuntivi:
- Sì alle pizze vegetariane (verdure grigliate, funghi, rucola, radicchio), o persino vegane (senza mozzarella).
- Prosciutto cotto, bresaola, tonno e salmone sono tutte buone fonti di proteine ma che apportano calorie al tuo piatto.
- No alle pizze “americane” (wurstel, patatine fritte, maionese), con prodotti della carne lavorati (salame, salsiccia, mortadella, lardo), formaggi grassi in aggiunta (4 formaggi).
Se ti interessa l’argomento, scopri le migliori ricette da preparare a casa.
Quando evitare di mangiare pizza?
A questo punto ti sarà chiaro che la pizza non è il vero problema della dieta. L’importante è bilanciare i nutrienti e le quantità. Facendo attenzione al come e al quando.
Se scegli un impasto integrale e non esageri troppo con il condimento, la pizza è un ottimo piatto completo. Ma una pizza intera, anche se integrale, è molto sostanziosa e per questo non bisogna esagerare! Puoi integrarla saltuariamente nel tuo menù (1 volta a settimana), sia che tu segua una dieta o meno.
Ad ogni modo, non è considerata del tutto “sana” per via delle troppe calorie e di un eccesso di sale e carboidrati. Ecco qualche nota negativa nel consumare la pizza troppo spesso:
- Aumento di peso corporeo e del rapporto massa grassa / massa magra.
- Innalzamento della glicemia.
- Ritenzione idrica.
Alcune persone però, dovrebbero evitare di mangiare la pizza. Chi soffre di ipertensione, ad esempio, potrebbe non trarre beneficio dal contenuto di sale nell’impasto. Lo stesso vale per i soggetti fortemente obesi, ipertesi, o con sindrome metabolica. Poiché un eccesso di sale nella dieta predispone ad un aumento del rischio cardiovascolare.
Mentre per quanto riguarda i pazienti diabetici (tipo 2) dovrebbero ridurre fortemente il consumo di pizza e prodotti da forno, soprattutto se a base di farina semplice.
In ultimo, per una sana alimentazione, non dovresti mangiare le parti bruciate del bordo, poiché contengono sostanze pro – cancerogene.
Per i casi specifici si rimanda comunque al parere del proprio medico curante. E ai consigli di un esperto della nutrizione che saprà consigliarti al meglio per inserire la tua pizza preferita all’interno di un piano nutrizionale personalizzato e bilanciato.
Fonti
- Zhao, L., Hutchison, A. T., & Heilbronn, L. K. (2021). Carbohydrate intake and circadian synchronicity in the regulation of glucose homeostasis. Current Opinion in Clinical Nutrition & Metabolic Care, 24(4), 342-348.
- Kräuchi, K., Cajochen, C., Werth, E., & Wirz-Justice, A. (2002). Alteration of internal circadian phase relationships after morning versus evening carbohydrate-rich meals in humans. Journal of biological rhythms, 17(4), 364-376.
- Ribas-Latre, A., & Eckel-Mahan, K. (2016). Interdependence of nutrient metabolism and the circadian clock system: importance for metabolic health. Molecular metabolism, 5(3), 133-152.