Sommario
La ritmicità mestruale è l’evento esterno più simbolico dei fenomeni che determinano la fertilità di una donna. Le alterazioni del ciclo mestruale sono anomalie e irregolarità che possono verificarsi durante il ciclo. Possono essere legate a condizioni particolari, come un periodo di forte stress, e in quel caso sono transitorie e non devono destare preoccupazioni.
Se, però, si verificano con una certa frequenza, è bene parlarne con il ginecologo, perché potrebbero essere la spia di scompensi ormonali o altri disturbi che è opportuno indagare.
Vediamo in dettaglio quali sono le principali alterazioni del ciclo, quali sono i sintomi che ci aiutano a riconoscerle, le cause e le terapie più efficaci.
Le alterazioni del ciclo mestruale: classificazione
Scopriamo in dettaglio in cosa consistono le diverse anomalie.
Amenorrea
L’amenorrea è l’assenza di mestruazione spontanea in età fertile per un periodo superiore ai 3 mesi. Può essere primaria, nel caso in cui il menarca non si manifesti dopo i 16 anni di età, o secondaria, in caso di scomparsa delle mestruazioni dopo un periodo di cicli mestruali più o meno regolari.
Dismenorrea
È caratterizzata da dolori legati al ciclo particolarmente severi, che si possono accompagnare a mal di schiena, lombalgia, sbalzi d’umore, nervosismo, stanchezza, diarrea, nausea, tensione mammaria, capogiri e svenimenti, sudorazione intensa.
Oligomenorrea
Prolungamento dei flussi mestruali, che arrivano ad un intervallo tra una mestruazione e l’altra superiore a 36 giorni. Un ritardo del ciclo mestruale di 2-3 giorni non indica una vera e propria oligomenorrea: si deve infatti tenere conto di una certa variabilità fisiologica.
Polimenorrea
Si verifica quando il ciclo si ripresenta a distanza molto ravvicinata (meno di 25 giorni) e, eventualmente, i flussi sono più abbondanti.
Ipomenorrea
Mestruazioni piuttosto scarse e, in genere, di breve durata. In alcuni soggetti, l’ipomenorrea è associata a un allungamento del periodo intermestruale (oligomenorrea).
Ipermenorrea
Mestruazioni molto abbondanti: in genere, si parla di una perdita di 80 ml di sangue a ciclo, a fronte di una media di 30-40 ml.
Metrorragia
Si tratta di una perdita di sangue uterino che non corrisponde alle normali perdite ematiche legate al ciclo mestruale. In genere, si presenta nel periodo intermestruale.
Menorragia
Identifica una perdita di sangue mestruale più abbondante e/o duratura rispetto ad un flusso normale (ovvero che supera i canonici 7-8 giorni).
Menometrorragia
Mestruazione molto abbondante e di durata aumentata.
Spotting
Piccole perdite scure di sangue fra una mestruazione e l’altra, che si presentano spesso durante l’ovulazione, a volte poco prima o subito dopo il ciclo mestruale.
Ecco una tabella che riassume le diverse alterazioni del ciclo.
Le alterazioni del ciclo in adolescenza
In una giovane donna che ha le mestruazioni da poco tempo, possono servire diversi mesi prima che il ciclo mestruale assuma un andamento regolare: i cicli mestruali, nei primi 2 anni di mestruazione, sono dunque irregolari nel 50%-60% delle adolescenti e si regolarizzano progressivamente a partire dal 2°-3°anno ginecologico.
Nei primi due anni dopo il menarca, inoltre, il 55%-80% dei cicli mestruali sono anovulatori. Anomalie riscontrate in questo arco di tempo sono quindi fisiologiche e non devono destare preoccupazioni.
L’assenza di ciclo dopo i 16 anni (possibile amenorrea) o alterazioni che si verificano dopo i primi 2-3 anni di ciclo e che non sono occasionali (perdita di sangue importante, cicli troppo ravvicinati, distanti oppure di durata maggiore rispetto alla norma, ciclo molto doloroso) potrebbero invece essere il segnale di un’anomalia da approfondire con il ginecologo.
Alterazioni del ciclo e premenopausa
Anche l’età può determinare delle variazioni del ciclo mestruale, che dopo i 45 anni subisce dei cambiamenti fisiologici. Si tratta della premenopausa, che può durare diversi anni oppure solo qualche mese. La premenopausa termina quando sono trascorsi 12 mesi dall’ultima mestruazione. Una volta passato questo termine, si può dire di essere entrate in menopausa.
In questa fase della vita della donna, le fluttuazioni ormonali tipiche del ciclo mestruale non sono più precise. I sintomi della premenopausa variano da donna a donna e possono essere lievi o fastidiosi, ma quello che è comune a tutte le donne è un calo della fertilità, che si accompagna ad alterazioni del ciclo più o meno marcate: le mestruazioni diventano più scarse o più abbondanti, si presentano dopo un numero minore o maggiore di giorni rispetto al consueto, il ciclo si accorcia o si allunga.
In più, possono subentrare altri sintomi non strettamente legati al ciclo, come vampate, insonnia, calo della libido, tendenza ad accumulare qualche chilo sull’addome.
Anche in questi disturbi c’è comunque grande variabilità: in molte donne, si presentano solo al momento dell’effettivo ingresso in menopausa.
Alterazioni del ciclo mestruale: cause e fattori di rischio
Le alterazioni del ciclo mestruale non sono sempre la spia di un malfunzionamento dell’organismo. Ci sono situazioni, come uno stato di forte stress o di stanchezza, che possono determinare anomalie transitorie che si risolvono non appena la donna ritrova il suo equilibrio.
Un disturbo del ciclo, soprattutto se tende a presentarsi frequentemente, può però essere il segnale di condizioni patologiche, più o meno serie, a carico dell’apparato riproduttivo oppure di altri organi, che è bene indagare in modo approfondito con gli opportuni accertamenti diagnostici.
Anomalie del ciclo: le cause più comuni
Ecco un quadro generale delle principali condizioni e patologie che possono causare alterazioni del ciclo mestruale.
Dieta, sport e stile di vita
- Stress: specie se prolungato, causa diverse alterazioni ormonali, come un aumento di prolattina e/o un aumento cronico dei livelli di cortisolo e adrenalina, con conseguenti alterazioni del funzionamento dell’ipotalamo, la “centralina”, posta nel cervello, che regola tutti i nostri bioritmi. Tra questi, il più evidente è il bioritmo del ciclo mestruale. Ecco perché lo stress è una delle cause metaboliche che possono indurre alterazioni del ciclo, come l’amenorrea.
- Problemi relativi all’alimentazione: disturbi alimentari come anoressia nervosa e bulimia o una dieta sbilanciata possono provocare sovrappeso e obesità o, all’opposto, uno stato di malnutrizione che può compromettere la regolarità del ciclo.
- Attività fisica intensa: una perdita eccessiva di massa grassa, per esempio nelle atlete professioniste, potrebbe provocare l’assenza di ovulazione e irregolarità del ciclo. E’ stato scientificamente provato che, nelle donne, un peso inferiore del 10% rispetto al normopeso può indurre anovularietà.
Patologie che influiscono sul ciclo
- Ipertiroidismo (malattia di Graves): la malattia di Basedow-Graves è una forma di ipertiroidismo su base autoimmune caratterizzata dalla presenza, nel sangue del paziente, di anticorpi che stimolano un recettore della tiroide (chiamato TSH) che ha un ruolo molto importante nella produzione degli ormoni tiroidei. Le mestruazioni assenti o infrequenti sono le anomalie più comuni che si osservano con un grave ipertiroidismo.
- Ipotiroidismo (tiroidite di Hashimoto): l’ipotiroidismo è un disturbo caratterizzato della produzione insufficiente di ormoni tiroidei. Questa disfunzione è associata a diverse alterazioni del ciclo, che vanno dal sanguinamento mestruale abbondante, a cicli mestruali frequenti (polimenorrea), poco frequenti (oligomenorrea) o addirittura assenti.
- Endometriosi: questa malattia, causata dall’accumulo anomalo di cellule endometriali al di fuori dell’utero, provoca infiammazioni croniche dannose per l’apparato femminile, che si manifestano con forti dolori durante il ciclo mestruale.
- Cause di natura ovarica: in particolare, la sindrome dell’ovaio policistico e la premenopausa possono essere caratterizzate da una diminuita capacità funzionale dell’ovaio, con assenza dell’ovulazione. Tra le altre cause di natura ovarica ci sono anche menopausa precoce (scomparsa del ciclo mestruale prima dei 40 anni, per ragioni endocrine o disturbi immunologici), tumori (ovaio, cervice uterina, endometrio).
- Polipi, fibromi, cisti ovariche: la loro presenza può causare perdite intermestruali.
- Acromegalia: sindrome cronica e rara causata da un’ipersecrezione dell’ormone della crescita (GH) nell’età postpuberale. Può determinare una ridotta secrezione di ormoni che stimolano le ovaie e, quindi, una compromissione delle funzioni sessuali e della fertilità.
- Lupus eritematoso sistemico: malattia cronica autoimmune che può causare alterazioni del ciclo mestruale legate alla terapia farmacologica o allo stress conseguente alla malattia.
- Difetti della coagulazione (Malattia di Von Willebrand): è la malattia emorragica congenita più frequente a livello mondiale e, nelle donne, causa un flusso mestruale abbondante.
Assunzione di farmaci
L’assunzione di antiemetici, antipsicotici, chemioterapici, antidepressivi o antipertensivi può determinare alterazioni del ciclo, per esempio causare una condizione di iperprolattinemia che può portare ad un’amenorrea.
Per le stesse ragioni, l’assunzione della pillola anticoncezionale può causare dei periodi di amenorrea durante l’utilizzo e nel primo periodo dopo l’interruzione.
Alterazioni del ciclo: le cause in dettaglio
Amenorrea
Le cause dell’assenza delle mestruazioni possono essere molto varie, a seconda del tipo di amenorrea. Ecco le principali:
- uterina e vaginale, legata ad alterazioni anatomo-funzionali dell’utero e delle basse vie genitali: tra queste, l’agenesia (mancato sviluppo) parziale o totale della vagina, l’agenesia uterina, l’atresia (assenza di pervietà di un canale o di un orifizio normalmente aperti) cervicale, l’atresia del cavo uterino, la più rara sindrome di Asherman (amenorrea insorta generalmente dopo raschiamenti, a causa di “cicatrici” che “incollano” tra loro le pareti uterine) o la presenza di un imene imperforato, caratterizzato da una totale chiusura della vagina da parte dell’imene, che si risolve facilmente con una piccola procedura terapeutica.
- Ovarica, causata da alterazioni anatomo-funzionali dell’ovaio: tra queste, la sindrome dell’ovaio policistico, le neoplasie ovariche, la menopausa precoce, disgenesie gonadiche, chemio-radioterapia, sindrome di Turner.
- Ipotalamo-ipofisaria, causata da alterazioni anatomo-funzionali dell’adenoipofisi e/o dell’ipotalamo che determinano un’alterazione della produzione ciclica degli ormoni da loro prodotti. Per esempio un’alterata produzione di gonadotropine si verifica nell’amenorrea psicogena (disturbo che interessa generalmente donne di giovane età sottoposte a pressioni psicologiche piuttosto intense come esami universitari, diete drastiche) e in quella da anoressia nervosa.
- Amenorrea causata da patologie sistemiche determinate da malattie debilitanti croniche come diabete o Lupus e patologie endocrinologiche come patologie della tiroide o la sindrome di Cushing.
- Amenorrea da farmaci, causata dall’utilizzo di diversi principi attivi tra cui terapie ormonali, psicofarmaci o droghe come oppioidi e cocaina.
Dismenorrea
Spesso alla base del dolore non c’è una causa specifica. In questo caso si parla di dismenorrea primaria. In caso di dismenorrea secondaria, invece, i sintomi sono legati a patologie dell’apparato riproduttivo, come l’endometriosi, l’adenomiosi, fibromi uterini, infezioni o stenosi (restringimenti) della cervice uterina. A scatenare i dolori sono le contrazioni dell’utero promosse dalle prostaglandine, molecole associate all’infiammazione.
Polimenorrea
Spesso la polimenorrea è legata ad una insufficienza luteale, ovvero ad una inadeguata produzione di progesterone da parte dell’ovaio nella seconda parte del ciclo mestruale. Altre possibili cause sono iperprolattinemia e alterazioni tiroidee.
Oligomenorrea
Una delle cause possibili di oligomenorrea è una aumentata produzione di ormoni androgeni (testosterone, DHEAS, delta4 androstenedione, 17 idrossi progesterone) da parte dell’ovaio e/o del surrene. Si parla in questi casi di iperandrogenismo e/o di sindrome dell’ovaio policistico, se si associa a una particolare struttura ecografica dell’ovaio e a segni clinici come acne e irsutismo.
Alterazioni ipotalamiche (derivanti da stress fisici o psichici, anoressia nervosa, bulimia, raramente lesioni organiche) possono portare ad oligomenorrea, così come ad amenorrea.
Ipermenorrea
Fra le possibili cause, la presenza di polipi all’interno dell’utero (polipi endometriali), la presenza di fibromi uterini, alterazioni dell’endometrio.
Ipomenorrea
Fra le cause che determinano l’ipomenorrea possono esserci alterazioni della secrezione ormonale, da parte dell’ovaio o di altre ghiandole endocrine.
Mestruazioni emorragiche (menorragia, menometrorragia) e emorragie intermestruali (metrorragia)
Sono principalmente associate alla presenza di polipi, fibromi uterini e/o uteri fibromatosi anche se è molto importante escludere con il ginecologo altre possibili cause degenerative soprattutto dopo la menopausa.
Spotting
Le principali cause disfunzionali sono alterazioni ormonali dovute a stress, premenopausa, disturbi del comportamento alimentare (specie bulimia) e obesità. Le cause organiche invece possono essere diverse, come vaginosi e vaginiti, ectopia del collo dell’utero, polipi e fibromi, endometriosi, lesioni precancerose o tumorali, menopausa precoce.
Lo spotting, inoltre, si verifica in circa il 10% delle donne che iniziano a fare uso di un contraccettivo ormonale, generalmente nel primo mese o perché l’assunzione è irregolare.
Sintomi
I sintomi delle alterazioni del ciclo mestruale riguardano, in genere, la durata e la frequenza del ciclo mestruale e l’intensità del flusso. A questi sintomi possono accompagnarsi altri disturbi non tipici di un ciclo regolare oppure di maggiore entità.
Ecco i principali segnali del corpo a cui è importante prestare attenzione. In questi casi, è opportuno rivolgersi al ginecologo per gli accertamenti del caso.
- Assenza del ciclo per più di 3 mesi dopo cicli regolari oppure dopo i 16 anni: può essere indice di amenorrea.
- Spotting, ovvero scarse perdite ematiche tra un ciclo e l’altro.
- Ciclo molto doloroso: può essere il segnale di una dismenorrea.
- Galattorrea, ovvero secrezione sierosa simile al latte da uno e entrambi i capezzoli: è uno dei sintomi che possono accompagnare l’amenorrea. In questo caso è molto importante indagare i livelli ematici di prolattina.
- Acne, irsutismo, perdita di capelli, se associati ad alterazioni del ciclo.
- Sanguinamento mestruale abbondante. Cosa significa?
Sanguinamento mestruale abbondante
E’ definito sanguinamento mestruale abbondante se:
- sanguinamento dura più di 7 giorni.
- Si utilizzano assorbenti ogni ore per diverse ore di seguito.
- Indossi più di un assorbente alla volta per controllare il flusso mestruale.
- Hai la necessità di cambiare assorbente o tamponi durante la notte.
- Hai un flusso mestruale con coaguli di sangue.
È sempre buona norma sottoporsi ad un controllo ginecologico una volta all’anno. Ma è importante farlo soprattutto in presenza di alcuni sintomi.
Alterazioni del ciclo mestruale: diagnosi
In presenza di alterazioni importanti o che si ripetono frequentemente, è necessario sottoporsi a visita ginecologica per identificare l’eventuale causa patologica. Di seguito, i principali accertamenti a cui si potrà fare ricorso nel percorso diagnostico.
Anamnesi:
- Età
- Anamnesi ginecologica: età del menarca, variazioni nella frequenza e durata del ciclo, entità del sanguinamento (durata, flusso, presenza di coaguli, numero di assorbenti utilizzati), eventuali altri sintomi (galattorrea, irsutismo, ecc)
- Storia clinica familiare: presenza di alterazioni della coagulazione, familiari con problematiche mestruali simili
- Anamnesi patologica: interventi chirurgici, patologie pregresse e in corso, uso di farmaci, variazioni di peso
- Storia sessuale: gravidanze, uso di contraccettivi.
Esame clinico:
- Obesità o magrezza
- Tiroide
- Petecchie, ecchimosi
- Esame ginecologico per lesioni cervicali o vulvo-vaginali
- Dimensioni e forma dell’utero
- Masse annessiali
- Pap test
Test di laboratorio:
- Test di gravidanza
- Esami ematici (emocromo, ferritina, indici di funzionalità epatica)
- Valutazione funzionalità tiroidea
- PT,PTT
- FSH, LH
- Prolattina
- Androgeni (testosterone, DHEA-S)
- Cortisolo libero nelle urine.
Esami strumentali:
- Ecografia pelvica per valutazione morfologica uterina e ovarica
- Isteroscopia
- Laparoscopia
- Biopsia endometriale.
Complicanze
In caso di polimenorrea, il principale rischio per la donna è l‘anemia, soprattutto se le mestruazioni si manifestano non solo con troppo anticipo, ma anche con un flusso più abbondante e di lunga durata.
E’ importante riconoscere una possibile anemia determinata da perdite ematiche abbondanti, così da impostare una corretta terapia per interrompere il sanguinamento e per trattare l’anemia, nei casi più gravi anche con l’utilizzo di trasfusioni.
Cure
Ci sono alterazioni del ciclo fisiologiche, come quelle che si accompagnano alla premenopausa o si verificano nei primi mesi dopo l’ingresso della donna nella pubertà: in quel caso non richiedono una cura, se non per contenere gli eventuali sintomi fastidiosi o dolorosi che le accompagnano.
Nel caso in cui le anomalie del ciclo siano causate da squilibri ormonali o altre patologie, lo specialista, dopo gli opportuni esami diagnostici, indicherà la terapia farmacologica o chirurgica più adatta. Se le alterazioni sono causate da squilibri o carenze alimentari, sarà opportuno modificare la propria alimentazione per renderla più bilanciata.
Una cura a base di farmaci, rimedi naturali o integratori potrà essere consigliata per alleviare i sintomi (dolore in caso di dismenorrea) o intervenire sulle complicanze (anemia da polimenorrea-metrorragia) delle alterazioni del ciclo.
Dieta
Se alla base delle alterazioni del ciclo ci sono stati di sovrappeso o, all’opposto, di malnutrizione o eccessivo calo di peso, la dieta dovrà essere ribilanciata per assicurare alla donna tutti i nutrienti e un apporto calorico commisurato al suo fabbisogno.
Questo vale anche nel caso in cui le anomalie del ciclo siano causate da carenze alimentari.
Se l’anomalia ha determinato uno stato di anemia, può essere utile aumentare l’assunzione di cibi ricchi di ferro, in particolare carne, pesce, uova, verdure a foglia come gli spinaci, cereali e legumi, frutta secca.
Nei casi più seri, potrà essere prescritta l’assunzione di integratori.
Nel caso in cui le alterazioni del ciclo siano scatenate da patologie a carico del sistema endocrino, potrà essere utile incrementare il consumo di cibi ricchi di sali minerali che aiutano a riequilibrare l’assetto ormonale, in particolare iodio e zinco.
Per assicurarsi una giusta quota di iodio, è consigliabile usare il sale iodato in cucina e portare in tavola pesce, crostacei, molluschi, latticini, uova, ma anche spinaci, noci, semi di girasole.
Tra i cibi più ricchi di zinco ci sono, invece, pesce, carne rossa, cereali, legumi e alcuni semi, come quelli di sesamo o di zucca.
Farmaci
La terapia adeguata per risolvere i disturbi del ciclo si basa sul trattamento della patologia che lo determina. Le strategie terapeutiche che si possono utilizzare sono, quindi, diverse e il supporto di un specialista che permetta di individuare la patologia di base e di impostare un’adeguata terapia mirata è molto importante.
Sono veramente tante le possibili cause e dunque anche le terapie farmacologiche.
Per fare alcuni esempi, l’utilizzo della pillola può essere proposto per trattare cicli molto irregolari e dolorosi. Il trattamento di un eventuale ipertiroidismo con farmaci antitiroidei o dell’ipotirodismo con farmaci sostitutivi può aiutare nella regolarizzazione del ciclo mestruale.
Il trattamento di patologie endocrinologiche sistemiche (per esempio, diabete) può essere importante.
Ecco i principali approcci farmacologici che è possibile adottare per ciascuna alterazione del ciclo.
Dismenorrea
Contro il dolore, potrà essere prescritto un trattamento a base di FANS (naprossene, ibuprofene, ketoprofene), da iniziare idealmente 48 ore prima della comparsa del flusso mestruale, o al momento della sua comparsa. In caso di dismenorrea primaria in cui il trattamento con FANS non fosse efficace, si potrà fare ricorso a terapia ormonale con pillola a base di estrogeni e, in caso di sintomatologia severa, pillola a base di progestinico. Se entrambe queste terapie si rivelano inefficaci dopo un periodo di almeno 3 mesi, è molto probabile che si tratti di una forma di dismenorrea secondaria: bisognerà quindi individuare la patologia che l’ha scatenata e intervenire per risolverla.
Polimenorrea
La terapia sarà mirata alla causa che l’ha scatenata. Nei casi di insufficienza luteale, potrà essere somministrato (per via orale o vaginale) del progesterone a giorni fissi durante il ciclo per supplire al difetto di produzione. In alternativa, si può prevedere l’assunzione di un contraccettivo estro-progestinico.
Nel caso in cui le mestruazioni abbondanti abbiano causato uno stato di anemia, potranno essere prescritti degli integratori di ferro.
Oligomenorrea
Anche in questo caso la terapia sarà mirata alla causa. Nel caso in cui l’origine dell’oligomenorrea sia di natura ormonale, dopo aver identificato l’eziologia principale, un approccio corretto potrebbe essere impostare una strategia terapeutica adeguata a base di ormoni (estro-progestinici) per regolarizzare il ciclo.
Se invece alla base del ritardo ci sono problematiche di natura alimentare, si dovrà prevedere un percorso di rieducazione alimentare.
Amenorrea
Anche nel caso dell’amenorrea, se alla base ci sono disturbi dell’alimentazione, si agirà sul recupero (o sulla perdita) del peso corporeo e sulla rieducazione alimentare.
In caso di anomalie a carico dell’ipofisi (per esempio, un’eccessiva produzione di prolattina) o della tiroide, saranno impostati percorsi terapeutici specifici.
Può accadere anche che l’amenorrea dipenda da alterazioni anatomo-funzionali dell’utero o dell’ovaio: in questo caso, si dovrà valutare il ricorso alla chirurgia.
Ipermenorrea
Se le indagini diagnostiche hanno evidenziato la presenza di polipi all’interno dell’utero (polipi endometriali), di fibromi uterini o di alterazioni dell’endometrio, la terapia sarà mirata alla causa del problema, con un adeguato approccio farmacologico e un eventuale ricorso alla chirurgia se si rendesse necessaria l’asportazione di polipi e fibromi.
Ipomenorrea
Se alla base dell’ipomenorrea ci sono alterazioni ormonali, sarà impostata un’adeguata cura ormonale.
Mestruazioni emorragiche (menorragia, menometrorragia) e emorragie intermestruali (metrorragia)
Dopo aver inquadrato in maniera adeguata la causa determinante è possibile utilizzare una terapia medica per bloccare il sanguinamento acuto. E’ inoltre possibile, dopo avere effettuato una diagnosi, trattare la patologia con una terapia mirata (eventuale chirurgia).
Rimedi naturali
Per molte delle cause che determinano irregolarità del ciclo non esistono rimedi naturali, che tuttavia si rivelano utili in alcune situazioni o per alleviare i dolori provocati da alcune alterazioni del ciclo.
- Se l’alterazione è causata da squilibri ormonali, si può fare ricorso ad integratori a base di isoflavoni della soia (contro i difetti della secrezione di estrogeni) o a base di zinco, per riequilibrare l’asse ormonale.
- In caso di anemia da cicli troppo abbondanti, possono rivelarsi utili integratori a base di ferro, vitamina B12, acido folico.
- Contro il dolore, possono essere utili rimedi fitoterapici o omeopatici come agnocasto, achillea, camomilla, integratori a base di magnesio. Salvia e calendula sono invece di aiuto per regolarizzare il ciclo mestruale.
Sport
Lo sport, stimolando le endorfine e incrementando il flusso di sangue e ossigeno ai tessuti, favorisce il rilassamento a aiuta a sciogliere le tensioni, anche muscolari, quindi può contribuire ad alleviare la sintomatologia dolorosa associata, per esempio, alla dismenorrea.
Lo yoga, il pilates e la ginnastica dolce sono le discipline più utili.
Trattamenti chirurgici
Il trattamento chirurgico può rappresentare una possibile strategia terapeutica in caso di patologie organiche che determinano alterazioni del ciclo mestruale. Ecco alcuni esempi:
- presenza di endometriosi
- Fibromi uterini
- Polipi endometriali
- Patologie a livello ipotalamo-ipofisario
- Ispessimenti endometriali.
Prevenzione
Una dieta equilibrata e lo sport, praticato con regolarità ma senza eccessi, possono essere di aiuto per prevenire le alterazioni del ciclo provocate da scompensi alimentari o da un’attività fisica troppo intensa. Anche la prevenzione al femminile, con controlli periodici dal ginecologo, può contribuire a individuare tempestivamente eventuali patologie che potrebbero provocare anomalie del ciclo e di trattarle nel modo più opportuno.
Ecco qualche consiglio:
- segui una dieta bilanciata, completa di tutti i nutrienti e con un apporto calorico adeguato al tuo fabbisogno, da distribuire nell’arco della giornata, senza saltare mai i pasti: questo aiuterà a prevenire condizioni di sovrappeso o sottopeso, che possono essere all’origine di disfunzioni del ciclo.
- Conduci una vita attiva, perché lo sport aiuta a sciogliere le tensioni che possono avere un impatto negativo sul ciclo. Evita sessioni di allenamento troppo intense e, se pratichi sport a livello agonistico, accompagna alla pratica sportiva un adeguato percorso nutrizionale.
- Programma una visita ginecologica almeno una volta all’anno e sottoponiti agli screening periodici previsti per la prevenzione delle patologie dell’apparato genitale: questo ti permetterà di diagnosticare e trattare precocemente tutti i disturbi che potrebbero causare alterazioni del ciclo;
- Riduci per quanto possibile le fonti di stress e riposa adeguatamente (almeno 8 ore per notte), rispettando i ritmi sonno-veglia.
Fonte
In collaborazione con la Dott.ssa Flavia Costanzi, medico chirurgo in formazione specialistica in Ginecologia ed Ostetricia.
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