L’alluce valgo è la patologia più frequente del piede nell’adulto. Viene definito valgismo della articolazione metatarso-falangea del primo raggio.
Si tratta di una deformità che riguarda il primo metatarso. Questa conformazione si esprime nella deviazione del primo dito (alluce) verso le altre dita e nella conseguente deformità della parte anteriore del piede.
Inoltre, questo spostamento causa un tipico rigonfiamento laterale (cipolla) a livello della testa del primo osso metatarsale. Ma nel corso degli anni possono instaurarsi anche deformità delle altre dita che possono anche limitare la mobilità del piede e risultare più o meno invalidanti. I principali sintomi sono dolore intenso e permanente al piede (metatarsalgia).
La sintomatologia può variare soggettivamente. Ma nel tempo, se l’alluce valgo viene trascurato, tende a peggiorare. Può causare forti dolori al piede e deformità nelle altre dita, in quanto determina dei cambiamenti all’effettivo allineamento delle ossa del piede.
Alluce valgo: che cos’è
L’alluce valgo è una patologia del piede estremamente comune, tanto che ogni anno, nel nostro Paese, l’espressione alluce valgo viene cercata su Google circa 400.000 volte.
Si tratta di una deformità causata da anomalie meccaniche della prima articolazione metatarso-falangea. Si manifesta durante il periodo propulsivo del passo.
Quindi, l’alterazione morfologica tende a deviare in varo (che guarda verso l’altro piede) il metatarso, portando ad un valgismo delle falangi prossimale e distale dell’alluce, che guardano verso le altre dita.
Questo porta a una riconfigurazione generale di tutta l’anatomia dell’avampiede, con prominenza della porzione mediale della testa del primo metatarso (che forma la cipolla). La base dell’alluce risulta così spostata verso l’esterno, mentre la sua punta è rivolta verso le altre dita.
Alterazione biomeccanica del piede
L’evoluzione della patologia può provocare dolore anche intenso e una limitata capacità di movimento dell’alluce. Inoltre, può portare a deformazioni più o meno invalidanti.
Infatti, non è un mero problema di ordine estetico, ma una malattia che altera gli equilibri funzionali e biomeccanici del piede.
La deviazione del primo dito porta a una riduzione della superficie di appoggio del piede e sposta tutto il carico sugli altri raggi metatarsali, non adeguati a sopportare tale sollecitazione.
Oltre a quello classico, che insorge nell’età adulta, esiste anche un alluce valgo giovanile. È una patologia per la quale non è prevista un’indicazione chirurgica. Viene trattata quando il bambino cresce, nell’età adulta. Si riscontra nell’adolescenza e, in casi rari, alla nascita.
La progressione della patologia può condurre a un’alterazione sempre più marcata dell’anatomia, limitando la capacità di movimento dell’alluce e del piede.

Alluce valgo: come si manifesta
In generale, la sintomatologia dell’alluce valgo varia soggettivamente. Ma in alcune persone, deformazioni anche notevoli possono non essere associate a dolore, mentre alterazioni morfologiche esigue possono, in altre, generare dolore intenso.
Sintomi
L’alluce valgo può manifestarsi inizialmente come una semplice imperfezione estetica, soprattutto nelle fasi iniziali, e colpire solo l’alluce. Tuttavia, con il passare del tempo, si può aggravare e compromettere il corretto funzionamento dell’intera struttura anatomica del piede.
La sporgenza ossea, nota anche come “cipolla”, può essere piuttosto dolorosa a causa dello sfregamento fra l’osso e la calzatura. Inoltre, la deviazione dell’alluce può coinvolgere anche il secondo dito e, via via, le altre dita del piede. Potrebbero, infatti, verificarsi deformità secondarie come, ad esempio, le dita a martello e/o l’accavallamento delle dita.
Il piede con l’alluce valgo presenta spesso anche callosità, gonfiore, ulcerazioni, edema, formicolio e dolore nella parte inferiore dell’avampiede. Nei casi più seri diventa perfino difficile trovare una scarpa adeguata. Inoltre, la difficoltà nell’appoggio della pianta del piede può rendere difficile e doloroso camminare con conseguenze anche a carico della postura e di altre strutture come il ginocchio e il bacino.
Quindi, in linea di massima, i sintomi dell’alluce valgo comprendono:
Dolore
Il dolore può essere persistente o intermittente. Generalmente il dolore a livello della prominenza articolare, che compare quando vengono indossate scarpe affusolate e con tacchi alti, è il sintomo iniziale.
Come conseguenza, nella progressione della malattia, l’articolazione può essere dolente in qualsiasi stadio.
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Borsite avventiziale
La presenza di una tumefazione cistica dolorosa, un rigonfiamento alla base dell’alluce, mobile e variabile, la cosiddetta cipolla.
È il risultato dell’infiammazione della borsa sinoviale dell’articolazione fra il primo metatarsale e la falange prossimale dell’alluce, quella più vicina alla gamba (borsite avventiziale).
Infatti, lo spostamento del raggio metatarsale provoca:
- Conseguente traslazione dell’area di contatto fra le ossa in una zona non fisiologica.
- Condizione che infiamma l’articolazione e genera un’iperproduzione di liquido sinoviale.
Quindi, l’accumulo locale di questo fluido forma una “borsa”, che accentua il gonfiore della cipolla.
Sinovite osteo-artrosica
È la tumefazione dell’articolazione fra il primo metatarsale e la falange prossimale dell’alluce, causata dall’infiammazione della membrana che riveste le superfici articolari (membrana sinoviale).
Altri sintomi
- Segni di infiammazione: compaiono localmente gonfiore, arrossamento e sensazione di calore.
- Ipercheratosi: ispessimento della pelle alla base dell’alluce.
- Alluce limitus: l’alluce limitus è un difetto meccanico dell’articolazione metatarso-falangea, in seguito al quale la mobilità dell’alluce si riduce.
- Alluce rigido: si tratta dell’artrosi dell’articolazione metatarso-falangea, che comporta impossibilità di movimento dell’alluce associata a dolore e alla presenza di osteofiti dorsali a livello delle superfici a contatto, i quali rendono difficile il movimento del piede nella camminata.
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Perché l’alluce valgo fa male
Il dolore è quasi sempre il primo sintomo dell’alluce valgo e compare il più delle volte nell’indossare scarpe con la punta stretta e il tacco alto.
La capsula articolare può risultare dolente in qualsiasi stadio della progressione della malattia, in maniera intermittente o permanente.
Ma con il trascorrere del tempo, le deformità delle dita possono peggiorare. Il dolore può intensificarsi, anche se non in maniera direttamente correlata alle deformazioni, e diventare permanente (metatarsalgia).
Infatti, in alcuni pazienti, una sporgenza molto evidente può causare dolore lieve, mentre in altri un leggero gonfiore può provocare dolore intenso.
Intensità e durata del dolore
L’intensità e la durata degli episodi di dolore possono determinare il ricorso alla chirurgia. Ma quando il dolore è scatenato dal sovraccarico dei metatarsi centrali, può essere mitigato dall’utilizzo di un plantare.
Un’ulteriore causa di dolore può essere rappresentata dall’alluce rigido. Nei soggetti in cui compare questo disturbo, il dolore è localizzato in corrispondenza del versante dorsolaterale dell’articolazione.
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Le diverse cause dell’alluce valgo
È causato da una modifica della posizione dell’osso metatarsale (e di conseguenza dell’alluce) per ragioni che possono essere sia congenite che secondarie.
Motivi congeniti
Le cause congenite sono:
Predisposizione genetica
L’alluce valgo riconosce una causa genetica ed ereditaria. Si eredita la predisposizione alla malattia. In primo luogo, la familiarità può essere diretta (fra genitori e figli), ma anche non diretta (tra nonni a nipoti).
I segni della predisposizione genetica compaiono generalmente tra i 30 e i 60 anni di età.
Malformazioni congenite
Alcune alterazioni dell’anatomia del piede presenti alla nascita possono aumentare la possibilità di sviluppare l’alluce valgo.
Si tratta di disturbi quali:
- Varismo del primo metatarsale (causato da un orientamento anomalo di quest’osso, che si rivolge verso le altre dita).
- Alterazioni della forma della testa metatarsale.
- Alterazioni delle ossa sesamoidi.
- Metatarso addotto (malformazione che rende le ossa del metatarso inclinate verso l’interno e che conferisce al piede una forma a C).
- Lassità dei legamenti (condizione che può essere associata a pronazione del piede, ossia a un orientamento del piede verso l’interno).
- Ipermobilità del I metatarsale o inefficienza del tendine peroneo lungo (a causa della quale il piede tende a pronare).
Cause secondarie
Le cause secondarie sono associate a:
Scarpe
Per molti anni si è ritenuto che la causa principale dell’alluce valgo coincidesse con l’uso di calzature con pianta stretta, punta affusolata e tacco alto.
Ma la correlazione origina anche dall’incidenza di questo disturbo nella popolazione femminile.
Tuttavia, gli studi hanno smentito l’esistenza di un legame di origine causale. La scelta di scarpe poco comode rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo dell’alluce valgo solo nei soggetti geneticamente predisposti o affetti dalle malformazioni congenite del piede di cui sopra.
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Lesioni a carico del piede
Alcune distorsioni a livello delle articolazioni del metatarso possono aumentare il rischio che il piede vada incontro all’alluce valgo.
Obesità
Anche se sovrappeso e obesità non sono cause dirette dell’alluce valgo, possono incrementare la possibilità che si manifesti nei soggetti predisposti.
Tuttavia, questa associazione non solo non è stata dimostrata, ma anzi è stata smentita da alcune ricerche.
Età
Gli studi dimostrano un aumento della prevalenza della malattia con l’età.
Posture e tono muscolare
Le posture che portano alla pronazione del piede sono un fattore di rischio per questo disturbo, come le alterazioni del tono muscolare. Infatti, la debolezza muscolare rende il piede instabile, creando una delle condizioni per l’insorgenza dell’alluce valgo.
Artrite
L’artrite è una patologia che porta alla deformazione delle articolazioni.

Alluce valgo: diagnosi
La diagnosi è essenzialmente clinica.
Infatti, i segni clinici della malattia sono piuttosto specifici. Quindi, l’esame fisico compiuto dall’ortopedico deve essere accurato. Non deve limitarsi all’osservazione della deformità dell’alluce, ma estendersi anche ai raggi minori del metatarso (corrispondenti alle altre quattro dita).
Inoltre, lo studio del piede nella sua completezza e l’esecuzione di manovre specifiche sono fondamentali per effettuare una diagnosi corretta e valutare la capacità di movimento dell’alluce.
Perciò, la radiografia del piede può risultare utile per identificare la causa e la gravità del disturbo e per la diagnosi differenziale rispetto all’unica patologia con cui l’alluce valgo può essere confuso, la gotta.
Poi, a questo scopo, oltre alla radiografia, è possibile ricorrere all’esame del liquido sinoviale.

Conseguenze dell’alluce valgo
E’ una patologia progressiva, che può avere margini di peggioramento soggettivi, sia in:
- Termini quantitativi (dimensioni della deformazione, intensità del dolore).
- Evoluzione più o meno rapida nel tempo.
Riconosce anche una sola cura radicale, la chirurgia, in assenza della quale la sintomatologia è destinata a peggiorare.
Deformazione del piede
La principale conseguenza a medio/lungo termine è rappresentata dalla deformazione del piede.
Perciò, la deviazione in valgo (ossia verso l’esterno del piede) del primo dito porta a una riduzione della superficie di appoggio del piede. Quindi, c’è una conseguente concentrazione del carico sulla porzione restante del metatarso, fisiologicamente non dimensionata a sopportarlo.
La deformazione del piede è un sintomo generalmente progressivo, che peggiora con il trascorrere del tempo. Spesso non si limita all’alluce, ma può coinvolgere anche i raggi minori e centrali del metatarso (secondo, terzo e quarto dito).
Inoltre, il problema si acuisce durante la camminata.
Metatarsalgia
Nel lungo periodo, il metatarso può cedere, segnando il passaggio dall’alluce valgo semplice all’alluce valgo complesso.
Questa condizione, più o meno invalidante, può comportare, oltre alla deformazione, anche un’intensificazione del dolore (metatarsalgia).
Ma la progressione della patologia e della deformazione può limitare la capacità di movimento dell’alluce e determinare l’insorgenza dell’alluce rigido.
Dita a martello: accavallamento delle dita
Nei casi più gravi, il valgismo del primo metatarsale può compromettere l’anatomia di tutto il piede. Comprime gli altri metatarsali e porta all’accavallamento delle dita, in particolare del secondo dito sull’alluce, e alle cosiddette dita a martello.
Sia nel primo che nel secondo disturbo la sintomatologia prevalente è quella del dolore.
Inoltre, si formano callosità dorsali sulle dita, che interferiscono con la scarpa e che possono andare incontro a ulcerazione.
In passato venivano usati tutori allo scopo di distanziare le dita. Ma oggi non vengono più prescritti, perché sono causa di deformazione delle dita contigue.
Poiché, in associazione all’alluce valgo, il motivo per il quale compaiono le dita a martello è uno squilibrio muscolare, l’intervento chirurgico di correzione dell’alluce valgo potrebbe non risolvere definitivamente il problema.
Per eliminare completamente questa condizione, il paziente può sottoporsi all’intervento specifico.
Infiammazione e borsite
A deformazioni molto evidenti possono corrispondere stati infiammatori intensi, caratterizzati da arrossamenti marcati della pelle che ricopre l’articolazione interessata, che viene percepita molto calda e dolente.
Questa manifestazione è espressione di un’infiammazione più profonda, quella articolare (borsite). Può evolvere ulcerandosi, con conseguente rischio infettivo. Inoltre, la progressione della patologia può portare alla sinovite, l’infiammazione della membrana sinoviale dell’articolazione.
Infatti, il disallineamento dell’articolazione, sotteso alla deformazione, causa artrosi con erosione cartilaginea e formazione di esostosi (ossia sporgenze causate da iperproliferazione delle cellule ossee), con conseguente limitazione (alluce limitus) o totale eliminazione (alluce rigido) dell’escursione articolare.

Come curare l’alluce valgo
L’unica terapia efficace per l’alluce valgo è l’intervento chirurgico, ma solo se la sintomatologia è grave ed è associata a dolore intenso o permanente.
Tuttavia, esistono anche trattamenti conservativi e farmacologici, che possono attenuare la sintomatologia.
Alluce valgo: intervento chirurgico
L’unica soluzione per correggere l’alluce valgo è la chirurgia.
Ma quando operare l’alluce valgo? Generalmente, si opta per la chirurgia quando il trattamento conservativo non fornisce sollievo.
La correzione dell’alluce valgo eseguita in una fase relativamente precoce previene l’evoluzione da alluce valgo semplice ad alluce valgo complesso.
In letteratura, vengono elencate oltre 100 procedure per la correzione di questa alterazione, tenuto presente che lo scopo della chirurgia è il recupero di condizioni anatomiche fisiologiche tali da consentire il raggiungimento di un compromesso biomeccanico sufficiente.
In questa prospettiva, la tecnica ideale viene scelta con criteri di personalizzazione, sulla base delle caratteristiche del paziente e della gravità del disturbo.
Ad esempio, vengono valutati parametri indicativi, quali il rapporto metatarsi-dita, tramite l’esecuzione di esami radiografici e variabili come la presenza o l’assenza di dolore e l’età del paziente.
Chirurgia classica e mini-invasiva
L’approccio chirurgico classico, definito anche a cielo aperto, prevede l’apertura della cute e dei tessuti circostanti con un’incisione di circa 1,5 centimetri.
Poi la correzione della deformità mediante l’asportazione di parte dell’osso (osteotomia) del primo metatarso. Quest’ultimo viene spinto verso l’esterno e fissato con viti in modo da recuperare l’allineamento con le altre dita.
La procedura mini-invasiva comporta incisioni minime, attraverso le quali vengono introdotte delle mini-frese per realizzare l’osteotomia. L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale iniettata a livello del ginocchio.
Nonostante la dimissione avvenga generalmente nella giornata successiva all’intervento, il gonfiore del piede può durare più a lungo rispetto alla chirurgia tradizionale.
Questo perché l’approccio mini-invasivo non prevede l’inserzione di mezzi di sintesi (viti). Dunque la guarigione dell’osso occupa tempi più lunghi.
Ma il paziente viene comunque messo in piedi a 24 ore dalla chirurgia e può riprendere subito a camminare indossando una speciale scarpa chirurgica.
La somministrazione mirata di analgesici permette il controllo del dolore nel post-operatorio.
Chirurgia percutanea
L’approccio chirurgico percutaneo può essere applicato solo sulla base di indicazioni precise e limitate, rappresentate da quadri clinici non complessi, caratterizzati da deviazioni non severe o senza componente artrosica.
Quindi permette di raggiungere gli stessi risultati della chirurgia classica, ma con una minore invasività e tempi di recupero post-operatori molto più contenuti.
Infatti, la chirurgia percutanea viene effettuata senza praticare incisioni e non necessita della apertura delle articolazioni.
Al termine dell’intervento, il piede viene fasciato con un bendaggio contenitivo per mantenere l’alluce nella posizione corretta.
Rimedi per alluce valgo
Una volta accertato, lo specialista potrà prescrivere i rimedi per l’alluce valgo più indicati da valutare caso per caso.
Se possibile, si ricorrerà a un trattamento non chirurgico, detto anche conservativo, che può avere una sua efficacia sul dolore ma sicuramente non corregge la deformità.
I rimedi non chirurgici includono:
- Farmaci antidolorifici, come i FANS (farmaci anti-infiammatori non steroidei) per combattere l’infiammazione e il dolore. Anche gli impacchi con il ghiaccio possono fornire sollievo e attutire lo stato infiammatorio.
- Fisioterapia ed esercizi attivi per alleviare il dolore e migliorare la funzionalità dell’articolazione.
- Uso di plantari, presidi ortopedici su misura che aiutano a scaricare il peso in modo equilibrato, attenuano il dolore che può riguardare la pianta del piede in corrispondenza del metatarso (metatarsalgia) e correggono la postura.
- Scarpe comode e a pianta larga, con la tomaia morbida e flessibile e con un tacco medio.
Trattamenti conservativi
I trattamenti medici per l’alluce valgo consistono in:
Scarpe
Le scarpe ampie e comode, che offrano spazio adeguato per accogliere le dita e la deformazione senza comprimerla. Quindi, le scarpe adatte a minimizzare il dolore sono quelle a punta larga e tacco basso e ampio.
Cuscinetti spaziatori in silicone
Vengono prescritti per mantenere separato l’alluce dalle altre quattro dita.
Ne esistono di diverse tipologie, destinate all’utilizzo durante il giorno e durante le ore notturne. L’utilizzo degli spaziatori non apporta benefici a tutti i pazienti.
Mentre in alcuni può effettivamente procurare sollievo dal dolore, in altri induce un peggioramento delle deformità delle dita attigue.
Plantari (ortesi)
Nei casi in cui le deformità metatarsali sono lievi, l’uso di plantari realizzati su misura può essere utile a compensare le alterazioni morfologiche e a ridistribuire il carico, alleviando la pressione sull’area interessata.
In nessun caso il plantare può avere una funzione correttiva. Naturalmente, con la progressione della patologia, può rendersi necessario sostituire un plantare, un tempo efficace a ridurre il dolore, perché insufficiente.
Bendaggi e calze correttive
Sono del tutto inutili, sia dal punto di vista della correzione della deformazione che per quanto riguarda l’attenuazione della sintomatologia.
Ghiaccio
Può essere utile ad alleviare il dolore soprattutto dopo che si è stati a lungo in piedi.
Aspirazione della borsa articolare
Decomprime l’articolazione; può essere eseguita in caso di borsite.
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Trattamenti farmacologici
L’assunzione per via orale di antidolorifici, principalmente FANS, può essere utile a curare l’alluce valgo infiammato, migliorando la sintomatologia dolorosa, soprattutto nei casi in cui la patologia si presenta in forma complessa, accompagnata da borsite e sinovite.
Inoltre, per ottenere un effetto analgesico e antiinfiammatorio, questi farmaci possono anche essere impiegati in crema per uso topico.
Talvolta, in presenza di dolore molto intenso, vengono prescritte infiltrazioni (iniezioni endoarticolari) di corticosteroidi, specialmente nei casi in cui il paziente manifesta segni di infiammazione pronunciata, in presenza di borsite e sinovite.
Tuttavia, le infiltrazioni di cortisonici non sono indicate specificamente per le patologie del piede, che ospita una quota limitata di tessuto connettivo fra la cute e il tessuto osseo sottostante.

Fisioterapia
La fisioterapia può essere di aiuto sia per dare sollievo alla sintomatologia, con gli altri trattamenti medici, sia dopo l’intervento chirurgico di correzione dell’alluce valgo.
Quindi, nel primo caso, il fisioterapista esegue manovre di mobilizzazione attiva e passiva del piede e delle dita per prevenire la comparsa di complicazioni quali:
- Dita a martello.
- Dita a griffe (sovrapposte).
Perciò, queste procedure sono mirate all’apprendimento di strategie per migliorare la deambulazione e ridurre la concentrazione del carico sui metatarsi centrali.
Per recuperare la mobilità dopo l’intervento chirurgico può essere utile ricorrere alla fisioterapia, peraltro utile a comprimere i tempi di recupero.
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La prima fase della fisioterapia per l’alluce valgo è quella del massaggio, che ha una duplice funzione. Prima di tutto, la mobilizzazione della cicatrice per prevenire la formazione di aderenze e alleviare il dolore.
Successivamente, si esegue il drenaggio linfatico per diminuire il gonfiore del piede e accelerare la guarigione.
Esercizi attivi per correggere l’alluce valgo
La fisioterapia post-chirurgica si avvale di manovre passive ed esercizi attivi.
Iniziare con la flessione dorsale e plantare. Con una mano afferrare il piede e con l’altra l’indice. Prendere la prima falange mantenendo il pollice sotto di essa e mobilizzarla con una flessione prima dorsale e poi plantare.
Successivamente, un’altra manovra è quella della contrazione isometrica. Consiste nello spingere l’alluce verso l’alto, contrastando la pressione del fisioterapista.
Inoltre, fra gli esercizi attivi, la flessione plantare e dorsale da eseguire senza l’aiuto delle mani e la rieducazione alla deambulazione da fare solo quando il piede è già sufficientemente sgonfio e non più dolente.
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Esercizi da fare in casa
Per combattere i problemi dovuti all’alluce valgo, puoi provare questi due esercizi molto semplici, ma efficaci per ridurre la sintomatologia.
- In piedi, metti una pallina morbida e di dimensioni medie sotto il tuo piede. Muovi poi il piede, prima dall’arco plantare verso le dita e poi in direzione opposta verso il tallone: nel movimento non esercitare una forte pressione, ma lascia che la pallina ti massaggi dolcemente.
- Seduta, stendi bene le gambe e poi cerca di muovere l’alluce, disegnando dei cerchi, alternativamente in senso orario e in senso antiorario.
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Tutore per alluce valgo
Il tutore per alluce valgo è un supporto in grado di esercitare una pressione sull’alluce cercando di “raddrizzarne” il disallineamento. E’ composto da un cappuccio in silicone da posizionare sull’alluce, un cuscinetto morbido da posizionare all’altezza della deformità, una banda elastica e una cinghietta posteriore. Ce ne sono di diversi modelli e si possono indossare anche con delle scarpe a pianta larga.
In molti casi è utile usarli sia il giorno, sia la notte. Si tratta di due diversi tutori per l’alluce, uno da tenere durante il giorno e un correttore notturno da indossare mentre si dorme. In questo modo il beneficio è continuo.
Si possono acquistare in farmacia, parafarmacia e on line. Il prezzo oscilla dai 12 ai 50 euro. Tra le diverse tipologie:
- Tutore per alluce valgo diurno. Si indossa durante il giorno anche con le scarpe grazie a una particolare vestibilità.
- Calzini correttori per alluce valgo. È un particolare tutore che permette di correggere la posizione dell’alluce valgo tramite una specifica tessitura elasticizzata. Ce ne sono di diversi formati, dal fantasmino al calzino lungo.
- Separatore in gel polimero o silicone. Pratico da indossare, si posiziona tra alluce e illice. È più indicato nei casi meno importanti di alluce valgo.
- Protezione in gel per alluce. Si tratta di una protezione che attutisce lo sfregamento dell’alluce con la scarpa.
Alluce valgo: prevenzione
In sintesi, le persone che manifestano questa predisposizione possono rallentare la progressione della deformazione e alleviare la sintomatologia evitando fattori di peggioramento come:
- Uso di scarpe affusolate e con tacco alto.
- Prevenendo sovrappeso e obesità.
- Curando adeguatamente le patologie del piede che possono acuire i sintomi.
Quindi, una dieta sana ed equilibrata, può aiutarti a mantenere il peso sotto controllo ed è la base di partenza per evitare l’alluce valgo.
Inoltre, il consiglio è di scegliere alimenti ricchi di vitamine:
- A (tutta la frutta e verdura giallo-arancio, ricca di betacarotene).
- C (kiwi, peperoni rossi, ribes, broccoletti di rapa ecc.)
- D (pesce, in particolare salmone, tonno e pesce azzurro) e calcio per rafforzare le tue ossa.
Alluce valgo: epidemiologia
L’alluce valgo si manifesta prevalentemente nelle donne (con una proporzione di 7:1 rispetto agli uomini). La più ampia diffusione nella popolazione femminile sembra essere associata al fatto che la predisposizione ha una componente genetica legata al cromosoma X.
L’alluce valgo non è una patologia ereditaria tout court, ma è ereditabile la predisposizione.
Infine, la fascia di età nella quale viene diagnosticato più frequentemente è quella compresa fra i 40 ed i 60 anni.
Nel 75% dei casi l’alluce valgo è bilaterale.
Fonti
- Federico Usuelli, responsabile Ortopedia della caviglia e del piede Humanitas San Pio X Milano.
- Arthritis Care & Research, 201
- Istituto Superiore di Sanità, Alluce valgo.


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