Herpes labiale: chi ne soffre lo sa bene… quando il labbro tira, quando compare quel rossore e si avverte un leggero formicolio non c’è scampo e nel giro di poche ore appaiono le tipiche vescicole dell’herpes labiale o “febbre delle labbra”. L’importante è riconoscere il problema ai primi sintomi e cercare di ridurre al minimo il fastidio con alcuni prodotti specifici. D’altra parte l’herpes labiale è un problema molto comune, di sicuro antiestetico e fastidioso, ma non grave: nel mondo ne soffrono ben 3,7 miliardi di persone sotto i 50 anni.
Herpes labiale: cos’è
Si tratta di una malattia infettiva causata dal virus Herpes Simplex, appartenente alla stessa famiglia del virus della varicella. Mentre alcuni soggetti, pur contraendo il virus, non evidenziano manifestazioni sintomatiche, in altri il virus si manifesta con la tipica eruzione di dolorose vescicole sulle labbra o vicino alle narici. Queste possono comparire, nei casi più seri, anche all’interno del cavo orale. Nonostante l’apparente somiglianza, non hanno nulla a che vedere con le afte che, a differenza dell’herpes, non sono contagiose.
Una volta comparsa l’eruzione, le vescicole impiegano un paio di giorni prima di rompersi per poi seccarsi, fare la crosta e cadere. Se non si utilizzano antivirali in crema, questo processo dura circa una settimana e può ripetersi più volte in un anno. Una volta contagiati si resterà a vita soggetti a sviluppare l’herpes labiale.
La durata dell’infezione (da quando compaiono le vescicole a quando cadono le croste) è di circa 10 giorni.
Le cause dell’herpes labiale
Il virus Herpes Simplex è trasmissibile solo attraverso il liquido contenuto nelle bollicine: quindi solo attraverso il contatto diretto con il siero e per i soggetti che non hanno ancora mai contratto il virus.
Attenzione ai baci, al contatto con gli occhi (utilizzare un asciugamano personale) e alla condivisione di stoviglie.
Il lasso di tempo in cui è possibile trasmettere il virus ad altre persone è davvero molto breve. Quando sono presenti le vescicole il paziente è sicuramente più contagioso ma è possibile contrarre il virus anche nei giorni precedenti l’eruzione cutanea.
Una volta comparse le bollicine il virus torna nei gangli nervosi. La sua caratteristica principale è infatti la latenza: il virus riesce a rifugiarsi nelle vie nervose “scappando” così al controllo del sistema immunitario, pronto a ripresentarsi nei periodi di stress e affaticamento. Di solito torna nella stessa zona.
Le cause delle recidive possono essere:
- stress
- affaticamento
- calo delle difese immunitarie
- ciclo mestruale
- sbalzi ormonali
- stanchezza
- attacchi di febbre
- esposizione prolungata al sole
I sintomi dell’Herpes labiale

E’ possibile identificare 4 momenti che caratterizzano la manifestazione dell’Herpes labiale, dalla comparsa fino alla fase della guarigione:
- Fase prodromica, in cui si avvertono i sintomi tipici, quali pizzicore, prurito, bruciore e dolore. La durata di questa fase è variabile: da poche ore ad un giorno.
Il soggetto è già contagioso.
E’ importante riconoscere i sintomi che anticipano l’eruzione: se si utilizzano i preparati antivirali in questo momento, si riduce notevolmente l’ampiezza delle lesioni cutanee.
- Fase delle vescicole: contengono un liquido giallognolo e sono grandi dai 2 ai 5 millimetri.
- Fase ulcerosa: le vescicole scoppiano e si viene a formare un’unica grande ulcera. Il liquido è ancora molto contagioso
- Fase della crosta, caratterizzata da prurito e dolore dovuto al sanguinamento della crosta. Il soggetto non è più contagioso.
Le 4 fasi di sviluppo della malattia durano, complessivamente, dai 7 ai 10 giorni.
Frequenza e gravità dei sintomi
La frequenza con cui compare l’herpes labiale e la gravità dei sintomi variano da persona a persona anche se, generalmente, con il passare degli anni gli episodi tendono a diminuire.
Nella fase seguente o contemporanea alla comparsa dell’Herpes labiale molte persone accusano i sintomi di una sindrome para-influenzale:
- febbre
- dolori muscolari
- mal di testa
- alessere
- ingrossamento dei linfonodi inguinali.
L’herpes labiale nei bambini piccoli

A volte l’infezione in bambini molto piccoli (sotto l’anno di età) può essere anche grave. Dopo un’incubazione di circa 5 giorni, si manifesta con una stomatite (gengive e mucose gonfie, che sanguinano facilmente) accompagnata da febbre alta, salivazione intensa, difficoltà a ingoiare e ingrossamento dei linfonodi del collo. Il rischio è che l’infezione arrivi a coinvolgere il sistema nervoso e gli altri organi con conseguenze a lungo termine per la salute del bambino o addirittura con il rischio di morte. In caso di sintomatologia seria, è sempre consigliabile una visita dal pediatra.
E’ importante evitare di baciare o toccare bambini piccoli quando si ha in corso un’infezione da herpes simplex.
Complicanze
Il virus che causa l’herpes labiale può provocare problemi in altre parti del corpo, tra cui:
- dita della mano: evoluzione tipica nei bambini con l’herpes labiale che hanno l’abitudine di succhiarsi il pollice o negli operatori sanitari esposti alle secrezioni presenti sulla bocca.
- Occhi: l’herpes simplex può essere anche la causa di infezioni agli occhi che, se ripetute, possono lasciare cicatrici e lesioni, con conseguenti problemi di vista.
- aree diffuse di pelle: chi ha un eczema ha più facilità di contrarre un herpes labiale diffuso su tutto il corpo (eczema erpetico).
- altri organi: nelle persone che hanno un sistema immunitario indebolito, il virus può colpire anche altri organi come midollo spinale e cervello, causando encefaliti.
Diagnosi
Per la diagnosi di infezione da Herpes Simplex basta una visita medica. E’ infatti sufficiente la sola osservazione della zona colpita per arrivare alla diagnosi.
Quando rivolgersi al medico
E’ necessario rivolgersi al medico quando:
- i sintomi non scompaiono dopo 2 settimane
- l’herpes si manifesta nella zona oculare
- le vescicole sono così dolorose da impedire al paziente di mangiare o bere
- compaiono i sintomi della disidratazione: minzione ridotta, secchezza delle fauci, sonnolenza o irritabilità
- quando l’herpes si manifesta in soggetti indeboliti o immunodepressi a causa di altre malattie (HIV o trattamento con chemioterapici)
- in bambini molto piccoli, specie con sintomatologia seria.
Come si cura l’Herpes labiale

Non esiste ad oggi un vaccino per l’Herpes Simplex.
Per diminuire i tempi naturali della durata dell’herpes labiale si può ricorrere ad antivirali in crema: bloccano la moltiplicazione del virus e riducono i tempi di guarigione Questi funzionano però solo se utilizzati non appena si avvertono i primissimi sintomi (prima dell’eruzione).
Per attenuare il fastidioso sintomo del prurito e ostacolare l’infezione delle lesioni cutanee è possibile utilizzare un gel a base di cloruro d’alluminio.
Si raccomanda di lavarsi bene le mani dopo ogni applicazione topica.
Come prevenire l’Herpes
La prevenzione delle infezioni virali si fa osservando le principali norme igieniche: lavando frequentemente le mani ed evitando il contatto con gli utensili, gli asciugamani, le posate, i rasoi dei soggetti infetti.
E’ possibile però adottare uno stile di vita che mantenga in forze il nostro sistema immunitario. E quando diciamo stile di vita ci riferiamo anche ad una dieta che sia sana, equilibrata e che preveda l’inserimento di alimenti in grado di tenere lontano l’herpes.
Herpes labiale: prevenirlo a tavola

L’alimentazione può essere di grande aiuto, non nella cura ma nella prevenzione dell’herpes. Grazie all’introduzione di alcuni alimenti è possibile cercare di rendere il virus inoffensivo il più a lungo possibile, e non è poco!
Se è vero che l’herpes labiale trova nelle scarse difese immunitarie il terreno fertile per tornare all’attacco, la cosa più importante è tenere alte le difese immunitarie dell’organismo. Possiamo farlo scegliendo di portare a tavola alcuni alimenti.
La lisina, aminoacido essenziale
Quando si parla di dieta e herpes, il primo consiglio è quello di portare a tavola alimenti che contengano lisina, un aminoacido essenziale. Si trova nei latticini e nei formaggi sia freschi che stagionati, nei legumi e in alcuni cereali come l’avena e l’amaranto. Importante è anche utilizzare il metodo di cottura corretto, in grado cioè di preservare la lisina rendendola biodisponibile.
Per far ciò bisogna evitare le cotture troppo elevate o l’associazione, nella cottura, ad uno zucchero (fruttosio, glucosio, lattosio, saccarosio o lievito). La cottura al vapore e la bollitura sono sicuramente da preferire alla frittura e alla grigliatura.
Se il medico lo ritiene opportuno, è possibile aumentare le dosi di lisina ricorrendo all’utilizzo di integratori. Si suggerisce l’assunzione di 500/1000 mg di lisina due/tre volte al giorno.
Sono invece da evitare alcuni alimenti come arachidi, noci, nocciole, zuccheri raffinati e cioccolato.
Il potere immunostimolante della vitamina C
Se punti ad una dieta in grado di mantenere alte le difese immunitarie, devi integrare e consumare regolarmente alimenti ricchi di vitamina C, dal forte potere immunostimolante. Quindi via libera ad agrumi, frutti di bosco, kiwi, cavolfiore, peperoni, spinaci e rucola.
Il pesce e gli omega 3
In una dieta anti-herpes,il consiglio è di aumentare anche il consumo di pesce per riequilibrare il rapporto tra omega 3 e omega 6. Spesso è troppo sbilanciato a favore di questi ultimi per il consumo abituale di oli vegetali a fronte di un ridotto apporto di omega 3 contenuti nel pesce ma anche nell’olio e nei semi di lino e nell’olio di canapa.
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