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Potassio: a cosa serve, alimenti ricchi e integratori

Lorenzo Traversetti by Lorenzo Traversetti
10 Luglio 2023
in Mangiar sano
potassio: che cos'è, a cosa serve, fabbisogno, alimenti ricchi, integratori
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Sommario

  • Che cos’è il potassio
  • A cosa serve il potassio
  • Fabbisogno giornaliero di potassio
  • Cibi ricchi di potassio
  • Magnesio e potassio
  • Carenza o eccesso di potassio
  • Integratori con potassio
  • Importanza per l’attività fisica
  • FAQ (domande comuni)
  • Conclusioni

Il potassio è un minerale fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo. Tra le sue funzioni principali ci sono la regolazione della pressione sanguigna, la trasmissione degli impulsi nervosi e il buon funzionamento dei muscoli, cuore incluso.

Sapere a cosa serve il potassio è utile per riconoscerne l’importanza in caso di affaticamento, crampi o sbalzi di pressione. I valori di potassio alto o basso nel sangue possono, infatti, indicare condizioni da monitorare con l’aiuto del medico.

Spesso si parla di magnesio e potassio insieme, perché agiscono in sinergia nel mantenere l’equilibrio elettrolitico e sostenere la funzione muscolare. Tra gli alimenti ricchi di potassio troviamo banane, patate, avocado, legumi, spinaci e frutta secca.

In caso di carenza, può essere utile assumere un integratore con potassio, sempre sotto consiglio medico. Una dieta varia e bilanciata, ricca di vegetali, è il primo passo per mantenere livelli ottimali di questo importante minerale.

Che cos’è il potassio

Nonostante le sue dimensioni infinitesimali, è classificato tra i macroelementi, poiché fondamentale per la salute dell’organismo, al pari di sodio, calcio, magnesio o zolfo.

È uno dei minerali più abbondanti nelle cellule umane, dove può arrivare a un totale di circa 180 grammi. Tuttavia, il corpo tende a eliminarne quotidianamente una quantità costante attraverso urine e feci, indipendentemente dall’assunzione alimentare.

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Per questo, una dieta povera di questo minerali può causare carenze gravi e condizioni come la denutrizione. I principali “magazzini” sono muscoli e fegato, che lo rilasciano nel sangue quando serve. L’assorbimento, invece, avviene a livello intestinale, in particolare nel duodeno e nel digiuno.

La regolazione, infine, avviene per feedback negativo: più il potassio è alto nel sangue, meno viene filtrato dai reni. I livelli variano anche nell’arco della giornata, con cali durante le ore diurne. Alcuni ormoni ne influenzano il destino: insulina e catecolamine ne favoriscono l’ingresso nelle cellule, mentre l’aldosterone ne stimola l’eliminazione.

Pompa sodio-potassio

La pompa sodio potassio è un meccanismo cellulare fondamentale che regola l’equilibrio tra sodio (Na⁺) e potassio (K⁺) all’interno e all’esterno delle cellule. Funziona come una sorta di “scambio attivo”: spinge fuori dalla cellula tre ioni di sodio e dentro due ioni di potassio, utilizzando energia sotto forma di ATP.

Questo processo è essenziale per mantenere il potenziale elettrico delle cellule, permettere la trasmissione degli impulsi nervosi e garantire il corretto funzionamento muscolare e cardiaco.

A cosa serve il potassio

Le sue funzioni nel corpo umano sono innumerevoli e citarle tutte sarebbe veramente impossibile. Basti pensare che questo ione, avendo un ruolo chiave nella regolazione dell’equilibrio cellulare, rientra in infiniti processi fisiologici.

E’ essenziale per far funzionare correttamente i segnali elettrici che viaggiano tra nervi e muscoli. Senza di lui, il cuore non riuscirebbe a contrarsi in modo regolare. Non a caso, valori troppo alti o troppo bassi di potassio possono causare problemi cardiaci. Questo minerale partecipa anche al controllo della pressione, del tono dei vasi sanguigni e della motilità intestinale.

Inoltre, dopo che l’intestino ha assorbito zuccheri e proteine, aiuta a farli entrare nelle cellule. Interviene nella sintesi delle proteine e nella trasformazione degli zuccheri in riserve energetiche, come il glicogeno nel fegato. Inoltre, alcune ghiandole sfruttano questo minerale per attivare reazioni chimiche utili alla produzione di ormoni.

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Grazie a questo importante micronutriente poi, le cellule riescono a scambiare nutrienti con l’ambiente esterno. Questo perché contribuisce a creare un equilibrio chiamato potenziale osmotico, che regola il movimento di acqua e molecole dentro e fuori dalla cellula.

Insieme a sodio e cloro, aiuta a mantenere l’equilibrio tra acidi e basi nel corpo, un meccanismo chiamato sistema tampone. È un equilibrio delicato ma fondamentale per il corretto funzionamento dell’organismo.

Un eccesso di sodio rispetto al potassio può portare alla ritenzione idrica: l’acqua resta “intrappolata” nei tessuti, causando gonfiore. Per contrastare il problema, è utile ridurre il sale e aumentare gli alimenti ricchi di potassio, come frutta e verdura, per aiutare il corpo a ristabilire l’equilibrio.

Fabbisogno giornaliero di potassio

Il fabbisogno giornaliero raccomandato per i soggetti adulti è di 3,9 g /die al giorno. Ma queste quantità variano nel caso in cui si parli di un lattante, di un infante o di un adolescente.

Nel caso di un lattante, è sufficiente un introito giornaliero di circa 0,7 g/die di potassio. Questa quantità sale a 1,9 g/die nell’età compresa tra 1 e 3 anni e a 2,3 g/die dai 4 ai 6 anni. Un ulteriore incremento è previsto nella fascia d’età tra 7 e 10 anni (2,8 g/die) mentre da 11 anni in poi, il fabbisogno si attesta sui valori previsti per un adulto.

Occorre precisare che non sono suggerite variazioni dell’apporto né per le donne in gravidanza, né in allattamento.

la top 20 degli alimenti più ricchi di potassio

Cibi ricchi di potassio

Gli alimenti ricchi di potassio sono fondamentali per mantenere l’equilibrio idrosalino, sostenere la funzione muscolare e regolare la pressione arteriosa. Tra le fonti migliori troviamo frutta e verdura: banane, avocado, kiwi, spinaci, patate, zucca e pomodori.

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Anche i legumi, come fagioli e lenticchie, sono ottimi alleati, così come la frutta secca (soprattutto mandorle e pistacchi) e i cereali integrali. E’ presente anche in pesci come salmone e merluzzo. Una dieta varia è il modo migliore per garantirne un buon apporto quotidiano.

E la banana? Ebbene, questo è un mito che deve essere sfatato. Al contrario, in 100 g di banana, è possibile rilevare ‘solo’ 358 mg del minerale. Quindi, è un quantitativo di molto inferiore a quello di alimenti ben più rappresentativi (basti pensare ai legumi).

Magnesio e potassio

Magnesio e potassio sono due sali minerali necessari per il benessere e la salute del nostro organismo.

Sono minerali elettroliti e regolano in particolare l’eccitabilità neuromuscolare e l’equilibrio osmotico cellulare. Inoltre, sono importanti cofattori enzimatici, cioè favoriscono l’azione di alcuni enzimi del nostro organismo.

Sono poi tra i minerali più abbondanti all’interno delle cellule umane e sono spesso associati fra loro. Ad esempio, il magnesio (insieme al sodio) attiva il passaggio del potassio all’interno e all’esterno delle cellule. Una carenza di magnesio, quindi, può determinare una maggiore perdita di potassio. Questo è uno dei motivi per cui magnesio e potassio si trovano spesso insieme nelle formulazioni degli integratori alimentari.

Abbondano soprattutto negli alimenti di origine vegetale. Alcune condizioni però come influenza, diarrea, vomito, sudorazione eccessiva o l’uso di specifici farmaci possono abbassare i livelli di questi minerali nell’organismo.

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Una dieta varia ed equilibrata è sufficiente a garantire il corretto apporto giornaliero dei due micronutrienti. Tuttavia, quando l’alimentazione da sola non riesce a garantire il normale fabbisogno di questi minerali, dietro consiglio medico si può ricorrere a integratori alimentari. È il caso, ad esempio, di chi pratica sport o lavori particolarmente faticosi che comportano perdita di liquidi attraverso la sudorazione o nei periodi di caldo molto intenso.

Carenza o eccesso di potassio

I valori variano molto se si considera il contenuto intra o extra cellulare. Infatti, la maggior parte del potassio, corrispondente al 98% del contenuto totale del corpo umano, si trova dentro le cellule. Al contrario, solamente il 2% circola liberamente nel sangue.

Nei casi di potassio alto (ipercaliemia, iperkaliemia o iperkelemia) o potassio basso (ipocaliemia, ipokaliemia o ipokelemia), si può configurare una condizione patologica.

Potassio basso

Quando si parla di carenza, si fa riferimento al raggiungimento di valori plasmatici inferiori a 3.5 mmol/l. Va specificato che la comparsa di veri e propri sintomi si verifica quando il valore scende sotto la soglia di 3 mmol/l. Nonostante ciò, una particolare attenzione deve essere prestata in soggetti che presentano concomitanti condizioni patologiche quali:

  • Aritmie.
  • Acidosi/alcalosi.
  • Uso di terapie diuretiche.
  • Disordini elettrolitici.
  • Mialgia.
  • Fatica prolungata.
  • Diarrea.
  • Uso prolungato di lassativi.
  • Convulsioni.
  • Drenaggio con sonda naso-gastrica.
  • Terapie a base di agonisti della vit. B2 (per es., salbutamolo).

Al contrario, nei casi di assenza di patologie tra quelle appena elencate, possono verificarsi casi di ipokaliemia anche conseguente a malnutrizione o malassorbimento.

Dunque condizioni quali sindrome del colon irritabile, celiachia, intolleranze alimentari, possono giustificare una maggiore attenzione a questo parametro.

Un caso a parte è quelli dei Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA), soprattutto quando connessi a condotte eliminatorie (vomito o uso di lassativi). In questi casi, un’attenzione ancora maggiore deve essere prestata a valutare i livelli ematici.

Potassio basso: sintomi

Le forme di lieve carenza sono spesso asintomatiche. I primi effetti si hanno per valori inferiori a 3 mmol/l e corrispondono a:

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  • Astenia.
  • Confusione mentale.
  • Irregolarità del battito cardiaco.
  • Cambiamenti dell’umore.
  • Nausea e/o vomito.
  • Crampi muscolari.

Potassio alto

Si ha iperkaliemia quando i valori ematici superano la soglia di 5 mmol/l. Nonostante ciò, i primi veri effetti si possono osservare per valori superiori a 6 mmol/l. Come per l’ipokaliemia, l’iperkaliemia può essere più severa in concomitanza di alcune condizioni patologiche:

  • Acidosi severa.
  • Oligo-anuria.
  • Sindrome da lisi tumorale.
  • Arresto cardiocircolatorio.
  • Iporeflessia diffusa.
  • malfunzionamento renale.

Potassio alto: sintomi

Questa condizione patologica è difficilmente diagnosticabile da sintomi visibili e spesso appare asintomatica. Al contrario, solo il ricorso all’ECG può realmente permettere una diagnosi completa. Generalmente, un eccesso provoca:

  • Debolezza.
  • Rallentamento del battito cardiaco.
  • Aritmie.
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Integratori con potassio

Gli integratori con potassio possono essere utili in caso di carenze legate a sudorazione intensa, diete sbilanciate, vomito, diarrea o uso prolungato di diuretici. Aiutano a ristabilire l’equilibrio elettrolitico, sostenere la funzione muscolare e prevenire crampi e spossatezza.

Vanno assunti solo su consiglio medico, soprattutto se si soffre di problemi renali o cardiaci, perché livelli troppo alti di questo minerale possono essere pericolosi. In molti casi, una dieta ricca di alimenti naturali che contengono potassio è più che sufficiente per coprire il fabbisogno quotidiano.

Importanza per l’attività fisica

Durante lo sport, soprattutto quello anaerobico, è normale che i livelli di questo minerale nel sangue aumentino temporaneamente, a causa della fuoriuscita del minerale dalle cellule muscolari e della perdita con il sudore.

Mantenere una buona idratazione è fondamentale per supportare l’attività dei reni e ottimizzare l’equilibrio del potassio. Anche l’alimentazione gioca un ruolo chiave: prima dell’allenamento, è utile consumare frutta, verdura, proteine magre e carboidrati complessi; dopo, reintegrare con frutta e acqua aiuta a recuperare rapidamente e in modo naturale.

FAQ (domande comuni)

1 – A cosa serve il potassio al corpo?
Regola la pressione sanguigna, favorisce la contrazione muscolare, sostiene la funzione cardiaca e l’equilibrio dei liquidi.

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2 – Quali sono gli alimenti ricchi di potassio?
Banane, avocado, spinaci, patate, pomodori, legumi, frutta secca e pesce come salmone e merluzzo.

3 – Quali sono i sintomi per mancanza di potassio?
Debolezza muscolare, crampi, stanchezza, aritmie e pressione bassa.

4 – Cosa succede se il potassio è alto?
Possono verificarsi disturbi cardiaci, affaticamento, formicolii e, nei casi gravi, aritmie potenzialmente pericolose.

Conclusioni

Il potassio è un minerale essenziale per il corretto funzionamento di muscoli, cuore e sistema nervoso. Aiuta a regolare la pressione sanguigna, l’equilibrio dei liquidi e la contrazione muscolare. Può essere assunto attraverso una dieta ricca di frutta, verdura, legumi e frutta secca.

Valori di potassio alto o basso nel sangue possono indicare squilibri da monitorare. In alcuni casi, può essere utile un integratore con potassio, soprattutto in associazione a magnesio e potassio per supportare l’organismo.

Fonti
  1.  U.S. Department of Agriculture, Agricultural Research Service. 2011. USDA National Nutrient Database for Standard Reference, Release 24.
  2. Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), Stazione Sperimentale Industria delle Conserve Alimentari (SSICA).

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Lorenzo Traversetti

Lorenzo Traversetti

Sono un Dottore di ricerca in Biologia con formazione specifica nell'indirizzo della Biologia della Nutrizione, perfezionata ulteriormente mediante la frequentazione di un Master di II livello presso l'Università di Camerino.

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