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Home » Nutrizione » Mangiar sano » Iodio: cos’è, quali funzioni svolge nell’organismo? In quali alimenti è presente, fabbisogno e carenza

Iodio: cos’è, quali funzioni svolge nell’organismo? In quali alimenti è presente, fabbisogno e carenza

Paola Botte by Paola Botte
29 Novembre 2021
in Mangiar sano
Iodio: cos'è, a cosa serve, valori, fabbisogno, alimenti ricchi
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Sommario

  • Cos’è lo iodio
  • A cosa serve lo iodio? Proprietà e benefici
  • Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?
  • Quali funzioni svolge nell’organismo?
  • Carenza o eccesso di iodio: quali patologie provocano
  • Come assumere lo iodio: dosaggi e alimenti che ne sono ricchi

Essenziale per la tiroide, lo iodio è un elemento presente nel nostro corpo e assimilabile da vari alimenti, a cui viene affidato l’importante compito di favorire i vari processi fisiologici come la crescita e il metabolismo.

Pertanto alimenti ricchi di iodio, come alghe, pesci, crostacei e latticini dovrebbero essere inclusi nella dieta quotidiana. Saperne bilanciare l’apporto quotidiano è indispensabile per prevenire patologie legate alla carenza o all’eccesso di questa sostanza.

Però, molte persone sono ignare di ciò e soffrono di ipotiroidismo, ipertiroidismo o gozzo, oltre che essere a rischio di tumori o deficit muscolo-cerebrali.

Se vuoi conoscere nel dettaglio quali sono gli alimenti più ricchi di iodio, le quantità raccomandate e le sue proprietà, allora non puoi perderti il nostro approfondimento.

Cos’è lo iodio

Raro ma estremamente importante per l’organismo, lo iodio è quell’oligoelemento essenziale in grado di favorire la crescita, lo sviluppo e la salute del corpo umano e animale. Esso è infatti necessario per il normale funzionamento della ghiandola tiroidea.

In natura si presenta sotto forma di solido dal colore viola-nero ed è per questo che si chiama iodio, dal greco ioeides dove “ion” sta per viola ed “eidos” sta per aspetto. Chimicamente appartiene alla famiglia degli alogeni, ossia di elementi non metallici in grado di formare sali.

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Se riscaldato sublima in un gas violaceo e fu grazie a questa sua caratteristica che nel 1811 il chimico francese Bernard Courtois lo isolò per la prima volta, dopo aver notato dei vapori viola mentre riscaldava delle alghe marine con acido solforico. Sappiamo infatti che nelle alghe marine e nei mari la presenza di iodio è abbondante.

Data la sua importanza per evitare disturbi come il gozzo o altri problemi della tiroide, lo iodio si usa molto nell’industria medica e farmaceutica. Da anni viene ormai inserito anche nel sale da cucina, il sale iodato appunto, ed è frequentemente aggiunto anche nei mangimi per animali.

iodio: che cos'è
I

A cosa serve lo iodio? Proprietà e benefici

Rispetto ad altri oligoelementi, è indispensabile per il corretto funzionamento del nostro organismo. Infatti, una sua carenza può addirittura mettere a repentaglio le funzioni vitali, mentre la sua normale presenza aiuta a mantenere in buona salute gli organi e a prevenire diverse malattie.

Vediamo quali sono i principali benefici di questa sostanza.

  • Regola la sintesi degli ormoni tiroidei e di conseguenza il metabolismo, il peso corporeo, la termogenesi e la riduzione di sostanze tossiche, migliora la funzione cerebrale e lo sviluppo del feto, la fertilità e la salute riproduttiva, regola il sistema cardio-vascolare e riduce i casi di anemia.
  • Migliora il benessere di pelle, capelli e unghie.
  • Rinforza il sistema immunitario.
  • E’ un antiossidante quindi garantisce un corretto sviluppo osseo e riduce il rischio di tumore.
iodio: fabbisogno giornaliero

Qual è il fabbisogno giornaliero di iodio?

La quantità di iodio di cui hai bisogno, invece, dipende molto dall’età. A tal proposito l’Institute of Medicine’s Food and Nutrition Board ha fornito delle indicazioni:

  • I neonati fino a 6 mesi necessitano di 110 μg.
  • Da 7 a 12 mesi: 130 μg.
  • I bambini da 1 a 8 anni: 90 μg.
  • Da 9 a 13 anni: 120 μg.
  • Da 14 anni in su: 150 μg.
  • Donne in gravidanza 220 μg.
  • Donne in allattamento 290 μg.

Quali funzioni svolge nell’organismo?

Un aiuto per la tiroide e le sue funzioni

La funzione principale dello iodio è strettamente legata alla funzionalità della ghiandola tiroidea, una delle ghiandole endocrine più grandi nell’adulto che pesa circa 20 grammi ed ha la caratteristica forma a H o a farfalla.

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E’ essa che produce gli ormoni TSH, T4, ossia la tiroxina e in quantità inferiori T3, triodothyronine, in grado di equilibrare alcune funzioni vitali e garantire il corretto funzionamento dei sistemi gastrointestinale, cardiovascolare, emopoietico, riproduttivo e respiratorio. Vediamoli nel dettaglio.

Tiroide: cos’è, a cosa serve, patologie, legame col peso e cure.

Regola il metabolismo

Il buon funzionamento della tiroide innalza il metabolismo basale.

Un corretto apporto di iodio è dunque necessario per regolare i flussi energetici nel nostro organismo. Grazie ad esso il corpo controlla le calorie evitando l’accumulo di grasso o l’eccessiva magrezza.

Nel caso del metabolismo lipidico, lo iodio stimola la mobilitazione e l’eliminazione dei grassi in eccesso, oltre ad incrementare l’ossidazione degli acidi grassi.

Nel metabolismo glucidico, esso aiuta gli ormoni tiroidei a potenziare l’ingresso di glucosio mediato da insulina nelle cellule e ad aumentare il processo di trasformazione del glucosio.

Regola la termogenesi e l’eliminazione di sostanze tossiche

Con la giusta quantità di iodio, la tiroide è in grado di regolare anche la temperatura corporea, come per esempio avviene col sudore. Grazie alla tiroide, l’organismo raffredda il corpo se troppo accalorato e viceversa, lo riscalda se fa troppo freddo.

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Inoltre, questo processo favorisce una detossificazione controllata dei rifiuti, come i metalli che si accumulano nel corpo – mercurio, cadmio e piombo – attraverso pori, urine e produzione di saliva.

Migliora la funzione cerebrale

E’ ormai certo che lo iodio è essenziale anche per lo sviluppo del sistema nervoso centrale. La carenza di iodio può influenzare le strutture cerebrali e sembra essere una delle principali cause di disabilità mentale nel mondo, come per esempio il cretinismo.

Assicura il corretto sviluppo cognitivo del feto

L’alimentazione della madre è fondamentale per assicurare un corretto sviluppo del feto. Il consumo, nella dieta quotidiana, di cibi a base di iodio riduce il rischio di difetti della nascita come ritardo mentale, sordomutismo e problemi motori.

Lo iodio favorisce la fertilità

Aiuta nella normale crescita e nella maturazione degli organi riproduttivi, nonché riduce il rischio di infertilità. Ridotti livelli di ormoni tiroidei causati da carenza di iodio possono tardare o inibire l’ovulazione, influire sulle capacità di attecchimento dell’embrione e determinare aborti spontanei.

Inoltre, è stata dimostrata una correlazione tra insufficienza di iodio e carcinoma ovarico, nonché la formazione di cisti ovariche, fino ad arrivare alla sindrome dell’ovaio policistico.

Regola il sistema cardio-vascolare

Un altro grande ruolo dello iodio è legato alla prevenzione dell’ipertensione e delle malattie cardiovascolari, riducendo infarti e ictus.

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Questo è dovuto anche e soprattutto alla capacità della tiroide di regolare i livelli di colesterolo e di diminuire quindi il rischio di aterosclerosi.

Migliora il benessere di pelle, capelli e unghie

Lo iodio svolge un’azione disinfettante sulla pelle, elimina le impurità e aiuta a combattere le infezioni. Inoltre, aiuta il corpo ad assimilare vari minerali come calcio e silicio, elementi che proteggono la pelle, le unghie e i capelli.

Questa preziosa sostanza mantiene anche la salute di denti e gengive, prevenendo la comparsa di carie e malattie gengivali.

Rinforza il sistema immunitario

Lo iodio supporta il sistema immunitario in quanto regola il funzionamento della tiroide che tra le sue funzioni ha quella di combattere batteri e virus.

Attività antiossidante, riduce il rischio di tumore

Visto che si tratta di un antiossidante naturale, lo iodio aiuta a mantenere integri gli organi. Per esempio, in caso di cellule tumorali, lo iodio attiva recettori in grado di rallentarne lo sviluppo, inducendo in alcuni casi la morte delle stesse.

Benefici dello iodio in gravidanza

La gravidanza è uno dei momenti più delicati nella vita di una donna, soprattutto perché ha la responsabilità di far crescere dentro di sé un altro essere.

Tra le tante cose che una donna può fare per cercare di portare a termine una gravidanza sana c’è la cura dell’alimentazione. Se la madre mangia in modo corretto, allora anche il feto, salvo complicazioni, si svilupperà in modo sano.

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Lo iodio è sicuramente un elemento fondamentale per contrastare aborti, sviluppo anormale del cervello e ipo/ipertiroidismo congenito.

Lo iodio potrebbe proteggere dal cancro

Alcune ricerche, ancora in fase sperimentale, hanno dimostrato che la carenza di iodio influenza la presenza di alcuni tumori come quello allo stomaco o il cancro al seno.

Le pareti del tubo digerente e del tessuto mammario, infatti, così come la ghiandola tiroidea contengono di solito un’alta concentrazione di iodio che funge da antiossidante. Nel caso di una presenza ridotta di questo oligoelemento all’interno dei tessuti, la possibilità di essere affetti da malattie tumorali aumenta.

Il che spiegherebbe perché in Giappone, per esempio, dove si consumano molti cibi ricchi di iodio come le alghe, c’è una bassa percentuale di questi tumori.

I diversi impieghi dello iodio nelle terapie antitumorali hanno dimostrato, in alcuni casi, anche un’inversione del processo d’infiammazione. Ecco perché l’assunzione di iodio in questi soggetti è altamente raccomandata dai medici, sempre secondo prescrizione.

Iodio nella cura della Fibrosi cistica mammaria

Oltre alla prevenzione dei tumori al seno, una cura a base di iodio, prescritta dal medico dopo un’attenta anamnesi e valutazione degli esami, può essere importante per mitigare gli effetti della fibrosi cistica mammaria o FBD.

Si tratta di una malattia generalmente benigna condizionata dalla produzione di ormoni da parte delle ovaie, che provoca un eccessivo sviluppo delle ghiandole e dei vari tessuti della mammella.

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Lo iodio può aiutare a tenere sotto controllo la malattia ed evitare che si trasformi in lesioni neoplastiche maligne.

carenza di iodio: ipotiroidismo

Carenza o eccesso di iodio: quali patologie provocano

Una carenza di iodio o un eccesso dello stesso provocano entrambi danni all’organismo che a volte possono addirittura risultare fatali. Per questo motivo prestare attenzione ai sintomi è importante per salvarsi la vita.

A tal proposito esistono principalmente due test di controllo per verificare i quantitativi di iodio nel corpo:

  • Test delle urine.
  • Patch test cutaneo dello iodio.

Una volta ottenuti i risultati, il medico potrà mettere in atto tutte le misure necessarie per evitare complicanze, come ipotiroidismo e gozzo nel caso di carenza di iodio e ipertiroidismo nel caso contrario. Entriamo nel dettaglio.

Carenza di iodio

Ipotiroidismo

La tiroide è, abbiamo detto, l’organo che più di altri consuma iodio, nel senso che ha bisogno di questo oligo-elemento per svolgere correttamente il suo lavoro.

Dunque, se il corpo non assume la giusta quantità giornaliera di iodio, la ghiandola tiroidea sarà la prima a risentirne. I danni causati da questa mancanza, oltre a quelli già citati relativi per esempio allo sviluppo di malattie cerebrali o l’insorgenza di vari tipi di tumore, riguardano anche e soprattutto l’ipotiroidismo.

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Si tratta di una condizione dovuta al cattivo funzionamento della tiroide che ostacola la produzione degli ormoni tiroidei T4 e T3. I sintomi più comuni sono:

  • Aumento di peso
  • Sensazione di freddo
  • Pelle secca
  • Intestino pigro
  • Stanchezza cronica
  • Problemi nella memoria
  • Depressione.

Uno dei modi per prevenire l’ipotiroidismo è lo screening. Le donne, in particolare sopra i 45 anni, dovrebbero sottoporsi a controlli regolari della tiroide e dei livelli ormonali.

Scopri il nostro approfondimento sull’ipotiroidismo.

Gozzo

Chiamato così per la sua posizione che lo vede incentrato nel collo, sotto il ceppo dell’orecchio e i confini delle mascelle, il gozzo è un ingrossamento anomalo della ghiandola tiroidea e spesso è il risultato di alterazioni metaboliche dovute alla carenza di iodio.

In realtà si sa che il gozzo può dipendere anche, sebbene in percentuali più basse, da altri fattori come difetti congeniti o ereditari relativi a problemi di sintesi degli ormoni.

I sintomi, che possono durare mesi o anche anni, sono:

  • Gonfiore visibile alla base del collo
  • Tosse e raucedine
  • Difficoltà respiratorie e a deglutire
  • Nervosismo
  • Palpitazione
  • Perdita o aumento di peso
  • Fatica
  • Depressione
  • Eccessiva sudorazione e ipersensibilità al calore.

Il trattamento dipende principalmente dal grado di gonfiore e dai sintomi. Se non c’è molto gonfiore il medico può osservare un periodo di attesa.

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In caso contrario, bisogna agire con antinfiammatori se è quella la causa, integrazione di iodio o sostituzione ormonale se la causa è ipotiroidismo o ipertiroidismo.

Scopri il nostro approfondimento sul gozzo tiroideo.

carenza di iodio: gozzo

Eccesso di iodio

Un eccesso di iodio può causare tiroiditi, cancro papillare alla tiroide e più comunemente ipertiroidismo.

Ipertiroidismo

La sovrapproduzione di ormoni tiroidei causati da un eccessivo apporto di iodio può portare all’ipertiroidismo, una patologia che provoca:

  • Battito cardiaco accelerato
  • Improvvisa perdita di peso
  • Tremore
  • Difficoltà a dormire
  • alterazione del ciclo mestruale
  • Gozzo
  • Occhi prominenti
  • Vampate
  • Capelli fragili
  • Nausea e vomito
  • Sviluppo del seno negli uomini.

E’ giusto sottolineare però che oltre allo iodio, le cause della malattia possono essere anche altre. Per esempio, il morbo di Graves, tumore alla tiroide o alle ovaie, testicoli o ipofisi.

Diagnosticare l’ipertiroidismo è possibile attraverso un emocromo completo, la scansione della tiroide o un test di captazione tiroidea che ne misura la capacità di assorbimento dello iodio.

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Il trattamento principale include la riduzione della produzione di ormoni tiroidei con l’uso di farmaci specifici e beta bloccanti per controllarne i sintomi.

Scopri il nostro approfondimento sull’ipertiroidismo.

alimenti ricchi di iodio

Come assumere lo iodio: dosaggi e alimenti che ne sono ricchi

Lo iodio è presente in molti alimenti, ma alcuni cibi sono molto più ricchi di iodio rispetto ad altri. Una delle migliori fonti di iodio sono le alghe (nori, kombu, wakame), seguite da frutti di mare e latticini, cereali e uova.

Anche frutta e verdura contengono iodio, ma in realtà il quantitativo dipende dall’area in cui sono state coltivate, maggiore se cresciute in zone marittime. Stessa cosa vale per le carni di animali allevati o meno in prossimità del mare.

Ecco il contenuto di iodio (microgrammi) per 100 g. di alimento:

  • Cefalo e platessa: 190 μg.
  • Latte vaccino scremato in polvere:150 μg.
  • Bottarga, caviale, cozze, vongole:140 μg.
  • Baccalà, merluzzo, stoccafisso: 110  μg.
  • Gamberetti, astice, aragosta: 100  μg.
  • Yogurt di latte vaccino: 63 μg.
  • Uova: 53 μg.
  • Gorgonzola: 46 μg.
  • Salmone e parmigiano: 37 μg.
  • Nocciole: 17 μg.
  • Broccoli e carote: 15  μg.
  • Fegato di maiale o manzo: 15 μg.
  • Spinaci: 12 μg.
  • Noci e fragole: 9 μg.
  • Banane: 8  μg.

Iodio e sale iodato

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha raccomandato un consumo moderato di sale ed entro i limiti consigliati di 5 grammi al giorno per persona. Questo per evitare una serie di problemi alla salute tra cui aterosclerosi e malattie cardio-vascolari.

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Per quanto riguarda la tipologia di sale non c’è dubbio che si debba trattare di sale iodato, ossia di comune sale da cucina addizionato di iodio. L’aspetto e il sapore non cambiano rispetto a quello classico, ma i benefici sono molto diversi.

Visto che la maggior parte delle persone ha un’alimentazione povera di iodio, nel 2005 Camera e Senato hanno approvato una legge, la n. 55, con cui hanno definito le modalità di utilizzo e di vendita del sale alimentare arricchito con iodio con lo scopo di contrastare le malattie da carenza di iodio di cui abbiamo parlato finora.

In cucina, il sale iodato può essere usato come il normale sale da cucina e quindi per insaporire zuppe, carne, pesce e per preparare pizze, pasta e dolci.

Fonti
  1. Iodium – Centro Nazionale di Omeopatia (homeopathycenter.org).
  2. Organizzazione mondiale della Salute OMS.

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Paola Botte

Paola Botte

Giornalista, videomaker, OSS e istruttrice di Krav Maga. Credo nel lavoro di squadra, nella forza del web, nella determinazione e professionalità.

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