Si sente spesso parlare di cibi brucia grassi: pompelmo, limone, ma anche cannella e aglio.
I loro effetti sulla linea sarebbero così strepitosi che hanno finito per ispirare vere e proprie diete.
Ne è un esempio la dieta dell’ananas, il più famoso tra i cibi che promettono di sciogliere grassi e calorie.
Sembrano prodotti miracolosi che accelerano il dimagrimento.
Ma è vero? Scopriamolo insieme al nostro nutrizionista, il dottor Luca Piretta ( SISA)
Cibi che bruciano i grassi: verità o falso mito?
Chi vuole perdere peso è avvisato: i cibi brucia grassi sono una leggenda metropolitana.
“Si può parlare di modelli alimentari che portano a favorire il consumo dei grassi di deposito e quindi a un dimagramento – chiarisce Piretta – ma pensare che qualche alimento di per sé sia in grado di bruciare i grassi è fuorviante”.
Neanche il tanto decantato ananas ha il potere di far spostare l’ago della bilancia, perché ha effetti antinfiammatori, non sciogli-grassi.
Il merito è della bromelina. “Questa sostanza – spiega Piretta – rappresenta l’enzima principale (ce ne sono anche altri) contenuto nell’ananas e svolge un’azione proteolitica, cioè capace di distruggere altre proteine e in particolare quelle infiammatorie.
Ci sono alcuni studi clinici che ne hanno dimostrato la sua efficacia come farmaco nei bambini affetti da osteoartrite.
Quindi si può dire che più che i grassi l’ananas “brucia” qualche tipo di proteina.
Ma, al di là degli altri effetti benefici che possono avere, i cibi cosiddetti brucia-grassi non esercitano, in realtà, alcuna azione sul grasso.
Cibi brucia grassi: aiutano a riattivare il metabolismo?
Anche su questo aspetto, c’è un po’ di confusione: “La “riattivazione” del metabolismo – spiega Piretta – è un concetto che si addice più all’attività fisica che ad alcuni alimenti.
Se esiste un rischio di carenza di iodio e quindi un metabolismo “pigro”, potrebbe essere utile l’impiego del sale iodato”.
Cibi brucia grassi: hanno effetti sulla cellulite?
“Ci sono alimenti che possono essere di aiuto contro la cellulite.
Ad esempio tutti quelli con un basso contenuto di sale, quindi le persone “a rischio” dovrebbero evitare
- prosciutto
- gorgonzola
- pecorino
- aringhe
- acciughe
- carne in scatola
- patatine fritte.
Fondamentale anche bere acqua oligominerale e ridurre l’eccesso di dolci.