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Home » Salute » Osteopatia: che cos’è, storia, principi, benefici, legislazione, in Italia e all’estero

Osteopatia: che cos’è, storia, principi, benefici, legislazione, in Italia e all’estero

Davide Allegri by Davide Allegri
26 Marzo 2020
in Salute
osteopatia: che cos'è, come funziona, benefici e leggi in Italia e all'estero
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Sommario

  • Osteopatia: che cos’è
  • Osteopatia: storia
  • Principi dell’osteopatia
  • Disfunzione osteopatica
  • Osteopatia: benefici
  • Osteopatia e gravidanza
  • Intervento osteopatico: cosa fa l’osteopata
  • Quante sedute di osteopatia e costo di una seduta
  • Controindicazioni
  • Osteopatia: leggi

L’osteopatia è una disciplina medica complementare alla medicina classica. Nata in America alla fine dell‘800 grazie a Andrew Taylor Still, un medico chirurgo. Dopo i primi difficoltosi decenni, come ogni innovazione, l’osteopatia si diffonde a macchia d’olio in tutto il mondo fino a trovare il riconoscimento ufficiale in diversi stati europei tra gli anni ’90 e 2000.

L’osteopatia considera l’essere umano come un’unità indissolubile di corpo, mente e spirito. Se la medicina tradizionale è finalizzata alla cura del sintomo, Still sposta l’attenzione sul significato del sintomo: cosa esprime? Da cosa è determinato? Da cosa è sostenuto? Perché una persona si ammala? Quesiti che spingono a considerare e valutare la persona nella sua interezza e non come la sola espressione del sintomo.

Questa disciplina utilizza come unico mezzo terapeutico le manipolazioni, ovvero una serie di tecniche manuali volte ad aiutare il paziente a ritrovare la salute. Quindi, migliorando la mobilità e dando stimoli al sistema nervoso, l’osteopata può migliorare lo stato di salute del paziente e intervenire direttamente sulla prevenzione.

Ovviamente, questa disciplina, così come la medicina classica, si è evoluta molto negli ultimi decenni. Inoltre, le evidenze scientifiche dei benefici del trattamento osteopatico sono sempre più numerose, ed è anche grazie a questo che le collaborazioni tra osteopati e figure mediche specialistiche e sanitarie sono in continuo aumento.

Infatti, sono più di 10 milioni gli italiani che ricorrono all’osteopata per curare una serie infinita di disturbi: dal mal di schiena al torcicollo.

Osteopatia: che cos’è

E’ un trattamento manipolativo, complementare alla medicina classica, sviluppato alla fine dell’800 da un medico americano, Andrew Taylor Still.

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Successivamente, questa terapia si è velocemente diffusa in Europa a partire dal Novecento, in particolare in Inghilterra e Francia.

Infatti, la Francia è la nazione europea in cui la pratica osteopatica è più diffusa.

E’ incentrata sulla ricerca della salute della persona e non sulla malattia come nella medicina classica. Infatti, il fulcro di questa disciplina è la ricerca della salute per mezzo di un approccio causale e non sintomatico.

Quindi, si indaga la causa del problema e non solo i segni e sintomi. Questo perché spesso l’origine del dolore si trova anatomicamente distante dalla zona sintomatica (dolorosa).

Per mezzo di anamnesi e valutazioni funzionali l’osteopata ragionerà sul miglior trattamento per il paziente.

Cosa cura

I disturbi su cui l’osteopatia può agire interessano l’apparato neuro-muscolo-scheletrico, cranio-sacrale e viscerale.

Oltre ad essere un valido contributo e supporto nella cura di molte patologie, l’osteopatia è efficace anche nella prevenzione e nel mantenimento dello stato di salute.

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L’indicazione più appropriata, dove vi sono evidenze scientifiche della grande efficacia del trattamento manipolativo osteopatico, è la lombalgia cronica aspecifica, il classico mal di schiena, per il quale sono state pubblicate sul Journal of American Osteopathic Association le prime linee guida.

Inoltre, cura tutte le affezioni dolorose del rachide, dal rachide lombare a quello cervicale.

osteopatia : che cos'è

Chi è l’osteopata in Italia

L’osteopata è una figura professionale sanitaria (DDL Lorenzin 3/2018), che ha un obiettivo preventivo e di miglioramento delle condizioni di salute dei pazienti.

L’intervento si basa su tecniche manuali in grado di correggere i disequilibri e ripristinare le condizioni fisiologiche del movimento e quindi agire sulla salute senza l’utilizzo di farmaci, di rimedi naturali, nè di strumenti medicali o elettromedicali.

Il mezzo utilizzato dall’osteopata sono le mani. Tramite manipolazioni e tecniche osteopatiche cerca di aiutare i pazienti risolvendo il problema all’origine e non lavorando solamente sulla zona del dolore/sintomo.

All’interno dello studio di un osteopata, trovi quindi solamente un lettino e nessun tipo di strumento elettromedicale come ad esempio la Tecar. Alcuni osteopati associano al trattamento osteopatico esercizi fisici,  quindi ci possono essere attrezzi da ginnastica.

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Ma attenzione: l’osteopata non è una figura sovrapponibile a quella del fisioterapista perché non si occupa di riabilitazione.

Osteopatia: storia

L’osteopatia nacque con il medico chirurgo Andrew Taylor Still. Still imparò la professione di medico praticando insieme al padre, dapprima come assistente.

Ma, dopo aver partecipato alla guerra di Secessione e aver perso i suoi figli per colpa della meningite, Still decise di dedicare la sua vita alla ricerca di una maggiore efficacia nella cura delle malattie, senza farmaci.

Pochi anni dopo iniziò a sollevare pesanti dubbi sull’efficacia dei soli farmaci e, di conseguenza, sulla medicina tradizionale.

Successivamente, nel 1874, grazie alle sue tecniche manuali, riuscì a guarire un bambino colpito da dissenteria. Questo sarebbe stato l’evento scatenante che fece capire a Still di avere elaborato un nuovo approccio basato sulle leggi della fisiologia e della natura, ovvero l’osteopatia.

Fondazione della prima scuola di osteopatia

Difatti, era un nuovo approccio medico e filosofico che ricalcava antichi principi riportati da Ippocrate. Quindi, l’attenzione era dedicata a tutta la persona e alle sue correlazioni anatomiche e fisiologiche, evidenziando la capacità del corpo di ricercare la strada verso l’autoguarigione.

È proprio questa capacità di autoguarigione che portò Still a porre particolare attenzione allo stile di vita del paziente, non limitandosi quindi alle tecniche manipolative ma indagando sulle abitudini quotidiane come l’alimentazione.

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Nel 1892 fonda il primo collegio di osteopatia “American School of Osteopathy”, dopo anni di scontri con autorità, clero e medici.
Successivamente, nel 1917, i fratelli Littlejohn fondarono la “British School of Osteopathy”.
Pochi anni dopo, la crescita della pratica osteopatica è esponenziale, e inizia a essere conosciuta in tutta Europa, dove in pochi anni getterà profonde radici.

In oltre 100 anni di storia, l’osteopatia si è evoluta sulle basi teoriche dei concetti di Still che metteva in relazione strutture anatomiche, biomeccanica e fisiologia. La sua filosofia è raccolta nei “principi dell’osteopatia”, riportati in uno dei capitoli successivi.

Osteopatia cranio-sacrale

Dopo la morte di Still, nel 1917, saranno poi i suoi stessi allievi a portare avanti i concetti dell’osteopatia. William Garner Sutherland sarà il primo osteopata a parlare di osteopatia craniosacrale, ovvero la parte di osteopatia che si occupa dei problemi funzionali legati alla sfera cranica.

Mentre, poco meno di 30 anni fa Barral introdusse “l’osteopatia viscerale”, mettendo in relazione le strutture muscolo scheletriche con gli organi e i loro rapporti funzionali.

osteopatia: principi

Principi dell’osteopatia

Il dottor Andrew Still è il pioniere dell’osteopatia. Inoltre, la sua capacità di mettersi in discussione e la dedizione allo studio del corpo umano l’hanno portato a basare la filosofia osteopatica su pochi ma chiari principi.

Questi sono i principi osteopatici sui quali si sono basati i principali studi e tutt’ora rappresentano le basi di partenza dell’approfondimento nella clinica osteopatica.

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1 – Autoguarigione

Il primo principio dell’osteopatia fa riferimento alla vita e sottolinea la sua capacità straordinaria di adattarsi nel tempo.

Quindi, si tratta di omeostasi: è un fenomeno fisiologico che porta ogni essere vivente a tendere verso la stabilità dei propri processi fisiologici.

In poche parole, si può definire la continua ricerca di equilibrio in uno stato di disequilibrio costante. Ed è proprio questa ricerca di stabilità a tenere vivo un sistema fisiologico e quindi l’essere vivente.

Variazione della pressione arteriosa, battito cardiaco, metabolismo e temperatura corporea sono solo alcuni semplici esempi di come il corpo può gestire delle variabili per provare a garantire l’omeostasi.

Quindi, ragionando sul concetto di omeostasi ed equilibrio, Still affermava che nel corpo sono presenti i mezzi necessari per prevenire ed eliminare le malattie. Questo è possibile a condizione che tutti i sistemi di autoguarigione siano liberi di funzionare correttamente.

Sistemi dei 3 corpi

I sistemi nell’uomo sono molti e complessi ma si possono suddividere in tre “corpi”:

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  1. fisico, quello a cui facciamo riferimento quando lo citiamo, offre la capacità alla persona di muoversi e interagire con il mondo esterno
  2. emozionale, la sede delle emozioni
  3. mentale, visto come strumento di ragionamento

Quindi, la disfunzione somatica, può essere in parte causata da ognuno di questi tre “corpi”.

2 – Unità del corpo

Tutte le parti del corpo funzionano in sintonia e si integrano l’un l’altra per garantire il corretto funzionamento del corpo umano. Per questo motivo in osteopatia, la persona è vista nella sua globalità.

L’organismo funziona come un’entità dinamica e indivisibile. Il funzionamento di una struttura è dipendente da tutte le altre strutture, e queste, nel loro insieme costituiscono la persona. Di conseguenza, ogni alterazione di una delle singole strutture porterà a un cambiamento globale della persona.

Ad esempio, basta pensare a quanto un trauma psicologico possa influire sulla componente fisica, ma anche il contrario. Quindi, l’osteopata cerca di risalire alla causa del problema e non si focalizza solamente sulla sintomatologia.

3 – Sistema circolatorio

I sistemi circolatorio e linfatico devono funzionare correttamente, adempire alle loro funzioni di scambio e favorire l’eliminazione delle scorie. Inoltre, garantiscono la circolazione dei liquidi corporei e sono quindi fondamentali per mantenere un buono stato di salute.

Uno degli obiettivi dell’osteopata sarà quello di migliorare la circolazione dei liquidi per favorire i processi di autoguarigione del corpo. Infatti, vene, arterie e sistema linfatico trasportano importanti sostanze nutritive per gli organi, il sistema nervoso, i muscoli e le ossa.

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4 – La struttura governa la funzione

La funzione ottimale di una struttura è fortemente correlata all’integrità della struttura portante. Un’alterazione della struttura potrà influenzare negativamente la funzione e quindi portare a una limitazione di mobilità, e viceversa. Perciò, il corpo cercherà di difendersi da questo cambiamento mettendo in atto una serie di strategie per adattarsi e ricercare l’equilibrio ma compromettendo così il benessere generale dell’organismo.

Quindi, una limitazione di movimento di una struttura avrà ripercussioni a livello generale in tutto il corpo, non solo fisico ma anche psicologico.

Per questo motivo, Still affermò che la struttura controlla la funzione e la funzione condiziona la struttura.

5 – La vita è movimento

Il riassunto metaforico degli obiettivi del trattamento osteopatico:

Ridando movimento ai tessuti e alle strutture si creano i presupposti per una salute ottimale.

Disfunzione osteopatica

La disfunzione osteopatica non è una condizione patologica bensì una funzione compromessa di differenti componenti corporee. Quindi, non si parla di una malattia ma di uno stato fisiologico che, se trascurato, potrebbe evolvere negativamente verso la patologia.

Tuttavia, quando l’osteopata parla di disfunzione o lesione, non bisogna allarmarsi ma nemmeno sottovalutare il problema.

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Infatti, ricercando la causa della disfunzione, è possibile prevenire un possibile futuro stato di malattia.

patologie trattabili con osteopatia

Osteopatia: benefici

L’osteopata, sfruttando tecniche manipolative, si occupa di ripristinare la funzione e lo stato di salute limitati a causa delle più svariate cause. Ad esempio, un trauma fisico, una posizione errata protratta nel tempo, scompensi muscolo scheletrici e tutti quei fattori che hanno contribuito all’instaurarsi di una disfunzione osteopatica (somatica).

Negli ultimi anni sono in costante aumento le evidenze scientifiche che affermano l’efficacia del trattamento osteopatico, alle quali si aggiungono le testimonianze dei pazienti stessi.

Sono diversi gli studi a supporto dei benefici del trattamento osteopatico nei casi di lombalgia cronica aspecifica. Infatti, i risultati riportano un miglioramento dello stato funzionale e una riduzione del dolore.

Anche se i motivi di consulto sono prevalentemente legati a casi di cervicalgia e lombalgia, problemi muscolari e articolari, l’osteopata può aiutare anche il paziente che presenta:

  • cefalea tensiva
  • dismenorrea
  • sindrome del colon irritabile
  • reflusso gastro esofageo, ecc.

Questi sono solo alcuni dei disturbi più comuni che possono migliorare grazie ai trattamenti osteopatici.

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Se vogliamo quindi prevenire una patologia, generalmente muscolo scheletrica, migliorare la sintomatologia o cercare di eliminare fastidiosi disturbi non ancora patologici, l’osteopata può risolvere il problema.

Dopo un incidente, un’operazione o qualsiasi altro problema che preveda una riabilitazione sarà necessario rivolgersi invece al fisioterapista.

osteopatia e bambini

Osteopatia e bambini

Ci sono dei risultati clinici importanti che hanno spinto la ricerca ad approfondire gli studi nell’ambito del settore pediatrico e neonatale.

I trattamenti osteopatici presentano ottimi risultati in età neonatale per vari disturbi, come:

  • plagiocefalia posizionale
  • reflusso gastro esofageo
  • rigurgito
  • coliche infantili
  • otiti ricorrenti.

Risultati importanti si hanno sulle plagiocefalie, su tutte le problematiche posizionali del neonato ma si interviene anche su tutti i disturbi dello sviluppo neuropsicomotorio.

L’osteopatia è di supporto anche a tutte le situazioni che fanno riferimento alle problematiche tipiche dei primi anni di vita come otiti ricorrenti, problematiche respiratorie, o posturali relative alla crescita.

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Quindi, ogni fascia di età può trarre benefici dai trattamenti osteopatici perché le manipolazioni possono ridurre il dolore, migliorando la mobilità e di conseguenza migliorando la qualità della vita.

osteopatia e gravidanza

Osteopatia e gravidanza

Fin dalle prime settimane della gravidanza, il corpo materno va incontro a un cambiamento progressivo sotto ogni aspetto. Ma l’organismo farà tutto il necessario per adattarsi e creare un ambiente accogliente per il feto.

Questo non comporta solamente i cambiamenti visibili, anzi, gli adattamenti più grossi saranno proprio a livello organico e ormonale. Infatti, l’utero e tutta la zona addominale modificano le loro dimensioni e posizioni in funzione del feto. Il continuo accrescimento dell’utero comporta un cambiamento delle pressioni intra addominali con conseguenti sollecitazioni su tutti gli organi, sui principali vasi sanguigni, articolazioni e nervi.

Anche gli ormoni svolgono un ruolo importante nel rendere funzionale il corpo allo sviluppo del feto. Durante la gravidanza viene rilasciato l’ormone relaxina, con la funzione opposta all’ossitocina, in grado di aumentare la lassità delle articolazioni. In particolare, le articolazioni del bacino che saranno in futuro coinvolte nel parto.

Con l’aumento delle dimensioni della pancia, parallelamente, si avrà un’accentuazione delle curve fisiologiche della colonna vertebrale e un ulteriore aumento di pressione nella zona addominale.

Queste condizioni possono facilmente scatenare mal di schiena e dolori diffusi, soprattutto nelle ultime settimane di gravidanza.

Questi sono solamente alcuni dei numerosi cambiamenti che avvengono durante la gravidanza, il parto e il periodo post-parto.

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Il compito dell’osteopata in questo caso sarà quello di prevenire eventuali dolori e problemi nella futura mamma, facilitando anche la gestione del periodo.

Inoltre, mamma e bambino possono trarre benefici dal trattamento osteopatico fin dai primi giorni dopo il parto.

Quindi, l’osteopatia può essere utile in gravidanza quando si presentano i classici sintomi come:

  • mal di testa
  • mal di schiena
  • problemi circolatori
  • reflusso gastrico
  • problemi intestinali
  • tunnel carpale, ecc.

Intervento osteopatico: cosa fa l’osteopata

Il primo passo di un intervento osteopatico è quindi quello di svolgere un’accurata anamnesi del paziente. L’anamnesi e la raccolta dei dati è un momento chiave dal quale partire con il ragionamento osteopatico per la ricerca della causa del problema.

In seguito, il professionista procede con tutte le valutazioni e i test necessari per approfondire ulteriormente la propria indagine.

Tuttavia, molti pazienti alla prima visita rimangono spiazzati dalla richiesta di rimanere in abbigliamento intimo per trattare un problema, ad esempio, di cervicalgia, perché il paziente si aspetta che il professionista lavori sulla zona sintomatologica.

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Ma l’osteopata prende in esame la persona nella sua globalità e cerca di individuare la causa del problema e, quando è possibile, risolverla.

Quindi, per eseguire correttamente la valutazione, ha bisogno di controllare il corpo nel suo insieme.

Successivamente, inizia con il trattamento osteopatico vero e proprio. L’osteopata utilizza unicamente tecniche manuali durante l’intervento. Quindi, sono esclusi tutti i tipi di apparecchi elettromedicali.

Attraverso valutazioni manuali viene esaminata la zona che presenta il dolore, ma anche parti distanti dal dolore, che però potrebbero essere correlate al dolore stesso e, in alcuni casi, esserne persino la causa.

Ora è il momento del trattamento: grazie ad una serie di tecniche manuali si cerca di ripristinare la mobilità e l’elasticità delle strutture muscolo scheletriche, nonché di quelle craniche e viscerali.

Un trattamento osteopatico ha una durata che varia da 30 minuti ad 1 ora.

Il bagaglio di tecniche manuali di un osteopata è molto ampio, il che gli consente di scegliere il trattamento più indicato per aiutare il paziente a ritrovare la salute. Pur essendo numerose, le tecniche manuali si possono racchiudere in tre grosse categorie.

osteopatia e tecniche

Tecniche strutturali

Sono sicuramente le più conosciute perché in questa categoria rientrano anche i thrust, i classici “crack” che ormai ogni paziente si aspetta di sentire durante una seduta osteopatica.

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Si definiscono tecniche strutturali tutti quei movimenti e manipolazioni eseguiti dall’osteopata che hanno l’obiettivo di migliorare la mobilità del sistema muscolo scheletrico.

Inoltre, la loro funzione non è puramente meccanica ma è caratterizzata da un forte stimolo neurologico. Una tecnica strutturale che agisce quindi a livello nervoso rilasciando impulsi intercettabili dai recettori articolari presenti nella zona trattata. In sostanza, favorendo il miglioramento della mobilità articolare, si innescano una serie di processi fisiologici che vanno a migliorare il metabolismo tissutale.

In sintesi, con la tecnica del thrust, si inviano dei segnali nervosi all’articolazione e ai muscoli. Segnali che il sistema nervoso riceve ed elabora, restituendo come risultato un “comando” al muscolo, e alle strutture vicine all’articolazione, di rilasciare la tensione.

Tuttavia, è importante sottolineare che queste tecniche sono quelle più utilizzate dagli osteopati ma anche quelle più delicate e meritevoli di cautela.

Limiti dei thrust

E’ credenza comune che durante un thrust vengano “riallineate” le articolazioni, niente di più sbagliato.

Infatti, non esistono manovre manuali in osteopatia che consentano di “riallineare” segmenti articolari.

Il rumore “crack” è una liberazione di gas intraarticolari mentre la tecnica lavora appunto sull’aspetto nervoso e su quello biomeccanico.

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Tecniche viscerali

L’osteopata può valutare la mobilità degli organi a livello toracico e addominale. Infatti, i visceri si muovono sotto l’influenza delle pressioni addominali e grazie a una loro mobilità intrinseca.

L’osteopata cerca di individuare delle restrizioni della mobilità in corrispondenza degli organi valutati e di trattarle con delle tecniche specifiche.

La mobilità del viscere influenza la funzione del viscere stesso ma può influenzare anche la struttura muscolo scheletrica. Viceversa, una limitata funzione della struttura muscolo scheletrica può influire sul funzionamento di determinati organi.

Quindi, una disfunzione osteopatica di origine viscerale, per i rapporti degli organi con la struttura, può influenzare la postura e la mobilità generale del corpo.

Tecniche cranio-sacrali

Le ossa del cranio sono collegate tra loro da articolazioni che, seppur con movimenti impercettibili, permettono loro di muoversi.

Un movimento molto enfatizzato, e influenzabile con il trattamento, nella fase neonatale. Con la crescita, le ossa del cranio saranno sempre meno mobili ma nonostante questo l’osteopatia può utilizzare una serie di tecniche per lavorare sui piccoli movimenti rimasti e, soprattutto, sui liquidi e membrane contenuti nella scatola cranica.

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L’obiettivo è quello di bilanciare le tensioni delle membrane all’interno del cranio che influenzano il funzionamento delle strutture del corpo.

Quindi, le tecniche cranio sacrali possono essere efficaci in età pediatrica, non essendo ancora il cranio del tutto sviluppato.

osteopatia: costo della seduta

Quante sedute di osteopatia e costo di una seduta

Dipende dallo stato di salute del paziente e dal problema che il paziente presenta. In genere, non sono trattamenti frequenti: uno ogni 2 o 3 settimane per accompagnare il paziente verso una situazione di guarigione.

Il costo di una seduta osteopatica varia dai 70€ ai 100€ e ha una durata dai 30 minuti ai 60.

L’osteopata collabora sempre più frequentemente in equipe con figure mediche e sanitarie. Un beneficio per il paziente e una maggiore efficienza per i professionisti.

Controindicazioni

La medicina osteopatica ha poche controindicazioni. Non sono di competenza dell’osteopata i pazienti che presentano:

  • urgenze mediche
  • fasi acute delle patologie
  • necessitano di riabilitazione post intervento chirurgico.

Tuttavia, esistono casi particolari in cui, grazie al lavoro di equipe con altre figure mediche e sanitarie, anche l’osteopata può dare il suo contributo in caso di patologie croniche.

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Sono ormai diverse le equipe mediche, spesso supportate da associazioni, che includono i trattamenti osteopatici nel percorso terapeutico delle persone affette da malattie oncologiche. L’obiettivo in questo caso è quello di rendere più sostenibile la terapia medica, lavorando su:

  • dolore
  • mobilità
  • dare sollievo al paziente.
ostepatia: leggi in Italia e in Europa

Osteopatia: leggi

In Italia

L’osteopatia in Italia è stata riconosciuta come professione sanitaria dalla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018 entrata in vigore il 15 febbraio.

Un iter di riconoscimento articolato e con molti nodi da sciogliere, attualmente ancora in evoluzione. Tuttavia, manca ancora il lavoro tecnico per definire il profilo professionale e il conseguente percorso formativo.

Di fatto si attendono ancora i decreti attuativi della legge.

Nel mondo

Sono gli Stati Uniti, culla dell’osteopatia, i primi a riconoscere ufficialmente la professione dell’osteopata nell’ormai lontano 1974. L’osteopata segue un percorso di studi in medicina e gode delle stesse prerogative del medico.

In Inghilterra, l’osteopatia è riconosciuta come medicina paramedica dal 1993 e fa seguito a una laurea simile al D.O. americano ma l’osteopata non è riconosciuto come medico.

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Invece, il riconoscimento dell’osteopatia in Francia è avvenuto ufficialmente nel 2002 anche se tutt’ora non è stato redatto un decreto ufficiale né un registro ufficiale.

Il percorso di studi è stato definito nel 2009 e, per legge, si indica un percorso formativo di minimo 4 anni e un minimo di 3520 ore di formazione .

Fonti

  1. “Filosofia e principi meccanici dell’osteopatia.”A.T.Still 2000, Castello Editore
  2. “American Osteopathic Association Guidelines for Osteopathic Manipulative Treatment (OMT) for Patients With Low Back Pain” J Am Osteopath Assoc. 2016.
  3. “Osteopathic manipulative treatment showed reduction of length of stay and costs in preterm infants: A systematic review and meta-analysis.”Lanaro D1, Ruffini N, Manzotti A, Lista G. 2017.
  4. “Osteopathic Manipulative Treatment Effect on Pain Relief and Quality of Life in Oncology Geriatric Patients: A Nonrandomized Controlled Clinical Trial.”

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Davide Allegri

Davide Allegri

Sono un osteopata di Chieri, Torino, specializzato in sportivi e dolore cronico. Ho conseguito la laurea in scienze motorie nel 2012 e successivamente il diploma in osteopatia D.O. presso la scuola SOI di Torino nel 2018. Tecnico della federazione ciclistica e sportivo nato. Appassionato di sport outdoor e vulcano di idee. Project manager in un'azienda di healthy food e consulente per grandi aziende in ambito foood & supplement.

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