Sommario
La faringite è comunemente chiamata mal di gola. Tutti ne hanno sofferto almeno una volta nella vita. Infatti, è uno dei problemi di salute più diffusi di cui le persone soffrono durante la stagione fredda, essendo associato a malattie virali che colpiscono le prime vie respiratorie.
Molto spesso è descritto come una sensazione di bruciore nella parte posteriore della gola (faringe), combinata con difficoltà a deglutire a volte abbastanza forte da portare a rifiutare di mangiare.
Il dolore localizzato nella faringe può essere di causa virale, batterica o allergica, a cui spetta una terapia differente a seconda dell’eziologia. Invece, la faringite acuta è una delle patologie più diffuse nei bambini, soprattutto nei primi anni di vita, a causa dell’immaturità del sistema immunitario e della precoce immissione in collettività. In alcuni casi può portare a conseguenze importanti se non trattata prontamente.
Vediamo insieme come differenziare i vari tipi di mal di gola e le precauzioni da accordare a seconda del caso.
Faringite: cos’è
“Faringite” è il termine generico per indicare un’infiammazione della faringe, che si trova nella parte posteriore della gola. Essa è definita come il condotto muscolare dove le vie aeree incontrano il tubo digerente, ha la forma di un imbuto e collega la cavità orale alla laringe.
Quanto dura un mal di gola
Una faringite virale inizia a migliorare a partire dal terzo giorno d’infezione e scompare del tutto nel giro di una settimana. Invece, un’infezione da streptococco si perpetua fino alla scomparsa dei sintomi locali (7-10 giorni).
Anatomia della faringe
La faringe è un dotto muscolo-membranoso che rappresenta l’incrocio in cui le vie aeree si intersecano con il tratto digerente.
Ha la forma di un imbuto incompleto, mancante della parete anteriore. Si trova davanti al rachide cervicale, dietro le narici, comunicante sia con la cavità orale che con la laringe.
A causa della relazione con la bocca e della continuazione con l’esofago, la faringe è considerata un segmento del tubo digerente, che partecipa all’atto della deglutizione.
Infatti, per fare ciò, essa partecipa a compiere tutti i movimenti necessari al passaggio degli alimenti dalla cavità orale all’esofago:
- partecipa alla respirazione (oltre a far passare l’aria dalle narici alla laringe).
- Contribuisce anche al riscaldamento, all’umidificazione ed alla purificazione.
- E’ utile all’udito. L’atto della deglutizione garantisce l’apertura dell’orifizio rinofaringeo della tromba di Eustachio, aiutando ad equalizzare le pressioni timpano-atmosferiche.
- Fonazione. Funge da cavità risonante per il fondamentale suono laringeo quindi, il timbro della voce, nonché l’emissione della voce articolata, attraverso i muscoli del velo e del cavo orale.
Infine, occupa una funzione di difesa grazie alla contrazione spastica, prevenendo la penetrazione da parte di un corpo estraneo e grazie alla presenza dell’anello linfatico di Waldayer, che gioca un ruolo difensivo antimicrobico e immunologico.
Si divide in esofaringe ed endofaringe, che si divide a sua volta in:
- nasofaringe
- orofaringe
- ipofaringe.
Sintomi del mal di gola
La faringite, detta comunemente “mal di gola”, poiché è un’infiammazione che riguarda la faringe, cioè la parte posteriore della gola (dove ci sono le tonsille), presenta solitamente sintomi come:
- dolore faringeo.
- Difficoltà a deglutire.
- Sensazione di prurito alla gola.
- Raucedine.
- Arrossamento della mucosa orofaringea.
Ma insieme a questo quadro sintomatologico si possono associare i segni caratteristici della malattia che l’ha causata.
Se, ad esempio, il mal di gola è dovuto a un raffreddore, sono abbastanza tipici anche sintomi come:
- febbre.
- Starnuti.
- Tosse.
- Dolori muscolari.
- Rinorrea.
Invece, in caso di faringite più grave, può comparire anche febbre alta e ingrossamento dei linfonodi del collo, dolore alle orecchie, insieme a debolezza e difficoltà respiratoria. In questi casi, è importante chiamare il proprio medico poiché è possibile che si tratti di una tonsillite da streptococco che può prevedere una cura antibiotica.
Inoltre, se la faringite è di origine batterica, la febbre può arrivare anche sopra i 38°C, associata a nausea, vomito, brividi e tosse che peggiora lo stato di irritazione della mucosa della gola.
È importante tenere sotto controllo i sintomi nei bambini, soprattutto se la respirazione è faticosa e se la difficoltà di deglutizione si manifesta con bava alla bocca.
Invece, per gli adulti, i segni più preoccupanti sono:
- difficoltà respiratorie importanti.
- Forte dolore alle orecchie.
- Eruzioni cutanee.
- Febbre molto alta.
- Gonfiore al collo.
- Presenza di sangue nel catarro.
Faringite cronica: sintomi
In caso, invece di faringite cronica, cioè un’infiammazione persistente della faringe, i sintomi più comuni sono:
- sensazione di avere un corpo estraneo in gola o di solletico.
- Continuo bisogno di raschiare la gola e di deglutire spesso per avere sollievo.
- Tosse, a volte stizzosa, soprattutto la mattina.
Le cause possono essere diverse tra cui:
- Spostamento di secrezioni dal naso alla faringe in chi soffre di sinusite cronica o congestione nasale.
- Consumo eccessivo di alcool.
- Fumo.
- Clima secco o ambiente in cui si permane troppo caldo.
- Infiammazioni croniche o recidive di tonsillite e/o disturbi alle adenoidi.
Il coinvolgimento, invece, delle corde vocali, e quindi la perdita o l’abbassamento della voce, si associa solitamente all’infiammazione della laringe.
Faringite: virale, batterica o allergica?
La maggior parte degli episodi di faringite (40-80%) sono causati da infezioni virali autolimitanti, che non richiedono particolare trattamento se non dei semplici sintomatici locali.
Queste iniziano solitamente come infezioni acute delle vie respiratorie superiori con raffreddore e sinusite per poi andare ad attaccare la gola. Il loro decorso è di massimo 5-7 giorni, senza febbre o tosse produttiva, che inizia a migliorare dopo qualche giorno dall’infezione.
La faringe appare rossa ed infiammata ma senza placche bianche.
Faringite batterica
Per quanto riguarda le infezioni batteriche invece, lo streptococco di gruppo A è la causa più comune, essendo responsabile di circa il 15-30% dei casi.
In una piccola minoranza di pazienti (0,3-3%), la faringite batterica può innescare la febbre reumatica acuta come possibile complicazione, motivo per cui una faringite batterica andrebbe sempre riconosciuta e trattata il prima possibile.
Per aiutare in questo processo di solito i medici si avvalgono dei criteri di Centor, indicativi di infezione da Streptococco, come:
- tipico essudato “a placche bianche”.
- Età inferiore ai 15 anni.
- Assenza di tosse.
- Linfonodi del collo ingrossati.
- Febbre.
Come riconoscerla
Da ciò deriva dunque che tra tutti i pazienti affetti da mal di gola, la probabilità di una faringite batterica è più alta nei bambini dai 5 ai 15 anni di età (37%) e più bassa nei bambini più piccoli (24%) e negli adulti (dal 5% al 15%).
Per accertarsi che siamo di fronte ad un’infezione da streptococco, la tecnica standard rimane il tampone faringeo, che comprende anche una tipologia di test rapido eseguibile direttamente in ambulatorio.
Il test rapido per la ricerca dello streptococco o test rapido per SBEA non è doloroso, dà risultati in pochi minuti e non necessita di alcuna preparazione.
Il medico utilizza un bastoncino cotonato (tampone faringeo) per strofinare la parete posteriore della faringe (gola) e delle tonsille ottenendo così un campione che verrà posto in alcuni reagenti che segnaleranno la presenza del batterio. Il test dà risultati altamente sensibili e specifici permettendo una diagnosi certa così da poter impostare una terapia antibiotica corretta, che per esempio, in caso di forme virali, non ha alcun senso eseguire.
È importante notare però che un test rapido ricerca esclusivamente un solo tipo di batterio: lo streptococco beta emolitico di gruppo A. Pertanto, se il risultato è negativo, potrebbe pur sempre sussistere un’infezione provocata da un altro tipo di batterio o virus. Nel caso di esito positivo per lo streptococco, si prescrivono antibiotici.
Infine, anche alcune sostanze a cui si può essere ipersensibili o allergici possono irritare la faringe e simulare un’infezione virale. Normalmente è un disturbo limitante che si risolve in qualche giorno rispondendo bene agli antistaminici.
Faringite cronica
Le faringite viene definita cronica quando è presente almeno per due settimane e nell’arco di oltre 6 mesi. Essa può essere:
- catarrale: nella quale le mucosa faringea è diffusamente arrossata, con follicoli linfatici evidenti, ricoperta da essudato catarrale.
- ipertrofica: nella quale la mucosa faringea appare di colore rosso vivo, ispessita e irregolare per la presenza di follicoli linfatici ingrossati.
- atrofica: nella quale la mucosa faringea si presenta secca, liscia, di colorito roseo e l’essudato è rappreso in croste.
Cure
La faringite cronica può essere più difficile da trattare. Infatti, quando un mal di gola dura più di poche settimane, dovrebbe essere sottoposto all’attenzione di uno specialista otorinolaringoiatra dopo aver effettuato un tampone.
La causa più comune è un’infezione resistente agli antibiotici delle tonsille.
Di solito viene prescritto un ciclo antibiotico prolungato e mirato alla sensibilità del batterio per cercare di “uccidere davvero l’infezione”. In alcuni casi, ad ogni modo, specialmente nei bambini, l’infezione rimane persistente anche con ripetuti tamponi faringei negativi, tanto da suggerire un intervento chirurgico per rimuovere le tonsille e migliorare notevolmente il problema.
Anche se la decisione finale rimane nelle mani del medico curante però, alcuni studi recenti hanno suggerito di non asportare le tonsille prima degli 8 anni d’età, quando di norma il sistema immunitario diventa più forte e riesce a difendere meglio l’organismo dalle recidivanti e fastidiose faringiti invernali.
Carcinoma e infezioni
Un’altra causa meno comune del mal di gola cronico è il carcinoma, associato a fumo ed infezioni da Papillomavirus umano (HPV). Di solito viene diagnosticato tramite un esame obiettivo della gola.
Una diagnosi più recente, oggetto di molte ricerche, è l’esofagite eosinofila, un’infiammazione simile ad un’allergia nell’esofago che può portare a mal di gola cronico e sintomi simili al reflusso acido.
Spesso il cibo è un fattore scatenante della reazione allergica, per cui la sua diagnosi viene formulata attraverso un percorso di individuazione dei cibi che scatenano la reazione.
Reflusso e mal di gola
Infine, probabilmente la causa più comune di lieve mal di gola cronico è il reflusso acido dallo stomaco alla gola, chiamato reflusso laringo-faringeo. Questo porta ad una sensazione di “nodo alla gola”, raucedine e “schiarimento cronico” della voce.
Oltre ad un regime alimentare consono, si prescrive spesso un farmaco antiacido a protezione della mucosa gastrica e si monitorizza l’andamento dei sintomi insieme al proprio medico curante.
Le cause della faringite
I rinovirus, i coronavirus e gli adenovirus sono responsabili di oltre il 30% delle faringiti acute e dell’influenza, mentre i virus della parainfluenza ed i virus respiratori sinciziali per il 4% delle faringiti. Altri virus che possono causare faringiti acute sono il virus di Epstein-Barr (1%), il virus Coxsackie, l’Echovirus ed il virus dell’Herpes Simplex.
Invece, tra i batteri, lo Streptococco beta-emolitico del gruppo A, Streptococcus pyogenes, è il batterio più comune che causa la faringite acuta (circa il 15-30%), ma possono essere coinvolti anche streptococchi di gruppo C o G.
Infine, in alcuni casi, la faringite può essere causata dall’esposizione a determinate tossine, traumi o allergie. Nella faringite acuta è interessata l’intera struttura della faringe, compresi tutti i follicoli linfatici isolati o raggruppati in strutture che compongono l’anello linfatico di Waldeyer.
Infatti, è per questo, che può verificarsi l’espressione di una reazione di difesa del tessuto linfoide locale all’aggressione di un patogeno.
Fattori di rischio
Nei pazienti con mal di gola, la probabilità di faringite batterica è più alta nei bambini dai 5 ai 15 anni di età (37%) e più bassa nei bambini più piccoli (24%) e negli adulti (dal 5% al 15%).
La stagione con più incidenza è sicuramente il periodo da fine inverno ad inizio primavera.
Infatti, il contatto con le altre persone, i locali pubblici scarsamente arieggiati e la stagione rigida rappresentano le condizioni ottimali per lo sviluppo e la diffusione dei virus che causano il mal di gola.
Mal di gola: come diagnosticare la faringite
L’esame clinico dell’orofaringe con infezione da Streptococco rivela una gola intensamente iperemica (rossa, congestizia), con tonsille eritematose e con depositi bianchi essudativi o purulenti. Mentre nell’infezione virale sarà presente solo rossore ed infiammazione.
Alle analisi del sangue, se nell’eziologia virale l’emoleucogramma mostra leucocitosi o leucopenia con aumento dei linfociti, nell’angina streptococcica è presente leucocitosi con neutrofilia.
Inoltre, nella faringite batterica, la sindrome infiammatoria biologica mostra un marcato aumento di:
- proteina C reattiva.
- ESR.
- Fibrinogeno.
- Procalcitonina.
Invece, nelle infezioni virali, questi fattori infiammatori sono normali o leggermente aumentati.
Ad ogni modo, queste caratteristiche non vengono sempre seguite, motivo per cui, oltre al costo elevato raramente viene consigliato un prelievo nei pazienti affetti da faringite.
Inoltre, per evidenziare l’agente batterico responsabile dell’infezione faringea, possono essere utilizzati test rapidi streptococcici o strisci e colture di essudato faringeo.
Tuttavia, le colture crescono in 24-48 ore e non sono utili per prendere la decisione di somministrare inizialmente la terapia antibiotica.
L’antistreptolisina è un anticorpo prodotto dall’organismo per contrastare la streptolisina, una proteina ad azione emolitica prodotta da streptococchi. Gli anticorpi anti-streptolisina a volte sono utili solo per la diagnosi retrospettiva di infezione da streptococco, avendo una massima efficacia a 3-6 settimane dopo l’infezione acuta.
E se fosse qualcos’altro?
Le caratteristiche cliniche, la stagionalità e l’età possono aiutare a differenziare l’infezione da Streptococco da altre eziologie del mal di gola.
La faringite vescicolare, anche chiamata erpangina o herpangina, può essere distinta dalla faringite batterica per la presenza di lesioni orali vescicolari nella parte posteriore della cavità orale.
Anche la malattia “mani-piedi-bocca” può presentarsi con lesioni orali dolorose simili all’herpangina, ma è accompagnata da un esantema sulle mani e sui piedi. Inoltre, l’herpangina e mani-piedi-bocca si verificano più spesso in estate e sono più comuni nei bambini di età inferiore ai cinque anni.
Infine, il virus di Epstein-Barr causa il 90% dei casi di mononucleosi infettiva e può anche essere confuso con l’infezione da Streptococco. Tuttavia, la mononucleosi è più comune nelle persone di età compresa tra 10 e 30 anni ed è associata a:
- affaticamento (77% dei casi).
- Adenopatia cervicale posteriore (59%).
- Linfocitosi atipica.
Questi segni e sintomi sono solitamente meno gravi o mancanti nella faringite streptococcica.
Come curare la faringite
Il trattamento della faringite acuta dipende dalla sua causa, particolarmente importante per determinare l’eziologia virale o batterica.
Le infezioni batteriche richiedono una terapia antibiotica, mentre nel caso della faringite virale è consigliato un trattamento sintomatico. Esso consiste in:
- trattamento della febbre con antipiretici (paracetamolo, ibuprofene).
- Trattamento antalgico (compresse da far sciogliere lentamente, con azione antisettica ed analgesica locale).
- Consumo di liquidi caldi (es. tisane a base di miele e limone, antisettici naturali).
- Integratori di vitamina C, D e Zinco.
Quando prendere gli antibiotici
La terapia antibiotica è indicata nei pazienti con faringite sintomatica, nei quali l’esame clinico e le indagini paracliniche confermano l’eziologia batterica.
In pazienti con malattie croniche associate significative (diabete, insufficienza d’organo, valvulopatia, immunosoppressione), in quelli con anamnesi di artrite reumatoide acuta o se si sono verificate complicazioni, si raccomanda immediatamente il trattamento antibiotico.
Il medico, dopo un esame obiettivo, deciderà se iniziare una terapia antimicrobica o rimanere sui classici farmaci da banco sintomatici.
Quando contattare il medico
Come già specificato, la maggior parte delle faringiti è autolimitante e scompare da sola nel corso di 3-5 giorni.
Però, nei bambini, spesso un semplice mal di gola può complicarsi in sopra infezioni come bronchioliti virali o vere e proprie polmoniti. In questo caso dunque, il consiglio rimane quello di far visitare sempre il bambino, specie nel caso in cui ci sono placche bianche sulle tonsille o febbre.
Allo stesso modo, un adulto che dopo l’applicazione di farmaci topici non sentisse scomparire il dolore nell’arco di qualche giorno, specie se sopravvenisse anche febbre e tosse produttiva, dovrebbe probabilmente consultare il proprio medico di famiglia.
Prognosi
Le complicazioni della faringite sono classificate come suppurative e non suppurative. Le complicazioni non suppurative includono:
- febbre reumatica acuta.
- Glomerulonefrite acuta poststreptococcica.
- Artrite reattiva poststreptococcica.
La febbre reumatica è rara nei paesi sviluppati. Si manifesta da 2 a 3 settimane dopo la faringite streptococcica e l’inizio degli antibiotici, entro 9 giorni dai sintomi, può prevenirne ulteriori complicazioni.
Invece, la glomerulonefrite acuta post-streptococcica si manifesta circa 10 giorni dopo l’infezione faringea e fino a 21 giorni dopo l’infezione batterica della pelle.
L’artrite reattiva poststreptococcica è simile ad altre artriti reattive e non viene alterata dagli antibiotici. Le complicanze suppurative includono:
- ascesso peritonsillare.
- ascesso retrofaringeo.
- Sinusite.
- Otite media
- Mastoidite.
Un trattamento appropriato della faringite streptococcica può ridurre notevolmente queste complicanze.
Epidemiologia
I più piccoli, a causa dell’immaturità del proprio sistema immunitario, sono costantemente sottoposti agli attacchi dei virus che si trovano diffusi nell’ambiente.
In particolare, sotto gli 8 anni d’età, si stima che ogni bambino abbia almeno 3 episodi all’anno di faringite acuta, spesso nella stagione più fredda.
Invece, per quanto riguarda gli adulti, la stima è di 1-2 episodi di “mal di gola” all’anno, meno frequentemente di causa batterica.
Fonti
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