Sommario
Tallonite è un termine generico che comprende numerosi disturbi e patologie. Parliamo quindi di un dolore nella zona del tallone che può avere origini congenite, neurologiche e metaboliche. Le caratteristiche del dolore sono molto variabili e dipendenti dalla causa.
Il dolore al tallone, tra i disturbi più frequenti del piede, può essere percepito come un piccolo fastidio fino ad arrivare a sintomatologie invalidanti e limitazioni funzionali.
Tallonite: che cos’è
E’ un termine generico utilizzato per indicare un dolore al tallone. Solitamente il dolore al tallone si presenta durante la camminata/corsa o comunque si avverte un peggioramento dei sintomi nel momento in cui si carica il peso sul piede.
Il dolore può assumere forme diverse. Ad esempio, può essere molto acuto al risveglio, a causa della fascite plantare, può portare formicolii o scosse elettriche. Infine, può essere diffuso sull’articolazione oppure puntiforme.
Pur essendo numerose le cause della tallonite, la parola chiave che le unisce è il dolore.
La durata del processo infiammatorio, dell’intensità e della diffusione del dolore sono molto variabili a seconda delle cause e fattori di rischio che danno vita al problema.
Potremmo avere davanti un dolore estremamente localizzato a causa di un trauma, che si risolve in due settimane, così come invece un dolore diffuso alla pianta del piede che porta a un’impotenza funzionale per mesi.
Tutte le possibili variabili saranno valutate dal vostro medico di fiducia che vi proporrà la terapia più indicata.
Anatomia del tallone
Il piede è una struttura complessa formata da 33 articolazioni, 26 ossa e più di cento tra muscoli, legamenti e tendini.
La sua funzione principale è meccanica, essendo l’unica parte corporea in appoggio durante la camminata. Influiscono quindi la postura statica e dinamica, per questo motivo il piede è ricco di recettori propriocettivi che ricoprono il ruolo di trasmettere informazioni posturali al cervello.
Le ossa del piede si possono suddividere in tre principali gruppi: le ossa del tarso (zona caviglia), ossa delle falangi (le dita del piede) e ossa del metatarso (comprese tra falangi e tarso).
La struttura anatomica di nostro interesse, il tallone, la troviamo tra le ossa del tarso. Le ossa del tarso sono posizionate all’incirca sotto l’articolazione della caviglia e sono in totale 7.
Osso calcagno e tendine di Achille
Il tallone è una regione del piede appartenente all’osso calcagno, a sua volta facente parte delle ossa del tarso. Il calcagno gioca un ruolo chiave nella struttura del piede, nonché nella deambulazione e nel mantenimento della posizione eretta.
È l’osso più voluminoso del tarso, presenta quattro articolazioni e le sue funzioni principali sono: il trasferimento del peso a terra in stazione eretta e tutti i movimenti collegati alla deambulazione (salto, camminata, corsa).
Il muscolo più voluminoso che si inserisce sul calcagno è il polpaccio (gastrocnemio e soleo) con uno spesso tendine, il tendine d’Achille.
Invece, nella parte inferiore offre origine alla fascia plantare, una fascia muscolo tendinea che riveste la pianta del piede e anch’essa interviene nelle fasi di deambulazione e nello scarico del peso che grava sul piede.
Le cause della tallonite
Le cause del dolore al tallone sono molto numerose. Presentano inoltre altrettanti fattori di rischio. Quindi, parliamo di un problema multifattoriale nella maggior parte dei casi.
Possibili cause della tallonite.
- Tendiniti, tendinopatie, borsiti e fascite plantare.
- Traumi e microtraumi ripetuti.
- Deformità di Haglund, malattia di Sever – Blanke.
- Malattie di origine artritica come artrosi, gotta e artrite reumatoide.
- Cause di origine nervosa. Per esempio una radicolopatia o ernia lombare, sindromi e intrappolamenti dei nervi del piede, neuromi.
- Anche infezioni come ulcere diabetiche e verruche possono portare dolore al calcagno.
- Molto raramente tumori e disturbi dei vasi sanguigni.
Fattori di rischio
Alle cause vanno ad aggiungersi i potenziali fattori di rischio.
Sovrappeso, biomeccanica alterata e squilibri muscolari del piede sono tra i fattori di rischio più comuni e che più possono influenzare un’eventuale dolore al tallone.
È inoltre importante sottolineare quanto la stazione eretta e l’utilizzo di calzature non adeguate possano portare allo sviluppo di patologie del calcagno.
La tallonite nello sportivo
Abbiamo visto come il tallone sia protagonista di tutti i movimenti che coinvolgono il piede, in particolare camminata, corsa e salto.
Un prerequisito dell’apprendimento del gesto sportivo e dell’allenamento è la ripetizione del gesto tecnico o della sessione allenante.
Se colleghiamo questi due fattori è facile immaginare come una struttura come il piede sia a rischio infortuni nello sportivo che ripete gesti che comprendono:
- corsa.
- Salto.
- Cambi di direzione veloci.
Chi pratica uno sport di endurance come i runner, giocatori di basket, tennisti, ecc.. sono le categorie più a rischio. Il motivo è dato dai microtraumi ripetuti a livello dell’articolazione e del calcagno stesso.
Sono microtraumi che possono portare a veri e propri infortuni se non gestiti nei modi ottimali con carichi di allenamento adeguati, così come anche le calzature.
Il sovrappeso rimane inoltre un fattore di rischio che va ad amplificare i possibili danni di microtraumi ripetuti.
Anche la superficie su cui si corre e salta influisce molto sul carico del piede. Infatti, è appurato come un salto su terreno sabbioso sia meno impattante di uno sul cemento.
La tallonite nei bambini
Può essere dovuta principalmente a due cause. Atteggiamenti posturali e schemi di camminata scorretti, aggravati da calzature inadatte, oppure alla malattia di Sever – Blanke.
La malattia di Sever o apofisite calcaneare colpisce prevalentemente i maschi tra gli 8 e 13 anni che praticano sport di corsa o salto.
Parliamo di un processo infiammatorio del nucleo di accrescimento del tallone causato dalle eccessive sollecitazioni del tendine di Achille sulla sua inserzione calcaneare, in prossimità appunto del nucleo di accrescimento.
L’infiammazione di tale zona comporta i classici segni infiammatori, quali:
- dolore.
- Gonfiore.
- Rossore.
- Calore.
- Funzione limitata.
Soprattutto quando il paziente cammina in punta dei piedi (attivazione dei muscoli del polpaccio).
La malattia è autorisolutiva al termine della fase di accrescimento, intorno ai 15 anni. La sintomatologia potrebbe durare qualche settimana come 6 mesi e porta solitamente a uno stop forzato dell’attività sportiva.
Tuttavia, è possibile che la malattia di Sever – Blanke alteri il fisiologico profilo anatomico del tallone dando origine a una spia calcaneare che nell’adulto prenderà il nome di deformità di Haglund.
Condizione tendenzialmente asintomatica ma che può creare infiammazioni e dolore locale calzando scarpe inadeguate o particolarmente abrasive nella parte posteriore della tomaia.
Come curare e prevenire la tallonite
Il trattamento del dolore al tallone è strettamente correlato alla sua eziologia (origine).
Cause e fattori di rischio sono numerosi, sarà quindi necessario procedere con un’accurata diagnosi per evidenziarne le reali cause e, in un secondo momento, programmare la terapia più adatta per risolvere la causa.
La prognosi della tallonite è spesso positiva e si risolve nell’arco di un mese circa con riposo e esercizi di mobilità del piede e gamba.
Quindi, nella fase acuta sarà opportuno riposare e lasciare in scarico il piede. In base all’intensità della sintomatologia, il medico potrebbe prescrivere farmaci antinfiammatori e antidolorifici.
Nella prima fase, impacchi di ghiaccio, tutori, fisioterapia e terapie fisiche possono alleviare il dolore al tallone.
Superata la fase acuta della tallonite sarà possibile iniziare con gli esercizi attivi di riequilibrio della muscolatura intrinseca e estrinseca del piede, allungamento passivo (stretching), oltre che lavorare sulla propriocezione del piede.
L’obiettivo non è solo il recupero dalla tallonite ma, soprattutto, evitare recidive.
Proprio per evitare recidive sarà fondamentale ridurre i fattori di rischio come il sovrappeso e utilizzare scarpe adeguate all’attività svolta.
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Esercizi per la tallonite
1 – Flessione dorsale
Esegui una flessione dorsale del piede seguita da una flessione plantare delle dita.
Fai 30 ripetizioni con il piede destro e 30 con il piede sinistro.
2 – Spostamento laterale
Fai uno spostamento laterale su un pezzo di legno largo (può essere uno scalino oppure il manico di una scopa o ancora una grossa corda).
I talloni ben appoggiati a terra, contrai le dita verso l’arco plantare. Tieni la posizione per 10 secondi.
Per rilassare il piede, esegui la posizione opposta e solleva le dita verso l’alto.
Ripeti 3 volte con il piede destro e 3 con il sinistro.
3 – Massaggio plantare
Seduto su una sedia, la schiena dritta, appoggia una pallina (tipo da ping pong) sotto il piede e, mantenendo la pianta a contatto con il pavimento, massaggiala dall’alluce al tallone per 3 o 4 minuti.
Ripeti l’operazione prima con il piede destro, poi con il sinistro.
4 – Afferra la pallina
Seduto su una sedia, raccogli la pallina con le dita del piede e spostala in un contenitore.
Da ripetere 10 volte con ambedue i piedi.
5 – Tallonite esercizi da fare a casa
Sempre seduto su una sedia, accartoccia una salvietta di stoffa o di carta con le dita del piede per 10 volte, poi cerca di sollevare la gamba tenendo sempre la stoffa tra le dita.
Ripeti l’operazione con il piede sinistro.