Il diaframma toracico è un muscolo volontario protagonista della respirazione. Anatomicamente, e dal punto di vista funzionale, è una struttura connessa non solo all’atto respiratorio ma può influenzare vari processi fisiologici e biomeccanici del corpo.
Divide fisicamente la zona toracica da quella addominale ed è in grado di influenzare le pressioni addominali. Questo è uno dei motivi per i quali è fondamentale saper utilizzare il diaframma nella vita quotidiana e nelle prestazioni sportive.
In questo articolo parleremo di diaframma toracico ma è opportuno evidenziare che non esiste solo il diaframma toracico. Il diaframma pelvico, ovvero il pavimento pelvico, è un’altra struttura con funzioni simili al diaframma toracico ma si trova posizionato nel bacino e stringe rapporti con il sistema urogenitale, ultimo tratto del sistema digerente, e con tutte le strutture presenti nelle piccole pelvi.

Muscolo diaframma: cos’è e perché è importante
Iniziamo a riportare quanto sia importante il corretto funzionamento del diaframma toracico nella salute della persona. Il diaframma entra in contatto diretto e indiretto con organi vitali e attraverso processi meccanici e fisiologici è in grado di influenzarne la funzione.
Organi come fegato, stomaco, polmone, reni e cuore sono strettamente collegati al diaframma, entrandoci in contatto diretto e indiretto.
Per farvi un esempio dell’importanza del diaframma nella vita quotidiana, basti pensare quanto una situazione di tensione continua possa ripercuotersi sulla digestione.
In questo stato tensivo cronico, uno dei protagonisti è anche il diaframma, perché, come vedremo più avanti, è in diretto contatto con lo stomaco ma permette anche il passaggio dell’esofago.
Per questo motivo una respirazione errata e fonti di stress croniche contribuiscono a ridurre la funzionalità del diaframma e del sistema digerente.
Funzione nell’atto respiratorio
Un altro ruolo chiave del diaframma è sicuramente la funzione nell’atto respiratorio. Contrariamente a quanto si crede, il ruolo dei polmoni è per la maggior parte passivo.
Il responsabile dell’atto respiratorio è il muscolo diaframma toracico che, insieme ai muscoli accessori alla respirazione, gestisce le pressioni intratoraciche e di conseguenza le variazioni di dimensione della gabbia toracica.
Qua troviamo un altro punto critico. Ritornando alla situazione di stress e tensione cronica, un diaframma ipofunzionale richiede l’intervento più massiccio dei muscoli accessori alla respirazione. Il che aumenta il carico su muscoli non deputati a un lavoro così intenso portandoli a inevitabile sovraccarico. Il risultato?
Possibili dolori e tensioni in tutta la zona superiore del torace e collo.
Se quindi siete quelle persone che in momenti di stress (e ormai tutti purtroppo ne soffriamo) percepiscono una sensazione di tensione generale come se foste a denti stretti, pugni chiusi e spalle fissate in alto, questo articolo potrebbe aiutarvi a risolvere il problema.
Invece, se pensate di non essere soggetti stressati, vi consiglio di leggerlo comunque per imparare a prevenire eventuali periodi di tensione.

Diaframma: anatomia
Il diaframma toracico origina dalle vertebre lombari (pilastri) e si inserisce sull’arcata costale inferiore. Prende quindi contatto con le prime vertebre lombari, le ultime coste e lo sterno.
Polmoni, fegato, stomaco, cuore e rene sinistro sono gli organi in diretto contatto con la struttura muscolare.
Il diaframma toracico “divide” la zona toracica da quella addominale, per questo motivo presenta dei fori che permettono il passaggio di vasi, nervi e strutture anatomiche tra le due zone corporee.
Contiamo otto forami, all’interno dei quali trovano passaggio la vena cava inferiore, l’arteria aorta, l’esofago, il muscolo psoas, il muscolo quadrato dei lombi e alcuni nervi destinati all’innervazione del diaframma stesso (nervo frenico), dello stomaco e altre strutture che non citeremo ma non per questo sono meno importanti.
La sua innervazione origina da molto lontano, dalla zona cervicale. Questo perché nella fase embrionale il diaframma originava molto vicino a quella che diventerà la zona cervicale. Prendendo quindi innervazione dalla zona adiacente.
Con lo sviluppo embrionale il diaframma scenderà in posizione toracica e si porterà con sé i suoi rami del nervo frenico.
Nella zona centrare del diaframma troviamo il tendine centrale o centro frenico. Sostanzialmente è una aponeurosi, ovvero una zona fibrosa in stretto contatto con i tessuti muscolari dove solitamente prendono inserzione o originano.
Ed è proprio dal centro frenico che originano alcuni fasci muscolari del muscolo diaframma toracico.
Come funziona
Per capire la funzione del diaframma immaginate una cupola. Durante l’inspirazione (aria entra nei polmoni) la cupola è rivolta verso il basso. Così facendo aumenta le dimensioni della gabbia toracica e di conseguenza il volume dei polmoni. Contemporaneamente aumenta la pressione intra addominale.
Invece, durante l’espirazione (aria esce dai polmoni), la cupola risale in direzione craniale (verso l’alto) e favorisce la fase espiratoria riducendo il volume della gabbia toracica.
La funzione del diaframma non si limita alle sole fasi respiratorie ma favorisce il drenaggio dei liquidi nella zona addominale e toracica. Quindi, favorisce la circolazione ed è responsabile dei movimenti degli organi intorno ai propri assi. Infine, invia segnali biochimici agli organi con cui entra in contatto e interviene nella:
- defecazione
- minzione
- parto.
Il suo corretto funzionamento non è dato unicamente dall’aspetto meccanico e fisiologico ma è fortemente influenzato anche dagli stati emotivi, per questo è importante imparare a usarlo correttamente.
Respirazione diaframmatica
Quindi, la respirazione diaframmatica si trasforma in una pratica utile per prevenire e gestire stati emotivi alterati, oltre che per migliorare le funzioni fisiologiche.
Per respirazione diaframmatica si intende semplicemente il gesto naturale, innato, della respirazione corretta. Il corpo organizza le proprie funzioni in modo da renderle economiche dal punto di vista energetico. La respirazione diaframmatica si può definire come il modo più “economico” per respirare.
Purtroppo, pur essendo una qualità innata, stress e stili di vita errati possono portare a un disequilibrio anche nel gesto respiratorio.
Il risultato è l’utilizzo prevalente dei muscoli accessori alla respirazione, meno economici e soprattutto non “progettati” per questo volume e intensità di lavoro, piuttosto che del diaframma.
Sul lungo periodo, una respirazione errata si può tradurre in tensioni muscolari e sensazioni di spossatezza.
Inoltre, il diaframma toracico ricopre un importante ruolo nella postura statica e dinamica. È quindi in grado di influenzare la posizione corporea.

Malattie e disfunzioni del diaframma
Il muscolo diaframma non può essere interessato direttamente da patologie, tranne quelle congenite, ma può essere direttamente coinvolto in numerose malattie e disfunzioni.
Ernia diaframmatica congenita
Patologia congenita a causa della quale il diaframma non si chiude completamente durante lo sviluppo fetale.
Il rischio è uno spostamento di organi come stomaco e fegato nella gabbia toracica che potrebbero portare a un mancato sviluppo dei polmoni e quindi la possibile morte del bambino dopo il parto.
Solitamente la prognosi è positiva ma in alcuni casi è necessario l’intervento chirurgico per aumentare le possibilità di sopravvivenza del feto.
Esiste la possibilità che l’ernia diaframmatica sia secondaria a un trauma, incidente o lesione. In questo caso parliamo di ernia diaframmatica acquisita. I sintomi sono acuti e rientra nelle emergenze chirurgiche.
Ernia iatale
Patologia che non coinvolge direttamente il diaframma ma lo vede protagonista. Parliamo di ernia iatale quando la parte superiore dello stomaco risale dal foro esofageo del diaframma, verso la gabbia toracica.
Le cause non sono ancora del tutto chiare ma clinicamente sembrano essere più fattori causali:
- deformità o difetti congeniti
- avanzamento dell’età
- pressione ripetuta e/o cronica sul diafamma e muscoli circostanti (tensioni diffuse, sollevamento pesi, tosse).
Età e obesità sono i fattori di rischio più comuni.
Solo i pazienti con ernie iatali più importanti riportano sintomi e richiedono un trattamento specifico, nei casi più gravi un’operazione chirurgica.
I classici sintomi dell’ernia iatale sono:
- bruciore di stomaco
- reflusso gastroesofageo
- problemi di deglutizione
- dolore retrosternale che spesso si irradia alla schiena.
Scopri cos’è l’ernia iatale e come curarla.
Danno del nervo frenico
I danni al nervo frenico possono essere causati da diversi fattori. Traumi, lesioni durante interventi chirurgici, tumori e disturbi neuromuscolari sono solamente alcune delle cause di lesione del nervo frenico.
La sintomatologia non sempre è presente e può interessare diverse zone in base al punto di lesione. Originando dalla zona cervicale, in caso di un suo danno possono presentarsi:
- cefalee
- disturbi del sonno
- dolore in zona toracica
- problemi di respirazione (fiato corto).
Crampi e spasmi
Tensioni o crampi al diaframma toracico sono abbastanza comuni e possono essere confusi con attacchi cardiaci o sincope.
Proprio come un crampo in qualsiasi altro muscolo, il diaframma rimane contratto in fase di espirazione causando problemi respiratori.
I sintomi più comuni degli spasmi al diaframma sono:
- ansia
- sudorazione
- respirazione difficoltosa
- senso di svenimento.
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Perché allenare il diaframma: benefici per la salute
Allenare il diaframma, o meglio, riscoprire la respirazione diaframmatica può portarti solamente benefici e migliorare la qualità della vita.
Prima di tutto migliora la qualità del sonno e soprattutto facilita la prima fase di addormentamento. Il sonno è una necessità vitale, migliorandone la qualità migliorerà direttamente la qualità di vita.
Inoltre, riduce lo stress grazie alla sua capacità di rilassarti, riducendo così gli effetti negativi dell’ormone dello stress (cortisolo). Aiutando a rilassarti abbasserà di conseguenza la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.
Inoltre, ti aiuta meccanicamente a migliorare la postura e riduce la tensione sulla parte alta del collo e zona lombare.
Durante l’attività fisica, migliora la prestazione sia nelle attività intense che moderate. Infine, favorisce la circolazione sanguigna e linfatica in tutto il corpo.

Come sbloccare il diaframma
Esercizio per sbloccare il diaframma
Sfatiamo un mito. Il diaframma non può bloccarsi a meno che non si parli di spasmo vero e proprio. Per diaframma bloccato, si intende la capacità ridotta di funzionamento.
Se il tuo diaframma non funziona al 100% potresti avere delle ripercussioni su tutto il corpo.
Quindi, vediamo un semplice esercizio per riprendere consapevolezza della respirazione e attivare il diaframma.
- Stenditi a terra a pancia in su (supino) con un cuscino sotto le gambe all’altezza delle ginocchia. L’ideale sarebbe un materassino yoga o un tappeto ma in mancanza di questi puoi farlo anche sul letto.
- Rilassati per qualche minuto e inizia a percepire il percorso dell’aria durante le fasi della respirazione.
- Ora appoggia una mano sulla pancia e una sul petto.
- Concentrati a “gonfiare” la pancia quando butti dentro aria (inspirazione) e mantieni ferma la mano sul petto.
- Continua a rimanere concentrato/a sulla mano che sale e scende. La respirazione deve pian piano diventare naturale e devi iniziare a sentirti sempre più rilassata/o e pesante.
Un esercizio semplice ma non banale per chi non ha ancora riscoperto il proprio diaframma. Una volta imparato a utilizzarlo consiglio vivamente di ripetere questo esercizio la sera a letto oppure in un momento di relax durante la giornata.
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