Sommario
Quando si parla di sintomi della gravidanza non esistono regole: sono diversi da donna a donna. Non esistono regole precise ma solo percezioni, statistiche, sensazioni frequenti e ricorrenti o meno. Anzi, alcune donne si sentono così in forma che non sospettano nemmeno di essere incinte.
Nell’immaginario comune, invece, se la mattina hai un senso di nausea, il seno è un po’ dolente oppure ti senti molto stanca e assonata, o semplicemente il ciclo non si decide ad arrivare, potresti essere incinta. Ma non per tutte le avvisaglie arrivano allo stesso modo.
Scopriamo allora quali sono i primi sintomi di gravidanza: dai primissimi giorni alle settimane successive, dal primo mese alla gravidanza acclarata. Ecco con quali segnali il corpo ci dà la dolce notizia.
Sintomi e gravidanza: come si rimane incinta
Non esiste una ricetta infallibile su come rimanere incinta. I fattori che possono influire sulla possibilità di avere un bambino sono diversi e addizionabili.
- Età della donna, poiché la fertilità, che è massima prima dei 30 anni, decresce progressivamente con il passare degli anni.
- Stato complessivo di salute (con esclusione di patologie che possono interferire con la fecondazione).
- Riconoscere i tempi “giusti”, cioè individuare i “giorni fertili”, per aumentare la possibilità di concepimento.
- Stile di vita sano e un regime alimentare corretto da parte di entrambi i futuri genitori, evitando di bere alcolici e il fumo. È importante anche mantenere il peso corporeo (sia l’obesità, sia la troppa magrezza alterano i livelli ormonali con conseguenze negative sulla fertilità).
Se ti stai chiedendo come rimanere incinta – oppure ti domandi se sei già rimasta incinta – analizzare questi fattori può essere sempre e comunque un esercizio utile.
In ogni caso rimanere incinta, nonostante i tentativi, secondo le statistiche non è così semplice: circa il 25% delle donne inaugura una gravidanza nel primo mese, il 60% dopo almeno tre mesi e la maggior parte entro un anno dal primo tentativo.
Se dopo 12 mesi i tentativi continuano ad andare a vuoto, è utile consultare il proprio ginecologo per capire cosa fare e, se necessario, eseguire delle analisi o esami diagnostici per andare a fondo.
- Maxiformato
- Risultato rapido, anche in 1 minuto*
- Risultati di facile lettura attraverso i simboli (+) o (-)
La danza degli ormoni
Il corpo della donna subisce piccole trasformazioni grazie all’effetto di alcuni ormoni che, alternandosi tra loro secondo una sequenza ben stabilita, agiscono imperterriti durante l’arco dei nove mesi di gestazione. Compaiono, aumentano, decrescono in modo altalenante: ma è grazie a loro se il piccolo nel ventre è al sicuro.
Nel momento in cui la gravidanza ha inizio intervengono subito alcuni ormoni, i protagonisti dei cambiamenti fisici ed emotivi. La gonadotropina corionica umana (beta–HCG), il progesterone, gli estrogeni e la prolattina; sono loro anche i responsabili dei disturbi iniziali, legati alle prime fasi del concepimento.
Sintomi gravidanza: primi giorni
Non c’è una regola: come già accennato, alcune donne percepiscono i primissimi sintomi perfino pochi giorni dopo il concepimento; altre invece non avvertono nessun sintomo iniziale.
Comunque, chi prima chi dopo, tutte dovranno fare i conti con qualche, più o meno lieve, disturbo. Quelli più diffusi e a prova di avvisaglia, in ogni caso, sono essenzialmente di quattro gruppi.
- Il senso di tensione e gonfiore del seno.
- Sensibilità ad alcuni tipi di odori.
- Maggiore irritabilità.
- Senso di stanchezza e sonnolenza.
Stiamo parlando di una sintomatologia aspecifica, ancora non identificabile con quella tipica della gravidanza. Si può facilmente scambiare per i prodromi dell’influenza o un po’ di stress. Ce ne sono alcuni, però, che possono essere più specifici e indagabili di altri!

Dolore al seno
L’aumento di volume del seno e la sensazione di tensione e gonfiore sono tra i primi e più diffusi sintomi di gravidanza. Il seno diventa molto sensibile, tanto da provare quasi fastidio al contatto con i vestiti. È un sintomo piuttosto fastidioso e spesso associato a un cambiamento della cute del seno e dei capezzoli che diventano più scuri.
Sull’areola poi possono anche comparire alcune piccole protuberanze (tubercoli di Montgomery). La causa di tutto ciò sono gli ormoni, che hanno il compito di rafforzare e preparare la ghiandola mammaria alla produzione di latte. Durante il primo trimestre, infatti, la ghiandola aumenta di volume sotto la spinta ormonale (estrogeni, progesterone, prolattina, ACTH ). Questa condizione diventa ancor più evidente nel secondo trimestre.
Si tratta tuttavia di una sensazione tipica anche della fase premestruale; la differenza è che in caso di gravidanza il sintomo non si attenua ma si accentua sempre di più.
Sonnolenza e senso di stanchezza
Anche la stanchezza e un senso di spossatezza che rendono faticose le normali attività quotidiane sono tra i primi segni di gravidanza. A questi si associa la sonnolenza e la voglia di dormire. Per finire, una grande difficoltà a restare concentrate a lungo. Sono tutti messaggi che il corpo invia perché la donna ha bisogno di riposo, di rallentare e adattarsi al nuovo stato.
La gravidanza, infatti, richiede una grande preparazione da parte dell’organismo e quindi molta energia. È il progesterone l’ormone che induce il corpo a cambiare ritmo ed è importante assecondare la voglia di riposo quando si presenta. Quest’ormone, infatti, ha il compito di:
- Preparare la mucosa uterina ad accogliere l’embrione, rendendola più spessa e morbida.
- Rilassare la muscolatura liscia, per evitare che l’utero, durante l’impianto dell’ovocita, possa contrarsi ed espellere l’ovulo.
- Diminuire anche la pressione sanguigna: per questo motivo alcune donne nei primi giorni di gravidanza avvertono capogiri e perfino svenimenti.

Sintomi gravidici, le prime settimane: 8 possibili avvisaglie
È nel primo mese di gravidanza che si avvertono sintomi un po’ più specifici, anche se ancora simili a quelli tipici del ciclo mestruale. Oltre al mal di schiena e a un po’ di mal di pancia (tipici anche dell’arrivo delle mestruazioni), possono verificarsi delle piccole perdite di sangue, disturbi gastrointestinali (gonfiore, stitichezza o flatulenza) e soprattutto nausea e una salivazione più marcata del solito.
Ogni corpo comunque è diverso, quindi la sintomatologia è piuttosto variabile. Ma vediamo più nel dettaglio quali sono i sintomi principali delle prime settimane di gravidanza.
Dolore addominale
Il mal di pancia tipico di queste settimane somiglia molto al dolore mestruale. Spesso, infatti, la donna, prima di capire di essere incinta, avverte sintomi del tutto simili a quelli del ciclo mestruale (come tensione al seno, mal di testa, irritabilità, etc etc).
Invece il dolore frequente delle prime settimane di gravidanza è dovuto al processo del concepimento. L’ovocita incontra lo spermatozoo nella tuba di Falloppio e una volta fecondato l’embrione si sposta, dopo qualche giorno, nell’utero.
Una volta giunto a destinazione, inizia ad annidarsi, terminando l’impianto verso il 21° giorno del ciclo. Questo è un momento molto delicato, poiché la sistemazione dell’embrione può produrre irritazione alla mucosa uterina che reagisce con delle lievi contrazioni. Movimenti che sono, quindi, la causa dei dolori o crampi al basso ventre, che possono anche precedere la scadenza mestruale e che rientrano a pieno titolo nell’ampia gamma dei primissimi sintomi della gravidanza.
Nei giorni dell’impianto è anche possibile che si verifichino delle piccole perdite ematiche. Niente paura: indicano proprio il verificarsi dell’impianto!
Assenza del ciclo e piccole perdite di sangue
La mancanza del ciclo mestruale (amenorrea) è uno dei primi campanelli di allarme per una gravidanza. Tuttavia piccole perdite ematiche (spotting), come abbiamo visto, dovute all’impianto nell’utero dell’ovocita fecondato, possono persistere nelle prime settimane di gravidanza e sembrare delle mestruazioni. Anche lo stress, un forte dimagrimento o l’assunzione di farmaci può causare amenorrea; quindi anche in questo caso non c’è ancora la certezza di un bimbo in arrivo. L’assenza delle mestruazioni non è un segno sicuro al 100%!
Tuttavia, per fugare ogni dubbio, proprio al sopraggiungere di questi sintomi si può acquistare in farmacia un test di gravidanza. Con un ciclo regolare di 28 giorni si può eseguire nei primi giorni di ritardo. In caso di esito positivo è però sempre consigliabile confermare il risultato attraverso esami specifici del sangue.

Perdite vaginali
Secrezioni vaginali, di colore chiaro e un po’ lattiginose, sono un altro sintomo piuttosto comune nel primo mese. L’aumento del livello di estrogeni determina, infatti, un maggiore afflusso di sangue nell’apparato genitale, in particolare sulle ghiandole vaginali che aumentano la produzione di secrezioni.
Se le perdite sono tuttavia associate a bruciore o sono maleodoranti, è opportuno verificare se è in atto una vaginite.
Nausea mattutina
La nausea mattutina è il sintomo più comune della gravidanza e si manifesta solitamente tra la 5° e l’8° settimana, per poi “sparire” dopo il primo trimestre. È anche quello che convince più facilmente la donna a eseguire un test di gravidanza.
Ne soffre circa l’80% delle donne incinte e si accompagna il più delle volte con episodi di vomito. Alla nausea gravidica si associano anche un’alterazione del gusto e una maggiore sensibilità agli odori.
L’ormone responsabile è la gonadotropina corionica (HCG), che ha la funzione di stimolare il corpo luteo a produrre progesterone. È presente nell’organismo solo in caso di gravidanza: per questo è uno degli indicatori principali dello stato di maternità. Solitamente questo sintomo si risolve entro il terzo mese.
Differenza tra nausea normale e nausea gravidica
Ma qual è la differenza tra la nausea normale e quella gravidica? Quest’ultima si accompagna ad uno sgradevole sapore amaro e ad un’aumentata sensibilità olfattiva (la causa “meccanica” della nausea durante la giornata).
Quando i valori delle Beta-HCG cominciano a decrescere, la nausea passa spontaneamente. Più raramente si può verificare una patologia, chiamata iperemesi gravidica, che consiste in un vomito incoercibile durante tutta la gravidanza e che provoca disidratazione, perdita di peso e chetosi. In questo caso è importante rivolgersi al proprio medico.
Nelle gravidanze gemellari, dove i valori di Beta-HCG sono elevatissimi, la nausea può essere più frequente e persistente.

Aumento della fame o inappetenza
Nelle prime settimane di gravidanza la donna può oscillare tra questi due estremi: tanta fame o inappetenza. Nel primo caso, sono tipiche le “voglie”, cioè un forte desiderio di cibi particolari; l’inappetenza, invece, è strettamente collegata alla nausea.
È sempre necessario fare attenzione al peso, evitando la scusa di dover “mangiare per due”. Un aumento ponderale in gravidanza può, infatti, comportare complicanze durante la gestazione.
Aumento dello stimolo a urinare
È piuttosto frequente in caso di gravidanza avvertire la necessità di fare pipì più spesso del solito (pollachiuria).
Anche in questo caso la responsabilità è del progesterone che rilassa la muscolatura liscia (per evitare che l’utero espelli l’ovocita fecondato) anche della vescica e dell’uretra, limitando la capacità di trattenere l’urina. Il maggior stimolo a urinare è anche dovuto all’aumento di volume dell’utero.
Disturbi gastrointestinali: stitichezza o diarrea
La gravidanza e le modificazioni ormonali portano qualche cambiamento anche nella regolarità intestinale. Il protagonista è sempre il progesterone che, rilassando la muscolatura intestinale, rallenta la peristalsi, cioè le contrazioni necessarie per il transito del cibo nell’intestino.
È tipica la stitichezza ma si possono verificare anche episodi di diarrea. A parte gli ormoni, anche cambiare abitudini alimentari (ad esempio la presenza di nausea induce a bere poca acqua) e l’aumento progressivo della pancia sono aspetti che giocano un ruolo importante. È quindi fondamentale curare l’alimentazione, cercando di consumare più frutta e verdura accuratamente lavate. Una delle complicanze della stitichezza, infatti, sono le emorroidi che possono diventare anche piuttosto dolorose.
- Materiale: HBselect Slip premaman è realizzato in 95% cotone e 5% spandex. L'aggiunta del 5% di...
- DESIGN: Slip gravidanza con design a vita bassa e la cintura ultramorbida assicurano una...
- PRATICO: Queste mutandine premaman si adattano perfettamente all'evoluzione del tuo corpo durante la...
Irritabilità e sbalzi di umore
Passare abbastanza rapidamente dal riso al pianto è un segno tipico in gravidanza e anche uno dei più frequenti. Soprattutto nel primo trimestre, gli sbalzi di umore, con irritabilità, ansia, malumore e tristezza, alternati ad allegria ed euforia, sono del tutto normali. Ci si commuove per un nonnulla o ci si arrabbia con molta facilità.
Le cause sono diverse: da una parte, c’è un certo disorientamento nei confronti del corpo che cambia, anche grazie alle variazioni ormonali; dall’altra, un po’ di ansia o di paura per il nuovo periodo della vita che sta per iniziare è più che giustificata.
Sei incinta? Cosa fare nei primi mesi di gravidanza
I primi tre mesi di gravidanza sono fondamentali e per alcune faticosi. Tutti i cambiamenti che avvengono nel corpo durante le prime settimane hanno un obiettivo preciso: facilitare l’attecchimento dell’ovulo e poi l’annidamento dell’embrione.
Hai scoperto di essere incinta? Si inaugura una nuova fase della vita, che va affrontata nel miglior modo possibile: sia fisicamente sia psicologicamente, fin dall’inizio. Certo, i disturbi della gravidanza, come abbiamo visto, non sono pochi; alcune gravidanze sono particolarmente difficili, altre più semplici. Ciò che conta è mettere in campo tutte le strategie necessarie per affrontare i 9 mesi più importanti della vita di una donna.
Per prima cosa è molto importante adottare uno stile di vita sano fatto di tranquillità, moderato esercizio fisico e un regime alimentare equilibrato. È fondamentale curare il benessere non solo della futura mamma, ma anche del bimbo in arrivo. È opportuno quindi evitare di bere alcolici, smettere di fumare e assumere farmaci solo dietro stretto controllo medico.
Seguendo una dieta sana e bilanciata, l’organismo avrà a disposizione tutti i nutrienti necessari. Tuttavia è importante il giusto apporto di vitamina D e acido folico (0,4 milligrammi dietro prescrizione medica), la cui carenza può causare al neonato gravi disturbi del sistema nervoso centrale, al cervello e al midollo spinale.

Come calcolare le settimane di gravidanza?
Il calcolo delle settimane di gravidanza è fondamentale per conoscere la data più probabile del parto e per seguire, passo dopo passo, lo sviluppo del bambino.
La durata della gravidanza è per convenzione di 40 settimane che si contano a partire dalla data di inizio dell’ultima mestruazione. In altre parole, se alla data di inizio dell’ultima mestruazione si sommano 40 settimane si ottiene la data presunta del parto.
Essere incinta: quali sono i primi esami da fare?
Quando si avvertono i primi sintomi, si può decidere – come abbiamo già visto – di eseguire il test di gravidanza acquistandone uno in farmacia. Si tratta di un esame basato sul dosaggio nelle urine di un ormone chiamato gonadotropina corionica (beta-HCG). Quando avviene l’impianto dell’ovocita nell’utero, la beta-HCG immessa nel sangue stimola il corpo luteo (il residuo del follicolo ovarico dopo l’ovulazione) a produrre progesterone, l’ormone fondamentale non solo per l’annidamento ma anche per la regolare gestazione.
Se l’esito è positivo, il ginecologo può prescrive il dosaggio della beta-HCG del sangue per confermare il risultato. Seguirà poi la visita ginecologica, misurando anche il peso corporeo e la pressione del sangue (misurazioni che andranno ripetute per tutta la durata della gravidanza).
Tra i primi esami da fare in gravidanza prescritti dal ginecologo ci sono poi:
- Analisi del sangue come l’emocromo completo, le transaminasi (per la funzionalità epatica), la glicemia (il livello di glucosio nel sangue) o altri test per individuare malattie specifiche, dosaggio degli ormoni tiroidei, etc etc.
- Analisi delle urine per verificare lo stato di salute del fegato e dei reni, la presenza di eventuali patologie come il diabete o infezioni delle vie urinarie e dell’apparato genitale.
- Ecografia, a partire dal primo trimestre, per verificare lo stato di salute del feto.
Si tratta di esami di routine. Tuttavia, se la gravidanza è a rischio o ci sono malattie pregresse, il medico potrà prescrivere ulteriori e specifiche indagini diagnostiche.

10 consigli utili per affrontare i sintomi in gravidanza più comuni
- Ridurre ansia e stress, magari con l’aiuto di tisane rilassanti.
- Riposare ogni volta che se ne sente la necessità, assecondando le richieste del corpo.
- Per scongiurare la nausea (che si manifesta soprattutto a stomaco vuoto) fare dei piccoli spuntini tra un pasto e l’altro.
- Seguire una dieta sana e bilanciata ricca di frutta e verdura.
- Cercare di non assumere alimenti stimolanti come caffè, thè o bibite energizzanti.
- Evitare di bere alcolici (possano provocare seri danni al feto) e di fumare.
- Bere più acqua possibile per idratare il corpo.
- Curare l’igiene intima usando prodotti non aggressivi che non alterano la flora batterica vaginale.
- Non indossare abiti troppo stretti o biancheria intima sintetica che possono irritare la zona genitale e causare vaginiti.
- Praticare una moderata attività fisica, come la ginnastica, o passeggiare anche per ridurre lo stress.
Sintomi gravidanza extrauterina: conosciamoli!
Solitamente i sintomi di una gravidanza extrauterina (o ectopica) si manifestano verso la 5° settimana e sono simili a quelli di una gravidanza fisiologica: amenorrea (assenza di mestruazioni), mal di pancia, nausea e gonfiore del seno. Man mano che la gravidanza avanza, invece, possono manifestarsi perdite di sangue (acquose e scure) e forte dolore al basso ventre.
Se il sanguinamento è copioso e i dolori al ventre sono molto forti, è opportuno recarsi rapidamente al pronto soccorso. Esiste, infatti, il rischio di lacerazione della tuba che può mettere seriamente in pericolo la salute.
Ma cosa accade esattamente?
- Una volta fecondato, l’ovocita inizia a “muoversi” dalla tuba di Falloppio (dove avviene l’incontro tra ovocita e spermatozoo) verso l’utero, dove si impianta e inizia la sua crescita. Se questo non accade e l’ovocita si impianta in una zona diversa dalla cavità uterina (tube di Falloppio in circa il 95% dei casi, ovaie o più raramente l’addome), si parla di gravidanza extrauterina.
Rappresentano quasi il 2-3% di tutte le gravidanze e sono più frequenti nelle donne di età superiore ai 35-40 anni. Questo tipo di gravidanza non può essere portata avanti, pertanto è necessario eseguire un aborto terapeutico.
- Cuscino per gravidanza: il cuscino aumenta il peso del cotone e la lunghezza del cuscino, che è...
- Multifunzione e allevia il dolore: il cuscino a forma di U sostiene la testa e la schiena per...
- Progettato per voi: il cuscino maternità è progettato per seguire i contorni naturali e la forma...
Gravidanza in menopausa è possibile? Confrontiamo i sintomi
I tipici sintomi della menopausa come le vampate di caldo, insonnia e irritabilità, non somigliano certamente a quelli della gravidanza con nausee, tensione al seno, etc etc. Tuttavia qualcosa di simile c’è: mestruazioni irregolari, senso di stanchezza e sbalzi di umore.
Ma si può rimanere incinta in menopausa? La fase che precede la menopausa vera e propria è detta pre-menopausa e caratterizza gli anni precedenti alla menopausa (circa 6-7 anni). L’età media delle donne in menopausa è 50-55 anni, quindi la pre-menopausa può iniziare verso i 44-49 anni. È pur vero che in natura possono accadere cose imprevedibili e si sono verificati casi, seppur rari, di gravidanza in pre-menopausa.
Le probabilità restano comunque scarsissime: la fertilità femminile diminuisce sensibilmente dopo i 40 anni, per l’inadeguata qualità degli ovociti e della funzionalità delle ovaie. La presenza delle mestruazioni non garantisce la possibilità di concepire e, anche se accadesse, la possibilità di portare avanti la gravidanza è veramente ridotta.
Fonti
- ISS
- Uppa – Speciale gravidanza
- WHO recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience
Ti è piaciuto il nostro articolo? Condividilo su Pinterest.
