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Hosomaki, una delle tante varianti dell’irrinunciabile sushi, delizia iconica dei ristoranti giapponesi – ma da anni anche delle nostre case. Un prelibato bocconcino di riso farcito con un solo ingrediente: salmone, tonno, avocado o cetriolo, rivestito dall’alga nera “nori”.
Una ricetta deliziosa e sana da mangiare con le tipiche bacchettine, in giapponese “hashi”, dopo averla insaporito con salsa wasabi o salsa di soia o zenzero in salamoia.
Gli hosomaki sono un tipo di sushi giapponese caratterizzato da rotoli più piccoli in cui il riso è disposto all’interno delle alghe Nori e avvolto attorno ad un singolo ingrediente, spesso con un rivestimento esterno di sesamo o altra copertura.
Cosa sono e cosa mettere negli hosomaki
I sushi roll sono un tipo di sushi giapponese che si presenta in bocconcini più piccoli in cui il riso è disposto all’interno delle alghe Nori e avvolto attorno ad un singolo ingrediente, spesso con un rivestimento esterno di sesamo o altra copertura.
L’hosomaki al salmone è una varietà di sushi in cui il salmone è l’ingrediente principale all’interno del rotolo. Questo tipo di hosomaki è particolarmente popolare e delizioso, grazie al gusto ricco e saporito del salmone crudo o cotto.
Per un’ottima e sicura riuscita di questo piatto, la preparazione va eseguita in modo accurato, a cominciare dalla scelta degli ingredienti.
Ecco alcune caratteristiche degli hosomaki:
- Riso all’interno: il riso è posizionato all’interno delle alghe Nori. Il riso ideale per sushi è il riso nishiki che puoi trovare nei negozi specializzati in cucina orientale.
- Singolo ingrediente: sono generalmente riempiti con un singolo ingrediente principale. Può essere pesce, verdura, ecc.
- Avvolto nella Nori: l’intero rotolo è avvolto nella foglia di alga Nori, che aggiunge una consistenza croccante e un sapore marino.
- Dimensioni più piccole: sono più piccoli rispetto ad altri tipi di sushi come l’ Uramaki. Questo li rende perfetti come snack o parte di una selezione di sushi assortiti.
- Sesamo: in alcuni casi, puoi aggiungere semi di sesamo, semi di papavero o altri ingredienti.
- La ricetta classica dell’hosomaki prevede il salmone, un pesce dalla carne molto nutriente. Presenta un alto contenuto di vitamine A e D, selenio, potassio e omega 3.
- Il pesce crudo, come il salmone, deve essere freschissimo e abbattuto cioè congelato per almeno 96 ore alla temperatura di -18° in congelatore con 3 o più stelle, come previsto dalle linee guida del Ministero della Salute. È consigliabile la stessa procedura anche per il pesce semicotto.
Hosomaki: la ricetta per farli in casa
Hosomaki
Ingredienti
- 120 g riso per sushi
- 2 fogli di alga nori
- 65 g salmone
- wasabi q.b.
- salsa di soia q.b.
- sale q.b.
- acqua q.b.
Istruzioni
- In una ciotola capiente lava il riso con acqua fresca, cambiandola più volte finché non risulta limpida; poi lascia a bagno per 1 ora. Scola il riso e fallo riposare per 5 minuti.
- Ora in una pentola dai bordi alti poni acqua e riso in pari proporzioni, copri e metti sul fuoco. Quando inizia a bollire, con un mestolo di legno mescola bene il riso: cuoci per circa 10 minuti a fiamma medio-bassa. Il riso dovrà risultare compatto e al dente.
- Travasa in una pentola d'acciaio e copri con un panno di carta - meglio se umido - mentre preparerai il pesce.
- Ora inizia a preparare il pesce, nel nostro caso il salmone (ma per il tonno si procede allo stesso modo); puliscilo da qualsiasi impurità, lisca o pelle. Taglialo a striscioline spesse circa 1 cm e lunghe anche 20 cm - dipende da quanto è grande il pesce. Eventualmente si possono avvicinare più strisce in lunghezza.
- In seguito rivesti di pellicola trasparente il makisu, l'apposito tappetino di bambù a bastoncini di legno; ne esistono anche in silicone, necessario per dare forma e compattezza agli hosomaki.
- Iniziando dal bordo verso di te, stendi sul makisu il foglio di alga nori, con la parte lucida verso il tappetino; poi con le mani inumidite di acqua acidulata prendi una quantità di riso cotto, circa 60 grammi, e stendilo bene, controllando che rimanga un bordo libero di alga e lo spessore del riso non sia troppo alto.
- Con il dito prendi una punta di wasabi e stendine una striscia al centro del riso; sopra poni, per tutta la lunghezza, la striscia di pesce che hai preparato.
- Tenendo fermo il pesce con gli anulari, inizia a far ruotare ed avanzare il tappetino facendo in modo che la striscia scoperta di alga riesca a sigillare il tutto: l'umidità del riso servirà da collante. Se non bastasse, puoi inumidire l'alga.
- Dai forma in lunghezza al rotolo all'interno del tappetino e, quando è ben modellato, srotola il makisu.
- Poni l'hosomaki sul tagliere e taglialo a metà con un coltello ben affilato; affianca i due pezzi e ricava tre cilindretti da ciascuno.
- Impiatta con cura e servi con ciotoline di wasabi e salsa di soia - puoi aggiungere anche dello zenzero marinato. Se non lo consumi subito ponilo in frigorifero.
Note
- In caso non reperissi l'alga nori, l'hosomaki si può realizzare anche utilizzando una sottile frittata o carta di riso (o soia),oppure con foglie di shiso.
- Ottima è anche la versione vegetariana con avocado o cetriolo, ai quali togliere tutti i semi e tagliandoli in lunghezza.
L’hosomaki in diete e menù
L’hosomaki è un piatto che si può gustare con serenità, visti i numerosi benefici che i suoi ingredienti apportano. L’elemento principe è il riso: un carboidrato complesso adatto anche a chi soffre di celiachia, che crea facilmente un senso di sazietà e, visto il modo di cottura, è senza grassi.
Il pesce, per lo più crudo, è ricchissimo di omega 3 che prevengono l’invecchiamento cellulare e lo svilupparsi di malattie oncologiche e cardiocircolatorie.
Gli hosomaki sono una bontà da gustare serenamente: contengono dalle 15 kcal alle 40 kcal per pezzo in base agli ingredienti.
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Proprietà nutrizionali e valori nutrizionali degli Hosamaki
La presenza del riso
In questa ricetta è fondamentale il riso, un cereale molto importante per la nostra salute. Buono e versatile in cucina è ricchissimo di sali minerali e vitamine A, del gruppo B, E, K, J. E’ inoltre un’importante fonte di manganese: una tazza fornisce l’80% del fabbisogno giornaliero di questa preziosa sostanza.
Un alimento altamente digeribile con la capacità di riequilibrare le funzioni intestinali perché ricco di fibre e amido. Contrasta il colesterolo cattivo ed è protettore del colon, abbassando il rischio di patologie oncologiche legate a questo organo. Contiene, inoltre, niacina, meglio nota come vitamina B3, una sostanza difensiva dell’apparato cardiocircolatorio e gastrointestinale.
Il salmone: non solo omega 3
Il salmone è ricco di omega 3. Sono delle sostanze preziose per il nostro organismo e vengono considerati “grassi buoni”: aiutano a rallentare il processo di invecchiamento del nostro corpo, e a prevenire alcune patologie come l’osteoporosi.
Gli omega 3 contribuiscono per esempio a migliorare le funzioni cognitive, a migliorare i sintomi di ansia e depressione. Agiscono in sinergia alla vitamina B12, al selenio e alla colina; un elemento da inserire nella dieta degli adulti ma soprattutto dei ragazzi, per aiutarli a mantenere la concentrazione e il cervello sempre “attivo”.
Hosomaki? Dal Giappone “con furore”
L’hosomaki, letteralmente “rotolo stretto”, è una delle varie specialità di sushi giapponese. Ma cosa significa “ricettario sushi”? Nella cucina giapponese si può scegliere tra molti tipi di sushi, e ad ogni preparazione a base di riso corrisponde un nome come Hosomaki, Nigiri, Temaki e tanti altri.
L’esportazione nel mondo del sushi, e quindi anche dell’Hosomaki, risale al dopoguerra, quando i confini commerciali si sono via via aperti e le persone hanno iniziato a spostarsi di paese in paese esportando prodotti, attività e tradizioni. In Italia il boom capillare della cucina giapponese si è avuto nell’ultimo ventennio.
La storia del sushi e dei suoi piatti nasce nel XVIII secolo per le vie di Tokyo, allora chiamata Edo. Era infatti un cibo di strada che si poteva acquistare in una delle numerose bancarelle per le vie della città. Si narra che il primo venditore a dare la tipica forma allungata al riso coperto da pesce marinato fu Hanaya Yohei e da lì si idearono poi molte altre preparazioni, tutte da consumare in un solo boccone.
Nell’antica origine il sushi, che significa “aspro”, era il riso cotto che fungeva da vasca per conservare il pesce pulito e salato. Il riso fermentato, che veniva poi gettato, produceva un’acidità ottima per mantenere i cibi. Solo successivamente si iniziò a nutrirsi di questo riso, apprezzandone il gusto; tanto da pensare una ricetta che abbreviasse i tempi di preparazione miscelando il riso cotto con aceto di riso e servendolo coperto da filetti di pesce.