Gli assorbenti interni rappresentano un’alternativa fantastica rispetto a quelli esterni: consentono di indossare gonne, shorts, costumi e di fare sport in totale libertà. Il ciclo mestruale, per molte donne, rappresenta un momento delicato ed è bene che venga affrontato con serenità e, soprattutto, scegliendo la protezione più giusta, ma anche quella più pratica, come gli assorbenti interni. Ma, oltre che comodi, sono davvero sicuri? Ogni quanto vanno cambiati? Si possono indossare ad ogni età?
Effettivamente gli assorbenti interni sono la salvezza per molte donne, ma è importante seguire delle semplici regole per evitare errori che potrebbero rivelarsi anche pericolosi. Per chi ha a cuore l’ambiente, la scelta vincente è rappresentata dalle coppette: se ben tenute e curate possono durare anche 10 anni!
Assorbenti interni e esterni: differenze oltre l’apparenza

La scelta tra le due tipologie di assorbenti è assolutamente soggettiva. Oltre alla comodità di utilizzo, la grande differenza è l’impatto ambientale che sono in grado di provocare: quelli interni, privi di applicatore, rappresentano la scelta più ecologica che si possa fare (dopo le coppette). Il cordino è generalmente in poliestere o cotone. Gli assorbenti esterni, invece, sono realizzati da diversi strati di materiale: cotone o cellulosa o materiali sintetici (polietilene, polipropilene).
Mentre agli assorbenti esterni è richiesta un’assorbenza massima, quelli interni devono fornire un’assorbenza adeguata: se fosse troppo elevata potrebbe infatti favorire la sindrome da shock. Il grado di assorbimento di un tampone interno viene indicato sulla confezione dal numero di gocce (da 1 a 4). Il consiglio è quello di utilizzare i tamponi con 2 o 3 gocce, cambiandoli spesso. Gli assorbenti interni possono essere usati tranquillamente anche durante l’ovulazione, in caso di perdite particolarmente abbondanti.
Gli assorbenti interni sono sicuri?
Se inserito correttamente, il tampone non può uscire da solo, né può restare bloccato tra le pareti della vagina. Anche il cordino è saldamente attaccato al tampone ed è praticamente impossibile che si spezzi! Se mai dovesse accadere, la rimozione è comunque estremamente semplice e non pericolosa.
Quando cambiare l’assorbente interno?
Potrà apparire banale ma è bene ricordare che prima di utilizzare un assorbente interno è opportuno lavarsi le mani così da non contaminare il tampone, che dovrà rimanere per diverse ore nella vagina. Per evitare inconvenienti, ricorda di utilizzare l’assorbente interno con un grado di assorbenza inferiore rispetto a quello che useresti con un assorbente esterno.
E’ importante cambiarlo ogni 3 ore circa: lo stazionamento del sangue potrebbe infatti provocare la proliferazione di batteri con il rischio di sviluppare eventuali infezioni. Non è un caso che una delle cause più frequenti delle infezioni vaginali siano proprio causate da un utilizzo scorretto dell’assorbente interno! Dopo il bagno al mare o in piscina, ricordati di cambiare il tampone: il cloro e l’acqua salata possono infatti causare cistiti ed irritazioni cutanee.
Quando sono sconsigliati gli assorbenti interni?
Il tampone è un prezioso alleato dell’igiene femminile ma il suo utilizzo è sconsigliato in caso di vaginiti o infiammazioni in quanto, oltre all’azione irritativa di un corpo estraneo, l’assorbente impregnato di sangue diventa un ottimo terreno di coltura per germi, favorendo ulteriormente lo sviluppo dell’infezione.
Controindicazioni e falsi miti
Come abbiamo detto, l’assorbente è estremamente comodo ma va cambiato ogni 3 ore circa. È buona abitudine alternare a quello interno l’assorbente esterno e non utilizzare quelli interni in caso di disturbi come le infezioni vaginali. Ricordiamo che l’assorbente interno deve essere utilizzato solo in presenza del ciclo mestruale.
L’unica controindicazione seria potrebbe essere un’eventuale allergia ad uno dei componenti. In tal caso è bene utilizzare gli assorbenti esterni oppure le coppette mestruali.
Dobbiamo però sfatare alcuni vecchi “miti” legati all’utilizzo degli assorbenti interni.
Assorbenti interni e verginità
Fra le adolescenti vi è la credenza di poter perdere la verginità utilizzando l’assorbente interno. E’ un’idea assolutamente errata: l’imene ancora integro possiede un’apertura dalla quale fuoriesce il flusso mestruale. Il tampone si andrà a posizionare proprio in questa apertura: non c’è rischio di perdere la verginità utilizzando i tamponi, che possono essere usati sin dalla prima mestruazione
Il bagno al mare con gli assorbenti interni

Un altro mito da sfatare riguarda il bagno al mare o in piscina. Si può fare tranquillamente a patto di cambiare il tampone una volta terminata la nuotata: l’assorbente infatti assorbe acqua e si gonfia perdendo la sua comodità. Inoltre il cambio è necessario per evitare di entrare in contatto con alcuni batteri che possono depositarsi sull’assorbente durante la nuotata.
Devo cambiare il tampone se faccio pipì?
Altra cosa non vera è che bisogna cambiare l’assorbente interno ogni qual volta si faccia pipì: dal punto di vista medico non è necessario cambiare il tampone ogni volta che si va in bagno. E’ solo una questione di comodità perché potrebbe risultare fastidioso avvertire un filo di cotone bagnato negli slip.
In ultimo ricordiamo che i tamponi non hanno data di scadenza e che quindi possono essere utilizzati anche se acquistati anni prima.
Coppette mestruali
Economiche ed ecologiche, le coppette mestruali sono un’ottima alternativa al tradizionale tampone o assorbente igienico. La coppetta mestruale è un contenitore in lattice o silicone da inserire all’interno della vagina durante il ciclo in modo da “raccogliere” il flusso mestruale.
La differenza più importante rispetto ai tradizionali assorbenti è proprio questa: la coppetta raccoglie e non assorbe il flusso come gli assorbenti. Questo non è un dettaglio di poco conto: gli assorbenti interni non si limitano infatti ad assorbire solo il flusso mestruale ma anche il muco cervicale. Quest’ultimo è un forte anti-batterico che crea una naturale barriera protettiva tra vagina e utero nella cavità cervicale, impedendo a batteri e ad altri organismi estranei di entrare nella cavità uterina.
Coppetta mestruale: come si usa?
A differenza di quel che può sembrare, applicare la coppetta mestruale è estremamente semplice, basta un po’ di pratica! La coppetta va inserita all’interno della vagina, in qualsiasi momento del ciclo. La lubrificazione fornita naturalmente dal flusso mestruale dovrebbe essere sufficiente, ma in caso di necessità si può utilizzare un lubrificante per facilitarne l’inserimento.
La coppetta:
- va posizionata più in basso rispetto ad un assorbente interno.
- va piegata prima dell’inserimento. La piega più semplice per inserire la coppetta mestruale è quella a ‘C’ in cui sostanzialmente la si piega a metà.
- Bisogna afferrare la coppetta dal gambo e avvicinarla alla vagina con il bordo rivolto verso l’alto.
- Le prime volte, per inserire con più facilità la coppetta, ci si può accovacciare o sedere sul bidet. Una volta acquisita dimestichezza, si riuscirà a farlo in ogni posizione!
- La coppetta si apre durante l’inserimento in vagina. Perché funzioni e si posizioni al meglio deve aprirsi del tutto. Il trucco per posizionarla bene è quello di farla ruotare leggermente tenendola alla base dopo averla inserita.
Quante coppette esistono in commercio?
In commercio si trovano due tipi di coppette:
- quelle sagomate, a forma di “campana”, sono le più diffuse e sono riutilizzabili anche per 10 anni se correttamente mantenute. Sono realizzate in silicone medico o TPE e sono lunghe circa 5 cm escluso l’estrattore. Dopo la rimozione la coppetta va accuratamente lavata con acqua e sapone neutro e asciugata. La coppetta va rimossa prima di un rapporto sessuale. Tra un ciclo e l’altro si consiglia la sterilizzazione della coppetta mediante bollitura (circa 5 minuti).Questa coppetta, una volta inserita, tende da sola a posizionarsi in modo corretto e non necessita di essere collocata a contatto con la cervice uterina.
- Esiste poi la coppetta usa e getta in polietilene. Tra queste troviamo quelle mono-uso e quelle utilizzabili per un intero ciclo mestruale. Entrambe possono essere mantenute durante il rapporto sessuale anche se, ovviamente, non proteggono da gravidanze indesiderate. Questo tipo di coppetta va inserita a metà del tratto vaginale e spinta vicino alla cervice uterina, dove la particolare conformazione interna del corpo femminile la tiene in posizione.
Le coppette hanno tutte la stessa dimensione?
Per renderle comode a tutte le donne, le coppette mestruali hanno almeno due dimensioni: la coppetta piccola e la coppetta grande. La scelta della taglia dipende da 3 fattori: il numero dei parti avuti, l’età, il flusso mestruale. La coppetta di taglia piccola è indicata per donne che non hanno mai partorito. Le coppetta di taglia grande è consigliata alle donne che hanno partorito. In realtà, ci sono molte ragazze che non hanno ancora partorito che preferiscono una coppetta grande a causa di un flusso mestruale abbondante e, viceversa, ci sono donne adulte che hanno partorito che si trovano meglio con le coppette di taglia piccola perché hanno un flusso modesto. Anche in questo caso, la soggettività ha un ruolo importante.

Come scegliere la coppetta giusta per me?
La coppetta mestruale va scelta in base alla tonicità del pavimento pelvico, quei muscoli pelvici che sostengono il retto, l’utero, la vagina, la vescica e l’uretra. In linea di massima, esistono 3 tipologie di pavimento pelvico:
- .pavimento pelvico con tonicità normale, tipico della maggior parte delle donne
- con tonicità alta: alcune donne, grazie ad esercizi appositi o praticando molto sport, oppure a causa dell’obesità, hanno un pavimento pelvico molto tonico. La tonicità alta può anche dipendere da situazioni dolorose che spingono ad una contrazione continua.
- pavimento pelvico a tonicità ridotta: generalmente conseguente a parti, gravidanze e perdite di peso consistenti. La diminuzione della tonicità ridotta del pavimento pelvico si manifesta quando, a seguito di tosse forte o risate di gusto, si presentano piccole perdite di urina.
A seconda della conformazione del proprio pavimento pelvico è possibile scegliere la coppetta più adatta: se il pavimento pelvico è molto tonico, meglio una coppetta tonica o di morbidezza media (semi-tonica). Se invece non è molto tonico o si hanno problemi di sensibilità (emorroidi, dolori durante i rapporti sessuali o durante il ciclo), meglio optare per coppette semi morbide o morbide.
Coppette: vantaggi e svantaggi
Cerchiamo di fare il punto per capire quali sono i motivi che possono spingerci a diventare fan delle coppette e quelli che, invece, potrebbero convincerci che i metodi tradizionali sono sempre i migliori.
I vantaggi delle coppette
I vantaggi inequivocabili delle coppette sono:
- un notevole risparmio economico. Una coppetta costa circa 12/20 euro e può essere utilizzata per 10 anni;
- è comoda: se posizionata correttamente non si sente assolutamente;
- la frequenza del cambio è ridotta rispetto ai metodi tradizionali in quanto le coppette mestruali hanno una maggior capienza rispetto ai tamponi interni;
- possono essere utilizzate al mare e in piscina;
- sono facili da mettere;
- alcune tipologie di coppette si possono utilizzare anche durante il rapporto sessuale;
- non assorbono le secrezioni vaginali come invece accade con i tamponi;
- sono ecologiche, un aspetto che oggi non possiamo trascurare. Una donna utilizza circa 12.000 assorbenti interni od esterni, che finiscono inevitabilmente in mare. Una coppetta mestruale può durare molto tempo, senza inquinare l’ambiente.
Svantaggi delle coppette
Ecco invece i possibili svantaggi relativi all’utilizzo delle coppette:
- se ne sconsiglia l’uso alle donne che soffrono di candidosi o altre infezioni vaginali in quanto i patogeni potrebbero annidarsi all’interno della coppetta;
- inizialmente l’inserimento della coppetta può risultare più complesso rispetto ai tamponi;
- può essere necessario lubrificare il canale vaginale con creme specifiche per facilitare l’inserimento della coppetta mestruale;
- l’uso delle coppette è sconsigliato alle donne che utilizzano la spirale come metodo anticoncezionale.
Il parere dei ginecologi
Anche i ginecologi non hanno nulla da ridire sull’utilizzo della coppetta mestruale, soprattutto se questa sostituisce i tamponi, meno igienici e più rischiosi. La coppetta è realizzata in materiali ipoallergenici, studiati anche per quelle donne allergiche al lattice. Se ne sconsiglia l’uso momentaneo solo a chi ha partorito di recente, a chi ha subito un aborto o un’operazione.
Il difetto che i detrattori delle coppette evidenziano è che non permetterebbero il deflusso completo del sangue su tutte le pareti: azione che invece ha una funzione di pulizia per la vagina.
Dove si comprano le coppette mestruali?
Le coppette mestruali, come gli assorbenti tradizionali, si possono acquistare in farmacia, nei grandi supermercati, nei negozi di prodotti biologici, in erboristeria ma ormai anche su Amazon!
Assorbenti interni e coppette mestruali: qual è l’impatto ambientale?
Come per tutti i prodotti monouso, anche per gli assorbenti il problema dal punto di vista ambientale è l’enorme quantità di rifiuti che generano. Qualche numero per capire l’impatto ambientale che provocano solo gli assorbenti, interni ed esterni. Si è calcolato che una donna nell’arco della sua vita utilizzi circa 12.000 assorbenti. Nella sola Europa occidentale 90 milioni di donne ne consumano 24 miliardi, andando così ad alimentare la mole di rifiuti indifferenziati (ovvero non recuperabili e che vanno quindi a finire nell’inceneritore o nella discarica). In Italia le 700.000 tonnellate di assorbenti monouso per la persona (compresi i pannolini per bambini) che finiscono in discarica una volta usati rappresentano il 2,5% dei rifiuti solidi urbani (dati ISPRA 2013). Gli assorbenti interni si degradano in circa 10 anni, mentre quelli esterni possono impiegarci anche un centinaio di anni! Dal punto di vista ecologico ed ambientale la soluzione ottimale rimane la coppetta, riutilizzabile, se ben conservata, addirittura per 10 anni consecutivi.
Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su Pinterest.



Scarica l'app di Melarossa!
É gratis e ricca di contenuti:
- Ricette anche video
- News su nutrizione e benessere
- Quiz divertenti e informativi
- Il podcast "Spicchio di Mela"
- I testimonial che hanno ritrovato la forma con Melarossa
- Nuovi workout ogni settimana
Sull'app trovi anche la tua dieta personalizzata, a 2.99 € al mese