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Home » Salute » Patologie » Ulcera gastrica: che cos’è, epidemiologia, cause, sintomi, pericoli, diagnosi e cura

Ulcera gastrica: che cos’è, epidemiologia, cause, sintomi, pericoli, diagnosi e cura

Sylvie Pariset by Sylvie Pariset
3 Febbraio 2020
in Patologie
ulcera gastrica: cos'è, sintomi, cause, pericoli, cura e prevenzione
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Sommario

  • Ulcera gastrica: che cos’è
  • Stomaco: anatomia
  • Ulcera gastrica: epidemiologia
  • Ulcera gastrica: cause
  • Stress
  • Ulcera gastrica: sintomi
  • Pericoli dell’ulcera gastrica 
  • Ulcera gastrica: diagnosi
  • Ulcera gastrica: cura
  • Ulcera gastrica: prevenzione

L’ulcera gastrica è una ferita rotonda oppure ovale che si forma sulla mucosa dello stomaco a causa dell’iperacidità. I succhi gastrici, secreti per la digestione, sono tamponati, resi innocui per lo stomaco, dal muco prodotto da apposite cellule. Infatti, se i fattori aggressivi sopraffanno quelli difensivi, l’eccesso di acido corrode il rivestimento dello stomaco, generando l’ulcera.

Nei Paesi Sviluppati, oggi solo il 2% delle persone manifesta ulcera in forma attiva, mentre gli orientali sono più colpiti.

La malattia riguarda di più gli uomini, d’età tra i 40-50 anni, e le classi meno abbienti. Soprattutto, sono predisposti i fumatori, le persone con dieta scorretta, chi utilizza farmaci irritanti, come i FANS, e i soggetti con gruppo sanguigno 0.

Ma la causa principale dell’erosione è l’infezione da Helicobacter pylori, che cresce nello strato di muco, meno esposto all’acido. Inoltre, a volte l’ulcera si rivela improvvisamente con un’emorragia oppure il dolore connesso può espandersi al dorso. Il batterio, che rilascia tossine e induce una risposta immunitaria, provoca gastrite, anche erosiva, che può evolvere in ulcera.

Se non viene trattata bene, la ferita può andare incontro a serie complicanze che interessano un quarto dei pazienti. Tuttavia, l’ulcera gastrica può essere diagnosticata già dai sintomi ma, per la certezza, occorrono l’endoscopia oppure la radiografia con contrasto di bario.

Con la gastroscopia, tramite sonda flessibile a fibre ottiche, è possibile eseguire anche la biopsia, per trovare l’Helicobacter pylori. La terapia dell’ulcera gastrica prevede antibiotici, contro l’infezione del batterio, e farmaci acido-inibitori, come i bloccanti dei recettori H2 dell’istamina.

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Anche misure dietetiche possono dare sollievo agli ulcerosi, come i cibi alcalini, anti-acido, tra cui zucca e banane. Per prevenire l’ulcera gastrica, sono raccomandati stile di vita corretto, dieta equilibrata, come quella Mediterranea, e abbandono di alcol e fumo.

Infine, tecniche di rilassamento, tra cui training autogeno e yoga, possono supportare le cure per l’ulcera da stress che aumenta l’acidità.

Ulcera gastrica: che cos’è

L’ulcera gastrica è una lesione ovale o rotonda della mucosa dello stomaco che è stata corrosa dall’acido e dai succhi digestivi. L’erosione del rivestimento interno dello stomaco è paragonabile alla bruciatura di una sigaretta sulla pelle. La ferita appare con un aspetto scavato e un diametro fino a 2 cm ed inserita sulla mucosa infiammata.

Nel fondo dell’erosione, spesso sono visibili una lieve emorragia o vasi contenenti coaguli di sangue.

L’ulcerazione può essere più o meno profonda e quindi può rimanere in sede oppure attraversare tutta la parete dell’organo.

In questo caso, la lesione provoca la perforazione nel peritoneo e può penetrare negli organi vicini allo stomaco, come pancreas e fegato.

Succhi acidi

Normalmente, l’organo produce i succhi acidi per poter digerire i cibi ed eliminare eventuali microbi. Poiché gli acidi sono molto corrosivi, nello stomaco apposite cellule rilasciano muco che protegge la mucosa.

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Il muco, ricco di bicarbonato, mantiene il ph ad un valore più elevato, alcalino, di quello dell’acido gastrico.

Così, in condizioni normali, il rivestimento interno dello stomaco tollera gli acidi e si dimostra una barriera impenetrabile per loro. Le cellule epiteliali dell’organo partecipano alla difesa con un ricambio veloce che permette anche la riparazione simultanea di eventuali lesioni.

Tuttavia quando, per varie cause, la produzione di acidi aumenta e quella di muco diminuisce, la barriera mucosa viene alterata.

Dunque la ferita risulta da uno squilibrio tra aggressori, tra cui batteri e sostanze gastro-lesive, e difensori, come un buon flusso ematico. Le pareti dello stomaco vengono così danneggiate e scavate, con perdita di sostanza, fino alla formazione dell’ulcera.

I fattori che scatenano il processo lesivo sono molti, innanzitutto:

  • infezioni
  • stress
  • gastrite pregressa.

La lesione può verificarsi anche in seguito a gravi malattie stressanti o traumi e viene facilitata da stili di vita scorretti.

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ulcera gastrica: anatomia dello stomaco

Stomaco: anatomia

L’organo cavo digestivo ha la forma di un fagiolo e viene suddiviso anatomicamente in 3 zone: cardias, corpo o fondo, antro.

Lungo circa 25 cm, lo stomaco è situato tra esofago e intestino tenue ed è protetto dal peritoneo.

Il cardias, una valvola, separa l’organo dall’esofago, mentre lo sfintere pilorico, altra valvola, lo divide dall’ intestino.

Fisiologia

Tutto ciò che viene ingerito dalla bocca, il bolo, passa dall’esofago allo stomaco attraverso lo sfintere esofageo inferiore.

Cibi e bevande, all’interno dell’organo, si depositano nella sua parte superiore, mentre cardias e corpo si rilassano per farli entrare.

A seguire, l’antro, detto stomaco inferiore, si contrare in modo ritmico.

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Questo movimento serve a mescolare il contenuto dell’organo con i succhi gastrici e a frantumarlo in piccoli pezzi, più digeribili.

Com’è fatta la parete dello stomaco

La parete dello stomaco è composta da 3 strati di cellule, o tonache.

  • Il rivestimento esterno, o tonaca sierosa, fa parte del peritoneo aderente allo stomaco:
  • la tonaca muscolare è formata da fibre muscolari poste in tre direzioni, oblique, circolari e longitudinali:
  • ghiandole, fibre muscolari lisce e cellule epiteliali costituiscono la tonaca mucosa che produce muco protettivo e l’ormone gastrina.

Oltre a questi, le cellule del rivestimento interno emettono acido cloridrico e il precursore della pepsina, enzima che scinde le proteine. Il muco riveste tutta la mucosa per proteggerla dall’aggressione dell’acido e degli enzimi. Inoltre, l’acido cloridrico prodotto rende l’ambiente altamente acido perché è indispensabile alla pepsina per frammentare le proteine.

Infatti l’enzima è l’unico che riesce a digerire il collagene, una proteina che costituisce in prevalenza la carne. L’elevata acidità ha anche un’azione difensiva poiché uccide la gran parte di batteri, contro le infezioni.

Per stimolare la secrezione di acidi, nello stomaco intervengono impulsi nervosi gastrici, la gastrina (un ormone) e l’istamina.

Stomaco e digestione

Lo stomaco assorbe direttamente e trasferisce subito nel sangue solo piccole dosi di poche sostanze, come l’aspirina e gli alcolici.

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Il danno al rivestimento di muco, per qualunque causa, può provocare lesioni che a volte peggiorano e degenerano in ulcera gastrica.

Localizzazione dell’ulcera gastrica

Quindi l’ulcera si sviluppa quando la mucosa è cronicamente infiammata o irritata da sostanze. Di solito, la lesione compare nella parte finale dello stomaco, entro 6 cm dal piloro.

Nell’85% dei casi, la ferita viene riscontrata lungo la piccola curvatura dello stomaco.

Invece il 15% dei pazienti presenta l’ulcera sulle pareti anteriore o posteriore della grande curvatura. Molto raramente la lesione può essere localizzata a livello dell’esofago terminale.

ulcera gastrica: helicobacter pylori

Ulcera gastrica: epidemiologia

L’ulcera gastrica, anche se meno diffusa di quella del duodeno, ha un notevole impatto sociale. Tuttavia, negli ultimi 30 anni, l’incidenza della malattia nel mondo è diminuita, grazie alla scoperta delle cause e delle cure farmacologiche.

In effetti, mentre nel 1990 si sono verificati 327.000 decessi per ulcera gastrica, nel 2013 questi sono diminuiti a 301.000.

Il 10% della popolazione delle nazioni occidentali è affetto da gastrite, che può predisporre all’ulcera. Però solo il 2% dei soggetti dei Paesi sviluppati manifesta ulcera in forma attiva.

Invece, il 6-15 % delle persone presenta una sintomatologia compatibile con la malattia, ma che va distinta dai disturbi funzionali.

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Popolazione più colpita

L’ulcera gastrica è più frequente in Oriente, soprattutto in Giappone in cui è alta anche la presenza del tumore gastrico.

Inoltre, il sesso maschile è più colpito di quello femminile, con un rapporto di 3 uomini contro 1 donna.

La massima insorgenza della patologia avviene verso i 40-50 anni d’età, quindi ancora nel periodo di attività lavorativa. Inoltre, in media, l’età dei pazienti sofferenti di ulcera gastrica è di 10 anni inferiore a quella dei malati della forma duodenale.

Rispetto all’infezione da Helicobacter pylori, causa principale di ulcera, la percentuale di individui colpiti sale in relazione all’età: 20% a 20 anni, 30% a 30 anni e così via.

Nel Terzo Mondo, si stima che l’agente patogeno infetti il 70% della popolazione e nel resto della Terra al massimo il 40%. Tuttavia, il miglioramento delle condizioni di vita ha portato a una riduzione dell’infezione da Helicobacter pylori e quindi dell’ulcera.

La malattia è stata rilevata soprattutto in soggetti di classi sociali inferiori, in cui prevalgono standard di vita sfavorevoli, come le privazioni. Il motivo di questa prevalenza è tuttora allo studio ma sembra che sia connesso in particolare ad abitudini alimentari scorrette.

Anche i comportamenti a rischio, come fumare e bere alcolici, delle persone a minor reddito potrebbero determinare lo sviluppo dell’ulcera.

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Infine, altri fattori possibili per contrarre la malattia sarebbero la predisposizione genetica e l’appartenenza al gruppo sanguigno 0.

ulcera gastrica: cause

Ulcera gastrica: cause

Particolarmente rilevante il fatto che tutti producono acido gastrico ma al massimo 1 soggetto su 10 sviluppa un’ulcera. Comunque, la secrezione dello stomaco è soggettiva e la sua modalità rimane costante per tutta la vita.

I “grandi secretori”, con una produzione di succhi abbondante, hanno maggiori probabilità di incorrere nell’ulcera rispetto agli “scarsi secretori”. Tuttavia nella genesi della malattia sono coinvolte altre condizioni dal momento che la maggior parte dei grandi secretori non manifesta ulcera.

Al contrario, molti scarsi secretori, produttori di modeste quantità di acido, si ammalano. Inoltre gli anziani sono tra i principali portatori di ulcera, anche se la secrezione gastrica diminuisce con l’età. Il fenomeno viene collegato a una minore resistenza della barriera mucosa gastrica all’azione lesiva dei secreti acidi.

Comportamenti alimentari e di vita sbagliati

Tanti sono i fattori che possono alterare il rivestimento protettivo, aumentare l’acidità gastrica e contrastare la riparazione della mucosa. Tra questi, numerosi comportamenti alimentari e di vita sbagliati influenzano la comparsa e la progressione dell’ulcera.

Il fumo di sigaretta rallenta lo svuotamento gastrico, riduce la produzione di bicarbonato e aumenta il reflusso dal duodeno allo stomaco.

Quindi, i fumatori sono più predisposti all’ulcera dei non fumatori e le loro ferite guariscono più lentamente.

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Anche l’abuso di alcol rientra tra i motivi più incisivi della comparsa dell’erosione dato che riduce la quantità di bicarbonato del muco.

Allo stesso modo, l’eccesso di caffè o di sostanze nervine, compreso il cioccolato, stimola la secrezione gastrica e risulta irritante. Però anche l’abbondante assunzione di cibi grassi fa svuotare lo stomaco in tempi più lunghi, esponendolo agli effetti dell’iperacidità.

In caso di gastrite, infiammazione della mucosa, l’ulcera sopraggiunge più facilmente e mostra le stesse alterazioni del rivestimento. Infatti la gastrite, che precede sempre l’erosione, è caratterizzata da una minore emissione di bicarbonato nel muco.

Gastrite cronica

La gastrite cronica, a livello dell’antro pilorico, è ancor più collegata all’instaurarsi dell’ulcera.  Infatti, la patologia è provocata da reflusso dal duodeno per cui molta della bile secreta da questo invade la mucosa gastrica.

La bile si comporta da acido debole e quindi neutralizza la sintesi di bicarbonato nelle cellule gastriche.

ulcera gastrica: cause

Stress

Anche lo stress è stato messo in relazione con l’ulcera dato che può incrementare la secrezione di acido. Specialmente dopo eventi traumatici, un lutto, incidenti o malattie gravi, come le ustioni cutanee, il disagio psicologico si può ripercuotere sull’apparato digestivo.

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Infatti, in seguito a stress elevato o continuo è possibile che si verifichi la gastrite, la quale anticipa l’erosione della mucosa dello stomaco. Inoltre, una più elevata frequenza di ulcera è stata evidenziata in soggetti con personalità fragile, afflitti da complessi o dipendenze.

Anche l’esposizione a situazioni di forte conflittualità potrebbe avere un ruolo nella comparsa dell’erosione.

Farmaci e Helicobacter pylori

Ma le due cause di ulcera gastrica più comuni sono alcuni farmaci e l’Helicobacter pylori, batterio maggiormente responsabile di gastrite.

Farmaci

Molti medicinali, come aspirina, corticosteroidi e prodotti antinfiammatori non steroidei, o FANS, sono gastrolesivi e irritano la mucosa dello stomaco.

I FANS abbassano la concentrazione di bicarbonato nel muco e inibiscono la produzione di prostaglandine, sostanze protettive della mucosa.

Invece, i corticosteroidi procurano alterazioni del flusso sanguigno, con un effetto lesivo della mucosa. Tuttavia, nella maggior parte di pazienti curati con corticosteroidi e FANS non subentra l’ulcera.

Helicobacter pylori

In circa il 50-60% di malati di gastrite può essere rintracciato l’Helicobacter pylori, in genere disposto nell’antro.

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Dopo l’infezione, il microrganismo cresce al di sotto della mucosa, nello strato di muco, dove è meno esposto all’acido. Dalla gastrite, con un’infiammazione locale, l’infezione può evolvere in gastrite erosiva dato che il batterio induce una reazione immunitaria.

La reazione di difesa espone la mucosa, diventata più vulnerabile, all’effetto lesivo dei succhi. Quindi, il passaggio all’ulcera avviene anche perché il germe produce tossine che interferiscono con il sistema gastrico anti-acido.

Per questi motivi, la mucosa non tollera bene i succhi e le sue cellule endoteliali subiscono la ferita ulcerosa.

Tuttavia, numerosi pazienti con infezione da Helicobacter pylori sono asintomatici e altri accusano i disturbi della gastrite, come la cattiva digestione.

Chi è affetto da ulcera dovuta al batterio si distingue per i sintomi tipici della malattia, soprattutto il dolore nella parte superiore dell’addome.

Una rara causa di ulcera è il cancro che comporta sintomi simili a quelli della erosione ma non è sensibile ai trattamenti delle lesioni benigne.

Ulcera gastrica: sintomi

Ulcera gastrica: sintomi

L’ulcera tende a comparire a periodi alterni: guarisce e poi recidiva, per cui il dolore tipico si può presentare per giorni o settimane e quindi affievolirsi o sparire.

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Inoltre, la localizzazione dell’erosione e l’età del paziente incidono molto sulla sintomatologia che non segue una modalità.

I bambini e gli anziani possono essere asintomatici oppure avere disturbi lievi e comuni, come piccoli dolori all’addome.

Nelle persone senza sintomi, la lesione talvolta può manifestarsi all’improvviso con una emorragia.

Bruciori e crampi

L’ulcera procura senso di bruciore e dolore epigastrico, ovvero nella parte superiore e centrale dell’addome.

Il dolore, più forte nelle prime ore della notte, può essere trafittivo, urente, sordo e intenso.

Simile a un crampo, a una pressione pesante o a un senso di vuoto, il dolore ulceroso può espandersi anche al dorso. L’ingestione di cibo a volte allevia temporaneamente i sintomi e altre li inasprisce, in particolare nell’ulcera lungo la piccola curvatura.

Il dolore appare a volte mezz’ora dopo il pasto o al massimo entro 2-5 ore, abbinato a senso di pienezza ed eruttazioni. Inoltre, spesso l’ulcera causa inappetenza, con conseguente perdita di peso e malnutrizione.

Infine, l’erosione si accompagna a una sensazione di malessere generale e di peso locale, con cattiva digestione (dispepsia).

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Nausea, vomito e feci nere

In alcuni casi, la malattia provoca rigonfiamento dei tessuti, o edema, fino all’intestino tenue. L’edema rende difficile il passaggio del cibo dallo stomaco al duodeno tanto da bloccarlo.

Di conseguenza, dopo i pasti, il soggetto con occlusione dell’intestino avverte meteorismo, nausea e vomito.

Inoltre, l’ulcera può sanguinare ingenerando:

  • vomito di sangue, o ematemesi,
  • emissione di feci nere, color pece, dette melena.

Se il sanguinamento è continuo possono subentrare i sintomi dell’anemia, con astenia, debolezza e capogiri.

La patologia, soprattutto se trascurata, potrebbe riacutizzarsi con andamento stagionale, in primavera e autunno, oppure degenerare in emergenze.

Quando avviene un peggioramento, come la rottura dell’ulcera, il malato accusa ipotensione arteriosa, con vertigini e svenimenti.

ulcera gastrica: pericoli

Pericoli dell’ulcera gastrica 

La maggioranza delle ulcere guarisce senza alcuna conseguenza, ma in alcuni casi sopraggiungono aggravamenti, potenzialmente letali. Complicanze severe dell’ulcera riguardano circa un quarto dei pazienti, se non sono curati in modo appropriato.

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Di questi, circa il 15% deve affrontare emorragie e il 20% la perforazione della lesione.

Sintomo di penetrazione

Un primo problema può essere la penetrazione, quando l’ulcera attraversa gli strati muscolari dello stomaco e prosegue in altri organi. Arrivata a fegato, pancreas o altri siti, la lesione provoca un dolore intenso, penetrante e persistente. Inoltre, il sintomo da penetrazione può farsi sentire anche al di fuori dell’area colpita, ad esempio al torace.

Se la terapia farmacologica non riesce a risolvere il disturbo, è necessario l’intervento chirurgico.

Perforazione

L’ulcera può anche perforare la parete anteriore dello stomaco verso la cavità dell’addome e formarvi un’apertura. In questo modo, i succhi acidi gastrici possono invadere lo spazio del peritoneo e provocare danni pericolosi. Di conseguenza, il malato suda, è tachicardico e sente un dolore improvviso, violento e continuo che si diffonde a tutto l’addome.

Inoltre, la sensazione dolorosa, come una coltellata, può essere avvertita anche nelle spalle e peggiorare se si emettono respiri profondi.

Per placare il dolore, il soggetto cambia spontaneamente posizione ma ottiene l’effetto contrario. Quindi il paziente impara a rimanere immobile, in prevalenza rannicchiato su un fianco, per non esacerbare il dolore con i movimenti. La palpazione dell’addome e la pressione sulla parte, con una forte spinta e poi un rilascio improvviso, aumentano il dolore.

In effetti, in chi è sofferente per la perforazione dell’ulcera, i medici riscontrano il fenomeno della “dolorabilità di rimbalzo”.

Questi sintomi possono essere meno marcati in:

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  • anziani
  • ammalati gravi
  • soggetti che assumono corticosteroidi.

La presenza di febbre segnala l’infezione della cavità addominale che, se non trattata, può condurre a peritonite e allo shock.

L’emergenza richiede antibiotici somministrati per via endovenosa e, nei casi peggiori, l’operazione chirurgica.

Emorragia

Una complicanza comune dell’ulcera gastrica è il sanguinamento, che si manifesta anche in assenza di dolore, per erosione dei capillari. Il paziente vomita sangue rosso vivo o coaguli marroni e rossastri oppure sangue parzialmente digerito, simile ai fondi di caffè, Inoltre il soggetto può evacuare feci nere o francamente sanguinolente, sentirsi debole e diventare anemico.

Il paziente viene sottoposto a endoscopia, con una sonda flessibile a fibre ottiche, che constata e localizza l’ulcera sanguinante. Tramite l’endoscopio, i medici possono cauterizzare la lesione con il calore o coagulare la ferita, iniettando una sostanza specifica. Tuttavia, se non viene individuata la fonte dell’emorragia e questa non è imponente, il malato è curato con farmaci per l’ulcera. Inoltre l’interessato deve rimanere digiuno, per mettere a riposo lo stomaco, e ricevere liquidi per via endovenosa.

La stenosi del passaggio tra stomaco e duodeno segue al rigonfiamento dei tessuti infiammati intorno all’ulcera.

Occlusione

L’occlusione può verificarsi anche in seguito alla retrazione cicatriziale di precedenti lesioni. Con questo tipo di ostruzione, il soggetto vomita a più riprese, anche grandi quantità di cibo, ingerito ore prima. Inoltre, avverte un insolito senso di ripienezza, post-prandiale, un fastidioso meteorismo e mancanza d’appetito.

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Nel tempo, il vomito porta a dimagramento, disidratazione e squilibrio di alcune sostanze chimiche, o elettroliti, dell’organismo.

L’occlusione viene risolta nella maggioranza delle persone con le cure farmacologiche dell’ulcera. Tuttavia, nelle ostruzioni più importanti, è indispensabile il trattamento endoscopico oppure chirurgico.

Tumore

Di rado, specialmente con l’infezione da Helicobacter pylori, l’ulcera può predisporre all’insorgenza del tumore allo stomaco. La neoformazione maligna, nata da una cellula dell’organo, riguarda soprattutto gli anziani ed è la terza causa di morte per cancro.

ulcera gastrica: diagnosi

Ulcera gastrica: diagnosi

Il sospetto di un’ulcera compare di fronte al dolore gastrico caratteristico. A volte, il paziente viene curato come se avesse l’erosione, senza averne la certezza, per vedere se i sintomi scompaiono.

Inoltre, esami di laboratorio possono essere utili per confermare la diagnosi e distinguere la lesione benigna dal cancro. Del resto, il tumore dello stomaco, con sintomi simili a quelli dell’ulcera, a differenza di questa non si risolve dopo poche settimane di cura.

Quando un’ulcera resiste ai farmaci, soprattutto in caso di lesioni multiple o collocate in punti insoliti, viene ipotizzata una condizione particolare. In effetti, l’erosione potrebbe essere conseguenza di una sovrapproduzione di acido da parte dello stomaco per tante cause.

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Quindi per diagnosticare l’ulcera e determinare la sua origine, vengono richieste l’endoscopia oppure la radiografia con contrasto di bario.

Tuttavia, l’indagine più affidabile è la gastroscopia, in particolare per le ulcere sulla parte posteriore dello stomaco e nei pazienti operati all’organo. Infatti, la perlustrazione con sonda flessibile a fibre ottiche non riesce sempre a individuare alcune lesioni, per cui si pratica la biopsia.

Al microscopio, il frammento di tessuto prelevato durante l’endoscopia permette di identificare la natura dell’erosione.

Biopsia e esame radiologico

Con la biopsia, non si esegue solo l’esame istologico, ma si può ricercare l’Helicobacter pylori. Lo “studio baritato del tubo digerente superiore”, o radiografia con contrasto, si effettua con un pasto marcato dal bario. La sostanza fluorescente inserita nel pasto è intercettata dai raggi X.

In base alla velocità del passaggio del mezzo di contrasto è possibile misurare il tempo di svuotamento gastrico e altri parametri. Invece, l’esame radiologico aiuta a definire la gravità e le dimensioni dell’ulcera.

Infine, analisi del sangue e delle feci e l”urea breath test” vengono prescritti nel sospetto di una infezione da Helicobacter pylori.

ulcera gastrica: farmaci

Ulcera gastrica: cura

Trattamenti farmacologici

Dato che l’infezione da Helicobacter pylori è il fattore più importante per l’ulcera, sono impiegati gli antibiotici per eradicare il batterio.

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Acidità gastrica: medicinali

Il tamponamento o la riduzione dell’acidità gastrica si ottiene con farmaci che inibiscono direttamente la produzione di acidi. Infatti, in 4-8 settimane, il trattamento facilita la guarigione, indipendentemente dalla causa, nella gran parte dei pazienti.

Per far diminuire la secrezione di acido gastrico, i farmaci acido-inibitori più comuni sono i bloccanti dei recettori H2 dell’istamina, come:

  • Famotidina
  • nizatidina
  • ranitidina.

Vanno assunti 1 o 2 volte al giorno e sono attivi soprattutto sulla secrezione notturna e dopo i pasti.

La prescrizione di questi composti viene fatta in particolare per l’ulcera da stress o da infezione da Helicobacter pylori.

H2 bloccanti

In genere, gli H2 bloccanti non procurano pesanti conseguenze, ma la cimetidina può ingenerare confusione negli anziani. Infatti, questo farmaco può interferire con l’eliminazione di alcuni medicinali, come la teofillina per l’asma.

IPP- inibitori

Comunque il più elevato abbassamento della produzione acida viene conseguito dagli IPP-inibitori della pompa protonica:

  • omeprazolo
  • pantoprazolo
  • lansoprazolo e altri simili agiscono velocemente, anche sui sintomi del reflusso gastro-esofageo.

Gli IPP favoriscono la guarigione in una percentuale più alta di pazienti e in tempi inferiori, rispetto agli H2 bloccanti.

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I farmaci della categoria funzionano anche per le condizioni collegate a un’eccessiva secrezione acida, come la sindrome di Zollinger-Ellison.

Antiacidi in farmacia

Gli antiacidi alleviano i sintomi e la loro efficacia varia a seconda della quantità ingerita e della secrezione acida del soggetto. Disponibili in compresse o in forma liquida, questi prodotti da banco sono rapidi farmaci sintomatici ma non guariscono l’ulcera.

Tra loro, i più forti sono il bicarbonato e il carbonato di calcio, da assumere al bisogno e occasionalmente per un breve sollievo. Tuttavia, l’uso continuo di antiacidi, che passano nel torrente circolatorio, può rendere il sangue troppo alcalino e dare:

  • nausea
  • cefalea
  • debolezza.

Inoltre questi composti contengono molto sale per cui non vanno adoperati dalle persone a regime iposodico, come gli ipertesi.

Quindi gli antiacidi non devono essere presi a lungo, di continuo e in grandi quantitativi.

Idrossido di alluminio e magnesio: effetti collaterali

Un antiacido diffuso è l’idrossido di alluminio che però può unirsi al fosfato nel tubo digerente, riducendone i livelli ematici. Il rischio, più incisivo in alcolisti e nefropatici, è di incorrere in perdita dell’appetito, astenia e stipsi.

Invece, l’idrossido di magnesio, più efficace, dà effetti collaterali solo se preso oltre le 4 dosi di 1-2 cucchiai al giorno raccomandate. Infatti, con il surplus del prodotto, i movimenti intestinali, la peristalsi, accelerano, provocando diarrea.

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Piccole quantità di magnesio vengono assorbite in circolo per cui i soggetti con danno renale ne devono assumere solo minime dosi.

Alternativa agli antiacidi

Alternativo agli antiacidi è il sucralfato, che forma uno strato protettivo sul fondo dell’ulcera, facilitando la guarigione. Il prodotto, che va preso 2-4 volte al giorno, non viene assorbito in circolo e non dà effetti collaterali, se non un’eventuale stipsi. Il misoprostolo può diminuire la probabilità di ulcere da FANS ed è indicato per anziani e pazienti in terapia steroidea.

Inoltre, il sucralfato riduce il secreto acido e rende il rivestimento dello stomaco più resistente ai succhi gastrici.

Però il misoprostolo provoca diarrea e disturbi digestivi nel 30% dei soggetti e può indurre aborto spontaneo nelle gravide.

Inibitori di pompa protonica

Chi assume aspirina, FANS o corticosteroidi potrebbe preferire gli inibitori di pompa protonica che procurano meno fastidi di altri.

Ulcera gastrica: intervento chirurgico

Per l’ulcera, ormai ci sono poche indicazioni per la chirurgia, vista la capacità dei farmaci di cicatrizzare e dell’endoscopia di arrestare l’emorragia.

Tuttavia, l’intervento in sala operatoria occorre per le complicanze che non rispondono ai farmaci, come le recidive di ostruzione o di sanguinamento. Ma l’intervento chirurgico può arrecare problemi, come perdita di peso e digestione difficile, e non debellare l’ulcera definitivamente.

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dieta per ulcera gastrica

Diete per ulcera gastrica

Diete leggere potrebbero aiutare a ridurre la produzione di acido, ma non ci sono prove che accelerino la guarigione o prevengano recidive.

Un tempo, l’alimentazione era considerata un mezzo di cura dell’ulcera. Oggi non è più così, afferma Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista dell’Università Campus Biomedico di Roma.

Infatti, la svolta, secondo il professore, è avvenuta con la scoperta dell’ Helicobacter pylori e dei farmaci specifici per la patologia.

Comportamenti alimentari  

Comunque il nutrizionista consiglia comportamenti alimentari adeguati durante la fase acuta dell’ulcera e nelle ricadute.

Infatti, i pazienti dovrebbero ridurre il volume del cibo e fare 5 pasti al giorno, con 2 spuntini, oltre colazione, pranzo e cena.

Suddividendo così l’introito alimentare, lo stomaco è meno impegnato in processi digestivi elaborati. Inoltre, per gli ulcerosi è tassativo rinunciare ad alimenti troppo grassi che rallentano lo svuotamento gastrico, avvisa Piretta.

Cibi da evitare

Formaggi, insaccati, condimenti, compreso l’olio, rimanendo a lungo nello stomaco, possono dare digestione lenta e nausea.

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Il gastroenterologo dice “no” anche ai prodotti irritanti, come alcolici, bevande gassate e fritti, che infiammano la ferita e stimolano dolore.

Invece il professor Piretta raccomanda, sempre nelle acuzie dell’ulcera, i cibi alcalini che contrastano l’acidità, come la zucca.

ulcera gastrica: terapia naturali

Naturopatia e dieta per combattere l’ulcera gastrica

In proposito, altre scuole di pensiero, come la naturopatia, suggeriscono ai malati il consumo abbondante di sostanze ad azione alcalina.

Riso, pasta, patate, carote, fiocchi di latte, yogurt e fichi dovrebbero rientrare nella dieta antiacido.

Pesce magro, carne bianca e verdure facilmente digeribili, come carote e zucchine, possono essere consumati senza controindicazioni. Inoltre, tra le varie cotture, vanno scelte quelle a vapore o in padella, con poco olio, che impegnano meno lo stomaco.

La frutta, del tipo più dolce, andrebbe preferita cotta perché più digeribile. Invece, tra le bevande, sono raccomandate le centrifughe di verdura, i succhi di frutta molto diluiti e le tisane.

A parere dei naturopati, il succo di papaia potrebbe intervenire, come l’enzima pepsina, nella digestione delle proteine e di alcuni amidi.

Così la bevanda potrebbe limitare l’ulcera legata all’abuso di aspirina.

Cibi si e cibi no

Invece, il latte è ambivalente perché da una parte incrementa la secrezione gastrica e dall’altra il ph dello stomaco. Mentre la verdura amara, come la rucola, favorisce la produzione di succhi gastrici, quella dolce avrebbe un potere tampone.

La banana potrebbe rinforzare il rivestimento dello stomaco, l’avocado decongestionare la mucosa gastrica e i fiocchi d’avena lenirla.

Prontuario antiacido della medicina alternativa

Un ulteriore sostegno ai pazienti può essere dato dall’oligoterapia che prevede:

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  • fosforo contro le crisi dolorose
  • litio in presenza di ansia e depressione,
  • rame, che riduce le lesioni gastriche da farmaci antinfiammatori.

Inoltre, il prontuario antiacido della medicina alternativa segnala:

ulcera gastrica: prontuario antiacido

Cure anti stress

Invece alcune persone trovano sollievo all’ulcera combattendo lo stress, che contribuisce ad aumentare i succhi gastrici e a formare l’erosione. Ad esempio, chi ha un lavoro frenetico o vive momenti difficili è più esposto alla patologia, in questo caso analoga a una malattia psicosomatica.

Infatti, per molti, l’organo bersaglio su cui convogliare le tensioni è lo stomaco sul quale si abbattono acidità e spasmi, simili a una morsa. 

Tecniche di rilassamento, come il training autogeno, la meditazione e la visualizzazione, permettono di decontrarre i muscoli, anche quelli dell’apparato digerente.

Rilassando la muscolatura addominale, la digestione migliora e, con il concorso delle endorfine rilasciate, lo stomaco ritrova benessere.

Inoltre, con lo yoga o uno sport soft, si può eliminare il pensiero negativo e quindi far uscire dal corpo la corrispondente energia, liberando la mente. Inoltre, l’affluire di pensieri positivi, grazie alle pratiche antistress, distoglie da idee ossessive che colpiscono lo stomaco. 

Con il relax, si contrasta la somatizzazione di ciò che non si accetta, logora e non si digerisce e che può tradursi nell’erosione. Anche chi è molto ansioso, per preoccupazioni o problemi esistenziali, può imparare a gestire i propri fattori stressanti.

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Al limite, i sentimenti negativi e dannosi, all’origine di stress e ansia, possono essere dominati tramite la psicoterapia.

ulcera gastrica: cibi si e cibi no

Ulcera gastrica: cibi si e cibi no 

Buone abitudini di vita possono essere d’aiuto per i sofferenti di ulcera.

Una quantità esagerata di cibo va evitata in ogni modo e in qualunque momento. Infatti, l’eccesso di alimenti accresce la pressione nello stomaco e provoca:

  • reflusso gastroesofageo, con pirosi,
  • senso di ingombro
  • acidità.

Inoltre, lo stomaco non sopporta i cibi troppo caldi o ghiacciati e le grandi abbuffate, una volta al giorno.

Al contrario, l’organo digerisce facilmente piccoli pasti frequenti e gli alimenti masticati bene, senza fretta e in un ambiente rilassante.

L’attività dell’organo della digestione viene stimolata troppo da cibi molto piccanti o fritti Secondo alcuni nutrizionisti, per lo stesso motivo, dovrebbero essere aboliti i prodotti lievitati e molto zuccherati.

Anche gli alimenti acidi, come il succo d’arancia, gli alcolici, il caffè e il tè sono irritanti per la mucosa. Allo stesso modo si comportano le bibite con gas o cola, il brodo di carne e le spezie, che vanno eliminati.

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Tuttavia, le mele hanno la capacità, appena ingerite, di indurre il rilasciamento dello sfintere esofageo inferiore e quindi il reflusso. Invece gli ingredienti grassi, tra cui intingoli, salumi e carne rossa, ritardano lo svuotamento gastrico e sono perciò da escludere.

I pazienti dovrebbero astenersi dal consumare certe marmellate che sono eccito-secretrici a causa dei coloranti contenuti.

Nella lista dei cibi nemici dell’ulcera, rientrano anche verdure di difficile digestione, come:

  • cavolfiore
  • funghi
  • porri.

Chi ha l’ulcera dovrebbe smettere di fumare, in quanto il fumo è deleterio per la mucosa gastrica.

Sigarette & Co aggravano lo stato ulceroso, ne ritardano o impediscono la guarigione e favoriscono le ricadute.

Spesso l’iperacidità è connessa ad eccessiva tensione o a stress che devono essere risolti con esercizi fisici o pratiche di rilassamento.

ulcera gastrica: cibi da evitare

Ulcera gastrica: prevenzione

Soprattutto i soggetti ad alto rischio per l’ulcera dovrebbero fare attenzione ai medicinali che assumono. Infatti, i farmaci irritanti per lo stomaco, come l’aspirina, andrebbero, per quanto possibile, sostituiti con altri poco dannosi.

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Ad esempio, alcuni specialisti prescrivono al posto dei FANS tradizionali un altro tipo, il COX 2-inibitore, meno lesivo a livello gastrico.

Chiunque, prima o poi, soffre di cattiva digestione o di acidità, possibile premessa della gastrite che è l’anticamera dell’ulcera.

Inoltre, spesso il bruciore è connesso a cibi che aggrediscono la mucosa gastrica oppure ad abitudini scorrette.

Quindi, per non incorrere nell’ulcera, è valido il suggerimento di evitare o almeno limitare comportamenti negativi per lo stomaco.

Fumo, stress ed eccessiva tensione aumentano secrezioni e contrazioni dello stomaco.  Un iniziale fastidio gastrico può essere risolto consumando alimenti ad azione alcalina ed eliminando quelli acidificanti.

Quindi la dieta preventiva dovrebbe essere costituita da alimenti in grado di spegnere l’eventuale bruciore e l’acidità, come le banane.

Invece a tavola non dovrebbero arrivare ingredienti irritanti, tra cui:

  • menta
  • pepe
  • cioccolato
  • spezie
  • bevande nervine.

Comunque, in linea di massima, adottare la tipica dieta Mediterranea può essere un deterrente per la comparsa dell’erosione.

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Altra norma è quella di mantenere il sistema immunitario in buono stato, contro infezioni da virus e batteri, che possono dare gastrite. Infatti, le difese dell’organismo devono essere pronte a debellare soprattutto l’Helicobacter pylori, principale responsabile dell’ulcera.

Il contagio con il batterio di solito avviene direttamente tra persone ma il patogeno può insediarsi nello stomaco attraverso acque contaminate.

Con la consulenza di Rosanna Ercole Mellone, divulgatrice della nutrizione. 

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Sylvie Pariset

Sylvie Pariset

Francese di origini, ma italiana d’adozione, sono stata insegnante di sport e attrice per 10 anni. Appassionata di salute e benessere, collaboro per Melarossa da 5 anni scrivendo soprattutto di fitness, lifestyle e alimentazione sana.

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