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AIDS e HIV: che cosa sono, contagio e cause, sintomi, diagnosi, cura, prevenzione

Ivana Barberini by Ivana Barberini
30 Novembre 2022
in Patologie
AIDS: cos'รจ, cause, sintomi, cure, trattamenti e prevenzione
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Sommario

  • Che cosโ€™รจ lโ€™AIDS
  • AIDS, HIV e sieropositivitร : le differenze
  • Quali sono i sintomi dellโ€™AIDS?
  • AIDS: le fasi della malattia
  • AIDS: come si trasmette
  • Diagnosi e test HIV
  • AIDS: cura e trattamenti
  • AIDS: prognosi e decorso
  • Aids: come prevenire
  • Aids: epidemiologia e diffusione in Italia e nel mondo
  • Cenni storici

Lโ€™AIDS รจ la manifestazione clinica dellโ€™infezione causata dal virus dellโ€™immunodeficienza umana o HIV (Human Immunodeficiency Virus). Questo virus colpisce in particolare le difese immunitarie che si indeboliscono gradualmente, rendendo lโ€™organismo un facile bersaglio di infezioni da virus, funghi o batteri.

Si trasmette attraverso il contatto con sangue, sperma, liquido vaginale e latte materno infetti. Non ci sono sintomi specifici, anzi la malattia puรฒ essere asintomatica per molti anni, finchรฉ non si manifesta clinicamente. La cura รจ farmacologica e si basa su specifici farmaci detti antiretrovirali.

Nel 2021, nel mondo, a fronte di circa 38 milioni di persone (di cui almeno 1,7 milioni di bambini sotto i 15 anni) che convivono con lโ€™infezione da HIV, ci sono state 1,5 milioni nuove diagnosi.

Grazie alle recenti scoperte scientifiche, la prognosi รจ generalmente buona se la malattia รจ curata tempestivamente.

Vediamo allora cosโ€™รจ lโ€™AIDS, le differenze con lโ€™HIV, cause, contagio e sieropositivitร .

Che cosโ€™รจ lโ€™AIDS

Lโ€™AIDS, cioรจ la Sindrome da Immunodeficienza Acquisita, รจ la manifestazione clinica dellโ€™infezione del virus da immunodeficienza umana (HIV, Human Immunodeficiency Virus).

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Si tratta di un virus che attacca il sistema immunitario e in particolare una specifica tipologia di globuli bianchi, i linfociti T CD4. Questi hanno un ruolo fondamentale nei meccanismi di difesa dellโ€™organismo per fronteggiare le infezioni. Il sistema immunitario รจ quindi fortemente indebolito e non riesce a difendersi da altri virus, batteri, funghi e perfino tumori.

Lโ€™AIDS tuttavia puรฒ restare asintomatica anche per molti anni dopo il contagio.

Si rivela con lโ€™insorgenza di malattie non specifiche, cioรจ infezioni da agenti patogeni come, ad esempio, candida, herpes, citomegalovirus, ecc.

Queste infezioni possono non evolvere in patologie nelle persone sane, ma si manifestano invece nei soggetti immunodepressi.

Il test dellโ€™HIV รจ lโ€™unico strumento per scoprire lโ€™infezione che si trasmette prevalentemente per via sessuale (con sperma o liquido vaginale infetti), ma anche attraverso il sangue e il latte materno.

Grazie ai progressi della ricerca scientifica e alle nuove terapie antiretrovirali, la prognosi, lโ€™aspettativa di vita e la qualitร  della vita sono notevolmente migliorate.

Infatti, i nuovi farmaci hanno un impatto piรน tollerabile sullโ€™organismo e minori effetti indesiderati.

aids e hiv: quale sono le differenze

AIDS, HIV e sieropositivitร : le differenze

Facciamo chiarezza, indicando le esatte definizioni di AIDS, HIV e sieropositivitร  e le relative differenze. รˆ importante, infatti, distinguere la malattia dal virus che la causa e la presenza di anticorpi specifici per HIV nel sangue.

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AIDS

รˆ l’acronimo di Acquired Immune Deficiency Syndrome, cioรจ la manifestazione clinica conclamata della malattia causata dallโ€™infezione da HIV, il virus dellโ€™immunodeficienza umana.

Puรฒ restare asintomatica anche per molti anni, fino alla manifestazione di specifiche malattie considerate โ€œindicative di AIDSโ€. Si tratta di infezioni causate da agenti patogeni che in un soggetto immunodepresso possono prendere il sopravvento. Tra questi:

  • Protozoi, tra cui lo Pneumocystis carinii, responsabile di una particolare forma di polmonite e il Toxoplasma gondii, che causa la toxoplasmosi, una malattia che colpisce prevalentemente occhi e cervello.
  • Batteri, soprattutto Mycobacterium tuberculosis, responsabile della tubercolosi.
  • Virus, tra cui lโ€™Herpes simplex e il Cytomegalovirus.
  • Funghi, come la Candida albicans, che puรฒ coinvolgere soprattutto bocca, esofago e polmoni.

Invece, fra le malattie rivelatrici dellโ€™AIDS ci sono anche diversi tipi di tumori, come linfomi, sarcoma di Kaposi e carcinoma del collo dellโ€™utero.

HIV

Sta per Human Immunodeficiency Virus. รˆ un virus che ha come bersaglio il nostro sistema immunitario.

Appartiene a una specifica famiglia virale, i retrovirus, contraddistinta da un meccanismo di replicazione caratteristico. I retrovirus, infatti, sono in grado di trasformare la loro struttura genetica a RNA in un doppio filamento di DNA.

In questo modo si inseriscono nella cellula colpita (detta โ€œcellula bersaglioโ€) per iniziare a riprodursi.

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Le cellule bersaglio sono i linfociti T di tipo CD4, la prima linea del nostro sistema immunitario contro diversi tipi di agenti patogeni e oncogeni. Quindi, lโ€™infezione da HIV produce un indebolimento progressivo del sistema immunitario aprendo la porta a tumori e a infezioni da parte di microrganismi patogeni (virus, batteri, protozoi, funghi).

Sieropositivitร 

รˆ un termine che indica che la persona รจ positiva al test dellโ€™HIV, un esame del sangue che verifica la presenza di anticorpi specifici contro il virus. Quindi una persona sieropositiva ha contratto l’infezione da virus HIV.

Chi รจ sieropositivo, tuttavia, non presenta sintomi, per questo non puรฒ ancora definirsi un malato di AIDS (la malattia conclamata).

Quando si parla poi di sieropositivitร  occorre tenere presente anche la carica virale, cioรจ la quantitร  di virus presente nel sangue e nelle secrezioni:

  • Sperma.
  • Liquido pre-seminale (precum).
  • Secrezioni vaginali.

In altre parole, piรน alta รจ la carica virale e piรน aumentano le possibilitร  di trasmettere il virus attraverso il contatto con sangue o secrezioni.

aids: trasmissione

Quali sono i sintomi dellโ€™AIDS?

Quando lโ€™infezione da HIV diventa clinicamente evidente, la diagnosi di AIDS deve tenere conto dei sintomi di alcune malattie definite โ€œpatologie correlate allโ€™AIDSโ€. I sintomi dellโ€™AIDS, infatti, non sono specifici e possono essere confusi con quelli di altre malattie.

Tra queste:

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  • Infezioni gravi tra cui micosi (come la criptococcosi e la polmonite da Pneumocystis jirovecii) e infezioni da herpes simplex.
  • Tumori come il cancro della cervice invasivo, il sarcoma di Kaposi e altri linfomi.
  • Alterazioni del sistema nervoso.
  • Perdita di peso senza apparente motivo (deperimento da AIDS).

I sintomi dellโ€™AIDS quindi non sono specifici ma riferibili a infezioni dovute allโ€™abbassamento dei meccanismi di difesa dellโ€™organismo.

Allโ€™inizio, infatti, lโ€™infezione puรฒ essere asintomatica, ma nel giro di qualche settimana si puรฒ manifestare con:

  • Febbre.
  • Mal di gola.
  • Eruzioni cutanee.
  • Gonfiore ai linfonodi.
  • Malessere generale.

Anche senza trattamento, sono segni piuttosto lievi che possono risolversi da soli ed รจ possibile restare asintomatici (o con sintomi leggeri) per un periodo che oscilla dai 2 ai 15 anni.

Tuttavia, tra i segnali che possono manifestarsi in questโ€™arco di tempo (dovuti allโ€™HIV o a infezioni causate da altri patogeni per lโ€™indebolimento del sistema immunitario) ci sono:

  • Gonfiore ai linfonodi.
  • Candidosi (soprattutto nella bocca).
  • Fuoco di Santโ€™Antonio.
  • Febbre.
  • Diarrea.
  • Debolezza.
  • Graduale perdita di peso.
  • Anemia.

Infezioni opportunistiche

Tali infezioni sono dette โ€œopportunisticheโ€ e possono essere anche piรน gravi in base allโ€™organo colpito, che puรฒ presentare sintomi come:

  • Polmoni: febbre, tosse o affanno.
  • Cervello: mal di testa, debolezza, alterazioni della coordinazione e delle funzioni mentali.
  • Apparato digerente: dolore addominale, diarrea o sanguinamento.
  • Reni: insufficienza renale, con edema agli arti e al volto, affaticamento e alterazioni della minzione.
  • Cuore: insufficienza cardiaca, affanno, tosse, respiro sibilante e affaticamento.
Aids: epidemiologia in Italia e nel mondo

AIDS: le fasi della malattia

Gli stadi della malattia sono tre.

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Primo stadio

Lโ€™infezione รจ allo stato acuto e si manifesta dopo circa 2-4 settimane dal contagio. I sintomi sono generici, non specifici, e comuni a quelli di altre infezioni.

Tuttavia, puรฒ essere anche una fase completamente asintomatica, ma altamente contagiosa. Chi ha unโ€™infezione primaria รจ infatti il principale responsabile della trasmissione del virus HIV, sia perchรฉ il piรน delle volte non ne รจ consapevole (e quindi non adotta comportamenti adeguati), sia perchรฉ in questa fase la carica virale รจ molto alta.

Nelle prime 3-4 settimane dopo il contagio, il test di screening per la ricerca di anticorpi anti-HIV potrebbe non essere ancora positivo. รˆ utile, pertanto, ricorrere a test combinati che rilevano contemporaneamente la presenza sia di anticorpi anti-HIV, sia dell’antigene virale.

Inoltre, poichรฉ potrebbero essere necessarie alcune settimane prima che gli anticorpi del virus HIV siano rilevabili dai test, รจ necessario ripetere il test dopo almeno 4 settimane dal contatto a rischio e, dopo un primo esito negativo, ancora dopo 3 mesi, per aver la certezza della negativitร .

Tra i sintomi piรน comuni in questa fase:

  • Febbre.
  • Eruzione cutanea o rash.
  • Gola infiammata e/o candidosi orale.
  • Ghiandole gonfie (linfoadenopatie).
  • Mal di testa.
  • Dolori articolari e muscolari.

Secondo stadio

Dopo la fase acuta segue quella di latenza in cui lโ€™infezione puรฒ diventare cronica. Puรฒ durare anni anche in assenza di sintomi, ma senza trattamento, il sistema immunitario si indebolisce progressivamente.

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Infatti, molte persone iniziano spontaneamente a sentirsi meglio, ma il virus in questa fase รจ sempre attivo, continua a replicarsi nel sangue e nell’organismo, danneggiando progressivamente il sistema immunitario.

Terzo stadio

In questa fase lโ€™AIDS รจ conclamata, caratterizzata quindi da un grave deficit delle difese immunitarie dovuto alla distruzione dei linfociti T CD4 da parte del virus HIV. Il corpo quindi non riesce piรน a combattere le infezioni (che normalmente riuscirebbe a contrastare) causate da altri agenti patogeni.

Queste infezioni sono chiamate โ€œopportunisticheโ€.

Tra i sintomi piรน comuni ci sono:

  • Perdita di peso.
  • Diarrea cronica.
  • Sudorazioni notturne.
  • Febbre.
  • Tosse persistente.
  • Problemi alla bocca e alla pelle.
  • Infezioni ricorrenti.
  • Malattie gravi.
aids: possibili sintomi

AIDS: come si trasmette

Sono tre le modalitร  di trasmissione dellโ€™HIV:

  • Sessuale: attraverso rapporti etero o omosessuali non protetti.
  • Ematica: scambio di siringhe o condivisione di strumenti per l’uso di droghe o trasfusioni di sangue contaminato.
  • Verticale: da madre a neonato durante la gravidanza, al momento del parto e, piรน raramente, attraverso lโ€™allattamento al seno.

Non esistono, in realtร , soggetti a rischio ma comportamenti rischiosi, come i rapporti non protetti e lo scambio di siringhe per chi fa uso di sostanze stupefacenti.

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Vediamo allora nel dettaglio come si trasmette l’infezione da HIV.

Sangue: via ematica

Si verifica mediante trasfusioni di sangue infetto o con lo scambio di siringhe contaminate.

Negli anni โ€˜80, quando si sapeva ancora poco sullโ€™AIDS e sulle modalitร  di contagio, molte persone hanno contratto lโ€™HIV proprio a causa di trasfusioni di sangue infetto. Negli anni โ€™90 invece, con controlli sempre piรน severi sui donatori e sul sangue, questo pericolo รจ stato del tutto scongiurato.

Tuttavia, il rischio di contrarre lโ€™HIV attraverso il sangue รจ ancora molto alto in chi fa uso di stupefacenti per endovena e ha lโ€™abitudine di scambiarsi la siringa o utilizzare siringhe o aghi giร  usati da altri.

Soprattutto per gli aghi, รจ necessario, infatti, usare sempre aghi sterili e monouso, anche per le pratiche di agopuntura, tatuaggi, piercing, ecc.

Madre-figlio: via verticale

Anche se in Italia non รจ molto frequente, questo tipo di trasmissione avviene durante la gravidanza, il parto e, piuttosto raramente, lโ€™allattamento.

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Una donna sieropositiva (cioรจ positiva al test per lโ€™HIV) ha il 20% di possibilitร  di trasmettere il virus al neonato. Grazie ai nuovi farmaci, somministrati durante la gravidanza, e al neonato nei primi mesi di vita, la soglia di rischio si รจ abbassata.

Tuttavia, รจ sempre consigliabile per le coppie che vogliono avere un bambino sottoporsi al test per lโ€™HIV per verificare lโ€™eventuale positivitร  al virus.

Via sessuale

รˆ la modalitร  di infezione piรน di diffusa. La trasmissione avviene per contatto con i fluidi corporei infetti (sperma, secrezioni vaginali o sangue) e le mucose.

Infatti, piccole lesioni delle mucose genitali, anche causate dal rapporto stesso, possono veicolare il virus. Quindi, i rapporti non protetti sono un fattore di rischio molto concreto soprattutto con partner occasionali.

รˆ comunque opportuno ricordare che, oltre lโ€™HIV, le infezioni trasmesse sessualmente sono tante. Il coito interrotto, poi, cosรฌ come lโ€™uso della pillola anticoncezionale o del diaframma, non proteggono dalle infezioni.

Molto dipende anche dalla quantitร  di virus presente nel fluido biologico.

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Il sesso vaginale e anale sono le pratiche piรน ad alto rischio di contagio. รˆ piรน basso, invece, (ma sempre possibile) in caso di rapporti orali (fellatio, cunnilingus).

Anche lโ€™uso di sex toys (giocattoli sessuali) per la penetrazione, se usati da piรน persone, rappresenta una potenziale fonte di rischio. รˆ consigliato quindi, in questi casi, l’uso del preservativo o disinfettare l’oggetto tra un utilizzo e l’altro.

Solitamente la possibilitร  di contrarre il virus a seguito di una singola esposizione รจ comunque bassa, aumenta con il numero dei rapporti non protetti.

I rapporti piรน rischiosi sono quelli penetrativi (anali e vaginali) e poichรฉ la mucosa anale รจ molto delicata e soggetta a lesioni (anche per la scarsa lubrificazione), i rapporti anali sono quelli piรน โ€œpericolosiโ€.

Infine, la presenza di altre infezioni sessualmente trasmissibili (come  clamidia, gonorrea, herpes genitale o sifilide) aumenta il rischio di trasmissione dellโ€™HIV.

AIDS: come NON si trasmette

  • Attraverso saliva, lacrime, tosse, sudore, feci e urine.
  • Condividendo piatti, bicchieri, forchette e altre stoviglie, asciugamani e lenzuola.
  • Carezze o baci, abbracci o strette di mano.
  • Punture di insetti.
  • Frequentando palestre, piscine, docce, saune e bagni, luoghi pubblici o mezzi di trasporto.
diagnosi AIDS: test HIV

Diagnosi e test HIV

In Italia รจ alta e in costante crescita la percentuale di diagnosi tardive. Sono, infatti, molte le persone non consapevoli di aver contratto il virus e che arrivano al test HIV in uno stato di salute giร  debilitato. Si stima poi che la maggior parte delle infezioni sia trasmessa proprio dalle persone che non sanno ancora di avere contratto il virus dellโ€™HIV e che non adottano alcuna precauzione.

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Basta sottoporsi a un semplice prelievo di sangue per verificare se si รจ stati contagiati dallโ€™HIV. Il test permette di accertare la presenza di specifici anticorpi prodotti dallโ€™organismo per contrastare il virus.

รˆ un test semplice e rapido, basta una goccia di sangue, e il risultato รจ pronto in pochi minuti. In caso di risultato dubbio, sarร  invece necessario un prelievo ematico.

Si puรฒ eseguire negli ospedali pubblici, รจ anonimo, gratuito e in molte strutture non occorre la ricetta medica. Il risultato รจ comunicato esclusivamente al soggetto che ha eseguito il test.

Esiste anche un test rapido acquistabile in farmacia.

Il test non รจ obbligatorio, ma in caso di comportamenti a rischio รจ bene farlo. Sapere se si รจ infetti, permette di intervenire tempestivamente con le cure appropriate.

Non รจ, tuttavia, in grado di rilevare lโ€™infezione nei giorni subito dopo il contagio. Per ottenere un risultato attendibile รจ, dunque, necessario che dallโ€™ultimo comportamento a rischio trascorra un periodo di tempo (detto periodo finestra), variabile a seconda del tipo di test.

Tipi di Test per lโ€™HIV

I test piรน utilizzati sono Elisa e ComboTest.

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Il test Elisa o test di terza generazione non ricerca direttamente il virus nel sangue, ma rileva gli anticorpi anti-HIV, che si sviluppano solo a seguito dellโ€™infezione. Poichรฉ lโ€™organismo non produce immediatamente gli anticorpi, vi รจ dunque un periodo in cui il test non รจ in grado di riscontrare lโ€™infezione (periodo finestra).

Dopo un comportamento a rischio, lโ€™indicazione รจ effettuare il test a un mese di distanza; in questo caso รจ possibile accertare il contagio nella quasi totalitร  dei casi.

Se, invece, lโ€™esito del test รจ negativo, รจ bene ripetere il test a 3 mesi dal comportamento a rischio per ottenere un risultato definitivo.

Il ComboTest, o test di quarta generazione o combinato, oltre ad individuare gli anticorpi anti-HIV, รจ in grado di rilevare la presenza di una particolare proteina.

Si tratta dellโ€™antigene P24 che compare e aumenta significativamente dopo pochi giorni dal contagio. Per questo motivo il periodo finestra si riduce a un mese.

Quando si diagnostica lโ€™AIDS?

Quando il numero dei linfociti T CD4 รจ inferiore a 200 cellule per microlitro di sangue, si assiste a un rapido deperimento fisico e/o si manifestano infezioni opportunistiche o tumori.

Inoltre, in caso di diagnosi positiva, gli esami del sangue devono essere eseguiti regolarmente per monitorare i valori dei linfociti T CD4 e la carica virale (quantitร  di HIV presente).

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Se, infatti, il conteggio dei linfociti รจ basso, aumentano le possibilitร  di contrarre infezioni. Sono informazioni preziose per il medico. Lo aiutano cioรจ a decidere quando iniziare il trattamento farmacologico, anche per prevenire le infezioni da altri agenti patogeni.

Infatti, piรน รจ alto il valore della carica virale, piรน diminuisce il numero di linfociti, piรน aumenta il rischio di infezioni opportunistiche, anche nei casi asintomatici.

Con un trattamento efficace, invece, la carica virale scende a livelli molto bassi in poche settimane e la quantitร  dei linfociti inizia lentamente a risalire verso livelli normali.

Tuttavia, lโ€™HIV inattivo (latente) rimane sempre presente nelle cellule e se sโ€™interrompe la cura, ricomincia a replicarsi e la carica virale aumenta.

AIDS e HIV: cure e trattamenti

AIDS: cura e trattamenti

La terapia รจ farmacologica e consiste nella somministrazione di farmaci specifici che bloccano la riproduzione del virus nelle cellule. Ci sono attualmente varie classi di farmaci che, combinate tra loro, combattono il virus, hanno meno effetti collaterali e consentono di avere una buona qualitร  della vita.

Il primo farmaco antiretrovirale, la zidovudina, risale al 1987. Dal 1996 invece รจ disponibile una terapia antivirale ad alta efficacia (HAART โ€“ Higly Active Anti-Retroviral Therapy) basata sulla combinazione di piรน farmaci con diversi meccanismi di azione.

Questo perchรฉ lโ€™HIV รจ un virus che tendenzialmente รจ soggetto a mutazioni, quindi occorre trovare sempre nuovi rimedi e somministrare piรน farmaci contemporaneamente (terapia combinata).

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Sono comunque in corso, da alcuni anni, anche studi scientifici per definire nuovi farmaci che stimolino il sistema immunitario invece di avere unโ€™azione diretta contro il virus.

Oltre ai farmaci, la ricerca รจ orientata anche verso la definizione di un vaccino capace di prevenire lโ€™infezione o migliorare il decorso della malattia.

รˆ molto importante seguire scrupolosamente le indicazioni mediche, non saltare mai i farmaci prescritti e non interrompere la cura.

AIDS: consigli nutrizionali

Alimentazione, AIDS e HIV

Un valido aiuto per chi รจ affetto da AIDS รจ anche una dieta corretta e calibrata. In molte malattie la stessa cura farmacologica, oltre alla sintomatologia, puรฒ condizionare lโ€™assunzione, la digestione e lโ€™assorbimento delle sostanze nutritive, alterando il metabolismo.

Per questo motivo, chi รจ affetto da AIDS รจ bene che sia seguito anche da un nutrizionista, non solo per stabilire un regime alimentare corretto, ma anche per valutare le possibili interazioni tra alimenti e farmaci.

Durante lโ€™infezione, infatti, lโ€™assorbimento dei nutrienti tende a diminuire, anche per la risposta del sistema immunitario che provoca febbre, malessere e inappetenza.

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Poi ci sono i sintomi come diarrea, vomito, nausea, ecc., che possono peggiorare lo stato nutrizionale.

La malnutrizione comporta inoltre una progressiva perdita di massa magra e del tessuto adiposo. Lโ€™organismo non riesce quindi a far fronte alle esigenze energetiche per combattere il virus.

AIDS: cause e fattori di rischio

AIDS: prognosi e decorso

Nonostante lโ€™efficacia delle attuali terapie, non si guarisce mai dallโ€™infezione; si puรฒ tuttavia tenerla sotto controllo.

Grazie ai nuovi farmaci, lโ€™aspettativa di vita di un soggetto affetto da AIDS รจ simile a quella di un soggetto sano. Anche la qualitร  della vita รจ migliorata e gli effetti indesiderati dei farmaci sono piรน accettabili.

รˆ importante, durante la terapia, mantenere una vita regolare, controllando anche lโ€™alimentazione.

รˆ anche opportuno avere sempre rapporti sessuali protetti, non solo per il rischio di contagiare altre persone ma perchรฉ si puรฒ contrarre unโ€™infezione da ceppi HIV diversi e resistenti alle terapie in atto.

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AIDS: prevenzione

Aids: come prevenire

Sono poche, in fondo, le precauzioni che possono ridurre o annullare il rischio di infezione da HIV. Vediamo quali sono a seconda della modalitร  di trasmissione.

Via ematica

รˆ fondamentale evitare lโ€™uso in comune di siringhe, aghi e altro materiale per lโ€™iniezione di sostanze. Meglio usare quelli monouso senza riutilizzarli. Sottoporsi a iniezioni, agopuntura, mesoterapia, tatuaggi e piercing solo se gli aghi utilizzati sono monouso.

รˆ poi fondamentale ricordare che nei Paesi europei le trasfusioni di sangue e derivati, i trapianti di organo e lโ€™inseminazione artificiale sono sottoposti a screening e ad accurati controlli per escludere la presenza dellโ€™HIV.

Via sessuale

Lโ€™uso corretto del preservativo protegge dal rischio di infezione durante ogni tipo di rapporto sessuale ed รจ lโ€™unica reale barriera per difendersi dallโ€™HIV. Dovrebbero essere indossati prima di ogni rapporto sessuale e durante tutta la sua durata, poichรฉ l’HIV puรฒ essere trasmesso anche attraverso il liquido pre-spermatico, il fluido vaginale e le secrezioni delle mucose anali.

Non vanno usati lubrificanti oleosi perchรฉ potrebbero alterare la struttura del preservativo e provocarne la rottura. Meglio optare per quelli a base acquosa.

Nei rapporti orali, invece, evitare il contatto con il liquido seminale o usare il preservativo o il dental dam (fazzolettino in lattice).

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Per un uso adeguato del preservativo รจ importante fare attenzione a non danneggiarlo durante lโ€™uso e conservarlo correttamente, lontano da fonti di calore (cruscotto dellโ€™auto e altro) e senza ripiegarlo (nelle tasche, nel portafoglio).

La pillola, la spirale e il diaframma, invece, sono metodi utili a prevenire gravidanze indesiderate, ma non hanno nessuna efficacia contro il virus dellโ€™HIV.

Profilassi Pre-Esposizione (PrEP)

Si tratta di assumere una combinazione di farmaci contro lโ€™HIV prima dei rapporti sessuali e/o comportamenti ad alto rischio. Quindi la PrEP รจ usata da persone senza HIV, per non acquisire lโ€™infezione e per non diventare sieropositive.

I farmaci vanno assunti seguendo un iter specifico e dietro prescrizione medica.

Chi sceglie questo metodo di prevenzione sarร  comunque seguito da un infettivologo che monitorerร  lo stato di salute e i possibili effetti indesiderati.

รˆ opportuno evidenziare tuttavia che la PrEP non protegge dalle altre malattie sessualmente trasmesse. Il costo, inoltre รจ totalmente a carico di chi la richiede.

Chi puรฒ usare la PrEP?

Questo protocollo medico si rivolge principalmente a persone che hanno:

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  • Una relazione con un partner sieropositivo che non risponde bene alle terapie.
  • Comportamenti a rischio, cioรจ rapporti sessuali con partner diversi e senza usare il preservativo.
  • Una relazione con un partner ad alto rischio (ad esempio fa uso di droghe o ha piรน partner).
  • Lโ€™abitudine a condividere aghi e siringhe per iniettarsi sostanze stupefacenti.

Profilassi Post-Esposizione (PEP)

Si tratta di assumere farmaci antiretrovirali subito dopo un evento a rischio per la trasmissione di HIV. Lโ€™obiettivo รจ impedire la diffusione del virus nell’organismo.

Deve essere assunta il prima possibile e comunque entro 72 ore dalla possibile esposizione (ad esempio dopo un rapporto occasionale non protetto o in cui si rompa il preservativo).

Tuttavia, la PEP non รจ efficace al 100% ed รจ bene non considerarla un’alternativa ai preservativi.

AIDS: giornata mondiale il 1ยฐ dicembre

Aids: epidemiologia e diffusione in Italia e nel mondo

Secondo i dati dellโ€™ISS (Istituto Superiore di Sanitร ) e del Global HIV & AIDS statistics, si stima che nel 2021 a fronte di piรน di 38 milioni di persone che vivono con il virus (di cui 1,7 milioni sono bambini con meno di 15 anni), ci siano state 1,5 milioni di nuove diagnosi.

Ogni settimana sono diagnosticate circa 5.000 nuove infezioni da HIV tra giovani donne (15-24 anni); tra gli adolescenti dei Paesi dellโ€™Africa Sub-Sahariana, 6 nuove diagnosi su 7 riguardano ragazze (15-19 anni).

Anche i decessi tendono a diminuire, grazie soprattutto alle terapie antiretrovirali combinate. Infatti, nel 2021 sono stati registrati 650.000 decessi contro i 680.000 del 2020.

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In Italia, nel 2020 sono state segnalate 1.303 nuove diagnosi di infezione da HIV, pari ad unโ€™incidenza di 2,2 nuovi casi per 100.000 abitanti. Lโ€™incidenza diminuisce progressivamente dal 2012.

Nel 79,9% dei casi le persone che hanno scoperto di essere sieropositive nel 2020 sono uomini, e unโ€™etร  media di 40 anni per entrambi i sessi. Lโ€™incidenza piรน alta si riscontra nelle fasce dโ€™etร  25-29 anni e 30-39 anni.

Nel 2020 la causa piรน diffusa per le nuove diagnosi di infezione da HIV รจ attribuibile a rapporti sessuali non protetti, che costituiscono circa lโ€™88% di tutte le segnalazioni.

Dal 2015 aumentano perรฒ le persone a cui viene diagnosticata lโ€™infezione da HIV in fase avanzata di malattia, ovvero con bassi valori di linfociti CD4, o in fase di AIDS.

Sempre nel 2020, oltre un terzo delle persone con nuova diagnosi HIV ha eseguito il test HIV per sospetta malattia o per la presenza di sintomi HIV correlati (37,1%). Tra gli altri principali motivi per lโ€™esecuzione del test ci sono stati: rapporti sessuali senza preservativo (17,2%), comportamento a rischio generico (10%), iniziative di screening/campagne informative (6,5%), accertamenti per altra patologia (3,5%).

Infine, nel 2020 รจ aumentata la proporzione delle persone con nuova diagnosi di AIDS che ignorava la propria sieropositivitร  e ha scoperto di essere HIV positiva nel semestre precedente la diagnosi di AIDS, passando dal 70,9% nel 2019 allโ€™80,4% nel 2020.

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Personaggi famosi

Sono tanti i Vip che hanno contratto lโ€™HIV virus e si sono ammalati di AIDS, sopratutto negli anni โ€˜70, quando ancora si sapeva ben poco di questa malattia o quando ancora non esisteva la terapia antiretrovirale. Il primo personaggio famoso fu senza dubbio Rock Hudson, cui fu diagnosticato lโ€™AIDS nel 1984. Lโ€™anno successivo lโ€™attore morรฌ per un tumore dovuto all’immunodeficienza da HIV.

Tra le altre celebritร , ci sono:

  • Lo scrittore di fantascienza Isaac Asimov (per una trasfusione con sangue infetto).
  • Il cantante dei Queen Freddy Mercury (contrasse lโ€™HIV nel 1982 e morรฌ nel 1991 per una polmonite).
  • Il portiere del Napoli Giuliano Giuliani (morto nel 1996 per crisi polmonare).
  • Il campione di basket Magic Johnson che fondรฒ la Magic Johnson Foundation proprio contro lโ€™AIDS ma che non svilupperร  mai lโ€™AIDS.

Cenni storici

Secondo un gruppo di ricercatori internazionali, la prima persona sieropositiva accertata risale al 1960, a Leopoldville (oggi Congo Kinshasa). Il team ha analizzato le sequenze genetiche dei vari ceppi dellโ€™HIV negli ultimi 50 anni, pubblicando i risultati sulla rivista Science.

Nellโ€™Africa coloniale degli anni โ€™20 le condizioni igieniche erano scarse, la prostituzione molto diffusa, cosรฌ come lโ€™abitudine negli ospedali di usare sempre le stesse siringhe o aghi per curare i malati. A Leopoldville cโ€™era poi la ferrovia su cui viaggiavano migliaia di persone per raggiungere gli altri Paesi africani.

Ed รจ cosรฌ quindi che il virus ha potuto espandersi sempre di piรน.

Lโ€™epidemia in America scoppia perรฒ nel 1981, a circa ventโ€™anni di distanza. Questo perchรฉ il virus puรฒ essere latente per molti anni prima che si possa parlare di AIDS e si โ€œcamuffaโ€ con sintomi aspecifici e tipici di altre malattie.

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E in Italia? Il primo caso, nel 1982, รจ un giovane omosessuale che andava spesso negli USA. Due anni dopo perรฒ i casi salgono a 18, tra cui persone che non erano mai state in America.

Tra la fine degli anni โ€™70 e i primi anni โ€™90, inoltre, ci fu un grosso scandalo sui prodotti emoderivati per le trasfusioni. Si scoprรฌ che le sacche di sangue provenivano da donatori non sottoposti ai controlli. Buona parte di questi derivati proveniva poi anche dagli Stati Uniti. Chi pagรฒ il prezzo piรน alto furono gli emofiliaci che contrassero lโ€™Epatite C e lโ€™HIV.

Nel 1994 fu perรฒ varato il Piano Sangue, con protocolli accurati per lโ€™accertamento dellโ€™idoneitร  dei donatori di sangue e plasma.

Con la consulenza della Dott.ssa Laura Anelli, Specialista in Ostetricia e Ginecologia, Responsabile del percorso citologico Asl Roma1, Responsabile di Branca Ostetricia e Ginecologia Asl Roma 1

Fonti
  1. Ministero della salute, Cosโ€™รจ lโ€™AIDS.
  2. Istituto Superiore di Sanitร , Infezione da HIV e AIDS.
  3. Mayo Clinic, HIV/AIDS.
  4. UNAIDS, Global HIV & AIDS statistics.
  5. Lega Italiana per la Lotta contro lโ€™AIDS
  6. Help AIDS (Servizio Sanitario Regionale Emilia Romagna)

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Ivana Barberini

Ivana Barberini

Giornalista in ambito medico-scientifico, scrivo di salute, nutrizione e sanitร  per diverse testate giornalistiche e magazine on line. Sono laureata in Lettere ma ho un diploma di Dietista, un Master in Etnopsichiatria e diversi corsi di formazione sulla scrittura SEO e online. Per Melarossa scrivo di salute e alimentazione in modo semplice e fruibile, per unโ€™informazione chiara, ma sempre scientificamente corretta. Nel 2024 ho vinto il Premio Omnibus Salute Donna per la divulgazione scientifica.

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