Sommario
Il carbone vegetale, chiamato anche carbone attivo, è un composto organico che si presenta sotto forma di polvere sottilissima. È ottenuto dalla combustione, in assenza di fuoco, di legnami di varia provenienza. La finissima polvere ricavata da questo processo non ha alcun sapore, né odore, ma possiede importanti proprietà: aiuta a combattere i disturbi legati alla digestione, i dolori addominali e aiuta a sgonfiare la pancia.
Carbone vegetale: cos’è
Il carbone attivo si presenta come una polvere sottilissima nera.
Questa non è altro che il prodotto della combustione, in ambiente privo di ossigeno a temperature che raggiungono anche i 600°C., di tre tipi di legname:
- pioppo
- salice
- betulla.
Dopo la combustione, il carbone ottenuto viene attivato, ovvero reso poroso, in modo da conferirgli la sua tipica proprietà di “assorbire”. In sintesi il carbone ha la proprietà di “raccogliere” quello che incontra mentre si sposta nel tubo digerente: ingloba batteri, virus presenti nello stomaco e nell’intestino.
Già nell’antichità erano note le proprietà disintossicanti di questo speciale carbone, tanto che veniva utilizzato per rendere l’acqua potabile.
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Il carbone vegetale “adsorbe” e non assorbe
Assorbire o “adsorbire”: che differenza fa? Il secondo termine indica una proprietà particolare: quella di far aderire singole molecole, liquidi o gassose, ad una determinata superficie.
E’ qualcosa di molto diverso da un mezzo assorbente che invece (come una spugna) si impregnerebbe di queste sostanze. E’ come se il carbone vegetale avesse una capacità selettiva: quella di trattenere sulla sua superficie gas, batteri, tossine, liquidi e virus presenti nel tratto gastrointestinale.
Ma dove vanno a finire? Come li “adsorbe”? Grazie ad un enorme numero di pori microscopici che imprigionano le particelle della sostanza con cui il carbone viene in contatto.
Proprietà e benefici del carbone vegetale
Vediamo allora quali sono le proprietà del carbone vegetale attivo: alcune note, altre meno e ancora al vaglio delle ricerche scientifiche.
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Preparazione all’ecografia addominale
Il carbone attivo viene impiegato nella preparazione dietetica che precede alcuni esami clinici in modo da “adsorbire” i gas intestinali che ne impedirebbero una lettura corretta.
Pancia gonfia e meteorismo
Il carbone vegetale ha proprietà “adsorbenti” e aggreganti dei gas intestinali in eccesso. Ottimo anche in caso di aerofagia, flatulenza, meteorismo e gonfiore addominale in generale.
Attenzione: azione anti-gonfiore, però, non significa che faccia dimagrire. Infatti, non ha alcun effetto dimagrante né può considerarsi un acceleratore del metabolismo.
Molto efficace è l’azione combinata di carbone vegetale e piante o estratti dalle proprietà carminative (cioè di eliminazione di gas intestinali, già adsorbiti dal carbone attivo).
Le piante carminative da associare al carbone vegetale sono:
- cumino
- finocchio
- menta
- coriandolo
- zenzero.
Contro la diarrea
Nei casi di diarrea il carbone vegetale aiuta a compattare le feci. Inoltre ha anche blande proprietà disinfettanti, in quanto, oltre ai liquidi e ai gas, “adsorbe” anche:
- tossine
- virus
- batteri.
Contro il colesterolo cattivo
Si ritiene che l’azione di riduzione del colesterolo sia dovuta all’interferenza del carbone attivato con la circolazione enteropatica degli acidi biliari.
Dosaggi consigliati
Per il gonfiore addominale, meteorismo, aerofagia e flatulenza le dosi consigliate sono di circa 1/2 grammi al giorno (2-4 capsule da assumere lontano dai pasti).
Carbone vegetale: usi in bellezza
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Denti smaglianti
Per eliminare le macchie di vino, caffè o tè sui denti, basterà lavarli due o tre volte alla settimana con la polvere di carbone attivo. Questo rimedio non solo aiuta a sbiancare i denti ma anche a prevenire alito cattivo e gengiviti.
Pelle purificata
Il carbone vegetale è un ingrediente perfetto anche per ricette di bellezza dedicate alla cura della pelle: grazie al suo effetto super-assorbente,
rimuovere il sebo in eccesso contrastando la lucidità della pelle.
Famosa la black mask. A differenza dell’argilla, che può seccare troppo la pelle, questa maschera a base di carbone vegetale non lascia la sgradevole sensazione della pelle che “tira” pur garantendo effetti fantastici: purifica la pelle in profondità e aiuta a eliminare i punti neri.
Se vuoi saperne di più sugli effetti benefici di questa maschera, cerchi una ricetta per prepararla a casa oppure qualche consiglio sulle migliori in commercio e su come scegliere quella più adatta a te, leggi il nostro articolo “Black mask per purificare: cos’è, come si usa e come sceglierla“.
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Effetti collaterali e controindicazioni
Il carbone vegetale non ha effetti tossici ma non va utilizzato in caso di lesioni del tubo digerente o in presenza di appendicite o ostruzioni intestinali.
Tuttavia, se il dosaggio dovesse essere eccessivo potrebbe provocare un effetto costipante.
Il carbone attivo, per l’effetto dell’alto potere “adsorbente”, non va somministrato contemporaneamente a farmaci, integratori o erbe (compresa la pillola anti concezionale). E’ comunque sempre sconsigliata l’auto-prescrizione: consultare il medico per ogni dubbio e per valutare eventuali interferenze.
Evitare l’uso prolungato, l’assunzione in gravidanza e durante l’allattamento.
Dosaggi consigliati
Per il gonfiore addominale, meteorismo, aerofagia e flatulenza le dosi consigliate sono di circa 1/2 grammi al giorno (2-4 capsule da assumere lontano dai pasti).
Il carbone vegetale attivo in cucina
Ultimamente il carbone vegetale ha trovato spazio anche in cucina e nei forni di molte città: utilizzato per fare il pane, grazie alle proprietà del carbone i produttori assicurano un prodotto più digeribile.
Sono in commercio anche brioche, grissini e pizze nella versione dark. Per questa nuova e nerissima produzione dell’alimento più antico ci sono fautori e detrattori. Fa davvero bene? Oppure fa male? Come inserirlo nella propria alimentazione?
Cosa prevede il Regolamento europeo
La legge in merito fa chiarezza su dosi ed utilizzi: “è ammissibile la produzione di un “prodotto della panetteria fine” denominato come tale (quindi non è possibile denominare o etichettare il prodotto come “pane”), che aggiunga agli ingredienti base (acqua, lievito e farina), tra gli altri, anche il carbone vegetale come additivo colorante e nelle quantità ammesse dalla regolamentazione europea in materia (Reg. CE 1333/08 All. II Parte E).
Dato che il carbone viene utilizzato come additivo, il prodotto che lo contiene non può essere pubblicizzato come alimento che vanta le proprietà del carbone attivo in quanto tale.
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Prima di inserirlo nella tua dieta, è comunque bene accertarsi sulle quantità di carbone presente nel pane, per evitare sgradevoli inconvenienti. In un chilo di farina, infatti, vengono solitamente impiegati 10 – 15 grammi di carbone attivo.
Questo significa che mangiando una pizza o un panino si potrebbe assumere una quantità di carbone vegetale pari a quella contenuta in 2-4 compresse. E’ quindi opportuno utilizzare tutte le precauzioni del caso, come se, invece di un panino, si assumesse il carbone come integratore alimentare.
Vuoi saperne di più sul pane al carbone? Leggi il nostro articolo con il parere del nutrizionista: Pane al carbone? No, grazie!
L’articolo è stato scritto in collaborazione con l’erborista Alessia Onorati della Piccola Erboristeria
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