Anche fumare meno di cinque sigarette al giorno può causare danni a lungo termine ai polmoni. Lo ha scoperto un nuovo studio condotto dai ricercatori del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University e pubblicato su The Lancet Respiratory Medicine.
Fumo e funzionalità polmonare: lo studio
La ricerca ha esaminato in modo specifico la funzionalità polmonare – la quantità di aria che una persona può inspirare ed espirare – nei fumatori, negli ex-fumatori e nei non fumatori. La funzionalità polmonare diminuisce naturalmente con l’età (a partire dai 20 anni) ed è noto che il fumo ne accelera il declino.
Lo studio ha coinvolto 25mila persone di tre diverse fasce di età: giovani di età non superiore ai 17 anni, adulti di non più di 45 anni, over 65. Grazie al gran numero di partecipanti, è stato possibile analizzare le differenze nella funzionalità polmonare tra i fumatori “leggeri” (chi fuma meno di 5 sigarette al giorno) e i fumatori “pesanti” (chi fuma oltre 30 sigarette al giorno). Un aspetto che altri studi non erano stati in grado di valutare.
La ricerca ha scoperto che la funzionalità polmonare di chi fuma solo qualche sigaretta al giorno diminuisce ad un ritmo molto più vicino a quello dei fumatori “pesanti” rispetto a quello dei non fumatori. Rispetto al tasso di declino di un non fumatore, impostato a zero per l’analisi, il declino per i fumatori “leggeri” è pari a 7,65 mL / anno, per i fumatori “pesanti” è invece di 11,24 mL / anno.
Questo significa che chi fuma meno di 5 sigarette al giorno rischia di perdere, in un anno, circa la stessa quantità di funzionalità polmonare di quella che, in nove mesi, perderebbe chi fuma 30 sigarette al giorno.
“Molte persone presumono che fumare solo qualche sigaretta al giorno non produca grandi danni”, afferma Elizabeth Oelsner, che ha condotto la ricerca. “Ma dallo studio è emerso che la differenza nella perdita della funzionalità polmonare tra chi fuma cinque sigarette al giorno e chi ne fuma due pacchetti è relativamente piccola”.
Ex fumatori: quanto impiegano i polmoni a recuperare?
Lo studio ha anche testato un’ipotesi, basata su uno studio di 40 anni secondo il quale il tasso di declino della capacità polmonare “si normalizza” entro pochi anni dall’abbandono del fumo.
Il nuovo studio mostra che, anche se la capacità polmonare diminuisce a un tasso molto più basso negli ex fumatori (1,57 mL / anno rispetto ai non fumatori) rispetto ai fumatori (9,42 mL / anno rispetto a chi non fuma), il tasso non si normalizza (raggiunge lo zero) prima di 30 anni.
“Questo risultato è coerente con molti studi biologici”, ha spiegato Oelsner. “Ci sono differenze anatomiche nel polmone che persistono per anni dopo che si è smesso di fumare”.
Declino della capacità polmonare: i rischi
Il principale rischio associato al declino della capacità polmonare è legato ad una maggiore probabilità, per i fumatori, di sviluppare una broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO), che viene diagnosticata quando la funzionalità polmonare scende al di sotto di una certa soglia. La maggior parte degli studi sulla BPCO ha preso in esame solo i fumatori più incalliti. Il nuovo studio fa supporre che anche il rischio per chi fuma poche sigarette al giorno possa essere alto, anche se servono ulteriori ricerche per valutarlo.