E’ noto che una dieta poco equilibrata in gravidanza può avere conseguenze anche serie sullo sviluppo del feto. Ora, una nuova ricerca ha dimostrato che un’alimentazione poco equilibrata durante la gravidanza può influire sulle funzioni del sistema nervoso autonomo (SNA) infantile e aumentare il rischio di malattie per il bambino.
Lo studio, condotto da un gruppo di ricercatori del Neuroscience Graduate Program della McMaster University di Hamilton, in Canada, è stato pubblicato su The Journal of Nutrition.
Lo studio
La ricerca ha preso in esame 400 donne canadesi di età superiore ai 18 anni, con gravidanze non complicate, e i loro bambini. L’obiettivo era quello di studiare i legami tra la qualità della dieta prenatale e la funzione del SNA infantile a 6 mesi di età. La qualità della dieta prenatale è stata valutata utilizzando l’Indice di alimentazione sana (2010), calcolato a partire dalle risposte delle mamme ad un questionario sulle loro abitudini alimentari durante il primo trimestre di gravidanza.
La funzione SNA infantile è stata misurata analizzando, con vari parametri, la variabilità della frequenza cardiaca (HRV) (variazione dell’intervallo di tempo tra i battiti), un biomarcatore oggettivo e validato della funzione SNA e un importante fattore predittivo del rischio di malattia.
Dieta in gravidanza e sistema nervoso autonomo del bambino: il legame
Dallo studio è emerso che una cattiva qualità della dieta prenatale è associata a un basso HRV infantile, indicatore della ridotta capacità del SNA. Ma cos’è il sistema nervoso autonomo? Si tratta di quella parte del sistema nervoso periferico che controlla le funzioni degli organi interni e di alcuni muscoli. Diviso in sistema nervoso simpatico, sistema nervoso parasimpatico e sistema nervoso enterico (o metasimpatico), regola la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la temperatura corporea, il peso, la digestione, il metabolismo, il bilancio idro-elettrolitico. Entra in gioco anche in altri processi fisiologici, come la sudorazione, la minzione, la defecazione.
Un’alimentazione poco equilibrata in gravidanza, influendo sulla capacità del sistema nervoso autonomo, può, quindi, avere un impatto sul processo di sviluppo dei vari organi e sistemi e alterarne la funzionalità, aumentando così la suscettibilità generale del bambino alle malattie.
La dieta sana in gravidanza
La dieta in gravidanza deve prevedere, prima di tutto, un progressivo incremento dell’apporto calorico per riuscire a coprire le esigenze di sviluppo del feto: in media, la donna deve aumentare di circa 300 calorie il suo consumo di calorie quotidiano.
E’ poi importante che assuma attraverso l’alimentazione, eventualmente prevedendo anche un’integrazione su consiglio del medico, una serie di nutrienti particolarmente utili per il corretto sviluppo del bambino. In dettaglio:
- proteine: in gravidanza, il fabbisogno aumenta per sostenere la sintesi proteica a livello dei tessuti materni e la crescita fetale.
- Calcio: fondamentale per il corretto sviluppo del feto ma anche per evitare rischi di decalcificazione delle ossa della mamma.
- Vitamina D: nella prima fase della gestazione, è coinvolta nella modulazione del sistema immunitario del bambino.
- Ferro: svolge un ruolo essenziale nel trasferimento dell’ossigeno ai tessuti e il suo fabbisogno in gravidanza aumenta progressivamente fino al terzo mese.
- Folati: svolgono un ruolo chiave nella sintesi del DNA e nella costituzione delle cellule e dei tessuti fetali. Per questo la loro assunzione in gravidanza deve aumentare. Tra i folati c’è l’acido folico, la cui carenza può aumentare il rischio di malformazioni fetali, come la spina bifida.
- Vitamina B12: come i folati, entra in gioco nei processi di rinnovamento cellulare. E’ anche determinante per l’ottimale sviluppo dei globuli rossi e per le funzionalità del sistema nervoso centrale.
- Iodio: è fondamentale per la formazione degli ormoni tiroidei FT3 ed FT4, quindi un corretto apporto in gravidanza è garanzia di eutiroidismo per il nascituro, dato che la tiroide fetale comincia a funzionare solo intorno alla 12^ settimana di gestazione.
- Grassi, in particolare quelli omega 3, EPA (acido eicosapentaenoico) e DHA (acido docosaesaenoico). Quest’ultimo è un costituente importante del cervello e della retina.
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Fonte: The Journal of Nutrition