La cistite è una patologia della parete vescicale, molto frequente soprattutto nelle donne, causata dalla risalita verso la vescica di agenti patogeni di origine prevalentemente fecale, in minor misura vaginale o uretrale. Dall’esame delle urine quasi sempre si rileva la presenza di agenti patogeni quali batteri Gram negativi, soprattutto Escherichia Coli.
Fattori di rischio
I fattori di rischio più ricorrenti, quelli che rendono la donna vulnerabile all’insorgere di questa patologia, sono molti e diversi tra loro:
- stitichezza: la permanenza delle feci a livello dell’ampolla rettale facilita le infezioni da germi quali l’Escherichia Coli e l’Enterococcus faecalis.
- Menopausa: in questa fase della vita muta l’equilibrio ormonale. Il deficit estrogenico è la causa dell’alterazione del trofismo vaginale, quindi della secchezza, che rende il rapporto sessuale più “traumatico”.
- Rapporti sessuali frequenti: favoriscono l’ingresso di batteri a livello vescicale.
- Diabete mellito, soprattutto se scarsamente controllato.
- Stress: può peggiorare i sintomi della cistite o può essere la causa dell’insorgenza di episodi di cistite “psicosomatica”.
- Freddo: questo causa una vasocostrizione locale che può facilitare la cistite. Attenzione dunque agli sbalzi di temperatura, soprattutto per chi è vulnerabile alle cistiti!
- Utilizzo di crema spermicida e/o di diaframma: sono anticoncezionali che generano alterazioni dell’ecosistema vaginale.
- Uso e abuso di antimicrobici: questi alterano la flora batterica vaginale rendendola facilmente colonizzabile da uropatogeni come, ad esempio, l’Escheria Coli
- Familiarità da parte di madre.
- Distanza fra vagina e ano: se questa è inferiore ai 5 centimetri si è più soggette a questo tipo di infezioni. Più frequente nelle donne data la minor lunghezza dell’uretra e la maggior vicinanza di questa all’ano rispetto agli uomini.
Le cause delle diverse tipologie di cistite
Le cistiti sono classificate sulla base della loro eziologia, ovvero del motivo che causa la loro insorgenza.
Possiamo quindi distinguere tra:
- cistiti infettive: sono le più comuni, basti pensare che quelle batteriche da sole rappresentano il 90% di tutte le cause di cistite. Sono provocate per lo più da batteri normalmente presenti nella flora intestinale che riescono a colonizzare le vie urinarie.
- cistiti attiniche o radioindotte: sono cistiti causate dalle terapie antitumorali (radioterapia sul distretto pelvico). Nella cistite attinica l’ematuria è più frequente.
Perché la cistite è donna
I motivi per cui le donne sono soggette con più facilità a contrarre la cistite sono di natura sostanzialmente anatomica.
L’uretra, ovvero il condotto da cui fuoriesce l’urina e che collega la vescica con i genitali esterni, è molto più breve nella donna rispetto all’uomo. Ciò rende più semplice la risalita di germi dai genitali esterni. Inoltre la vicinanza anatomica con la vagina rende la vescica sensibile ai traumi “meccanici” come quelli causati dai rapporti sessuali quando la lubrificazione non è adeguata.
Le età a rischio
La cistite può manifestarsi in tutte le fasi della vita di una donna, ma ci sono alcuni momenti in cui con più facilità è possibile essere colpiti da cistite. Questi momenti sono: l’infanzia, l’adolescenza, durante il puerperio e in menopausa. Vediamo perché.
- Durante l’infanzia le bambine sono spesso vittime di questa infezione, soprattutto perchè non utilizzano correttamente la carta igienica (dalla vagina verso l’ano), compromettendo così l’igiene intima. Le cistiti infantili non vanno trascurate in quanto possono rappresentare un fattore di vulnerabilità della vescica nell’età adulta.
- Nell’età adolescenziale, quando si hanno i primi rapporti sessuali, e durante la menopausa (per l’atrofia della mucosa vaginale) la causa della cistite è da ricercare in un’insufficiente lubrificazione che favorisce la risalita degli agenti patogeni. La cistite, in questi casi, compare 24-72 ore dopo il rapporto.
- Anche durante il puerperio si è più soggette a contrarre questa infezione: la carenza di estrogeni facilita infatti le infezioni vescicali.
Scritto in collaborazione con la dottoressa Olivia Alessandra Voglino,
Medico in formazione specialistica in Urologia.
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