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TSH (tireotropina): cos’è, come funziona l’esame, valori normali e cosa fare quando è alto o basso

Diana Catocchia by Diana Catocchia
5 Ottobre 2023
in Salute
TSH: cos'è, quando fare l'esame, perché; valori alti e bassi
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Sommario

  • La ghiandola tiroide: che cos’è e a cosa serve
  • Produzione e funzione del TSH
  • Esame del livello di tireotropina: quando è indicato?
  • Come funziona l’esame del TSH
  • Quali fattori possono influenzare i risultati?
  • Valori normali del TSH
  • TSH basso: possibili cause e disturbi correlati
  • TSH alto: cause e disturbi correlati
  • Donne e tiroide: perché sono più predisposte?
  • Perché il test TSH non basta per diagnosticare le malattie della tiroide?
  • Valori della tiroide: quando preoccuparsi?
  • Come prevenire i problemi alla tiroide

La misurazione del TSH è una delle prime analisi nella diagnosi dei disturbi della tiroide. Piccole alterazioni nella concentrazione degli ormoni tiroidei causano, tramite un meccanismo di feedback, cambiamenti nella concentrazione del TSH. Pertanto esso rappresenta un parametro molto specifico e sensibile per il controllo della funzione tiroidea, ma anche per l’individuazione e l’esclusione di patologie dell’asse ipotalamo-ipofisi-tiroide.

Il TSH reflex (o riflesso) non è altro che il metodo che permette il dosaggio ematico del TSH. Nel caso in cui questo risulti inferiore a 0,45 o superiore a 3,5 μUI/ml, è eseguito il dosaggio di FT4, FT3, antiTg e antiTPO. Vediamone insieme gli aspetti più importanti.

La ghiandola tiroide: che cos’è e a cosa serve

La tiroide è una ghiandola endocrina a forma di farfalla. Si trova alla base del collo, la lunghezza di ciascun lobo non supera i 5 cm e il suo peso non supera i 30 grammi negli adulti.

Le sue piccole dimensioni sono indirettamente proporzionali alla sua importanza. Infatti, la tiroide influenza il funzionamento di ogni cellula, tessuto o organo, da muscoli, ossa e pelle ad apparato digerente, cervello, cuore e altro ancora.

La ghiandola tiroidea svolge questi ruoli principalmente secernendo ormoni che controllano la velocità e l’efficienza con cui le cellule convertono i nutrienti in energia (attività chimica nota come metabolismo).

In altre parole, essa gioca un ruolo importante nella regolazione del metabolismo facendo sì che le cellule ricevano normalmente tutti i nutrienti necessari a svolgere le loro funzioni.

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I disturbi della tiroide sono causati da vari meccanismi nella produzione di alcuni ormoni come il TSH. Quindi, se questi scompensi non vengono trattati in tempo possono peggiorare e causare altri gravi problemi alla salute.

Produzione e funzione del TSH

TSH: funzione della tiroide

Il TSH è l’ormone che stimola la ghiandola tiroidea, noto anche come Tireotropina.

La Tireotropina è secreta nel cervello dalla ghiandola pituitaria, (anche detta ipofisi), ed è direttamente responsabile della stimolazione della ghiandola tiroidea.

Inoltre, la Tireotropina secerne anche la Triiodotironina (T3) e la Tiroxina (T4), due ormoni con un ruolo essenziale nel mantenimento dell’equilibrio ormonale nel corpo.

Quando si verifica uno squilibrio, il valore del TSH va oltre i limiti normali e può indicare la presenza di un disturbo della tiroide.

Il test del TSH è fortemente raccomandato nella diagnosi dei disturbi endocrini e può indicare la presenza della malattia prima della comparsa di sintomi visibili.

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Esame del livello di tireotropina: quando è indicato?

Il dosaggio del TSH è raccomandato per i pazienti con sospette malattie della tiroide.

La misurazione del livello di Tireotropina aiuta anche nella diagnosi iniziale delle malattie autoimmuni, oltre a valutare le condizioni del paziente e l’efficacia del trattamento.

Ci sono, inoltre, alcuni sintomi che possono indurre lo specialista a raccomandare questo test. Questi includono:

  • brividi costanti.
  • Pelle secca.
  • Ansia e nervosismo.
  • Perdita di peso improvvisa o incapacità di perdere peso.
  • Fatica cronica.
  • Eccessiva perdita di capelli.
  • Costipazione o diarrea.
  • Disturbi mestruali.

Tutti questi sintomi generici, quando accompagnati da un quadro anamnestico più complesso, possono indicare un problema alla tiroide.

Quindi, si consiglia di parlare con il proprio medico quando il paziente si accorge della loro persistenza.

TSH: analisi del sangue

Come funziona l’esame del TSH

Preparazione all’esame

Il test del TSH viene eseguito tramite un semplice prelievo di sangue.

Il paziente non necessita di alcuna preparazione preliminare se non il digiuno usuale dalla sera precedente. In realtà non ci sono restrizioni alimentari o raccomandazioni che dovrebbero essere osservate. Ma, visto che spesso il dosaggio del TSH si effettua insieme ad altri (come la glicemia), è buona norma arrivare in laboratorio a stomaco vuoto.

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Quindi, si consiglia di eseguire il test al mattino. Successivamente, se saranno necessari altri prelievi come metodo di controllo della tiroide, è importante che questi vengano effettuati nello stesso intervallo orario.

Rispettando ciò, l’accuratezza dei risultati sarà massima. Poiché i valori di questo esame del sangue possono essere influenzati da fattori come lo stress, si raccomanda al paziente di evitare situazioni di tensione e di praticare esercizio fisico nel limite delle proprie possibilità.

Come si svolge l’esame

I medici raccomandano di verificare la presenza del TSH quando si manifestano sintomi di ipotiroidismo o ipertiroidismo. In generale, le donne sono più affette da malattie della tiroide, soprattutto dopo essere entrate in menopausa.

Altre volte invece, il medico può utilizzare l’analisi del TSH senza alcun sintomo di malattia della tiroide. Per il dosaggio è necessario raccogliere un campione di sangue del paziente.

Non è richiesta alcuna preparazione speciale, ma se viene eseguita una serie più ampia di test, il medico potrebbe richiedere un digiuno dalla sera precedente.

Quali fattori possono influenzare i risultati?

Una serie di fattori può influenzare i risultati del test del TSH, anche se questo di solito non accade.

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Alcuni farmaci, come quelli usati per trattare il cancro o le malattie cardiovascolari, possono influenzare temporaneamente il livello di TSH nel sangue.

Anche i farmaci antinfiammatori, che è possibile assumere senza prescrizione medica, possono avere un impatto sui livelli dell’ormone stimolante la tiroide.

Parlare con il proprio medico riguardo il trattamento che si sta seguendo, gli darà le informazioni necessarie per una corretta interpretazione delle analisi.

Inoltre, la gravidanza, alcune malattie, ma anche l’ora del giorno in cui viene eseguito il test sono fattori che possono influire sul TSH. Il medico terrà in considerazione anche quest’ultimi.

Valori normali del TSH

TSH: valori normali

Il livello di TSH nel sangue mostra il funzionamento della ghiandola tiroidea. Valori superiori o inferiori a quelli di riferimento evidenziano patologie tiroidee acute o croniche.

Se il livello di TSH è più alto, potrebbe indicare ipotiroidismo. Se è più basso, la diagnosi iniziale potrebbe essere quella di ipertiroidismo.

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I valori di TSH dipendono da:

  • età.
  • Sesso.
  • Metodo utilizzato in laboratorio.

Il risultato perciò deve essere interpretato di volta in volta secondo lo standard del laboratorio che ha elaborato l’analisi.

Per un adulto, il valore di riferimento del TSH è 0,4-4,0 ml U/l.

Invece, la quantità di Tireotropina nel sangue è più difficile da determinare nei bambini e nelle donne in gravidanza, in cui i valori cambiano a seconda della fase del trimestre.

In generale, i valori normali per età sono:

EtàValori normali
0 – 6 giorni0,7 – 15,2 µUI/mL
6 giorni – 3 mesi0,72 – 11 µUI/mL
3 – 12 mesi0,73 – 8,35 µUI/mL
1 – 6 anni0,7 – 5,97 µUI/mL
6 – 11 anni0,6 – 4,84 µUI/mL
11 – 20 anni0,51 – 4,3 µUI/mL
Oltre 20 anni0,27- 4,2 µUI/mL

TSH: valori normali in gravidanza

Nelle donne in gravidanza, la concentrazione di TSH diminuisce da un trimestre all’altro, per cui abbiamo:

Età gestazionale Valori normali
Primo trimestre0.33-4.59 µUI/mL
Secondo trimestre 0.35-4.10 µUI/mL
Terzo trimestre 0.21-3.15 µUI/mL

TSH basso: possibili cause e disturbi correlati

TSH basso cosa vuole dire

Valori bassi di TSH si possono ritrovare in:

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  • ipertiroidismo primario.
  • Ipotiroidismo secondario (ipotalamico o ipofisario).
  • Malattia di Graves.
  • Sindrome eutiroidea.
  • Terapia eccessiva di sostituzione con ormoni tiroidei nel trattamento dell’ipotiroidismo.

La diminuzione patologica della concentrazione serica del TSH si riscontra in caso di ipertiroidismo.

Allo stesso tempo, nelle donne in gravidanza possono essere registrate concentrazioni più basse di TSH ma al di fuori di un contesto patologico.

Infatti, secondo i dati della letteratura medica, circa il 3% delle donne in gravidanza presenta un TSH serico non rilevabile o gravemente basso, a causa dell’aumento dell’HCG serico.

Invece, nel caso di pazienti ospedalizzati con varie malattie non tiroidee, le concentrazioni seriche di TSH sono due volte inferiori rispetto a quelle registrate tra i pazienti con diagnosi di ipertiroidismo.

Infine, riduzioni fisiologiche possono verificarsi in seguito alla somministrazione dei seguenti farmaci:

  • carbamazepina.
  • Bromocriptina.
  • Ciproeptadina.
  • Corticosteroidi.
  • Eparina.
  • Dopamina.
  • Metergolina.
  • Levodopa.
  • Somatostatina.
  • Fentolamina.
  • Tiroxina.

TSH alto: cause e disturbi correlati

TSH alto cosa vuole dire

Valori elevati di TSH si ritrovano in:

  • ipotiroidismo primario negli adulti e nei neonati.
  • Tumori secernenti TSH (secrezione ectopica ad esempio nei tumori del polmone e della mammella).
  • Tiroidite di Hashimoto.
  • Tireotossicosi da tumori ipofisari o da resistenza ipofisaria agli ormoni tiroidei.
  • Pazienti ipotiroidei con terapia sostitutiva insufficiente o resistenza agli ormoni tiroidei.

Valori elevati di TSH serico si riscontrano principalmente in pazienti con diagnosi di ipotiroidismo primario (di origine tiroidea). Invece, nell’ipotiroidismo secondario (di origine ipofisaria), si possono riscontrare concentrazioni seriche normali di TSH ma con ridotta attività biologica.

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Inoltre, un aumento fisiologico può verificarsi anche con i seguenti farmaci:

  • amiodarone.
  • Calcitonina.
  • Atenololo.
  • Carbamazepina.
  • Clomifene.
  • Agenti radiologici.
  • Clorpromazina.
  • Fenitoina.
  • Estrogeni coniugati.
  • L-tiroxina.
  • Ioduro di potassio.
  • Metimazolo.
  • Litio.
  • Lov.
  • Metoclopramide.
  • Prosinnisone
  • Rifampicina
  • Propanololo
  • Tamoxifene
  • Sumatriptan
  • TRH (ormone di rilascio del TSH).

Donne e tiroide: perché sono più predisposte?

Le donne hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie della tiroide. Infatti, una donna su otto sviluppa problemi alla tiroide per tutta la vita.

Negli individui femminili la malattia della ghiandola può causare:

  • problemi con il ciclo mestruale. La tiroide aiuta a controllare il ciclo mestruale e troppi o pochi ormoni tiroidei possono rendere le mestruazioni lievi, abbondanti o irregolari. Può insorgere anche l’interruzione delle mestruazioni per alcuni mesi o più, una condizione chiamata amenorrea. Quando è il sistema immunitario a causare patologie della tiroide, possono essere coinvolte altre ghiandole comprese le ovaie e questo può favorire l’inizio di una menopausa precoce (prima dei 40 anni).
  • Infertilità. Quando la malattia della tiroide rallenta il ciclo mestruale, influenza anche l’ovulazione, passaggio fondamentale nell’instaurazione di una gravidanza.
  • Problemi durante la gravidanza: possono insorgere problemi di salute sia nella madre che nel feto.

A volte i sintomi dei problemi alla tiroide possono essere confusi con quelli della menopausa. È più probabile ad ogni modo che la malattia della tiroide, in particolare l’ipotiroidismo, si sviluppi dopo la scomparsa delle mestruazioni.

TSH: test

Perché il test TSH non basta per diagnosticare le malattie della tiroide?

Per diagnosticare una malattia della tiroide il medico potrebbe chiedere di eseguire ulteriori test oltre al TSH.

L’analisi degli ormoni tiroidei T3 e T4 ad esempio viene eseguita insieme al TSH per stabilire la diagnosi di ipotiroidismo o ipertiroidismo.

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Il test degli anticorpi è anche necessario per escludere il sospetto di una malattia autoimmune come la tiroidite di Hashimoto o il morbo di Graves.

In alcuni casi, l’ipotiroidismo può verificarsi sullo sfondo della tiroidite di Hashimoto, che attacca i tessuti della ghiandola tiroidea, influenzando il suo funzionamento.

Lo stesso vale per l’ipertiroidismo che si verifica a seguito della malattia di Graves.

Valori della tiroide: quando preoccuparsi?

Le patologie della tiroide sono state, in campo medico, ben studiate e descritte per anni vista la loro importanza nel funzionamento di altri organi vitali.

Però, ad ogni modo, negli ultimi decenni, specie nei Paesi dell’est Europa si è assistito ad un’esplosione di casi di patologie della tiroide, probabilmente dovuti a fattori ambientali quali:

  • inquinamento.
  • Pesticidi.
  • Incidenti nucleari.

Ad ogni modo, oggi la medicina riesce ad offrire grandi opportunità terapeutiche, che spaziano dalla semplice compressa assunta al mattino alla rimozione chirurgica dell’organo seguita da una terapia sostitutiva.

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Allo stesso modo le forme più frequenti di ipo e ipertiroidismo vengono solitamente ben controllate e tollerate dalla stragrande maggioranza dei pazienti.

Invece, per quanto riguarda i risultati del TSH, è bene sapere che un singolo valore non rimane significativo se non accompagnato dal dosaggio di T3, T4 e degli autoanticorpi per escludere una tiroidite di Hashimoto.

Quindi, parlarne con il proprio medico sarà utile per indirizzare ogni singolo paziente verso la diagnosi più probabile.

TSH: ormone della tiroide, disturbo donna

Come prevenire i problemi alla tiroide

Non ci sono misure particolari che possono essere intraprese per prevenire l’insorgenza delle malattie della tiroide, ma ci sono misure generali per migliorare il proprio stile di vita ed evitare il peggioramento delle malattie preesistenti.

TSH: controlli regolari

L’ispezione periodica della tiroide può aiutare nella diagnosi precoce dei noduli. La raccomandazione di controlli regolari è valida anche per chi soffre di una condizione tiroidea lieve che non necessita di cure, oppure per chi è stato trattato con successo per ipertiroidismo e ora soffre di ipotiroidismo.

Ricordiamo che molti fattori possono influenzare il livello degli ormoni tiroidei:

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  • altre malattie.
  • Invecchiamento.
  • Cambiamenti nella dieta.
  • Gravidanza.

Dieta

Non esiste una dieta speciale da seguire, ma alcune misure possono aiutare a tenere sotto controllo la malattia. Ad esempio, evitare cibi ricchi di proteine ​​di soia, che possono influenzare l’assorbimento degli ormoni tiroidei.

Inoltre, se la ghiandola non è stata completamente rimossa chirurgicamente si potrebbe evitare l’eccesso di iodio sia nei farmaci che negli integratori alimentari, poiché potrebbe innescare ulteriori problemi alla tiroide.

Rivolgersi a un medico ogni volta che si sta pensando di assumere degli integratori di selenio e l’uso di ioduro di potassio per prevenire le malattie della tiroide.

Prima di eseguire una radiografia

Soprattutto dentale o che coinvolge il collo, la colonna vertebrale, la testa o il torace, richiedere un collare tiroideo per proteggere la ghiandola dall’esposizione alle radiazioni.

Smettere di fumare

Il fumo di sigaretta contiene una serie di tossine che possono influenzare la tiroide. I fumatori corrono un rischio maggiore di sviluppare il morbo di Graves, una delle principali cause di ipertiroidismo.

Fonte
  1. NBCI.

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Diana Catocchia

Diana Catocchia

Sono nata a San Benedetto del Tronto. Ho frequentato il liceo scientifico e poi ho fatto la facoltà di Medicina terminata nel 2017. Collaboro con Melarossa per articoli di salute perché mi piace divulgare e spiegare le patologie.

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