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In estate, quando fa molto caldo, è naturale sentire il desiderio di bere una bevanda fresca per dissetarsi, così come è normale farsi un bagno al mare e in piscina per abbassare la temperatura corporea e rinfrescarsi. Queste semplici abitudini però, se eseguite durante la digestione, possono nascondere un pericolo piuttosto serio per la salute: la congestione digestiva.
Parliamo di uno dei disturbi più frequenti e seri che possono accadere in estate se si ingerisce una bevanda ghiacciata o ci si immerge quando la digestione è ancora in corso.
Insieme al biologo nutrizionista Lorenzo Traversetti abbiamo cercato di approfondire questo disturbo dell’apparato gastrointestinale, per riconoscere i sintomi e elencare i rimedi.
Che cos’è la congestione e come si riconosce
La congestione si verifica a fronte di un repentino e consistente sbalzo termico che si realizza subito dopo aver consumato un pasto.
spiega il dott. Lorenzo Traversetti, biologo nutrizionista di Melarossa.
I sintomi di questa problematica, possono essere molti e ce ne sono alcuni che, comparendo per primi, possono permettere di riconoscerne l’arrivo ed intervenire per tempo evitando complicazioni.
Questo aspetto è molto importante perché, sebbene non per causa diretta, la congestione digestiva può essere mortale. Infatti, tra i sintomi, può rientrare anche la perdita dei sensi e se la congestione dovesse essere stata causata da uno sbalzo termico dovuto all’ingresso in acqua, potrebbe a sua volta causare annegamento.
Tra i segnali premonitori della congestione, vi sono sicuramente uno stato di malessere generale, con sudorazione elevata nonché brividi, tremori. Questi sintomi sono generalmente abbinati al mal di pancia.
Cause della congestione in estate
La causa scatenante della congestione digestiva è da ricercare nel forte sbalzo termico che si realizza contemporaneamente al processo digestivo.
In questa fase, la degradazione dei cibi e l’assimilazione dei nutrienti, necessita di un imponente afflusso di sangue verso la zona dello stomaco e dell’intestino. Se in questa fase, un’altra zona del corpo richiedesse una rilevante quantità di questo sangue, potrebbe verificarsi un arresto forzato del processo digestivo, con conseguente disturbo noto, per l’appunto, con il termine di congestione.
Dottor. Traversetti.
Ed è per l’appunto ciò che avviene quando ci si immerge in acqua fredda subito dopo aver mangiato. Lo shock termico generato dalla bassa temperatura dell’acqua (sicuramente più fredda rispetto alla temperatura corporea), fa sì che il cervello richiami buona parte del sangue per contrastare questo sbalzo e riscaldare il corpo a livello cutaneo. Il risultato è un arresto forzato della digestione con comparsa della congestione.
Il blocco digestivo che causa la congestione può avvenire, come dicevamo, anche se si ingerisce una bevanda ghiacciata o se si entra in un posto molto freddo quando si è accaldati.
Ti consigliamo di leggere anche questo articolo attinente: Cosa succede se bevi una bevanda ghiacciata?
Comportamenti a rischio che favoriscono il rischio di congestione
Come abbiamo appreso, la congestione digestiva dipende direttamente da alcuni errori o leggerezze che commettiamo, ci sono infatti alcuni comportamenti che possono metterci a rischio di blocco digestivo e conseguente congestione.
Ecco i principali:
- passare da un ambiente caldo ad uno molto freddo. Se la temperatura esterna è molto alta, come accade in estate, entrare in un locale con aria condizionata molto alta può essere pericoloso soprattutto durante la digestione;
- bere una bevanda ghiacciata dopo un pasto abbondante o quando si è molto accaldati;
- fare il bagno in acqua molto fredda, quando si è in fase digestiva o quando si è molto accaldati. In questi casi è bene aspettare sempre 3 ore dopo il pasto per essere certi di aver completato il processo digestivo e bagnarsi gradualmente prima di entrare in acqua;
- svolgere un’attività sportiva intensa, anche una camminata nelle ore calde della giornata, durante la digestione.
Sintomi della congestione
Oltre ai sintomi premonitori della congestione digestiva, molte altre manifestazioni possono indicare questa problematica.
Una lista dei sintomi principali è la seguente:
- dolore al torace
- sudorazione fredda
- brividi
- pallore
- pelle d’oca
- sensazione di pesantezza allo stomaco
- bruciore allo stomaco
- gonfiore addominale
- frequenti eruttazioni
- pesantezza alle gambe
- crampi all’addome e/o allo stomaco
- mal di stomaco
- flatulenza
- capogiri
- stato confusionale
- stitichezza
- visione offuscata
- mal di testa
- nausea e vomito
- graduale abbassamento della pressione arteriosa, con sensazione di svenimento che difficilmente culmina in una perdita di coscienza (lipotimia)
- svenimento
Cosa accade a livello fisiologico?
La digestione può durare dalle 2 alle 3 ore, molto dipende dagli alimenti consumati e dalla loro quantità, generalmente pasti abbondanti e ricchi di grassi, richiedono più tempo per essere digeriti.
In questo lasso di tempo, il sangue è concentrato nella zona dello stomaco e dell’intestino, si verifica cioè una vasodilatazione dei vasi sanguigni verso questi due organi. In questa fase delicata anche una semplice bevanda ghiacciata può creare seri problemi.
L’effetto fisiologico scatenato dallo shock termico, infatti, provoca una repentina vasocostrizione che riduce fortemente l’afflusso di sangue verso stomaco ed intestino, questo provoca l’arresto immediato del processo digestivo.
Una risposta del corpo allo shock vasomotorio del sistema vascolare gastrico e intestinale che, in casi più seri, può determinare anche un collasso con perdita di conoscenza.
Rimedi in caso di congestione
La congestione digestiva può essere sicuramente gestita ‘in casa’ senza doversi recare al Pronto Soccorso.
L’accorgimento principale dovrebbe prevedere l’eliminazione della causa della congestione stessa. Se questa fosse stata causata dall’ingresso in acqua fredda, uscire dall’acqua, asciugarsi, mettersi sdraiati a pancia in su con le gambe sollevate e coprire la pancia, rappresentano i primi passi da seguire.
In questo modo si consente alla circolazione di affluire nuovamente nella zona dell’intestino permettendo la ripresa regolare della digestione e il recupero delle normali funzioni del paziente.
Per ripristinare la corretta pressione sanguigna, è consigliabile non mangiare subito dopo una congestione bensì assumere piccoli sorsi di acqua o altra bevanda per le successive 2-3 ore, ovviamente a temperatura ambiente o anche tiepida.
La congestione nei bambini
Nei bambini la congestione può rappresentare un rischio ancora più grave. I più piccoli, infatti, non sanno valutare i sintomi premonitori della congestione, come il malessere generale o il mal di pancia e quindi non possono attuare velocemente i consigli sopra elencati per ripristinare l’afflusso di sangue allo stomaco e all’intestino.
Per questo motivo è bene sorvegliare sempre i bambini al mare e in piscina, impedendo loro di fare il bagno durante la digestione e di bere bevande troppo fredde.
Premesso questo, il decorso della congestione è il medesimo anche nei bambini.
Come prevenirla
Per non incorrere nella congestione basta seguire alcune pratiche di buon senso e prestare attenzione ad alcuni comportamenti che, come ti abbiamo illustrato, possono favorirla.
In generale è bene evitare quei comportamenti che possono provocare sbalzi repentini di temperatura.
In particolare per evitare la congestione:
- non rimanere esposti al sole nelle ore centrali della giornata, soprattutto dopo aver mangiato;
- non praticare sforzi o sport, dopo mangiato;
- prima di immergersi in acqua, bagnarsi con acqua tiepida per abbassare gradualmente la temperatura;
- non assumere bevande o cibi ghiacciati subito dopo un pasto;
- in vista del bagno al mare o in piscina, consumare pasti leggeri, con un basso contenuto di grassi, facilmente digeribili;
- quando si entra in un ambiente con aria condizionata è buona regola coprirsi, soprattutto lo stomaco, per evitare lo shock termico.
Quando recarsi al pronto soccorso?
Difficilmente la congestione deve prevedere il trasporto del malato in Pronto Soccorso, a meno che la stessa non abbia generato effetti secondari. Come abbiamo visto, la congestione, eliminata la causa che l’ha provocata, si risolve da sola nel giro di 2 o 3 ore. L’unico caso in cui sia consigliabile rivolgersi all’ospedale, è rappresentato da individui che abbiano realmente perso i sensi a causa di questa problematica. In questo caso può verificarsi un vero e proprio scompenso cardiaco dovuto al tentativo del cuore di ripristinare lo squilibrio circolatorio, per fortuna si tratta di casi molto rari.
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