Sommario
Il pollo alla cacciatora è un secondo piatto della tradizione italiana. Una di quelle ricette entrate nell’immaginario collettivo, che mettono l’acquolina in bocca al solo pensiero.
Il pollo alla cacciatora firmato Melarossa è una bontà dal gusto intenso e dalla carne tenera e delicata, immersa in un sugo sfizioso di verdure. Prepariamolo insieme!
Pollo alla cacciatora: cucinare rispettando la tradizione
Questo antico piatto viene considerato, da sempre, della gente semplice; che ricorda le feste nell’aia, quando la carne era un privilegio che ci si poteva permettere solo nelle grandi occasioni – o alla domenica.
Una succulenta ricetta in umido presente in tutta Italia, con tante varianti locali nelle quali non possono mai mancare erbe aromatiche sfumate con vino rosso o bianco. Il pollo alla cacciatora si presta anche ad essere servito come piatto unico, accompagnato da purè, verdure grigliate o peperonata; o magari assieme a della polenta fumante, come si usa in Veneto, o con dell’ottimo pane toscano.
Il pollo alla cacciatora con il pomodoro, o, nella ricetta romana, in bianco, è un goloso e invitante piatto della cucina casalinga, ideale per ogni occasione; per un pranzo in famiglia o per una cena con gli amici.
Ricetta pollo alla cacciatora
Pollo alla cacciatora
Ingredienti
- 600 g pollo a pezzi (consigliate cosce e sovracosce)
- 1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
- 70 g cipolla
- 30 g sedano
- 1 carota
- 0,5 spicchio d'aglio
- 130 ml passata di pomodoro
- 0,5 bicchiere di vino rosso
- foglie di salvia q.b.
- rosmarino q.b.
- sale q.b.
- pepe nero q.b.
Istruzioni
- Dopo averlo ben lavato, taglia a pezzi il pollo cercando di seguire la congiunzione degli ossi (per evitate di scheggiarlo); puoi anche utilizzare solo cosce o sovracosce se preferisci.
- In una casseruola con poco olio (il pollo rilascia il grasso della pelle), disponi i pezzi di pollo senza che si sovrappongano e falli rosolare su tutti i lati.
- Nel frattempo monda la cipolla, lava le coste del sedano e sbuccia la carota; poi trita tutto a piccoli pezzi sminuzzando anche l'aglio, il rosmarino e delle foglie di salvia.
- Quando il pollo è ben rosolato, versa le verdure, aggiungi sale e pepe e fai insaporire per una decina di minuti.
- Quando anche le verdure sono appassite ed hanno assunto una leggera ambratura, sfuma con un buon vino rosso che lascerai evaporare, poi versa la passata di pomodoro; nel periodo estivo puoi utilizzare pomodori da sugo freschi, esalteranno il profumo e il sapore del piatto.
- Copri la casseruola e fai cuocere per una quarantina di minuti circa, dipende dalla grandezza dei pezzi e dal tipo di pollo usato, al bisogno aggiungi un po' di acqua calda; il sugo deve risultare ristretto al punto giusto, mai troppo liquido.
- A fine cottura lascia riposare il pollo qualche minuto, poi impiatta spolverizzandolo con del trito di prezzemolo fresco o con della maggiorana, se preferisci un aroma più intenso.
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Pollo alla cacciatora alla romana (e umbro)
Squisita anche la versione romana in bianco del pollo alla cacciatora che segue la ricetta di preparazione del famoso abbacchio.
- Il pollo va salato, pepato e rosolato in casseruola con buon olio di oliva; aggiungi poi l’aglio, la salvia e il rosmarino sminuzzati, fai insaporire e bagna con vino bianco (alcuni lo sfumano con acqua e aceto ed aggiungono pure un po’ di farina 00).
- Copri e lascia cuocere per una mezz’oretta; intanto pulisci bene le acciughe, schiacciale con una forchetta e mettile ad insaporire in un tegame con del sugo di cottura del pollo.
- Quando questo è cotto versa la salsa di acciughe e mescola bene.
Da provare anche la versione umbra in cui il pollo va rosolato con aglio e rosmarino per poi aggiungere un trito di acciughe e capperi, salsa di pomodoro e succo di limone.
Il pollo alla cacciatora in diete e menù
Per gustare appieno la prelibatezza di questo piatto è fondamentale l’utilizzo di prodotti di buona qualità: polli allevati a terra, verdure freschissime e del buon vino, in ogni caso.
Una porzione di pollo alla cacciatora apporta circa 450 kcal che possono diminuire con piccoli accorgimenti, come togliere la pelle e misurare la quantità di olio di cottura.
È comunque un piatto ricco ma leggero, poiché la carne bianca di questo animale ha un basso contenuto di grassi (presenti nella pelle), fornisce un alto valore proteico ed è molto digeribile per la scarsa presenza di tessuto connettivo. Si può consumare con moderazione anche in un regime dietetico.
Proprietà e valori nutrizionali del pollo e degli altri ingredienti
Il pollo è carne bianca, fonte proteica e ricca di tutti gli aminoacidi essenziali per l’organismo. Contiene sali minerali come ferro e potassio, indispensabili per regolare la pressione arteriosa; vitamine, del gruppo B, come la B12, molto importante per preservare la salute cardiovascolare e per altre funzioni indispensabili per il funzionamento dell’organismo; e l’acido oleico, un acido grasso monoinsaturo, presente anche nell’olio extravergine di oliva, con proprietà importanti per il controllo del colesterolo.
I grassi della carne di pollo si concentrano soprattutto nella pelle. Togliendola, si limita quindi l’apporto e si gusta un pasto ancora più leggero e sano.
Per il sugo, il protagonista è il pomodoro che contiene molecole fondamentali per la salute; come i carotenoidi, la vitamina E i flavonoidi, oltre alle vitamine C, B6 e B3, gli acidi fenolici, i flavonoidi glicosilati e il licopene. Inoltre, è un’importante fonte di minerali e fibre: il tutto in pochissime calorie.
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Pollo e cacciagione: quale origine?
Il pollo alla cacciatora deve il suo nome all’utilizzo di ingredienti come l’aglio e il rosmarino, fondamentali nella preparazione della cacciagione. È un piatto della tradizione contadina toscana, tanto che tra il XIX e il XX secolo era chiamato “il re delle tavole”.
In verità, molte altre regioni rivendicano l’origine della ricetta, tanto da essere personalizzata e molto diversa di località in località. Ma la storia comune di questa squisita pietanza nasce dall’utilizzo parsimonioso dei suoi ingredienti: polli ruspanti dell’aia, prodotti freschi dell’orto e vino delle proprie vigne. Solo dal XVII secolo il pollo diventa cibo dei contadini, dopo che per secoli era stato degustato solo dalle classi molto agiate.
Nell’antica Roma, ad esempio, era ad esclusivo utilizzo dei patrizi e il famoso cuoco latino Apicio scrive di numerose portate a base di pollo. Nel 1600 Bartolomeo Scappi, insigne cuoco rappresentante della cucina rinascimentale, pubblica nel IV libro dell'”Opera dell’arte del cucinare” numerose ricette per malati e convalescenti a base di pollo; per molti secoli, non a caso, le ricette con il pollo saranno considerate leggere ma rinforzanti e utilizzate anche nel puerperio e per i bambini gracili.
Nel secondo dopoguerra, poi, i polli cominciano ad essere allevati in modo intensivo, tanto da rientrare tra i cibi simbolo del consumismo. Per fortuna negli ultimi anni si stanno recuperando le filiere severamente controllate, biologiche e con crescita a terra. Nel rispetto degli animali, prima di tutto.
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