La fideuà è un primo piatto della tradizione spagnola, in particolare valenciana e della costa catalana. Definita dai più come una paella di pasta, è una ricca pietanza di pesce preparata con un formato tipico, i fideos in spagnolo o fideus in valenzano, fatti grano duro. Una pasta corta che in cottura assorbe alla perfezione il sugo fatto con pomodori, pesce e crostacei. E ulteriormente insaporito con un buon brodo di mare.
Si tratta di un piatto unico molto conviviale che viene portato in tavola direttamente nel tegame di ferro in cui viene preparato. La fideuà può essere arricchita con cozze e vongole e volendo anche con verdure di stagione. Esattamente come avviene per la paella di riso. Di sicuro non possono mancare la rana pescatrice e i crostacei: gamberoni, scampi e cicale.
Fideuà, la storia di un classico
Secondo i libri di cucina spagnoli, la fideuà nacque nel 1915 per opera di Batiste Pascual, detto Zabalo. Cuoco di bordo su un peschereccio, Pascual era solito cucinare grandi quantità di paella per il capitano e la ciurma.
Spesso e malvolentieri, però, i marinai venivano privati della loro razione di rancio, divorata dall’ingordo capitano.
Così, Zabalo decise di sostituire il riso con i fideos, con la speranza di spingere il capitano ad essere più morigerato. Il capitano, invece, apprezzò anche la paella di pasta che divenne in breve tempo molto famosa in tutti i ristoranti della nazione.
- Ideal para hacer paellas
- Utile per 12 persone
- Diametro 46 cm
I segreti per una fideuà perfetta
Tipica di Gandia, città non lontana da Valencia in cui annualmente si celebra il concorso internazionale dedicato a questo piatto, la fideuà non è eccessivamente difficile da preparare.
Il procedimento è solo un filo laborioso, ma dà grandi risultati. Nella ricetta tradizionale valenciana il brodo di pesce non si fa con gli scarti, come il nostro fumetto, ma si utilizza il pescado de roca. Si tratta di pesce non particolarmente pregiato, per lo più disponibile nel mediterraneo spagnolo, che serve a insaporire l’acqua.
Per facilitarti la preparazione ti suggeriamo di usare nasello, merluzzetti e sogliole.
Falli solo eviscerare dal tuo pescivendolo ma lasciali interi. Rilasceranno tutto il loro sapore durante la lenta cottura. Nessuno ti vieta di utilizzare del brodo già pronto. Ma tieni conto che puoi preparare in anticipo questa sorta di fumetto di pesce e congelare quello che avanza per altre ricette marinare. Per riutilizzarlo ti basterà scaldarlo in pentola.
Quanto al formato di pasta, in mancanza dei fideos (il calibro consigliato è 3), scegli tranquillamente degli spaghetti spezzati.
Su una cosa però devi fare attenzione assoluta: la grandezza del tegame, anzi della paella. Deve avere un diametro di 47 centimetri per poter accogliere a dovere la pasta, il sughetto e ovviamente il pesce.
La ricetta di Melarossa
Rispetto alla versione tradizionale, la ricetta di Melarossa è molto più leggera e semplificata. Gamberi e calamari vengono scottati in padella e insaporiti con pomodoro e brodo di pesce.
Per scoprire però tutti i passaggi dettagliati della fideuà di Melarossa puoi guardare il video qui sotto.
La fideuà nella dieta
Partiamo col dire che come tutti i piatti unici di pesce la fideuà è una pietanza che si può consumare a cuor leggero, seppur con moderazione.
L’unico elemento di impatto calorico rilevante è l’olio che secondo la tradizione valenciana dovrebbe essere usato in grandi quantità, in fase di cottura. Ma diminuendone le dosi, questo primo risulta leggero e digeribile.
Per renderlo completo basta aggiungere in preparazione delle verdure di stagione. O servirlo accompagnato a delle verdure fresche in insalata.
Le proprietà nutrizionali
Nella fideuà è il pesce il protagonista assoluto. E in particolare la rana pescatrice o coda di rospo.
In 100 grammi di prodotto (63 kcal) puoi assumere 12,8 g di proteine ad elevato valore biologico, sali minerali come fosforo, potassio e sodio, e vitamine del gruppo B.
Per completare il quadro ti segnaliamo la presenza di omega 3 di scampi e gamberoni. Ricchi anche di magnesio, fosforo, calcio e ferro.
- Tipo: Cottura per tutta la famiglia con la grande pentola "Gigantos" (adatto per induzione)...
- Materiale: acciaio inossidabile 18/10 lucido di alta qualità, inossidabile, adatto a tipi di stufe...
- Proprietà: pentola con pratico bordo di versamento; fondo sandwich incapsulato; 3,1 mm di spessore...
Ed ora prepara la fideuà tradizionale
Fideuà
Ingredienti
Per la fideuà
- 500 g di rana pescatrice pulita e tagliata a pezzi
- 600 g di spaghetti spezzati
- 6 scampi
- 6 gamberoni
- 200 g di pomodori
- 1 cipolla
- 1 spicchio d'aglio
- 6 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
Per il brodo
- 1, 5 kg di pescato misto
- 1 cipolla
- 1 carota
- 1 sedano
- 1 mazzetto di prezzemolo
- 1 bicchiere di vino
- 5 lt di acqua
Istruzioni
- Per prima cosa prepara il brodo di pesce. In un tegame profondo fai scottare sedano, carota e cipolla, tritati grossolanamente in un cucchiaio d'olio. Aggiungi il pesce intero ma eviscerato e fai insaporire. Sfuma con del vino bianco e quando sarà evaporato, versa l'acqua e il mazzetto di prezzemolo.
- Fai cuocere a fiamma medio bassa e coperto per 50 minuti circa, assicurandoti di eliminare la schiuma che affiora in superficie. Trascorso il tempo, filtra il brodo, premendo per bene sulla carne per raccogliere tutto il sapore e tieni da parte.
- In una padella molto larga versa l'olio. Fai scaldare e aggiungi scampi e gamberi. Fai rosolare per cinque minuti e poi tieni da parte.
- Nella stessa padella aggiungi ora aglio e cipolla tritati. Quando saranno rosolati aggiungi il peperoncino, il pomodoro, la rana pescatrice e lo zafferano, sciolto in poca acqua. Versa ora due litri di brodo di pesce e gli spaghetti spezzati.
- Fai andare alla massima potenza per i primi minuti. Abbassa poi la fiamma e fai cuocere rimestando ogni tanto fino a quando il brodo di sarà assorbito e la pasta sarà cotta ma al dente. Se dovesse servire, aggiungi un mestolo del brodo avanzato.
- In ultimo aggiungi i gamberi e scampi, aggiungendo l'eventuale sughetto che hanno perso. Servi la fideuà portando in tavola la padella.
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