E’ stato stimato che circa un terzo della popolazione mondiale, ad un certo punto della propria vita, abbia avuto un episodio di sincope. Sebbene lo svenimento sia comune tra i giovani e nella maggior parte dei casi non sia pericoloso per la vita, ci sono altre situazioni in cui può essere segno di problemi cardiaci, specialmente negli anziani. Quindi, anche se è qualcosa che può spaventare, lo svenimento in sé non dovrebbe preoccupare se il soggetto si riprende in tempi relativamente brevi, un paio di minuti al massimo.
Tuttavia, lo svenimento può essere sintomo di altre condizioni causali, come patologie cardiache o neurologiche. Vediamo insieme tutti i dettagli e come distinguere i vari tipi di sincope.
Cos’è la sincope
Lo svenimento, o sincope, è definito come la perdita temporanea di coscienza e controllo muscolare a causa del ridotto flusso sanguigno al cervello.
Inizia con vertigini, seguito da visione offuscata, udito ovattato, per poi svegliarsi in un luogo inaspettato, spesso sdraiati sul pavimento, chiedendosi cosa sia successo. Si verifica quando la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca diminuiscono bruscamente, per vari motivi. Lo svenimento non è considerato una patologia in sé, al massimo il sintomo di una malattia sottostante.

Come riconoscere la sincope da una lipotimia
Al contrario della sincope, una lipotimia è una sensazione di improvvisa debolezza ma non accompagnata da una vera e propria perdita di coscienza.
Per questo motivo è anche detta pre-sincope. I sintomi comprendono:
- pallore
- sudore freddo
- sensazione di debolezza
- visione offuscata
- nausea improvvisa
- mancanza di forza muscolare.
Spesso il soggetto può avvertirne i sintomi e chiedere aiuto prima che si verifichi una vera e propria sincope con perdita dei sensi.
Sintomi
La sincope è il risultato di una disfunzione del sistema nervoso centrale, che può comprendere molte cause.
Questa disfunzione è tipicamente la conseguenza dell’ipoperfusione cerebrale più comunemente causata da condizioni che riducono la gittata cardiaca (cioè il sangue pompato fuori dal cuore).
Tuttavia, a sua volta l’ipoperfusione può essere causata da malattie cardiache o da altre patologie che riducono il ritorno venoso.
Ad esempio, negli anziani, la sincope può avere diverse cause. L’aumento della pressione intratoracica (tosse, defecazione, manovra di Valsalva) può limitare il ritorno venoso e aumentare il tono vagale, causando una diminuzione della gittata cardiaca e sincope.
Inoltre, forti emozioni, dolore, paura, vista del sangue o traumi possono produrre forti stimoli vagali che causano un simile effetto.

Cause e tipologie di sincope
Sincope vasovagale
La sincope vasovagale è la causa più comune di svenimento ed è una risposta esagerata del corpo a determinati stimoli.
Il termine vasovagale si riferisce all’effetto del nervo vago, che controlla il cuore, il sistema digerente ed i vasi sanguigni.
Quindi, un forte stimolo, come la vista del sangue o una forte emozione, provoca un improvviso calo della frequenza cardiaca e della pressione sanguigna, con una diminuzione del sangue che raggiunge il cervello e, di conseguenza, una breve perdita di coscienza.
Si verifica frequentemente nei giovani (<35 anni), ma può verificarsi nelle persone anziane quando urinano, defecano o sono fortemente disidratate.
Riflesso vasovagale: cause, sintomi e rimedi
Frequentemente, la sincope vasovagale si verifica a seguito di uno stress emotivo, come ad esempio:
- forte emozione
- dolore
- vista del sangue
- prelievo
- paura, ecc.
Ma può anche essere innescata stando in piedi per molto tempo, dopo un’esposizione al calore, per disidratazione o nel tentativo di evacuare in caso di stitichezza.
Si manifesta con:
- sudore freddo
- pallore
- nausea
- mal di testa
- sbadigli
- visione offuscata seguiti immediatamente da una caduta incontrollabile.
Il recupero è veloce, la maggior parte degli episodi dura solo 1 minuto.
La sincope vasovagale non è pericolosa per la vita e non richiede trattamento.
Non è sempre possibile prevenire l’insorgenza della sincope vasovagale, ma quando compaiono i primi sintomi, mettiti in posizione orizzontale con le gambe a 30 gradi sopra il livello del cuore.
Ciò consentirà alla gravità di mantenere il giusto flusso di sangue al cervello. Se non puoi sdraiarti, siediti e metti la testa tra le ginocchia finché non ti senti meglio.
Ipotensione
L’ipotensione ortostatica o posturale significa, in altre parole, “pressione sanguigna bassa quando ci si alza”. Quando passiamo da seduti ad in piedi infatti, la pressione sanguigna scende improvvisamente, i vasi sanguigni si dilatano, consentendo al sangue di accumularsi nelle gambe invece di circolare nel cervello. Di conseguenza, si avrà una sensazione di “testa vuota”, si proverà un leggero capogiro e la vista sarà offuscata, dopodiché seguirà la perdita dei sensi. Si può manifestare anche come reazione avversa a determinati farmaci, in particolare quelli per l’ipertensione. Spesso, i diuretici possono esserne causa perché disidratano e abbassano la pressione sanguigna riducendo la quantità di fluidi nel sangue. Il cardiologo potrebbe consigliare di effettuare il test del tavolo inclinabile o il TILT test, che misura come la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca varino in risposta all’azione della gravità.
Per evitare un improvviso calo dunque, è bene alzarsi lentamente dal letto. Quindi rimanere seduti qualche istante in modo che questo lento sollevamento consenta al corpo di regolare la pressione sanguigna.
Sincope neurologica
Alcuni stimoli possono diminuire il tono simpatico e aumentare il tono vagale, portando ad una sincope neurogena. Questa condizione può essere causata da condizioni come convulsioni, ictus o attacco ischemico transitorio (TIA). L’ipoperfusione cerebrale può essere secondaria a insufficienza vascolare, specialmente nel territorio cerebrale posteriore. Poiché l’ipoperfusione deve influenzare le strutture centro-cefaliche per la perdita di coscienza, la maggior parte delle malattie cerebrali non causa sincope. Raramente, un’insufficienza vertebro-basale secondaria a spondilosi o artrite cervicale grave può causare sincope, quando vengono eseguiti determinati movimenti bruschi della testa e del collo.
Sincope cardiaca
I meccanismi di declino della gittata cardiaca comprendono: ostruzioni meccaniche nell’espulsione del sangue, riempimento del cuore inadeguato, aritmie e, meno comunemente, insufficienza cardiaca. A differenza di altre cause, la sincope cardiaca è associata ad un rischio significativo di morte improvvisa.
Ad ogni modo, è bene tener presente che la causa di una sincope è difficile da stabilire senza indagini diagnostiche, tanto da poter affermare che una perdita dello stato di coscienza di circa 60 secondi, specialmente in presenza di fattori scatenanti noti, non dovrebbe allarmare il paziente, specie se in giovane età. In un soggetto sopra i 50 anni e con patologie cardiache invece, è bene contattare il proprio medico per ulteriori indagini.
Ipersensibilità del seno carotideo
L’ipersensibilità del seno carotideo è una condizione che si manifesta comunemente come sincope. La causa è da ricondursi alla presenza di recettori ipersensibili, che provocano una risposta esagerata quando vengono stimolati. Il luogo in cui le arterie carotidi interne ed esterne si incontrano per formare l’arteria carotide comune è chiamato seno carotideo (area dilatata nella biforcazione carotidea).
Questo è un tipo di struttura neurovascolare, che contiene barocettori (“baro” è la parola greca per dire “pressione”). I barocettori del seno carotideo inviano segnali attraverso il nervo glossofaringeo fino al midollo. L’aumento della pressione rilevato tramite i barocettori attiva il sistema nervoso parasimpatico, con l’effetto netto di vasodilatazione, bradicardia e ipotensione, a cui segue un episodio sincopale.
Sincope da deglutizione
La sincope da deglutizione è una forma di sincope in cui si verifica perdita di coscienza durante o immediatamente dopo la deglutizione.
Si ritiene che la sincope avvenga tramite un riflesso vagale brusco, in cui le afferenze vagali esofagee sono stimolate dalla dilatazione durante la deglutizione, portando a ipoperfusione cerebrale tramite aritmia cardiaca e vasodepressione.
È più comunemente associata a disturbi dell’esofago, sia organici che funzionali.
Sindrome della tachicardia ortostatica
La sindrome da tachicardia posturale-ortostatica è causata da una frequenza cardiaca molto rapida (tachicardia) che si verifica quando una persona si siede o si stende.
La frequenza cardiaca può accelerare fino a 30 battiti al minuto o più. La crescita di solito avviene entro 10 minuti dall’essersi seduti o stesi ed è una condizione benigna più comune nelle donne, ma può interessare anche gli uomini.
Altre cause
Infine, i pazienti con disturbi affettivi possono manifestare svenimenti isterici.
Quelli con ansia ed attacchi di panico possono svenire a causa dell’iperventilazione. Una grave anemia può portare a scarsa ossigenazione e sincope. Il riposo prolungato in ortostatismo, senza mobilizzazione, porta all’accumulo di sangue nel sistema venoso e può causare sincope.
Inoltre, nella prima fase della gravidanza, la sincope è comune a causa dei cambiamenti ormonali.
È meno comune nelle fasi avanzate della gravidanza e si verifica quando l’utero disteso comprime la vena cava inferiore, diminuendo il ritorno venoso.
Infine, anche la disidratazione, specie negli anziani, rappresenta una causa abbastanza frequente di svenimento nei mesi più caldi dell’anno.

Diagnosi: quando preoccuparsi
A volte può risultare difficile distinguere uno svenimento “buono” da uno “cattivo”. Però, alcuni segni clinici possono aiutare a guidarci nella diagnosi più probabile.
In primo luogo ad esempio, se si è sotto i 50 anni e lo svenimento avviene a seguito di una forte emozione, di paura o di un attacco di panico ed è durato solo qualche manciata di secondi, non dovrebbe essere grande fonte di preoccupazione, specie se si verifica come evento isolato.
Disturbi cardiaci e svenimento
Invece, se la perdita di coscienza avviene in modo brusco, senza preavviso e si accompagna ad altri segni premonitori come difficoltà a parlare, bocca storta, vomito, emissione di urina e feci o convulsioni siamo molto probabilmente in presenza di una sincope di causa cardiologica o neurologica che richiede dunque attenzione medica.
Ad esempio, i disturbi del ritmo cardiaco possono abbassare la pressione sanguigna, causando perdita di coscienza.
Una serie di condizioni cardiache, dai disturbi del ritmo (come la tachicardia sopraventricolare o ventricolare), a valvole cardiache mal funzionanti, possono causare palpitazioni abbastanza gravi da indurre svenimento.
Altri sintomi possono accompagnarsi, come la sensazione di costrizione al petto, difficoltà a respirare o la sensazione che il cuore batta molto velocemente o che batta con pause.
Le persone di età superiore ai 60 anni ne sono più a rischio, in particolare quelle con patologie cardiache sottostanti.

Cosa fare in caso di svenimento
Nel caso vi trovaste vicino a qualcuno che dice di avvertire i sintomi premonitori di una sincope, ma non è ancora caduto, ricordatevi di:
- sorreggerlo e prevenire la caduta;
- stenderlo in posizione supina con le gambe sollevate a 45°; se ciò non fosse possibile, potete farlo sedere con capo e busto fra le gambe protesi verso il pavimento.
Invece, se il soggetto si accascia improvvisamente a terra, eseguire nell’ordine:
- chiamare il paziente scuotendolo dalle spalle.
- Verificare che respiri e che abbia battito carotideo.
- Nel caso in cui respiri, cercare di sollevargli le gambe a 45° ed attendere qualche istante che si riprenda. Se non dovesse rinvenire, chiamare i soccorsi.
- Se inizia a vomitare, girarlo in posizione laterale di sicurezza e chiamare i soccorsi.
- Con il dubbio che respiri o no, chiamare il numero di emergenza. Eseguire le manovre di primo soccorso che l’operatore vi indicherà in attesa di un’ambulanza.
- Se dovesse rinvenire, non farlo alzare bruscamente dalla posizione a terra, poiché il fenomeno potrebbe ripetersi.
Cosa non fare in caso di svenimento
Al contrario di ciò che si crede normalmente, metodi usuali come schiaffi, gettare acqua fredda o aceto su una persona svenuta non hanno mai trovato un valido riscontro scientifico. Invece, dobbiamo assolutamente evitare di:
- dare da bere ad una persona appena svenuta;
- cercare di tirare fuori la sua lingua, potrebbe amputarci un dito o ingerire qualsiasi oggetto si trovi nella cavità orale o, peggio, soffocare, specialmente se sta avendo una crisi epilettica.

Cure e trattamenti
Il trattamento successivo di un episodio sincopale dipende tutto dalla sua eziologia.
Ad esempio, la cardiopatia ipertrofica ostruttiva viene trattata con β-bloccanti, a volte associati a farmaci antiaritmici. Invece, le bradiaritmie possono richiedere l’impianto di un pacemaker e le aritmie ventricolari possono richiedere l’impianto di defibrillatori cardiaci.
Allo stesso modo, le crisi epilettiche possono essere controllate con una terapia adeguata così come per la prevenzione di ictus e TIA.
Fonti
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- Patel N, Ibrahim S, Shah J, Orellana-Barrios MA, Paterick TE, Tajik AJ. Deglutition syncope. Proc (Bayl Univ Med Cent). 2017 Jul;30(3):293-294. doi: 10.1080/08998280.2017.11929619. PMID: 28670060; PMCID: PMC5468017.
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