L’elettrocardiogramma (ECG) è un test non invasivo e indolore che misura gli impulsi elettrici del cuore.
Il cuore è una pompa muscolare composta da quattro camere: due, dette atri, e due ventricoli. La pompa si contrae ritmicamente grazie a un sistema elettrico naturale che la stimola automaticamente.
L’attività di questo sistema elettrico naturale e del muscolo cardiaco può essere captata da un macchinario che si chiama elettrocardiogramma (ECG) che registra l’attività elettrica del cuore e la stampa su un foglio di carta.
In base al tracciato ottenuto, un esame rapido, totalmente indolore e dai costi contenuti permette al medico di diagnosticare in tempo infarti in corso (o pregressi), aritmie maligne e fibrillazioni in modo da intervenire tempestivamente con la terapia più adatta a ogni singolo paziente.
Elettrocardiogramma: cos’è e cosa si vede
Il cuore è costituito da due atri e due ventricoli che si contraggono ritmicamente e in un certo ordine (prima l’atrio e poi il ventricolo), sotto stimolo di impulsi elettrici. Questi vengono dunque captati da ventose metalliche e trasformati graficamente in onde registrate su carta (da qui il nome, elettro-cardio-gramma).
Ogni contrazione del miocardio è il risultato di un’eccitazione elettrica originata dal nodo senoatriale e trasmessa al muscolo cardiaco.
Questi cambiamenti nei potenziali elettrici del cuore possono essere misurati sulla superficie del corpo, essendo presentati da un‘immagine ripetuta dell’attività elettrica del cuore. Con l’aiuto dell’elettrocardiogramma, è possibile diagnosticare una quantità di malattie del cuore, sia acute che croniche.

Tipologie di elettrocardiogramma
L’elettrocardiogramma, il metodo che registra i segnali elettrici del cuore, è un test utilizzato frequentemente non solo per rilevare problemi cardiaci, ma anche per monitorare le condizioni del muscolo in molte situazioni.
Gli elettrocardiogrammi, chiamati anche ECG o EKG, vengono spesso eseguiti nello studio del medico, in una clinica o in un ospedale e sono diventati apparecchiature standard nelle sale operatorie e nelle ambulanze.
Esistono tre tipi principali di ECG.
ECG a riposo
È il tipo più comune, il paziente giace steso su un lettino con le braccia lungo i fianchi e gli viene chiesto di respirare normalmente, mentre l’attività elettrica del suo cuore viene registrata dal macchinario e stampata su un foglio di carta.
ECG da sforzo o test da stress cardiaco
Lo specialista potrebbe essere interessato a come il cuore reagisce all’attività fisica, quindi verrà chiesto al paziente di camminare o correre su un tapis roulant o di pedalare su una cyclette, mentre l’attività elettrica del cuore è registrata.
Sotto sforzo potrebbero essere generate delle piccole aritmie che però non devono spaventare il soggetto che si trova sotto stretto controllo medico.
Monitoraggio Holter
Si tratta di un apparecchio ECG portatile che controlla l’attività elettrica del cuore per 1 o 2 giorni, 24 ore al giorno.
Solitamente viene raccomandato in caso di ritmo cardiaco anormale, palpitazioni o sincopi improvvise. Potrebbe essere chiesto al paziente di redigere un piccolo diario in cui annotare le proprie attività quotidiane, in modo da poter confrontare il tracciato cardiaco che ne rivela il ritmo e lo sforzo fisico o emotivo provato dal paziente nell’arco delle 24 ore.
Al termine del periodo di osservazione il piccolo ECG portatile va riconsegnato in attesa dell’analisi del tracciato con referto da parte dello specialista.
Alcuni soggetti, in questo caso, fanno l’errore di cercare di evitare le attività quotidiane più pesanti, sentendosi “controllati dalla macchinetta”. In realtà lo scopo della registrazione Holter è proprio questo, osservare e captare nei momenti di sforzo la reazione del muscolo cardiaco. Solo grazie a ciò sarà possibile impostare la miglior terapia di prevenzione di eventi acuti cardiovascolari.

A cosa serve l’elettrocardiogramma e quando si esegue
Un elettrocardiogramma è un test semplice e indolore che misura l’attività elettrica del cuore.
Ogni battito cardiaco è attivato da un segnale elettrico che inizia nella parte superiore del cuore e viaggia (viene trasmesso) fino alla parte inferiore del muscolo.
I problemi cardiaci spesso influenzano l’attività elettrica e il medico può raccomandare un ECG se si verificano sintomi o segni che potrebbero suggerirne la presenza, come ad esempio:
- Dolore al petto.
- Problemi respiratori cronici.
- Stanchezza al minimo sforzo.
- Sensazione che il cuore stia battendo forte, troppo velocemente o in modo anomalo (non a ritmo).
- Sensazione che il cuore batta in modo “irregolare”.
- Rilevamento di suoni insoliti quando il medico ascolta il cuore con uno stetoscopio.
Un ECG aiuterà il proprio medico a determinare la causa dei sintomi e quale tipo di trattamento potrebbe essere necessario.
Se si ha 50 anni o più, o in presenza di una storia familiare di malattie cardiovascolari, il curante può raccomandare un ECG per vedere se ci sono segni precoci di malattie cardiache.
L’elettrocardiogramma si è rivelato uno dei test diagnostici più utili in medicina clinica.
Attualmente è utilizzato nella valutazione dei pazienti, per rilevare lesioni del miocardio (muscolo cardiaco), ischemia cardiaca e per accertare la presenza di un precedente infarto.
Allo stesso tempo viene utilizzato nella valutazione di pazienti con disturbi elettrolitici, quelli con una certa tossicità da farmaci, nonché pazienti con defibrillatori impiantabili e pacemaker.
Come avviene l’elettrocardiogramma: costi, preparazione e svolgimento
Una volta arrivato nello studio medico o in ospedale, al paziente verrà chiesto di togliere gli indumenti che gli coprono petto, caviglie e polsi.
Gli elettrodi adesivi (o ventose) saranno posizionati sul torace seguendo la linea anatomica del cuore. Ai polsi e alle caviglie invece verranno agganciati altri 4 elettrodi, come dei bracciali.
Questi serviranno a registrare la frequenza cardiaca e l’attività elettrica del cuore. Gli elettrodi vengono quindi collegati alla macchina ECG e al paziente viene chiesto di respirare normalmente e rimanere fermo, senza parlare, per alcuni secondi.
Durante la procedura il soggetto deve rimanere sdraiato, rilassato, senza muoversi, respirando normalmente mentre il dispositivo effettua le misurazioni.
L’ECG viene solitamente eseguito continuamente e durante la procedura potrebbe essere richiesto di trattenere il respiro per brevi attimi di tempo. L’esecuzione dell’ECG è una procedura totalmente indolore che in Italia può avvenire da parte di un medico o, più comunemente, da parte di un infermiere.
La sua interpretazione invece spetta esclusivamente a una persona laureata in Medicina e Chirurgia, anche se non necessariamente a uno specialista. Il dispositivo capterà l’attività elettrica e quindi produrrà un grafico che rappresenta l’attività del cuore.
Dopo la stampa è possibile rimuovere gli elettrodi monouso adesivi dalla pelle e alzarsi dal lettino, facendo attenzione a eventuali sbalzi pressori dalla posizione supina a quella seduta.
Specialmente nei soggetti anziani, è consigliabile fare movimenti lenti fino al raggiungimento della posizione stabile da in piedi, senza vertigini o mancamenti.

I risultati dell’elettrocardiogramma
L’elettrocardiogramma è una rappresentazione grafica con uno schema caratteristico degli impulsi elettrici generati dal cuore.
Le parti componenti, rappresentate sotto forma di “linee” e “tratti” dell’ECG sono chiamate onda P, complesso QRS, segmento ST e onda T. Avremo dunque:
- Onda P, rappresenta la registrazione dell’attività elettrica delle camere superiori (gli atri).
- Complesso QRS, rappresenta la registrazione dell’attività elettrica delle camere inferiori (ventricoli).
- Segmento ST, appare come una linea retta tra il complesso QRS e l’onda T. Il segmento ST al di sopra o al di sotto del livello corrisponde a un muscolo cardiaco danneggiato o a uno che non riceve abbastanza sangue.
- Onda T, corrisponde al periodo in cui i ventricoli si rilassano elettricamente e si preparano a una nuova contrazione.
Per chi ha già una diagnosi chiara e sa di soffrire di una certa condizione cardiaca, il medico consiglierà di fare un elettrocardiogramma (ECG) a determinati intervalli di tempo, perché aiuta a monitorare l’evoluzione della malattia.
Ad esempio, durante l’ECG, potrebbe evidenziarsi un ritmo cardiaco costante, con un numero compreso tra 50 e 100 (battiti al minuto). Una frequenza cardiaca più veloce o più lenta o battiti cardiaci irregolari forniscono al medico preziosi indizi sulle condizioni del cuore, come ad esempio:
Analisi della frequenza cardiaca
Esistono diversi tipi di aritmie cardiache. Una frequenza cardiaca inferiore a 60 battiti al minuto è chiamata bradicardia.
Una frequenza cardiaca superiore a 100 battiti al minuto è chiamata tachicardia.
Le tachicardie possono comprendere un ritmo veloce e irregolare che ha origine nei ventricoli (fibrillazione ventricolare) o un ritmo veloce regolare che inizia negli atri (flutter atriale).
Rientrano nella categoria delle aritmie anche le anomalie di conduzione degli impulsi elettrici.
Sindrome coronarica acuta e infarto
Se le arterie coronarie che forniscono sangue al muscolo cardiaco sono bloccate, le cellule ricevono meno ossigeno del necessario, causando ischemia o addirittura necrosi (morte del muscolo cardiaco).
Questa lesione appare sull’elettrocardiogramma. I primi segni di ischemia cardiaca (diminuzione del flusso sanguigno coronarico) sono rappresentati dalla depressione del segmento ST.
I primi segni di infarto miocardico sono rappresentati invece dal sopraslivellamento del tratto ST. Nel tempo, dopo un infarto, anche l’onda Q del complesso QRS appare più profonda sull’ECG.
Ipertrofia cardiaca (ispessimento delle pareti delle camere)
Alcuni cambiamenti nell’ECG suggeriscono un ispessimento del muscolo cardiaco a livello di una o più camere. Le condizioni che possono causare l’ipertrofia sono l’ipertensione, la malattia coronarica, la cardiomiopatia e le malattie valvolari.
Infiammazione del cuore
Un segmento ST elevato si verifica anche in caso di infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) o del sacco che circonda il cuore (pericardite). Il trattamento consiste in antinfiammatori orali e riposo.
Cambiamenti chimici (squilibri elettrolitici)
La normale attività cardiaca dipende dai normali livelli ematici di alcune sostanze chimiche (chiamate elettroliti), come sodio, calcio e potassio.
Livelli aumentati o diminuiti di questi elettroliti causano la comparsa di alcune aritmie, come cambiamenti nell’onda P, nel complesso QRS o nell’onda T.
Farmaci e elettrocardiogramma
Alcuni farmaci somministrati per condizioni cardiache o di altro tipo possono causare cambiamenti nell’ECG. Se il medico evidenzia delle eventuali anomalie sul tracciato dell’elettrocardiogramma, può raccomandare ulteriori test per vedere se è necessario un trattamento o meno.

Dove posso recarmi per effettuare un ECG?
Un ECG può essere eseguito sia in regime ambulatoriale che in ospedale.
Di norma, il paziente non ha bisogno di essere ricoverato, a meno che in presenza di sintomi acuti. Nell’ECG a riposo, il soggetto giace rilassato su un lettino/barella con la parte superiore del corpo priva di indumenti.
Successivamente, il medico applica un gel elettricamente conduttivo e attacca gli elettrodi sulla pelle del paziente.
I cavi collegano gli elettrodi al dispositivo ECG, che ora registra l’attività del cuore. L’esame dura circa due minuti. Le singole fasi dell’azione del cuore sono rappresentate in curve caratteristiche su una striscia di carta.
L’idea di base, fondamentale, che tutti i medici raccomandano sempre è quella di non ritardare l’esecuzione dell’ECG. Un tracciato può evidenziare immediatamente un infarto in corso, anche ai minimi segni più o meno caratteristici (dolore al braccio sinistro che si irradia alla mandibola, alla spalla o alle scapole) e questo può permettere ai sanitari di salvare la vita di una persona.
Eseguire un ECG può essere doloroso?
L’elettrocardiogramma è un test indolore, non invasivo e sicuro che viene eseguito nello studio del medico. Non è necessaria una formazione speciale.
Tuttavia, si può evitare di bere acqua fredda o di fare esercizio fisico immediatamente prima della procedura.

Come bisogna prepararsi per l’esecuzione di un ECG?
Facile a dirsi, ma ancor prima a farsi, l’elettrocardiogramma non ha bisogno di nessuna preparazione. È possibile eseguirlo a stomaco vuoto o pieno, a pazienti adulti o bambini, in qualsiasi momento della giornata, se il paziente si sente bene o se sta avendo un infarto.
Il macchinario può essere fisso o portatile e in entrambi i casi ugualmente efficiente. Rappresenta la metodica di elezione nella diagnosi di disturbi elettrolitici, aritmie di ogni genere e ischemie del miocardio.
Quanto costa in media un elettrocardiogramma?
È possibile eseguire un elettrocardiogramma in ospedale, in ambulatorio privato o da alcuni medici di famiglia e il costo della registrazione e dell’esecuzione in sé è solitamente irrisorio.
Ciò che comporta invece un innalzamento della spesa è la refertazione, che richiede conoscenza ed esperienza. Infatti, nonostante la maggior parte dei medici sappia riconoscere le patologie più temute come ischemia e infarto, a volte l’interpretazione del tracciato può risultare insidiosa tanto da richiedere il consulto di uno specialista cardiologo.
Egli, frequentemente, procede all’esecuzione di un ECG ad ogni controllo di routine a cui chiunque, sopra i 50 anni o in presenza di patologie cardiovascolari, dovrebbe sottoporsi almeno una volta all’anno.
Considerando le variazioni di prezzo dunque, l’esecuzione è gratuita per i pazienti a carico del Servizio Sanitario Nazionale (con o esenti ticket), mentre gode di un prezzo tuttavia accessibile negli ambulatori privati.

Quali sono i limiti dell’elettrocardiogramma?
L’ECG è un’immagine statica e potrebbe non riflettere gravi problemi cardiaci in un momento in cui il paziente non ha sintomi.
Il miglior esempio in questo senso è nel caso di un paziente con una storia medica di dolore toracico intermittente, dovuto a malattia coronarica.
Questo paziente può avere un ECG completamente normale in un momento in cui non mostra alcun sintomo. In questi casi, l’ECG più appropriato è quello che viene registrato durante uno stress test, che può riflettere lo sfondo di un’anomalia presente, mentre il tracciato a riposo potrebbe dare risultati normali.
Molte anomalie registrate su un ECG potrebbero inoltre non essere specifiche, il che significa che potrebbero essere osservate in più di una patologia, sia benigna che maligna, sia acuta che cronica.
Questi risultati possono anche essere una variante normale e potrebbero non riflettere alcuna anomalia. Queste malattie o condizioni possono essere spesso rilevate da un medico esperto che esamina l’ECG in dettaglio e, occasionalmente, egli può raccomandare altri test cardiaci per fare una diagnosi precisa (ad es. ecocardiogramma, stress test).
Eventuali rischi dell’elettrocardiogramma
Non ci sono rischi associati all’esecuzione di un elettrocardiogramma, essendo questo un test molto sicuro. Nella maggior parte dei casi, non ci sono ragioni per cui un paziente non possa eseguire un ECG.
Questo può essere eseguito in ospedale o in ambulatorio, sia pubblico che privato, a un costo irrisorio solitamente. Gli apparati che registrano gli impulsi possono essere sia fissi che mobili, senza alcuna compromissione del risultato finale.
Gli elettrodi rilevano solo gli impulsi prodotti dal cuore. È importante che il paziente rimanga in posizione supina con le braccia lungo il corpo, fermo (gli unici movimenti consentiti sono la respirazione e lo sbattere delle palpebre) e senza parlare per una manciata di secondi. Inoltre, nessuna corrente elettrica dal dispositivo passa attraverso il corpo, quindi non c’è alcun rischio di folgorazione.
Insomma, l’ECG rappresenta una metodica facile, efficace, economica e totalmente indolore a cui tutti possono sottoporsi e non c’è nessun motivo per temere la sua esecuzione poiché, al contrario, rappresenta un esame semplice che aiuta tutti i giorni a salvare vite umane.
Fonti
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