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Valori glicemia normali, alti e bassi: perché sono variabili, quando e come misurare il glucosio nel sangue

Ivana Barberini by Ivana Barberini
12 Febbraio 2022
in Salute
valori della glicemia: valori di riferimento, alti e bassiperché sono variabili, quando misurare la glicemia e come misurarla a casa
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Sommario

  • Glicemia e diagnosi: perché conoscere i valori
  • Valori di riferimento del glucosio nel sangue
  • Quali sono i valori della glicemia se non si ha il diabete
  • Valori del glucosio nel sangue per chi è a rischio diabete
  • Valori della glicemia per chi ha il diabete
  • Valori della glicemia in gravidanza
  • Come misurare la glicemia e quando?

Valori della glicemia, cosa vuol dire? E quali sono i valori normali? Partiamo da cos’è la glicemia, cioè la concentrazione di zucchero (glucosio) presente nel sangue che, in condizioni fisiologiche, è strettamente controllata entro parametri precisi.

I valori della glicemia possono cambiare in base ai momenti della giornata. Si tratta, infatti, di valori variabili, poiché suscettibili ai pasti.

I valori normali di glicemia a digiuno dovrebbero essere compresi tra 60 e 99 mg/dl.

Vediamo allora quali sono i parametri di riferimento, sia nella normalità, sia in presenza di diabete o altre condizioni o patologie.

Glicemia e diagnosi: perché conoscere i valori

Per glicemia s’intende la concentrazione di glucosio nel sangue. Si tratta di una sostanza fondamentale per il nostro organismo poiché è un nutriente essenziale per tutte le cellule, che lo assumono direttamente dal sangue. Ma è importante che resti entro certi valori. Infatti, a causare problemi, anche piuttosto gravi, non è solo l’eccesso di glicemia nel sangue (iperglicemia), ma anche la sua scarsa disponibilità (ipoglicemia).

Mantenere dei valori normali di glicemia consente, in particolare, al sistema nervoso centrale di espletare le sue funzioni, poiché ha bisogno di un costante afflusso di glucosio. Ciò accade grazie a un sistema di regolazione che permette di mantenere il più possibile stabile la glicemia durante il giorno, anche in caso di digiuno.

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La principale fonte di glucosio sono gli alimenti, ma in caso di necessità può anche essere sintetizzato all’interno dell’organismo stesso.

I livelli di glucosio nel sangue a digiuno sono generalmente al minimo la mattina, prima della colazione, ma aumentano dopo i pasti (glicemia postprandiale).

L’automonitoraggio glicemico è necessario nei soggetti con diabete tipo 1 e tipo 2 insulino-trattato per calibrare la terapia. 

Gli orari migliori per le misurazioni glicemiche sono poco prima della colazione, del pranzo e della cena e circa 2 ore dopo l’inizio dei pasti.

È utile misurare la glicemia anche in caso di sospetta ipoglicemia o iperglicemia (o per diagnosi) se si avvertono disturbi come:

  • Nervosismo.
  • Batticuore.
  • Debolezza.
  • Vuoto allo stomaco.
  • Tremore.
  • Sudore.
  • Vista confusa.
  • Necessità di bere frequentemente (polidipsia).
  • Secchezza della bocca e della gola.
  • Stanchezza.
  • Necessità di urinare più frequentemente del solito.
  • Mal di testa.
  • Perdita di peso inspiegabile.
  • Infezioni ripetute (come cistite o infezioni cutanee).
valori della glicemia

Valori di riferimento del glucosio nel sangue

La glicemia è misurata in mg/dL, cioè milligrammi di glucosio per decilitro di sangue. Ma quali sono i valori normali della glicemia?

Si tratta di valori che, durante la giornata, sono piuttosto variabili, tuttavia quelli di riferimento sono i parametri misurati a digiuno.

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Si considerano valori normali di glicemia a digiuno quelli compresi tra 60 e 99 mg/dL.

Tuttavia, oscillazioni tra 60-70 mg/dL (valori a digiuno) e 140 mg/dL (valori dopo i pasti) sono considerati fisiologici, quindi normali.

Però, il riscontro di valori alterati rispetto a questi parametri può indicare la presenza di iperglicemia (valore superiore a 110 mg/dL), soprattutto se sono valori compresi tra 110 e 125 mg/dL.

Non è detto che si tratti di diabete in questo caso, ma di un’alterazione del meccanismo di regolazione del glucosio nel sangue da indagare clinicamente.

Si può, invece, sospettare il diabete se i valori superano i 125 mg/dL, diagnosi comunque da confermare attraverso test ed esami specifici.

Quando, invece, i livelli scendono al di sotto dei 60 mg/dL si parla di ipoglicemia.

Valori della glicemia

Quindi i valori di riferimento per la glicemia sono:

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Valori di riferimento della glicemia plasmatica (mg/dl)**
IpoglicemiaGlicemia < 60 mg/dl
NormalitàGlicemia a digiuno: 60-99 mg/dl (3.3-5.5 mmol/L)°
Glicemia < 140 mg/dl dopo 2 ore da test da carico di glucosio (< 7.8 mmol/L)
Alterata glicemia a digiuno (IFG)Glicemia a digiuno: 100-125 mg/dl (≥ 5.5 – < 70 mmol/L)°
(Solo l’OMS indica ancora un range di 110-125 mg/dl)
Intolleranza al glucosio (IGT)Glicemia = 140-199 mg/dl dopo 2 ore da prova da carico (≥ 7.8 – < 11.1 mmol/L)
DiabeteGlicemia a digiuno ≥ 126 mg/dl* (≥ 7 mmol/L)°
Glicemia ≥ 200 mg/dl dopo 2 ore dal test da carico (≥ 11.1 mmol/L)
Glicemia ≥ 200 mg/dl in qualsiasi momento della giornata (rilievo occasionale)
**mg/dl significa milligrammi di glucosio in 100 millilitri di sangue
° mmol/L significa millimoli di glucosio in 1 litro di sangue
*In almeno due diverse occasioni è sufficiente a fare diagnosi di diabete, secondo le linee guida dell’American Diabetes Association e le Linee Guida Italiane).

Quali sono i valori della glicemia se non si ha il diabete

Se non si ha il diabete o non si soffre di anomalie nel metabolismo degli zuccheri, la glicemia a digiuno (cioè dopo almeno 8 ore di digiuno), è solitamente compresa tra 60-99 mg/dl, mentre dopo un pasto, anche se abbondante, la glicemia difficilmente supera i 140 mg/dl.

È possibile riferirsi a un altro parametro per valutare l’andamento della glicemia. Si tratta dell’emoglobina glicata (HbA1c) che consente di stimare in modo retrospettivo la media delle glicemie nei tre-quattro mesi precedenti il dosaggio.

Nei soggetti non affetti da diabete o da altre alterazioni del metabolismo degli zuccheri, il valore di normalità di HbA1c è al di sotto di 42 mmol/mol (o inferiore al 6%).

Valori del glucosio nel sangue per chi è a rischio diabete

Secondo le Linee Guida Americane, ci sono alcune condizioni definite “pre-diabete” o disglicemia, cioè tutti quei casi in cui il metabolismo glucidico risulta alterato. Sono situazioni che vanno tenute sotto controllo, poiché identificano soggetti a rischio diabete e/o patologie cardiovascolari.

I valori da monitorare sono:

  • Alterata glicemia a digiuno: glicemia a digiuno compresa tra 100-125 mg/dl.
  • Ridotta tolleranza al glucosio: glicemia compresa tra 140-199 mg/dl a 2 ore dopo carico orale di glucosio.
  • Emoglobina glicata (HbA1c) compresa tra 42-48 mmol/mol (6,00-6,4%); le linee guida americane abbassano questo limite a 39-48 mmol/mol (5,7-6,4%).

E’ utile in questi casi eseguire un monitoraggio dei valori glicemici mediante l’esecuzione della glicemia plasmatica a digiuno o della curva da carico di glucosio e/o dell’emoglobina glicata (HbA1c).

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In particolare, è consigliata nei soggetti a rischio, come chi è in sovrappeso o presenta obesità associata ad altre condizioni quali:

  • Vita sedentaria.
  • Familiarità per diabete.
  • Sindrome metabolica.
  • Ipertensione arteriosa.
  • Ipertrigliceridemia.
  • Pregresso diabete gestazionale.
  • Steatosi epatica non alcolica.

Quindi, in chi presenta disglicemia (alterata glicemia a digiuno e/o ridotta tolleranza al glucosio e/o emoglobina glicata (HbA1c) compresa tra 39-48 mmol/mol o 5,7-6,4%), è opportuno seguire il monitoraggio del metabolismo glucidico almeno 1 volta all’anno.

In caso di alterata glicemia a digiuno, l’iter diagnostico dovrebbe prevedere l’esame della curva glicemica o curva da carico di glucosio (detta anche OGTT- Oral Glucose Tolerance Test).

In questi casi è anche importante adottare un corretto stile di vita e una sana alimentazione, nonché svolgere attività fisica, soprattutto per perdere peso. Si tratta di utili accorgimenti per ridurre il rischio di insorgenza di diabete mellito tipo 2.

valori glicemia con diabete gestazionale

Valori della glicemia per chi ha il diabete

Per porre diagnosi di diabete mellito, i parametri di riferimento sono:

Presenza di sintomi tipici del diabete come eccessiva produzione di urina (poliuria), sete intensa (polidipsia), calo ponderale ingiustificato, senso di spossatezza e affaticamento con glicemia plasmatica ≥ 200 mg/dl in qualunque momento della giornata.

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Assenza di sintomi tipici del diabete, ma presenza dei seguenti valori:

  • Glicemia a digiuno ≥126 mg/dl (digiuno=almeno 8 ore di astensione dal cibo).
  • Glicemia ≥200 mg/dl 2 ore dopo carico orale di glucosio (OGTT).
  • HbA1c (emoglobina glicata): ≥48 mmol/mol (≥ 6.5%).

Valori della glicemia in gravidanza

Durante la gravidanza i valori ottimali della glicemia sono <90 mg/dl a digiuno e <120 mg/dl dopo 1 ora dal pasto.

Il rischio per le gestanti è, infatti, il diabete gestazionale, cioè una forma di diabete diagnosticato per la prima volta in gravidanza. Può comprendere sia forme diabetiche apparse durante la gestazione, sia forme preesistenti non diagnosticate.

La sua incidenza è del 7-8% di tutte le gravidanze ed è una condizione con frequenti complicanze sia per la madre, sia per il feto. Tuttavia, il 95% delle donne guarisce dopo il parto, anche se c’è la possibilità di sviluppare il diabete mellito dopo alcuni anni.

Per questo è importante che le gestanti che hanno avuto questo tipo di diabete eseguano controlli della glicemia periodici.

valori glicemia: quando misurarla

Come misurare la glicemia e quando?

L’automonitoraggio glicemico è fondamentale nel diabete tipo 1 e nel tipo 2 insulino-trattato per calibrare la terapia, verificarne l’efficacia o, nei casi di diabete trattato con farmaci antidiabetici per via orale, anche per capire l’impatto sulla glicemia dei vari alimenti o dell’attività fisica.

Come si misura la glicemia? È piuttosto semplice. Si misura tramite un prelievo di sangue o utilizzando uno strumento chiamato glucometro che, in pochi secondi, esegue il controllo su una goccia di sangue prelevato dal polpastrello tramite un pungidito.

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Sono strumenti che permettono il monitoraggio glicemico anche a casa. Quasi tutti gli strumenti poi sono in grado di memorizzare un buon numero di valori che si possono scaricare successivamente nel PC per elaborazioni statistiche o per inviare i dati direttamente al medico curante.

La tecnologia dei glucometri è in continua evoluzione e ormai rappresentano un sistema articolato e sofisticato di monitoraggio e di cura, più che semplici misuratori della glicemia.

Gli orari migliori per le misurazioni glicemiche sono poco prima della colazione, del pranzo e della cena e circa 2 ore dopo i pasti. È utile misurare la glicemia anche quando si ritiene di avere la glicemia troppo bassa, in presenza dei seguenti disturbi:

  • Nervosismo.
  • Batticuore.
  • Debolezza.
  • Vuoto allo stomaco.
  • Tremore.
  • Sudore.
  • Vista confusa.

Misurazione della glicemia a casa: le fasi da seguire

  • Lavarsi le mani e asciugarle molto bene.
  • Inserire la lancetta nel pungidito e caricarlo.
  • Accendere il glucometro e inserire la striscia reattiva.
  • Massaggiare il polpastrello e pungere di lato (dove c’è più sangue).
  • Accostare la goccia di sangue alla striscia reattiva.
  • Attendere pochi secondi e leggere il risultato.
  • Annotare il valore glicemico e l’orario di misurazione.
  • Estrarre la striscia e la lancetta e buttarle via.
Fonti
  1. Società Italiana di Diabetologia.
  2. Weatherspoon D., Felman A. What should my blood glucose level be? Medical News Today, 2019.
  3. Mayo clinic, Diabetes management: how lifestyle, daily routine affect blood sugar.
  4. Diabete.com

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Ivana Barberini

Ivana Barberini

Giornalista in ambito medico-scientifico, scrivo di salute, nutrizione e sanità per diverse testate giornalistiche e magazine on line. Sono laureata in Lettere ma ho un diploma di Dietista, un Master in Etnopsichiatria e diversi corsi di formazione sulla scrittura SEO e online. Per Melarossa scrivo di salute e alimentazione in modo semplice e fruibile, per un’informazione chiara, ma sempre scientificamente corretta. Nel 2024 ho vinto il Premio Omnibus Salute Donna per la divulgazione scientifica.

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